Una manifestazione di cui Federalberghi è orgogliosamente partner sin dalla sua prima edizione nel lontano 1950.

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1 Illustri relatori, autorità cari amici e colleghi Un cordiale saluto e ringraziamento per essere intervenuti al tradizionale convegno inaugurale del Salone Internazionale delle Attrezzature Alberghiere della Fiera di Rimini. Una manifestazione di cui Federalberghi è orgogliosamente partner sin dalla sua prima edizione nel lontano Grazie Presidente CAGNONI per la stima e la fiducia sempre risposta nella nostra Federazione. Un salone che da sempre consideriamo la vetrina dell eccellenza di quanto l industria italiana ed internazionale crea e produce per migliorare sempre di più le nostre strutture alberghiere. Ma il SIA è anche occasione di analisi confronto e dibattito dei temi che più da vicino riguardano la gestione delle nostre case.

2 Gestione che deve tener in debito conto non solo quegli aspetti che esaltano l accoglienza per renderla sempre più confortevole e qualitativamente apprezzabile ma anche quelli che garantiscono ai nostri ospiti la sicurezza del loro soggiorno. Sicurezza che possiamo declinare in tanti e diversi modi ma che fondamentalmente deve aver riguardo alla incolumità della vita umana. Ed è proprio in questa ottica che abbiamo voluto in questa circostanza affrontare un tema di grande interesse non solo del nostro paese ma della stessa Unione Europea. Un momento di riflessione ed approfondimento e soprattutto confronto delle diverse esperienze che nel corso degli anni sono andate maturando sia in Italia che in Europa. Confronto che oggi possiamo sviluppare grazie alla preziosa disponibilità a partecipare a questo convegno da parte di illustri rappresentanti del Corpo dei Vigili del Fuoco, Fabio DATTILO e Dino POGGIALI. 2

3 Un grazie di cuore alla Dott.ssa Anna TORRES Segretario Generale dell Hotrec, la Confederazione Europea degli Alberghi,che ha di buon grado accettato di venire da Bruxelles per aggiornarci sui più recenti orientamenti che a quel livello sono andati maturando. Per introdurre il convegno converrà proprio ripartire dall Europa. Sin dal 1977, come si ricorderà, sull'onda dell'emozione per le 52 vittime di due devastanti incendi verificatisi in alberghi di Amsterdam e Bruxelles, le istituzioni europee hanno tentato di elaborare alcune norme comuni in materia di sicurezza antincendi negli alberghi, allo scopo di dare un supporto di sicurezza uguale per tutti i turisti che visitano l'europa. In una Europa realmente unita, un turista di Parigi o di Bonn ha il diritto di godere degli stessi standard di sicurezza in un albergo greco, inglese o italiano. 3

4 Ma un albergo greco non è fatto come un albergo inglese, e un albergo inglese non è certo fatto come un albergo italiano. Le diverse tradizioni costruttive dell Europa hanno finora impedito l elaborazione di prescrizioni dettagliate e vincolanti in materia di sicurezza anticendio. Anche il Legislatore italiano ha incontrato le stesse difficoltà nell emanazione di una norma realmente applicabile in tutte le strutture ricettive esistenti. Le prescrizioni tecniche emanate dal Ministero dell Interno nel lontano 1974 si erano infatti rivelate da subito inapplicabili agli alberghi esistenti. Nel 1980 il Parlamento italiano emanò quindi una legge transitoria, che, in attesa, delle norme europee, stabilì alcune misure urgenti ed essenziali per gli alberghi esistenti, prevedendo per essi il rilascio di un nulla osta provvisorio. Solo nel 1986 il Consiglio europeo è riuscito ad emanare prescrizioni in materia di prevenzione incendi per gli 4

5 alberghi esistenti, sotto forma di semplice "Raccomandazione agli Stati membri". L obiettivo era quello di definire un livello omogeneo di sicurezza per l insieme degli alberghi nella Comunità, in considerazione del diritto delle persone che devono soggiornare al di fuori del loro paese di origine di fruire di una protezione sufficiente e di conoscere la natura e la portata di questa protezione. La scelta dello strumento giuridico, una Raccomandazione, era stata appunto dettata dalla necessità di tenere conto della varietà delle situazioni esistenti e della diversità dei contesti regolamentari nazionali in materia. La Raccomandazione, infatti, per sua natura, a differenza della Direttiva e del Regolamento europeo, consente di adattarsi con la maggior flessibilità possibile alla diversità delle situazioni esistenti. Le prescrizioni europee contenute nella Raccomandazione del 1986 sono state recepite in Italia 5

6 con una specifica regola tecnica approvata con il Decreto del 9 aprile Ma anche il Decreto del 1994 si è purtroppo mostrato difficilmente applicabile nella maggior parte degli alberghi italiani. Nonostante alcune modifiche apportate nel 2003, manca ancora la necessaria flessibilità ed apertura alle nuove soluzioni tecnologiche e gestionali, che consentono di ottenere risultati soddisfacenti in tema di sicurezza nelle strutture esistenti all epoca del recepimento da parte dell Italia della Raccomandazione, con interventi meno radicali. Le oggettive difficoltà incontrate dagli imprenditori nell adeguamento alle prescrizioni contenute nella nostra regola tecnica, soprattutto quelle di tipo strutturale, hanno causato il ritardo che ora ci viene contestato dall Europa. Non si tiene conto però del fatto che i nostri alberghi sono stati molto più penalizzati dal recepimento della Raccomandazione europea. 6

7 L Italia è stata infatti uno dei pochi paesi europei ad avere obbligato anche gli alberghi esistenti agli adeguamenti strutturali previsti dalla Raccomandazione. Altri Stati membri, molti dei quali nostri diretti concorrenti in campo turistico, hanno interpretato diversamente la Raccomandazione, scegliendo di limitare l applicazione delle sue disposizioni agli alberghi di nuova costruzione, o a quelli esistenti ma solo nel momento dell esecuzione di lavori di ristrutturazione, di modifica o di ampliamento. L obiettivo dell Unione Europea di assicurare ai propri cittadini pari sicurezza in ogni albergo europeo è stato quindi realizzato solo formalmente. Per questo motivo le Istituzioni europee sono tornate ad affrontare la questione, chiedendo nuovamente che venga garantito ai consumatori un livello minimo, ma chiaro, di sicurezza dagli incendi in tutti gli alberghi europei. La Commissione europea, pressata dalle lobbying industriali, si è posta l interrogativo se l imposizione 7

8 dell installazione di impianti di estinzione automatica a pioggia sprinkler negli alberghi contribuisca a migliorare la sicurezza antincendio. Sembrerebbe logico in prima battuta rispondere affermativamente, ma approfondendo la questione, soprattutto per gli alberghi esistenti, quella che sembra una certezza diventa in realtà un problema di vasta portata. Le statistiche infatti provano che le misure di sicurezza di tipo strutturale ed impiantistico consentono di ridurre in modo consistente il rischio di incendio e le probabilità che l'incendio, una volta sviluppatosi, causi danni a persone e cose. Ma le statistiche dicono anche che le probabilità che un incendio si verifichi e crei danni e vittime dipendono dal comportamento di tutti i giorni, e sono fortemente legate alle modalità con cui le aziende vengono gestite. Per questo motivo occorre tenere d'occhio i fattori che più comunemente creano le probabilità che si sviluppi un incendio. 8

9 La non familiarità del cliente con la struttura alberghiera è tra i fattori che statisticamente rendono più pericoloso l'incendio in albergo rispetto all'incendio che si verifica in una casa privata. La scarsa conoscenza da parte del cliente delle vie di uscita è infatti la principale causa di morte. La mancanza di chiare indicazioni sui percorsi d'esodo, accompagnata dalla confusione, dal panico e dagli effetti del fumo, produce vere e proprie tragedie. Ma se parliamo di statistiche, dobbiamo anche dire che l'italia, rispetto agli altri Paesi europei, ha subito un numero molto basso di incendi, con meno vittime e danni materiali rispetto a quanto sia accaduto all'estero. Uno studio comparativo tra l Italia ed il Regno Unito condotto dalla Direzione Centrale di Prevenzione Incendi del Ministero dell Interno, evidenzia che in Italia nel decennio il numero degli incendi negli alberghi è stato di 3.224, mentre nel Regno Unito nel decennio è stato di

10 Il dato, che si commenta da sé, assume ancor più rilievo ove si consideri che l Italia conta circa 145 mila strutture ricettive e 371 milioni di presenze annue, mentre il Regno Unito conta circa alberghi e 262 milioni di presenze annue. Se pensiamo poi al numero delle vittime l Italia è sicuramente all ultimo posto in questa pur tragica graduatoria. Di questo non dobbiamo certo compiacerci. Sta di fatto tuttavia che i danni sono notevolmente più contenuti in Italia grazie al tipo di costruzione dei nostri edifici, generalmente realizzati in muratura o cemento armato. L'impiego del legno da noi è notevolmente inferiore a quello degli altri paesi e, per quanto riguarda le strutture, limitato ai solai delle vecchie costruzioni nei centri storici delle città d arte e nelle località di alta montagna. 10

11 Ma se i dati statistici confortano la tesi che gli alberghi hanno un alto grado di sicurezza intrinseca, non è questo un motivo valido per non prendere nella dovuta considerazione il problema del miglioramento della sicurezza. Al fine di evitare l emanazione di una norma troppo vincolante a livello europeo, l Hotrec, l organizzazione che ci rappresenta in Europa, ha elaborato una metodologia volontaria per la prevenzione incendi negli alberghi denominata MBS : Management (elemento umano), Building (strutturazione dell edificio e suoi componenti), Systems (equipaggiamento e dispositivi utilizzabili per aumentare il livello di sicurezza antincendi). Il metodo è finalizzato a realizzare i quattro obiettivi elencati nella Raccomandazione europea del 1986: ridurre il rischio di incendio; prevenire il diffondersi di fiamme e fumo; assicurare che tutti gli occupanti possano essere evacuati in sicurezza; consentire ai servizi di emergenza di agire. 11

12 Le linee guida elaborate dall Hotrec costituiscono comunque un supporto volontario alle normative nazionali e descrivono in maniera non esaustiva le "buone pratiche" che contribuiscono alla sicurezza antincendio nelle strutture alberghiere d'europa. Le linee guida, peraltro, promuovono l'utilizzo di tecniche d'ingegneria antincendio per superare problemi considerati di difficile o impossibile soluzione se affrontati con approcci tradizionali o normativi. Sono molto utili per i progettisti, in quanto descrivono gli obiettivi di sicurezza antincendio che si devono conseguire quando si progetta una nuova struttura alberghiera o un importante intervento di radicale rinnovo o ampliamento di un albergo esistente. Possono risultare di utilità per gli alberghi già in esercizio, in quanto costituiscono uno strumento gestionale che consente di monitorare più efficacemente la sicurezza antincendio e i sistemi antincendio installati nella struttura. 12

13 L approccio delle linee guida tende a considerare il singolo albergo come l'unione di tre separati elementi: la gestione, gli elementi strutturali ed i sistemi antincendio, che si combinano tra loro per creare un livello di sicurezza antincendio complessivamente accettabile. Il documento dell Hotrec, nel presupposto che le strutture alberghiere attualmente esistenti presentano standard costruttivi molto differenti, punta ad un approccio basato sulla gestione per raggiungere l obiettivo di portare tutti gli alberghi europei ad un livello condiviso di sicurezza antincendio. Ma la normativa italiana segue però criteri diversi da quelli di tecnica ingegneristica contenuti nel metodo MBS. Le aziende che decideranno di adottare lo strumento elaborato dall Hotrec rischiano di dover duplicare gli adempimenti. Saranno favorite le catene ed i grandi gruppi alberghieri, la cui strutturazione organizzativa è meglio in grado di adottare il metodo MBS e di sostenere gli ulteriori costi che 13

14 discenderanno dalla adozione dei suoi principi e delle sue regole. Infine, verranno legittimate pretese del tutto ingiustificate da parte di Assicurazioni, Tour Operators e Consumatori nei riguardi di quelle aziende alberghiere che comunque applicano le misure di sicurezza adottate dalle leggi nazionali di recepimento della raccomandazione europea. E necessario pertanto che l adozione di tale metodo rimanga volontaria, e di eventuale supporto alla normativa nazionale, che a nostro avviso deve rimanere il punto di riferimento. Si pone quindi come esigenza prioritaria la revisione delle attuali prescrizioni contenute nella nostra regola tecnica, anche al fine di renderle, ove possibile, coerenti con quelle contenute nel metodo MBS. La revisione della nostra regola tecnica deve anche tenere conto della necessità di semplificare i requisiti previsti per le strutture ricettive fino a 50 posti letto, in quanto attività a rischio non significativo. 14

15 Come è noto, il prossimo 31 dicembre scadrà il termine per l adeguamento alla nostra normativa di prevenzione incendi. Al riguardo, abbiamo già rappresentato al nuovo Ministro dell Interno Anna Maria Cancellieri ed alla competente Direzione Centrale per la sicurezza e la prevenzione incendi la situazione di difficoltà in cui si trovano molte aziende nel completare i lavori entro tale termine, anche a causa della crisi economica e della conseguente stretta creditizia. Abbiamo evidenziato la necessità di programmare gli adempimenti in un più lungo periodo, prevedendo una precisa tempistica per i diversi adeguamenti e la certificazione, da parte di professionisti abilitati, della percentuale di lavori realizzati, in una logica di incremento progressivo dei relativi livelli di sicurezza. Occorrerà altresì che vengano create le condizioni affinché anche le aziende che oggi non sono in possesso delle misure minime ed essenziali di sicurezza possano in un brevissimo lasso di tempo regolarizzare la loro posizione ed evitare così la chiusura. 15

16 Avviandomi alla conclusione sento peraltro di dover rivolgere a tutti i colleghi albergatori una raccomandazione: non dimentichiamo mai che noi siamo i veri responsabili della sicurezza dei nostri clienti e del nostro personale. Dobbiamo capire che la sicurezza dei nostri alberghi, anche se comporta investimenti che non producono ritorni immediati, è un obiettivo rispetto al quale la scelta è obbligata. E' indice e misura della nostra civiltà. Grazie. 16

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