RISERVA NATURALE PROVINCIALE ORTI BOTTAGONE

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1 RISERVA NATURALE PROVINCIALE ORTI BOTTAGONE PROVINCIA DI LIVORNO RISERVA NATURALE PROVINCIALE ORTI BOTTAGONE COMUNE DI PIOMBINO CIRCONDARIO DELLA VAL DI CORNIA

2 La Riserva Naturale Provinciale Padule Orti Bottagone Si estende per circa 100 ettari, con due zone umide complementari tra loro: il Bottagone, con la presenza di canneto, stagni e prati umidi, dove crescono il giglio di palude, il giunco e l orchidea palustre, e gli Orti, interamente salmastra con distese di salicornia intercalate da stagni e lame d acqua. La Riserva Naturale Provinciale Padule Orti Bottagone costituisce una delle aree di maggiore interesse naturalistico all interno del Sistema di Aree Protette della Provincia di Livorno. Situata nella fascia costiera est di Piombino, in prossimità di Torre del Sale, l area protetta presenta una ricca diversità di ambienti legati all acqua (sia dolce che salmastra) ed importanti popolamenti faunistici. L importanza dell area è testimoniata dalla presenza di una Oasi del WWF Italia (dal 1991), in parte proprietaria, dalla istituzione nel 1998 della Riserva Naturale Provinciale Padule Orti Bottagone, dalla recente approvazione da parte della Regione Toscana del Sito di Importanza Regionale (Rete Natura 2000) e di ZPS (Zona di Protezione Speciale, in base alla Direttiva Uccelli 79/409) Padule Orti-Bottagone su circa 117 ettari. Quest ultimo riconoscimento, insieme alla recente richiesta di inserimento della area palustre tra le Zone Umide di Importanza Internazionale (Convenzione di Ramsar), per una superficie di 132 ettari, dimostra la valenza non solo locale di Orti-Bottagone. La Palude di Orti Bottagone rappresenta oggi l unica testimonianza di un paesaggio e di un ambiente naturale caratterizzato da stagni e prati umidi che fino ad un secolo fa dominava la pianura del Fiume Cornia. Le trasformazioni operate dall uomo in questa zona, così come in gran parte delle pianure costiere italiane, hanno relegato le aree palustri della Val di Cornia in questo piccolo ambiente relittuale. Un po di storia. Il Padule di Orti Bottagone rappresenta oggi l unica testimonianza di un paesaggio e di un ambiente naturale palustre che fino ad un secolo fa dominava la pianura del Fiume Cornia. Le trasformazioni operate dall uomo in questa zona, così come in gran parte delle pianure costiere italiane (bonifica idraulica e dell insediamento urbano agricolo ed industriale), hanno relegato le aree palustri della Val di Cornia in questo piccolo ambiente relittuale. Già verso la metà del 1500 fu realizzato un primo tentativo, ad opera di Cosimo I de Medici, di arginare le acque del Cornia che alimentavano il Padule di Caldana. Solo nel 1800, con le iniziative del Granduca di Toscana Leopoldo II, iniziò una vera azione di bonifica idraulica. Il corso del Fiume Cornia fu rettificato e rifornito di argini, la rete dei fossi secondari venne riordinata ed il fosso Cosimo venne impiegato per drenare i paduli minori che si trovavano a quote superiori rispetto al livello del mare. Nel 1900 fu eseguita un ulteriore deviazione del Fiume Cornia verso Torre del Sale; il Padule di Piombino fu bonificato per colmata dopo averlo diviso in due bacini. Nel 1957 si procedette all ultima deviazione del Cornia fino ad immetterlo direttamente in mare presso la Loc. Torre del Sale. I restanti 700 ettari di aree palustri ancora non bonificate, in Loc. Ischia di Crociano e Torre del Sale, vennero riempiti di materiale inerte soprattutto al fine di estendere le zone destinate ad attività industriale.

3 I 90 ettari di area umida sono quindi il risultato di queste lunghe azioni di trasformazioni del paesaggio vegetale originario. Oggi, flora e fauna. Tale area risulta oggi divisa dalla strada geodetica che rappresenta una caratteristica separazione ecologica tra le due zone della Riserva: gli Orti, a nord, una palude salmastra in cui prevalgono i salicornieti, e il Bottagone, palude di acqua dolce con canneti, scirpeti e specchi d acqua. La vegetazione è rappresentata da importanti associazioni delle paludi salmastre, ed in particolare, nel padule degli Orti, da uno dei rari esempi di salicornieto della provincia di Livorno; nel padule di Bottagone sono invece presenti estesi canneti, scirpeti e prati allagati. In particolare l area umida dulcacquicola ospita uno dei canneti retrodunali più estesi della costa toscana. Si tratta di un mosaico di formazioni vegetali igrofile in gran parte rappresentate da habitat di interesse regionale o comunitario il cui valore è riconosciuto a livello europeo. La flora comprende numerose specie di interesse regionale, tra le quali si possono citare specie alofile quali Salicornia patula, Arthrocnemum macrostachyum, Sarcocornia perennis,halimione portulacoides, Suaeda maritima, Limonium narbonense, Zannichellia palustris subsp. pedicellata, Scirpus lacustris; tra le specie delle acque dolci merita segnalare la presenza del lino d acqua Samolus valerandi e delle rare orchide Orchis palustris ed Epipactis palustris. Ma la principale emergenza naturalistica dell area è costituita sicuramente dei popolamenti faunitici ed in particolare dagli uccelli. Tutta l area è infatti frequentata da moltissime specie di uccelli, in ogni periodo dell anno. In particolare la zona di Orti Bottagone costituisce una importante area di sosta per uccelli migratori legati ai diversi ambienti umidi. A questo proposito è attiva nella Riserva, ormai da 12 anni, una Stazione di cattura ed inanellamento degli uccelli a scopo scientifico. Negli ultimi anni nell area si sono verificate importanti nidificazioni quali quelle di Avocetta e Pettegola (unico sito di nidificazione in Toscana), di Tarabuso e Falco di palude (presente con un eccezionale densità di coppie e simbolo dell Oasi WWF). Negli Orti è presente inoltre un importante popolazione di Cavaliere d Italia, mentre nei canneti di Bottagone nidificano anche Tarabusino e Airone rosso. L area rappresenta anche un importantissima zona di alimentazione e sosta per la rondine, presente a fine estate con concentrazioni anche di individui. Tra le specie non legate agli ambienti acquatici deve essere segnalata la nidificazione di Averla cenerina, una specie il cui status è altamente vulnerabile in Toscana, e recentemente il Cuculo dal ciuffo, presente in Toscana solo in un altro sito. Nonostante l area costituisca una importante emergenza naturalistica sono ancora presenti elementi di criticità per la sua conservazione legati alla gestione dei livelli delle acque, all inquinamento delle acque in ingresso nell area umida, alla presenza di zone ad elevata antropizzazione ai suoi confini, all azione di barriera operata dal vicino asse stradale e a numerose altre (episodi di bracconaggio, incendi dolosi, carico turistico in aumento, linee elettriche a media ed alta tensione ecc.). L elevato valore naturalistico dell area, la presenza di habitat di elevata vulnerabilità, la complessità delle sue caratteristiche idrauliche e l elevata antropizzazione del territorio circostante hanno quindi evidenziato la necessità di un Piano di gestione della

4 Riserva, quale strumento di analisi delle risorse e di pianificazione degli interventi. La competenza istituzionale della Riserva è stata delegata dalla Provincia di Livorno al Circondario della Val di Cornia nel 2001 mentre la gestione diretta è stata conferita alla ONLUS - Associazione Italiana per il WWF for Nature Sez. regionale Toscana. Recentemente l Amministrazione Provinciale ha adottato un Piano di gestione, con annesso Regolamento, della Riserva Naturale Provinciale Padule Orti Bottagone. Il piano ha consentito di conoscere approfonditamente le risorse naturali dell area e le sue problematiche principali, proponendo ipotesi gestionali operative ed interventi finalizzati a risolvere gli elementi di criticità (interventi idraulici, di restauro ambientale, di riqualificazione e rinaturalizzazione), anche attraverso l individuazione di ipotesi di aree contigue funzionali alla mitigazione degli impatti negativi gravanti sull area. Particolare attenzione è stata posta alla impostazione di una funzionale e compatibile fruizione turistico-naturalistica, maturata anche grazie alla esperienza gestionale del WWF Italia che gestisce l Oasi dalla sua nascita, anche attraverso l imminente realizzazione di un Centro Visite concepito con i criteri del risparmio energetico e della bioarchitettura e finanziato dai fondi regionali destinati alle aree protette e con il contributo diretto del Comune di Piombino. Il Piano ed il Regolamento di gestione contribuiranno ad una ottimale conservazione delle risorse naturali sul modello di altre esperienze già realizzate per altre riserve del Sistema Regionale di Aree Protette. Il piano della Riserva. La realizzazione del presente Piano di assetto naturalistico, con annesso regolamento, della Riserva Naturale Provinciale Padule Orti Bottagone è stata effettuata mediante due distinte fasi di analisi delle risorse e di proposta gestionale. La prima fase è consistita in una analisi delle caratteristiche fisiche e biologiche dell attuale area di Riserva Naturale e di una zona circostante (Sezione I Quadro di riferimento ambientale), in un inquadramento socio-economico del territorio del Comune di Piombino e in una descrizione ed analisi degli attuali strumenti di gestione ambientale, di pianificazione territoriale e valorizzazione economica vigenti nell area in oggetto (Sezione II Quadro di riferimento socio-economico e di pianificazione territoriale). All interno di ciascun settore, nelle analisi specifiche, è stata inoltre realizzata una prima individuazione delle problematiche ambientali presenti nel territorio della Riserva o nelle aree circostanti (comunque condizionanti la conservazione delle risorse interne alla Riserva). Tali problematiche o elementi di criticità sono quindi state riassunte nella Sezione III Elementi di criticità della Riserva Naturale, costituendo il riferimento principale per gli interventi di gestione e di pianificazione previsti nella Fase gestionale e propositiva. La seconda fase (Fase gestionale e propositiva) ha utilizzato le conoscenze acquisite nella fase conoscitiva per la individuazione e la pianificazione degli interventi di regimazione delle acque, di gestione e di riqualificazione degli habitat, di monitoraggio (Sezione IV Interventi di gestione), per la organizzazione delle attività di fruizione naturalistica, ricerca e vigilanza (Sezione V Fruizione, gestione ordinaria e

5 vigilanza) e per elaborare le proposte di perimetrazione ottimale e di Regolamento della Riserva (Sezione VI Individuazione dei perimetri ottimali e proposta di Regolamento). Per molti settori di analisi, soprattutto del campo biologico, il Padule di Orti Bottagone, nonostante il suo notevole interesse naturalistico, è risultato essere per gran parte privo di analisi e riferimenti bibliografici. Alcune analisi di settore rappresentano quindi le prime informazioni organizzate per l area. La fase di analisi delle risorse naturali e del quadro idrologico del territorio della Riserva Naturale e la successiva fase di analisi degli elementi di criticità ha consentito di elaborare alcune proposte di riperimetrazione della Riserva stessa al fine di rendere tale area più funzionale agli obiettivi di tutela naturalistica. La prima proposta di riperimetrazione avanzata dal presente piano nel 2000 prevedeva un aumento della Riserva di circa 40 ettari, per una superficie complessiva di 132 ettari e la individuazione di aree contigue corrispondenti al bacino delle acque confluenti nella riserva stessa. Una perimetrazione, quest ultima, finalizzata alla tutela delle acque affluenti nel Padule e a creare un collegamento ecologico con la vicina ANPIL Sterpaia. La perimetrazione complessiva valorizzava le previsione del PTC della Provincia di Livorno con particolare riferimento alla Unità di Paesaggio Torre del Sale (Sottosistema Pianura alluvionale del Cornia ), ove gli indirizzi di sviluppo per tale unità sono improntati alla riqualificazione ambientale e agli Ambiti di protezione dei biotopi e valori naturalistici e alle Aree di interesse paesaggistico di tipo A. Dal 2000 ad oggi il processo di verifica dei contenuti del piano ha portato ad una ipotesi finale di piano adottato che propone l ampliamento della Riserva all area adiacente il Bottagone ed alla eliminazione dell area contigua. L adeguamento della proposta di piano alle novità normative verificatesi dal 2000 ad oggi (ad esempio i nuovi perimetri dei SIR, la nuova normativa in materia di biodiversità, ecc.) e alle nuove esigenze della Riserva, consentirà di instaurare una fase di discussione tra enti locali, comunità locale e cittadini che potrà culminare in una nuova proposta di piano per l approvazione finale. autori del Piano della Riserva Orti Bottagone: NEMO srl DREAM Italia srl

6 UN RICONOSCIMENTO EUROPEO PER IL PADULE ORTI-BOTTAGONE A livello comunitario la tutela della Biodiversità costituisce uno degli obiettivi strategici da perseguire mediante l applicazione di alcuni strumenti normativi, quali la Direttiva 92/43/CEE (definita direttiva Habitat e succ. modif.) e la Direttiva 79/409/CEE (definita direttiva Uccelli ). In particolare tale obiettivo viene perseguito mediante la realizzazione di una rete di zone speciali di conservazione ove siano presenti specie ed habitat di particolare valore a livello europeo. Nel 1992 con la Direttiva 92/43/CEE, definita Direttiva Habitat, l Unione Europea ha ribadito l importanza del mantenimento della biodiversità nel territorio comunitario in quanto nel territorio europeo degli Stati membri gli habitat naturali non cessano di degradarsi e un numero crescente di specie selvatiche è gravemente minacciato ; per tale motivo è necessario adottare misure a livello comunitario per la loro conservazione (considerazioni espresse nella Direttiva Habitat). Per il raggiungimento di tale obiettivo l Unione Europea, mediante la Direttiva Habitat, ha previsto la costituzione di una Rete Ecologica Europea di siti (zone speciali di conservazione) denominata Rete Natura Dal 1996 ad oggi la Regione Toscana ha individuato, cartografato e schedato i Siti classificabili di Importanza Comunitaria, di cui alla Direttiva 92/43/CEE e le Zone di Protezione Speciale, di cui alla Direttiva 79/409/CEE. Tali siti costituiscono delle aree di grande interesse ambientale ove sono presenti habitat e specie, di flora e fauna, di interesse comunitario o prioritari, la cui conservazione, da realizzarsi attraverso la designazione di aree speciali di conservazione, è ritenuta prioritaria dall Unione Europea. Tra tali siti, poi classificati a livello regionale (L.R. 56/2000) come Siti di Importanza Regionale (SIR), è stato inserito anche il Padule di Orti Bottagone, classificato come proposta di Sito di Importanza Comunitaria (psic) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), soprattutto com e riconoscimento della sua estrema importanza avifaunistica. I confini di tale sito della rete ecologica regionale sono stati approvati definitivamente a livello regionale dalla recente Del.C.R. 21 gennaio 2004, n.6. La messa a regime della Rete Natura 2000 avrà positive ricadute sulla tutela della biodiversità in Toscana, con implicazioni nella pianificazione territoriale. Un ruolo peraltro già svolto attualmente in considerazione della realizzazione di numerosi progetti LIFE Natura per la conservazione di habitat o specie prioritarie. Tale ruolo è oggi rafforzato dalla L.R. n.56 del 6 aprile 2000 che riconoscendo il ruolo strategico di tali aree attribuisce ai Parchi e alle Province le competenze sul monitoraggio, la gestione e la conservazione di tali Siti e dei rispettivi habitat e specie. Complessivamente l applicazione della Direttiva Habitat in Toscana, mediante le normative nazionali ed i recepimenti regionali, sta contribuendo significativamente ad una efficace tutela della biodiversità nel territorio regionale. Una applicazione che vede nel recepimento di tale rete negli strumenti di pianificazione territoriale, nella applicazione dello strumento della valutazione di incidenza e nella realizzazione di eventuali piani di gestione (anche legati alla realizzazione di progetti LIFE Natura), gli strumenti centrali per un efficace sviluppo sostenibile.

7 La Stazione Permanente di Cattura ed inanellamento degli uccelli a scopo scientifico Nell ottica di approfondire lo studio ed il monitoraggio della comunità ornitica della RiservaNaturale, il WWF ha realizzato una stazione permanente di cattura ed inanellamento degliuccelli a scopo scientifico che opera sin dal 1994 nella palude del Bottagone. Il marcaggio degli uccelli con anelli metallici provvisti di codici alfa-numerici rappresenta unametodologia di ricerca a sostegno dello studio sulla migrazione degli uccelli, dell approfondimentodelle conoscenze sugli habitats frequentati, del monitoraggio ambientale e delle azioni mirate allasalvaguardia degli ambienti naturali di cui gli uccelli costituiscono uno dei migliori indicatoribiologici. Attraverso le ricatture di uccelli già marcati è possibile raccogliere, oltre ad informazioni sullecaratteristiche eco-etologiche di ciascuna specie, dati essenziali sulle rotte di migrazione e sugliareali di distribuzione delle specie. Campagne di ricerca a livello europeo mirate ad alcune specie, come lo Swallow Project,dedicato alla Rondine, che dal 1997 vede impegnati gli inanellatori WWF nella fase premigratoriaautunnale caratterizzata dalla presenza di un cospicuo dormitorio di rondini nel canneto delbottagone, o su periodi specifici, come nel caso del Progetto Piccole Isole, campagna di ricercasulla migrazione dei passeriformi attraverso il Mediterraneo che impegna la Riserva sin dal 1996,quale stazione costiera di inanellamento, assicurano ad Orti-Bottagone un ruolo di rilievo nelpanorama nazionale della ricerca ornitologica. Entrambi i progetti citati sono coordinati a livello internazionale dall Istituto Nazionale per la FaunaSelvatica di Bologna. La Stazione opera anche in altri periodi dell anno allo scopo di monitorare sia la fase disvernamento che la fase riproduttiva degli uccelli ospiti della Riserva. Tale attività ha portato il WWF a raccogliere una notevole mole di dati (sono circa gliuccelli inanellati dal 1994) e di informazioni sullo status del popolamento ornitico, interessando l inanellamento di oltre 100 specie di uccelli tra cui alcune veramente rare comegufo di palude, Balia dal collare, Pettazzurro, Basettino, Gambecchio nano, Croccolone,Lodolaio, Calandro, oltre alle più note Cavaliere d Italia, Rondone, Beccafico, Martin pescatore,usignolo, Corriere piccolo, Tuffetto, Topino, solo per citarne alcune. Sono numerose le segnalazioni di ricatture estere di uccelli inanellati al Bottagone: Svezia, Olanda,Ungheria, Spagna, Francia, Slovenia, Germania, Norvegia, Inghilterra ed ancora in Africa, Nigeriae Repubblica Centro Africana, come nel caso della Rondine. Nel prossimo futuro l attività della Stazione di Inanellamento sarà potenziata con l arrivo di nuovi e giovani inanellatori. Gli interessati che intendessero collaborare ed avvicinarsi alle attività di ricerca e di monitoraggio degli uccelli della Riserva Naturale possono prendere contatto con la Direzione Oasi WWF tel e.mail: alcedo@etruscan.li.it

8 La Riserva Naturale Oasi Wwf Palude Orti-Bottagone è strutturata con un Sentiero Natura lungo mt , dotato di due osservatori naturalistici. E operativa la Stazione di Cattura ed Inanellamento degli uccelli a scopo scientifico. Visite Guidate nel periodo di apertura compreso tra il 1 settembre ed il 31 maggio nei giorni di Mercoledì (scuole con prenotazione obbligatoria) Sabato e Domenica. Orari di visita: nr. 4 visite giornaliere (h.9,00 h.11,00 h.14,00 h.16,00). Nel periodo estivo l Oasi è aperta su prenotazione il sabato con visita alle h.8,30 ed alle h,17,00. Per informazioni e prenotazioni: WWF Piombino Val di Cornia tl-fax e.mail:piombinovaldicornia@wwf.it Guida: Luca Becherucci cell e.mail:fulicarius@libero.it

9 Il Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale del sistema di aree protette della Provincia di Livorno Conservazione delle risorse naturali e sviluppo socio-economico Le aree naturali protette (ANP) non costituiscono una materia separata, ma sono il luogo di incontro di più settori e discipline. Come parte importante ed esperienze pilota di un organico processo di tutela e sviluppo del territorio, le ANP stesse diventano elemento fondamentale del contesto economico, sociale e territoriale nel quale si collocano. Per quanto concerne le ANP provinciali la legge regionale 49/1995 prevede l'adozione, da parte delle Province, dei piani pluriennali economico-sociali (P.P.S.E.S.) quali strumenti per promuovere "iniziative coordinate con quelle della Regione e degli Enti locali interessati, volte a favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale della collettività residente all'interno del parco e dell'area contigua". Come funziona il Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale Sotto il profilo procedurale i P.P.S.E.S. sono approvati secondo le medesime procedure di coinvolgimento democratico previste per la formazione e l'approvazione del piano per il parco provinciale. Per le Province l'occasione del P.P.S.E.S. consente di dar vita ad una riflessione strategica e di lungo respiro che costituisca il quadro di riferimento, programmatico ma anche territoriale, alle azioni di valorizzazione previste, anche in relazione al disegno territoriale dei propri Piani Territoriali di Coordinamento. Il P.P.S.E.S. elaborato dalla Provincia di Livorno con i contributi del Circondario della Val di Cornia è dunque lo strumento per armonizzare politiche territoriali e di sviluppo locale nel contesto della programmazione provinciale e regionale e per selezionare i progetti da avviare a finanziamento. Il P.P.S.E.S. analizza, tracciando un bilancio e una valutazione sintetici per tutte le ANP provinciali, le caratteristiche territoriali e ambientali, il contesto socio-economico, l offerta e la domanda di servizi ambientali, le interazioni con il sistema economico e gli elementi di criticità nell evoluzione dei contesti locali. Sulla base delle analisi effettuate il P.P.S.E.S. del sistema di ANP della Provincia di Livorno individua gli obiettivi del sistema delle ANP e dei sottosistemi locali: Monti livornesi, Val di Cecina costiera e Val di Cornia. Infine, analizzando il contesto programmatico e il contesto progettuale il Piano, individua le azioni guida per l orientamento della spesa pubblica e un insieme di progetti coerenti con le analisi effettuate e con i bisogni e le strategie definiti. In molti casi i progetti raccolgono proposte già maturate nel contesto locale, provinciale e regionale, o già presenti nelle proposte e nei suggerimenti dei piani territoriali. In altri casi i progetti sono suggeriti dal Piano stesso come tasselli necessari per un organico sviluppo del sistema delle ANP. Gli obiettivi del Piano Questi in sintesi gli obiettivi proposti dal P.P.S.E.S. : Miglioramento della ricerca scientifica e monitoraggio sistematico delle ANP La presenza di ambienti naturali di rilevante interesse ma con notevoli problemi di equilibrio ambientale legati alle attività industriali e alla forte pressione insediativa e turistica delle coste, sono la premessa per proporre come obiettivo la promozione della ricerca scientifica in campo ambientale e naturalistico. Definizione di criteri sistematici di valutazione degli interventi naturalistici Con la promozione di studi coordinati e sistematici sulle risorse ambientali delle ANP, appare necessario individuare e applicare criteri omogenei per la valutazione degli interventi da effettuare. Rafforzamento dei servizi ambientali Dalle analisi svolte sui servizi offerti dalle ANP risultano molte carenze, sia a livello locale che di sistema, rispetto alle potenzialità di sviluppo, alle criticità in atto e alla domanda di servizi di fruitori e turisti. Si ritiene quindi prioritario rafforzare i servizi ambientali sul territorio.

10 Rafforzamento dell offerta di educazione ambientale L offerta di servizi di educazione ambientale, attivi e legati alle strutture delle ANP, è attualmente debole e non adeguatamente integrata e deve essere rafforzata e coordinata. Recupero e reinterpretazione degli usi tradizionali Il P.P.S.E.S. si pone come obiettivo la reinterpretazione in chiave gestionale ed educativa e di quegli usi tradizionali che conferiscono identità paesaggistica e culturale al sistema ambientale, ma che sono ormai in abbandono. Reinterpretazione dell economia del bosco in chiave manutentiva e del tempo libero E fondamentale nell attuale contesto produttivo e in relazione ai bilanci ecosistemici definire linee guida per la gestione, gli usi e la tutela del patrimonio forestale. Diversificazione dell offerta turistica e ricettività per l intero anno La caratteristiche geografiche e ambientali rendono il territorio livornese fruibile e interessante durante tutte le stagioni dell anno. La diversificazione dell offerta turistica dovrebbe tener conto delle specificità dei luoghi in relazione alle stagioni Rivitalizzazione dell agricoltura L attività agricola condotta con tecniche adeguate non costituisce un fattore di pressione e inquinamento sull ambiente, ma concorre alla manutenzione del territorio e insieme agli insediamenti rurali e alla componente naturale ne struttura e valorizza il paesaggio. La riscoperta e il recupero di alcune coltivazioni abbandonate e l inserimento nella lista dei prodotti agro alimentari tradizionali della Toscana, come avviene per alcuni prodotti della Val di Cornia, sono un interessante opportunità economica per le produzioni agricole di qualità. Promozione delle ANP come fattore identitario e marchio di qualità del territorio Questa strategia è finalizzata al conseguimento dell obiettivo più generale di promuovere le ANP come fattore identitario e marchio di qualità del territorio. La certificazione ambientale (ISO EMAS II), come strumento volontario nella gestione delle ANP, sta assumendo sempre maggiore importanza nel conferire alle politiche e ai singoli interventi dei parchi valore, funzionalità e partecipazione e può costituire un utile biglietto da visita per il turismo di matrice europea. Reinterpretazione degli ambienti fluviali Il reticolo dei torrenti delle colline livornesi, il fiume Cecina, il fiume Cornia individuano i tre sottosistemi ambientali della provincia. Il fiume Cecina gioca in questo ambito un ruolo di centralità, sia per la dimensione del bacino idrico che per l importanza che ha avuto e ha tuttora nei processi produttivi industriali della provincia. Reinterpretare gli ambienti fluviali non significa esaltarne solo i caratteri naturali, ma anche riscoprire il ruolo di assi di comunicazione tra costa e interno. Le politiche di tutela delle acque e di controllo degli scarichi e dei rifiuti rendono urgente l applicazione di studi e monitoraggi sistematici sui bacini principali e su tutto il sistema idrografico. Aumentare le interrelazioni con il sistema ambientale provinciale e regionale La struttura e la distribuzione disomogenea delle ANP sul territorio livornese rende importante un loro collegamento effettivo, sia dal punto di vista naturalistico che della fruizione. L individuazione di una rete di percorsi e trasporti pubblici, di strutture ricettive e museali, di agriturismo, che tenga conto dell intero sistema di ANP e che consenta di collegarle tra di loro e con quelle limitrofe rappresenta un obiettivo di valore strategico. Completare e coordinare il sistema di gestione delle ANP Il processo di formazione dei soggetti gestori delle singole ANP, oggetto di una lunga fase di concertazione, ha determinato una scarsa omogeneità delle politiche di gestione. Il completamento e il coordinamento di un sistema di gestione si ritiene essere quindi un obiettivo prioritario per la funzionalità e l efficacia dell intero sistema di ANP.

11 Le azioni guida Dopo una fase pionieristica di avvio delle politiche per le ANP, la Provincia di Livorno deve affrontare oggi una nuova fase di consolidamento e matura gestione del sistema. E necessario che, dopo alcuni anni di iniziative discontinue nello spazio e nel tempo e di prevalente interesse locale, gli sforzi vengano concentrati su programmi correlati a una crescita organica del sistema delle ANP, in grado di dispiegare i loro benefici su una pluralità di contesti locali e di rendere stabili o incrementare nel tempo attività e risultati. Tra i progetti di sistema sono state individuate alcune priorità: Tra i progetti già finanziati, va portato a termine consolidandone la fase attuativa, promozionale e gestionale il Progetto di Ippovia A cavallo nei parchi che propone percorsi attraverso le ANP della Provincia, in collegamento con le aree protette extraprovinciali. Devono essere promossi e finanziati programmi turistici che offrono percorsi dall entroterra verso il mare (i percorsi tra i Monti Livornesi, la costa e l Arcipelago Toscano; i collegamenti tra l entroterra Pisano e Volterrano e la costa cecinese; i percorsi tra l entroterra della Val di Cornia, le aree costiere piombinesi e l Arcipelago Toscano). Un progetto di promozione e gestione integrata dell offerta turistica del sistema di ANP deve essere attivato valorizzando l offerta già esistente e coinvolgendo soggetti economici operanti nel settore e aziende di trasporto collettivo pubbliche e private. Tra gli obiettivi vi è anche la differenziazione dell offerta turistica e la destagionalizzazione delle presenze. Il coordinamento delle attività e dei materiali informativi e divulgativi sulle ANP consentirebbe di valorizzare esperienze già di buon livello, garantendo una migliore efficacia nella divulgazione del sistema di ANP. Un progetto di interesse generale per il sistema delle ANP livornesi dovrebbe riguardare lo studio sulla evoluzione della copertura vegetale in relazione agli andamenti climatici e alla mutata gestione del territorio. La realizzazione o organizzazione di vivai con finalità di centro di conservazione ex situ della flora dovrebbe garantire la produzione e vendita di materiale vegetale autoctono con finalità di recupero naturalistico, tutela della biodiversità, ingegneria naturalistica. Analogamente si dovrebbero avviare programmi sulla fauna selvatica. Un altro progetto con valenze di sistema riguarda il coinvolgimento delle aziende agricole nella manutenzione del territorio, che si inserisce nel quadro delle azioni di promozione dell azienda agricola multifunzionale previste sia a livello regionale che provinciale. Va ricordata anche la possibilità di mettere in relazione le aziende agricole con le aziende attive nel campo della pesca promovendo offerte integrate di agriturismo e pescaturismo. Si inseriscono inoltre nella logica di promozione del sistema delle ANP alcuni progetti già avviati di ricerca e divulgazione scientifica che tendono a mettere in rete i diversi elementi di offerta e le diverse attività presenti, come il programma Musei della Costa o i programmi culturali per la creazione di un Sistema provinciale archeologia. Una linea progettuale dovrebbe riguardare il tema dell educazione ambientale nel territorio della Provincia di Livorno. Per quanto riguarda in generale i servizi ambientali resi direttamente dalle ANP hanno carattere prioritario programmi e iniziative volte a qualificare professionalmente il personale e a offrire prospettive pluriennali di impiego. Nel rispetto degli obiettivi di miglioramento della ricerca scientifica e di gestione di attività sistematiche di monitoraggio delle criticità ambientali del sistema di ANP, si considera come prioritaria la promozione e il finanziamento di progetti di ricerca scientifica e tecnologica applicata alla tutela delle risorse idriche. Il monitoraggio dell attuazione dei programmi e delle attività di gestione nel sistema di ANP provinciali potrebbe dotarsi di un Osservatorio sulle politiche di gestione.

12 I progetti selezionati Di seguito viene presentato un primo elenco di proposte progettuali che per la loro coerenza con gli obiettivi del sistema o per il loro contributo specifico al miglioramento dei sistemi locali sono state selezionate nell ambito del lavoro di predisposizione del P.P.S.E.S. per le ANP della Provincia di Livorno. Si tratta di un elenco in costruzione, aperto a integrazioni e modifiche sulla base delle procedure di consultazione e adattabile nel tempo. Le integrazioni e modifiche dovranno però avvenire in coerenza con le indicazioni strategiche e con i criteri di selezione individuati dal Piano stesso sulla base degli studi e delle analisi effettuate. Progetti di sistema - UNITÀ NATURALISTICA DI ROSIGNANO - AGRICOLTURA BIOLOGICA - GESTIONE DELLE AREE UMIDE E DEI SIR - VALORIZZAZIONE DEI SIR MOLA E SCHIOPPARELLO (PARCO NAZ. ARCIPELAGO) - REDAZIONE DI UNA PUBBLICAZIONE SUL SISTEMA DI PARCHI E SIR DELLA PROVINCIA - AGIABILE (ACCESSIBILITÀ DELLE AREE PROTETTE) - A CAVALLO NEI PARCHI - OSSERVATORIO SULLE POLITICHE DI GESTIONE - PROMOZIONE E GESTIONE INTEGRATA DELL OFFERTA TURISTICA DEL SISTEMA DI AREE PROTETTE NELLA BASSA STAGIONE - TRENO DEI PARCHI - BATTELLO DEI PARCHI - RETE ECOLOGICA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO - IMPRONTA ECOLOGICA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO Progetti Sistema Monti livornesi - RESTAURO DEL CASALE POGGETTI E RIUSO COME CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE - RESTAURO DEL COMPLESSO DI VILLA PERTUSATI DA ADIBIRE A SEDE DEL PARCO E CENTRO POLIVALENTE PER L ACCOGLIENZA, LA RICERCA SCIENTIFICA, LA DOCUMENTAZIONE E LA CONSERVAZIONE DELLA SPECIE - CENTRO VISITE E FORESTERIA DI VILLA CRISTINA - ARBORETO DI VILLA CRISTINA - ORTO BOTANICO ROCCE VERDI - PUNTI DI ACCOGLIENZA VISITATORI - VALORIZZAZIONE TURISTICA-AMBIENTALE DELLE AREE PROTETTE DELLA PROVINCIA DI LIVORNO (SENTIERO DELL ACQUEDOTTO DI COLOGNOLE) - RESTAURO DEL COMPLESSO MONUMENTALE DELL EREMO DELLA SAMBUCA E RIUSO COME CENTRO CONVEGNI - RECUPERO DEL MULINO ADIACENTE ALL EREMO DELLA SAMBUCA CON FUNZIONE DI GUARDIANIA DEL PARCO PROVINCIALE DEI MONTI LIVORNESI - FRUIZIONE E RINATURALIZZAZIONE DELLA RISERVA DELLA CONTESSA. - RECUPERO DEL MULINO SUL TORRENTE UGIONE Progetti SistemaVal di Cecina costiera - PROGETTO SENTIERISTICA DELL ANPIL CECINA - CENTRO POLIFUNZIONALE DEL PARCO DEL FIUME CECINA Progetti Sistema Val di Cornia - AMPLIAMENTO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI BARATTI POPULONIA NELL ANPIL BARATTI POPULONIA

13 - SENTIERISTICA E SERVIZI DI ACCOGLIENZA PARCO INTERPROVINCIALE DI MONTIONI - STAZIONE PERMANENTE DI INANELLAMENTO DEGLI UCCELLI NELLA RISERVA NATURALE E NELL OASI WWF PALUDE ORTI-BOTTAGONE - IMPIANTO FOTOVOLTAICO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA PRESSO IL CENTRO VISITE R.N. E OASI WWF PALUDE ORTI-BOTTAGONE - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL SISTEMA DEI PARCHI - CAMPIGLIA M.MA, PARCO DI SAN SILVESTRO C/O VILLA DEI LANZI - REALIZZAZIONE GALLERIA LANZI-TEMPERINO, ANPIL SAN SILVESTRO - CONSOLIDAMENTO DELLE STRUTTURE MURARIE DELLA ROCCA S. SILVESTRO - RIQUALIFICAZIONE DELLA VALLE LANZI, ANPIL SAN SILVESTRO - COLLEGAMENTO FUNZIONALE PEDONALE CICLABILE TRA PARCO PROVINCIALE DI MONTIONI, ANPIL STERPAIA E RISERVA NATURALE OASI WWF PALUDE ORTI-BOTTAGONE (LA NUOVA VIA DEI CAVALLEGGERI TRA LE AREE PROTETTE DELLA VAL DI CORNIA) - STAZIONI FOTOVOLTAICHE PER RICARICA BICICLETTE ELETTRICHE A PEDALATA ASSISTITA C/O AREE PROTETTE VAL DI CORNIA, R.N. OASI WWF PALUDE ORTI-BOTTAGONE ANPIL STERPAIA PARCO PROVINCIALE DI MONTIONI ANPIL BARATTI-POPULONIA ANPIL SAN SILVESTRO ( ZITTI ZITTI NELLE AREE PROTETTE DELLA VAL DI CORNIA) - COMPLETAMENTO SERVIZI ANPIL STERPAIA - DIFESA DELLA COSTA DELL ANPIL STERPAIA - IMPIANTO DI ALLEVAMENTO DI API NELL ANPIL STERPAIA Il P.P.S.E.S. del Sistema di ANP della Provincia di Livorno è stato elaborato dalla C.A.I.R.E. Urbanistica s.c.r.l. (coord. arch. Giovanni Cafiero) con il contributo di N.E.M.O. s.r.l. e Studio INLAND per il sistema dei parchi del Circondario della Val di Cornia.

14 Pubblicazione a cura di: PROVINCIA DI LIVORNO Settore 7 Tutela Ambiente P.O. Parchi, Aree Protette e Forestazione Redazione: Reginaldo Serra Massimo Tognotti Giuseppina Di Loreto Leonardo Lombardi (NEMO) Paolo Maria Politi Giovanni Cafiero (CAIRE) Foto: NEMO P.M. Politi M. Costa S. Benucci L. Becherucci

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