Rapporto Osservasalute Aree metropolitane 2010

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1 Rapporto Osservasalute Aree metropolitane 2010 Atlante della salute nelle province metropolitane Migliore e peggiore performance provincia per provincia Torino: la provincia con i tassi di dimissione ospedaliera in regime ordinario più bassi. Ma è la città con la peggiore qualità dell aria per l inquinamento da polveri fini Torino è la provincia metropolitana che ha saputo razionalizzare meglio di tutte aree le indicazioni al ricovero. Infatti, presenta i tassi standardizzati di dimissione ospedaliera in regime di ricovero ordinario (RO) più bassi (uomini: 970,58 per ; donne: 1.005,88 per contro valori medi nazionali di 1.395,98 e 1.348,26 rispettivamente). Anche il ricorso al day hospital sembra ben organizzato: i tassi sono rispettivamente per maschi e femmine 608,58 e 612,87, contro valori medi nazionali rispettivamente di 634,90 e 686,18. Ma l area metropolitana di Torino dovrebbe intensificare gli sforzi per migliorare monitoraggio e attenzione alla qualità dell aria: ci sono infatti poche centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria, solo 0,77 per abitanti contro un valore medio nazionale di 2,33 (2008). Bocciata inoltre l area metropolitana di Torino per la qualità dell aria: la città metropolitana presenta il numero massimo di giorni di superamento (in base a quanto stabilito dalla normativa) del valore limite delle concentrazioni medie giornaliere delle polveri fini (PM10): 150 giorni di superamento, ovvero un valore superiore sia al limite consentito dalla normativa che è pari a 35 giorni, sia alla media nazionale che è di 61 giorni di superamento l anno. Bene invece per quanto riguarda la gestione dei rifiuti: la provincia di Torino registra un valore pro capite (kg/ab) di rifiuti urbani raccolti di 578,8 kg/ab (anno 2008) contro una media nazionale di 615,8 ed è una delle poche province ad aver diminuito questa voce (-2,1%) dal Inoltre la raccolta dei rifiuti fa registrare un primato: Torino è infatti la città metropolitana che presenta il valore maggiore di raccolta differenziata di rifiuti organici, del rifiuto verde e del legno (88,8 Kg/ab) dato 2008, contro una media nazionale di 52,0 (calcolata sul complesso dei 111 comuni capoluogo di provincia); anche se, tra il 2007 ed il 2008, nella provincia metropolitana di Torino la raccolta di questi rifiuti risulta diminuita del 7,6%.

2 Milano: è la provincia metropolitana che ha migliorato di più la gestione delle acque reflue. Ma è l area metropolitana dove l età delle neomamme è salita di più L area metropolitana di Milano è quella che ha migliorato di più la gestione delle acque reflue: nel 2008 il 98% della popolazione usufruisce infatti dei trattamenti di depurazione delle acque reflue, contro una media nazionale dell 87,7% calcolata come media dei 111 comuni capoluogo di provincia. La città di Milano è quella in cui si è registrato l incremento maggiore di popolazione servita dai trattamenti di depurazione (+684,0%, un aumento di quasi sette volte); la quota di popolazione servita era appena del 12,5% nel Si noti invece che, nella provincia metropolitana di Milano, l età delle neomamme è salita molto, infatti a Milano si è registrato il maggior incremento dell età media della donna al parto che è passata da 30,3 anni nel 2001 a 32,1 nel 2005 (contro un valore medio nazionale di 31,1 anni), evidenziando un aumento di ben 1,8 anni. Inoltre è particolarmente frequente il ricorso all Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) che registra un valore nel 2004 di 12,78 casi per donne vs una media nazionale di 9,67. Una nota positiva è invece l indice di attenzione all eco-compatibilità: la provincia è terza in classifica per questo indice, con 6,1 punti (anno 2008), ma è estremamente bassa per l area di Milano la disponibilità di verde urbano, nel 2008 pari a 16,2 m 2 per abitante, contro un valore medio nazionale di 93,6, mentre è alto l inquinamento da polveri fini: 111 giorni annui di superamento del limite giornaliero, superiore sia al limite consentito di 35 giorni, sia alla media nazionale, che è di 61 giorni. Venezia: la città metropolitana con la maggiore attenzione all'eco-compatibilità. Ma è la provincia metropolitana con il maggior invecchiamento della popolazione maschile L area metropolitana di Venezia è la più rispettosa dell ambiente, infatti è prima in classifica per l indice di attenzione all eco-compatibilità, indicatore che offre una stima del grado di attenzione alle compatibilità ambientali da parte della provincia e che si calcola tenendo conto di diversi fattori (acqua, aria, energia, rifiuti, rumore, trasporti e verde urbano). L area metropolitana di Venezia presenta un indice di 6,92 (anno 2008). L area metropolitana di Venezia presenta una popolazione anziana non indifferente, infatti i soggetti maschi di anni, nel 2003, sono divenuti nel 2007 (+10,29%) andando a costituire il 10,74% dei maschi residenti nella provincia metropolitana contro una media nazionale del 9,91%. Venezia è la provincia metropolitana più invecchiata al maschile, infatti è quella in cui si è registrato il maggior incremento per la classe di età anni per gli uomini. Le femmine, invece, nel 2003, sono passate a nel 2007 (+5,45%) e ammontano

3 all 11,76% delle femmine residenti in provincia contro una media nazionale del 10,94%. Venezia è anche la provincia metropolitana con la speranza di vita a 75 anni più elevata per le donne (13,82 anni), a pari merito con Firenze. Trieste: la città metropolitana con la minore mortalità infantile e neonatale. Ma è l area metropolitana più vecchia d Italia Trieste è l area metropolitana coi bebè più al sicuro: infatti nella provincia metropolitana di Trieste si registrano i valori più bassi per la mortalità infantile e neonatale, rispettivamente 15,50 e 7,75 per nati vivi contro un tasso medio nazionale di 37,01 e 27,06 per nati vivi. L area metropolitana di Trieste è quella in cui si registra la maggiore presenza di anziani, sia rispetto alla popolazione nella sua totalità, sia rispetto ai giovani di 0-14 anni. È infatti la provincia con la quota maggiore di anziani di anni: i maschi, nel 2003, sono divenuti nel 2007 (+8,16%) andando a costituire il 13,19% dei maschi residenti nella provincia metropolitana contro una media nazionale del 9,91%. Le femmine, invece, nel 2003, sono passate a nel 2007 (+3,84%) e ammontano al 14,36% delle femmine residenti in provincia contro una media nazionale del 10,94%. L area metropolitana di Trieste è la più anziana al femminile anche per gli over- 75enni. I maschi erano nel 2003, sono diventati nel 2007, (+7,05%) e sono il 9,88% della popolazione maschile residente (contro una media nazionale del 7,29%). Le femmine sono passate da a tra 2003 e 2007 (+1,61%) e corrispondono al 17,32% delle femmine residenti, contro una media nazionale dell 11,68%. L indice di vecchiaia - un indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione che si ottiene dividendo la popolazione anziana (65 anni ed oltre) per quella dei giovani (generalmente fino a 15 anni) - nell area metropolitana di Trieste è per entrambi i generi, il più elevato: 192,69% per gli uomini; 314,40% per le donne (dato 2007) contro un valore medio nazionale del 115,61% e del 170,43% rispettivamente. Bene per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell aria la provincia metropolitana di Trieste detiene il primato positivo in termini di numero di centraline per abitanti nel 2008: 6,33 per abitanti contro un valore medio nazionale di 2,33.

4 Genova: la città metropolitana dove si registrano meno incidenti stradali. Ma è l area con il maggiore tasso di interruzione volontaria di gravidanza Nella città metropolitana di Genova le vittime della strada sono contenute, soprattutto al maschile: si riscontra infatti per gli uomini la mortalità più bassa a livello territoriale, pari a 0,80 per (e la diminuzione maggiore di questa voce, - 21,57% dal 1997) contro una media nazionale di 2,07 (e un decremento del 9,21% dal 1997). Si riscontra anche un valore basso tra le donne per la mortalità per accidenti da mezzi di trasporto (dati 2001): 0,37 casi per contro una media nazionale di 0,53 (l area di Genova presenta però l aumento più consistente per questo dato, +54,17% dal 1997). Per quanto riguarda i comportamenti riproduttivi si riscontra nella provincia metropolitana di Genova l età media della donna al parto più alta, 32,3 anni a pari merito con Roma e Trieste, contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005). Il tasso di fecondità totale della provincia è basso, 1,145 figli per donna contro un tasso medio italiano di 1,311. Per quanto riguarda il ricorso all Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) a livello territoriale Genova è la provincia che presenta, nel 2004, il tasso più elevato (13,37 per contro una media nazionale di 9,67 per 1.000) ed è anche la provincia dove si è registrato, dal 2000 al 2004, il maggior incremento (+11,23%) del tasso di IVG. Il tasso di abortività spontanea nel 2004 è di 85,13 per nati vivi (il valore più basso a livello territoriale) contro una media nazionale di 124,76. Per questo dato il decremento maggiore dal 2000 si è registrato proprio nella provincia di Genova (- 32,22%). Il tasso standardizzato di mortalità per malattie del sistema circolatorio: è 45,21 tra i maschi contro un valore medio nazionale di 49,62; ed è di 32,01 per le femmine contro un valore medio nazionale di 34,85, con una consistente diminuzione dal 1997 pari per gli uomini a -12,30% e per le donne a -9,86%. Bologna: la provincia metropolitana meno invecchiata. Ma è l area che presenta il maggiore tasso di mortalità per disturbi psichici Quella di Bologna, nonostante l invecchiamento generale della popolazione, è l area metropolitana in cui si registra il miglior equilibrio numerico intergenerazionale, infatti è quella in cui dal 2003 al 2007 si è ridotta maggiormente la popolazione anziana rispetto a quella dei giovani per entrambi i generi, come risulta dall indice di vecchiaia. Questo è un indicatore sintetico del grado di invecchiamento della popolazione che si ottiene dividendo la popolazione anziana (65 anni ed oltre) per quella dei giovani (generalmente fino a 15 anni). L area metropolitana di Bologna è quella in cui l indice si è ridotto maggiormente, passando da 164,38% al 157,64% (-6,74%) per gli uomini; da 246,49% a 234,06% (-12,43%) per le donne, contro un valore medio nazionale nel 2007 del 115,61% e del 170,43% rispettivamente (con un aumento dal 2003 del 7,38% per i maschi, e del 7,50% per le femmine).

5 Si riscontra un primato negativo per la mortalità in conseguenza di disturbi psichici (come le varie forme di psicosi), nel 2001 l area di Bologna presenta il tasso maggiore per entrambi i generi (uomini: 2,72 per ; donne: 2,84 per contro valori medi nazionali di 1,73 e 1,67). L area metropolitana di Bologna è seconda in classifica per l indice di attenzione all eco-compatibilità, con 6,91 punti (anno 2008) la prima, Venezia, ha un indice di pochissimo superiore, 6,92. Questo indicatore offre una stima del grado di attenzione alle compatibilità ambientali da parte della provincia e che si calcola tenendo conto di diversi fattori (acqua, aria, energia, rifiuti, rumore, trasporti e verde urbano). E a Bologna, rispetto alle altre aree metropolitane, si registra il tasso di personale infermieristico più elevato di 68,73 (per ) contro un valore medio nazionale di 45,25 (dato 2005). Questo valore è aumentato dal 2001 al 2005 (+13,96% dal 2001); mentre in Italia si è verificata una riduzione media del 2,54% dal Firenze: la provincia metropolitana più longeva. Ma è l area dove è peggiorato di più il monitoraggio della qualità dell aria Firenze risulta la provincia dove la speranza di vita alla nascita è maggiore per entrambi i sessi, 79,85 per gli uomini e 84,64 anni per le donne (dati 2005) contro valori medi italiani di 78,09 e 83,66 anni rispettivamente. Anche per la speranza di vita a 65 e a 75 anni, è Firenze la provincia che, per entrambi i generi, ha l aspettativa di vita più elevata, con valori pari, rispettivamente, a 18,44 e 11,10 anni per gli uomini e a 22,08 e 13,82 anni per le donne (a pari merito con Venezia per quanto concerne l aspettativa di vita a 75 anni delle donne). Per il tasso standardizzato di mortalità oltre l'anno di vita a Firenze si riscontrano i valori minimi per entrambi i generi (uomini: 108,15 per ; donne: 70,15 per ), contro valori medi nazionali di 116,99 e 72,36 per rispettivamente (2004). Altro primato positivo è rappresentato dal tasso standardizzato di mortalità per malattie del sistema circolatorio: nell area di Firenze si registrano i tassi minori per entrambi i generi, 43,83 per maschi e 29,53 per femmine, contro un valore medio nazionale di 49,62 e di 34,85 rispettivamente. Quanto al monitoraggio della qualità dell aria la provincia metropolitana di Firenze presenta una densità di centraline nel 2008 di 1,37 per abitanti contro un valore medio nazionale di 2,33. Firenze è l area metropolitana che ha visto diminuire più di tutte la densità di centraline dal 2003: -38,29%. Roma: la provincia metropolitana con la maggiore disponibilità di verde urbano. Ma è l area con la più bassa presenza di centraline per il monitoraggio della qualità dell aria I cittadini della provincia metropolitana di Roma sono i più fortunati per quanto riguarda la disponibilità di verde urbano, un indicatore importante per la salute

6 dell ambiente e della popolazione. Misurata in metri quadri per abitante (rapporto tra la superficie del comune adibita al verde urbano e la popolazione residente), la disponibilità di verde per l area di Roma è (dato 2008) di 131,7 m 2 per abitante (ma si registra una riduzione dell 8,0% dal 2003), contro un valore medio nazionale di 93,6. Le aree verdi contribuiscono in vari modi a regolare il microclima cittadino: mitigano i picchi di temperatura, filtrano e purificano l aria dalle polveri e dagli inquinanti ed attenuano i rumori e le vibrazioni, con un azione positiva anche sull inquinamento acustico. Infine, la presenza di verde soddisfa le esigenze ricreative e sociali della popolazione, e quindi è lo spazio ideale per svolgere attività fisica e contrastare il sovrappeso, contribuendo quindi a migliorare la qualità della vita nelle città. Nell area di Roma, inoltre, si registra il tasso più alto di personale medico e odontoiatrico pari a 32,27 per abitanti contro una media nazionale di 20,81. E a Roma si registra un tasso di personale infermieristico di 64,36 (per ) contro un valore medio nazionale di 45,25 (dato 2005). Questo valore è aumentato dal 2001 al 2005 (+9,75%); in Italia si è verificata una riduzione media del 2,54% dal Quanto al monitoraggio della qualità dell aria la provincia metropolitana di Roma presenta la più bassa densità di centraline nel 2008, appena 0,44 per abitanti contro un valore medio nazionale di 2,33. Inoltre Roma presenta il più alto tasso di motorizzazione degli autoveicoli, uno degli indicatori principali per la mobilità sostenibile perché è indicativo del numero di automobili e di veicoli circolanti per ogni abitanti: è pari a 706,7 per contro un tasso medio nazionale di 616,7. Napoli: è la provincia metropolitana più giovane e feconda. Ma è l area meno longeva All area metropolitana di Napoli va il record di provincia più giovane, per entrambi i generi, ovvero quella in cui è presente la quota minore di popolazione anziana di tutte le province metropolitane: infatti nella classe di età anni i maschi, nel 2003, sono divenuti nel 2007 (+4,86%) e costituiscono il 7,27% dei maschi residenti nella provincia metropolitana contro una media nazionale del 9,91%. Le femmine, invece, nel 2003, sono passate a nel 2007 (+0,68%) e ammontano all 8,26% delle femmine residenti in provincia contro una media nazionale del 10,94%. Anche la classe di età 75 anni e oltre nella provincia metropolitana di Napoli è la meno numerosa confermando a Napoli il primato di provincia metropolitana più giovane: in questa classe di età i maschi erano nel 2003, sono diventati nel 2007, (+19,63%) e costituiscono appena il 4,70% della popolazione maschile residente (contro una media nazionale del 7,29%). Le femmine sono passate da a tra 2003 e 2007 (+15,22%) e corrispondono al 7,71% delle femmine residenti, contro una media nazionale dell 11,68%. Per quanto riguarda i comportamenti riproduttivi la provincia metropolitana di Napoli presenta le mamme più giovani, infatti l età media della donna al parto è di 29,6 anni

7 (la minore di tutte le province metropolitane a pari merito con Catania), contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005). L area di Napoli presenta anche il maggior tasso di fecondità totale di tutte le province metropolitane è di 1,507 figli per donna contro un tasso medio italiano di 1,311. Napoli risulta la provincia metropolitana meno longeva: la speranza di vita alla nascita è minore per entrambi i sessi, 75,82 per gli uomini e 81,33 anni per le donne, (dati 2005), contro valori medi italiani di 78,09 e 83,66 anni rispettivamente. Anche per la speranza di vita a 65 e a 75 anni, la provincia che, per entrambi i generi, ha l aspettativa di vita più bassa è Napoli, con valori pari, rispettivamente, a 15,89 e 9,45 anni per gli uomini e a 19,33 e 11,70 anni per le donne. Bari: è la provincia metropolitana dove si è ridotto di più il tasso di Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Ma è l area dove è diminuita maggiormente la raccolta differenziata di rifiuti organici La provincia metropolitana di Bari è quella che tra tutte ha ridotto di più il tasso di Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG): si riscontra infatti dal 2000 al 2004 una riduzione del 17,68%, a fronte di un aumento medio a livello nazionale del 3,98% nello stesso arco di tempo. Ciò nonostante nell area di Bari il tasso di IVG risulta piuttosto alto, 12,71 casi per donne di anni contro una media nazionale di 9,67 casi. L ambiente è però un punto debole di questa provincia: infatti per quanto riguarda la gestione dei rifiuti la provincia metropolitana di Bari registra una quantità procapite di rifiuti urbani raccolti di 618,9 kg/ab (chili per abitante) nel 2008, contro una media nazionale di 615,8. E si noti che l area di Bari presenta nel 2008 un valore basso per la raccolta differenziata di rifiuti organici, del rifiuto verde e del legno (18,1 Kg/ab), contro una media nazionale di 52,0 (calcolata sul complesso dei 111 comuni capoluogo di provincia). Per di più il dato risulta diminuito del 38,0% dal 2001, la riduzione maggiore registrata tra tutte le province metropolitane. Altro nodo è la bassa disponibilità di verde urbano, nel 2008 pari a 14,3 m 2 per abitante, contro un valore medio nazionale di 93,6. Reggio Calabria: è la provincia metropolitana con meno morti per tumore e con la migliore qualità dell aria. Ma è la penultima area metropolitana per personale medico e odontoiatrico L area metropolitana di Reggio Calabria è quella che presenta meno morti causati dai tumori sia tra gli uomini sia tra le donne: nel 2001 il tasso standardizzato di mortalità per questa causa è di 32,01 per per i maschi contro un valore medio nazionale di 40,32; tra le donne il tasso è di 16,85 per contro un valore medio nazionale di 20,78. La città metropolitana presenta inoltre un altro primato positivo, sul fronte ambientale: è promossa come città con la migliore qualità dell aria, infatti presenta rispetto a tutte le province metropolitane il numero minore di giorni di superamento

8 del valore limite delle concentrazioni medie giornaliere delle polveri fini (PM 10 ), appena 12 giorni l anno di superamento del limite giornaliero, un valore inferiore sia al massimo numero di giorni consentiti dalla normativa (35 giorni), sia alla media nazionale, che è di 61 giorni. Bene pure per quanto riguarda i comportamenti riproduttivi: la provincia metropolitana di Reggio Calabria presenta mamme abbastanza giovani rispetto alle altre province, infatti l età media della donna al parto è di 30,2 anni, contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005). L area di Reggio Calabria presenta anche un tasso di fecondità totale di 1,318 figli per donna contro un tasso medio italiano di 1,311. Relativamente al ricorso all interruzione volontaria di gravidanza (IVG) la provincia metropolitana di Reggio Calabria presenta, nel 2004, un tasso di 6,16 casi per contro una media nazionale di 9,67 per Quanto al tasso di abortività spontanea nel 2004 la provincia di Reggio Calabria presenta un valore basso, pari a 103,47 per nati vivi, contro una media nazionale di 124,76. Nell area di Reggio Calabria si registra però un tasso di personale medico e odontoiatrico molto basso, pari a 18,30 per abitanti contro una media nazionale di 20,81. Si tratta del tasso più basso dopo quello di Venezia. Palermo: provincia metropolitana con mamme giovani e feconde Ma è l area meno attiva nella raccolta differenziata di rifiuti organici Sono giovani e prolifiche le mamme della provincia metropolitana di Palermo: l età media della donna al parto è, infatti, di 29,9 anni (Palermo è seconda per questo dato, solo le aree di Napoli e Catania hanno mamme più giovani con un età media per entrambe di 29,6 anni), contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005). L area di Palermo presenta anche un tasso di fecondità totale molto alto, pari a 1,505 figli per donna contro un tasso medio italiano di 1,311. L area di Palermo è seconda per questo dato solo a quella di Napoli, che comunque si piazza poco sopra con un tasso di 1,507 figli per donna. Bene anche su un altro fronte che riguarda la salute riproduttiva della donna: il tasso di abortività spontanea nel 2004 per la provincia metropolitana di Palermo presenta un valore basso, pari a 109,00 per nati vivi, contro una media nazionale di 124,76. Complessivamente l area di Palermo appare ancora debole per quanto riguarda l attenzione all ambiente che non gode di ottima salute. Infatti l area di Palermo presenta nel 2008 il valore più basso per la raccolta differenziata di rifiuti organici, del rifiuto verde e del legno (1,2 Kg/ab), contro una media nazionale di 52,0 (calcolata sul complesso dei 111 comuni capoluogo di provincia). Il tasso di raccolta è addirittura diminuito del 20,0% dal Inoltre nel 2008 solo il 35% della popolazione usufruisce dei trattamenti di depurazione delle acque reflue, contro una media nazionale dell 87,7% calcolata come media dei 111 comuni capoluogo di provincia.

9 L area metropolitana di Palermo è penultima in classifica per l indice di attenzione all eco-compatibilità, con 4,97 punti (anno 2008). Questo indicatore offre una stima del grado di attenzione alle compatibilità ambientali da parte della provincia e che si calcola tenendo conto di diversi fattori (acqua, aria, energia, rifiuti, rumore, trasporti e verde urbano). L indice è sceso dell 1,19% dal Messina: l area metropolitana in cui si sono ridotti di più i decessi per malattie respiratorie. Ma ha la minore disponibilità di verde urbano Messina è l area metropolitana in cui la salute dell apparato respiratorio è migliorata di più: infatti è in quest area che si registrano (dal 1997 al 2001) le riduzioni maggiori di mortalità per malattie dell apparato respiratorio, per entrambi i generi, (uomini: - 21,29%; donne -27,14%). Il tasso di mortalità per queste malattie (asma bronchiale, bronchite cronica ed enfisema, infezioni polmonari, tumori pleuro-polmonari, fibrosi polmonari, insufficienza respiratoria) registrato nell area di Messina per gli uomini ha un valore basso (9,91 per contro una media nazionale di 9,69), per le donne il tasso è di 3,57 contro una media nazionale di 3,74. Il tasso standardizzato di mortalità per tumori è tra i più bassi, 32,51 per , tra i maschi contro un valore medio nazionale di 40,32. Per le femmine il tasso è di 17,70 per contro un valore medio nazionale di 20,78 (dato 2001). Messina è seconda solo a Reggio Calabria per questo dato positivo. Inoltre l area metropolitana di Messina presenta una elevata riduzione della mortalità per questa causa dal 1997, per entrambi i sessi: uomini -6,45%; donne -3,75%. Alto invece il tasso standardizzato di mortalità per malattie del sistema circolatorio: è 56,62 tra i maschi contro un valore medio nazionale di 49,62; ed è di 42,43 per le femmine contro un valore medio nazionale di 34,85. Si noti però che la diminuzione maggiore dal 1997 si ha a Messina per le donne (-15,91%). Anche per gli uomini il dato è in forte diminuzione (-10,72%). A Messina c è la più bassa disponibilità di verde urbano di tutte le aree metropolitane considerate: 8,2 m 2 per abitante, contro un valore medio nazionale di 93,6 (dato 2008). Catania: è la provincia metropolitana con le mamme più giovani. Ma l area è ultima sul fronte eco-compatibilità La provincia metropolitana di Catania è quella che spicca per avere le neomamme più giovani, infatti l età media della donna al parto è di 29,6 anni (a pari merito con Napoli), contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005). E sempre la donna appare fortunata per un altro dato: Catania (che ha una speranza di vita alla nascita di 77,42 per gli uomini e 82,51 anni per le donne - dati contro valori medi italiani di 78,09 e 83,66 anni rispettivamente) è l area metropolitana dove le donne hanno guadagnato più anni di vita attesa dal 2001, +1,67 anni. Per le malattie del sistema circolatorio nell area di Catania si registrano (anno 2001) tassi di mortalità elevati, pari a 59,39 per maschi e 45,69 per

10 femmine, contro valori medi nazionali di 49,62 e di 34,85 rispettivamente. Si noti però che la diminuzione maggiore di questo dato si registra proprio nell area di Catania, per gli uomini (-14,78% dal 1997) e che anche tra le donne questa causa di morte si è di molto ridotta (-15,55%, la riduzione maggiore dopo quella di Messina che è stata di - 15,91%). Complessivamente l area di Catania appare ancora debole per quanto riguarda l attenzione all ambiente che non gode di ottima salute. Nel 2008 solo il 23,0% della popolazione (il valore più basso di tutte le province metropolitane) usufruisce dei trattamenti di depurazione delle acque reflue, contro una media nazionale dell 87,7% L area metropolitana di Catania, inoltre, è ultima in classifica per l indice di attenzione all eco-compatibilità, con 4,31 punti (anno 2008). Questo indicatore offre una stima del grado di attenzione alle compatibilità ambientali da parte della provincia e che si calcola tenendo conto di diversi fattori (acqua, aria, energia, rifiuti, rumore, trasporti e verde urbano). L indice è però aumentato del 3,11% dal Cagliari: è la provincia metropolitana dove si ricorre meno all Interruzione Volontaria di Gravidanza. Ma è l area metropolitana meno feconda L area metropolitana di Cagliari è quella che presenta il minor ricorso all Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) che registra un valore nettamente inferiore rispetto alla media nazionale (nel ,65 casi per donne vs una media nazionale di 9,67) e un trend in diminuzione (-11,02% dal 2000). Per quanto riguarda la popolazione anziana l area metropolitana di Cagliari presenta nella classe di età anni i seguenti valori: i maschi erano nel 2003 e sono divenuti nel 2007 (-20,04%) andando a costituire il 9,02% dei maschi residenti nella provincia metropolitana contro una media nazionale del 9,91%. Le femmine, invece, nel 2003, sono passate a nel 2007 (-23,04%) e ammontano al 9,89% delle femmine residenti in provincia contro una media nazionale del 10,94%. L area metropolitana di Cagliari è quella che ha registrato il maggior decremento di popolazione per la classe di anni, con riduzioni nettamente superiori alla media nazionale. Per la classe degli over-75enni, invece, i maschi erano nel 2003, sono diventati nel 2007, (-19,46%) e sono il 5,84% della popolazione maschile residente (contro una media nazionale del 7,29%). Le femmine sono passate da a tra 2003 e 2007 (-19,68%) e corrispondono al 9,00% delle femmine residenti, contro una media nazionale dell 11,68%. Cagliari è l unica provincia che ha registrato un decremento di popolazione in questa classe di età. Per quanto riguarda la salute riproduttiva della donna, l area di Cagliari presenta il tasso di fecondità totale più basso di tutte le province metropolitane, pari a 0,982 figli per donna contro un tasso medio italiano di 1,311. Nella provincia metropolitana di Cagliari l età media della donna al parto è di 32,1 anni contro un valore medio nazionale di 31,1 anni (dato 2005).

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