ESEMPI DI ARCHITETTURA 38

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1 ESEMPI DI ARCHITETTURA 38

2 Direttore Olimpia Niglio Kyoto University, Japan Comitato scientifico Taisuke Kuroda Kanto Gakuin University, Yokohama, Japan Rubén Hernández Molina Universidad Nacional, Bogotá, Colombia Alberto Parducci Università degli Studi di Perugia Pastor Alfonso Sánchez Cruz Revista Horizontes de Arquitectura, Mexico Alberto Sposito Università degli Studi di Palermo Karin Templin University of Cambridge, Cambridge, UK Comitato di redazione Giuseppe De Giovanni Università degli Studi di Palermo Marzia Marandola Sapienza Università di Roma Mabel Matamoros Tuma Instituto Superior Politécnico José A. Echeverría, La Habana, Cuba Alessio Pipinato Università degli Studi di Padova Bruno Pelucca Università degli Studi di Firenze Chiara Visentin Universita IUAV di Venezia

3 ESEMPI DI ARCHITETTURA La collana editoriale Esempi di Architettura nasce per divulgare pubblicazioni scientifiche edite dal mondo universitario e dai centri di ricerca, che focalizzino l attenzione sulla lettura critica dei proget ti. Si vuole così creare un luogo per un dibattito culturale su argomenti interdisciplinari con la finalità di approfondire tematiche attinenti a differenti ambiti di studio che vadano dalla storia, al restauro, alla progettazione architettonica e strutturale, all analisi tecnologica, al paesaggio e alla città. Le finalità scientifiche e culturali del progetto EDA trovano le ragioni nel pensiero di Werner Heisenberg Premio Nobel per la Fisica nel È probabilmente vero, in linea di massima, che nella storia del pensiero umano gli sviluppi più fruttuosi si verificano spesso nei punti d interferenza tra diverse linee di pensiero. Queste linee possono avere le loro radici in parti assolutamente diverse della cultura umana, in diversi tempi ed in ambienti culturali diversi o di diverse tradizioni religiose; perciò, se esse veramente si incontrano, cioè, se vengono a trovarsi in rapporti sufficientemente stretti da dare origine ad un effettiva interazione, si può allora sperare che possano seguire nuovi ed interessanti sviluppi.

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5 Damiano Iacobone STORIA DELLA PRIMA ARCHITETTURA MODERNA INGLESE ( )

6 EdA Collana editoriale internazionale con obbligo del Peer review (SSD A08 Ingegneria Civile e Architettura), in ottemperanza alle direttive del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), dell Agenzia Nazionale del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) e della Valutazione Qualità della Ricerca (VQR). Peer Review per conto della Direzione o di un membro della Redazione e di un Esperto Esterno (clear peer review). by Damiano Iacobone Copyright MMXV ARACNE editrice int.le S.r.l. info@aracneeditrice.it via Quarto Negroni, Ariccia (RM) (06) isbn I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. L autore, esperite le pratiche per acquisire i diritti relativi al materiale della presente opera, rimane a disposizione di quanti avessero a vantare ragioni in proposito. I edizione: dicembre 2015

7 Indice 9 Capitolo I Le ragioni della tradizione 23 Capitolo II La prima architettura moderna inglese: le premesse 41 Capitolo III Opere e protagonisti 131 Capitolo IV Testi e riviste per la diffusione dell architettura moderna in Inghilterra ( ) 161 Capitolo V Materiali e tecniche 175 Capitolo VI Il piano per Londra del Gruppo mars ( ) 201 Conclusioni: continuità e novità dell architettura inglese nell immediato secondo dopoguerra 209 Indice dei nomi 215 Bibliografia

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9 Capitolo I Le ragioni della tradizione 1.1. Dalla Garden City al new empiricism Tra gli ultimi anni del XIX secolo e i primi del XX, Ebenezer Howard ( ) propone la sua idea di città-giardino, pubblicandola in primo luogo nel testo Tomorrow: a Peaceful Path to Real Reform (1898), successivamente riedito con il titolo che avrà grande fortuna: Garden Cities of Tomorrow (1902)1. La città giardino è pensata come un entità territoriale definita, circa mille acri di terreno urbanizzabile, circondata da una fascia agricola di circa cinquemila acri e una popolazione fissata in un massimo di trentaduemila abitanti. La previsione era di realizzare una serie di città giardino come satelliti di un grande centro urbano preesistente, in questo caso Londra; in tal modo sarebbero stati eliminati gli slums, espressione della concentrazione urbana della società industriale, ma allo stesso tempo non si sarebbero persi i vantaggi della vicinanza alla grande città, collegata attraverso una rete di infrastrutture (v. Fig. 1.1). Figura 1.1. Schema complessivo della Garden City, con annotazioni di Ebenezer Howard, in una bozza di stampa, 1898 (Miller 2010) 9

10 10 Storia della prima architettura moderna inglese ( ) Lo schema urbano, esplicitato in forma diagrammatica, prevedeva un sistema ad anelli concentrici con assi radiali, con una vasta area verde centrale circondata da una serie di edifici pubblici; i diversi anelli destinati alle residenze avrebbero utilizzato la tipologia del cottage, ormai consolidata e teorizzata già dalla metà del XVIII secolo da John Wood jr 2, pienamente radicata nella tradizione residenziale inglese. Il piacere e i vantaggi della dimensione rurale, espressa nel sistema residenziale dei cottages, ma a distanza limitata dal grande centro urbano, rivelarono subito una grande attrattività: già dal 1899 fu istituita la Garden City Association e nel 1904 iniziò la costruzione di Letchworth, la prima città giardino, a circa cinquanta chilometri a nord di Londra. Il presidente della Garden City Association, Ralph Nelville, e Howard scelsero, a seguito di un concorso, Raymond Unwin e Barry Parker come artefici del progetto per Letchworth (v. Fig. 1.2). I due progettisti, che avevano già esperienze in merito, come il villaggio di New Earswick 3 (v. Fig. 1.3), scarnificarono l idea di Howard: il villaggio mantenne una impostazione radio-centrica, ma furono eliminati gli edifici rappresentativi o funzionali, a Figura 1.2. Letchworth, la prima città giardino, progettata dagli architetti Barry Parker e Raimond Unwin. Planimetria pubblicata nel 1904 (Miller 2010)

11 1. Le ragioni della tradizione 11 favore della caratterizzazione residenziale basata sui tradizionali cottages 4, oltretutto oggetto di una mostra da loro organizzata. Nel catalogo di questa mostra, Cottages near a Town 5, si proponeva il sistema di urbanizzazione per mezzo del cottage unifamiliare, come elemento di trasformazione generale dell ambiente suburbano; né poteva essere dimenticata la componente sociale: come ribadisce lo stesso Unwin 6 è alla famiglia del ceto medio in espansione che doveva essere offerto un cottage tutto proprio, con tutti i comforts. Le componenti dinamiche dell idea howardiana in questo modo si persero, il tutto si risolse in un linguaggio tradizionale e la cittadina di Letchworth 7 si rivelò un insuccesso progettuale. L idea del villaggio tradizionale, basato sempre sullo sviluppo dei cottages, divenne prerogativa progettuale, proposta dagli stessi Unwin e Parker a ridosso della città, quando iniziarono la progettazione del sobborgo di Hampstead, nella periferia settentrionale di Londra (v. Fig. 1.4). Figura 1.3. New Earswick, York, progettata da Barry Parker e Raimond Unwin nel 1902 (Miller 2010)

12 12 Storia della prima architettura moderna inglese ( ) Il senso di tradizionale tranquillità, rassicurazione visiva, abitudini non scalfite, comfort abitativo, buona qualità progettuale e collegamenti con la città, hanno reso Hampstead una realizzazione esemplare, sia pure in seguito a una trasformazione sostanziale: da garden city a garden suburb 8. Difatti, a poche fermate della Northern Line dal cuore di Londra, sulla collina di Hampstead Heath, fu realizzato dal 1905 il nuovo quartiere che seguiva e si adattava alla topografia, che proponeva i rassicuranti cottages, che era addirittura recintato, evitando così contaminazioni, diventando ben presto un rifugio pittoresco ed esclusivo per chi non aveva più intenzione di abitare in città, senza allontanarsene. A livello urbano veniva, pertanto, realizzato pienamente il neo-medievalismo che da metà Ottocento caratterizzava fortemente molti ambiti culturali inglesi. Figura 1.4. Il quartiere di Hampstead, a nord-ovest di Londra, progettato da Barry Parker e Raimond Unwin. Planimetria definitiva del 1911 (Miller 2010)

13 1. Le ragioni della tradizione 13 Hampstead diventò in pochi anni un paradigma del garden-suburb del XX secolo, la configurazione definitiva del sobborgo alternativo alla monotonia e allo squallore della città 9, che si diffonderà largamente in Occidente. Oltretutto, questa programmatica applicazione della tradizione pittoresca nell urbanizzazione ebbe un ruolo anche a livello decisionale, se si pensa che Unwin, così come i membri della Garden City Association, ricoprirono ruoli direttivi nel Town Planning Institute, del quale facevano parte anche Patrick Abercrombie e Patrick Geddes 10. Howard ripropose, quindi, il suo modello originario, più complesso e con caratteri urbani, in una seconda città-giardino: Welwyn 11 (v. Fig. 1.5), a circa trenta chilometri da Londra, la cui progettazione fu affidata questa volta all architetto Louis de Soissons. L area venne suddivisa, seguendo anche il sistema infrastrutturale, in quattro grandi aree, due delle quali residenziali con cottages e case a schiera, un settore per le attività produttive e la quarta come fulcro rappresentativo, ma che poi diventerà una grande area verde. Figura 1.5. Welwyn, la seconda città giardino. Planimetria definitiva elaborata da Louis de Soissons nel 1920 (Sica 1978)

14 14 Storia della prima architettura moderna inglese ( ) Ancora una volta l idea urbana viene meno, a favore dell estensione dell idea di villaggio pittoresco, che diventa un ulteriore sobborgo di Londra, in considerazione della distanza limitata 12. Queste realizzazioni: Letchworth, Hampstead, Welwyn, per quanto con esiti e consensi diversi, richiameranno molta attenzione pubblica sulla tradizione pittoresca diventata progettazione urbana, che avrà riconoscimenti anche a livello legislativo nei decenni successivi. Difatti, Unwin, nominato a capo dell Ufficio Tecnico per la costruzione e pianificazione presso il Ministry of Health e dal 1929 consulente per il Piano Regionale di Londra, trasferirà a ogni livello progettuale l idea di decentralizzazione attraverso nuclei satelliti, dal grande apporto di valori tradizionali e basati sul binomio residenza-cottage 13. Dal suo Secondo Rapporto del 1933 sulla grande Londra prenderà le mosse Abercrombie per redigere il Greater London Plan del Nel 1932 il Town and Country Planning Act affidava alle autorità locali la regolamentazione di altezze, dimensioni, caratteristiche e aspetto degli edifici, con la possibilità di rigettare progetti che avrebbero messo a rischio l amenità di quel territorio, e questo significava molto spesso il rifiuto da parte di comunità locali di realizzazioni in un linguaggio architettonico differente. Inoltre, per aiutare le comunità locali in questo tipo di decisioni, il Riba (Royal Institute of British Architects), congiuntamente al Council for the Preservation of Rural England, aveva messo a punto un sistema di valutazione, a diversi livelli. In ambito locale il progetto veniva valutato da tre architetti; in caso di parere negativo, il committente poteva appellarsi al Minister of Health, che avrebbe provveduto a nominare un valutatore finale, indicato dal Riba stesso 15. Questo sistema determinò bocciature eccellenti, come quella di un progetto di Connell e Ward del 1933 per villette unifamiliari a Ruislip, nel Middlesex. Rigettato dagli architetti locali di controllo, il progetto fu giudicato al livello superiore dopo il ricorso «injurious to the amenity of the neighbourhood» 16. La trasmissione della tradizione pittoresca a scala urbana non si attenuerà nemmeno nel secondo dopoguerra. Anche il New-Town Act del 1946, infatti, prefigura piccoli centri tra i ventimila e i sessantamila abitanti (in continuità con il dimensionamento delle città giardino) con precise indicazioni tipologiche e formali, a favore dei cottages e delle residenze tradizionali 17. Nell ambito residenziale è proposta una bassa densità edilizia, adottando ancora una volta le villette dal tetto rosso, seguendo cioè la tradizione locale, ma in questi casi connotata da una migliore distribuzione funzionale, dalla scelta di materiali locali, e da criteri di economia: linguaggio

15 1. Le ragioni della tradizione 15 che verrà definito, facendo riferimento all esperienza scandinava, new empiricism nelle pagine dell «Architectural Review» (1948). La forza della tradizione è tale che nel momento in cui Berthold Lubetkin proporrà per la nuova cittadina di Peterlee (dal 1948) una griglia urbana e torri multipiano sarà talmente osteggiato da dover lasciare la progettazione della cittadina nella primavera del Tale tradizione ebbe come fervente sostenitore J. M. Richards (lo stesso di An Introduction to Modern Architecture del 1940) e qualche anno dopo venne rinvigorita dal testo di Nikolaus Pevsner The Englishness of English Art (1956), in cui sosteneva l eredità del pittoresco anche nelle recenti new towns: «If English planners forget about the straight axes and the artificially symmetrical facades of the Academy and design functionally and Englishly, they will succeed» Classicismo istituzionale Anche in ambito urbano, o nel caso di edifici istituzionali, la cultura architettonica inglese restò fortemente legata alla tradizione, almeno sino agli anni Venti 20. Un linguaggio classicista fu adottato, per esempio, da Richard Norman Shaw ( ) 21 negli Uffici della Alliance Assurance in St. James Street del 1901, dove il piano terra è caratterizzato da archi bugnati, o per la realizzazione del Piccadilly Hotel, , anche in questo caso con livello inferiore ad archi bugnati e corpo principale contraddistinto dall ordine ionico gigante a colonne binate, classicismo continuato nell impostazione del Regent Street Quadrant. Né va dimenticato che Shaw nei decenni precedenti era stato uno dei principali sostenitori dell Old English Style nei suoi cottages o del Queen Ann Style in residenze urbane, come a Bedford Park. Anche l allievo di Shaw, Reginald Bloomfield, realizzò due lati del Piccadilly Circus tra il 1913 e 1930 con un neobarocco francese e nel 1906 fu realizzato l Hotel Ritz da Charles Mewès e Arthur Davis, ispirandosi agli edifici di Percier e Fontaine in Rue de Rivoli a Parigi. Edwin Landseer Lutyens ( ), il genio conservatore come lo definisce David Watkin 22, realizzò la Britannic House a Londra, ora Lutyens House (v. Fig. 1.6), tra il 1920 e 1923, con un fronte monumentale in pietra di Portland, seguendo il tracciato curvilineo di Finsbury Circus e negando completamente nei prospetti la struttura in acciaio; come pure propose una struttura massiccia e bugnata per la Midland Bank, sempre a Londra, realizzata

16 16 Storia della prima architettura moderna inglese ( ) tra il 1924 e Lo stesso Lutyens nell ambito dell architettura domestica restò legato a un linguaggio vernacolare, sia pure con novità nella trattazione dello spazio, per esempio a Deanery Garden, Berkshire ( ) o a Castel Drogo, Devon ( ). Altro architetto di primo piano che opera nell ambito della tradizionalismo è Giles Gilbert Scott ( ) 23, a partire dalla cattedrale anglicana neogotica di Liverpool ( ), quella di Luton, dalla struttura massiccia e dalla forza quasi espressionista ( ), sino alla centrale elettrica di Battersea ( ), in cui la brutalità dell edificio industriale è mitigata dal paramento in laterizio e dal classicismo delle ciminiere (v. Fig. 1.7).

17 1. Le ragioni della tradizione 17 Sia Lutyens che Scott si fecero promotori del linguaggio tradizionale contro le pareti intonacate, i tetti piani o altri elementi architettonici «del tutto inappropriati nel clima inglese». Charles Holden ( ) - nella prima parte della sua attività - operò nell ambito del classicismo istituzionale con la progettazione del British Medical Association Building, ora Zimbabwe House (v. Fig. 1.8), sullo Strand (1907-8), l edificio del Senato e la biblioteca dell Università di Londra ( ). Figura 1.6 (a sinistra). Sir Edwin Lutyens, Britannic (ora Lutyens) House, Londra ( ). Prospetto su Finsbury Circus, 1940 ( Figura 1.7 (sotto). Sir Giles Gilbert Scott, centrale elettrica a Battersea, Londra ( ) (foto D. Iacobone)

18 18 Storia della prima architettura moderna inglese ( ) Anche l Accademia si attestava su posizioni conservatrici: il Presidente dell Architectural Association School of Architecture (Aa), Gilbert H. Jenkins, nel 1927, durante il saluto inaugurale dell anno accademico, attaccò fortemente gli edifici presentati al Weissenhof 24, e mantenne sempre una posizione ostile verso la modernità; sempre nell ambito dell Aa, una posizione ambigua fu ricoperta da Howard Robertson ( ), incaricato dal 1919, per poi diventarne direttore dal 1929 al Pur avendo compiuto numerosi viaggi in Europa e negli Stati Uniti con il segreta- Figura 1.8. Charles Holden, British Medical Association Building (ora Zimbabwe House), Londra ( ) (foto D. Anderson)

19 1. Le ragioni della tradizione 19 rio dell Aa Francis Yerbury, coinvolgendo anche gli studenti, l interesse di Robertson per l architettura contemporanea derivava dalla teoria ottocentesca della corrispondenza tra architettura e caratteristiche del proprio tempo, ma condizionata dall idea che ogni tipologia di edificio avesse specifici requisiti, una sorta di eredità eclettica 25. Quest approccio veniva confermato sia nei suoi scritti 26 che nelle sue realizzazioni (per esempio la Royal Horticultural Society Exhibition Hall, completata nel 1928); egli contribuì in maniera notevole a diffondere tra gli studenti la conoscenza

20 20 Storia della prima architettura moderna inglese ( ) di esempi europei e americani 27, ma non riuscì a superare un approccio eclettico nella pratica come nell insegnamento. Infine possiamo annoverare tra i sostenitori di un classicismo semplificato Charles Reilly ( ) 28, direttore per lungo tempo della Liverpool School of Architecture ( ), che trasmise a generazioni di studenti le sue idee e le sue propensioni classiciste.

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