L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI

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1 Regione Marche Azienda Sanitaria Unica Regionale Zona Territoriale N.6 Fabriano Servizio SPSAL L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI JESI 27 Febbraio 2004 Responsabile servizio SPSAL Dr. ssa Anna Maria Colao 1

2 FORMAZIONE - INFORMAZIONE Il D.Lgs 626 distingue con nettezza gli obblighi di formazione da quelli di informazione Definizioni ( da: G. Devoto, G. C. Oli: Dizionario della lingua Italiana): INFORMARE: fornire notizie ritenute utili e funzionali. FORMARE: fornire, mediante un appropriata disciplina, i requisiti necessari ad una data attività. 2

3 INFORMARE : comunicare conoscenze FORMARE: disporre un processo attraverso il quale si trasmette l uso degli attrezzi del mestiere, o di parte di essi, incidendo nella sfera del sapere, del saper essere e del saper fare, con l obbiettivo di conseguire modalità di comportamento e di lavoro che mettano in pratica le regole, ed i principi della sicurezza. 3

4 Capo VI Informazione e Formazione dei Lavoratori Art.21 (Informazione dei Lavoratori) 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva un adeguata informazione su: a) i rischi per la sicurezza e la salute connessi all attività dell impresa in generale; b) le misure e le attività di protezione e prevenzione adottate; c) i rischi cui è esposto in relazione all attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in 4 materia;

5 d) i pericoli connessi all uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; e) le procedure che riguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio, l evacuazione dei lavoratori; f) il Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione ed il medico competente; g) i nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 12 e15. 5

6 Art. 22 (Formazione dei Lavoratori) 1. Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore, ivi compresi i lavoratori di cui all art. 1, comma 3, riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni. 2. La formazione deve avvenire in occasione: a) dell assunzione; b) del trasferimento e cambiamento di mansioni; c) dell introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi. 6

7 3. La formazione deve essere periodicamente ripetuta in relazione all evoluzione dei rischi ovvero all insorgenza di nuovi rischi. 4. Il rappresentante per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza, concernente la normativa in materia di sicurezza e salute e i rischi specifici esistenti nel proprio ambito di rappresentanza, tale da assicuragli adeguate nozioni sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi. 7

8 5. I lavoratori incaricati dell attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell emergenza devono essere adeguatamente formati. 6. La formazione dei lavoratori e quelle dei loro rappresentanti di cui al comma 4 deve avvenire, in collaborazione con gli organismi paritetici di cui all art. 20, durante l orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori. 8

9 FINALITÀ Il fine dell obbligo datoriale di informazione è la tutela del lavoratore, che dev essere messo al corrente di tutte le situazioni rientranti nell ambito dell art. 21 D.Lgs.626/94. Il fine della formazione è la tutela dell interesse del lavoratore ad entrare in possesso di un bagaglio di conoscenze tecniche e culturali, con particolare riferimento del proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni, tenendo anche conto della polifunzionalità degli operatori. 9

10 Dall art. 22 del D.Lgs. 626/94 è possibile comprendere che il legislatore considera due livelli della formazione, e ciò si desume dalla locuzione con particolare riferimento in esso contenuta. Il primo livello della formazione è quello generale, sui processi produttivi e sull organizzazione della sicurezza, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello normativo; Il secondo livello è quello della formazione più specifica, mirata al posto di lavoro e alle mansioni specifiche del lavoratore. 10

11 La formazione e l informazione sono entrambe frutto di un attività progettuale. Progettare interventi di formazione: la progettazione inizia con una accurata analisi del problema che s intende affrontare sul piano formativo, per evidenziarne gli aspetti aggredibili da questo tipo di iniziativa. Fondamentale è la conoscenza approfondita dell organizzazione di una azienda. 11

12 Qualora si tratti di formare figure nuove, per un ruolo professionale mai svolto, occorrerà effettuare le analisi delle funzioni connesse al ruolo per coglierne tutti gli aspetti sui quali occorrerà indirizzare l iniziativa formativa. DESTINATARI: le caratteristiche dei destinatari dell iniziativa, in termini di conoscenze acquisite, pregresse esperienze,scolarità,motivazioni all apprendimento costituiscono un altro momento di valutazione. 12

13 La progettazione dettagliata del percorso formativo e la programmazione didattica si concretizzano in: articolazione in cicli, moduli, unità didattiche ; scelta della metodologia didattica in relazione ai destinatari; produzione di materiali didattici. Non potrà ritenersi formazione adeguata e sufficiente quella consistente nella semplice fornitura al singolo prestatore di qualche riassuntiva spiegazione del lavoro da svolgere e nella consegna di un manualetto d istruzioni, sarà da ritenersi prioritariamente preferibile una formazione che utilizza l affiancamento tecnico e di sicurezza o una metodologia attiva idonea a fare comprendere norme comportamentali sui rischi riscontrabili. 13

14 La valutazione di apprendimento, è un altro passaggio-chiave della progettazione: ancora scarsamente effettuata, deve essere accuratamente progettata, discendendo come naturale corollario dalla identificazione degli obbiettivi educativi. 14

15 Metodi e strumenti necessari per fare un efficace informazione sulla sicurezza I requisiti minimi per un efficace informazione in materia sono: puntuale collegamento al rischio/problema; congruità rispetto ai destinatari; efficacia in termini comunicativi; previsione di momenti di verifica; continuità e programmazione; 15

16 Conclusione La formazione deve colmare lacune di conoscenze e competenze operative quando queste siano critiche per l organizzazione. Non deve essere utilizzata per tentare, in genere, di raggiungere obbiettivi che invece, prevederebbero un cambiamento tecnologico, impiantistico od organizzativo. 16

17 Grazie per l attenzione 17

18 Jesi 27 febbraio 2004 Azienda Sanitaria Unica Regionale Zone Territoriali n Fabriano - Camerino Verso un alleanza per la salute nei luoghi di lavoro? I risultati della vigilanza nell esperienza della ricostruzione post-terremoto Tenico della Prevenzione Giuseppe Cenci 18

19 Le possibili cause degli infortuni nel comparto edilizia La Commissione Europea individua le scelte effettuate prima dell inizio dei lavori (progettazione e budget) come fattori causali del 60 % degli incidenti mortali nel comparto edilizia. Mentre, tra le altre concause: il 35% sono dovuti a cadute dall alto il 28% dall esecuzione di attività simultanee non compatibili, legate cioè ad una non corretta pianificazione del cantiere, affrontabile in sede progettuale. 19

20 L evento straordinario Come Definizione affrontarlo? del budget di prestazione Ricorso ad adeguate: Risorse umane Risorse economiche Risorse materiali (attrezzature-automezzi) Conoscenze (formazione specifica) Integrazione della programmazione nel budget annuale 20

21 Piano operativo SERVIZIO SPSAL Resp. Servizio Progetto Interaziendale AUSL. n. 6 - AUSL n.10 Personale di supporto Vigilanza Coordinata Personale tec. prev. AUSL n con INPS, INAIL e Dir. Prov. Lavoro Sotto progettp ausl n Camerino Personale tec. prev. Camerino Sotto progettp ausl n. 6 - Fabriano Personale tec. prev. Fabriano Commissariato P.S. o Anticrimine 21

22 Difficoltà incontrate sul campo Proprie del comparto lavorativo, maggiorate per la tipologia d interventi (interventi unitari - grandi demolizioni). Mancanza di interscambio dei dati su di una banca dati unica Integrazione professionale con il personale afferente ad altri Enti nella Comm. Coordinata Approccio ispettivo in cantiere, per livelli d istruzione quasi sempre bassi dell interlocutore. (manovale appena assunto ignaro della normativa e della documentazione di cantiere) Comunicabilità difficoltosa con lavoratori 22 extracomunitari.

23 ed ancora Reperibilità della documentazione della Ditta a causa delle sedi distanti dalla zona di lavoro. Aziende non specialistiche (molte volte improvvisate) Problematiche di raggiungibilità dei cantieri correlate alle caratteristiche del territorio Infiltrazioni malavitose. Agevolazioni contributive per le Ditte aventi sede nel Mezzogiorno, illecitamente ampliate nelle nostre zone. Subappalti per la sola manodopera (L. 23/10/1960 n. 1369) 23

24 Necessità Informazione e formazione degli operatori Informazione e coordinamento dei commercialisti delle imprese, intesi come sportello informativo per la gestione della sicurezza P.S.C. snelli e mirati, attinenti all opera da eseguire Reperibilità della documentazione richiesta in cantiere o in tempi brevi Aggiornamento delle notifiche preliminari (subappalti) Disponibilità contratti di appalto 24

25 Il database comune utilizzo Notifica intelligente unica (consultabilità delle risorsepiù Enti - maggiore facilità di aggiornamento da parte della committenza) Sezione dedicata alla vigilanza (conoscenza dell ultimo accertamento e degli esiti ) Comparabilità dei dati Risparmio delle risorse umane (modello autoaggiornabile da chi vi lavora) Possibilità di anagrafica anche in assenza degli obblighi della notifica preliminare Possibilità di gestire ulteriori notizie sanitarieprevenzionistiche collegate (infortuni - idoneità del personale - etc ) 25

26 Inosservanze maggiormente riscontrate Ponteggi ed opere provvisionali Collegamenti elettrici a terra (verifiche periodiche) Obblighi del Coordinatore in fase di esecuzione dei lavori Obblighi del Committente Attuazione dei Piani da parte delle Imprese e lavoratori autonomi 26

27 Attività vigilanza coordinata elaborazione dati di risultato acc. totali regolari irregolari recupero contri. Evasi (euro) Contravv leggi sociali diffide Contravvpaga me. sede amm.va Anno 1999 Anno 2000 Anno 2001 Anno

28 Rapporto regolarità degli accertamenti anno % 86 anno % 52 anno 2000 anno % 58% totali irregolari 28

29 Andamento apertura cantieri z.t. n anno1997 anno 1998 anno 1999 anno 2000 anno 2001 anno 2002 anno z.t. n. 6 z.t. n.10

30 Raffronto indici inf.den./n.addetti 0,25 0,2 0,15 0,1 0,05 0 anno 2000 anno 2001 z.t. n. 6 z.t. an 3-D Column 3 z.t. n.10 z.t. mc 30

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