La metodologia CLIL nell Istituto Comprensivo Agropoli San Marco Learning to communicate

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO AGROPOLI SAN MARCO Via Verga Agropoli Tel. E Fax 0974/ La metodologia CLIL nell Istituto Comprensivo Agropoli San Marco Learning to communicate

2 Il Contesto In base al Rapporto Eurydice del 2006, Apprendimento integrato di lingua e contenuto (Content and Language Integrated Learning CLIL) nella scuola in Europa, la metodologia CLIL permette agli alunni di apprendere contenuti disciplinari esercitando e migliorando al contempo le competenze linguistiche. Discipline e lingue si combinano per preparare meglio gli alunni in un Europa in cui la mobilità sta diventando sempre più diffusa. La Commissione Europea da diversi anni sostiene che ogni cittadino europeo dovrebbe parlare altre due lingue oltre alla lingua madre. Per far fronte a tale esigenza, molti paesi della Unione Europea in questi ultimi anni hanno promosso forme integrate di apprendimento di lingua e contenuti. Sulla base delle diverse tradizioni pedagogiche e dei contesti linguistici si sono sviluppati in Europa diversi modelli di insegnamento bilingue, ma l'acronimo CLIL è il termine che più caratterizza tutte le esperienze. In base alla recente pubblicazione Eurydice del 2012, Key data on teaching languages at school in Europe la metodologia CLIL risulta diffusa in quasi tutti i paesi europei in cui è ormai consolidata nei sistemi di istruzione sia all'interno dell'offerta curricolare sia tramite la proposta di moduli flessibili. L'IC Agropoli San Marco alla luce delle nuove linee guida relative alla metodologia CLIL nel percorso didattico-educativo, prevede per l anno scolastico la sperimentazione di un progetto CLIL che coinvolgerà alcune classi della scuola primaria. La motivazione L apprendimento integrato di lingua e contenuti costituisce una forte innovazione per la scuola italiana. Confrontarsi con una nuova metodologia rappresenta una sfida per molti docenti: insegnare utilizzando una lingua straniera porta a un ripensamento del ruolo della lingua di studio. Per questo il CLIL diventa un potente strumento di riflessione comune. Potenziamento della Lingua L uso della lingua straniera per comprendere contenuti non linguistici richiede una profondità di elaborazione che di per sé potenzia la lingua stessa. L apprendimento, infatti, procede anche attraverso attività finalizzate alla soluzione di problemi e, nell utilizzare la L2 a tale scopo, ovvero per capire informazioni e concetti di varia natura, si attiva in quella lingua un ampia gamma di processi cognitivi. L aspetto cruciale è che questa modalità è del tutto analoga a ciò che normalmente accade

3 nella lingua materna: è imparando, pensando e comunicando contenuti non linguistici attraverso la lingua che i bambini acquisiscono una conoscenza sempre più approfondita della loro lingua madre. In altre parole, tramite attività interessanti e significative che fanno perno sulla lingua straniera, il CLIL favorisce numerose opportunità per imparare la lingua in modo incidentale, ossia spostando l attenzione dell allievo dall oggetto di apprendimento, che rimane sullo sfondo e viene acquisito in assenza di una consapevolezza esplicita. Un tale processo nell apprendimento della lingua straniera, così come di altre conoscenze, è molto efficace, profondo e duraturo. Compito del docente Il compito dell insegnante è quello di sostenere il discente durante la costruzione attiva del suo processo di apprendimento. L insegnante opera un attività di mediazione, aiuta l allievo a rendere il materiale di studio acquisibile e l allievo viene sostenuto da tale attività. L azione di sostegno e tutoraggio deve essere costantemente verificata per rispondere ai reali bisogni e ai livelli di competenza raggiunti da colui che apprende. La cooperazione fra insegnante e studente è fondamentale per portare a termine un attività o un compito. Inoltre, come sostiene Vygotsky il processo di socializzazione è evidente nel processo di apprendimento del bambino, poiché all inizio il bambino ha bisogno di interagire e cooperare con l insegnante e i suoi compagni, e non di lavorare individualmente, per essere motivato alla conoscenza e quindi interiorizzarla e padroneggiarla a livello psicologico e cognitivo. When the child achieves that conscious control over a new function or conceptual system, it s then that he is able to use it as a tool. (Bruner) Inclusione scolastica La metodologia CLIL e la sua applicazione didattica per loro natura realizzano nella prassi quotidiana dell insegnamento quelle che sono le linee guida relative al concetto di inclusione scolastica, così come stabilito dal Piano per l inclusione scolastica, pubblicato dal MIUR in data 29 maggio In totale sintonia con i principi cardine del progetto educativo della Fondazione che crede nell irripetibilità di ogni singolo allievo il documento afferma: Applicare il principio di inclusione alla scuola implica un ripensamento drastico del concetto stesso di curricolo, che non può essere considerato come un monolite di cose da sapere e va inteso come ricerca flessibile e personalizzata della massima competenza possibile per ciascun alunno, partendo dalla situazione in cui si trova, continuamente cercando di migliorarla insegnando/imparando nuove capacità.

4 Aspetti innovativi Le esperienze CLIL mettono in luce alcuni aspetti innovativi del processo di apprendimento/insegnamento, tra cui si evidenziano: progettazione delle attività didattiche in gruppo; strategie di insegnamento che pongono come obiettivo lo sviluppo delle abilità linguistiche e cognitive del discente in modo da renderlo autonomo e responsabile del proprio apprendimento; risposta ai bisogni educativi speciali e problematiche specifiche di apprendimento; forte motivazione dei discenti e dei docenti coinvolti; sviluppo da parte degli allievi di competenze autentiche con particolare riferimento alla capacità di apprendere cooperando; acquisizione di contenuti delle materie di studio; forte impatto pragmatico e occasioni reali di uso della lingua. Gisella Langè, una delle più attive studiose e promotrici del CLIL in Italia, in uno dei suoi articoli scrive:... È come se si imparasse a suonare uno strumento musicale senza poter mai toccare la tastiera, o a giocare a calcio senza avere l occasione di dare un calcio alla palla. Per padroneggiare uno strumento musicale o il pallone è necessario acquisire sia conoscenza sia abilità. In altre parole, si impara efficacemente se si acquisiscono conoscenze e se nel contempo si fa pratica. Le finalità La finalità didattica principale è quella di favorire la capacità di acquisire conoscenze attraverso una lingua straniera. Questo tipo di abilità risulterà preziosa per i nostri alunni che abiteranno il "villaggio globale" creato dalle nuove tecnologie informatiche; sarà inoltre utilissima per loro in quanto futuri cittadini europei, che dovranno conoscere e saper operare in almeno due lingue comunitarie. Per questo motivo si prevede l'utilizzo delle tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell apprendimento facilitando l accesso alle risorse e ai servizi, così come a scambi e a collaborazioni. etwinning ha fatto parte del Programma di Apprendimento Permanente (Lifelong Learning Programme, LLP, e dal 2014 è parte delle azioni del Programma Erasmus tra le piattaforme informatiche a supporto della cooperazione per l'innovazione e le buone pratiche, in particolare per il settore scuola. etwinning si conferma uno strumento adattabile ad ogni esigenza

5 scolastica e offre la possibilità di costruire collaborazioni didattiche. L utilizzo programmato delle tecnologie multimediali intende facilitare la condivisione delle buone pratiche nazionali ed internazionali promuovendo la reciproca conoscenza e nel contempo la condivisione di risorse e competenze professionali disponibili all interno e all esterno dell istituzione scolastica, (webinar, videoconferenze). Sensibilizzare le Istituzioni, i genitori, i docenti che non sono direttamente coinvolti, attraverso modalità e pratiche che tengano conto di un coinvolgimento diretto degli attori che ruotano attorno al discente e che possono apportare un valore aggiunto per promuovere e favorire l attuazione della metodologia CLIL. Gli obiettivi Migliorare la competenza nella LS attraverso lo studio di contenuti disciplinari inerenti: storia, arte, educazione fisica e italiano Veicolare i contenuti disciplinari in maniera più motivante Creare occasioni di uso "reale" della LS Educare a un approccio multiculturale e multidisciplinare del sapere Sviluppare una maggior autonomia e flessibilità nell apprendimento e una competenza che permetta al discente di costruire la propria conoscenza in modo sempre più consapevole Educare alla cooperazione e al lavoro in team Le classi dell'istituto coinvolte: Scuola Primaria San Marco: 1 a A 1 h a settimana 1 a B 1 h a settimana 1 a C 1 h a settimana 2 a A 1 h a settimana 2 a B 2 h a settimana 2 a C 1 h a settimana Le discipline coinvolte Storia, Arte, Educazione Fisica.

6 Il Docente di L2 e il docente di classe lavoreranno per creare una sinergia di gruppo e tra le discipline coinvolte, in maniera tale che nei moduli CLIL venga favorita l interazione fra più discipline, una multidisciplinarietà che permetta al discente di muoversi in modo aperto e flessibile tra i diversi linguaggi e realtà proposte. Il docente di L2 progetta il modulo con il DNL, ma svolge le attività in classe in modo autonomo il docente di L2 e docente di classe progettano insieme il modulo e realizzano le attività in modo congiunto il docente di classe progetta il modulo con il docente di L2 ma svolge le attività in classe in modo autonomo. La metodologia e il modello concettuale di Scaffolding Scaffold letteralmente indica ponteggio, impalcatura, vale a dire ciò che i lavoratori costruiscono un po alla volta come aiuto durante la costruzione di un palazzo e che viene poi smantellata una volta che il palazzo si regge da solo. Metaforicamente, il termine viene preso in prestito in campo pedagogico e psicologico ed è diventato parte di una visione più moderna dell apprendimento e insegnamento di una seconda lingua che pone il discente al centro del processo di apprendimento e propone le teorie e gli approcci metodologici basati sul compito. Il discente è visto come un essere sociale che acquisisce conoscenza in generale e la lingua in modo particolare attraverso l interazione con il docente e i suoi pari e non come un entità individuale. Si propone, quindi, di utilizzare il modello metodologico di compito Task based learning sviluppato da Jane and Dave Willis. Ogni compito ha un obiettivo. Per raggiungere l obiettivo l insegnante propone un input (testi da leggere o ascoltare, immagini, griglie, ecc.) e chiede allo studente di svolgere qualche attività sull input. Lo svolgimento dell attività porta all elaborazione di qualche prodotto, l esito. In base alla qualità dell esito l insegnante potrà valutare se l obiettivo è stato raggiunto. Le caratteristiche comunicative del compito sono state descritte in vari modi da diversi studiosi. In un compito: il significato è primario; c è qualche problema (comunicativo) da risolvere; c è qualche legame con il mondo esterno, fuori della scuola; viene data priorità al completamento del compito; si valuta il compito in termini dell esito.

7 Per portare a termine il compito, c è bisogno di introdurre meccanismi per stimolare un maggiore uso orale della lingua e per far questo l insegnante non dà la risposta giusta ma avvia una discussione sulle scelte fatte chiedendo agli studenti di giustificare verbalmente le loro risposte. In questo modo, oltre a ovviare al problema della scelta a caso, tipico in esercizi quali Vero o Falso, la scelta multipla, l abbinamento o completamento di un testo (cloze), si crea una situazione di discussione che richiede l uso della L2. Il modello metodologico proposto, task based learning, si articola in tre fasi:.. fase pre-compito: in questa fase l insegnante fornisce allo studente tutto il supporto che serve per poter svolgere il compito in modo proficuo: introduzione dell argomento trattato dal compito; spiegazione dello scopo del compito; introduzione di parole, espressioni e termini utili; chiarimenti delle istruzioni, ecc. Proprio alla luce dell importanza della pianificazione ai fini dello sviluppo della competenza linguistica dal punto di vista della correttezza e della complessità nella fase del pre-compito va concesso del tempo agli studenti per prepararsi e pianificare lo svolgimento del compito stesso... Fase dello svolgimento del compito: questa fase, la parte qualificante del modello, è articolata in tre momenti: 1. Svolgimento del compito: gli studenti in gruppo svolgono il compito in base alle indicazioni date; 2. Progettazione della presentazione: dopo aver svolto il compito gli studenti decidono insieme sulla modalità migliore (scritto, orale, o ambedue) per presentare gli esiti del compito alla classe; se scelgono la modalità orale, potranno utilizzare una scaletta, dei grafici oppure degli appunti sulla lavagna come sostegno alla presentazione, se scelgono la modalità scritta (prodotto elaborato collettivamente), decideranno se distribuire l elaborato sotto forma di fotocopie oppure leggerlo a voce alta. Tale momento di progettazione offre delle opportunità ulteriori per usare la LS in maniera significativa, discutendo, decidendo, ragionando, ecc. 3. Riferire l esito: è il momento in cui i gruppi presentano, nella modalità da essi decise, gli esiti dei lavori. Per rendere partecipativo tale momento, si chiede agli altri studenti della classe di utilizzare in qualche modo la presentazione dei compagni (ad esempio di paragonare gli esiti individuandone similitudini e differenze; elencare divergenze; ecc) per direzionare la comprensione... Fase post-compito: questa fase del modello si propone come un momento in cui l insegnante e gli studenti discutono insieme degli aspetti linguistici del lavoro svolto per poi passare a una fase applicativa di parole nuove ed espressioni importanti, utilizzate nello svolgimento del compito, durante la fase di progettazione e durante la relazione.

8 In un percorso CLIL, dove l attenzione non è primariamente sulla lingua, la fase del post compito potrà consistere in un analisi degli aspetti contenutistici coinvolti nello svolgimento del compito onde offrire feedback sulla correttezza e appropriatezza dei contenuti. L aspetto interessante della terza fase consiste nella possibilità di una focalizzazione congiunta sugli aspetti contenutistici e linguistici insieme dove un lavoro sulla lingua può usa questi appunti per formulare interventi atti a colmare gli aspetti carenti e quelli che registrano particolari difficoltà. La Valutazione Per valutazione si intende l analisi qualitativa del percorso metodologico CLIL applicato dal corpo docente e anche quella relativa alle conoscenze e competenze acquisite dai discenti che deve tener conto del contenuto disciplinare e del mezzo linguistico. Il gruppo di lavoro CLIL che opera sia all interno dell istituzione scolastica che in rete avrà il compito di monitorare e raccogliere i dati forniti dai docenti coinvolti nel progetto. Agropoli, 11/02/2016 La docente Messano Teresa Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Rosa Rombone