Il territorio di Reggio Emilia Itinerario 1: nei dintorni di Reggio Emilia

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1 La strada della pace da Lubecca a Roma: paesaggi di pace. Il territorio di Reggio Emilia Itinerario 1: nei dintorni di Reggio Emilia 2 A dell Istituto tecnico per Geometri Angelo Secchi di Reggio Emilia nell anno scolastico 2007/2008 L itinerario disegna una specie di anello intorno al centro storico della città e ci porta a scoprire le ville come vengono definiti i piccoli centri nelle immediate vicinanze della città.

2 Villa Canali Il borgo antico di Canali è situato nella parte più a nord di Canali ed è ridotta a poche casette diroccate ed abbandonate. Si prevede che nell arco di pochi anni si trasformerà perché è in fase di ristrutturazione edilizia. Sulla facciata di una di queste vecchie case c è ancora lo stemma reale del periodo monarchico italiano. Dopo la chiesa incomincia la campagna coltivata e i casolari dei contadini non del tutto abbandonati caratterizzano il luogo. Infatti l etimologia delle parole Villa Canali ci rimanda alla parola romana villa cioè tenuta agricola a dimostrazione che fin dall antichità questo era luogo di fiorenti aziende agrarie favorite dalla abbondanza di acqua derivante dall incontro dei due canali l Enza e il Crostolo. Da essi deriva appunto il nome alla villa Canali. Una interessante scoperta è la Valle di San Giulio con la piccola chiesa, sopravvivenza della nostra tradizione religiosa in un area soggetta ad una fortissima trasformazione.

3 Valle di San Giulio: l'oratorio L'antica Valle di S.Giulio è riconoscibile per la presenza di un antico oratorio nel quale sono stati deposti i resti del Santo, ricordato alla fine di agosto con una sagra in suo onore che si svolge l ultima domenica del mese. I fedeli, seguendo un percorso appositamente illuminato e decorato da fiori, accompagnano in processione, l ara con le reliquie di S. Giulio martire (senatore romano, 1750). Dell oratorio se ne curano i fedeli, oltre ai propietari dell azienda agricola che lo ospita i quali, per l evento, si adoperano anche alla organizzazione. Molti pellegrini, tra i quali anziani e tanti bambini, si presentano alla serata animandola, reggendo un cero per tutta la processione. Il documento ci dice che nel 1793 l oratorio è stato consegnato al priore di Cavazzoli. La vita del Santo, pubblicata nel 1938, presenta un aspetto curioso, il costo di una lira.

4 Qui infatti si trova l unica architettura moderna fortemente caratterizzante del nostro territorio ed anche, ci pare, bellissima dal punto di vista architettonico: i ponti di Calatrava, costruiti per la T.A.V. Santiago Calatrava è il progettista anche della stazione mediopadana dell alta velocità, che assieme al casello autostradale, ancora in fase di realizzazione,completeranno l'opera. Ponti di Santiago Calatrava Le moderne costruzioni dell'architetto spagnolo Santiago Calatrava all'uscita dell'autostrada A1 in prossimità della stazione medio-padana della TAV (treno ad alta velocità).

5 L itinerario ci fa incontrare alcune ville private nelle quali è possibile riconoscere gli stilemi della architettura della villa italiana quale viene codificata dal Rinascimento in poi. A Gavasseto è la natura ad offrire aspetti interessanti che meritano di essere conosciuti e salvati; qui infatti, in una zona industriale, si può fare l inaspettata scoperta del fontanile dell Ariolo, per fortuna dichiarato luogo protetto anche se fortemente antropizzato.

6 Gavasseto Gavasseto non si caratterizza per ricchezza di opere architettoniche, ma come un luogo interessante dal punto di vista naturalistico; alla periferia del centro abitato si trova il fontanile dell Ariolo, luogo protetto. Tutto attorno si estende la piatta campagna emiliana e ora si è aggiunto un ospite che suscita grande curiosità, la cicogna. Un viaggio a ritroso nel tempo, non un tempo tanto lontano, ma forse soltanto cento anni, ci permetterebbe di osservare in tutta o in quasi tutta la pianura Padana estese aree coltivate, un susseguirsi di aree umide, la linea delle risorgive che segnava il passaggio dall alta alla bassa pianura. Certo non erano aree salubri ma custodivano una fauna ed una flora assai varia e spesso peculiare, un vero campionario di biodiversità. In pochi decenni queste zone sono state quasi del tutto prosciugate per l'eccesso di captazione idrica, in parte bonificate per debellare la malaria ed in parte per recuperare terreni per l agricoltura e così oggi le risorgive sono ridotte a piccoli lembi residuali e le loro stesse acque hanno perso le originarie caratteristiche di purezza. Le acque di risorgiva, provenienti

7 dalla falda freatica e venute in superficie per variazioni di permeabilità nei depositi clastici della pianura, hanno portata e temperatura abbastanza costanti e, anche per la loro costanza termica elevata, sono state vantaggiose per le attività agricole e hanno sempre interessato l uomo favorendo il loro sfruttamento (es. marcite lombarde). I fontanili rappresentano il più classico esempio di sfruttamento antropico della risorsa acqua. Piccoli avvallamenti del terreno in aree dove la falda acquifera è quasi affiorante venivano ampliati favorendo la fuoriuscita spontanea dell acqua: il fondo della conca veniva risistemato e, per favorire l emungimento idrico, vi veniva collocato un tino privo di fondo o un cesto di vimini; ciò permetteva di mantenere pulita la zona di affioramento dell acqua, la testa del fontanile che garantiva una portata costante e continua. Il Buco del Signore presenta, oltre alla curiosità toponomastica, due aspetti interessanti: la memoria dell importanza dei corsi d acqua nella storia di Reggio, l uso duplice che si può fare di un canale restaurato luogo di passeggio e di riscoperta del passato, allo stesso tempo. Buco del Signore Nella foto si osserva una caratteristica schiera di vecchi fabbricati che si innalzano sulla sponda del canale di Secchia e rappresentano il nucleo antico del borgo chiamato buco del signore, una volta periferia della città, ora inglobato nel tessuto urbano la cui zona residenziale va sviluppandosi in particolare verso sud. Il curioso toponimo di buco del signore deriva dalla concessione di una mezza macinatoria rilasciata nel 1466 al Signore di S. Martino in Rio: tale concessione prevedeva il prelievo di una determinata quantità di acqua del canale di Secchia utilizzando una lastra di pietra Buca, donde derivò appunto il nome di Buco del Signore.

8 Il curioso toponimo di buco del signore deriva dalla concessione di una mezza macinatoria rilasciata nel 1466 al Signore di S. Martino in Rio: tale concessione prevedeva il prelievo di una determinata quantità di acqua del canale di Secchia utilizzando una lastra di pietra Buca, donde derivò appunto il nome di Buco del Signore. Nella foto a lato si vede la bocca simile all'originale conservata al museo civico. La foto a lato ci mostra come si presenta oggi la zona del canale. Come si vede, al posto della campagna della foto precedente, ora il tracciato del canale, in parte riportato alla luce costeggia uno dei percorsi ciclopedonali più affollati della città. Tutt attorno ad una zona verde destinata a parco sono sorte nuove abitazioni. Le edicole lungo il percorso raccontano ai passanti la storia della vecchia Reggio e dei suoi canali. Il manifesto presenta una mappa della città antica con la caratteristica forma a mandorla dove sono leggibili tutte le antiche vie d'acqua della città.