Comunicazione e gestione dei conflitti Compiti e mansioni
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- Cornelia Manca
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1 Comunicazione e gestione dei conflitti Compiti e mansioni Silvia Sarzanini Carlotta Buoso
2 Ruolo relazionale Gestione relazione interpersonali e capacità di ascoltare; capacità di usare un linguaggio efficace, ossia di utilizzare espressioni di uso comune, svolgere ragionamenti semplici, utilizzare un tono di voce chiaro e non alzare mai la voce; orientamento all utente.
3 Ruolo operativo: 1 Conoscenza dettagliata dei processi di lavoro, quindi capacità di gestire secondo tempi prestabiliti il processo stesso; conoscenza strumenti e tecniche per la raccolta e l archiviazione delle informazioni; conoscenza approfondita compiti di vigilanza al fine di intervenire in modo celere per risolvere le problematiche che di volta in volta si verificano.
4 Ruolo operativo: 2 Conoscenza strumenti informatici e tecnici per la costruzione di supporti comunicativi (cartaceivideo-telematici) al fine di acquisire autonomia la gestione delle pratiche amministrative sia generali (verbali) che personali (es richieste congedi ) Conoscenze giuridiche e normative di riferimento. Ha diversi compiti che vanno dall informazione all ascolto del cittadino alla gestione della comunicazione Nello specifico:
5 Attività di informazione, consulenza, orientamento e assistenza utenti Accoglienza, informazione agli utenti in un ottica di prevenzione e di tutela e corretta gestione tecnica e amministrativa; Smistamento- comunicazioni Aggiornamento normativo Rispetto della privacy e della segretezza dei doveri d ufficio.
6 Comunicazione esterna Controllo e Verifica fax in arrivo e in partenza per attività gestionale operativa es battute; Ritiro e consegna documentazione gestione fauna; Informazioni sulle norme e le violazioni in modo semplice ed efficace garbato e cortese; Tempestiva analisi dei casi ed eventualmente richieste di supporto.
7 COMUNICARE:interagire, mettere in comune, mettere in relazione METTERE IN COMUNE CON QUALCUNO, FARE PARTE AD ALTRI DI QUALCOSA; FAR SAPERE, DIVULGARE, DIFFONDERE.
8 Gestione dei conflitti: 20 comportamenti che creano tensione Voler avere ragione; Usare una critica negativa e criticare sempre; Minacciare o usare le intimidazioni; Eccedere nell ira o nelle sceneggiate; Interrogare in modo ossessivo; Etichettare o usare il pregiudizio; Mostrare indifferenza; Mentire; Provare gelosia o invidia; Esprimersi con linguaggio negativo o troppo crudo.
9 continua. Lamentarsi o consapevolizzare gli altri; Vedere tutto nero e spegnere gli entusiasmi; Fare paragoni; Accusare e dare colpa; Aggredire verbalmente; Leggere nel pensiero, fare congetture o supposizioni; Dare ordini; Fingere e dissimulare stati d animo; Punire.
10 Gestione dei conflitti: comportamenti che invece insegnano a controllare i momenti di tensione Esprimersi con linguaggio positivo. Comunicare in modo costruttivo Costruire il dialogo e favorirlo Riconoscere e voler capire le difficoltà degli altri Non fare minacce ma spiegare le alternative possibili Aiutare a risolvere i problemi, dimostrare interesse a trovare una soluzione e per le opinioni altrui Riconoscere i meriti altrui per incoraggiare la collaborazione Ricompensare un buon lavoro per aumentare la stima Essere un buon esempio Aiutare a fare analisi Avere una scala di valori, comunicarla e usarla Raccogliere idee e proposte
11 MISURE CHE MIGLIORANO L ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 1 La definizione di codici etici e comportamentali, 2 la presenza di organismi aziendali deputati a vigilare sulla presenza di situazioni di violenza morale, 3 la scelta di dirigenti predisposti all instaurazione di rapporti positivi con i subordinati, 4 le misure per evitare un clima eccessivamente competitivo, 5 la definizione di regole precise circa la valorizzazione delle risorse umane, di criteri chiari per un adeguato sistema informativo, 7 l adeguata definizione degli obiettivi aziendali e delle procedure per lo svolgimento delle attività.
12 Rischi parasociali L Organizzazione mondiale del lavoro (1986) ha definito i rischi psicosociali in termini di interazione tra i seguenti fattori: - contenuto del lavoro; - gestione e organizzazione; - condizioni ambientali; - competenze ed esigenze dei lavoratori.
13 CARATTERISTICHE STRESSANTI DEL LAVORO 1.CONTENUTO DEL LAVORO ambiente e attrezzature di lavoro disegno del compito lavorativo carico/ritmo di lavoro orario di lavoro 2. CONTESTO LAVORATIVO organizzazione del lavoro ruolo nell ambito dell organizzazione carriera controllo e libertà decisionale rapporti interpersonali sul lavoro interfaccia casa-lavoro
14 COMPITI ED ATTRIBUZIONI Tutela dell ambiente naturale, difesa del suolo e delle acque; tutela della fauna selvatica, dell'avifauna e dell ittiofauna; tutela della flora, della vegetazione, nonché della fauna minore; caccia e pesca nelle acque interne.
15 TURNI E ORARI DI SERVIZIO Il servizio è comandato per turni ed è regolato in modo che le incombenze più gravose e scomode siano equamente e uniformemente ripartite tra tutti gli appartenenti al corpo di vigilanza. L'orario di servizio deve garantire la possibilità della turnazione più opportuna, in base alle contingenti esigenze di servizio.
16 Vestiario sintesi Il vestiario e la divisa forniti alle guardie devono essere utilizzati esclusivamente in relazione ai compiti d istituto. Quando ricorrano motivi di impiego tecnico operativi particolari le guardie possono essere dispensate dall indossare l uniforme con provvedimento del Capo servizio. E vietato ogni utilizzo privato dei capi di abbigliamento forniti. Le guardie sono responsabili del corretto impiego dei capi assegnati e devono immediatamente segnalare al rispettivo Capo zona i capi rotti o usurati per ottenerne la sostituzione.
17 Sicurezza personale armi- sintesi L'addetto al Servizio in possesso della qualità di Agente di P.S., cui è assegnata l'arma: deve verificare al momento della consegna la corrispondenza dei dati identificativi dell'arma e le condizioni in cui l'arma e le munizioni sono assegnate; custodire diligentemente l'arma e curarne la manutenzione; applicare sempre e ovunque le misure di sicurezza previste per il maneggio dell arma; mantenere l addestramento ricevuto, partecipando attivamente alle esercitazioni di tiro.
18 Armi a domicilio L'arma, quando non sotto il diretto controllo personale dell assegnatario, dovrà essere riposta scarica, in idoneo vano chiuso a chiave, in modo che non possa mai essere nella disponibilità di altri, nemmeno dei familiari; in mobile diverso e con le stesse precauzioni dovranno essere conservate le munizioni.
19 Trasporto armi Gli addetti al Servizio in possesso della qualità di Agenti di P.S. sono legittimati a trasportare e detenere le armi e le munizioni sequestrate in occasione dell accertamento di illeciti amministrativi e/o illeciti penali per il tempo necessario alle operazioni di consegna nell armeria o alle cancellerie dei competenti Uffici Giudiziari.
20 Armeria Le funzioni di consegnatario dell armeria sono svolte da uno o più addetti al servizio, in possesso della qualità di P.S., individuati con apposito provvedimento del Responsabile del Servizio. L accesso al locale dell armeria è consentito esclusivamente al consegnatario ed al personale che eventualmente lo coadiuva, sotto la sua diretta responsabilità. Controlli all armeria sono effettuati dal Consegnatario per accertare la rispondenza delle armi e delle munizioni alle risultanze del registro di carico e scarico.
21 Doveri consegnatario dell armeria Il Consegnatario dell armeria cura con la massima diligenza: la custodia e la conservazione delle armi e munizioni in armeria, dei registri e della documentazione, delle chiavi a lui affidate; l effettuazione dei controlli giornalieri e periodici; la tenuta dei registri e della documentazione; la scrupolosa osservanza propria e altrui della regolarità delle operazioni di armeria.
22 Servizio agricoltura Provincia di Asti
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