VIVERE E CRESCERE NELLA COMUNICAZIONE Educazione Permanente nei differenti contesti ed età della vita.

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1 VIVERE E CRESCERE NELLA COMUNICAZIONE Educazione Permanente nei differenti contesti ed età della vita. MIT KOMMUNIKATION LEBEN UND(AUF-) WACHSEN Weiterbildung in verschiedenen Umfeldern und Lebensabschnitten Facoltà di Scienze della Formazione Bressanone, 16 Dicembre 2011 Fakultät für Bildungswissenschaften Brixen, 16. Dezember 2011

2 LEADERSHOP SOSTENIBILE PER L AUTOFORMAZIONE E NEI PROCESSI DI EMPOWERMENT. ALBAREA ROBERTO Università degli Studi di Udine Key words: complessità. sostenibilità bene comune, leadership, autoformaziome guidata, antinomie dell educare. Partendo dal concetto di leadership sostenibile, intesa come capacità di condursi e di essere una creative recombination del passato, del presente e della progettualità futura, che permette il dimenticare ciò che non serve ( organisational forgetting ), il tralasciare il superfluo ( organised abandonment ) il selezionare ( purging ) e la capacità di recupero ( resilience ), si giunge a farla incontrare ed interagire con l esegesi del sé, secondo M. Foucault, in modo che si crei nei soggetti, adulti e non, una competenza e una virtù (da Seneca) che proceda verso una autoformazione guidata (B. Schwartz), verso una negoziabilità inerente (J. Bruner) e una educazione alle scelte, nell azione e nell analisi interiore. L obiettivo è di trovare una relazione esplorativa, dinamica ed antinomica (sul tipo dei bivi di Bogdan Suchodolski), tra il concetto classico di educazione pemanente (Lengrand, Schwartz, Lorenzetto, Faure, Freire, Finazzi Sartor, Bélanger) e il LLL propugnato da Ceri-OCSE. Si ritiene che si possa avviare una reciproca e pedagogica fertilizzazione tra le tecnologie interiori del sè e le tecnologie dell operare ( agency ) riproponendo una rivisitazione del concetto di empowerment, secondo i paradigmi della complessità e della sostenibilità (N. Bottani). Si tratta di una pedagogia focalizzata sui cicli di vita adulta che periodicamente si ristrutturano ma che possono costituire, sia per l educatore che l educando, una occasione di testimonianza condivisa per sé e per il bene comune.

3 PROGETTO DIRITTO AL BENESSERE. CORRADINI ALFONSO Comune di Reggio Emilia, Servizio Officina Educativa Key words: benessere, comunità, educazione intergenerazionale, apprendimento, partecipazione. Assumere il tema del Diritto al Benessere significa iniziare un cammino all interno di un progetto culturale cittadino, nel quale istituzioni, realtà sportive e società civile ne sono i protagonisti. Diritto al Benessere non include la sola declinazione di azioni per una promozione di stili di vita sani, ma comprende la genesi di progettazioni che valorizzano lo sviluppo dell individuo in tutte le sue dimensioni: fisiche, educative, relazionali, sociali e culturali. Identificare il Benessere come un Diritto comporta generare percorsi progettuali che dialogano con tutti i protagonisti considerati responsabili del proprio percorso di crescita. Benessere che si muove verso le aree del Diritto all Apprendimento: i bambini, i ragazzi, gli adulti sono primi attori nella costruzione dei loro saperi. E ancora, benessere che entra in dialogo con il Diritto alla Partecipazione. Dai settori sanitari e sportivi è emersa la necessità di confrontarsi con la sfera educativa favorendo processi d integrazione delle culture tra sistemi diversi, ciascuno con la propria identità. Dal dialogo con UISP si è caratterizzato il progetto Sport Lab che, in connessione con i progetti di educazione allo sport ed alla salute presenti nelle scuole cittadine, vuole promuovere una filosofia dell educazione al benessere attraverso il movimento, il gioco, l educazione alimentare con i ragazzi dentro la scuola e nel territorio; con i genitori e gli insegnanti, per costruire coerenza tra i valori e le proposte promosse nei diversi contesti e per costruire consapevolezza attraverso la condivisione di alcuni principi guida che ispirano la azioni sostenute dal progetto.

4 L esperienza progettuale ha cercato di veicolare i valori della partecipazione, della convivenza civile e dell interculturalità. La progettazione condivisa si è sviluppata grazie al dialogo tra le figure professionali coinvolte che ci ha permesso d iniziare un lavoro di contaminazione, che ci sta portando a costruire nuove progettazioni in dialogo tra loro, con l intento di coinvolgere i ragazzi che partecipano alla vita dei nostri servizi e tutti quelli che abitano il territorio cittadino.

5 COMUNICAZIONE E FORMAZIONE DELL IDENTITA DI GENERE. PROPOSTE PER L USO DI UN LINGUAGGIO NON DISCRIMINATORIO. BIEMMI IRENE Università di Firenze Key words. sessismo linguistico, identità di genere, comunicazione non discriminatoria. Il linguaggio, in quanto sistema che riflette la realtà sociale, ma al tempo stesso la produce, diventa il luogo in cui la soggettività degli individui si costituisce e si modella. La nozione di sessismo linguistico, teorizzata a cavallo tra gli anni '60 e '70 dal movimento neofemminista, prende in considerazione l immagine delle donne che emerge dalla pratica linguistica e si interroga sulla possibilità di espressione di una soggettività femminile all'interno di un linguaggio marcato al maschile. La lingua non può essere neutra, non è un mezzo oggettivo di trasmissione di contenuti, al contrario, essa racchiude una particolare rappresentazione del mondo che influenza il pensiero dei parlanti. Il condizionamento di genere è forse quello più evidente: la discriminazione sessista e gli stereotipi di genere pervadono la lingua nella sua interezza e sono rinforzati da essa. In Italia è stata la linguista Alma Sabatini (Il sessismo nella lingua italiana; Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana) ad introdurre autorevolmente il dibattito sul sessismo linguistico dando avvio ad un un area di studi che, a fasi alterne, si è protratta e arricchita fino ad oggi, con importanti ricadute in termini formativi. La lingua che parliamo e le pratiche sessiste che essa incorpora sono indicatori, se non addirittura responsabili, degli stereotipi di genere presenti nella società. Partendo da una concezione che vede il linguaggio non solo uno strumento di comunicazione ma anche e soprattutto come uno strumento di percezione e di classificazione della realtà, appare importante che il suo uso sia corretto, non nel senso normativo-prescrittivo del termine, ma nel senso di equo, giusto, non discriminatorio nei confronti di nessun gruppo sociale. La prima agenzia fondamentale chiamata a portare avanti questo progetto di liberazione dagli stereotipi sessisti

6 dovrebbe essere la scuola e lo strumento chiave da cui partire dovrebbe essere proprio un ripensamento del linguaggio in ottica paritaria.

7 LA RIFLESSIONE SULLA STORIA PROFESSIONALE COME OCCASIONE DI EPOWERMENT: LE NARRAZIONI NEI DIARI DI FORMAZIONE DEI DOCENTI NEO-ASSUNTI IN RUOLO. BIASIN CHIARA Università degli studi di Padova PORCARELLI ANDREA Università degli studi di Padova Key words: empowerment, sé professionale, narrazione, diari di formazione, riflessione. Le occasioni di educazione permanente hanno una specifica valenza che dipende dal contesto sociale e organizzativo in cui si collocano. Il percorso di formazione blended rivolto ai docenti neo-assunti in ruolo, promosso da alcuni anni dal Ministero dell Istruzione e dall INDIRE, rappresenta un esempio evidente. Esso comporta rischi e opportunità: da una parte il pericolo è quello di una deriva burocratica, trattandosi di un adempimento dovuto ; dall altra, il vantaggio positivo è costituito dalla possibilità di fare un bilancio professionale. Un semplice strumento, il diario di bordo, è stato presentato ai neo-docenti al fine di stimolare una riflessione formativa utile ad attivare un percorso di presa di consapevolezza del proprio sé professionale. Oltre 200 diari di bordo elaborati dai neo-docenti sono stati analizzati secondo il metodo della Grounded Theory, ricavando dagli stessi dinamismi narrativi le chiavi di lettura per interpretarli. Dalle narrazioni autobiografiche, alcune delle quali configurate come vere e proprie storie di vita in cui il filo narrativo si traduce nel tentativo di ricostruire il senso della propria esperienza professionale, sono emerse tre tipologie di percorsi formativi. Essi corrispondono a altrettanti viaggi metaforici : iniziatico (conquista di una condizione professionale), odissea o pellegrinaggio (ricerca di un identità professionale), fondazione o esodo (identificazione di una missione professionale ).

8 La riflessione sulla storia professionale che emerge dai diari di bordo può costituire la condizione per attivare, sul piano formativo, percorsi di empowerment per vivere al meglio quella che in numerose ricerche è stata identificata come una professione difficile in cui, a causa dell alto tasso di burnout, è importante saper cogliere ogni occasione formativa per prendersi cura del proprio sé professionale.

9 INTORNO ALLA TAVOLA. Per un antropologia letteraria dell alimentazione. CARRARA LORENA Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Key words: cibo, sistema simbolico, codici linguistici, antropologia letteraria, narratologia-ermeneutica letteraria, benessere-educazione. La presente proposta procede lungo due direttrici, fortemente interconnesse: la prima concerne l educazione all ascolto e l abitudine alle buone letture; la seconda riguarda l alimentazione, intesa come sistema culturalmente determinato, ipercomplesso e osservabile da molteplici punti di vista. Ogni società umana, qualunque forma assuma, si è preoccupata di delineare strategie per educare e avviare i propri nuovi membri alla corretta decodifica della realtà, del mondo e dell esperienza, affinché potessero agire sensatamente, usufruire delle conoscenze comuni, occupare un ruolo coerente in relazione agli altri. Il cibo in letteratura (e nella storia della cultura) può essere inquadrato a partire da due testi antitetici, posti alle estremità della gamma secondo la quale i segni culinari possono essere declinati: la Bibbia da un lato, che rappresenta il polo del sacro, e Gargantua e Pantagruele dall altro, archetipo della dimensione laica e profana dell alimentazione nei testi letterari. Il romanzo Estasi culinarie di Muriel Barbery Bibbia del gastronomo contemporaneo si impone, lontano da entrambi i precedenti, come terzo vertice nell ipotetica triangolazione così suggerita. L uomo è creatura onnivora e, come tale, si trova di fronte ad infinite possibilità di scelta o di combinazione degli elementi naturali da cui ricava il proprio sostentamento. Di fatto, però, alcuni alimenti che potremmo definire universali o mitici rivestono un ruolo chiave nella simbologia del commestibile e, in ogni tempo e in ogni dove, assumono (e riassumono) connotazioni analoghe. Per le loro profondissime radici storiche e la loro potenza evocativa, essi rientrano a buon diritto in una sorta di mitologia alimentare: sappiamo del rilevante ruolo di pane, acqua, latte, carne e vegetali nel regno del simbolico e nella

10 dimensione letteraria. Un approfondita analisi meritano, poi, la condivisione del cibo, il momento cruciale e sintomatico del pasto e la pratica umana di mettere in comune le vivande per consumarle secondo norme rigide e prestabilite. La funzione narrativa, connotativa e simbolica di questo atto alimentare è così pregnante e presente in letteratura da non poter essere trascurata. Esso si differenzia in base alla classe sociale, per intima natura o per le ansie e i desideri dei partecipanti. Mantenendoci nel solco tracciato da Bachtin (e in particolare rifacendoci alla dimensione cronotopica dei testi narrativi) è possibile considerare luoghi del cibo gli ambienti domestici o extradomestici, urbani o rurali, in cui gli alimenti vengono preparati, venduti e consumati. I romanzi, mimetici della realtà quotidiana (come già sottolineava Auerbach), sono costellati da una miriade di questi luoghi, che contribuiscono con incredibile potenza espressiva a renderli vivi e quasi materialmente tangibili. Il cibo può essere studiato anche attraverso una prospettiva inusuale, ma estremamente attuale: il disgusto. L ambiguità del cibo coniuga in modo inquietante piacere e paura di essere avvelenati, la fascinazione della gola e l incubo di danneggiare il proprio corpo, la ricerca estrema dei sapori più raffinati e il vagheggiamento di una società liberata dalla ricerca del cibo grazie all uso di pillole e surrogati. Possiamo considerare particolari forme di cibo (inteso qui come qualcosa che viene introdotto nel corpo attraverso il cavo orale e che in qualche maniera modifica e altera il nostro corpo o la funzionalità dei nostri organi ma che non necessariamente ricopre un ruolo nutritivo) le droghe, il fumo e i medicinali. Nell epoca delle frodi alimentari e dell ossessione salutista, nessun discorso sui segni alimentari si impone con pari urgenza e attualità. In conclusione, una riflessione a tutto tondo sul cibo implica il recupero della sua significatività e dunque l attivazione di un necessario e improcrastinabile processo di risemantizzazione. Muovendo, per così dire, da un atto primario e fisiologico, universale e onnicomprensivo come il nutrirsi, si può dar luogo ad una ricca progettualità e ad una molteplicità di discorsi pedagogici, realmente interdisciplinari e interculturali.

11 LA CURA EDUCATIVA PER IL REINSERIMENTO SOCIALE DI EX PAZIENTI E/O DETENUTI DELL OPG. Analisi del modello istituzionale e messa a punto del setting pedagogico. CAVEDONI FRANCESCA Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Key words: ex pazienti psichiatrici, individuo vs Gruppo, reinserimento sociale, cura educativa, modello istituzionale, setting pedagogico. Il lavoro di indagine proposto si pone il fine di ricostruire, secondo un approccio criticoriflessivo, i principali passaggi e nodi concettuali che hanno segnato l'evoluzione dei manicomi criminali, la loro conversione in ospedali psichiatrici giudiziari nonché le più recenti disposizioni di riduzione del rischio psico-sociale e di cura. Il target di riferimento della reclusione psichiatrica giudiziaria coincide con un soggetto che è ritenuto autore di reato per perdita del raziocinio, dunque reputato incapace di rispondere alle aspettative sociali. L'origine e l'evoluzione degli ospedali psichiatrici giudiziari segnala e coniuga, fra gli altri, i grandi temi della follia, della criminalità e della sanità. Il secolo scorso è stato contrassegnato da profonde riflessioni e azioni nel settore, che hanno consentito di convenire sul valore - a livello di macrosistema (sistema politico-sociale e welfare state) e di microsistema (contesti di prevenzione, educazione e recupero) - di una pedagogia penitenziaria, che elegge l'osservazione e il trattamento in una logica ri-educativa e individua nel modello istituzionale la cornice di analisi e di intervento entro la quale si spende la relazione educativa tra gli attori del servizio, nei loro differenti ruoli e/o funzioni. La prospettiva di studio si colloca nella pedagogia come disciplina che pone quale suo oggetto di analisi e di intervento la formazione multidimensionale dell'uomo e della donna, intesa processo che si dipana per tutta la vita e concorso da differenti contesti fisici, sociali e culturali. L'analisi dei bisogni, delle condizioni e delle problematiche che segnano le scelte di collocazione e trattamento, secondo scenari alternativi e/o significativi di reinserimento della personalità in prospettiva sociale, degli

12 ex pazienti psichiatrici si coniuga con un modello di pedagogia istituzionale che - a livello progettuale - elegge un setting (sistema di ipotesi e cornice organizzativa degli interventi) a conduzione pedagogica. Da un lato l'evoluzione del dibattito sui parametri di giudizio relativi la pericolosità sociale ha contribuito a cambiamenti nella valutazione legale, nella diagnosi e nella cura dei soggetti per così dire devianti. Dall'altro lato i più recenti trend di cambiamento socio-culturale consentono di rilevare nuovi profili di pericolosità sociale, interrogando tanto le politiche quanto le discipline di settore - preferibilmente secondo un approccio interdisciplinare e multiprofessionale - circa l'analisi e le linee di intervento funzionali ad attivare processi e pratiche di reinserimento pedagogicamente valide. L'indagine prevista intende operare una valutazione della qualità del contesto educativo proprio di un modello istituzionale che accoglie ex pazienti Opg, che: si colloca in un più ampio macrosistema; interagisce ponendosi in continuità e, insieme, riconoscendo la discontinuità in termini di specifico formativo delle agenzie e degli attori; muove a livello di analisi e di intervento nell'ottica di una comunità come gruppo di prevenzione, educazione e recupero che segna l'adattamento, la riflessività e la ristrutturazione intersoggettiva e intrasoggettiva dei sistemi cognitivoaffettivi interni ed esterni, a partire dalla messa a punto (in termini di occupazione, organizzazione e dinamica) del setting in prospettiva pedagogica.

13 LA PRATICA EDUCATIVA NELLE ARTI MARZIALI. LABORATORIO DI CONOSCENZA E SPERIMENTAZIONE DI SE. CASADEI RITA Università di Bologna Key words : corpo, mente, salute, apprendimento, responsabilità, relazione. Il contributo di ricerca si orienta a valorizzare la legittimità pedagogica di percorsi formativi radicati sulla relazione ecologica di mente/corpo, secondo la tradizione estremo-orientale. Nel ricondurre questa prospettiva specifica ad una articolazione congruente con l unitarietà e la complessità dell indagine pedagogica, si privilegia una prospettiva olistica: da questa si può rilevare come i temi di maggiore significatività esistenziale ed educativa non possano essere considerati esclusivo appannaggio dell intelletto, ma richiamino una coesione sistemica di discernimento, sensibilità, intuizione ed azione. Sul piano teorico si persegue lo sforzo di integrare prospettive educative non etnicamente centrate, ma situate su latitudini altre del pensiero e della sensibilità; su quello empirico, lo sforzo di trasformazione del comportamento, inteso come impegno coerente alla qualità della vita del soggetto, nella propria realtà di riferimento, assumendo la formazione come processo integrato di conoscenza ed azione. I temi sviluppati sono i seguenti: complessità del sistema cognitivo-emotivo-motorio, introspezione e relazione intersoggettiva, capacità decisionale, educazione alla salute, responsabilità nei percorsi di autoeducazione, approccio dialogale-interculturale-plurale. Motore di questo lavoro è, infatti, l aderenza a questioni concrete come la salute, la conoscenza di sé, la capacità di ascolto, la sperimentazione delle interconnessioni tra le diverse dimensioni costitutive della persona, attingendo da pratiche di esercizio del corpo, dell attenzione e delle emozioni. Riteniamo che questo filone di ricerca non sia irrilevante e che la sua azione sia teorica sia empirica possa rivestire un ruolo significativo nell individuare metodi di evoluzione dell essere e dell agire, e nel favorire

14 una migliore presa di coscienza del potenziale trasformativo insito in ciascun soggettopersona e di un suo impiego intelligente e significativo.

15 NUTZUNG DER NEUEN INFORMATIONS-UND KOMMUNIKATIONSTECHNOLOGIEN UND WOHLBEFINDEN BEI DEN STUDIERENDEN DER FUB. CAVRINI GIULIA, CARBONI PAOLO, CARFORA ANGELIKA, CENNAMO IRENE, KIEM JOHANN, NATTER BARBARA, PONTALTI BEATRICE, RAIMONDI EMILIO, RIVELLI SARA Libera Università di Bolzano Key words: Freizeitgestaltung, Kultur, Multitasking, Universität, Wohlbefinden, Y- Generation. Die vorliegende Untersuchung wurde im Rahmen eines PhD-Laboratoriums zur Sozialforschung an der Freien Universität Bozen (FUB) durchgeführt. Ausgehend von der aktuellen Fachliteratur und bestehenden Statistiken stellt das Verhältnis zwischen der Nutzung von Kultur und dem Wohlbefinden im Leben den Hauptforschungsgegenstand dar. Der wenig beachteten Hypothese, dass es vor allem kulturelle Determinanten seien, welche maßgeblich zum physischen und psychischen Wohlbefinden beitragen würden, geht die Studie anhand einer Online-Befragung der spezifischen Grundgesamtheit von Studierenden an der FUB nach. Der somit in den Fokus gestellte Umgang mit Kultur bezieht sich nicht nur auf unterschiedliche soziodemographische Merkmale dieser Zielgruppe, sondern verstärkt auch auf die Anwendung der neuen Informations- und Kommunikationstechnologien, die zum Lebensalltag der sogenannten Y-Generation (Fondazione ISTUD, 2011) gehören. Unter Zuhilfenahme einiger Indikatoren des Psychological General Well Being Index (PGWBI) wird versucht den vermuteten Zusammenhang zwischen der Anwendungshäufigkeit bestimmter Technologien und der persönlichen Befindlichkeit abzuklären. Beispielsweise wird das viel beworbene Podcasting von über 69% der Befragten abgelehnt, während das Fernsehen als klassisches Medium bei einem Viertel 2 bis 4 Stunden und bei 31% immerhin noch bis zu 2 Stunden am Tag zum Zuge

16 kommt. Die Benutzung des Computers nimmt bei knapp 29% 2 bis 4 Stunden pro Tag in Anspruch, 23,3% verwenden diesen über 6 Stunden. Die oft kritisierten Videospiele sind für 60% der Studierenden nicht von Interesse. Die Wichtigkeit des Internet scheint sich durch die vorliegende Studie zu bestätigen: 83,2% nutzen es zur Kommunikation, 94,1% zur Informationssuche und 64,6% zur Teilnahme an sozialen Netzwerken. Diese Fakten sprechen für ein bei den Studierenden der FUB verbreitetes Multitasking, welches nach vorhandener Datenlage keinen negativen Einfluss auf das Wohlbefinden haben dürfte.

17 IL TEATRO TRA EDUCAZIONE E PROPAGANDO ALL EPOCA DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE. L esempio di Aristide Plancher-Valcour. VINCENZO DE SANTIS Università degli studi di Milano, Universitè Paris-Sorbonne Key words: teatro, educazione, cittadinanza, modelli di comportamento. Nel breve arco di tempo compreso tra la presa della Bastiglia e l avvento della Repubblica Direttoriale, il teatro diviene un vero e proprio strumento di propaganda degli ideali della Rivoluzione. Accanto alla produzione ufficiale dei grandi teatri, in cui l opera di Marie-Joseph Chénier e la ripresa del teatro di Voltaire costituiscono il cardine del repertorio, i teatri minori offrono una scena più variegata, il cui tratto comune è costituito essenzialmente dal rapporto con l attualità politica. Il proliferare di scènes patriotiques, sans-culottides dramatiques, faits historiques et patriotiques (ricordiamo che il solo teatro della Cité-Variétés conta ben 58 denominazioni generiche) è profondamente legato alla volontà di proporre modelli di comportamento adeguati per formare altresì dei buoni citoyens. L interesse per la qualità delle opere drammatiche viene spesso negletto, in favore di una produzione a scopo didascalico-propagandistico che ben poco si cura delle forme drammatiche tradizionali (è proprio al teatro della Rivoluzione che si fa risalire la scène bâtarde del melodramma). Dopo un inquadramento storico-bibliografico essenziale, mi propongo di esaminare alcune opere di Aristide Plancher-Valcour, drammaturgo e funzionario di Stato la cui produzione costituisce un esempio particolarmente rappresentativo del fenomeno.

18 SOLIDARISCHE ÖKONOMIE UND GEMEINWESEN. ELSEN SUSANNE Libera Università di Bolzano Key words: Gemeinwesen, Solidarökonomie, Empowerment, Selbstorganisation, Commons, Nachhaltige Entwicklung. Seit zwei Jahrzehnten entstehen weltweit soziale Bewegungen von Menschen, die eine Alternative zum dominanten System in tendenziell autonomen, ökosozialen Lösungen auf der Basis netzwerkbasierter Organisationen suchen oder ihre traditionellen kooperativen Produktions- und Lebensweisen gegen die Übergriffe und Enteignungen durch Großkonzerne verteidigen. Dies ist das Band, welches die Bewegung der Landlosen in Brasilien, der Kleinbauern in Indien, die Gewerkschaft der arbeitenden Kinder in Lateinamerika, Asien und Afrika, die Bewegungen gegen die Privatisierung der Daseinsvorsorge in Europa oder die Kampagnen kritischer KonsumentInnen in vielen Weltregionen verbindet. Wirtschaftliche Selbstversorgung, dezentralisierte und partizipative Entscheidungsstrukturen sowie die Schaffung von Wirtschaftskreisläufen in kleinen Einheiten sind die Hauptziele der globalen Bewegung lokaler Alternativen. Trotz der Unterschiedlichkeit ihrer Formen und Entstehungskontexte weisen sie zentrale Gemeinsamkeiten auf und die Versuche, sie begrifflich zu fassen verdeutlichen, dass es sich um Alternativen zum westlichen Wachstums- und Konsummodell handelt. Der Begriff»Solidarökonomie«setzt sich derzeit in der weltweiten Diskussion durch und hat auch Europa erreicht. Es handelt sich dabei um eine ei genständige Wirtschaftskultur die ökosozialen Zielen dient, nicht aber um einen in sich geschlossenen Sektor, der lediglich die Mängel und Fehler von Markt und Staat korri giert. Ansätze der Solidarökonomie gehen von grundlegenden humanen, sozialen und ökologischen Bedürfnissen und Nöten aus, beruhen auf Assoziation und Selbstorganisation und sind demokratisch (one person : one vote) strukturiert. Es geht

19 um die Erhaltung und zukunftsfähige Organisation dessen, was Menschen zum Leben und Zusammenleben brauchen und was der Erhaltung der Evolutionsfähigkeit der Biosphäre dient. Wirtschaften ist aus dieser Perspektive vornehmlich aus seiner reproduktiven Funktion für Menschen und Gemeinwesen zu betrachten.»solidarökonomie«betont die Bedeutung des Steuerungsmediums Solidarität in ökonomischen Transaktionsprozessen.

20 POSSIBILI VANTAGGI DEL TRATTAMENTO DI GRUPPO IN SOGGETTI AFASCI ADULTI. FAVILLA MARIA ELENA Università di Modena e Reggio Emilia FERRONI LUCIA AUSL Lucca e Università di Pisa ROSI FABIANA Libera Università di Bolzano Key words. afasia negli adulti, riabilitazione del linguaggio, trattamenti di gruppo. L afasia è un disturbo del linguaggio conseguente a lesione cerebrale che colpisce le capacità linguistiche di soggetti adulti, rendendoli incapaci di utilizzare il linguaggio nelle normali interazioni quotidiane. Per recuperare le abilità necessarie a condurre una vita sociale e lavorativa il più possibile normale è essenziale procedere quanto prima ad un trattamento riabilitativo logopedico, che può essere considerato una forma di educazione di soggetti adulti nel contesto della riabilitazione neuropsicologica dei disturbi del linguaggio. Allo scopo di indagare la possibile influenza di fattori psicologici e motivazionali nel miglioramento della prestazione linguistica di soggetti afasici, a due piccoli gruppi composti ciascuno da tre soggetti afasici e tre parenti sani è stato proposto un breve corso/trattamento collettivo della durata di tre sedute di un ora e mezzo ciascuna. Il corso è stato preceduto e seguito da una valutazione iniziale e finale volta a valutare le capacità di produzione spontanea e guidata. Oltre ai riscontri positivi emersi dalle dichiarazioni e dagli atteggiamenti dei pazienti e dei familiari che hanno partecipato al corso, i soggetti afasici, diversamente dai parenti sani, hanno mostrato un miglioramento nei tempi di svolgimento di alcune prove della valutazione iniziale e

21 finale. La breve durata dei trattamenti, considerato che tutti i soggetti afasici inclusi nello studio erano in fase cronica di malattia, non consente di interpretare i risultati in termini di miglioramento delle abilità linguistiche, quanto piuttosto in termini di aumento della motivazione, e questa interpretazione è confermata dalla mancanza di analoghi miglioramenti nei parenti sani. Questo tipo di risultato incoraggia ad approfondire la ricerca di nuove metodologie, ambienti e strumenti per la riabilitazione dei soggetti afasici adulti volti a potenziare la modalità del lavoro di gruppo e il coinvolgimento dei familiari nella riabilitazione logopedica.

22 EFFETTI DELLA LETTURA SULLE ABILITA SOCIALI E D IDENTITA. FIORONI FEDERICA Università degli studi di Modena e Reggio Emilia Key words. Lettura, narrazione, empatia, teoria della mente, empowerment. L acquisizione dell'abilità di lettura è una tappa fondamentale nel processo di apprendimento. Nondimeno, in quanto funzione metacognitiva che risulta trasversale e interdisciplinare, il ruolo della lettura non si esaurisce in età scolare, ma si ripropone durante tutta la vita, stimolando la creatività, i processi intellettivi e le competenze sociali. In particolare, è provato che i lettori di testi narrativi tendono ad avere migliori abilità di risonanza empatica e di teoria della mente. Quali sono le cause di questa forte correlazione tra fiction e abilità sociali? È molto probabile che la simulazione di esperienze sociali richiesta dalla lettura di opere narrative impegni i medesimi processi socio-cognitivi messi in atto durante la comprensione nel mondo reale (ad esempio, produrre inferenze e ricostruire i progetti e gli obiettivi altrui). Una simulazione ripetuta di questo tipo porterebbe all'affinamento di tali processi sociali ed empatici, che a loro volta potrebbero essere applicati a contesti esterni alla lettura (Social-Improvement Hypothesis); un'altra possibilità è quella che il lettore di fiction acquisisca una maggior conoscenza in merito alla psiche umana, propria e altrui, accedendo a una miglior comprensione di sé (Self-Improvement Hypothesis). In generale, è come se, proiettando noi stessi all'interno di storie di fiction e nelle menti di personaggi finzionali, ci aprissimo a un ventaglio di possibilità più ampio in merito a ciò che noi stessi possiamo diventare. Dunque, da un punto di vista educativo e formativo appare fondamentale l'uso della lettura e di metodologie narrative, le quali attivino processi interpretativi e riflessivi in grado di sviluppare non solo espressività ed empowerment comunicativo, ma anche abilità socio-cognitive connesse all'empatia e alla teoria della mente.

23 L EDUCAZIONE PERMANENTE QUALE PROPOSTE PER L EMPOWERMENT INDIVIDUALE E SOCIALE. GALLERANI MANUELA Dipartimento di Scienze dell Educazione G. M. Bertin - Bologna Key words: educabilità in età adulta; formazione umanistica; cittadinanza attiva; empowerment individuale e sociale. Le scienze cognitive e dell educazione nel tentativo di cogliere ed interpretare le connessioni tra mondo esterno e mondo interno (del soggetto-persona) vanno sempre più rivalutando il ruolo svolto nei processi educativi dall immaginazione, anziché dal mero profitto. In sintonia con le tesi avanzate da M. C. Nussbaum si può, dunque, sostenere l ipotesi che le odierne democrazie abbiano bisogno della cultura umanistica. Un affermazione quest ultima che poggia sull assunto secondo cui un istruzione efficace (per la democrazia e lo sviluppo della cittadinanza attiva) non può prescindere dalla formazione di cittadini dai sentimenti morali, ovvero cittadini del mondo capaci di coltivare la loro umanità e, insieme, l immaginazione: due componenti ineludibili per una formazione ricca, sottile e complessa intesa come risorsa e sfida per far fronte alle quotidiane incertezze. Di qui emerge, da un lato, la pensabilità stessa di promuovere l empowerment individuale legato al mondo interno (alle life skills, alle sfere emotiva, etica, estetica, religiosa e altre ancora); mentre dall altro si evince come tale empowerment funga, a sua volta, da motore anticipatore di un empowerment sociale (più legato al mondo esterno) punteggiato da traffico emotivo e da fitti scambi interpersonali, relazionali e comunicativi. Apprendere lungo tutto il corso della vita ad (auto)educarsi al consumo di arte e letteratura (educazione estetica, al gusto e al bello), nonché alla riflessività e alla cura sui significa, infatti, poter imparare a familiarizzare e sviluppare pratiche e posture di

24 empowerment, non meno che di democrazia partecipata (fondate sulla condivisione). Posture tanto essenziali quanto funzionali alla costruzione di un habitus mentale personale e civile engagé. Seguendo la prospettiva dell educazione permanente il contributo illustrerà una proposta pedagogica in cui immaginazione e bellezza, cura sui ed empowerment (personale e collettivo) combinandosi tra loro, danno luogo ad inedite, efficaci posture (auto)educative.

25 IL RUOLO DEL COORDINATORE PEDAGOGICO NEI SERVIZI PER L INFANZIA. GARIBOLDI ANTONIO Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Key words: valutazione, servizi educativi per l infanzia, coordinatore pedagogico. Le trasformazioni che a partire dagli anni 90 hanno investito il sistema dei servizi educativi per l infanzia, legate alla creazione di nuove tipologie di servizi e alla diffusione dei servizi convenzionati con gli enti locali, hanno prodotto un aumento di complessità del sistema dell offerta, evidenziando la necessità di mantenere la cultura dei servizi e di garantire il livello di qualità del sistema. In tale prospettiva la figura del coordinatore pedagogico ha assunto un ruolo sempre più centrale e le sue funzioni sono diventate progressivamente più composite, in quanto è emersa la necessità di una figura che si occupi dei servizi a un livello diverso, con un attenzione al sistema nel suo complesso e ai problemi che il governo di tale sistema comporta: rilevazione di bisogni, gestione e individuazione di risorse, salvaguardia e controllo della qualità (Bondioli, 2002). A fronte di una situazione che ha quindi in parte modificato e reso più complesso il ruolo del coordinatore pedagogico, pochi studi e ricerche hanno cercato di approfondirne le problematiche e di ricostruirne le funzioni (Catarsi, 1994, 2010; Musatti, Mayer, 2003; Premoli, 2008). L indagine triennale svolta nella Provincia di Modena, su richiesta del Coordinamento Pedagogico Provinciale e realizzata attraverso la somministrazione di questionari e l esecuzione di focus group, ha inteso ricostruire il ruolo e le funzioni del coordinatore pedagogico dei servizi educativi per l infanzia pubblici e privati in uno specifico contesto territoriale, indagandone il profilo professionale e le condizioni di lavoro, le attività svolte anche in relazione alla promozione dei processi di empowerment, le problematiche incontrate nello svolgimento del proprie funzioni, i bisogni formativi e le iniziative messe in opera nella prospettiva dell integrazione del sistema dei servizi.

26 PROZESSEN LEBENSTIEFEN LERNENS IN LÄNDLICHEN KLEINGEMEINDEN DER ALPENREGIONEN. KEIM JOHANN Libera Università di Bolzano Key words: lifedeep learning, rural education, Alps, -survey. Neben dem Lifelong Learning und dem Lifewide Learning kann in der Gegenwart vermehrt von einem immer bedeutsamer werdenden Einfluss einer dritten Dimension, des Lifedeep Learning, ausgegangen werden, welches in ein Nahverhältnis zu Theorien einer Emotionspädagogik gerückt wird. Auf Makroebene scheinen sich Organisationen für die außerschulische Bildung, die Unternehmenswirtschaft und ebenfalls die Katholische Kirche diesem neuen Lernprinzip in Programmen und Best- Practices immer häufiger zuzuwenden. Eine Widerspiegelung und sogar Verstärkung dieser Entwicklungen auf Mikroebene versucht die vorliegende Forschungsarbeit in den traditionell eng verflochtenen Lebensgemeinschaften in ländlichen Dorfstrukturen des Alpenraums zu erkunden. Auf exemplarische Weise bestätigen sowohl durchgeführte semi-strukturierte Face-to-Face-Interviews mit Weiterbildungsfachkräften in Südtirol als auch ein quantitativer -Survey in 162 zufällig ausgewählten Stichprobengemeinden aus der Grundgesamtheit der infrage kommenden Landgemeinden der Alpenkonventionsländer Frankreich, Schweiz, Deutschland, Italien, Österreich und Slowenien das differenzierte Vorhandensein einer emotionalen Orientierung in angebotenen Lehr-Lern-Prozessen. Die Aussagen der 201 Online- Befragten lassen zudem Parallelen in den für ein lebenstiefes Lernen geleisteten Beiträge von ehrenamtlichen Vereinen, von Kleinst- und Kleinbetrieben und von römisch-katholischen Pfarren in den verschiedenen Regionen des Alpenbogens erkennen. Die wiederum über qualitative Interviewbefragungen erhaltenen Einschätzungen der Gemeindebetreuer/innen der übernationalen Organisation

27 Alpenallianz zur Bildungssituation in ihren jeweiligen Ländern bilden ein notwendiges Korrektiv für die ausgemachten Prioritäten der Zukunft lebenslang angelegter Lernprozesse auf dem Lande in den Alpenregionen.

28 L EPOWERMENT FEMMINILE NELLE COMUNITA SCIENTIFICHE. THE FEMALE EMPOWERMENT IN THE SCIENTIFIC COMMUNITIES. LOPEZ ANNA GRAZIA Università di Foggia Key words: empowerment, gender, research. L Unione Europea ha in più occasioni denunciato la scarsa presenza delle donne nelle posizioni apicali delle comunità scientifiche e dato dei suggerimenti su come evitare tale esclusione a partire da una educazione nelle scuole orientata alla promozione delle differenze per finire con l introduzione di nuovi criteri di valutazione dei prodotti della ricerca che garantiscano pari opportunità di accesso agli uomini, come alle donne, alla comunità scientifica. Questa attenzione che l Unione Europea riserva alla dimensione di genere è dovuta da una lato alla necessità di promuovere processi di empowerment femminile in un settore della cultura da sempre riservato agli uomini ma anche di emancipare le stesse comunità scientifiche dal punto di vista dell organizzazione ma anche del modo di fare ricerca - consentendo l introduzione di un sapere pratico, quello femminile, che essendo stato elargito da sempre dalle donne nella sola dimensione privata ha avuto difficoltà ad essere riconosciuto come parte importante della cultura. A tale scopo, nella relazione, ci si sofferma sul lavoro di decostruzione, condotto dal movimento delle donne, degli stereotipi che hanno dato origine all esclusione femminile dalle comunità scientifiche e di elaborazione di un modello di organizzazione e di ricerca che affianchi quello utilizzato dagli uomini e che introduca nuove categorie come l empatia, l etica della cura, il pragmatismo e il nomadismo epistemico. The European Union has denounced on several occasions the low presence of women in top positions of scientific communities, and has given suggestions on how to avoid such exclusion, starting from a school education oriented to promote differences, to the

29 introduction of new criteria to assess research outcomes which could guarantee equal opportunities to access the scientific community for both men and women. This attention given by the European Union to the gender dimension is due on one hand to the need to promote a process of female empowerment in a cultural field historically reserved to men, but also to the need to emancipate the scientific communities themselves from an organisational point of view and also in the way research is carried out allowing the introduction of a pragmatic know how, possessed by women, which has always been delivered in private life only and has therefore been difficult to recognise as an important part of the culture. To this aim, the report highlights the deconstructive work, carried out by the female movement, of the stereotypes which originated women s exclusion from scientific communities, and elaborates an organisational and research model which could compliment the one used by men and could introduce new categories such as empathy, ethic of care, pragmatism, and epistemic nomadism.

30 L'INDIA DEGLI SLUM. La scuola notturna: tra alfabetizzazione e coscientizzazione. MALPELI GIUSEPPE Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Key words: Slum, Infanzia in India, Autonomia/Emancipazione individuale e collettiva, Scuola notturna, Alfabetizzazione/Coscientizzazione, Volontariato educativo. La crescita degli slum in tutte le principali città indiane già dal 1970 ha superato le cifre del più complessivo processo di urbanizzazione. Le città hanno assorbito quasi i due terzi dell'esplosione demografica e, attualmente, recepiscono un milione di nuovi cittadini al mese fra nativi e immigrati. L'ottanta per cento dello sviluppo delle città si è realizzato in baraccopoli prive di qualsiasi tipo di supporto (legislativo-giuridico, politico-economico, socio-sanitario, educativo...) da parte delle istituzioni, implementando i rischi fortissimi di morbilità e di mortalità, soprattutto a carico dell'infanzia. I principali rischi sono dovuti all'assenza delle condizioni minime di carattere igienico-sanitario nonché alle forme di sfruttamento fisico e psicologico di soggetti singoli e collettivi (con particolare riferimento a quello di tipo sessuale e lavorativo). L'urbanizzazione si è progressivamente trasformata in un sinonimo di favelizzazione. L'impegno nell'analisi e nell'intervento sui bisogni e sulle prospettive formative dell'infanzia che abita nello spazio fisico e mentale degli slum presenti nelle città indiane ha valenza pedagogica; si pone il principale fine di conoscere le condizioni e di promuovere modelli di sviluppo capaci di smarcarsi da quei fenomeni di progressiva e massiccia urbanizzazione e/o delocalizzazione. La prospettiva pedagogica riconosce il valore tanto della cura del contesto quanto dell'attivazione autonoma dei soggetti coinvolti e persegue condizioni di equilibrio dialettico tra giustizia sociale e libertà individuale, responsabilità e autonomia collettiva e personale. In tale realtà, dal 2003,

31 ha preso forma un modello/progetto di istruzione-alfabetizzazione cui contribuiscono volontari laici (con particolare riferimento alle insegnanti della scuola che sono tutte di origine locale). Il nucleo principale di tale volontariato educativo, che per certi versi si colloca nella cooperazione internazionale, coincide con l'istituzione di una scuola notturna aperta a tutti i bambini e le bambine che lavorano presso l enorme discarica di Dhapa, alla periferia di Kolkata, meglio nota come Calcutta. Il lavoro presso gli ultimi dell'india un paese fortemente contrassegnato dalla realtà delle caste, che per essere meglio compreso richiede un salto paradigmatico - è onere a carico delle donne e dei bambini: il numero dei minori che lavora presso la discarica è esponenziale. La scuola, in questo paese, non è obbligatoria, mentre il lavoro minorile è largamente diffuso. Sono moltissimi i bambini costretti a lavorare per pagare i debiti contratti dalle proprie famiglie; a Calcutta soltanto il 38% dei bambini frequentano la scuola, mentre il 40% sono impegnati nel lavoro con una restante percentuale dedita più esclusivamente all'elemosina. Il modello/progetto di scuola proposto si pone tre scopi principali: la massima possibilità di accesso all'istruzione (motivo per cui le lezioni iniziano di sera, quando i minori hanno terminato la raccolta presso la discarica, ed è consentito a ciascuno di entrare e uscire in base alle specifiche esigenze lavorative); la condivisione delle problematiche riferibili alla gestione della scuola (come l'impiego dei finanziamenti pubblici e privati, oggetto di discussione collettiva in presenza di tutti gli alunni sicché da responsabilizzarli circa la scuola come bene comune); la messa a punto e il consolidamento di competenze utili e spendibili nel contesto lavorativo (soprattutto riferibili alla gestione autonoma delle contrattazioni sui prodotti di scarto recuperati nella discarica). La scuola - così configurata - ha rappresentato una transizione che, negli anni, ha permesso: la costituzione di cooperative autogestite dai bambini stessi; l'istituzione di un ufficio per la tutela legale; l'attivazione di percorsi di integrazione tramite progetti con le scuole pubbliche.

32 L INFANZIA IN ROMANIA: SVILUPPO DI UNA COMUNUTA COME CAPITALE FORMATIVO E CAPITALE SOCIALE. MALZANI ELISABETTA GIRIBALDI VALENTINA Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Key words: Romania, Infanzia, Comunità per minori, Progetto educativo, Alfabetizzazione / Istruzione Socializzazione / Educazione, Inclusione Integrazione. L impegno nell analisi e nell intervento sui bisogni e sulle prospettive formative dell infanzia in Romania ha valenza pedagogica; si pone il fine di rilevare elementi significativi per la messa a punto di processi e pratiche funzionali a restituire chiavi interpretative e organizzative volte a un più ampio sviluppo della comunità come capitale. La Romania oggi, Sighet in particolare, è segnata dai risvolti politici, sociali ed economici delle precedenti politiche di regime, che, secondo un modello nazionalista, hanno lavorato ad una forte implementazione della famiglia. I valori e i mezzi di sussistenza della famiglia sono stati subordinati alla difesa del territorio. Il rischio di morbilità e mortalità è altissimo. L'infanzia orfana, abbandonata in strada, collocata in famiglia e in istituti si confronta con violenza e/o sfruttamento fisico, sessuale, psicologico e lavorativo. Molti bambini si trovano nelle condizioni: di orfani bianchi, affidati a parenti o conoscenti, con genitori immigrati all estero che spesso ricostituiscono una nuova famiglia; di forzato ricongiungimento famigliare con il tentativo di sollevare le economie e la visibilità dello stato, trascurando l effettiva adeguatezza del nucleo d origine (tanto da indurre i minori a fuggire); di assenza di sussistenza sociale al raggiungimento della maggiore età (tanto da indurre l esodo in altre nazioni). L Associazione Frati Minori Capucini, costituita da giovani volontari rumeni e sostenuta dal Gruppo di Solidarietà Missionaria Amici di Sighet di Scandiano e Fidenza, fornisce dal 2002 sostegno nel territorio di Sighet. Il supporto apportato ha inteso dapprima

33 rispondere all'emergenza, ossia a quei bisogni irrinunciabili per l uomo come il cibo, il riparo, la difesa e la cura dalle malattie, poi caratterizzarsi come risposta di prevenzione educazione e recupero tramite la cura del contesto, secondo un modello ecologico di comunità, e la riattivazione e/o coscientizzazione dei soggetti singoli e collettivi. Lo sviluppo di una comunità come valore formativo e sociale è stato supportato da un intervento legato tanto all alfabetizzazione/istruzione quanto alla socializzazione/educazione dei soggetti coinvolti, secondo un modello segnato da responsabilità collettiva e autonomia individuale. Il progetto socio-educativo, nelle sue articolazioni interne inclusive di case-famiglia, centro giovanile, cooperativa socio-educativa, formazione-lavoro, prevede tutoring fornito da figure adulte e/o esperte, che si prendono cura del contesto materiale e umano, ed educazione fra i pari che costituiscono il target di riferimento. La comunità educativa propone un modello che promuove sia la presa in cura del target di riferimento, sostenendo processi di crescita, formazione, emancipazione individuale e collettiva, nonché la revisione del profilo educativo delle figure parentali e/o professionali (genitori, insegnanti, educatori sociali, studenti tirocinanti di corsi di studio a carattere educativo e volontari).

34 UNA LINGUA SI IMPARA QUANDO CI SI SENTE CAPACI DI FARLO. MAZZARDIS NADIA Progetto Lingue S.a.s. Key words: competenze, conoscenze, errori, lingua materna, lingua straniera, lingua seconda. Una lingua si impara quando si usa per fare delle cose interessanti con altri. Ma come si può usare una cosa che ancora non si sa? Quello che sembra un controsenso apparente, è la base della metodologia didattica ideata da Josep Maria Artigal di Barcellona, e sviluppata da insegnanti, formatori, e suoi collaboratori in tutta Europa. Il bambino non impara perché non sa, impara perché sa, ed insieme all insegnante arriva a raggiungere conoscenze e competenze altre, partendo dalle proprie, come espresso da Lev Vygotsky nella teoria della zona di sviluppo prossimale. Nell apprendimento di una lingua non materna in età precoce, partiamo da ciò che il bambino conosce: la struttura tempo/spazio, la struttura narrativa di una storia nella propria madrelingua costruita da protagonista, antagonista, conflitto e risoluzione, per inserire una lingua seconda o straniera. Tutto ciò attraverso l emozione, l empatia, il senso di competenza, lo stesso che ha acquisito quando ha pronunciato per la prima volta la parola mamma o papà nella sua madrelingua. Nessuna mamma e nessun papà ha mai corretto il proprio figlio in quel momento, nessun genitore ha contestato al bambino la fonetica o l intonazione. Anzi. Hanno sorriso e gli hanno detto vai avanti!. Ed è grazie a questo vai avanti! che il bambino ha imparato la propria lingua madre. Si è sentito competente. Stefano Bartezzaghi nel suo Non ne ho la più squallida idea ( )I bambini sono notoriamente grandi autori di frasi matte. Nel loro caso non si può parlare di errori, ma proprio di invenzioni che spesso rendono più logica la lingua, come quando chiamano

35 fermaforo il semaforo, guidante il volante, da usare bene soprattutto in dietromarca per evitare un uccidente stradale.( ) Troppo spesso nella quotidiana esperienza didattica di una lingua non materna, si considera marginale il senso di competenza del bambino, senso di competenza grazie al quale arriverà in età adulta a consolidare la propria madrelingua, ma non sempre ad aprirsi a lingue altre. Giocare la sfida della didattica del futuro sul senso di competenza degli apprendenti sarà la nuova via. James Paul Gee nel suo What video games have to teach us about learning e literacy, chiarisce che nessun bambino che gioca ad un video gioco legge prima il manuale di istruzione e poi gioca. Gioca si sbaglia, riprova si sbaglia e alla fine riesce. E il bambino si sente capace. E la didattica delle lingue come si pone? Chiede al bambino di imparare le istruzioni a memoria (grammatica e sintassi) per poi iniziare a giocare. Con quali effetti sul senso di competenza?

36 STORIE DI VITA. REALTA E MODELLI PER L INCLUSIONE E L ORIENTAMENTO LAVORATIVO IN SALUTE MENTALE DEGLI ADULTI. RINALDI SIMONA Facoltà di Scienze della Formazione, Firenze Key words: apprendimento, esperienza, autobiografia, orientamento, motivazione, empowerment. L apprendimento è connesso con la costruzione e appropriazione di una interpretazione dell esperienza vissuta o ricordata, in grado di guidare una nuova azione. L apprendimento è inteso come la capacità di utilizzare un significato che abbiamo già costruito, per orientare il nostro modo di pensare, agire, significa dare senso alle nostre esperienze. Affinché dall esperienza si costruisca sapere, risulta utile la meditazione su ciò che accade, in una prossimità con gli eventi, insieme ad un intenso interesse che introduce il coinvolgimento. Il progetto di ricerca è incentrato sulla raccolta di storie di vita nella reale inclusione di soggetti adulti riferiti in salute mentale, prevede attività di riabilitazione e orientamento agli inserimenti lavorativi socio-terapeutici mediante azioni facilitanti ed esperienziali tali a favorire alla persona l espletamento di un ruolo sociale valido, con il minor supporto professionale possibile. Intendendo quindi la riabilitazione come un processo di cambiamento composto appunto da stadi: pre-contemplazione, contemplazione, preparazione dell'azione, azione e mantenimento (Prochaska, 1992), il progetto prevede un lavoro volto alla riflessione sulla motivazione al cambiamento, alla valutazione dell impegno, alla promozione delle aspettative positive, lavorando sulla self- efficacy e la valutazione delle resistenze e la life skills education.

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