Rischio stress lavoro correlato STRESS LAVORO CORRELATO
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- Rosalia Mura
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1 STRESS LAVORO CORRELATO
2 Dimensioni del fenomeno Un po di numeri (rilevazione ISPESL ) In Europa oltre il 50% dei lavoratori lavora a ritmi veloci o sotto la pressione di scadenze per almeno un quarto della giornata lavorativa Un terzo dei lavoratori dice di avere poco controllo del proprio lavoro o di non averne affatto Il 9% dei lavoratori segnala di essere stato oggetto di intimidazioni sul lavoro Lo stress è al secondo posto tra i problemi di salute connessi con il lavoro e interessa il 28% dei lavoratori Il 23% dei lavoratori dice di soffrire di stanchezza generale
3 Valutazione dello stress lavoro correlato (novità del Decreto 81) La valutazione [ ]deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell Accordo Europeo dell'8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonche' quelli connessi alle differenze di genere, all'età, alla provenienza da altri Paesi. Art 28 D Lgs 81/2008 Accordo interconfederale 9 giugno 2008: applicazione entro 3 anni
4 Definizioni e conseguenze dello stress (secondo l accordo europeo dell 8/10/04) Lo stress può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore, a prescindere dalle dimensioni dell azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto o rapporto di lavoro (da art. 1). Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali, dato dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti (da art. 3). Lo stress indotto da fattori esterni all ambiente di lavoro può condurre a cambiamenti nel comportamento e ridurre l efficienza sul lavoro (da art. 3).
5 Valutazione dello stress lavoro correlato D.lgs 106/09 all Art. 18 (che modifica per l appunto l Art. 28 della versione originaria del D.Lgs 81/08) precisa, al comma b: La valutazione dello stress lavoro correlato di cui al comma 1 è effettuata nel rispetto delle indicazioni di cui all art. 6, comma 8, lettera m-quater), e il relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle predette indicazioni e comunque, anche in difetto di tale elaborazione, a fare data dal 1 agosto Successiva proroga al 31 dicembre 2010
6 Valutazione dello stress lavoro correlato Circolare 18 novembre 2010 della Commissione consultiva permanente per la sicurezza e salute sul lavoro del Ministero del lavoro e delle politiche sociali contenente le indicazioni necessarie per la valutazione del rischio da stress lavoro correlato: La valutazione si articola in 2 fasi: una necessaria (valutazione preliminare), l altra eventuale da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi da stress lavoro correlato e le misure adottate a seguito della stessa, dal Datore di lavoro si rivelino inefficaci
7 Valutazione dello stress lavoro correlato La valutazione del rischio stress lavoro correlato deve prevedere l analisi degli aspetti dell organizzazione del lavoro che possono rappresentare pericoli per la salute. Eventi sentinella: indici infortunistici, assenza per malattia, assenze dal lavoro, % ferie non godute, turn over, procedimenti/sanzioni disciplinari, etc. Indicatori di rischio, variabili derivanti dalle indicazioni di Hacker (1991) inserite nei documenti dell Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute del Lavoro. La valutazione riguarda il rischio stress e non lo stress. L indagine va quindi riferita a tutte quelle condizioni che sono causa di stress (stressors) e non agli effetti (disturbi psicologici e psicosomatici)
8 STRESS
9 Una definizione di STRESS Reazione fisiologica dell organismo, a seguito di determinati stimoli esterni o interni, che porta ad uno stato di attivazione fisica e mentale, e che prepara il corpo a reagire per adattarsi e rispondere allo stimolo Stress non è lo stimolo, ma la risposta
10 Stress RISPOSTA non specifica dell organismo davanti a qualsiasi sollecitazione si presenti attivazione sistema psico-neuro-endocrino per un adattamento immunologico del comportamento PER risolvere la situazione evitare le possibili conseguenze negative sviluppare adattamenti
11 Attivazione sistema psico-neuro-endocrino Immunologico e adattamento del comportamento Si attiva il sistema nervoso simpatico e scatta in noi il segnale d allerta: aumenta la tensione muscolare, il battito cardiaco; le pupille si dilatano ed aumenta la percezione sensoriale: adrenalina e glucorticoidi ci forniscono più ossigeno e più energia per affrontare la situazione. Questa reazione serve a mettere il corpo nelle condizioni di affrontare una lotta o di scappare, al fine di assicurarsi la sopravvivenza. Cessato il pericolo, si attiva il sistema nervoso parasimpatico, che riporta l organismo allo stato di tranquillità e di rilassamento. Ma questo meccanismo non sempre scatta
12 Stress STRESS POSITIVO- EUSTRESS attivazione positiva e risposta efficiente agli stimoli STRESS NEGATIVO - DISTRESS DISTRESS EUSTRESS Se la reazione è troppo INTENSA o lo stimolo negativo è PROLUNGATO (stress cronico), variazioni ormonali possono diventare stabili, predisponendo a problemi psicologici e a MALATTIE PSICOSOMATICHE. A lungo andare diminuzione delle capacità di risposta e d'adattamento. DISTRESS
13 Stress negativo Viene a mancare il segnale di cessato allarme. Molto spesso capita anche che la nostra percezione di problemi e situazioni sia alterata e diversa dalla realtà: ci sentiamo schiacciati dagli impegni, gli ostacoli ci sembrano insormontabili e quasi sempre è proprio l eccessivo accumulo di tensioni ad acuire il problema Alla lunga questo accumulo di tensioni porta ad una condizione di attivazione permanente e a conseguenze sia a livello fisico, che mentale e comportamentale L adattabilità dell organismo ha infatti dei limiti che non possono essere superati perché la resistenza agli agenti stressanti arriva solo fino ad un certo punto
14 Stress positivo Si tratta di quella giusta tensione che è alla base di uno stato di attivazione che consenti all organismo di essere attento alle esigenze dell ambiente circostante. Ha quindi effetti positivi: si diventa vigili e attenti al punto giusto, migliora l apprendimento, si affinano le capacità di concentrazione e percezione. L individuo ottiene la stimolazione necessaria per la miglior espressione di sé.
15 ALLARME: Il soggetto segnala l esubero di doveri e si mobilita per fronteggiarli Irrequietezza Ansia Rabbia Depressione Paura RESISTENZA: Ogni attività, sia biologica che comportamentale, è mirata alla conservazione dell equilibrio perturbato: Negazione del sentimento Isolamento emotivo Limitazione degli interessi STADI DELLO STRESS ESAURIMENTO: Caduta delle difese e comparsa di sintomi fisici ed emotivi Perdita di sicurezza Peggioramento del sonno Problemi fisici
16 Come riconoscere lo stress tipici segnali d allarme sono: alterazione del ritmo sonno-veglia, insonnia frequente o bisogno esagerato di dormire eccessiva stanchezza e senso di spossatezza tachicardia, mancanza di fiato, debolezza muscolare mal di testa, difficoltà di concentrazione, irritabilità alterazione del comportamento alimentare, difficoltà digestive, comportamenti bulimici o anoressici ansia, aggressività, depressione, pessimismo
17 DISTURBI COMPORTAMENTALI ED EMOZIONALI Abuso di alcol Tabagismo Turbe del comportamento alimentare (ipo- o iperalimentazione Inibizione generalizzata o ipereccitazione Reazioni emotivo-affettive, come: tristezza, irritabilità, rabbia, depressione Scarsa concentrazione Calo di rendimento Facilità a dimenticare Abbassamento dell autostima Aumento del senso di impotenza Chiusura posturale e altre alterazioni posturali
18 Sintomi a livello aziendale Assenteismo Frequente avvicendamento del personale Scarso controllo dei tempi di lavorazione Problemi disciplinari Molestie Riduzione della produttività Aumento dell incidenza di infortuni Errori e aumento dei costi di indennizzo e delle spese mediche
19 Lo stress lavoro correlato: 3 elementi Richieste: intese come livello delle prestazioni richieste Controllo: inteso come la possibilità di gestire il carico di lavoro Ricompensa: intesa come gratificazione, riconoscimenti non solo di natura economica Se questi 3 elementi entrano in condizioni di forte e cronico squilibrio tra loro ci possono essere problemi di stress lavoro correlato.
20 Definizione di stress lavoro correlato Insieme di reazioni emotive, cognitive, comportamentali e fisiologiche derivante dalla percezione di aspetti avversi e nocivi del contenuto, dell organizzazione e e dell ambiente di lavoro È un fenomeno soggettivo in quanto ogni persona reagisce in maniera differente agli stimoli, in rapporto alla propria personalità, all esperienza e alla propria interpretazione delle situazioni problematiche Èil risultato di un processo che implica l interazione tra le fonti di pressione del lavoro con le caratteristiche della persona e le strategie di coping, ossia le modalità con cui l individuo prova a controllare gli eventi che ritiene difficili o superiori alle proprie risorse
21 Possibili fonti del disagio psico-sociale CONTENUTO DEL LAVORO RUOLO Disagio psico-sociale RELAZIONI ORGANIZZA- ZIONE
22 Fattori di stress legati al contesto FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA RUOLO NELL AMBITO DELL ORGANIZZAZIONE Scarsa comunicazione, livelli bassi di appoggio per la risoluzione dei problemi e lo sviluppo personale, mancanza di definizione degli obiettivi organizzativi Ambiguità e conflitto di ruolo, responsabilità di altre persone EVOLUZIONE DELLA CARRIERA AUTONOMIA DECISIONALE/CONTROLLO Incertezza o fase di stasi per la carriera, promozione insufficiente o eccessiva, retribuzione bassa, insicurezza dell impiego, scarso valore sociale attribuito al lavoro Partecipazione ridotta al processo decisionale, mancanza di controllo sul lavoro RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO INTERFACCIA CASA LAVORO Isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con i superiori, conflitto interpersonale, mancanza di supporto sociale Richieste contrastanti tra casa e lavoro, scarso appoggio in ambito domestico, problemi di doppia carriera
23 Fattori di stress legati al contenuto CARATTERISTICHE INTRINSECHE DEL LAVORO Illuminazione, vibrazioni, rumore, microclima AMBIENTE DI LAVORO E ATTREZZATURE DI LAVORO PIANIFICAZIONE DEI COMPITI CARICO DI LAVORO/RITMO DI LAVORO ORARIO DI LAVORO Problemi inerenti l affidabilità, la disponibilità, l idoneità la manutenzione o la riparazione di strutture ed attrezzature di lavoro Monotonia, cicli di lavoro brevi, lavoro frammentato o inutile, sottoutilizzo delle capacità, incertezza elevata Carico di lavoro eccessivo o ridotto, mancanza di controllo sul ritmo, livelli elevati di pressione in relazione al tempo Lavoro a turni, orari di lavoro senza flessibilità, orari imprevedibili, orari di lavoro lunghi
24 Contatto con il pubblico Pubblica Amministrazione Controllo del traffico aereo Insegnanti Lavoratori della sanità Guida di autobus Lavoro a turni Lavori atipici e call-center Forze di Polizia Minatori Lavoratori delle costruzioni Mansioni note in letteratura Documento di consenso sullo stress SIMLII
25 Stress e Valutazione cognitiva Stress = esito dell interazione persona ambiente. Non risiede nell individuo o nell ambiente, ma è il risultato di un processo che coinvolge l individuo durante la sua interazione con l ambiente, valutando la stessa e cercando strategie per far fronte ai problemi emersi. Cooper, Lazarus e Folkman introducono il concetto della VALUTAZIONE COGNITIVA della situazione, delle risorse disponibili e delle possibili strategie di coping
26 Le strategie di coping Strategie tese a modificare il proprio ambiente, comportamenti attraverso i quali l individuo cerca di far fronte alla situazione problematica; sono dettati dalle caratteristiche dell individuo e dalle sue esperienze personali Un evento sarà tanto più stressante quanto più l individuo si percepirà inadeguato e incapace di fronteggiarlo (Lazarus, 1993; Lazarus e Folkman, 1984). Il coping non si identifica con l adattamento/cambiamento, ma con gli sforzi intrapresi per raggiungerlo e può non garantire il successo dell adattamento Sono gli esiti del coping a decidere l effetto a lungo termine sull individuo della situazione stressante A) Se i meccanismi di coping sono efficaci, la condizione di stress cessa B) Se il Coping, è disfunzionale alla situazione, può anche amplificare la portata stressogena dell evento. C) A questo punto, le capacità di compenso tendono ad esaurirsi e si avvia una fase di irreversibilità degli effetti e di vere e proprie patologie d organo. La predisposizione individuale entra in gioco nel determinare l organo bersaglio
27 Le strategie di coping Il coping, svolge diverse funzioni fondamentali in base alle quali può essere suddiviso in diverse tipologie: coping centrato sul compito (task coping): è rappresentato dalla tendenza ad affrontare il problema in maniera diretta, ricercando soluzioni per fronteggiare la crisi; coping centrato sulle emozioni (emotion coping): rappresentato da abilità specifiche di regolazione affettiva, che consentono di mantenere una prospettiva positiva di speranza e controllo delle proprie emozioni in una condizione di disagio, oppure di abbandono alle emozioni, come la tendenza a sfogarsi o, ancora, la rassegnazione; coping centrato sull evitamento (avoidance coping): rappresentata dal tentativo dell individuo di ignorare la minaccia dell evento stressante o attraverso la ricerca del supporto sociale o impegnandosi in attività che distolgono la sua attenzione dal problema.
28 Le strategie di coping Recentemente Smith e Wallston (1994), attingendo da questionari di coping generali o specifici per il dolore cronico, hanno preso in considerazione nove strategie di coping: soluzione attiva del problema, distrazione dal problema, uso della religione, minimizzazione del problema, sfogo di emozioni negative, autocolpevolizzazione, isolamento, catastrofismo, pensiero desideroso.
29 STRATEGIE POSITIVE - Chiedere informazioni e cercare supporti - Saper definire il vero problema, ridimensionandolo - Cercare una soluzione - Verbalizzare e condividere le emozioni vissute - Adottare soluzioni diverse oltre a quella che ha sempre funzionato - Capacità di stimarsi indipendentemente dal giudizio altrui, capacità di essere autonomi e di accettare i cambiamenti -Adottare uno stile di vita sano (prevenzione rischi) STRATEGIE NEGATIVE - Senso di colpa eccessivo - Rimandare in modo eccessivo (evitamento) - Eccessivo pessimismo, impotenza (non ce la farò, andrà male) - Dare la colpa agli altri - Isolarsi socialmente - Sviluppare dipendenze
30 Il percorso di valutazione e gestione del rischio (secondo la guida operativa del Comitato tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro 25 marzo 2010) Azioni comunicative e informative: es. incontri con tutti i lavoratori supportati da un adeguato materiale informativo, incontri con dirigenti e preposti, etc. Analisi documentale: es. organigramma, flussi produttivi, flussi comunicativi, gestione risorse umane, assenze per malattia, infortuni, turn over, verbali riunioni periodiche, etc. Azioni formative: es. corsi per dirigenti preposti, corsi per i lavoratori, corsi per RLS, etc. Valutazione del rischio: - valutazione oggettiva - valutazione soggettiva - report conclusivo con l analisi dei dati e la definizione dei livelli di rischio Gestione del rischio condizione accettabile (livello di rischio basso) - rischio non basso
31 Il percorso di valutazione e gestione del rischio Tutti i luoghi di lavoro con lavoratori subordinati Prima fase Valutazione su elementi di contesto e di contenuto del lavoro Rischio basso STOP Verifica periodica Rischio non basso Verifica Azioni di miglioramento Ripetizione della prima fase Rischio basso STOP Verifica periodica Rischio non basso Seconda fase Rilevazione della soggettività del gruppo Interventi di prevenzione
32 Soluzioni di prevenzione collettiva Soluzioni che intervengono sull organizzazione, attraverso misure tecniche (potenziamento degli automatismi tecnologici ), misure organizzative sull attività lavorativa (orario sostenibile, alternanza di mansioni nei limiti di legge e contratti, riprogrammazione attività ), misure procedurali (procedure), misure ergonomiche (progettazione ergonomica dell ambiente di lavoro) e misure di revisione della politica aziendale (miglioramento della comunicazione interna, delle relazioni, etc) Soluzioni di interfaccia con i gruppi di lavoratori (formazione postvalutazione) Sulla base dei risultati della valutazione dei rischi, l articolazione degli interventi seguirà l evidenziazione dei singoli aspetti critici sia oggettivati che soggettivamente percepiti
33 Soluzioni rivolte agli individui Soluzioni di supporto ai singoli lavoratori (counselling, consultori interni, sportelli di ascolto) nelle aziende medio grandi Sorveglianza sanitaria con il medico competente, in caso di rischio non basso che non può essere ridotto con le misure di prevenzione collettiva Va precisato che la sorveglianza sanitaria non costituisce una misura d elezione, andando invece privilegiati gli interventi sull organizzazione del lavoro. Occorre evitare di far ricadere sul lavoratore, in termini di giudizio di idoneità, le conseguenze dell inadeguatezza dell organizzazione del lavoro
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