CORSO DI LAUREA IN TECNOLOGIE ALIMENTARI CLASSE: L-26 SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI. REGOLAMENTO DIDATTICO Anno Accademico 2015/2016

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CORSO DI LAUREA IN TECNOLOGIE ALIMENTARI CLASSE: L-26 SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI. REGOLAMENTO DIDATTICO Anno Accademico 2015/2016"

Transcript

1 CORSO DI LAUREA IN TECNOLOGIE ALIMENTARI CLASSE: L-26 SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI REGOLAMENTO DIDATTICO Anno Accademico 2015/2016 ARTICOLO 1 Funzioni e struttura del Corso di studio 1. È istituito presso l Università degli Studi di Torino il Corso di Laurea in Tecnologie Alimentari della classe L-26 (Scienze e tecnologie alimentari). Il Corso di Laurea in Tecnologie Alimentari è organizzato secondo le disposizioni previste dalla classe delle Lauree in Scienze e tecnologie alimentari di cui al DM 16 marzo 2007 (G.U. n. 155 del Suppl. Ordinario n. 153/ G.U. n. 157 del Suppl. Ordinario n. 155). 2. Il Corso di Laurea in Tecnologie Alimentari ha come Dipartimento di riferimento il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) afferisce alla Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria (SAMEV). 3. La struttura didattica competente è il Consiglio Integrato dei Corsi di Laurea in Scienze e Tecnologie agroalimentari, di seguito indicato con CCLI. 4. Il presente Regolamento (redatto nel rispetto dello schema tipo deliberato dal Senato accademico), in armonia con il Regolamento Didattico di Ateneo (RDA), il Regolamento Didattico del DISAFA e il Regolamento di Ateneo sui rapporti tra Scuole, Dipartimenti e Corsi di Studio, disciplina l organizzazione didattica del Corso di Studio per quanto non definito dai predetti Regolamenti. L ordinamento didattico del Corso di Studio, con gli obiettivi formativi specifici ed il quadro generale delle attività formative, redatto secondo lo schema della Banca Dati ministeriale, è riportato nell allegato 1, che forma parte integrante del presente regolamento. Il Consiglio del DISAFA si riserva di disciplinare particolari aspetti dell organizzazione didattica attraverso specifici Regolamenti. 5. Il presente regolamento viene annualmente adeguato all Offerta Formativa pubblica ed è di conseguenza legato alla coorte riferita all anno accademico di prima iscrizione. 6. La sede e le strutture logistiche di supporto alle attività didattiche e di laboratorio sono di norma quelle del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e/o della Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria, fatta salva la possibilità che alcuni insegnamenti possano essere mutuati o tenuti presso altri corsi di studio dell Università degli Studi di Torino. Attività didattiche e di tirocinio potranno essere svolte presso altre strutture didattiche e scientifiche dell Università degli Studi di Torino, nonché presso enti esterni, pubblici e privati, nell ambito di accordi e convenzioni specifiche. ARTICOLO 2 Obiettivi formativi specifici, sbocchi occupazionali e professionali Obiettivi formativi 1. Il Corso di Laurea in Tecnologie Alimentari si propone di fornire conoscenze e formare capacità professionali che garantiscano una visione completa delle attività e delle tematiche connesse alla produzione e alla commercializzazione degli alimenti e delle bevande, dall ottenimento delle materie prime al consumo ( dal campo alla tavola ), nonché la capacità di intervenire con misure atte a garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti, a ridurre gli sprechi ed a conciliare economia ed etica nella produzione, conservazione, trasformazione e somministrazione degli alimenti. Obiettivo generale delle funzioni professionali del laureato in Tecnologie Alimentari, anche a supporto ed integrazione di altre professionalità, è il miglioramento costante dei prodotti alimentari in senso qualitativo ed economico, garantendo la sostenibilità e la eco-compatibilità delle attività agro-industriali e recependo le innovazioni nelle attività specifiche. Per meglio soddisfare le esigenze del mondo del lavoro, conseguenti alle mutate condizioni sociali ed al cambiamento delle abitudini di consumo degli alimenti, il Corso di Studi prevede la possibilità, dopo un percorso comune che comprende la maggior parte delle attività formative, di personalizzare il proprio piano di studi mediante la scelta di quattro insegnamenti scelti nell ambito di un gruppo di otto, che consentono un approfondimento specifico legato a due diversi ambiti occupazionali. 2. In particolare il primo ambito riguarda le industrie alimentari dove potranno essere approfondite le competenze biologiche, tecnologiche e ingegneristiche mirate al controllo ed alla gestione dei processi produttivi di conservazione e trasformazione delle derrate alimentari di origine vegetale ed animale, alla valutazione della sicurezza e della qualità delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti ed alla progettazione dei sistemi di controllo dei sistemi produttivi e logistici. Tale approfondimento è offerto presso la sede di Cuneo. 3. In alternativa, il secondo ambito riguarda il sistema della ristorazione e sarà possibile orientare la propria formazione mediante tematiche quali la distribuzione, la somministrazione degli alimenti, la sicurezza alimentare, il controllo della qualità lungo tutta la filiera produttiva, la gestione degli acquisti dei prodotti alimentari, la progettazione e il supporto di sistemi di accreditamento dei fornitori e di certificazione della qualità di processo e/o di prodotto. Tale approfondimento è offerto presso la sede di Asti.

2 Gli obiettivi formativi vengono raggiunti attraverso le seguenti aree di apprendimento entro cui si inseriscono e si organizzano i diversi insegnamenti: 1. Formazione di base: si identifica con gli insegnamenti necessari per l'acquisizione delle conoscenze di base di carattere matematico, chimico, fisico, biologico, microbiologico e genetico [Matematica (AGR0011), Chimica generale e analisi chimico-agrarie (AGR0395), Biologia generale e fisiologia vegetale (AGR0027), Fisica (AGR0016), Chimica organica (AGR0012), Biochimica degli alimenti (AGR0075), Microbiologia generale (AGR0045) e Principi di genetica(agr0331)]. 2. Area degli strumenti complementari in cui si raggiungono conoscenze e competenze di tipo strumentale utili alle altre aree di apprendimento [Abilità informatiche (AGR0025) e Lingua inglese (AGR0138)]. 3. Qualità e sicurezza: si identifica con le materie finalizzate a fornire conoscenze e competenze per garantire la qualità delle materie prime e la sicurezza dell'intero processo di trasformazione delle stesse nonché ad ottenere prodotti finiti di qualità e rispondenti alle normative igienico-sanitarie vigenti [Patologia delle derrate alimentari (AGR0333), Entomologia alimentare ed animali infestanti (AGR0332), Microbiologia degli alimenti (AGR0078), Biochimica degli alimenti (AGR0075), Principi di genetica (AGR0331), Sicurezza e igiene dei prodotti alimentari (AGR0334), Gestione della qualità nell'industria alimentare (AGR0107), Analisi chimiche degli alimenti (AGR0074), Applicazioni di analisi sensoriali 1 (AGR0295), Applicazioni di analisi sensoriali 2 (AGR0296), Sicurezza dei prodotti di origine animale per la ristorazione (AGR0335), Approvvigionamento dei prodotti di origine animale per la ristorazione (AGR0336) e Tecnologia della ristorazione e gestione della qualità (AGR0123)]. 4. Tecnologia e impianti della trasformazione: si identifica con le materie finalizzate a fornire conoscenze e competenze per la gestione del processo produttivo degli alimenti sia da un punto di vista tecnologico che impiantistico [Tecnologie alimentari I (AGR0076), Tecnologia della ristorazione e gestione della qualità (AGR0123), Ingegneria delle produzioni alimentari industriali (AGR0112), Macchine e impianti per l'industria alimentare (AGR0122) e Macchine e layout per la ristorazione (AGR0125)]. 5. Area dell'economia e della legislazione in cui si inseriscono gli insegnamenti che forniscono conoscenze e competenze di tipo commerciale-legislativo [Economia e gestione aziendale (AGR0017) e Valorizzazione e Legislazione dei prodotti alimentari (AGR0080)]. 6. Applicazione delle conoscenze: sono inserite in quest'area di apprendimento le attività di tipo più pratico che hanno l'obiettivo principale di sviluppare il saper applicare conoscenza e comprensione [Tirocinio (AGR0337) e Prova finale (AGR0105)]. Per ciascuna area tematica si individuano, in seguito, gli obiettivi di apprendimento suddivisi in Conoscenza e capacità di comprensione e Capacità di applicare conoscenza e comprensione e si descrivono le attività formative che permettono il raggiungimento degli obiettivi specifici. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio 1. FORMAZIONE E STRUMENTI DI BASE Conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento lo studente in Tecnologie alimentare acquisisce le conoscenze della matematica, della fisica, della chimica, della biologia e della genetica riassumibili nei seguenti risultati di apprendimento attesi: - piena comprensione del concetto di funzione e dei principi basilari che regolano il calcolo differenziale e il calcolo integrale; - comprensione dei fenomeni fisici relativi alla cinematica, alla dinamica dei corpi, alla meccanica dei fluidi e alla trasmissione del calore; - conoscenza del linguaggio, dei concetti e dei modelli della chimica generale; - conoscenza delle strutture chimiche, della stechiometria e della reattività dei composti organici e biochimici; - comprensione del funzionamento di base delle macchine biologiche con particolare enfasi sugli organismi vegetali; - comprensione delle strutture cellulari, della fisiologia e dei metabolismi che regolano i microrganismi; - conoscenza di base nel campo della genetica degli organismi di interesse alimentare con particolare riferimento alle applicazioni delle principali tecniche di analisi del genoma nella tracciabilità dei prodotti. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento lo studente in Tecnologie alimentari acquisisce le conoscenze di base della matematica, della fisica, della chimica, della biologia e della genetica che applicherà nella comprensione degli aspetti che regolano i processi produttivi degli alimenti e la verifica della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari riassumibili nelle seguenti capacità di applicazione delle conoscenze: - saper risolvere funzioni matematiche atte a modellizzare i processi produttivi; - capacità di calcolare la cinetica e la dinamica dei flussi di un processo produttivo; - saper utilizzare la strumentazione di base di un laboratorio di analisi chimiche; - conoscere la composizione chimica e biochimica delle materie prime e valutare la loro modificazione nel corso del processo produttivo; - conoscere il comportamento delle cellule vegetali al fine di applicare le migliori e le più innovative tecniche di controllo degli alimenti.

3 - conoscere il genoma al fine di applicare le più innovative tecnologie di controllo della qualità degli alimenti e della loro tracciabilità. Le conoscenze e la capacità di applicarle si conseguono mediante lezioni frontali, esercitazioni in aula e/o laboratorio, analisi e commento in aula di pubblicazioni scientifiche, studio di testi consigliati mentre la loro verifica viene valutata secondo le modalità riportate nelle pagine dei singoli insegnamenti afferenti a questa area di apprendimento. 2. AREA DEGLI STRUMENTI COMPLEMENTARI Conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento lo studente in Tecnologie Alimentare acquisisce le conoscenze relative ai sistemi di supporto informatici e alla lingua inglese riassumibili nei seguenti risultati di apprendimento attesi: - concetti teorici di base della tecnologia dell'informazione; - uso del computer e gestione dei file; - conoscenza dei principali programmi office: Word, Excell, Powerpoint, Access; - conoscenza delle reti informatiche; - conoscenza della lingua inglese (livello PET). Capacità di applicare conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento lo studente in Tecnologie alimentari acquisisce le conoscenze dell informatica e della lingua inglese riassumibili nelle seguenti capacità di applicazione delle conoscenze: - saper gestire file; - capacità di utilizzare Word per la stesura di relazioni o della tesi; - capacità di utilizzare Excel per la risoluzione di calcoli complessi; - capacità di utilizzare Powerpoint per la elaborazione di presentazioni; - capacità di utilizzare le reti informatiche al fine di effettuare ricerche bibliografiche; - capacità di comprendere la lingua inglese al fine di poter leggere articoli scientifici. Le conoscenze relative all inglese e alle abilità informatiche si possono acquisire anche prima dell iscrizione all Università dimostrando, mediante idonea documentazione, di possederne le relative capacità, purché corrispondenti al livello PET o equivalenti per quanto concerne l inglese e alla patente ECDL Full per quanto concerne le abilità informatiche. Le abilità vengono anche conseguite mediante esercitazioni in aula e in aula informatica attraverso l analisi e commento di pubblicazioni scientifiche, studio di testi consigliati mentre la loro verifica viene valutata secondo le modalità riportate nelle pagine dei singoli insegnamenti afferenti a questa area di apprendimento. 3. QUALITA E SICUREZZA Conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento lo studente in Tecnologie alimentare acquisisce le conoscenze relative alla qualità e alla sicurezza delle materie prime, dei prodotti finiti e delle caratteristiche che gli alimenti devono avere in fase di somministrazione al consumatore finale riassumibili nei seguenti risultati di apprendimento attesi: - conoscenza dei principali agenti di alterazione delle materie prime in termini di roditori, acari, insetti, parassiti e microrganismi; - conoscenza delle tecniche di monitoraggio, di difesa e lotta nei confronti degli agenti alteranti delle materie prime; - conoscenza dei principali microrganismi negli alimenti e il loro ruolo per la sicurezza igienico-sanitaria e per la qualità; - conoscenza delle procedure necessarie a garantire il controllo igienico sanitario della produzione degli alimenti; - conoscenza dei processi biochimici di trasformazione e alterazione delle materie prime e dei prodotti finiti; - conoscenza delle analisi di base degli alimenti necessarie sia per una loro caratterizzazione, atta a garantire la loro origine, che per il controllo della sicurezza e della qualità; - conoscenza dell analisi sensoriale impiegata per valutare la qualità organolettica dei prodotti finiti. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento lo studente in Tecnologie alimentari acquisisce le conoscenze che applicherà nella gestione dei processi produttivi al fine di garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti alimentari riassumibili nelle seguenti capacità di applicazione delle conoscenze: - saper individuare i principali agenti di alterazione delle materie prime; - saper individuare i principali microrganismi associati agli alimenti - capacità di applicare gli strumenti per la difesa delle materie prime; - capacità di gestire la sicurezza e la qualità di un processo produttivo; - saper effettuare le analisi di base atte a caratterizzare un alimento e a garantirne la sicurezza e la qualità; - saper gestire un panel di assaggio o effettuare un test del consumatore al fine di valutare le caratteristiche sensoriali dei prodotti finiti;

4 - capacità di garantire la qualità nei sistemi di distribuzione degli alimenti. Le conoscenze e la capacità di applicarle si conseguono mediante lezioni frontali, esercitazioni in aula e/o laboratorio, analisi e commento in aula di pubblicazioni scientifiche, studio di testi consigliati mentre la loro verifica viene valutata secondo le modalità riportate nelle pagine dei singoli insegnamenti afferenti a questa area di apprendimento. 4. TECNOLOGIA E IMPIANTI DELLE TRASFORMAZIONI Conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento lo studente in Tecnologie alimentare acquisisce le conoscenze relative alla trasformazione delle materie prime in alimenti idonei al consumo umano riassumibili nei seguenti risultati di apprendimento attesi: - conoscenza delle operazioni unitarie alla base dei processi di trasformazione delle materie prime; - conoscenza del funzionamento e della gestione delle principali macchine utilizzate nella trasformazione delle materie prime; - conoscenza dei processi di produzione delle bevande alcoliche, dei prodotti lattiero-caseari e dei grassi; - conoscenza della tecnologia della ristorazione ossia delle tecniche per l ottenimento degli alimenti destinati al consumatore finale e degli impianti per gestire, la produzione e la somministrazione dei pasti. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento lo studente in Tecnologie alimentari acquisisce le conoscenze che applicherà nella gestione dei processi produttivi al fine di ottenere prodotti alimentari idonei al consumo e riassumibili nelle seguenti capacità di applicazione delle conoscenze: - saper allestire protocolli per il collaudo e la verifica dei processi di trasformazione; - saper gestire processi di trasformazione caratterizzanti l industria delle bevande alcoliche, dei prodotti lattiero-caseari e dei grassi; - capacità di gestire gli impianti di trasformazione degli alimenti; - saper gestire la somministrazione degli alimenti e delle bevande da parte delle aziende di ristorazione. Le conoscenze e la capacità di applicarle si conseguono mediante lezioni frontali, esercitazioni in aula e/o laboratorio, analisi e commento in aula di pubblicazioni scientifiche, studio di testi consigliati mentre la loro verifica viene valutata secondo le modalità riportate nelle pagine dei singoli insegnamenti afferenti a questa area di apprendimento. 5. ECONOMICO LEGISLATIVO Conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento lo studente in Tecnologie alimentare acquisisce le conoscenze relative alla gestione economica delle aziende alimentari, alle regole che governano la commercializzazione dei prodotti e la legislazione a cui i produttori si devono attenere riassumibili nei seguenti risultati di apprendimento attesi: - conoscenza, comprensione e applicazione dei concetti e delle nozioni di base relativa l economia; - conoscenza, comprensione di come si costruisce il bilancio di esercizio di un azienda alimentare e come lo si analizza; - conoscenza delle scelte aziendali necessarie per la commercializzazione dei prodotti; - conoscenza dei criteri che regolano le scelte aziendali, incluse le scelte inerenti la commercializzazione dei prodotti; - conoscenza dei criteri che regolano il marketing dei prodotti alimentari; - conoscenza della normativa nazionale ed internazionale che regola la commercializzazione e la somministrazione degli alimenti. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Attraverso gli insegnamenti appartenenti a questa area di apprendimento il laureato in Tecnologie Alimentari acquisisce le conoscenze che applicherà nella gestione economica-legislativa dell industria alimentare o nell ambito della ristorazione riassumibili nelle seguenti capacità di applicazione delle conoscenze: - saper gestire un bilancio economico aziendale; - saper gestire il marketing di un azienda alimentare; - saper reperire, consultare, interpretare ed applicare la normativa nazionale ed internazionale legata alla produzione e somministrazione degli alimenti. Le conoscenze e la capacità di applicarle si conseguono mediante lezioni frontali, esercitazioni in aula e/o laboratorio, analisi e commento in aula di pubblicazioni scientifiche, studio di testi consigliati mentre la loro verifica viene valutata secondo le modalità riportate nelle pagine dei singoli insegnamenti afferenti a questa area di apprendimento. 6. APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE Conoscenza e comprensione

5 Attraverso il tirocinio e la prova finale lo studente in Tecnologie alimentare acquisisce le conoscenze del mondo del lavoro e del mondo delle pubblicazioni scientifiche riassumibili nei seguenti risultati di apprendimento attesi: - comprendere il funzionamento di un azienda alimentare; - conoscere le banche dati relative alle pubblicazioni scientifiche. Capacità di applicare conoscenza e comprensione Attraverso il tirocinio e la prova finale il laureato in Tecnologie alimentari applica le conoscenze apprese dalle aree di apprendimento sopra elencate: - saper applicare le conoscenze acquisite durante il corso di studio in una realtà produttiva; - saper consultare le banche dati al fine di redigere la prova finale; - saper discutere in modo critico e autonomo i dati ottenuti dalla ricerca bibliografica. Le conoscenze e la capacità di applicarle sono conseguite attraverso il tirocinio e la prova finale. Autonomia di giudizio (making judgements) Al conseguimento della laurea il laureato in Tecnologie Alimentari è in grado di acquisire le informazioni necessarie e di valutarne le implicazioni in un contesto produttivo e di mercato, per organizzare e gestire interventi atti a migliorare la qualità, la sicurezza e l'efficienza della produzione alimentare e di ogni altra attività connessa. L'autonomia di giudizio si sviluppa chiedendo agli allievi l'interpretazione individuale di articoli tecnico-scientifici, il commento di seminari, di relazioni a convegni e di risultati sperimentali. I docenti sono invitati a presentare, quando possibile, diverse tesi interpretative di un tema, sollecitando gli studenti alla loro discussione. L'autonomia di giudizio è verificata tramite le relazioni chieste agli allievi sulle interpretazioni di cui si è detto. Abilità comunicative (communication skills) Il laureato in Tecnologie Alimentari è in grado di comunicare efficacemente, oralmente e per iscritto, con persone di pari o inferiori competenze, anche utilizzando, nell'ambito disciplinare specifico, una lingua dell'unione Europea diversa dalla propria, di norma l'inglese. Le abilità comunicative sono coltivate sollecitando gli allievi a presentare oralmente, per iscritto e con l'uso di strumenti elettronici propri elaborati individuali. L'impostazione, l'organizzazione e l'impiego delle diverse tecniche di comunicazione sono oggetto del specifico insegnamento di abilità informatiche. Nelle valutazioni degli elaborati individuali e della prova finale la qualità e l'efficacia della comunicazione concorre autonomamente alla formazione del giudizio complessivo. Capacità di apprendimento (learning skills) Il Corso di Studi fornisce gli strumenti cognitivi di base indispensabili per l'aggiornamento continuo delle conoscenze dello specifico settore, anche con strumenti che fanno uso delle nuove tecnologie della comunicazione e dell'informatica, al fine di finalizzare le proprie conoscenze alla soluzione dei molteplici problemi applicativi lungo l'intera filiera produttiva degli alimenti. Lo stimolo delle capacità di apprendimento avviene attraverso la partecipazione a seminari e brevi corsi integrativi su innovazioni tecnologiche, su nuovi sviluppi di politica economica, legislativi ecc. organizzati allo scopo di aggiornare i contenuti degli insegnamenti già svolti. La partecipazione obbligatoria a tali iniziative permette anche di valutare la capacità individuale di apprendimento al di fuori del progetto formativo formalizzato. La verifica della capacità di apprendimento si svolge valutando i sintetici rapporti scritti chiesti al termine delle iniziative di aggiornamenti di cui si è detto. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Il Laureato in Tecnologie Alimentari svolge compiti di gestione e controllo nelle attività di produzione, conservazione, distribuzione e somministrazione di alimenti e bevande. Obiettivo generale delle sue funzioni professionali, anche a supporto ed integrazione di altre, è il miglioramento costante dei prodotti alimentari in senso qualitativo ed economico, garantendo la sostenibilità e la eco-compatibilità delle attività industriali, recependo le innovazioni nelle attività specifiche. La sua attività professionale, in maniera diversificata in funzione dell ambito formativo prescelto, si svolge principalmente nelle industrie alimentari, in tutte le aziende che operano per la produzione, trasformazione, conservazione e distribuzione dei prodotti alimentari, la distribuzione e somministrazioni di pasti e negli Enti pubblici e privati che conducono attività di analisi, controllo, certificazione ed indagini per la tutela e la valorizzazione delle produzioni alimentari. Il laureato esprime la sua professionalità anche in aziende collegate alla produzione di alimenti, che forniscono materiali, impianti, coadiuvanti ed ingredienti. Il laureato in Tecnologie Alimentari possiede una preparazione idonea ad accedere agli esami di abilitazione all'esercizio delle professioni che ammettono tale titolo di studio. Funzioni in un contesto di lavoro: Approvvigionamento delle materie: opera nell azienda alimentare nel reparto relativo al reperimento delle materie prime prestando particolare attenzione all origine del prodotto, alla sua genuinità e alla sicurezza alimentare.

6 Gestione e controllo dei processi di trasformazione alimentare: ottimizza i processi produttivi e ne controlla l efficienza non solo da un punta di vista ingegneristico ma anche in termini di sicurezza alimentare. Gestione dei processi di distribuzione e commercializzazione: ha il ruolo di divulgare informazioni tecniche relative a prodotti finiti e di proporne l'utilizzo alle aziende. Gestione dei processi di somministrazione degli alimenti: opera nelle aziende della ristorazione. Competenze associate alla funzione: Approvvigionamento delle materie: applica competenze di tipo agronomico, tecnologico, legislativo economico. Gestione e controllo dei processi di trasformazione alimentare: applica competenze ingegneristiche, tecnologiche e analitiche. Gestione dei processi di distribuzione e commercializzazione: applica competenze legislative, economiche e di marketing. Gestione dei processi di somministrazione degli alimenti: applica competenze tecnologiche, legislative, economiche e analitiche. Sbocchi professionali: addetto all acquisto delle materie prime; addetto alla gestione e al controllo del processo produttivo; addetto alla valutazione della qualità e delle caratteristiche chimiche, fisiche e sensoriali dei prodotti; addetto all'informazione ed alla commercializzazione dei prodotti finiti; addetto alla programmazione e controllo degli aspetti igienico sanitari e della sicurezza; addetto alla gestione e al controllo della somministrazione degli alimenti; addetto alla programmazione e controllo degli aspetti igienico sanitari e della sicurezza nella somministrazione degli alimenti. Il Corso prepara alle professioni di Biotecnologi ( ) Agronomi e forestali ( ) Tecnici dei prodotti alimentari ( ) ARTICOLO 3 Requisiti di ammissione e test di accesso 1. Il corso di Studi in Tecnologie Alimentari è ad accesso non programmato. 2. Per essere ammessi al Corso di Studi occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore di durata quinquennale o di altro titolo di studio conseguito all'estero riconosciuto idoneo ai sensi delle leggi vigenti. Per coloro che sono in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore di durata quadriennale, previa verifica del curriculum extrascolastico dello studente, sarà assegnato un debito formativo da soddisfare in via preliminare ai normali obblighi formativi. Le conoscenze necessarie comprendono nozioni di base inerenti la matematica la fisica la biologia e la chimica generale. Sono richieste altresì capacità logiche e di espressione orale e scritta. 3. Per poter frequentare lo studente dovrà essere in possesso di un'adeguata preparazione iniziale. La verifica del possesso di un'adeguata preparazione in ingresso sarà effettuata mediante il Test di Accertamento dei Requisiti Minimi (TARM).. 4. Nel mese di settembre, gli studenti che non avranno superato la prova saranno invitati a frequentare delle lezioni di azzeramento di matematica, fisica, chimica e biologia organizzati dal Dipartimento. Successivamente dovranno sottoporsi ad un nuovo Test di Accertamento dei Requisiti Minimi (TARM). Il mancato superamento dell intero test o di una sua parte, ovvero il mancato sostenimento dello stesso, comporta degli obblighi formativi aggiuntivi. I docenti delle materie oggetto del test indicano in sede di esame le modalità di verifica di tali obblighi formativi. 5. Gli studenti interessati a passaggi e trasferimenti al secondo anno potranno accedere solo se avranno acquisito almeno 24 CFU in settori scientifico disciplinari propri del primo anno (manifesto coorte 2014/15). ARTICOLO 4 Durata del corso di studio 1. La durata normale del corso è di tre anni. Per il conseguimento del titolo lo studente dovrà acquisire almeno 180 CFU, secondo le indicazioni contenute nella scheda delle attività formative e dei crediti relativi al curriculum del triennio compresa nell'ordinamento didattico del Corso (DM 270/04). 2. La quantità media di impegno complessivo di apprendimento, svolto in un anno da uno studente impegnato a tempo pieno negli studi universitari, è convenzionalmente fissata in 60 CFU. È altresì possibile l iscrizione a tempo parziale, secondo le regole fissate dall Ateneo.

7 3. I crediti corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente con il superamento dell esame o di altra forma di verifica del profitto, effettuata con le modalità stabilite all art. 7 del presente regolamento, in accordo con il Regolamento Didattico di Ateneo nonché con il Regolamento del DISAFA. 4. Gli iscritti al Corso di Laurea Tecnologie Alimentari non decadono dalla qualità di studente: in caso di interruzione prolungata della carriera scolastica, questa potrà essere riattivata previa valutazione da parte del CCLI della non obsolescenza dei crediti formativi maturati prima dell interruzione. ARTICOLO 5 Attività Formative, insegnamenti, curricula e docenti 1. Il Corso di Studi si articola in due curricula: Industrie alimentari e Ristorazione. 2. Il Corso di Studi in Tecnologie Alimentari ha durata triennale, con un impegno complessivo di 180 Crediti Formativi Universitari (CFU). 3. Si prevedono complessivamente 19 insegnamenti (a cui sono dedicati 144 CFU) costituiti da discipline specifiche obbligatorie insegnate tradizionalmente con lezioni ed esercitazioni in laboratorio e/o con tecniche multimediali e/o con attività esterne (aziende di trasformazione, laboratori di controllo qualità, ecc.). 12 CFU sono a scelta dello studente tra gli insegnamenti offerti dal Dipartimento su argomenti coerenti con l indirizzo del Corso di Laurea. Sono previsti inoltre 4 CFU per altre conoscenze utili per l inserimento nel mondo del lavoro. Inoltre è richiesta la conoscenza della lingua inglese, cui sono attribuiti 4 CFU e buone abilità informatiche (4 CFU-patente ECDL Full). Si possono acquisire i crediti di inglese e di abilità informatiche anche dimostrando, mediante idonea documentazione, di possederne le relative capacità, indipendentemente dal fatto che esse siano state acquisite all Università o al di fuori di essa, anche in epoca precedente, purché corrispondenti al livello PET o equivalenti e al livello ECDL Full o equivalenti. 9 CFU sono attribuiti allo svolgimento di un tirocinio (presso aziende o enti convenzionati o centri di ricerca, compresi i dipartimenti universitari) e, infine, 3 CFU sono destinati alla prova finale. 4. Le finalità e le modalità di svolgimento del tirocinio sono indicate nel Regolamento del Tirocinio reperibile al link: 5. Il Corso di Studi si svolge, per il primo e secondo anno, a Grugliasco, presso la sede del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell Università degli Studi di Torino, via L. da Vinci 44, Grugliasco (TO). Il terzo anno sarà impartito per il curriculum Ristorazione presso la sede decentrata del Dipartimento ad Asti (Piazzale De André), per il curriculum Industrie Alimentari presso la sede decentrata del Dipartimento a Cuneo (Piazza Torino, 3 ). Il piano di studi è descritto nell'allegato n. 2, che viene annualmente aggiornato. ARTICOLO 6 Tipologia delle attività formative 1. Il percorso formativo si articola in 6 periodi didattici (semestri), secondo un programma approvato dal CCLI e pubblicato sul Manifesto degli Studi (ved.allegato 2). L articolazione i e la durata dei corsi sono stabilite secondo le indicazioni del DISAFA ovvero della Scuola di agraria e medicina e veterinaria(samev). Le attività didattiche (lezioni ed esami) si tengono secondo la data di inizio ed il calendario stabilito annualmente secondo quanto previsto al successivo art. 7 comma 6, all interno del periodo ordinario delle lezioni fissato a norma dell art 23 comma 1 del Regolamento didattico di Ateneo. 2. I corsi sono di norma di 200 ore per 8 crediti secondo una ripartizione del 40% di lezione frontale, seminari, o analoghe attività, e del 60% di studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale. 3. Il Corso di Studi, oltre alle attività formative, può organizzare visite e stages esterni in collaborazione con istituzioni pubbliche e private italiane o straniere, a seconda delle necessità, essendovene concreta praticabilità e riscontrandosene l opportunità formativa; devono essere approvate singolarmente dal Consiglio di Corso di Laurea Integrato e svolgersi sotto la responsabilità didattica di un docente del Corso di Studi. I crediti didattici assegnati a tali attività saranno fissati dal CCLI di volta in volta. 4. Gli studenti del Corso di Studi possono richiedere il riconoscimento di tirocini e stages, che siano documentati e giudicati coerenti con gli obiettivi didattici del Corso da parte della Commissione per le carriere degli studenti, fino a 9 crediti. Il Corso di Studi prevede un attività formativa ai sensi del D.M. 270 art 10 5 corrispondente al tirocinio. 5. Nel quadro di una crescente integrazione con istituzioni universitarie italiane e straniere, è prevista la possibilità di sostituire attività formative svolte nel Corso di Studi con altre discipline insegnate in Università italiane o straniere. Ciò avverrà nel quadro di accordi e programmi internazionali, di convenzioni interateneo, o di specifiche convenzioni proposte dal CCLI, e approvate dai competenti organi accademici. ARTICOLO 7 Esami ed altre verifiche del profitto degli studenti 1. Per ciascuna attività formativa indicata è previsto un accertamento conclusivo alla fine del periodo in cui si è svolta l attività. Per le attività formative articolate in moduli la valutazione finale del profitto è comunque unitaria e collegiale. Con il superamento dell esame o della verifica lo studente consegue i CFU attribuiti all attività formativa in oggetto. 2. Gli accertamenti finali possono consistere in: esame orale o compito scritto o relazione scritta o orale sull'attività svolta oppure test con domande a risposta libera o a scelta multipla o prova di laboratorio o esercitazione al computer. Le modalità dell'accertamento finale, che possono comprendere anche più di una tra le forme su indicate, e la possibilità

8 di effettuare accertamenti in itinere, sono indicate prima dell inizio di ogni anno accademico dal docente responsabile dell'attività formativa. Le modalità con cui si svolge l accertamento devono essere le stesse per tutti gli studenti e rispettare quanto stabilito all inizio dell anno accademico. 3. Il periodo di svolgimento degli appelli d esame viene fissato all inizio di ogni anno accademico. 4. Gli appelli degli esami di profitto iniziano al termine dell attività didattica dei singoli corsi di insegnamento. 5. Il calendario degli esami di profitto prevede 8 appelli, distribuiti nel corso dell anno accademico. 6. Il calendario delle attività didattiche (lezioni ed esami) è stabilito annualmente dalla SAMEV, sentito il CCLI e la Commissione per la Didattica del DISAFA. 7. L orario delle lezioni e il calendario degli esami sono stabiliti dalla SAMEV in conformità con quanto disposto dal Regolamento Didattico del Corso di Studio, sentita la Commissione Consultiva Paritetica competente e i Docenti interessati. 8. Il calendario degli esami viene comunicato con congruo anticipo. La pubblicità degli orari delle lezioni e degli appelli viene assicurata nei modi e nei mezzi più ampi possibili. Lo stesso vale per ogni altra attività didattica, compresi gli orari di disponibilità dei professori e dei ricercatori. 9. Qualora, per un giustificato motivo, un appello di esame debba essere spostato o l attività didattica prevista non possa essere svolta, il docente deve darne comunicazione tempestiva agli studenti e al responsabile della struttura didattica per i provvedimenti di competenza e secondo la normativa esistente. 10. Le date degli esami, una volta pubblicate, non possono essere in alcun caso anticipate; gli esami si svolgono secondo un calendario di massima predisposto dal docente il giorno dell appello. 11. L intervallo tra due appelli successivi è di almeno dieci giorni. 12. Le commissioni esaminatrici per gli esami di profitto sono nominate dal Consiglio del DISAFA o per sua delega, dal Presidente del CCLI. Sono composte da almeno due membri e sono presiedute dal professore ufficiale del corso o dal professore indicato nel provvedimento di nomina. E' possibile operare per sottocommissioni, ove i componenti siano sufficienti. Tutti gli studenti, su richiesta, hanno il diritto di essere esaminati anche dal Presidente della commissione d'esame. I membri diversi dal presidente possono essere altri professori, ricercatori, cultori della materia. Il riconoscimento di cultore della materia è deliberato dal Consiglio di Dipartimento su proposta del CCLI. 13. Lo studente è tenuto all iscrizione on line secondo la procedura di Ateneo riportata sul sito web. 14. Nel corso dello stesso anno accademico lo studente non può sostenere un esame se lo ha già sostenuto per 3 volte con esito negativo. 15. Il Presidente della Commissione informa lo studente dell'esito della prova e della sua valutazione prima della proclamazione ufficiale del risultato; sino a tale proclamazione lo studente può ritirarsi dall'esame senza conseguenze per il suo curriculum personale valutabile al fine del conseguimento del titolo finale. La presentazione all'appello deve essere comunque registrata. 16. Nella determinazione dell'ordine con cui gli studenti devono essere esaminati, vengono tenute in particolare conto le specifiche esigenze degli studenti lavoratori. 16. Il voto d esame è espresso in trentesimi e l esame si considera superato se il punteggio è maggiore o uguale a 18. All'unanimità può essere concessa la lode, qualora il voto finale sia Le prove sono pubbliche ed è pubblica la comunicazione del voto finale. ARTICOLO 8 Prova finale e lingua straniera 1. Dopo aver superato tutte le verifiche delle attività formative incluse nel piano di studio, lo studente, indipendentemente dal numero di anni di iscrizione all università, è ammesso a sostenere la prova finale in seguito alla quale è acquisito il titolo di studio. La prova finale consiste nella stesura di un elaborato scritto inerente un settore della formazione prevista dal Corso di Studio, nella preparazione di una presentazione dello stesso in formato elettronico e nella sua discussione davanti ad una Commissione composta da 5 docenti presieduta di norma dal presidente del Corso di Studi ed appositamente nominata dal CCLI. L elaborato verte su un sintetico inquadramento bibliografico, criticamente commentato, relativo a un argomento tecnico-scientifico correlato alle conoscenze fornite e acquisite durante il corso di studio. L argomento e le attività previste per la prova finale sono concordate con un docente relatore, ma sono svolte autonomamente dallo studente. 2. Attraverso la stesura, la presentazione orale e la discussione dell elaborato lo studente dovrà dimostrare di avere acquisito le competenze previste dagli obiettivi formativi del corso, ivi comprese la Capacità di applicare conoscenze e comprensione, l Autonomia di giudizio e le Abilità comunicative oltre che di saper utilizzare le piattaforme informatizzate normalmente usate e riconosciute dalla comunità scientifica. 3. L'elaborato può essere scritto in lingua inglese e nella stessa lingua può essere sostenuta la prova finale. 4. La valutazione conclusiva della carriera dello studente dovrà tenere conto delle valutazioni riguardanti le attività formative precedenti e la prova finale. Al punteggio finale contribuiranno la media dei voti conseguiti calcolati dalla segreteria studenti, le valutazioni delle applicazioni di analisi sensoriali, la valutazione del tirocinio e il punteggio attribuito alla prova finale, secondo le indicazione riportate nella tabella sottostante. Gli arrotondamenti saranno effettuati sulla somma ottenuta. La lode può assegnata dalla Commissione, all unanimità, qualora lo studente abbia riportato una media di 103/110, prima dell assegnazione degli 8 punti derivanti dalla somma massima dei punti ottenuti dalle attività riportate in tabella. Quindi, in sede di attribuzione del voto di Laurea, si sommeranno:

9 - la media dei voti degli esami espressa in i punteggi ottenuti con le attività riportate nella tabella seguente: ATTIVITÀ CFU SUFFICIENTE D BUONO C DISTINTO B OTTIMO A Prova finale 3 fino a 3 Applicazioni di analisi sensoriale I Applicazioni di analisi sensoriale II Tirocinio I crediti relativi alla lingua straniera, previsti nelle attività formative, devono riguardare l inglese e si possono conseguire con l apposito insegnamento Lingua inglese, secondo quanto indicato nel piano di studio oppure anche dimostrando, mediante idonea documentazione, di possederne le relative conoscenze, indipendentemente dal fatto che esse siano state acquisite all Università o al di fuori di essa, anche in epoca precedente, purché corrispondenti al livello PET o equivalenti. ARTICOLO 9 Iscrizione e frequenza di singoli insegnamenti 1. Chi è in possesso dei requisiti necessari per iscriversi a un Corso di Studio, oppure sia già in possesso di titolo di studio a livello universitario può prendere iscrizione a singoli insegnamenti impartiti presso l Ateneo. Le modalità d iscrizione sono fissate nel Regolamento Studenti dell Università di Torino. ARTICOLO 10 Propedeuticità, Obblighi di frequenza 1. Non sono previste propedeuticità obbligatorie. 2. La frequenza alle varie attività formative non è obbligatoria. 3. Le modalità e la verifica dell obbligo di frequenza, ove previsto, sono stabilite annualmente dal CCLI e rese note agli studenti entro la data di inizio delle iscrizioni tramite il Manifesto degli Studi. ARTICOLO 11 Piano carriera 1. Il CCLI determina annualmente nel presente Regolamento e nel Manifesto degli studi, i percorsi formativi consigliati, precisando anche gli spazi per le scelte autonome degli studenti. 2. Lo studente presenta il proprio piano carriera nel rispetto dei vincoli previsti dal decreto ministeriale relativo alla classe di appartenenza, con le modalità previste nel manifesto degli studi. 3. Il piano carriera può essere articolato su una durata più lunga rispetto a quella normale per gli studenti a tempo parziale, ovvero, in presenza di un rendimento didattico eccezionalmente elevato per quantità di crediti ottenuti negli anni accademici precedenti, su una durata più breve. 4. Il piano carriera individuale, cioè diverso da quello indicato nel regolamento del corso di studio, deve essere conforme all ordinamento didattico e sottoposto all approvazione del CCLI. Le delibere sono assunte entro i termini di scadenza previsti per la presentazione dei piani carriera. ARTICOLO 12 Riconoscimento di crediti in caso di passaggi, trasferimenti e seconde lauree 1. Salvo diverse disposizioni, il CCLI propone al Consiglio di Dipartimento competente il riconoscimento o meno dei crediti e dei titoli accademici se conseguiti presso altre Università straniere, anche nell ambito di programmi di scambio internazionali. 2. Per il riconoscimento di prove di esame sostenute in corsi di studio diversi dal Corso di Studi in Tecnologie Alimentari dell'università di Torino, relativamente al trasferimento degli studenti da un altro corso di studio ovvero da un altra Università, il CCLI convaliderà gli esami sostenuti indicando espressamente la tipologia di attività formativa, l ambito disciplinare, il settore scientifico disciplinare ed il numero di CFU convalidati nel proprio ordinamento didattico, nonché l anno di corso/coorte in cui viene inserito lo studente, in base al numero di CFU convalidati. 3. Per gli studenti provenienti da altri Corsi di Studi della classe L-26 ovvero da altri Corsi di Studi, il numero dei crediti riconosciuti verrà valutato dalla Commissione per le carriere degli Studenti e approvato successivamente dal CCLI. 4. Nel caso di studenti già in possesso di titolo di titolo di laurea il riconoscimento dei crediti sarà di volta in volta esaminato ed approvato dalla Commissione per le carriere degli studenti del Corso di Studi. 5. Il numero massimo dei crediti riconoscibili risulta determinato dalla ripartizione dei crediti stabilita nell'ordinamento didattico del Corso di Studi.

10 6. Per gli esami non compresi nei settori scientifico-disciplinari indicati dall'ordinamento didattico del Corso di Studi studente alla commissione carriere, a richiesta dello studente, potrà riconoscere un massimo di 12 crediti a titolo di «Attività formative a scelta dello studente». 7. Sarà possibile il riconoscimento di crediti assolti in Ulteriori attività formative (D. M. 270/04, art. 10, c. 5, d), per un massimo di 17 crediti. A. Docenti del corso di studio ARTICOLO 13 Docenti SSD Appartenenza SSD Insegnamento Nominativo (DDMM 16/03/2009 ART. 1.9) Requisiti rispetto alle discipline insegnate Attività di ricerca a supporto dell attività didattica AGR/01 AGR/01 MAZZARINO Simonetta AGR/16 AGR/16 DOLCI Paola AGR/16 AGR/16 RANTSIOU Kalliopi Tutti i docenti svolgono attività di ricerca strettamente inerenti alle tematiche del Corso di studio. AGR/13 AGR/13 CELI Luisella Roberta AGR/07 AGR/07 PORTIS Ezio AGR/15 AGR/15 GIORDANO Manuela AGR/11 AGR/11 PORPORATO Marco AGR/12 AGR/12 GULLINO Maria Lodovica FIS/07 FIS/01 CIRIO Roberto IUS/10 IUS/03 POTO Margherita CHIM/02 CHIM/02 BORRELLI Raffaele AGR/09 AGR/09 GAY Paolo AGR/19 AGR/19 BRUGIAPAGLIA Alberto AGR/09 AGR/09 RICAUDA AIMONINO Davide AGR/15 AGR/15 ZEPPA Giuseppe MAT/05 MAT/05 PORTALURI Alessandro AGR/13 AGR/13 BOERO Valter BIO/04 BIO/04 CARDINALE Francesca AGR/01 AGR/01 BORRA Danielle AGR/09 AGR/09 BERRUTO Remigio VET/04 VET/04 NUCERA Daniele VET/04 VET/04 GRASSI Maria Ausilia CHIM/06 CHIM/06 DUGHERA Stefano B. Docenti di riferimento (come da Decreto Direttoriale 10/06/2008, n. 61, stilato sulla base della attuali risorse di docenza, da aggiornare annualmente)

11 ALESSANDRIA Valentina BERRUTO Remigio BOERO Valter BORRA Danielle BORRELLI Raffaele BRUGIAPAGLIA Alberto CARDINALE Francesca CELI Luisella CIRIO Roberto COCOLIN Luca Simone DOLCI Paola GAY Paolo GIORDANO Manuela GRASSI Maria Ausilia GULLINO Maria Lodovica LANTERI Sergio LAZZARONI Carla PORPORATO Marco PORTALURI Alessandro PORTIS Ezio RANTSIOU Kalliopi RICAUDA AIMONINO Davide ZEPPA Giuseppe ARTICOLO 14 Orientamento e Tutorato 1. Il Corso di Laurea si avvale del gruppo di lavoro per l'orientamento organizzato dalla Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria, che opera in stretta collaborazione con i docenti tutori (Paolo Gay, Paola Dolci, Alessandro Portaluri, Raffaele Borrelli, Kalliopi Rantsiou, Remigio Berruto, Davide Ricauda Aimonino), sviluppa e promuove una serie di attività finalizzate ad indirizzare ed assistere gli studenti prima, dopo e durante il corso di studi, ad aiutarli a rimuovere gli ostacoli per una proficua scelta del percorso formativo e a renderli partecipi del progresso formativo. L'obiettivo prioritario è quello di attuare iniziative volte a garantire un processo di orientamento continuativo e dinamico rivolto agli studenti della scuola media superiore. 2. Il Corso di Studi, per le sedi di Asti e Cuneo, si avvale inoltre di due tutori: dott.ssa Elenia ZUCCOLO (Asti) e l Ing. Lorenzo COMBA (Cuneo) che coadiuvano il Presidente del CCLI e i docenti tutor in funzioni operative relative alle relazioni con gli studenti ed in particolare per quanto concerne l orientamento nel sistema universitario, nelle metodologie di studio e nella frequenza alle attività didattiche, nell impostazione dei piani carriera personali nelle scelte degli insegnamenti opzionali, nella promozione e informazione sull organizzazione logistico-burocratica di Ateneo e Dipartimento, nella comunicazione con i docenti e con la Segreteria studenti. 3. L'Ateneo inoltre, per realizzare un'efficace rete di intervento rispetto ai bisogni della popolazione studentesca, ha attivato un servizio di Counseling, i cui obiettivi sono i seguenti: - offrire una relazione professionale di aiuto agli studenti che vivono difficoltà personali tali da ostacolare il normale raggiungimento degli obiettivi accademici; - fornire ascolto e sostegno agli studenti con difficoltà nelle relazioni interpersonali e con problemi di integrazione sociale, al fine di migliorare la conoscenza di sé e le proprie capacità relazionali; - aiutare gli studenti in situazioni di crisi ad individuare l'origine del proprio disagio e a sviluppare strategie di adattamento; - fornire appoggio e chiarificazione agli studenti che vivono situazioni di stress e ansia; - aiutare gli studenti che presentano problemi riferibili ad una scelta di studi non adeguata rispetto ai loro reali interessi e alle loro motivazioni a rivedere la scelta effettuata. 4. Il servizio di counseling è gratuito, indipendente dai Dipartimenti universitari e garantisce la massima riservatezza. ARTICOLO 15 Assicurazione della Qualità e Gruppo di Riesame

12 1. Il Presidente del CCLI è il responsabile dell Assicurazione della Qualità e sovraintende alla redazione dei Rapporti di Riesame (annuale e ciclico); può nominare un suo delegato quale referente dell Assicurazione della Qualità. 2. Il CCLI nomina il Gruppo di Riesame, che procede all autovalutazione e alla stesura del Rapporto di Riesame (annuale e ciclico) del Corso di Studio. 3. Il Rapporto di Riesame è un processo periodico e programmato di autovalutazione che ha lo scopo di monitorare le attività di formazione, verificare l adeguatezza degli obiettivi di apprendimento che il Corso di Studio si è proposto, la corrispondenza tra gli obiettivi e i risultati e l efficacia del modo con cui il Corso è gestito. Al fine di adottare tutti gli opportuni interventi di correzione e miglioramento, il Rapporto di Riesame individua le cause di eventuali criticità prevedendo azioni correttive concrete insieme a tempi, modi e responsabili per la loro realizzazione. 4. Il Gruppo di Riesame è composto dal Presidente del CCLI, da 3 professori secondo quanto stabilito dal CCLI e da un rappresentante degli studenti. Il Presidente del Corso di Studio sottopone i Rapporti di riesame al CCLI, che ne assume la responsabilità. Non possono far parte del Gruppo di Riesame i componenti della Commissione Didattica Paritetica della SAMEV. ARTICOLO 16 Commissione Consultiva Paritetica 1. Nel CCLI è istituita la Commissione consultiva paritetica (CCP), con compiti di istruzione e di proposta. 2. La Commissione è composta da 4 professori e da 4 rappresentanti degli studenti, nominati dal Consiglio rispettivamente tra gli iscritti dei Corsi di Studio rappresentati dal CCLI, su proposta dei rappresentanti degli studenti, e tra i docenti che compongono il Consiglio stesso. La Commissione è permanente e dura in carica tre anni accademici. Qualora un membro si dimetta o venga a cessare per qualsiasi causa, la Commissione viene reintegrata dal Consiglio nella seduta immediatamente successiva. Il mandato del subentrante scade alla scadenza del triennio. 3. La CCP ha funzioni di confronto tra docenti e studenti e di istruttoria sui problemi relativi all efficacia e alla funzionalità dei risultati dell attività didattica, dei piani di studio, del tutorato e dei servizi forniti agli studenti; riferisce periodicamente, e ogni volta che lo ritenga necessario, al Consiglio; svolge funzioni di collegamento con le strutture didattiche per i problemi di sua competenza; propone eventuali attività didattiche integrative. 4. Il Presidente del Corso di Studio può richiedere la convocazione d urgenza della Commissione e intervenire alle sue adunanze. La Commissione è inoltre convocata su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti. Le sue adunanze possono essere aperte a tutti i docenti, studenti e al personale tecnico-amministrativo. ARTICOLO 17 Altre Commissioni 1. Nel CCLI è istituita la Commissione per le carriere degli studenti, con compiti di valutazione dei piani carriera degli studenti. La Commissione è composta da una rappresentanza di docenti dei singoli Corsi di Studio afferenti al CCLI, da un tecnico amministrativo e da un rappresentante degli studenti nominato fra i rappresentanti degli studenti facenti parte della CCP. La Commissione è permanente e dura in carica tre anni accademici. Qualora un membro si dimetta o venga a cessare per qualsiasi causa, la Commissione viene reintegrata dal Consiglio nella seduta immediatamente successiva. Il mandato del subentrante scade alla scadenza del triennio. 2. Nel CCLI è istituita la Commissione per il tirocinio, con il compito di valutare la domanda e le attività effettuate dagli studenti nel corso del tirocinio. La Commissione è composta dal Presidente del CCLI e da docenti afferenti al Consiglio. La Commissione è permanente e dura in carica tre anni accademici. Qualora un membro si dimetta o venga a cessare per qualsiasi causa, la Commissione viene reintegrata dal Consiglio nella seduta immediatamente successiva. Il mandato del subentrante scade alla scadenza del triennio. ARTICOLO 18 Modifiche al regolamento 1. Il regolamento didattico del corso di studio è approvato dal Consiglio del DISAFA, su proposta del CCLI. 2. Il regolamento didattico del corso di studio è annualmente adeguato all Offerta Formativa pubblica e di conseguenza è legato alla coorte riferita all anno accademico di prima iscrizione. ARTICOLO 19 Norme transitorie 1. Gli studenti che al momento dell'attivazione del Corso di Laurea in Tecnologie Alimentari erano già iscritti in un ordinamento previgente hanno facoltà di optare per l iscrizione al nuovo ordinamento. Il CCLI determina i crediti da assegnare agli insegnamenti previsti dagli ordinamenti didattici previgenti e, ove necessario, valuta in termini di crediti le carriere degli studenti già iscritti; stabilisce il percorso di studio individuale da assegnare per il completamento del piano carriera. ALLEGATO N. 1 RAD

13 ALLEGATO N. 2 Curriculum Industrie alimentari cod. insegnamento SSD CFU TAF Sede 1 semestre AGR0011 Matematica MAT/05 6 A Grugliasco AGR0395 Chimica generale e analisi chimico-agrarie Mod. Principi di chimica CHIM/02 6 A Grugliasco Mod. Analisi chimico-agrarie AGR/13 4 C AGR0027 Biologia generale e fisiologia vegetale BIO/04 8 A Grugliasco AGR0025 Abilità informatiche NN 4 F Grugliasco 2 semestre AGR0017 Economia e gestione aziendale AGR/01 8 B Grugliasco AGR0016 Fisica FIS/01 6 A Grugliasco AGR0012 Chimica organica CHIM/06 6 A Grugliasco AGR0045 Microbiologia generale AGR/16 8 B Grugliasco AGR0295 Applicazioni di analisi sensoriale 1 NN 2 F Grugliasco 1 semestre Tot. 1 anno 58 AGR0078 Microbiologia degli alimenti AGR/16 8 B Grugliasco AGR0075 Biochimica degli alimenti AGR/13 8 C Grugliasco AGR0332 Entomologia alimentare ed animali infestanti AGR/11 6 C Grugliasco AGR0076 Tecnologie alimentari I AGR/15 8 B Grugliasco AGR0138 Lingua inglese NN 4 E Grugliasco AGR semestre Valorizzazione e legislazione dei prodotti alimentari Mod. Marketing dei prodotti agroalimentari Mod. Legislazione alimentare AGR/01 IUS/ B C Grugliasco AGR0331 Principi di genetica AGR/07 6 B Grugliasco AGR0074 Analisi chimiche degli alimenti AGR/15 8 B Grugliasco AGR0333 Patologia delle derrate alimentari AGR/12 6 B Grugliasco AGR0296 Applicazioni di analisi sensoriale 2 NN 2 F Grugliasco 1 semestre Tot. 2 anno 66 AGR0334 AGR0112 Sicurezza e igiene dei prodotti alimentari VET/04 8 B Ingegneria delle produzioni alimentari industriali AGR/09 8 B Cuneo Cuneo

14 2 semestre AGR0107 AGR0122 Gestione della qualità nell'industria alimentare Macchine e impianti dell'industria alimentare AGR/15 8 B AGR/09 8 B CFU a scelta 12 D AGR0337 Tirocinio NN 9 F AGR0105 Prova finale PROFIN_S 3 E Tot. 3 anno 56 Totale 180 Cuneo Cuneo Curriculum Ristorazione cod. insegnamento SSD CFU TAF Sede 1 semestre AGR0011 Matematica MAT/05 6 A Grugliasco AGR0395 Chimica generale e analisi chimico-agrarie Mod. Principi di chimica CHIM/02 6 A Grugliasco Mod. Analisi chimico-agrarie AGR/13 4 C AGR0027 Biologia generale e fisiologia vegetale BIO/04 8 A Grugliasco AGR0025 Abilità informatiche NN 4 F Grugliasco 2 semestre AGR0017 Economia e gestione aziendale AGR/01 8 B Grugliasco AGR0016 Fisica FIS/01 6 A Grugliasco AGR0012 Chimica organica CHIM/06 6 A Grugliasco AGR0045 Microbiologia generale AGR/16 8 B Grugliasco AGR0295 Applicazioni di analisi sensoriale 1 NN 2 F Grugliasco 1 semestre Tot. 1 anno 58 AGR0078 Microbiologia degli alimenti AGR/16 8 B Grugliasco AGR0075 Biochimica degli alimenti AGR/13 8 C Grugliasco AGR0332 Entomologia alimentare ed animali infestanti AGR/11 6 C Grugliasco AGR0076 Tecnologie alimentari I AGR/15 8 B Grugliasco AGR0138 Lingua inglese NN 4 E Grugliasco AGR semestre Valorizzazione e legislazione dei prodotti alimentari Mod. Marketing dei prodotti agroalimentari Mod. Legislazione alimentare AGR/01 IUS/ B C Grugliasco AGR0331 Principi di genetica AGR/07 6 B Grugliasco

15 AGR0074 Analisi chimiche degli alimenti AGR/15 8 B Grugliasco AGR0333 Patologia delle derrate alimentari AGR/12 6 B Grugliasco AGR0296 Applicazioni di analisi sensoriale 2 NN 2 F Grugliasco Tot. 2 anno 66 1 semestre AGR0123 Tecnologia della ristorazione e gestione della qualità AGR/15 8 B Asti AGR0335 Sicurezza dei prodotti di origine animale per la ristorazione VET/04 8 B Asti AGR0336 Approvvigionamento dei prodotti origine animale per la ristorazione AGR/19 8 B Asti 2 semestre Macchine e layout per la ristorazione AGR/09 8 B AGR0125 CFU a scelta 12 D AGR0337 Tirocinio NN 9 F AGR0105 Prova finale PROFIN_S 3 E Tot. 3 anno 56 Totale 180 Asti

Facoltà di Giurisprudenza REGOLAMENTO

Facoltà di Giurisprudenza REGOLAMENTO REGOLAMENTO del Corso di Laurea magistrale a ciclo Unico in Giurisprudenza ( Classe LMG /01 ) Anno Accademico di istituzione: 2006/2007 Art. 1. Organizzazione del corso di studio 1. È istituito presso

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN BIOLOGIA (CLASSE LM-6 BIOLOGIA) Art. 1 Premesse e finalità

Dettagli

UNIVERSITA` DEL SALENTO Facolta` di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali

UNIVERSITA` DEL SALENTO Facolta` di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali UNIVERSITA` DEL SALENTO Facolta` di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Regolamento didattico del Corso di Laurea di I livello in OTTICA e OPTOMETRIA Il Regolamento Didattico specifica gli aspetti

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE (CLASSE L-18 SCIENZE DELL ECONOMIA E DELLA GESTIONE AZIENDALE)

Dettagli

(D.M. 270/2004) Classe: L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali

(D.M. 270/2004) Classe: L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali Agraria Laurea in Scienze agrarie 9 Corso di laurea in Scienze agrarie DURATA NORMALE 3 anni CREDITI 180 SEDE Udine ACCESSO Libero (D.M. 270/2004) Classe: L-25 Scienze e tecnologie agrarie e forestali

Dettagli

Università degli Studi di Trieste Facoltà di Medicina e Chirurgia Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali

Università degli Studi di Trieste Facoltà di Medicina e Chirurgia Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Università degli Studi di Trieste Facoltà di Medicina e Chirurgia Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Regolamento didattico del Corso di Laurea interclasse ed interfacoltà in Scienze e Tecnologie

Dettagli

Scuola ARCHITETTURA E DESIGN Eduardo Vittoria REGOLAMENTO

Scuola ARCHITETTURA E DESIGN Eduardo Vittoria REGOLAMENTO Scuola ARCHITETTURA E DESIGN Eduardo Vittoria REGOLAMENTO del Corso di Laurea in SCIENZE DELL ARCHITETTURA (Classe L - 17 ) Anno Accademico di istituzione: 2008-2009 Art. 1. Organizzazione del corso di

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE. Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica Classe di laurea magistrale n. LM-33 Ingegneria meccanica DM 270/2004,

Dettagli

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO)

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8487 - TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI TECNICO DELLA PREVENZIONE

Dettagli

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L)

8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Page 1 of 5 Facoltà: Corso: Ordinamento: DM270 MEDICINA E CHIRURGIA 8481 - IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L) Titolo: IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERFACOLTA (AGRARIA-MEDICINA VETERINARIA)

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERFACOLTA (AGRARIA-MEDICINA VETERINARIA) UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERFACOLTA (AGRARIA-MEDICINA VETERINARIA) in PRODUZIONI ANIMALI (Classe L-38) Ai sensi del D.M. 270/2004 Art. 1 Finalità 1.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA. FACOLTÀ DI Medicina e Chirurgia

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA. FACOLTÀ DI Medicina e Chirurgia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI Medicina e Chirurgia REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE (CLASSE LM/SNT1 - SCIENZE

Dettagli

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO 2. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale sostenuto

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA (LAUREA DI PRIMO LIVELLO) MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 2007-2008

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA (LAUREA DI PRIMO LIVELLO) MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 2007-2008 UNIVERSITA DEL SALENTO FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA (LAUREA DI PRIMO LIVELLO) MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 2007-2008 Nel seguito saranno

Dettagli

Classe delle lauree in Ingegneria Industriale (classe 10) Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi dell Aquila

Classe delle lauree in Ingegneria Industriale (classe 10) Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi dell Aquila I1L LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: CDCS DI RIFERIMENTO: PERCORSI FORMATIVI: SEDE: Classe delle lauree in Ingegneria Industriale (classe 10) Ingegneria Elettrica

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DELLE BORSE DI STUDIO PER STUDENTI DEL PERCORSO FORMATIVO COMUNE DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA Art. 1 - Finalità, durata, e modalità di assegnazione 1. La

Dettagli

SCUOLA DI LINGUE E LETTERATURE, TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE 8059 - MEDIAZIONE LINGUISTICA INTERCULTURALE (L)

SCUOLA DI LINGUE E LETTERATURE, TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE 8059 - MEDIAZIONE LINGUISTICA INTERCULTURALE (L) SEDE DI FORLI - Corso: Ordinamento: SCUOLA DI LINGUE E LETTERATURE, TRADUZIONE E INTERPRETAZIONE 8059 - MEDIAZIONE LINGUISTICA INTERCULTURALE (L) DM270 MEDIAZIONE LINGUISTICA INTERCULTURALE Scuola di Lingue

Dettagli

Regolamento per il riconoscimento crediti del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis)

Regolamento per il riconoscimento crediti del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) Regolamento per il riconoscimento crediti del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) Modalità per il riconoscimento crediti Dopo le fasi dell immatricolazione

Dettagli

Articolo 1 Definizioni e finalità

Articolo 1 Definizioni e finalità Università di Cassino Facoltà di Ingegneria Regolamento didattico dei corsi di laurea magistrale in LM-23 - Classe delle Lauree Magistrali in INGEGNERIA CIVILE Ingegneria Civile LM -27 Classe delle Lauree

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MATEMATICA (CLASSE LM-40 Matematica) Art. 1 Premesse

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI ECONOMIA MARCO BIAGI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ANALISI, CONSULENZA E GESTIONE FINANZIARIA (INTERCLASSE LM-16 FINANZA

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO, CORSI DI PERFEZIONAMENTO E CORSI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE Art. 1 Definizione 1. L Università promuove, ai sensi della normativa

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO

REGOLAMENTO DIDATTICO REGOLAMENTO DIDATTICO Laurea specialistica in Classe Facoltà MARKETING E COMUNICAZIONE 84/S Classe delle lauree specialistiche in Scienze economico-aziendali Economia Art. 1. Finalità Il presente regolamento

Dettagli

Scienze e Tecnologie Alimentari

Scienze e Tecnologie Alimentari Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari (ex D.M. 270/04, Classe LM-70 - Scienze e tecnologie alimentari) a.a. 2015-2016 Obiettivi formativi Il laureato in Scienze e Tecnologie alimentari:

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA DIREZIONE AMMINISTRATIVA Servizio Regolamento Didattico di Ateneo e Certificazione dell Offerta Formativa DECRETO Rep. n.... - Prot. n.... Anno... Tit.... Cl.... Fasc....

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTÀ DI ECONOMIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERATENEO IN SCIENZE DELLA SICUREZZA ECONOMICO FINANZIARIA TITOLO PRIMO DISPOSIZIONI GENERALI E COMUNI

Dettagli

Corso di Laurea in Informatica

Corso di Laurea in Informatica Università degli Studi di Parma Dipartimento di Matematica e Informatica Corso di Laurea in Informatica Laurea di primo livello Classe L-31 Scienze e Tecnologie Informatiche (studenti immatricolati negli

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CASSINO E DEL LAZIO MERIDIONALE CORSI DI STUDIO IN INGEGNERIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CASSINO E DEL LAZIO MERIDIONALE CORSI DI STUDIO IN INGEGNERIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CASSINO E DEL LAZIO MERIDIONALE CORSI DI STUDIO IN INGEGNERIA Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica Regolamento didattico dei corsi di laurea in L7 - Classe delle Lauree

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE Di STUDI MUSICALI CONSERVATORIO GUIDO CANTELLI

ISTITUTO SUPERIORE Di STUDI MUSICALI CONSERVATORIO GUIDO CANTELLI ISTITUTO SUPERIORE Di STUDI MUSICALI CONSERVATORIO GUIDO CANTELLI Via Collegio Gallarini, 1 28100 NOVARA (tel. 0321-31252 / 392629) Fax 0321 640556 E-Mail: segreteriaamministrativa@conservatorionovara.it

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI Regolamento (D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122) Testo in vigore dal 20.08.2009 1 Art. 1 Oggetto del regolamento Finalità e caratteri della valutazione 2. La valutazione è espressione

Dettagli

FACOLTÀ DI FARMACIA REGOLAMENTO DIDATTICO

FACOLTÀ DI FARMACIA REGOLAMENTO DIDATTICO FACOLTÀ DI FARMACIA REGOLAMENTO DIDATTICO Art. 1 CONSIGLIO DI FACOLTÀ 1. Il Consiglio di Facoltà ha il compito di programmare, coordinare e gestire tutte le attività didattiche che fanno capo alla Facoltà.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO IN GIURISPRUDENZA (CLASSE LMG/01 GIURISPRUDENZA) Art. 1 Premesse

Dettagli

Art. 1 Definizioni Art. 2 Istituzione Art. 3 Obiettivi formativi specifici Art. 4 Risultati di apprendimento attesi

Art. 1 Definizioni Art. 2 Istituzione Art. 3 Obiettivi formativi specifici Art. 4 Risultati di apprendimento attesi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E INTERNAZIONALI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INTERNAZIONALI INTERNATIONAL STUDIES (Classe LM 52 Relazioni

Dettagli

Requisiti curriculari, loro accertamento e verifica dell'adeguatezza della personale preparazione

Requisiti curriculari, loro accertamento e verifica dell'adeguatezza della personale preparazione Scuola di Lettere e Beni culturali LAUREA MAGISTRALE IN GEOGRAFIA E PROCESSI TERRITORIALI CLASSE LM- 80 REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA - Art. 1 Requisiti per l'accesso al corso

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN MARKETING E ORGANIZZAZIONE D IMPRESA (CLASSE L-18 Scienze dell economia e della gestione aziendale) Art. 1 Premesse e finalità 1. Il presente Regolamento disciplina

Dettagli

CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA GESTIONALE

CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA GESTIONALE CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE IN INGEGNERIA GESTIONALE ORDINAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA GESTIONALE Art. 1 Istituzione. Presso la Facoltà di Ingegneria sede di

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

MANIFESTO DEGLI STUDI - Anno Accademico 2008/2009 CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE

MANIFESTO DEGLI STUDI - Anno Accademico 2008/2009 CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Fondata nel 1562 Università degli Studi di Sassari Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali MANIFESTO DEGLI STUDI - Anno Accademico 2008/2009 CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE CLASSE DI APPARTENENZA:

Dettagli

Art. 1 Definizioni. Art. 2 Denominazione, Classe di Appartenenza e Struttura Didattica di Riferimento. Art. 3 Obiettivi Formativi Specifici

Art. 1 Definizioni. Art. 2 Denominazione, Classe di Appartenenza e Struttura Didattica di Riferimento. Art. 3 Obiettivi Formativi Specifici Regolamento Didattico del Corso di Laurea Specialistica in Biologia Agro-alimentare e della Nutrizione Facoltà di Scienze mm. ff. nn Classe 6/S delle Lauree Specialistiche in Biologia Art. 1 Definizioni

Dettagli

I4L LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA ELETTRICA

I4L LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA ELETTRICA I4L LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA ELETTRICA 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: LM-28 Ingegneria Elettrica NORMATIVA DI RIFERIMENTO: DM 270/2004 DIPARTIMENTO DI RIFERIMENTO: Ingegneria Industriale

Dettagli

Università degli Studi di Torino Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria. Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA)

Università degli Studi di Torino Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria. Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) v4.2015 Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) circa 2.400 studenti iscritti corpo docente di 111 professori e

Dettagli

Facoltà: SCIENZE STATISTICHE Corso: 8053 - FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA (L) Ordinamento: DM270 Titolo: FINANZA, ASSICURAZIONI E IMPRESA Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Regolamento

Dettagli

Pos. AG Decreto n. 449 IL RETTORE

Pos. AG Decreto n. 449 IL RETTORE Pos. AG Decreto n. 449 IL RETTORE Vista la legge 9.5.89, n. 168; Vista la legge 19.11.90, n. 341; Vista la legge 15.5.97, n. 127; il D.P.R. 27.1.98, n. 25; il D.M. 3.11.99, n. 509 recante norme concernenti

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO

REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Università degli Studi di Padova FACOLTÀ DI GIURISPRU DENZA REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 1 - Premesse e finalità 1.

Dettagli

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University TITOLO I AMBITO DI APPLICAZIONE E FUNZIONI Art. 1 Ambito di applicazione 1.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 1 Premesse e finalità 1. Il

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN BENI ENOGASTRONOMICI D.M. n. 270/2004

CORSO DI LAUREA IN BENI ENOGASTRONOMICI D.M. n. 270/2004 CORSO DI LAUREA IN BENI ENOGASTRONOMICI D.M. n. 270/2004 REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DEL TIROCINIO E DELL ESAME FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO DI STUDIO Art. 1 Ambito di applicazione Il presente

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO

REGOLAMENTO DIDATTICO REGOLAMENTO DIDATTICO Laurea specialistica in Classe Facoltà ECONOMIA E LEGISLAZIONE D IMPRESA 84/S Classe delle lauree specialistiche in Scienze economico-aziendali Economia Art. 1. Finalità Il presente

Dettagli

Facoltà: ECONOMIA - SEDE DI RIMINI Corso: 8847 - ECONOMIA DEL TURISMO (L) Ordinamento: DM270 Titolo: ECONOMIA DEL TURISMO Testo: SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA Sede Di Rimini Corso di Laurea

Dettagli

ANNO ACCADEMICO 2007/2008 CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN FISICA

ANNO ACCADEMICO 2007/2008 CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN FISICA ANNO ACCADEMICO 2007/2008 CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN FISICA Manifesto degli Studi Il Corso di Studi per il conseguimento della Laurea triennale in Fisica richiede l acquisizione di 180 crediti formativi

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN Scienze per la formazione

Dettagli

I4G LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE

I4G LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE I4G LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE 1. CARATTERISTICHE DEL CORSO CLASSE DI CORSO: LM-31 Ingegneria Gestionale NORMATIVA DI RIERIMENTO: DM 270/2004 DIPARTIMENTO DI RIERIMENTO: Ingegneria Industriale

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1

UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 UNIVERSITA DEGLI STUDI G. d ANNUNZIO - FACOLTA DI SCIENZE MANAGERIALI REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI 1 Art. 1 - Riconoscimento dei crediti universitari. Art. 2 - Competenza. 1 ART. 23 Regolamento

Dettagli

Corso di Laurea in Fisica

Corso di Laurea in Fisica OBIETTIVI FORMATIVI Università degli Studi di Parma Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra M. Melloni Corso di Laurea in Fisica Laurea di I livello nella Classe L-30 Scienze e Tecnologie Fisiche

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA Università degli Studi di Cagliari Regolamento Didattico del Corso di Studi in Ingegneria Elettrica, A.A. 2007/08 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA Art. 1. Articolazione del Corso di Laurea in Ingegneria

Dettagli

(Emanato con D.R. n. 1032/15 del 02.11.2015) REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI STUDIO IN GIURISPRUDENZA (LMG01) Art. 1 Oggetto

(Emanato con D.R. n. 1032/15 del 02.11.2015) REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI STUDIO IN GIURISPRUDENZA (LMG01) Art. 1 Oggetto REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI STUDIO IN GIURISPRUDENZA (LMG01) Art. 1 Oggetto Il presente regolamento disciplina le finalità, l organizzazione e il funzionamento del Corso di studio in Giurisprudenza

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELL ECONOMIA LM 56

REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELL ECONOMIA LM 56 REGOLAMENTO DEL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELL ECONOMIA LM 56 TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO DIDATTICO Art. 1 - Premesse e finalità 1. Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Economia

Dettagli

Scuola di Lettere e Beni culturali

Scuola di Lettere e Beni culturali Scuola di Lettere e Beni culturali LAUREA IN CULTURE E TECNICHE DELLA MODA CLASSE L- 3 REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA Art. 1 Requisiti per l'accesso al corso Requisiti di accesso

Dettagli

FACOLTÀ DI ECONOMIA (SEDE DI PIACENZA) ART. 1

FACOLTÀ DI ECONOMIA (SEDE DI PIACENZA) ART. 1 SEZIONE UNDICESIMA FACOLTÀ DI ECONOMIA (SEDE DI PIACENZA) ART. 1 Alla Facoltà di Economia (sede di Piacenza) afferiscono i seguenti corsi di laurea triennali: a) corso di laurea in Economia aziendale b)

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

Art. 4: è necessario specificare la percentuale di tempo da dedicare allo studio individuale.

Art. 4: è necessario specificare la percentuale di tempo da dedicare allo studio individuale. Allegato 2 Art. 4. Crediti formativi universitari Testo approvato Rilievi CUN Testo adeguato ai rilievi 1. Il credito formativo universitario (cfu) - di seguito denominato credito - è l unità di misura

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO. Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria

LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO. Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria LICEO SCIENTIFICO CLASSICO STATALE ISAAC NEWTON CHIVASSO Organizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione Superiore Universitaria A cura della Prof.ssa Paola Giacone Giacobbe a.s. 2010-2011 Il Sistema

Dettagli

Data del DR di emanazione del ordinamento 31/03/2006 didattico. Data di attivazione 01/10/2003

Data del DR di emanazione del ordinamento 31/03/2006 didattico. Data di attivazione 01/10/2003 Scheda informativa Università Classe Universita' degli Studi di PADOVA Nome del corso Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico della

Dettagli

Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti,

Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti, Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti, aziende, ecc.) che offre agli studenti l'occasione per

Dettagli

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale.

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale. Università degli Studi di Bergamo Centro Servizi del Volontariato Anno Accademico 2005/2006 3 Corso di perfezionamento Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale Presentazione Giunto

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO

REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO REGOLAMENTO DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO Art. 1 Corsi per master universitario 1. L Università promuove, secondo la normativa vigente corsi di alta formazione per il conseguimento di diplomi di master

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SICUREZZA DEI SISTEMI E DELLE RETI INFORMATICHE

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SICUREZZA DEI SISTEMI E DELLE RETI INFORMATICHE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SICUREZZA DEI SISTEMI E DELLE RETI INFORMATICHE 1. Il presente Regolamento specifica gli aspetti organizzativi del corso di laurea in Sicurezza dei sistemi

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 Art. 1. FINALITA Presso la Facoltà di Giurisprudenza dell Università di Trieste è istituito il Master Universitario

Dettagli

Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) Criteri generali

Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) Criteri generali Università degli Studi dell'aquila Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (LM 85-bis) MODALITA PER IL RICONOSCIMENTO CREDITI Dopo le fasi dell immatricolazione riportate nel Bando (http://www.univaq.it/section.php?id=1670&idcorso=574)

Dettagli

MANIFESTO DEGLI STUDI A.A. 2013/2014 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN BIOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE Classe LM-6 FACOLTA SCIENZE MM.FF.NN.

MANIFESTO DEGLI STUDI A.A. 2013/2014 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN BIOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE Classe LM-6 FACOLTA SCIENZE MM.FF.NN. MANIFESTO DEGLI STUDI A.A. 2013/2014 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN BIOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE Classe LM- FACOLTA SCIENZE MM.FF.NN. 1.ASPETTI GENERALI Il Corso di Laurea Magistrale in Biologia Cellulare

Dettagli

Articolo 1 Definizioni e finalità. Articolo 2 Attività formative

Articolo 1 Definizioni e finalità. Articolo 2 Attività formative Università di Cassino Facoltà di Ingegneria Regolamento didattico dei corsi di laurea in L7 - Classe delle Lauree in INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTALE Ingegneria Civile ed Ambientale L8 - Classe delle Lauree

Dettagli

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO Classe LM-75 (DM 270 del 22/10/2004 e DM 50 del 23/12/2010)

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO Classe LM-75 (DM 270 del 22/10/2004 e DM 50 del 23/12/2010) CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO Classe LM-75 (DM 270 del 22/10/2004 e DM 50 del 23/12/2010) Il Corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie per l

Dettagli

Regolamento didattico del corso di laurea triennale in Giurista dell Impresa e dell Amministrazione. Parte generale

Regolamento didattico del corso di laurea triennale in Giurista dell Impresa e dell Amministrazione. Parte generale Regolamento didattico del corso di laurea triennale in Giurista dell Impresa e dell Amministrazione Capo I. Disposizioni generali Parte generale Art. 1. Ambito di competenza 1. Il presente Regolamento

Dettagli

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria

Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI REGOLAMENTO DIDATTICO

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA IN REGOLAMENTO DIDATTICO Titolo I Finalità e ordinamento didattico Art. 1 - Finalità 1. Il Corso di Laurea in Scienze politiche e relazioni internazionali afferisce alla Classe XV. 2. Il

Dettagli

REGOLAMENTO*DIDATTICO*GENERALE**

REGOLAMENTO*DIDATTICO*GENERALE** REGOLAMENTO*DIDATTICO*GENERALE** Articolo1*AmbitodiApplicazione Articolo2*Titoli Articolo3*CorsidiStudio Articolo4* IstituzioneomodificazionedeiCorsidiStudio Articolo5*OrdinamentiDidattici Articolo6*AttivitàdidattichedeiCorsidiStudio

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL EDUCAZIONE (classe L-19 Scienze dell educazione e della formazione)

Dettagli

Regolamento per il funzionamento dei corsi

Regolamento per il funzionamento dei corsi Prot. n 5311/B3 del 3 novembre 2014 Il Direttore Vista la Delibera del Consiglio Accademico n 15 del 24 ottobre 2014 che approva il testo e le griglie del Regolamento per il funzionamento dei corsi di

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA PER LA FINANZA E L ASSICURAZIONE

REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA PER LA FINANZA E L ASSICURAZIONE REGOLAMENTO DIDATTICO CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA PER LA FINANZA E L ASSICURAZIONE Art. 1 - Denominazione e classe di appartenenza E` istituito presso l'università degli Studi di Torino il Corso di Laurea

Dettagli

Scuola di Lettere e Beni culturali

Scuola di Lettere e Beni culturali Scuola di Lettere e Beni culturali Titolo: SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE Testo: LAUREA IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE - CLASSE L- 20 REGOLAMENTO DIDATTICO DI CORSO DI STUDIO PARTE NORMATIVA Art. 1 Requisiti

Dettagli

quarto ciclo di incontri per conoscere le professioni

quarto ciclo di incontri per conoscere le professioni COSTRUIRE IL FUTURO: PROFESSIONI E INNOVAZIONE quarto ciclo di incontri per conoscere le professioni Il mondo della STATISTICA: 30 novembre 2007 A cura di Città dei Mestieri di Milano e della Lombardia

Dettagli

ATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE

ATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE ATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE 1. Denominazione del corso di studi Scienze psicologiche 2. Classe di appartenenza

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA MANIFESTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 2001/2002 Corso di laurea in MATEMATICA APPLICATA Classe 32 : Scienze Matematiche NUOVA ORGANIZZAZIONE DIDATTICA Le novità contenute

Dettagli

Scuola di Ingegneria e Architettura. Regolamento di INGEGNERIA BIOMEDICA

Scuola di Ingegneria e Architettura. Regolamento di INGEGNERIA BIOMEDICA Scuola di Ingegneria e Architettura Regolamento di INGEGNERIA BIOMEDICA Art. 1 Requisiti per l'accesso al Corso Per essere ammessi al Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica è necessario il possesso di

Dettagli

FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA, CLASSE LMG/01 REGOLAMENTO DIDATTICO. Art. 1 Definizioni

FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA, CLASSE LMG/01 REGOLAMENTO DIDATTICO. Art. 1 Definizioni FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA, CLASSE LMG/01 1. Ai sensi del presente Regolamento si intende: REGOLAMENTO DIDATTICO Art. 1 Definizioni a) per Facoltà: la Facoltà

Dettagli

INGEGNERIA CHIMICA 1 Sede di Milano - Leonardo

INGEGNERIA CHIMICA 1 Sede di Milano - Leonardo POLITECNICO DI MILANO 2002/2003 III Facoltà di Ingegneria di Milano - Leonardo ANNO ACCADEMICO 2002/2003 Regolamenti Didattici dei Corsi di Studio in INGEGNERIA CHIMICA 1 Sede di Milano - Leonardo Corso

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI AGRARIA, FACOLTÀ ECONOMIA e FACOLTÀ di LETTERE E FILOSOFIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI AGRARIA, FACOLTÀ ECONOMIA e FACOLTÀ di LETTERE E FILOSOFIA DI LETTERE E UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA, ECONOMIA e di LETTERE E CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E CULTURA DELLA GASTRONOMIA E DELLA RISTORAZIONE REGOLAMENTO DIDATTICO TITOLO I FINALITÀ E ORDINAMENTO

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN BIOTECNOLOGIE (CLASSE L-2 BIOTECNOLOGIE) Art. 1 Premesse e finalità 1.

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F.

REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. REGOLAMENTO DEL MASTER UNIVERSITARIO BIENNALE DI SECONDO LIVELLO IN CRIMINOLOGIA FORENSE MA.CRI.F. Art. 1 - Istituzione del Master in Criminologia Forense MA.CRI.F. E istituito presso l Università Carlo

Dettagli

REGOLAMENTO DIDATTICO

REGOLAMENTO DIDATTICO REGOLAMENTO DIDATTICO Laurea triennale in Classe Facoltà ECONOMIA E COMMERCIO XXVIII Scienze economiche Economia Art. 1. Finalità Il presente regolamento disciplina l articolazione dei contenuti e le modalità

Dettagli

POR CALABRIA 2000-2006, MISURA 3.7 AZIONE 3.7.b POR FSE CALABRIA 2007-2013 - ASSE IV CAPITALE UMANO OBIETTIVO OPERATIVO L.1 E L.2

POR CALABRIA 2000-2006, MISURA 3.7 AZIONE 3.7.b POR FSE CALABRIA 2007-2013 - ASSE IV CAPITALE UMANO OBIETTIVO OPERATIVO L.1 E L.2 POR CALABRIA 2000-2006, MISURA 3.7 AZIONE 3.7.b POR FSE CALABRIA 2007-2013 - ASSE IV CAPITALE UMANO OBIETTIVO OPERATIVO L.1 E L.2 PIANO REGIONALE PER LE RISORSE UMANE - PIANO D'AZIONE 2008 Il Centro Linguistico

Dettagli

Regolamento Didattico del Corso di Laurea in Chimica

Regolamento Didattico del Corso di Laurea in Chimica Regolamento Didattico del Corso di Laurea in Chimica Articolo 1 - Denominazione del Corso e Classe di appartenenza È istituito presso l Università degli Studi della Basilicata il Corso di Laurea in Chimica,

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN CHIMICA (CLASSE L-27 Scienze e Tecnologie Chimiche) Art.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA INTERCLASSE IN SCIENZE DELLA CULTURA (CLASSE L-5 Filosofia e L-42 Storia) Art.

Dettagli

Corso di Laurea in Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche Anno Accademico 2015/16

Corso di Laurea in Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche Anno Accademico 2015/16 Università degli Studi di Catania - Dipartimento di Economia e impresa Corso di Laurea in Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche Anno Accademico 2015/16 Marketing (Anno II, semestre I, n 9

Dettagli

Master Universitario Interfacoltà di I livello in. RESPONSABILITA E GESTIONE DELLA QUALITA NELL IMPRESA ALIMENTARE (ReGIA)

Master Universitario Interfacoltà di I livello in. RESPONSABILITA E GESTIONE DELLA QUALITA NELL IMPRESA ALIMENTARE (ReGIA) Master Universitario Interfacoltà di I livello in RESPONSABILITA E GESTIONE DELLA QUALITA NELL IMPRESA ALIMENTARE (ReGIA) Anno accademico 011-01 E istituito presso le Facoltà di Agraria, Giurisprudenza

Dettagli

Manuale della qualità

Manuale della qualità Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Manuale della qualità 1 INTRODUZIONE 3 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ 4 4.1 Requisiti generali 4 4.2 Requisiti

Dettagli