INVENTARIO REGIONALE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA

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1 INVENTARIO REGIONALE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Sommario COS È UN INVENTARIO A cosa serve Riferimenti normativi METODOLOGIA I criteri per l elaborazione degli inventari INVENTARIO L applicativo informatico EmEx Le azioni di aggiornamento dell inventario Macrosettore 1: Combustione nell industria dell energia e trasformazione fonti energetiche Macrosettore 2: Impianti di combustione non industriali Macrosettore 3: Impianti di combustione industriale e processi con combustione Macrosettore 4: Processi produttivi Macrosettore 5: Estrazione, distribuzione combustibili fossili e geotermia Macrosettore 6: Uso di solventi Macrosettore 7: Trasporti su strada Macrosettore 8: Altre sorgenti mobili e macchine Macrosettore 9: Trattamento e smaltimento rifiuti Macrosettore 10: Agricoltura Macrosettore 11: Natura e altre sorgenti e assorbimenti

2 COS È UN INVENTARIO L Inventario Regionale delle Emissioni in atmosfera è una raccolta ordinata di tutte le sorgenti d inquinamento presenti sul territorio (sorgenti industriali, civili, naturali) e delle relative quantità di inquinanti immessi in atmosfera in uno specifico anno relativamente all intero territorio della regione. Quando poi all inventario delle emissioni si attribuisce anche il compito di fornire l input emissivo per i modelli di dispersione degli inquinanti in aria, per ogni sorgente considerata deve essere nota (o stimabile) anche la variabilità temporale caratteristica. L inventario, quindi, è uno strumento di conoscenza delle pressioni ambientali (nello specifico quelle che influenzano l ambiente atmosferico) e di supporto decisionale per la pianificazione delle politiche ambientali sia su scala regionale che locale. Pertanto, ogni inventario regionale deve essere mantenuto costantemente aggiornato visto che costituisce l elemento di riferimento per le azioni regionali di gestione della qualità dell aria, di pianificazione e di risanamento. A cosa serve La qualità dell aria caratteristica del territorio regionale è il risultato delle emissioni di sostanze inquinanti emesse in aria sia dalle sorgenti emittenti ivi presenti che dalle emissioni extra-regionali, ma non solo di questo. Infatti, la concentrazione in aria dei vari inquinanti previsti dalla Normativa che si riscontra nel territorio regionale deriva non solo dalla quantità delle sostanze emesse ma anche dalla capacità disperdente dell atmosfera che è variabile nello spazio e nel tempo. Pertanto, per poter ricostruire e prevedere la qualità dell aria è per prima cosa necessario poter disporre di informazioni attendibili sulla tipologia, localizzazione, entità e variabilità temporale delle varie emissioni regionali. Riferimenti normativi Nazionali Il D.Lgs.155/2010 Attuazione della Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell aria ambiente e per un aria più pulita in Europa oltre a considerazioni di principio, stabilisce all Art. 22 (disposizioni transitorie e finali) i seguenti aspetti: Chi elabora gli inventari Il Decreto asserisce che sono lo Stato, le Regioni e le province autonome ad elaborare i rispettivi inventari delle emissioni, aventi adeguata risoluzione spaziale e temporale Tempistica ISPRA provvede, ogni 5 anni e per la prima volta entro il 2012 con riferimento all'anno 2010, a scalare al livello provinciale l'inventario nazionale (come da Art.4

3 del D.Lgs.171/2004 Attuazione della Direttiva 2001/81/CE relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici ). Gli inventari delle Regioni (e delle province autonome) dovranno essere predisposti con cadenza almeno triennale e comunque con riferimento a tutti gli anni per i quali lo stato provvede a scalare l'inventario nazionale su base provinciale. Tali inventari sono predisposti per la prima volta con riferimento all'anno Armonizzazione Per ciascun anno in riferimento al quale lo Stato provvede a scalare (suddivisione delle emissioni regionali attraverso opportuni criteri) l'inventario nazionale su base provinciale, le Regioni (e le province autonome) armonizzano i propri inventari con tale inventario nazionale scalato su base provinciale. L inventario nazionale e quelli regionali vengono realizzati partendo da fonti informative spesso diverse e con criteri non necessariamente coincidenti. Armonizzare i due inventari equivale ad operare su di essi verifiche ed adattamenti per minimizzare, almeno a livello provinciale, le differenze. L'ENEA, in collaborazione con l'ispra, provvede a scalare ulteriormente in coerenza con la risoluzione spaziale del modello nazionale (MINNI) l'inventario nazionale scalato su base provinciale entro 6 mesi dall'elaborazione di quest'ultimo, al fine di ottenere gli elementi di base per le simulazioni modellistiche. Il processo di definizione degli inventari L'ISPRA scala su base provinciale l'inventario nazionale 2012 (con rif. anno 2010) (...) La Regione predispone il proprio inventario La Regione armonizza La Regione + 6 mesi ENEA scala armonizza +6 mesi ENEA scala ulteriormente ogni 6 mesi ulteriormente 2012 (con rif. anno 2010) (...)

4 Il D.Lgs. 155/2010 di fatto riprende quanto già era stato stabilito dal D.Lgs. 171/2004 all Art. 4 (Inventario e proiezioni delle emissioni). L importanza delle disposizioni normative vigenti risiede in più punti. Innanzitutto l attività della compilazione dell inventario non si configura più come estemporanea o in appendice ad approfondimenti e progetti, ma come elemento conoscitivo all interno di un flusso di informazioni codificato, di cui disporre secondo una cadenza definita e con un anno di allineamento iniziale prefissato. Viene sottolineata inoltre l esigenza di armonizzare le informazioni derivanti dagli inventari regionali con quelle ottenute da disaggregazioni di inventari a scala superiore. Tale necessità viene ritenuta utile anche ai fini di allineare le stime sugli anni di partenza, alla base della costruzione di proiezioni di emissioni e scenari regionali. Regionali Dal punto di vista della legislazione regionale, il principale riferimento è costituito dal Piano per il Risanamento della qualità dell Aria del Lazio (Deliberazione della Giunta Regionale 5 marzo 2010, n. 164) che tra l altro, sottolinea con forza l importanza dell inventario delle emissioni. Infatti, ai sensi del L'Art. 6 comma 5 delle relative Norme di Attuazione prevede che, ai fini dell'aggiornamento del Catasto delle Emissioni, sulla base delle comunicazioni dei Gestori, le Province devono comunicare alla Regione, entro il 31 marzo di ogni anno, le quantità e le caratteristiche delle emissioni di tutti gli impianti soggetti ad autorizzazione relative all'anno precedente, specificando se trattasi di quantità misurata o stimata. Nel caso di quantità stimata devono essere specificati i criteri utilizzati per la stima. Ai sensi dell'art. 10 comma 1 punto d) del Piano per il Risanamento della Qualità dell'aria, è compito della Provincia mantenere aggiornato l'inventario delle emissioni realizzato a livello territoriale rispettando i le indicazioni fornite dalle strutture regionali.

5 METODOLOGIA I criteri per l elaborazione degli inventari L Allegato 2 del D.Lgs. n.171/04 e l Appendice V del D.Lgs. n.155/10 per quel che concerne i criteri per l elaborazione degli inventari, rimandano ai manuali pubblicati dalla Agenzia Europea dell'ambiente. Allo stato attuale si fa riferimento al documento EMEP/EEA Air Pollutant Emission Inventory Guidebook 2009 revision July 2012 che fornisce una guida su come compilare un inventario di emissioni in atmosfera e ribadisce la necessità di condivisione di procedure e metodi al fine di garantire standard di qualità e comparabilità tra i dati di Stati diversi o di anni diversi. Il progetto CORINAIR, dedicato alla classificazione europea delle emissioni, ha raggruppato concettualmente le varie sorgenti di emissione secondo i diversi codici SNAP (Selected Nomenclature for sources of Air Pollution) che prevede macrolivelli successivi e le stime delle emissioni sono effettuate in funzione di essi, quindi per settori (energia, processi industriali, agricoltura, rifiuti, altro) o categorie o sottocategorie secondo le particolarità del caso. In particolare, sulla base della classificazione SNAP, tutte le attività antropiche e naturali che possono dare origine ad emissioni in atmosfera sono ripartite in undici macrosettori. Macrosettore 1 Produzione di energia e di trasformazione dei combustibili 2 Combustione non industriale 3 Combustione nell industria 4 Processi produttivi 5 Estrazione e distribuzione dei combustibili 6 Uso dei solventi 7 Trasporti su strada 8 Altre sorgenti mobili e macchinari 9 Trattamento e smaltimento dei rifiuti 10 Agricoltura 11 Altre sorgenti e assorbimenti Per stimare l emissione di una particolare sorgente o categoria cui appartiene, sono definiti tre diversi gradi (tiers) di complessità metodologica o di dettaglio. Nel caso più semplice è stabilita una relazione lineare tra il dato dell attività AD (in condizioni tipiche o medie del processo) e il fattore di emissione EF (emissione standard per unità di dato di attività), il loro prodotto dà il livello di emissione cercato. Nel secondo grado di dettaglio si usa la stessa relazione del primo ma si fa riferimento a fattori di emissione specifici della tecnologia o di un particolare Paese. L ultimo grado di complessità include l uso di dati specifici di sorgente e/o modelli di calcolo più sofisticati. Il livello di dettaglio con cui è necessario compilare l inventario è definito in funzione

6 della criticità della categoria o sottocategoria ad un grado di disaggregazione significativo per ogni singolo caso. Per le categorie critiche si devono utilizzare metodi di stima con maggior dettaglio e grado di complessità nel calcolo, tipicamente il 2 grado o il 3 se sono disponibili metodi appropriati. Per definire se una categoria sia o meno da considerare come critica rispetto all emissione totale nazionale, sono disponibili due approcci quantitativi (da usare entrambi se i dati sono disponibili) ed un criterio qualitativo (da usare in supporto agli altri due o in casi particolari in cui non è possibile effettuare un analisi quantitativa). La Guida indica anche le modalità di gestione dei dati sia esistenti in diversi database (da preferire i dati pubblicati da fonti nazionali piuttosto che internazionali), sia nuovi per i quali sono necessarie misure programmate procedurizzate e significative e l uso delle misure per poter introdurre nuovi dati, nonché come reperire informazioni sui fattori di emissione e sui dati dell attività. Affinché la valutazione dei trend e degli effetti delle eventuali strategie di riduzione degli inquinanti possa essere significativa va posta particolare attenzione alla completezza e alla consistenza dei dati nell intero intervallo temporale (time series) analizzato. Perciò andrebbe garantita una costanza sia nel popolamento degli inventari sia nei metodi; tuttavia quando ciò non è possibile a causa di successivi affinamenti dei metodi, aggiunta di nuove categorie o cambiamenti tecnologici, la guida fornisce supporto per ovviare a ciò. Per ovviare alla mancanza di dati negli intervalli temporali si possono utilizzare metodi combinati per colmare i gap di dati mancanti come ad esempio l overlapping tra metodi diversi, l interpolazione, l uso di dati surrogati, l estrapolazione di trend ed altri ancora. Ogniqualvolta venga effettuato un ricalcolo deve essere registrato, motivato e deve essere esplicitato il metodo utilizzato per il completamento dei dati. Gli AD ed EF sono inevitabilmente affetti da incertezza. I range di incertezza di ciascuno sono tabellati. Una volta che l incertezza di ciascuna categoria è stata determinata, si possono aggregare i dati di incertezza per valutare la stima di incertezza dell intero inventario sia in ogni anno che nell intero periodo. I flussi di informazioni opportuni e il rispetto dei cronoprogrammi garantiscono inventari e report in qualità soddisfacendo i requisiti di trasparenza, completezza, consistenza, accuratezza e comparabilità.

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8 INVENTARIO 2010 L applicativo informatico EmEx L inventario per essere realmente utilizzabile dalla pluralità degli utenti interessati alle emissioni regionali, deve poter essere collocato all interno di un sistema informatico che ne garantisca la fruibilità ed il periodico aggiornamento. Il sistema sviluppato per la regione Lazio dall Agenzia in collaborazione con la società Arianet srl, è l applicativo EmEx (Emission Explorer). EmEx è un browser interattivo supportato da uno strumento GIS progettato per gestire gli inventari delle emissioni di inquinanti atmosferici, semplificando l'analisi dei dati e consentendone la verifica attraverso l'utilizzo di ricerche strutturate e la produzione di carte tematiche. EmEx gestisce sorgenti puntuali, lineari e areali, ciascuna di esse associata a diversi inquinanti connessi a specifiche attività. Queste ultime, che siano antropiche o naturali, sono classificate mediante uno schema gerarchico ad albero (nello specifico la nomenclatura SNAP dell'agenzia Europea per l'ambiente). Le sorgenti areali sono associate ad un insieme di unità territoriali, disposte su due livelli gerarchici (le province e i comuni), con emissioni legate alle sorgenti di livello inferiore (comunale), mentre le emissioni lineari e puntuali sono relative ai singoli oggetti geometrici costituiti da punti e segmenti. Tali dati georeferenziati sono il cuore del database EmEx, che può anche essere arricchito da una serie di livelli cartografici vettoriali, per una miglior produzione di mappe, e livelli tematici raster da utilizzare come proxy per la grigliatura delle emissioni. I vari database di cui è dotato EmEx si realizzano assemblando progressivamente le informazioni tabellari e cartografiche che sono immagazzinate come file di sistema e resi disponibili all utente come insieme strutturato.

9 Esempio di una mappa tematica prodotta da EmEx: emissioni totali di NOx prodotte dall insieme delle attività selezionate con stili diversi a seconda della geometria delle sorgenti Esempio di una mappa prodotta da EmEx: emissioni associate ad un grigliato È inoltre possibile il confronto di basi di dati distinte: due archivi emissivi differenti (per esempio relativi a periodi di tempo differenti o relativi a scenari diversi), definiti sullo stesso insieme di unità amministrative, possono esser confrontati tra loro e ciò può essere utile nello stabilire la variazione del quadro emissivo. Divisione atmosfera e impianti settembre 2015

10 Esempio di una mappa di confronto emissivo: differenze assolute tra due database Il database EmEx è stato creato importando progressivamente i file di dati, relativi ai diversi componenti dell archivio (riferimenti per la classificazione, sorgenti puntuali, lineari o areali, ecc.). I formati questi file (ad eccezione dei livelli cartografici) sono quelli adottati dai corrispondenti file di input di Emission Manager (ARIA-ARIANET, 2008), un sistema modulare finalizzato a preparare l input emissivo per i modelli di qualità dell'aria a partire dai dati di inventario. Attraverso EmEx si può analizzare in modo efficace l insieme dei dati preparati per alimentare i sistemi modellistici, sia per verificare la correttezza degli input che per interpretare i risultati forniti dai modelli

11 Integrazione dello strumento EmEx in un sistema modellistico per la qualità dell aria Le azioni di aggiornamento dell inventario L inventario delle emissioni del Lazio prima dell anno 2013 presentava un quadro informazioni non omogeneo rispetto al territorio regionale. L inventario derivava: dalle informazioni contenute nell inventario nazionale scalato a livello provinciale, il tutto realizzato impiegando esclusivamente una metodologia top-down, da informazioni sulla principale viabilità regionale derivanti da un processo di ricerca bottom-up realizzato presso gli Enti Gestori delle varie arterie stradali, da precise e dettagliate informazioni ottenute dal Comune di Roma e dall Agenzia della Mobilità (con modalità sia top-down che con modalità bottom-up) che caratterizzavano con notevole dettaglio la viabilità dell Area Metropolitana di Roma, da una parziale estrazione delle informazioni emissive contenute in una porzione significativa delle pratiche autorizzative. Alla luce delle scadenze previste dalla normativa, la Regione Lazio ha richiesto ad ARPA Lazio un radicale aggiornamento all anno 2010 di questo inventario secondo gli standard indicati a livello nazionale dall Istituto Superiore per la Prevenzione e Ricerca Ambientale (ISPRA), nonché seguendo le metodologie adottate a livello europeo e internazionale. Il lavoro di revisione ed aggiornamento (realizzato impiegando una procedura bottom-up), è durato circa tre anni e si è articolato principalmente nelle seguenti fasi: 1. richiesta di informazioni quantitative a numerosi soggetti come i gestori degli impianti industriali, i gestori delle reti di distribuzione del gas naturale e tanti altri

12 soggetti dai quali è possibile ottenere informazioni utili per la stima delle emissioni contenute nell inventario, 2. analisi dei dati ricevuti ed elaborazione anche tramite specifici modelli matematici (come quelli per la stima delle emissioni da traffico, dalla vegetazione, dai veicoli in partenza e in arrivo all aeroporto, ecc ). 3. inserimento delle emissioni così stimate nel database e la verifica di tutti i dati introdotti. Tutte le emissioni considerate sono state classificate secondo la nomenclatura standard europea denominata SNAP 97 (Selected Nomenclature for Air Pollution). La classificazione ad albero prevede tre livelli successivi di dettaglio: al primo livello di classificazione tutte le emissioni sono assegnate a 11 macrosettori emissivi. Ciascun macrosettore è diviso in settori che, a loro volta, sono divisi in attività emissive. In totale, l Inventario, contiene emissioni relative a 338 attività emissive. Per quanto riguarda sei macrosettori [2 (Combustione non industriale), 4 (Processi produttivi), 6 (Uso di solventi), 8 (Altre sorgenti mobili), 10 (Agricoltura), e 11 (Natura)] l aggiornamento è stato effettuando seguendo la procedura INEMAR ( di tipo totalmente top-down. Anche in questo caso la fase di raccolta delle informazioni numeriche è stata particolarmente impegnativa per la consistente mole di dati da reperire e per la varietà dei soggetti detentori. Le informazioni raccolte hanno riguardato: i fattori di emissione gli indicatori di attività le variabili surrogato per la disaggregazione spaziale degli indicatori di attività Gli inquinanti presi in considerazione per l inventario 2010 sono: ossidi di azoto (NOx) composti organici volatili non metanici (NMVOC) monossido di carbonio (CO) ossidi di zolfo (SOx) polveri totali sospese (PTS) polveri sottili (PM10, PM2,5) gas serra (CO2, CH4 ed N2O). Per quanto riguarda i fattori di emissione e le metodologie di stima, come previsto dal D.Lgs. n.155 del 13 agosto 2010, il riferimento è il manuale comune EMEP-CORINAIR (ora EMEP/EEA). Qui di seguito vengono brevemente illustrati i tipi di aggiornamento realizzati per i diversi macrosettori CORINAIR.

13 Macrosettore 1: Combustione nell industria dell energia e trasformazione fonti energetiche Comprende le emissioni di caldaie, turbine a gas e motori stazionari e si focalizza sui processi di combustione necessari alla produzione di energia su ampia scala. In questo caso, l inventario anteriore al 2013 era sufficientemente dettagliato soprattutto per quanto attiene agli impianti di grandi dimensioni. L aggiornamento si è concentrato sia nel verificare l attendibilità delle informazioni relative agli impianti già presenti nell inventario che nel caratterizzare gli impianti di dimensioni medio-piccole. A tale scopo sono state considerate le varie autorizzazioni AIA, VIA e le autorizzazioni ordinarie ai sensi del D.Lgs. 152/2006 Art. 269 e le dichiarazioni ambientali delle aziende registrate EMAS. Macrosettore 2: Impianti di combustione non industriali Comprende i processi di combustione non di tipo industriale e finalizzati alla produzione di calore (riscaldamento): sono compresi, quindi, gli impianti commerciali e istituzionali, quelli residenziali (riscaldamento e processi di combustione domestici quali camini, stufe, ecc.) e quelli agricoli. Per la stima delle emissioni si utilizzano i dati di vendita/consumo delle diverse tipologie di combustibile (metano, gasolio, GPL) ed i fattori di emissione, secondo la relazione: Ei (t/anno) = Cj (GJ) * FE (t/gj) dove Ei è l emissione dell inquinante i-esimo e Cj è il consumo del combustibile j-esimo. Per quanto riguarda il gasolio ed il GPL la fonte utilizzata è il Bollettino Petrolifero Nazionale dove sono reperibili i dati sulle vendite provinciali di gasolio e GPL per anno di riferimento Sono stati considerati i dati SNAM relativi alle quantità di gas distribuita a livello provinciale, anno di riferimento Per quanto riguarda i prodotti petroliferi (gasolio e GPL), è necessario far riferimento ai dati di vendita, ipotizzando che il quantitativo venduto sia corrispondente al combustibile consumato. Per quanto riguarda invece la biomassa, in mancanza di dati derivanti da approfondimenti specifici effettuati sul territorio, si è fatto riferimento all indagine condotta da ISPRA ARPA Lombardia (anno 2007) Stima dei consumi di legna da ardere ad uso domestico in Italia, attualmente in fase di aggiornamento con i dati relativi all anno Da questo studio risulterebbe che il consumo di legna a livello regionale ammonterebbe a t/anno. Sulla base di queste informazioni è stata calcolata la distribuzione percentuale del consumo totale di combustibili nel Lazio. Successivamente l ipotesi fatta è quella di attribuire il consumo di ogni combustibile (disponibile con dettaglio provinciale e nel caso della legna regionale) a ciascun comune proporzionalmente alle superfici riscaldate delle abitazioni occupate suddivise per tipologia

14 di combustibile (dati ISTAT) ed in funzione dei gradi giorno associati ai singoli comuni, adottando quindi ipotesi di consumi differenziati per unità di superficie riscaldata nelle diverse zone climatiche. I dati relativi alle superfici riscaldate per le diverse combinazioni di destinazione d uso dell edificio, tipo di abitazione, classi di età dell edificio, tipo di impianto di riscaldamento e tipo di combustibile (olio combustibile, gasolio, metano, GPL, carbone, legna, altro) sono quelli relativi al Censimento della popolazione e delle abitazioni (Dati ISTAT, anno 2001). Poiché i fattori di emissione da combustione della legna variano in base alla tipologia di apparecchio utilizzato per la combustione è stato poi necessario ridistribuire il dato di consumo comunale ottenuto in funzione di tale indicatore utilizzando la distribuzione % delle tipologie di apparecchi per la Regione Lazio ottenuti dall indagine condotta da ISPRA ARPA Lombardia (anno 2007). Successivamente dal prodotto tra i consumi con dettaglio comunale ed i relativi fattori di emissione sono state ottenute le emissioni. Macrosettore 3: Impianti di combustione industriale e processi con combustione Comprende tutti i processi di combustione strettamente correlati alle attività industriale e, pertanto, vi compaiono tutti i processi che necessitano di energia prodotta in loco tramite combustione: caldaie, fornaci, prima fusione di metalli, produzione di gesso, asfalto, cemento, ecc. L aggiornamento dell inventario è stato realizzato considerando le varie autorizzazioni AIA, VIA e le autorizzazioni ordinarie ai sensi del d.lgs. 152/2006 art. 269 e armonizzando il dato con l inventario nazionale. Macrosettore 4: Processi produttivi Comprende le rimanenti emissioni industriali che non si originano nel corso di una combustione, ma da tutti gli altri processi legati alla produzione di un dato bene o materiale (tutte le lavorazioni nell industria siderurgica, meccanica, chimica organica ed inorganica, del legno, della produzione alimentare, ecc.). L aggiornamento dell inventario è stato realizzato con modalità bottom-up considerando le varie autorizzazioni AIA, VIA e le autorizzazioni ordinarie ai sensi del d. lgs. 152/2006 art. 269 e armonizzando il dato con l inventario nazionale. Macrosettore 5: Estrazione, distribuzione combustibili fossili e geotermia Il macrosettore raggruppa le emissione dovute ai processi di produzione, distribuzione, stoccaggio di combustibile solido, liquido e gassoso e riguarda sia le attività sul territorio che quelle off-shore. Comprende, inoltre, anche le emissioni dovute ai processi geotermici di estrazione dell energia. Per il momento non è stato condotto alcun tipo di aggiornamento in proposito, vista anche la scarsa presenza nella regione di attività produttive di questo tipo.

15 Macrosettore 6: Uso di solventi Comprende tutte le attività che coinvolgono l uso di prodotti contenenti solventi, ma non la loro produzione (es. operazioni di verniciatura sia industriale che non, sgrassaggio, fino all uso domestico che si fa di tali prodotti). Esse vengono stimate in base al consumo di prodotti contenenti solventi (attività di verniciatura, operazioni di sgrassaggio, manifattura o lavorazione di prodotti chimici, altro usi di solventi). I dati necessari per l elaborazione delle stime sono le quantità merci contenenti solventi prodotte e/o il consumo di tali merci. Tali informazioni sono generalmente reperibili in forma molto aggregata (livello nazionale o regionale) presso le associazioni di categoria, con conseguente forte approssimazione nel rappresentare la situazione reale a livello locale. In mancanza di informazioni specifiche sul territorio, si è fatto riferimento ai dati elaborati da ISPRA per l aggiornamento dell inventario nazionale all anno 2010, con disaggregazione a livello provinciale. Le emissioni a scala provinciale sono state poi disaggregate a livello di comune utilizzando come proxy il numero di addetti per unità locale per categoria produttiva ATECO (Attività Manifatturiere). Macrosettore 7: Trasporti su strada Comprende tutte le emissioni dovute alle automobili, ai veicoli leggeri e pesanti, ai motocicli e agli altri mezzi di trasporto su strada, comprendendo sia le emissioni dovute allo scarico che quelle da usura dei freni, delle ruote e della strada. A questo macrosettore era stata posta un attenzione particolare già nella versione precedente dell inventario. L aggiornamento ha riguardato l implementazione di alcune informazioni relative alla strade provinciali che afferiscono all area metropolitana di Roma. Macrosettore 8: Altre sorgenti mobili e macchine Include il trasporto ferroviario, la navigazione interna, i mezzi militari, il traffico marittimo, quello aereo e le sorgenti mobili a combustione interna non su strada, come ad esempio i mezzi agricoli, forestali (motoseghe, apparecchi di potatura, ecc.), quelli legati alle attività di giardinaggio (falciatrici, ecc.) ed i mezzi industriali (ruspe, caterpillar, ecc.). E un macrosettore particolarmente complesso e notevolmente importante per il Lazio che vede la presenza dell aeroporto intercontinentale di Roma Fiumicino e di Roma Ciampino, degli aeroporti militari, tra i quali il più significativo è quello di Pratica di Mare, e del porto crocieristico e commerciale di Civitavecchia (compresa la parte del porto asservita alla Centrale termoelettrica ENEL a carbone di Torrevaldaliga Sud), cui si affiancherà nel prossimo futuro il porto crocieristico di Fiumicino. Le emissioni di inquinanti dovute a questo macrosettore sono state stimate impiegando la normale tecnica top-down, salvo per le emissioni del porto di Civitavecchia che sono state stimate anche con un approcco bottom-up.

16 Considerando inizialmente l approccio top-down, gli indicatori di attività necessari per effettuare una stima delle emissioni sono: traffico aereo: il numero di cicli LTO (decolli/atterraggi) traffico portuale: numero di attracchi per tipologia di imbarcazione e tempi di manovra e di stallo all interno del porto per le restanti attività i consumi di combustibile. Vengono di seguito dettagliate le diverse metodologie di stima per ciascun settore, applicabili in funzione della disponibilità dei dati in input. Traffico Aereo Le emissioni che derivano da questa attività, vengo stimate utilizzando la metodologia relativa alle linee guida dettate dall'unione Europea. In particolare, la stima è stata effettuata considerando sia le attività a terra, sia quelle in aria, non coinvolgendo solo gli aerei ma il sistema aeroporto nel suo complesso. Sulla base della classificazione Corinair le attività di cui sono state stimate le emissioni sono: Traffico nazionale (ciclo LTO 1000) Traffico internazionale (ciclo LTO 1000 ) Mezzi di supporto a terra Il contributo emissivo del traffico di crociera ( traffico nazionale di crociera sopra i 1000 m di quota: numero di atterraggi totali e traffico internazionale di crociera sopra i 1000 m di quota: numero di atterraggi internazionali), in analogia con il database INEMAR, non è stato considerato. Sulla base della metodologia impiegata, la stima dell emissione dei diversi inquinanti derivante dal movimento degli aerei (decollo, atterraggio e movimenti a terra) è stata ottenuta utilizzando la relazione seguente: dove: EmAi,j,k,w = FE_AEREOi,j * NUM_MOVIMENTIi,k,w /1000 EmAi,j,k,w = emissioni per ogni codice aereo (legato al tipo di motore) i, per ogni fase di movimento j, per nazionalità w, nell ora k [t/anno] FE_AEREOi,j = fattore di emissione per ogni codice aereo i e per ogni fase di movimento j [kg/volo] NUM_MOVIMENTIi,k,w = numero di movimenti per ogni codice aereo i e per decollo o atterraggio (legati alle fasi di movimento), per ogni nazionalità w, nell ora k [voli/ora]

17 Oltre alle emissione derivanti dal decollo e dall atterraggio degli aerei, vanno considerati anche i moventi dei mezzi di supporto a terra (Ground Support Equipment) cioè di quei mezzi dedicati: al trasporto di passeggeri, equipaggi e bagagli; alle attività di assistenza agli aeromobili (rifornimenti, servizi tecnici, deicing, toilette, pulizie cabine, catering); alla gestione e manutenzione piste e aree verdi (pulizia piste e piazzale sgombero neve, sfalcio meccanico). Per ogni inquinante la stima dell emissione dovuta a questi mezzi viene effettuata impiegando la relazione seguente: dove: EmMTz,i,j,,k= FE_MTz * TEMPO_SPEC_FUNZz,i,j /1000 EmMTz,i,j,k = emissioni per ogni mezzo a terra z associato all aereo i, per ogni fase di movimento j nell ora k (t/anno) FE_MTz = fattore di emissione per ogni tipo di mezzo a terra z (kg/min) TEMPO_SPEC_FUNZ z,i,j = tempo di funzionamento per il tipo di mezzo a terra z associato all aereo i, per fase movimento j (min) Impiegando queste relazioni e le informazioni relative agli aeroporti di Fiumicino e di Ciampino sono stati ottenuti i valori delle emissioni. Traffico Portuale In base alla classificazione CORINAIR le emissioni dai porti sono suddivise nelle seguenti attività: Traffico marittimo nazionale Traffico marittimo internazionale Ai fini della stima delle emissioni, il percorso compiuto da una nave può essere scomposto in cinque modalità operative: Cruising (crociera) Maneuvering (manovra) Hotelling (stazionamento) Tanker offloading (rifornimento di navi cisterne) Auxiliary (sistemi ausiliari) Sulla base di ciò, il traffico marittimo è stato descritto esaurientemente mediante le prime tre fasi, coerentemente con i dati a disposizione. La metodologia è descritta dalla seguente equazione:

18 Ei= jklmn dove: Ei = emissione totale dell inquinante i i = inquinante j = carburante k = tipo di imbarcazione l = tipo di motore m = fase operativa n = numero di imbarcazioni Eijklmn = emissione totale dell inquinante i dall uso del carburante j, sulle n imbarcazioni di tipo k, con motore l, nella fase m E ijklmn Il valore di Eijklm è stato poi calcolato impiegando la seguente formula: Eijklmn = Sjkm tjklm Fijlm Njklm 10-6 dove: Sjkm = consumo giornaliero di carburante j, nell imbarcazione k nella fase m tjklm = giorni di navigazione dell imbarcazione k con motore l e usando carburante j nella fase m Fijlm = F.E. medio dell inquinante i, per il carburante j e motore l nella fase m Njklm = numero imbarcazioni k, con motore l e carburante j Il valore di Sjkm è calcolato poi con la seguente formula: Sjkm = Cjk pkm dove: Cjk = consumo giornaliero di combustibile j dell imbarcazione k al 100% della potenza (come funzione della stazza lorda) [t/giorno]. pkm = frazione del consumo di combustibile nella fase m per l imbarcazione k Il valore di Cjk è infine calcolato con la seguente formula: Cjk = ajk+ bjk GT + cjk*gt2 + djk*gt3 + ejk*gt4 dove: ajk,bjk,cjk,djk,ejk = GT = coefficienti tabellati nella metodologia stazza lorda dell imbarcazione [t] Per applicare tale metodologia sono necessari molti dati di dettaglio che nello specifico a livello top-down non risultano a disposizione; in mancanza di informazioni, in particolare dei dati sui movimenti (attracchi e tempi di manovra e stallo) delle imbarcazioni

19 nei porti e loro rispettive stazze, è stato fatto riferimento ai dati elaborati da ISPRA per l aggiornamento dell inventario nazionale all anno 2010, con disaggregazione a livello provinciale. ARPA Lazio ha condotto e concluso un analisi bottom-up relativa al solo porto di Civitavecchia, il più importante del Tirreno. Finora sono stati analizzati gli attracchi alle diverse banchine del porto per gli ultimi anni (oltre 5200 ogni anno) e sono state censite la maggioranza delle navi di vario tipo (navi traghetto, navi da crociera, navi mercantili) che sono attraccate. Il numero totale delle navi censite manualmente è stato di circa 570 unità. Sulla base delle informazioni così ottenute, ed applicando la metodologia sopra riportata, è possibile ottenere una disaggregazione spaziale e temporale delle emissioni portuali ad alta risoluzione. Per applicare tale metodologia sono necessari molti dati di dettaglio che nello specifico a livello top-down non risultano a disposizione per gli altri porti del Lazio; in mancanza di informazioni, in particolare dei dati sui movimenti (attracchi e tempi di manovra e stallo) delle imbarcazioni nei porti e loro rispettive stazze, è stato fatto riferimento ai dati elaborati da ISPRA per l aggiornamento dell inventario nazionale all anno 2010, con disaggregazione a livello provinciale. Altri Trasporti In questo settore sono prese in considerazione le emissioni dovute ai trasporti fuori strada in agricoltura, industria, silvicoltura e giardinaggio. In mancanza di informazioni specifiche sul territorio, si è fatto riferimento ai dati elaborati da ISPRA per l aggiornamento dell inventario nazionale all anno 2010, con disaggregazione a livello provinciale. Le emissioni stimate con livello di dettaglio provinciale sono state successivamente disaggregate a livello comunale utilizzando come variabile proxy la superficie agricola utilizzata (SAU), dal censimento ISTAT sull agricoltura, anno Macrosettore 9: Trattamento e smaltimento rifiuti Comprende le attività di incenerimento, spargimento, interramento di rifiuti, ma anche gli aspetti ad essi collaterali come il trattamento delle acque reflue, il compostaggio, la produzione di biogas, lo spargimento di fanghi, ecc. Nell inventario originario erano presenti informazioni decisamente realistiche in proposito e con il lavoro attuale esse sono state aggiornate al Inoltre, dall esame delle varie autorizzazioni AIA, VIA e le autorizzazioni ordinarie ai sensi del D.Lgs. 152/2006 Art. 269 è stato possibile ottenere ulteriori informazioni, soprattutto nelle aree industriali di Frosinone. In particolare sono state individuate e censite un numero non trascurabile di impianti di rendring che costituiscono una classe di impianti di rilevanza particolare.

20 Macrosettore 10: Agricoltura Comprende le emissioni dovute a tutte le pratiche agricole ad eccezione dei gruppi termici di riscaldamento (inclusi nel macrosettore 3) e dei mezzi a motore (compresi nel macrosettore 8); sono quindi incluse le emissioni dalle coltivazioni con e senza fertilizzanti e/o antiparassitari, pesticidi, diserbanti, l incenerimento di residui effettuato in loco, le emissioni dovute alle attività di allevamento (fermentazione enterica, produzione di composti organici) e di produzione vivaistica. Allevamento animali Per quanto riguarda questo settore la stima dell emissione dei vari inquinanti è stata ottenuta moltiplicando l indicatore di attività, rappresentato dal numero di capi, suddivisi per tipologia di allevamento (suini, bovini, ovini,..) per il fattore di emissione. I settori compresi nella dicitura di Allevamenti animali sono: la fermentazione enterica la gestione reflui (composti organici e composti azotati) le emissioni di particolato La fonte ufficiale dei dati utilizzati quali indicatori per la stima delle emissioni è l ISTAT che fornisce il numero di capi, per tipologia di allevamento e con livello di dettaglio comunale, aggiornati all anno Tale indicatore è stato poi moltiplicato per i fattori di emissione per calcolare emissioni di inquinanti complessive relative all allevamento degli animali. Coltivazione con fertilizzanti Per i suoli agricoli i dati necessari per effettuare una stima delle emissioni da coltivazioni che utilizzano fertilizzanti sono il quantitativo di fertilizzanti azotati venduti, la superficie agraria utilizzabile ed il fabbisogno di azoto di ogni tipologia di fertilizzante. Per ottenere una stima emissiva con un livello di dettaglio comunale si prende in considerazione il fabbisogno azotato (Kg N/ha) per singola coltura, gli ettari di superficie agraria utilizzabile (S.A.U.) comunale dedicati alle diverse tipologie colturali e le unità di azoto dei fertilizzanti azotati venduti per provincia. Il fertilizzante applicato alle coltivazioni viene calcolato utilizzando il quantitativo di venduto (dettaglio provinciale) e il fabbisogno azotato delle diverse colture (derivato dal codice di buona pratica agricola, approvato con DM 19 aprile 1999, e dalle indicazioni fornite dal Settore Agricoltura delle Province di Mantova e Pavia). La fonte ufficiale dei dati da utilizzare relativi alle quantità di fertilizzanti per uso agricolo, aggiornate al 2011, quali indicatori per la stima delle emissioni è l ISTAT (dati a livello provinciale). Per disaggregare a livello comunale il dato emissivo calcolato con livello di dettaglio provinciale vengono utilizzati gli ettari di S.A.U. (superficie agricola utilizzata) dedicati alle diverse tipologie colturali, reperiti dal sito dell ISTAT relativi al Censimento Agricoltura Coltivazione senza fertilizzanti Per quanto riguarda le emissioni dovute ad attività agricole senza uso di fertilizzanti, esse si riferiscono alle seguenti attività CORINAIR:

21 Foraggere (pascoli, prati permanenti ed altri prati avvicendati); Risaie Tutte le altre coltivazioni sono state considerate soggette a fertilizzazione e pertanto calcolate come spiegato in precedenza. I fattori di emissione e gli indicatori di attività coincidono con quelli utilizzati per la redazione dell inventario nazionale anno 2010, con disaggregazione a livello provinciale. Per disaggregare a livello comunale il dato emissivo calcolato con livello di dettaglio provinciale vengono utilizzati gli ettari di S.A.U. (superficie agricola utilizzata) dedicati alle diverse tipologie colturali, reperiti dal sito dell ISTAT relativi al Censimento Agricoltura Emissioni Totali Le emissioni complessive derivanti dall agricoltura sono calcolate come somma delle diverse attività. Macrosettore 11: Natura e altre sorgenti e assorbimenti Comprende tutte le attività non antropiche che generano emissioni (attività fitologica di piante, arbusti ed erba, fulmini, emissioni spontanee di gas, emissioni dal suolo, vulcani, combustione naturale, ecc.) e quelle attività gestite dall uomo che ad esse si ricollegano (foreste gestite, piantumazioni, ripopolamenti, combustione dolosa di boschi). La metodologia CORINAIR fornisce i fattori di emissione in funzione dell estensione dei boschi per tipologia di alberi. Per questo macrosettore si è fatto riferimento alle stime effettuate da ISPRA, aggiornate all anno 2010, poiché il dettaglio degli indicatori di attività reperibili coinciderebbero con le informazioni utilizzate da ISPRA per la stima.

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