PROTOCOLLO D ISTITUTO PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI
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- Annunziata Pisano
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1 MINISTERO DELLA ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO DI ESINE Via Chiosi ESINE (BS) Telefono: 0364/ Fax: 0364/ istcompesine@libero.it- bsic83800q@istruzione.itbsic83800q@servizipec.com- dirdidesine@tiscali.it Cod fiscale: Cod.meccanografico:BSIC83800Q PROTOCOLLO D ISTITUTO PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI Il presente protocollo è un documento elaborato dal gruppo di lavoro degli insegnanti di sostegno e approvato dal GLI di Istituto (Gruppo di Lavoro Inclusione), allo scopo di indicare, a quanti operano nella scuola, procedure e buone prassi per un ottimale inserimento degli alunni certificati. E' uno strumento di lavoro e pertanto sarà integrato periodicamente in base alle esperienze realizzate. In particolare si propone di: definire compiti e ruoli delle figure operanti all'interno dell'istituzione scolastica definire pratiche condivise favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni tra i vari soggetti coinvolti FINALITA': La finalità è l'integrazione degli alunni in un contesto che, oltre a progettare percorsi per il miglioramento complessivo della persona disabile, consideri la diversità come valore da vivere e da condividere. OBIETTIVI: contribuire allo sviluppo equilibrato dell'emotività e dell'affettività del bambino promuovere lo sviluppo delle abilità sociali e comunicative facilitare l'apprendimento ipotizzare un progetto di vita compatibile con le potenzialità e le difficoltà proprie del soggetto Il protocollo delinea prassi condivise di carattere: amministrativo e burocratico (documentazione necessaria) comunicativo e relazionale educativo didattico sociale (collaborazioni tra scuola e territorio)
2 L'adozione del Protocollo per l'integrazione consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nella legge quadro n 104/92 e nell'accordo di programma tra Enti della Provincia di Brescia. 1- NORMATIVA DI RIFERIMENTO Legge quadro per l assistenza, l integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate n.104 del 5 febbraio 1992 DPCM 185/2006, Regolamento recante modalità e criteri per l individuazione dell alunno come soggetto in situazione di handicap Linee guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità (4 agosto 2009) Accordo quadro di programma provinciale per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità ( ) Regolamento assistenza specialistica a.s RUOLO DELLA SCUOLA La Scuola in quanto agenzia educativa è l Istituzione che deve farsi garante del diritto di tutti all educazione, disabili compresi, come scritto dalla Costituzione. Nell ambito del progetto di vita complessivo della persona in situazione di handicap la Scuola assume con la famiglia ed i servizi sociali e sanitari un ruolo fondamentale in funzione sia dell integrazione sociale che dello sviluppo delle capacità e potenzialità del singolo soggetto. Essa è parte integrante di un progetto che mira, per quanto possibile, sia a creare le condizioni che consentano la piena realizzazione esistenziale del soggetto in situazione di handicap sia ad attivare capacità di risposta complessiva del sistema in grado di attenuare o contenere lo svantaggio del soggetto stesso. Compito dell amministrazione scolastica è la gestione funzionale delle risorse messe a disposizione dall Ufficio Scolastico Provinciale. A. Condizioni essenziali per il raggiungimento degli obiettivi dell integrazione scolastica da parte delle Istituzioni Scolastiche: il raccordo con i Servizi socio-sanitari del territorio al fine di cooperare al progetto complessivo di riabilitazione e di integrazione sociale del soggetto, e di collaborare alla realizzazione del progetto di vita di cui alla Legge 328/2000; la definizione/elaborazione di progetti educativi individualizzati volti alla valorizzazione ed allo sviluppo delle potenzialità degli alunni in situazione di handicap ed all individuazione di metodologie educative e didattiche idonee; la presenza, dove il progetto lo preveda, di insegnanti specializzati corresponsabili con i docenti curricolari dell attuazione del progetto educativo; la dotazione di attrezzature e di materiali didattici adatti e di ambienti idonei; il coinvolgimento delle famiglie, sia dell alunno in situazione di handicap che degli altri, nel progetto educativo e di integrazione scolastica; l utilizzo dei collaboratori scolastici anche per le funzioni assistenziali di base (CM prot del 30/11/2001 ).
3 B. Organizzazione dell attività educativa, didattica e riabilitativa. Ogni istituzione scolastica assicura, con la collaborazione diretta del GLI di Istituto, che all interno del Piano dell Offerta Formativa (POF) di cui al DPR 275/99, venga riservata una specifica attenzione all integrazione scolastica, predisponendo i progetti necessari, individuando le risorse strumentali e professionali, le modalità organizzative, di verifica e valutazione. I progetti di integrazione, elaborati a partire dai bisogni individuati, dovranno in particolare assicurare: maggiore flessibilità/specializzazione degli spazi (dotazione di strumentazione e di ambienti/spazi funzionali come i laboratori) e dei tempi ( individuazione della classe più idonea ad accogliere l alunno); maggiore/migliore uso delle risorse umane disponibili (attraverso l'elaborazione di un progetto di plesso o di istituto sull'utilizzo delle ore di compresenza e delle ore per l attività di sostegno); maggiore/migliore uso delle tecnologie didattiche; variabilità organizzativa della giornata scolastica; pluralità di forme di raggruppamento degli alunni (art.2 e art. 7 L.517/77 DPR 275/99); assicurare la partecipazione degli alunni in situazione di handicap alle varie attività della propria classe ( gite scolastiche, attività integrative ecc.) promosse dalla scuola; Nell ambito della autonomia didattica e organizzativa loro assegnata dal DPR 275/99, le istituzioni scolastiche promuovono esperienze di innovazione, ricerca e sperimentazione, in tema di integrazione scolastica, in forma singola o associata, anche in collaborazione con i CTRH, promuovendo, ove sia possibile, la presenza di figure professionali come, ad esempio, la/lo psicopedagogista. C. Continuità educativa e didattica fra i diversi ordini di scuola Ai fini del processo di integrazione, dovrà essere garantita una continuità educativa tra ordini di scuola in modo da consentire la realizzazione di un Progetto Educativo Individualizzato Unitario, rispondente efficacemente ai bisogni educativi ed ai ritmi di apprendimento dell'alunno in situazione di handicap. Relativamente a tale adempimento le singole istituzioni scolastiche assumono i seguenti impegni: elaborazione di uno specifico progetto di accompagnamento per gli alunni in situazione di handicap ( C.M. n.1 del , art. 7 DPR 275/ 99) trasmissione del Fascicolo Personale dell'alunno in situazione di handicap al grado scolastico successivo, avuto l assenso della famiglia e con la stessa verificata la validità del verbale di accertamento in esso contenuto programmazione ed effettuazione, entro il primo mese di scuola, di specifici incontri tra gli insegnanti dei due ordini di scuola, al fine di favorire l inserimento; nei P.E.I. dovranno essere programmati interventi specifici per l'orientamento post scuola dell'obbligo, mirati ad evidenziare e ad esplicitare le potenzialità, le attitudini e gli interessi degli alunni. I risultati che emergeranno faranno parte integrante del P.D.F. che accompagnerà l'alunno nell'accesso alla Scuola Media Secondaria di II grado, ai Centri di Formazione Professionale o ad altre strutture. Una sintesi dell'orientamento verrà consegnata dalla scuola alla famiglia. D. Organizzazione delle attività extrascolastiche Le singole istituzioni scolastiche assumono l'impegno di sensibilizzare le famiglie affinché acconsentano alla partecipazione del proprio figlio/a alle attività extra scolastiche fruibili nel territorio, per promuovere una reale integrazione sociale.
4 3- RUOLO E FUNZIONI DELL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO L'insegnante di sostegno è una risorsa professionale assegnata a tutta la classe, non esclusivamente ad un singolo alunno, per garantire iniziative di integrazione. Ha il compito e la responsabilità della progettazione e della attuazione di interventi mirati ad accompagnare il progetto di vita dell'alunno disabile in un contesto di accoglienza. Il suo intervento tende a mediare e calibrare le esperienze quotidiane sulla base dei reali bisogni del soggetto, rispettando i suoi ritmi e tempi di apprendimento. La coppia insegnante di sostegno-alunno diversamente abile, se rigidamente intesa porta all'isolamento del soggetto e non favorisce la sua socializzazione. L'integrazione dell'alunno è compito di tutti gli insegnanti e della comunità scolastica nel suo insieme. Le attività didattiche di sostegno non sono attuate solo dall'insegnante assegnato, ma da tutto il team docente che opera nella sezione o nella classe e possono essere svolte con tutto il gruppo classe, in piccolo gruppo, individualmente, sia in aula che all'esterno, in rapporto al progetto educativo. Le diverse modalità di intervento, vengono alternativamente scelte e praticate a seconda delle situazioni e degli obiettivi perseguiti. Le attività didattiche di sostegno mirano a : Favorire l'individualizzazione dell'insegnamento attraverso la preparazione di percorsi e materiali specifici Favorire la relazione e l'integrazione del bambino con i compagni Sviluppare le potenzialità e raggiungere una migliore autonomia personale Non esistono impedimenti né di natura giuridica né di natura pedagogica al fatto che gli insegnanti curricolari e di sostegno possano programmare attività in cui si alternano nell'insegnamento delle discipline (fatte salve le competenze). Il docente di sostegno assume la contitolarità della sezione o della classe in cui è inserito l'alunno disabile ed è corresponsabile dell'attività educativo didattica. Al pari degli altri insegnanti è impegnato nella gestione dell'azione didattica nei suoi momenti di programmazione, conduzione, verifica e nella valutazione di tutti gli alunni della classe in cui opera. Partecipa ai progetti di prevenzione delle difficoltà e di arricchimento dell'offerta formativa e agli incontri con i genitori. L utilizzo dell insegnante di sostegno, qualora il bambino disabile affidatogli non sia grave, per sostituire colleghi assenti deve essere caratterizzato da assoluta necessità, solo in assenza di altri insegnanti, e solo all interno della classe dove opera per l integrazione scolastica. 4- ASSISTENTE SPECIALISTICO Tale figura ha il compito di sostenere l alunno disabile nell ambito dell autonomia e della comunicazione. La necessità di questo supporto deve essere certificata. La competenza economica è in carico all Ente locale. Il personale assistente per l autonomia e la comunicazione dovrà essere personale con competenze specifiche e dovrà essere in possesso di un titolo di studio. Detto operatore, nel limite delle proprie competenze e sotto la diretta responsabilità didattica dei docenti, collabora con gli insegnanti e il personale della scuola per l effettiva partecipazione dell alunno a tutte le attività scolastiche, ricreative e formative. Partecipa alle attività di programmazione e di verifica con gli insegnanti, con i referenti delle strutture sanitarie e con i servizi territoriali (Incontri ASL/Scuola/Famiglia).
5 Partecipa alla stesura del piano educativo individualizzato, contribuendo, secondo le proprie competenze, all individuazione delle potenzialità, degli obiettivi, delle strategie/metodologie, dei momenti di verifica. L assistente specialistico svolge la sua attività all interno dell ambiente scolastico o durante le attività esterne programmate dalla scuola, quali gite ed uscite scolastiche, oltre alle attività formative del territorio ove previste dal PEI.. Affianca l alunno durante il momento mensa. 5- COLLABORATORE SCOLASTICO Per l alunno con disabilità che necessita di accompagnamento per spostarsi all interno della struttura scolastica, per accedere ai bagni o per un assistenza durante la mensa è prevista un assistenza di base fornita dai collaboratori scolastici. 6- PROCEDURE PER LA SEGNALAZIONE DEI CASI DI DIFFICOLTÀ E RILASCIO CERTIFICAZIONE Individuazione dell alunno in situazione di handicap ed atti conseguenti Dalla lettura combinata delle norme successive alla legge quadro - e precisamente art. 2 del decreto legge n. 324 del e D.P.R atto di indirizzo - compete allo psicologo esperto dell età evolutiva o ad un medico specialista nella patologia segnalata, la certificazione di situazione di handicap scolastico, mentre alle commissioni mediche citate dall art. 4 della L. 104/92 compete l accertamento delle disabilità e dell eventuale condizione di handicap o di handicap con gravità (comma 3 art. 3 L. 104/92). La certificazione di alunno in situazione di handicap prodotta dallo psicologo esperto dell età evolutiva o da un medico specialista nella patologia segnalata ha quindi validità limitatamente all ambito scolastico (artt. 12 e 13 della L. 104/92) ed all arco di tempo per il quale è stata rilasciata. Nella certificazione deve essere indicata, quando opportuno, la necessità di sostegno didattico mediante insegnanti specializzati (comma 3, art. 13 L. 104/92). La natura e l entità della disabilità possono creare condizioni di ridotta autonomia personale nello svolgimento delle attività in ambito scolastico tali da rendere necessario un intervento assistenziale nella sfera individuale o in quella di relazione. In questi casi la certificazione deve evidenziare la necessità di intervento di assistenza ad personam in ambito scolastico (artt. 42 e 45 del D.P.R n 616). Sulla base della certificazione di handicap sono possibili le seguenti combinazioni di necessità per l alunno in situazione di handicap, oltre a quanto previsto in termini di trasporto assistito, dotazione di ausili e sussidi didattici, abbattimento barriere architettoniche, dotazione di attrezzature e presidi protesici: -sostegno didattico ed assistenza di base e/o specialistica per l autonomia personale; -sostegno didattico; -solo assistenza per l autonomia personale; -sdoppiamento classi. Segnalazione ai fini dell accertamento della situazione di handicap Relativamente a tale adempimento: Gli esercenti la potestà genitoriale possono:
6 richiedere una valutazione clinica del proprio figlio all AS.L. o alla Azienda Ospedaliera al fine di valutare la possibilità di presentare domanda di accertamento per l individuazione di alunno disabile ai fini della integrazione scolastica; esprimere il consenso qualora la segnalazione provenga dalla scuola; rivolgere domanda di accertamento per l individuazione di alunno in situazione di handicap al Collegio appositamente costituito presso l A.S.L., per l esercizio del diritto all integrazione scolastica del proprio/a figlio/a L Istituto scolastico, dopo aver acquisito il consenso scritto degli esercenti la potestà genitoriale, invia entro il 31 gennaio richiesta di valutazione all ASL allegando una specifica relazione di presentazione dell alunno in difficoltà. Nell atto di consenso deve essere indicato un recapito telefonico della famiglia e, per i bambini stranieri, se vi è necessità di un mediatore culturale. L ASL invia una relazione/comunicazione scritta alla scuola dell esito della valutazione entro il termine del 30 aprile. Se il bambino è ritenuto candidabile all invio al Collegio di accertamento, l ASL provvede alla messa in atto delle procedure relative. Qualora il bambino sia stato individuato in situazione di handicap, entro il 31 maggio viene inviata alla scuola la certificazione con indicazione di validità (sulla base dell accertamento collegiale) e di eventuali altri bisogni (sostegno, trasporto, assistenza di base, assistenza specializzata), entro il 30 giugno viene inviata la diagnosi funzionale. 7- MATERIALI DIAGNOSI FUNZIONALE Per diagnosi funzionale si intende la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell alunno in situazione di handicap. La D.F. deriva dall acquisizione di elementi clinici e psicosociali.la D.F. va formulata evidenziando in modo particolare le potenzialità e le capacità dell alunno. In relazione a tale adempimento: L ASL o Azienda Ospedaliera, entro il 30 giugno, tramite i propri operatori, provvede a redarre la diagnosi funzionale rilasciandola alla famiglia. PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Il P.D.F., indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell alunno e pone in rilievo le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero e le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate, progressivamente rafforzate e sviluppate. Il P.D.F. è redatto, dopo un primo periodo di inserimento scolastico dai docenti curriculari e dagli insegnanti specializzati delle scuole con la collaborazione dei familiari dell alunno, con la consulenza degli operatori dell ASL o Azienda Ospedaliera. Il P.D.F. è formulato sulla scorta della D.F., nonché sulla conoscenza che gli operatori scolastici hanno del soggetto, conoscenza documentata dal Fascicolo Personale, a cura del Consiglio di Classe., e che conterrà la storia personale ed i prodotti più significativi, atti ad evidenziare i processi evolutivi in tutte le aree. Il P.D.F. è aggiornato a conclusione: della scuola dell infanzia; della scuola elementare; della scuola media; durante il corso di istruzione secondaria superiore.
7 Alla fine della scuola secondaria di 1 il P.D.F. è integrato con specifiche voci riguardanti l orientamento scolastico, in vista del proseguimento degli studi o della formazione per il collocamento al lavoro. PEI Il P.E.I. è il documento nel quale viene descritto il progetto globale predisposto per l alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo, ai fini della realizzazione del diritto all educazione e all istruzione. Il P.E.I. rappresenta lo strumento per la realizzazione coordinata dei progetti riabilitativo, didattico e sociale individualizzati/personalizzati. Il P.E.I dovrà contenere tutti gli interventi individualizzati/personalizzati previsti a favore del soggetto: la valutazione iniziale degli operatori scolastici e dell ASL o Azienda Ospedaliera; gli obiettivi da conseguire a medio e a lungo termine; gli interventi della scuola con le modalità di utilizzazione delle ore di sostegno; gli eventuali supporti sanitari, sociali e riabilitativi dell ASL o Azienda Ospedaliera; gli eventuali interventi del Comune di residenza dell alunno interessato finalizzati alla realizzazione di quanto previsto dal P.E.I.; gli interventi di collaborazione della famiglia; i tempi e le modalità per le verifiche e gli eventuali aggiornamenti. Entro la fine del mese di novembre di ogni anno scolastico gli operatori della Scuola, in collaborazione con la famiglia e avvalendosi della consulenza degli operatori dell ASL e di un rappresentante del Comune (dove necessario) procederanno ala stesura del PEI. Sono da assicurare in media due incontri all anno tra tutti i soggetti interessati alla elaborazione del PEI, uno di progettazione dell intervento (imprescindibile e da curare in modo particolare), da tenersi entro il mese di novembre, per permettere alle scuole di rispettare la scadenza del 30 novembre di ogni anno scolastico per la stesura del PEI, indicata nell Accordo di programma; uno di verifica e riprogettazione, da tenersi entro la fine dell anno scolastico. Non si esclude ovviamente la possibilità di tenere più di due incontri per ogni anno scolastico, là dove tutte le componenti concordino. Nel caso di passaggio da un ordine di scuola all altro, è imprescindibile tenere un incontro di programmazione tra tutti gli operatori (scuola di provenienza, scuola di destinazione, èquipe ASL/NPI, Ente locale nel caso sia necessario, genitori) entro il 31 maggio dell anno scolastico precedente. L incontro di programmazione, previsto entro fine novembre, è dedicato alla individuazione e alla condivisione di obiettivi generali, legati a tutte le aree previste dalla Legge 104/92, riassumibili in autonomia, socializzazione, apprendimento. Gli obiettivi concordati vanno messi a verbale, controfirmati da tutti i presenti, e inseriti successivamente dalla scuola nel PEI vero e proprio, che conterrà anche gli obiettivi specifici di apprendimento suddivisi per aree/discipline. A questo scopo è opportuno utilizzare L ALLEGATO E contenuto nell Accordo di programma in vigore. Non serve inviare all ASL/NPI il PEI completo per la controfirma. Si ricorda che copia integrale del PEI va consegnata ai genitori, con controfirma della avvenuta consegna, entro il 30 novembre di ogni anno scolastico. 8- REFERENTE D ISTITUTO Nell Istituto sono presenti più figure di riferimento che operano nell ambito dell area integrazione scolastica:
8 Ins. Brunella Scarlatti Responsabile Disabilità di Istituto Sovraintende alla elaborazione e cura l attuazione di progetti miranti all integrazione scolastica e/o al superamento di situazioni di disagio ( Io con te tu con me noi assieme, Progetto dislessia, ecc. ); Elabora progetti per reperire fondi esterni a sostegno delle attività di integrazione disabili e di sensibilizzazione; E referente di istituto all interno del CCSS ; Tiene rapporti con i docenti contitolari di area; Coordina il Gruppo di lavoro degli insegnanti di sostegno; È referente DSA per la Scuola Primaria dove cura le attività per l individuazione precoce di disturbi specifici di apprendimento; Elabora proposte relativamente alla formazione dei docenti sulla tematica dell integrazione da inoltrare al Collegio Docenti; Fa consulenza a docenti e genitori su questioni che riguardano la tematica dell integrazione; E referente ADHD di Istituto, in relazione con gli enti territoriali che si occupano della problematica; Fa parte del Gruppo di Lavoro per l inclusione, contribuendo alla realizzazione delle azioni previste. Ins. Fusconi Silvia referente del CTRH di Vallecamonica In stretto rapporto con l addetta di segreteria, coordina le relazioni con gli Enti territoriali che si occupano di integrazione( ASL). Gestisce lo sportello di prima accoglienza del CTRH attraverso servizio di consulenza e informazione per l'integrazione e sui servizi territoriali che operano per la disabilità; prestito di materiale specialistico. Lo sportello è rivolto a chiunque abbia a che fare con il mondo della disabilità con le seguenti modalità: in presenza, telefonica e fax, per posta elettronica. 9- ATTIVITÀ D ISTITUTO L inserimento degli alunni diversamente abili nelle sezioni/classi dell Istituto è finalizzato alla piena integrazione di ognuno, offrendo loro ogni possibile opportunità formativa per il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. L integrazione degli alunni diversamente abili impegna docenti, alunni, genitori e collaboratori nel difficile percorso di accettazione della diversità e rappresenta un importante momento di crescita personale ed umana per ogni componente della comunità scolastica dell Istituto, in stretta sinergia con gli operatori messi a disposizione dall Ente locale e dall ASL territoriale. Azioni/progetti in atto nell Istituto: Predisposizione per ciascun alunno disabile, da parte del docente specialista in collaborazione con tutti i docenti della sezione/classe, degli operatori messi a disposizione dall Ente locale e dall ASL territoriale, della famiglia e degli esperti del servizio territoriale di Neuropsichiatria infantile, di un apposito Piano educativo individualizzato ; Allestimento di una dotazione strumentale utile al fine di supportare gli alunni con disabilità;
9 Allestimento di una biblioteca d Istituto specifica con materiali di supporto teorico e pratico per migliorare l intervento educativo e didattico con gli alunni disabili; Costituzione del GLI d Istituto, organismo composto da un docente comune e un docente di sostegno per ogni ordine, due genitori, gli assistenti sociali dei due Comuni, deputato alla progettazione di interventi finalizzati alla integrazione scolastica in collaborazione con il Centro territoriale documentazione, risorse e servizi disabili della Vallecamonica (CTRH); Costituzione di un gruppo di lavoro composto dagli insegnanti di sostegno e dagli assistenti specialisti; Attivazione del Progetto di continuità educativa e d integrazione, cioè di misure di accompagnamento al fine di favorire il delicato passaggio degli alunni disabili dalla Scuola dell Infanzia alla Scuola Primaria, dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di Primo grado; Attivazione del Progetto di Orientamento-continuità, in collaborazione con il CTRH di Valle Camonica, cioè di misure di accompagnamento al fine di favorire il delicato passaggio dalla Scuola Secondaria di Primo e di Secondo grado; Attivazione del Progetto io con te.tu con me.noi insieme, rivolto a favorire l integrazione dei bambini diversamente abili dell Istituto, mediante la costituzione di gruppi eterogenei di alunni disabili accompagnati dai propri compagni di classe di volta in volta estratti a sorte, impegnati in percorsi relativi all espressività, al movimento, alla creatività e al gioco; Attivazione del Torneo multiabile di Istituto; Realizzazione di progetti specifici di integrazione e di inclusione per il singolo alunno disabile.
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