Riagganciare crescita e benessere Aree di impegno per il 2007
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- Aloisia Paoletti
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1 Riagganciare crescita e benessere Aree di impegno per il Un incurante cavaliere solitario L economia sta attraversando anche in Ticino un periodo favorevole. Il più mite clima congiunturale è però lungi dal fare maturare i frutti auspicati. Non si traduce né in una equivalente crescita dell occupazione, né in un capillare incremento dei redditi. L economia avanza prevalentemente per conto proprio, senza curarsi a sufficienza di proiettare riverberi fruttuosi sull intero tessuto sociale. Riannodare la crescita dell economia ad un parallelo e più diffuso benessere della popolazione, sia in termini di impiego che di potere d acquisto, rimane perciò un obiettivo di tangibile attualità. 2. Una precarietà invasiva Se gli anni 90 riportano alla mente ricorrenti licenziamenti collettivi e drastici processi di ristrutturazione delle imprese, che hanno generato un inedito livello di disoccupazione, il decennio attuale, pur avendo ricuperato un contesto congiunturale sereno dopo gli scossoni del suo esordio, è contraddistinto da una ulteriore fase di riorganizzazione del lavoro, che sta avvenendo in modo più soffuso ma non meno dirompente e dannoso. E in atto un mutamento soprattutto qualitativo, innestato su obiettivi di flessibilità perseguiti attraverso l adozione di formule lavorative modificabili e reversibili. Questa tendenza è segnatamente riscontrabile nell aumento del lavoro a tempo parziale e nel contemporaneo regresso del lavoro a tempo pieno; nella costante lievitazione del lavoro a prestito per il tramite delle agenzie di lavoro temporaneo; nella perdurante presenza di modalità seppur mutevoli di lavoro su chiamata; nella rilevante assunzione di manodopera estera con contratti inferiori a 3 mesi. La libera circolazione delle persone, aprendo un vasto bacino di reclutamento, ha d altronde accelerato e dilatato questa tendenza, che è fonte di preoccupante precarietà. 1
2 3. Lavoro interinale e agenzie di lavoro temporaneo Nell area del lavoro precario spicca l esplosione del lavoro interinale e il ruolo sempre più radicato e influente che le agenzie di lavoro temporaneo svolgono all interno del mercato del lavoro. Il lavoro interinale non è più come in passato- una modalità per fare fronte ad imprevisti (sostituzioni temporanee di personale, ordinazioni consistenti e urgenti..) ma è oggi un canale sempre più consolidato di accesso al mercato del lavoro ed anche un accorgimento stabile al quale ricorrono le ditte che hanno abituali oscillazioni di attività. Le conseguenze sulla configurazione e sul funzionamento del mercato del lavoro sono particolarmente rilevanti. Il lavoro interinale sta in parte sostituendo il lavoro fisso poiché le imprese, operando in un mercato più incerto, tendono a ricorrere più massicciamente e stabilmente al lavoro interinale piuttosto che ad assunzioni di personale fisso. Influenza anche la concezione del lavoro e il ruolo del lavoratore, che tendono ad essere ancora più intensamente mercificati. Ad un normale rapporto di lavoro, di natura personale, che lega il datore di lavoro e il lavoratore subentra un rapporto prevalentemente commerciale tra l impresa e l agenzia. Il lavoratore non si sente né dipendente dell impresa dove effettivamente lavora né dell agenzia al quale è collegato da un fragile rapporto di lavoro. Si fa parallelamente strada una concezione di lavoratore Lego, che viene incastonato temporaneamente laddove le variazioni del mercato lo esigano. Il lavoratore viene a trovarsi in una situazione di debolezza, di isolamento e di insicurezza, che si trasmette peraltro all intero corpo sociale. Il lavoro interinale incide cioè sul clima di insicurezza che pervade il tessuto sociale. In assenza di una logica di contrattazione sindacale, le agenzie di lavoro temporaneo operano d altronde con minori vincoli e controlli di natura sociale. Si è perciò in presenza di un settore che esige un rafforzamento considerevole delle tutele in favore dei lavoratori. - prevedere nei contratti collettivi di lavoro che, in caso di ricorso a prestazioni interinali, le imprese siano tenute a verificare che le condizioni di lavoro dei lavoratori interinali siano equivalenti a quelle godute dal loro personale; - incentivare il numero di contratti collettivi di forza obbligatoria, in modo che anche le agenzie di lavoro temporaneo siano legalmente tenute a rispettarne le condizioni principali; - proseguire nelle pressioni e nei contatti con le principali agenzie di lavoro temporaneo nell intento di costituire un organismo che promuova una progressiva regolazione del lavoro interinale; - coinvolgere le commissioni del personale in azioni di vigilanza sull impiego di lavoro a prestito all interno delle rispettive imprese e sulle condizioni di lavoro applicate ai lavoratori interinali; - valutare le possibili modifiche legali volte a rafforzare la protezione dei lavoratori interinali. 2
3 4. Una disoccupazione tuttora inquietante In questo contesto di esuberante flessibilità occupazionale, vengono a trovarsi ostacolati gli spazi di inserimento stabile nel mercato del lavoro. Ne sono sfavoriti in particolare i giovani alla ricerca del primo impiego e coloro che, trovandosi disoccupati, intendono reinserirsi in un attività lavorativa fissa. L attenzione dovrebbe rivolgersi in particolare a tre gruppi di disoccupati: In primo luogo come già evidenziato- i giovani, per evitare che il primo impatto con il mondo del lavoro avvenga all insegna del rifiuto e di una prolungata inattività. In secondo luogo i lavoratori più anziani, meno colpiti percentualmente dalla disoccupazione ma, qualora sia il caso, maggiormente a rischio di esclusione duratura dal mercato del lavoro. Infine le persone disoccupate da lungo tempo, poiché le difficoltà di reinserimento professionale aumentano in proporzione alla durata della disoccupazione. Rimane cioè immutata la necessità di una attiva politica di sostegno al collocamento delle persone disoccupate. L OCST intende contribuirvi in particolare: - sollecitando le imprese ad offrire ai giovani un numero maggiore di occasioni anche temporanee di stage, che concorrano ad ovviare ad uno dei principali limiti che gravano su questa categoria e cioè la mancanza (peraltro inevitabile) di esperienza professionale; - conducendo in porto un progetto di pratica professionale nel settore bancario e finanziario, rivolto a giovani disoccupati; - chiedendo misure individualizzate di sostegno ai disoccupati di lunga durata; - intensificando il dibattito pubblico attorno all esigenza di meglio salvaguardare l apporto lavorativo dei lavoratori più anziani, anche in considerazione delle future prospettive demografiche. 5. Libera circolazione alla lente La libera circolazione delle persone ha esteso sia il volume, sia le funzioni della manodopera frontaliera. Il suo impatto sull occupazione, sulla flessibilità del mercato del lavoro, sui livelli retributivi e sulla concorrenzialità in certi rami deve potere essere rilevato con meticolosità e sistematicità, allo scopo di poterne tempestivamente identificare e contrastare le ricadute negative. Si deve perciò proseguire nell impegno conoscitivo e organizzativo, che consenta di dare forma ad una efficace regolazione del mercato del lavoro. - sollecitare un analisi approfondita, che contribuisca a sondare la relazione tra libera circolazione e disoccupazione; 3
4 - chiedere che, nell ambito della Commissione tripartita sulle misure di accompagnamento alla libera circolazione, si effettui un bilancio dettagliato delle iniziative già messe in atto, fissando successivamente gli indirizzi e un programma di attività per il futuro; - incentivare l adozione di contratti collettivi di lavoro come pure la dichiarazione di forza obbligatoria dei contratti esistenti; 6. Famiglia, lavoro, reddito Per le famiglie il 2007 si apre nel segno di provvedimenti incoraggianti. Nell ambito dell assicurazione malattia obbligatoria, le famiglie con redditi modesti e medi beneficeranno di premi dimezzati per i figli. All orizzonte si colloca pure una rivalutazione interessante degli assegni per i figli. Questi miglioramenti non impediscono tuttavia ad una vasta fetta di famiglie con figli di continuare a sperimentare ristrettezze e difficoltà,che devono indurre a proseguire sulla strada di un incentivato sostegno al reddito delle famiglie. Se dal profilo materiale la politica familiare ha perlomeno conosciuto in questi ultimi anni alcuni miglioramenti di innegabile interesse, non altrettanto può dirsi sul versante della conciliazione tra i compiti familiari e l esercizio di un attività lavorativa. Questo fronte di impegno, che ha riverberi non solo sulla famiglia ma sull intera collettività, deve potere catalizzare un attenzione accentuata. - postulare un anticipato adeguamento degli assegni per i figli al nuovo regime federale, che prevede un assegno di base di 200 franchi mensili ed un assegno di formazione di 250 franchi fino a 25 anni; - coinvolgere le commissioni del personale affinché, all interno delle imprese, venga rivolta un attenzione puntuale al tema della conciliabilità tra lavoro e famiglia, adottando appositi provvedimento organizzativi e servizi; - rilevare e analizzare l offerta attuale di strutture e servizi di accoglienza per i bambini sul territorio cantonale (asili nido, mense scolastiche, scuole ad orario prolungato ). 7. Un opportuno ricupero salariale I bisogni delle famiglie costituiscono l indicatore più emblematico dell adeguatezza dei modelli e dei livelli salariali. Il Ticino è da questo profilo svantaggiato. Oltre alla sua posizione periferica, distante dai centri del potere economico nazionale, subisce gli effetti frenanti della frontiera soprattutto a seguito della più ampia disponibilità di manodopera. Il divario rispetto alle medie nazionali tende a rimanere invariato e contagia anche settori meno esposti agli effetti della frontiera. I costi che gravano sulle economie domestiche sono invece in linea con quelli 4
5 mediamente vigenti oltre Gottardo. In taluni comparti (in particolare l assicurazione malattia) il Ticino si colloca persino, dal profilo dei costi, nelle posizioni di testa. Le difficoltà in termini di reddito che ne derivano devono indurre ad impegnarsi sul fronte della politica dei redditi e, dal profilo sindacale, della politica salariale. - condurre una attualizzata riflessione sulla politica salariale alla luce degli oneri che gravano sulle famiglie e del persistente ritardo rispetto alle medie svizzere; - impegnarsi per introdurre lo strumento del contratto collettivo di lavoro in ulteriori categorie professionali, con particolare attenzione a quelle meno retribuite; - rivendicare aumenti salariali reali, che consentano di prospettare un progressivo ricupero rispetto alle medie nazionali. 8. Una pressione dal basso Le odierne trasformazioni, che scuotono il mondo dell economia e del lavoro, modificano in profondità il modo di organizzare quest ultimo. Emerge inoltre, nella politica delle imprese, una evidente contraddizione tra l importanza attribuita verbalmente alle risorse umane quale perno strategico di competitività e la tentazione, purtroppo prevalente, di scaricare i rischi aziendali sulle spalle del personale attraverso formule di flessibilità a senso unico. Occorre fare in modo che i lavoratori acquisiscano un ruolo in sintonia con l apporto decisivo da loro fornito, partecipando e influendo in modo più incisivo sugli indirizzi delle imprese.. - coinvolgere le commissioni del personale attorno a temi quali la formazione continua, la ricerca e l innovazione, la gestione della flessibilità, la politica delle assunzioni, la conciliabilità lavoro-famiglia, le occasioni di lavoro per giovani e disoccupati, la parità; - responsabilizzare i rappresentanti del personale negli organismi del secondo pilastro, allo scopo di potenziare la partecipazione dei lavoratori alle scelte in materia previdenziale. Un attenzione particolare deve essere rivolta alle scelte in materia di gestione dei capitali dei fondi di previdenza; - avviare contatti e forme di dialogo con i responsabili del personale delle principali imprese attorno a temi concreti di politica del personale e di regolazione del mercato del lavoro. 5
6 9. Un anno elettorale Il 2007 propone un duplice appuntamento elettorale (di natura cantonale in aprile e federale in ottobre). E di primordiale importanza che queste scadenze diventino occasione per delineare e confrontarsi attorno ad una visione e ad un progetto per il Ticino di domani. E pure indispensabile che gli assetti e le compagini che usciranno dalle scelte degli elettori sappiano avviare un solido lavoro in comune, non trascurando il coinvolgimento delle forze vitali del Paese e superando gli eccessi di litigiosità che hanno purtroppo contrassegnato gli ultimi anni. L OCST chiede in particolare che il dibattito ed i progetti delle forze politiche, che si confronteranno nell imminente campagna elettorale, portino anche su temi quali l occupazione, il mercato del lavoro, l innovazione economica, la politica familiare, la previdenza sociale, la politica sociale e sanitaria. O C S T Segretariato cantonale Lugano, 23 gennaio
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