Il ruolo del Turismo nello sviluppo economico della regione Sardegna

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1 Il ruolo del Turismo nello sviluppo economico della regione Sardegna 9 giugno 2011

2 Agenda Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell indotto I comuni a vocazione turistica della Sardegna Dinamica economico-finanziaria delle imprese Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica Il binomio turismo-agricoltura Moltiplicatore del Pil turistico 1

3 La definizione del turismo Il turismo comprende tutte le attività svolte dalle persone durante i loro viaggi e i loro soggiorni in luoghi situati al di fuori del loro ambiente abituale, e per un periodo consecutivo non superiore ad un anno, per fini di diletto, di affari o per altri motivi (World Tourism Organization) 2

4 Come misurare la ricchezza economica generata dal turismo? L approccio piramidale Turismo in senso stretto Alloggi/Alberghi Ristorazione Intrattenimento Attività ricreative Trasporti ed altri servizi connessi ai viaggi Turismo in senso ampio Servizi finanziari Gestione dei trasporti e produzione aeronautica Promozione turistica Fornitura di prodotti alimentari e bevande Stampa ed editoria e servizi di sicurezza Fonte: Elaborazione Srm su World Tourism and Travel Council,

5 L impatto economico del turismo in Italia al 2010: alcuni numeri Pil Turismo ristretto: 49 miliardi di euro (3,1% del PIL totale) Pil Turismo allargato: 131 miliardi di euro (8,4% del PIL totale) Occupazione turismo: di unità Visitor Exports (spesa per visite dei turisti stranieri): 31,7 miliardi di euro Spesa pubblica: 12,5 miliardi di euro Investimenti: 24,2 miliardi di euro Fonte: SRM su Economic Data Search Tool WTTC La spesa pubblica e gli investimenti su WTTC- TRAVEL & TOURISM ECONOMIC IMPACT ITALY

6 La domanda turistica internazionale: la classifica dei primi dieci paesi per arrivi turistici Fonte: SRM su UNWTO Anno di riferimento dei dati 2009 L Italia si posiziona al quinto posto nella graduatoria, con 43,2 milioni di turisti, dopo i Paesi con cui essa è in diretta concorrenza, vale a dire la Francia (che è al primo posto) e la Spagna (terzo posto). 5

7 L offerta turistica: strutture ricettive Nella graduatoria dell offerta alberghiera per numero di camere, l Italia ( ) è quarta nel mondo e prima in Europa. Per l offerta di esercizi alberghieri, l Italia (33.967) è terza in Europa.! La dimensione media degli alberghi italiani, anche se in crescita, è inferiore a quella degli altri principali competitor sul Mediterraneo Fonte: SRM su EUROSTAT Anno di riferimento dei dati

8 Le previsioni dei principali indicatori economici del turismo: confronto Italia/mondo Pil turismo allargato (%) Pil turismo diretto (%) Occupazio ne turismo allargato (%) Visitor export (%) Investimenti (%) Spesa pubblica (%) Domanda (%) 2011 Italia: 8,6 Mondo: 9,1 Italia: 3,2 Mondo: 2,8 Italia: 9,7 Mondo 8,8 Italia: 8,1 Mondo: 5,7 Italia: 4,1 Mondo: 4,5 Italia: 3,6 Mondo: 3,8 Italia: 9,7 Mondo: 9, Italia: 9,2 Mondo: 9,6 Italia: 3,7 Mondo: 2,9 Italia: 10,6 Mondo:: 9,7 Italia: 6,7 Mondo: 4,7 Italia: 4,1 Mondo: 4,6 Italia: 3,6 Mondo: 3,9 Italia: 10,1 Mondo: 9,5 Fonte: SRM su WTTC- TRAVEL & TOURISM ECONOMIC IMPACT ITALY 2011 All values are in constant 2011 prices & exchange rates. Per la Spesa pubblica e la domanda, valori dati WTTC- TRAVEL & TOURISM ECONOMIC IMPACT ITALY

9 Nei prossimi 10 anni l Italia rischia di cogliere solo in parte le opportunità di crescita. PERCHE? L Italia con arrivi internazionali (4,1% degli arrivi mondiali), manterrà la quinta posizione nel ranking mondiale, dopo la Cina ( ), la Francia ( ), USA ( ), Spagna ( ). ma Il peso del visitor export sulla spesa complessiva si ridurrà Il peso degli investimenti italiani nel turismo sarà costante rispetto alla crescita del resto del mondo; Il tasso di crescita della spesa pubblica italiana per il turismo aumenterà meno della media mondiale. 8

10 Agenda Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell indotto I comuni a vocazione turistica della Sardegna Dinamica economico-finanziaria delle imprese Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica Il binomio turismo-agricoltura Moltiplicatore del Pil turistico 9

11 Il turismo in Sardegna Arrivi turistici: 2,4 milioni (14,1% del Mezzogiorno e 2,6% dell Italia), +3,5% rispetto al 2008 sostenuto dai flussi stranieri (+10,4%) Presenze turistiche: 12,3 milioni (16,6% del Mezzogiorno e 3,3% dell Italia), +0,1% rispetto al 2008 Occupati nel settore alberghi e ristoranti: 35,8 migliaia di unità (13,2% del Mezzogiorno e 2,9% dell Italia), pari al 5,8% degli occupati della regione Valore aggiunto per il comparto alberghi e ristoranti: 1,4 miliardi (12,9% del Mezzogiorno e 2,7% dell Italia), circa il 4,8% del valore aggiunto calcolato a livello regionale Spesa turistica straniera: 565 mln di euro (16,6% del Mezzogiorno e 2,2% dell Italia) Esercizi alberghieri: 898 (13,2% del Mezzogiorno e 2,6% dell Italia) Posti letto strutture alberghiere : (17,0% del Mezzogiorno e 4,6% dell Italia) Qualità offerta alberghiera: posti letto 3,4,5 stelle (17,7% del Mezzogiorno e 5,14% dell Italia) Spesa turistica al 2010, Esercizi alberghieri, posti letto e qualità, Arrivi e presenze al 2009, Valore Aggiunto e occupati al Fonte: SRM su ISTAT, Banca d Italia 10

12 La domanda turistica della Sardegna: le best performance Fonte: SRM su ISTAT I regione italiana per crescita media annua del peso degli arrivi nel periodo 2006/2009 (6,6%) 11

13 .. e ancora I regione meridionale per concentrazione degli arrivi e delle presenze negli esercizi complementari (arrivi 25,6% e presenze 33,0%), decisamente superiore al dato meridionale (rispettivamente 16,9% e 28,2%) e nazionale (rispettivamente 20,1% e 33,5%) I regione meridionale per tasso di utilizzazione netta* degli esercizi alberghieri (37,8%, dato nazionale 38,8% ) e VI a livello nazionale. II regione meridionale per peso arrivi turistici stranieri (36,1%, dopo la Sicilia con 37,5%; Mezzogiorno 27,5% e Italia 43,1%) % Arrivi % Presenze ITALIA 63,9 67,0 PAESI ESTERI 36,1 33,0 Germania 9,5 9,8 Francia 5,4 4,0 Spagna 3,4 2,0 Regno Unito 3,2 3,3 Svizzera 3,1 3, III regione meridionale per spesa turistica straniera: 565 mln nel 2010 (dopo la Campania con mln e la Sicilia con 765 mln ) Presenze /giornate letto di effettiva apertura Fonte: Istat 12

14 Prevalenza di una domanda turistica alberghiera e di qualità La domanda turistica confluisce nel sistema alberghiero per il 74,4% degli arrivi (79,9% Italia, 83,1% Mezzogiorno) ed il 67,0% delle presenze (66,5% Italia, 71,8% Mezzogiorno). Arrivi Presenze Strutture alberghiere 74,4% 67,0% Campeggi e villaggi turistici 18,3% 23,4% Alloggi in affitto 4,5% 7,4% Alloggi agro-turistici 0,5% 0,4% Altri es. complementari 2,2% 1,9% Totale strutture ricettive 100,0% 100,0% E una domanda di qualità che si concentra principalmente nelle strutture alberghiere ad alto stellaggio. 4, 5 stelle 3 stelle 1,2 stelle % Arrivi % Presenze % Arrivi % Presenze % Arrivi % Presenze Sardegna 55,6 57,6 41,9 40,6 2,5 1,8 ITALIA 43,8 37,7 45,9 51,2 10,3 11,1 MEZZ. 49,6 48,4 43,8 46,0 6,6 5,7 Fonte: SRM su Istat 13

15 La domanda turistica ed il rapporto qualità/prezzo La Sardegna è una delle mete italiane più amate da chi vuole fare le vacanze al mare e presenta un offerta turistica molto variegata e articolata, con un elevato rapporto qualità -prezzo; a livelli di prezzo superiori corrispondono mete di elevata qualità, «uniche» e «speciali» per contesto e servizi. La Sardegna è in testa per il forte aumento dei prezzi degli alberghi, in estate, rispetto a giugno: +18% e indice prezzo 151 euro (nel 2010). Le mete più costose di luglio sono: Porto Cervo (275 euro), Pula (210 euro),e Santa Teresa di Gallura (197 euro). E evidente come la struttura dei prezzi risenta della forte concentrazione della domanda sulle strutture di maggiore qualità (infatti 56% di arrivi è concentrato in alberghi a 4/5 stelle che rappresentano però solo il 27,5% del totale esercizi alberghieri). Se si prendessero, invece, a riferimento i soli alberghi a 3/4 stelle, i prezzi sarebbero allineati al resto d Italia. 14

16 I tematismi turistici domandati nella regione Sardegna La Sardegna si caratterizza per una domanda di prodotto prevalentemente balneare che concentra il 43,6% degli arrivi complessivi della regione con un peso sul Mezzogiorno di oltre il 17% e sull Italia del 5,0%. ARRIVI Peso località su Regione Peso su Mezz. Peso su Italia Località marine ,6 17,9 5,0 Località collinari e di interesse vario ,6 12,2 2,3 LOCALITA' TURISTICHE ,2 12,0 1,5 ALTRE LOCALITA' ,8 16,7 7,1 TOTALE GENERALE ,0 14,1 2,6 Fonte: SRM su Istat 15

17 La stagionalità della domanda turistica Peso % mensile degli arrivi turistici E evidente che la forte dipendenza dal fattore balneare fa si che le strutture ricettive soffrano di una forte stagionalità, come del resto succede nel Mezzogiorno ed in generale in Italia Tasso mensile di utilizzazione netta degli esercizi alberghieri Fonte: SRM su Istat 16

18 Lo spaccato provinciale della domanda turistica La domanda turistica della Sardegna si concentra principalmente nelle provincie di: Olbia Tempio (quota del mercato regionale pari a 34,4% per gli arrivi ed a 40,33% per le presenze), Cagliari (26,6% per gli arrivi ed a 24,2% per le presenze) e Sassari (16,0% per gli arrivi ed a 13,1% per le presenze) Le provincie sarde viaggiano a velocità dissimili: stabilità per le principali provincie turistiche e maggiore variabilità per quelle minori. Ad esempio, la provincia di Oristano evidenzia una riduzione del peso degli arrivi in media annua (nel quadriennio 2006/09) del 4,27%, mentre al contrario la provincia di Ogliastra mostra una crescita media annua del +19,01%. Fonte: SRM su Istat 17

19 L offerta ricettiva della SARDEGNA: l importanza del settore ricettivo complementare L offerta alberghiera è costituita da 898 strutture (13,2% sul Mezzogiorno e 2,6% su Italia) con posti letto (17,0% sul Mezzogiorno e 4,6% su Italia). Unità Numero Peso % su Mezz. Peso % su Italia Unità Letti Peso % su Mezz. Peso % su Italia L offerta es. complementari è costituita da strutture (18,3% sul Mezzogiorno e 2,5% su Italia) con posti letto (17,1% su Mezzogiorno e 4,1% su Italia) Peso % unità esercizi complementari per tipologia Alberghi ,2 2, ,0 4,6 Es. compl.ri ,3 2, ,1 4,1 Le tipologie del settore ricettivo complementare maggiormente diffuse sono i B&B (1.721 pari al 22,4% del Mezz) e gli alloggi agroturistici (590 pari a 19,4% del Mezz.). In Sardegna, l incidenza di tali strutture sulla relativa offerta complementare è maggiore sia a quella meridionale che nazionale. Fonte: SRM su ISTAT 18

20 L offerta ricettiva nelle province: le specificità della Sardegna Forte concentrazione di strutture nella provincia di Olbia-Tempio (il 40% dei posti letto negli alberghi e il 70% degli alloggi in affitto sul totale regionale ). I posti letto delle principali formule ricettive. Anno 2009 Alberghi Campeggi e villaggi Alloggi in affitto Agriturismo B&B Altro SASSARI NUORO CAGLIARI ORISTANO OLBIA-TEMPIO OGLIASTRA MEDIO CAMPIDANO CARBONIA-IGLESIAS SARDEGNA Fonte: SRM su ISTAT 19

21 L offerta ricettiva nelle province: le specificità della Sardegna Forte crescita di Agriturismi e B&B nella regione! 500,0% 450,0% 400,0% 350,0% Tasso di crescita medio annuo dei posti letto delle principali formule ricettive. Anni 2003/ ,8% 300,0% 307,6% 250,0% 200,0% 150,0% 100,0% 50,0% 0,0% 33,2% 20,4% 16,1% 0,3% Alberghi CAMPEGGI e villaggi Alloggi in affitto Agriturismo B&B Altro Fonte: SRM su ISTAT 20

22 L accessibilità della Sardegna. Gli aeroporti Numero passeggeri (Migliaia) Cagliari Olbia Alghero Oltre 6,4 mln di passeggeri complessivamente movimentati nel Fonte: SRM su dati ENAC 2011 Alcune caratteristiche (al 2009): Cagliari: 4 aeroporto nel Mezzogiorno Alghero: il 65% del traffico è low cost Forte stagionalità del traffico aereo 1 tratta nazionale: Roma Fiumicino-Cagliari 1 tratta low cost nazionale: Bergamo-Cagliari 5 i vettori low cost presenti con 10 tratte nazionali e 16 internazionali Il sistema aeroportuale regionale comprende anche gli scali di Tortolì e Oristano-Fenosu situati lungo le coste centrali dell isola. Questi, se maggiormente valorizzati anche dal punto di vista strutturale, potrebbero favorire la canalizzazione dei flussi turistici verso la Sardegna centrale e, quindi, migliorerebbero anche la mobilità complessiva dell isola. 21

23 L accessibilità della Sardegna. I Porti Il sistema portuale sardo poggia su 2 Autorità Portuali: Cagliari e Olbia-Golfo Aranci. Le due Autorità hanno movimentato nel 2009 oltre 6,56 milioni di passeggeri in navigazione. Per il porto di Cagliari, al 2009, sono transitati oltre 122 mila crocieristi. Riguardo alla nautica da diporto, la Sardegna dispone del 12,7% delle strutture nazionali. Numero posti barca in Sardegna Anno 2010 Regione Posto barca Parco nautico Posti barca/parco nautico Posti barca/km coste Sardegna ,9 10,2 Italia ,5 20,5 Fonte: Uniontrasporti su dati Osservatorio Nautico Nazionale, 2011 Di particolare interesse sono Marina di Porto Torres e Marina di Arbatax: - Il primo con una disponibilità di 400 posti barca per una lunghezza massima di 40 metri; - Il secondo con 650 posti barca fino agli 85 metri. 22

24 L'estensione stradale L accessibilità della Sardegna. Gli assi viari L'estensione stradale Sardegna Italia Meridionale e Insulare Italia km Strade Regionali e Provinciali per abitanti Altre strade di interesse nazionale per abitanti Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 2010 In regione è assente la rete autostradale Strade Regionali e Provinciali per 100 Kmq Altre strade di interesse nazionale per 100 Kmq Strade Regionali e Provinciali per autovetture circolanti Altre strade di interesse nazionale per autovetture circolanti Per le strade regionali e provinciali, il confronto con la macroarea e col dato nazionale evidenzia un estensione adeguata in relazione alla popolazione ed ai veicoli circolanti, non anche in rapporto alla superficie. La Sardegna è la 15 regione italiana per numero di veicoli e di autovetture circolanti; in rapporto alla popolazione si ha una concentrazione di appena un quarto rispetto alla media nazionale e di macroarea. 23

25 L accessibilità della Sardegna. Le reti ferroviarie La linea RFI è completamente non elettrificata e solo il 11,6% della stessa è a binario doppio. Questi elementi aumentano i tempi di percorrenza e limitano l offerta disponibile per i viaggiatori. Nell isola è presente l Arst Gestione FdS, ferrovia regionale che gestisce 614 km di rete sul territorio regionale. Da un lato l offerta di infrastrutture di trasporto su ferro non asseconda la richiesta di mobilità della domanda turistica dall altro le particolari caratteristiche della rete ferroviaria a scartamento ridotto che attraversa il suggestivo territorio sardo potrebbero favorire forme di turismo alternativo utile per la destagionalizzazione del prodotto turistico 24

26 Agenda Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell indotto I comuni a vocazione turistica della Sardegna Dinamica economico-finanziaria delle imprese Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica Il binomio turismo-agricoltura Moltiplicatore del Pil turistico 25

27 I comuni a vocazione turistica balneare della Sardegna Dei 180 comuni a vocazione turistica del Mezzogiorno, ben 49 appartengono alla regione Sardegna e sono essenzialmente località di interesse balneare (75%). In particolare si rilevano 13 localitàbalneari di qualità certificata. Fonte: SRM Turismo & Mezzogiorno. Caratteri strutturali, potenzialità e dinamiche competitive dei Contesti Turistici Meridionali 26

28 Configurazione dei cluster tematici Individuazione di 12 cluster tematici mediante i fattori di attrattiva territoriali che distinguono le località sul piano culturale, storico e artistico, enogastronomico e naturale. Si tratta di aggregati di comuni sulla base della vocazione tematica in essi prevalente. 1. località di interesse culturale 2. località culturali minori 3. località turistiche montane 4. località termali 5. località balneari 6. località balneari con parchi, riserve marine e aree protette 7. località balnearidiqualitàcertificata 8. località balnearicon porti turistici 9. località balnearienoturistiche 10. località balneari e collinari eno-gastronomiche 11. località montanee collinari con parchi, riserve e aree protette 12. altre località (montane e collinari ) 27

29 Identificazione dei comuni a vocazione turistica della Sardegna Località di interesse balneare Lanusei (OG) Lotzorai (OG) 5. Località balneari Trinità D'agultu e Vignola (SS) Valledoria (SS) Villanova Monteleone (SS) 1. Località baln.con parchi, riserve marine e aree protette Arbatax-Gairo (OG) 13. Località balneari di qualità certificata Muravera (CA) Orosei (NU) Posada (NU) Siniscola (NU) Bari Sardo (OG) Baunei (OG) Aglientu (OT) Arzachena (OT) Budoni (OT) Golfo Aranci (OT) Palau (OT) San Teodoro (OT) Bosa (OS) 6. Località balneari con porti turistici Cagliari (CA) La Maddalena (OT) Olbia - Tempio (OT) Santa Teresa di Gallura (OT) Castelsardo (SS) Carloforte (CI) Cardedu (OG) Badesi (OT) Magomadas (OS) Sorso (SS) 4. Località balneari enoturistiche 8. Località balneari e collinari enogastronomiche Dorgali (NU) Oliena (NU) Tortolì (OG) Loiri Porto San Paolo (OT) Monti (OT) Oristano (OS) Alghero (SS) Sassari (SS) Località con parchi ed aree protette Aritzo (NU) Desulo (NU) Orgosolo (NU) Tonara (NU) Urzulei (OG) Villagrande S.(OG) 6. Altre località montane e collinare Bitti (NU) Lodè (NU) Nuoro (NU) Onanì(NU) Suni (NU) Romana (SS) Fonte: SRM Turismo & Mezzogiorno. Caratteri strutturali, potenzialità e dinamiche competitive dei Contesti Turistici Meridionali

30 La mappa dei comuni a vocazione turistica: le variabili IATP- L Indice di Attrattività Turistica Potenziale è legato alla presenza di uno o più attrattori turistici territoriali (Impianti sci, Punteggio Legambiente, N. bandiere blu, N. posti barca, Eventi,Terme, Musei, monumenti, aree archeologiche, DOC/Vitigni,,Aziende agrituristiche ecc..) ed ai fattori di accessibilità (distanza dal casello autostradale, km strade statali, porto, stazione ferroviaria, aeroporto, ecc) Performance -Differenza tra Indice di Offerta Turistica (IOT costruito sulla base del livello di presenza delle imprese turistiche ricettive, ristorative, ricreative e di intrattenimento ) e la domanda turistica (tasso di turisticità costruito come rapporto tra le presenze medie giornaliere di turistie la popolazione residente) Analisi dei fattori di attrattiva territoriale Analisi dei fattori di attrattiva antropici 12 Cluster tematici Potenziale turistico territoriale (IATP) Indice di Offerta Turistica (IOT) Domanda turistica (TASSO DI TURISTICITÀ) Performance 29

31 MAPPA dei 48 comuni a vocazione turistica della Sardegna I potenzialità inespresse: forte attrattività legata all offerta di risorse territoriali e bassa performance turistica II Capacità di trasformare i diversi fattori di attrattiva ivi presenti, in prodotti turistici, offerti e, soprattutto, domandati Medie variabili Mezzogiorno Bassa attrattività a fronte della quale corrisponde una bassa turisticità IV Capacità di valorizzare un offerta scarsamente attrattiva Medie variabili Sardegna III Nuoro 30

32 MAPPA dei 48 comuni a vocazione turistica della Sardegna: i risultati I II IV III Quadrante I: elevata Attrattività Turistica Potenziale e bassa Performance. In tale quadrante ritroviamo principalmente i cluster Località balneari con porti turistici e Località balneari e collinari enogastronomiche. Quadrante II- elevata Attrattività Turistica Potenziale ed elevata Performance. In tale quadrante ritroviamo il cluster Località balneari di qualità certificata. Quadrante III: bassa Attrattività Turistica Potenziale e alta Performance. In tale quadrante si rileva una maggiore concentrazione di comuni. Rispetto ai cluster, la parte alta del quadrante è occupata dalle località balneari mentre la parte bassa da quelle montane e collinari e dai parchi ed aree protette. Quadrante VI: bassa Attrattività Turistica Potenziale e bassa Performance. In tale quadrante si rileva una scarsa presenza di comuni. 31

33 Emerge un territorio che dovrebbe sfruttare di più le opportunità di sviluppo connesse all industria turistica, non limitandosi alle poche località turistiche dove prevalgono perlopiù turismi monotematici (balneare), superando gap infrastrutturali che limitano la capacità di generare flussi turistici. Tra gli obiettivi prioritari vi è la destagionalizzazione e la delocalizzazione del turismo 32

34 La Sardegna: destinazione ideale per il turismo attivo Si tratta di una filosofia di viaggio che combina avventura, ecoturismo e cultura, includendo tutte le tipologie di fruizione turistica a basso impatto ambientale che implicano un impegno del visitatore (Cicloturismo, trekking, windsurf, kayak, arrampicata, deltaplano, paracadutismo, parapendio, nordic walking, ecc.) E un segmento in forte espansione del mercato globale: secondo le stime del WTO, i tassi di crescita generati nei prossimi anni dalla vacanza attiva saranno vicini al 20 per cento a fronte di un 4 per cento dei segmenti di turismo tradizionali. Ha il vantaggio di garantire flussi nell arco di tutto l anno, di coinvolgere territori a vocazione tradizionalmente non turistica e di attrarre nuove tipologie di visitatori normalmente non catturati dall offerta tradizionale. La Sardegna, per le peculiarità uniche del suo territorio, ben si presta allo sviluppo di questo settore nell ottica di una delocalizzazione dell offerta verso le zone interne e di un arricchimento dell universo marino balneare. Chi già opera nel turismo attivo nell Isola riscontra ogni anno un sensibile aumento delle presenze. Le potenzialità sono enormi ma ancora in larga parte inespresse. È emblematico il paragone con Mallorca, un isola con caratteristiche molto simili alle nostre ma dalle dimensioni molto ridotte che attrae ogni anno oltre 200mila cicloturisti, quasi il 10 per cento degli arrivi totali della Sardegna. L individuazione di nuovi flussi turistici anche al di fuori dei confini dell estate, potrebbe trovare sbocchi anche nella proposta di legge che è all esame del Consiglio Regionale e che punta a realizzare quattro poli golfistici nell isola che comprendano venti campi da 18 buche da affiancare ai quattro già esistenti; l obiettivo dichiarato è quello di garantire oltre presenze in più all anno tra ottobre e aprile. 33

35 Agenda Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell indotto I comuni a vocazione turistica della Sardegna Dinamica economico-finanziaria delle imprese Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica Il binomio turismo-agricoltura Moltiplicatore del Pil turistico 34

36 L analisi patrimoniale e finanziaria delle imprese alberghiere Le variazioni della struttura patrimoniale delle aziende SARDEGNA ITALIA Struttura finanziaria protesa all impiego di capitali di terzi e quindi ad uno sfruttamento della leva finanziaria. Si denota una progressiva contrazione del ricorso al debito dopo il 2007; il peso percentuale del capitale sociale e del debito sul totale attività si sono ridotti mentre il livello del patrimonio netto è aumentato. Fonte: SRM su dati AIDA 35

37 La numerosità delle aziende alberghiere e la concentrazione del fatturato La Sardegna presenta un variegato sistema imprenditoriale. Difatti oltre ad - un numero elevato di aziende medio-piccole (il 70% del totale ha un fatturato inferiore ad 1 milione di euro), si segnala anche il peso maggiore delle aziende medie (classe da 2000 a 4000). In Sardegna soltanto l 1% delle imprese ha un fatturato superiore agli 8 milioni (in Italia il 2%) ma detiene il 36% del fatturato complessivo (in Italia il 35%). Quote di mercato e numerosità delle classi di fatturato Ricavi delle vendite dati in migliaia di euro SARDEGNA ITALIA Quota di mercato (in % Fatturato) N Aziende per classe/totale Quota di mercato (in % Fatturato) N Aziende per classe/totale <=500 7% 47% 7% 45% da 500 a % 21% 12% 24% da 1000 a % 11% 9% 11% da 1500 a % 5% 7% 6% da 2000 a % 14% 17% 9% da 4000 ad % 1% 12% 3% > % 1% 35% 2% 100% 100% 100% 100% Fonte: SRM su dati AIDA 36

38 L analisi economica: Fatturato e risultati economici Il ROE, si presenta in calo in Sardegna seguendo le dinamiche dell Italia. I dati del 2009 evidenziano però un calo minore (-4,1%) rispetto all anno precedente (-5,5%). Ne consegue che il settore alberghiero pur essendo ancora in difficoltà presenta dinamiche migliori dell Italia. Fonte: SRM su dati AIDA 37

39 L analisi di redditività : il ROS delle imprese alberghiere SARDEGNA ITALIA La redditività del fatturato (utile o perdita/fatturato) mostra un settore in perdita mentre la redditività operativa del fatturato (ROS=Risultato operativo/fatturato) è sempre positiva il che implica che le perdite vengono generate anche con il contributo della gestione extracaratteristica. Fonte: SRM su dati AIDA 38

40 SURVEY 2011 imprese turistiche sarde: gli investimenti, le esportazioni e la situazione finanziaria Il settore Turismo presenta una continua contrazione degli investimenti produttivi; si passa da un 2008 in cui ad un saldo negativo di -35,4% corrisponde una quota degli investimenti sul fatturato pari al 33,9%, ad un 2011 in cui il valore del saldo è -68%, con una quota degli investimenti sul fatturato che si riduce al 15,9%. La tendenza delle imprese sarde è chiaramente di apertura verso la domanda estera. Nel 2011, la quota di imprese che esporta** è pari al 91,2%, 2,9 punti percentuali in meno rispetto al 2010 (94,1% nel 2010) ma superiore di circa 16 punti percentuali al dato del Mezzogiorno I dati riguardanti la situazione finanziaria delle imprese turistiche della Sardegna migliorano (da 31,1% nel 2008 a 28,2% nel 2011). Tuttavia la quota di imprese che hanno riscontrato un peggioramento della situazione finanziaria nel 2011 è nettamente più alta rispetto al panorama meridionale (28,2% in Sardegna, 18,2% nel Mezzogiorno). Investimenti attuati previsti e quota sul fatturato * SI investimenti 29,5 46,1 21,2 16,0 NO investimenti 65 37,2 78,8 84,0 SALDO -35,4 9,0-57,6-68,0 QUOTA SU FATT. 33,9 21,1 32,3 15,9 Aziende esportatrici e quota sul fatturato * SI Esportazioni 91,7 79,5 94,1 91,2 NO Esportazioni 8,3 20,5 5,9 5,9 SALDO 83,5 59,1 88,2 85,3 QUOTA SU FATT ,1 26,6 26,7 Aziende con peggioramento situaz. finanziaria Situaz. Finanz. Pegg * 31,1 17,2 43,5 28,2 Fonte: elaborazione SRM, OBI * Dati previsionali **L esportazione va intesa come domanda proveniente dall estero 39

41 Agenda Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell indotto I comuni a vocazione turistica della Sardegna Dinamica economico-finanziaria delle imprese Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica Il binomio turismo-agricoltura Moltiplicatore del Pil turistico 40

42 POR Sardegna FESR : le previsioni per turismo e cultura Altri aiuti per il miglioramento dei servizi culturali 25,5 Categorie di spesa Sviluppo di infrastrutture culturali Protez. e conservaz. del patrimonio culturale Altri aiuti per il miglioramento dei servizi tur. 4,3 8,5 37,0 Promozione delle risorse naturali 29, Milioni di euro Il PO Sardegna FESR , in riferimento ai comparti in oggetto, punta a promuovere un uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali e sostenere l attrattività e competitività del territorio valorizzando le risorse naturali e culturali per sviluppare il turismo sostenibile. Agli interventi citati è ascrivibile una dotazione finanziaria pari ad oltre 105 milioni di euro. 41

43 La Spesa Pubblica Consolidata per i comparti turistico e culturale 700 Milioni di euro ,66 551,29 86,05 466,32 96,26 397,57 109,58 444,91 96,18 323, Cultura e servizi ricreativi Turismo Fonte: SRM su CPT-MiSE, 2010 Al 2008, la Spesa Pubblica Consolidata della Sardegna per le voci cultura e servizi ricreativi e turismo rappresenta l 1,43% di quanto previsto, a livello regionale, per le 30 categorie economiche dei Conti Pubblici Territoriali. 42

44 Agenda Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell indotto I comuni a vocazione turistica della Sardegna Dinamica economico-finanziaria delle imprese Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica Il binomio turismo-agricoltura Moltiplicatore del Pil turistico 43

45 I comuni a vocazione turistica enogastronomica della Sardegna Un altro tematismo diffuso è quello enogastronomico. Infatti si rilevano ben 12 cluster di località balneari e collinari enogastronomiche/enoturistiche (nel Mezzogiorno 31). Il turismo del gusto costituisce un rilevante esempio del turismo di motivazione. Nel 2010 ha rappresentato complessivamente il 3,8% delle vacanze (1,8% nel 2009) L enogastronomia rappresenta per l Italia un punto di forza grazie alla straordinarietà dei prodotti tradizionali. La Sardegna, con 172 prodotti agroalimentari tradizionali (pari al 11% del Mezzogiorno), si posiziona al quinto posto nella classifica delle regioni meridionali. I prodotti agroalimentari DOP e IGP certificati nella Sardegna sono 6) mentre i vini DOC 19 di cui1 DOCG. Fonte: Turismo & Mezzogiorno. Caratteri strutturali, potenzialità e dinamiche competitive dei Contesti Turistici Meridionali, INEA. 44

46 I comuni a vocazione turistica enogastronomica della Sardegna La Sardegna è la regione meridionale, dopo la Campania, con la maggiore presenza di aziende agrituristiche: 775 nel 2009 (pari al 20% del Mezzogiorno ed al 4% dell Italia) Il settore agroalimentare (agricoltura + agroindustria) in Sardegna genera 1.545,2 mln di euro di Valore Aggiunto e pesa il 5,3% sul totale della regione (in Italia il peso è pari a 3,9%) Fonte: elaborazioni SRM su dati ISTAT. Aziende agrituristiche in Sardegna per tipo di attività valori assoluti peso % su Mezz peso % su Italia Aziende agrituristiche ,86 4,07 attività svolte: Alloggio ,89 3,74 Ristorazione ,46 6,88 Degustazione - altre attività 196 9,04 1,85 Valorizzazione dei due asset principali: Turismo e Agricoltura un binomio potenzialmente vincente Stimolando la capacità di aggregazione 45

47 Binomio turismo agricoltura: l approvvigionamento delle derrate alimentari locali Survey SRM 2011 Quasi l 80% delle imprese sarde del settore ricettivo (nel Mezzogiorno 53,1%) si approvvigiona di prodotti alimentari tipici per una quota superiore al 30%; Si tratta di una caratteristica diffusa essenzialmente presso le aziende di piccole dimensioni (con meno di 50 addetti). Invece, per le aziende di grandi dimensioni (>50 addetti) non si evidenzia tale particolarità. Nello specifico, l incidenza della quota dei prodotti tipici regionali superiore al 30% la si riscontra nell 81,3% delle aziende di piccole dimensioni (53,2% Mezzogiorno) e solo nel 50% di quelle grandi (52,6% Mezzogiorno). L incidenza media della quota di prodotti tipici regionali sul totale degli acquisti effettuati <50 addetti > 50 addetti %Tot Sardegna Mezzogiorno Sardegna Mezzogiorno Sardegna Mezzogiorno Meno del 10% 6,3 24,5 0,0 22,4 5,9 24,4 Tra il 10% e il 30% 12,5 22,4 50,0 25,0 14,8 22,5 Tra il 30% e il 50% 53,1 30,2 40,0 30,4 52,3 30,2 81,3% 50,0% 79,3% Oltre il 50% 28,1 23,0 10,0 22,2 27,0 22, Fonte: elaborazione SRM, OBI. Rapporto Imprese & Competitività 46

48 Binomio vincente turismo agricoltura Esiste una funzione diretta di crescita del settore agricolo (V.A.D.) legato al miglioramento delle sinergie distributive con il canale alberghiero (gruppi di vendita, reti di impresa e filiere); Esiste però anche una funzione indiretta di crescita del settore agricolo (V.A.I.) legato al moltiplicatore del PIL turistico (che vedremo tra poco...) Turismo e Agricoltura sinergia vincente: V.A.D+V.A.I. 47

49 Binomio vincente turismo agricoltura Vantaggi reciproci dei due settori endogeni più rilevanti nell economia sarda: 1. Maggiore V.A. agricolo di qualità; 2. Sinergie organizzative e produttive nella filiera agricola, zootecnica, artigianale e folkloristica; 3. Destagionalizzazione e delocalizzazione turistica; 4. Impatto positivo sul PIL dei diversi settori dell economia sarda (moltiplicatore del Pil) 48

50 Agenda Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell indotto I comuni a vocazione turistica della Sardegna Dinamica economico-finanziaria delle imprese Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica Il binomio turismo-agricoltura Moltiplicatore del Pil turistico 49

51 Moltiplicatore del Pil turistico Il turismo è un settore trasversale in grado di attivare ricchezza anche in altri settori collaterali. Difatti oltre alla spesa destinata agli Alberghi e Ristoranti (55%), la spesa dei turisti è destinata ai Beni culturali (cui va il 14% della spesa), alla Moda (cui va il 10%), all Alimentare (cui va il 7%), ai trasporti (cui va il 6%). Composizione media della spesa turistica in Italia Ricreazione e cultura 14% Trasporti 6% Sanità 3% Altro 5% Alimentari 7% Alberghi e ristoranti 55% Fonte: IRPET 2009 Moda 10% 50

52 L incidenza dei consumi turistici sul totale dei consumi interni Fonte: SRM su dati ISTAT, IRPET Il peso dei consumi turistici sul totale dei consumi interni in Sardegna è pari all 11% (più elevato rispetto al dato nazionale) corrispondente a circa milioni di euro. 51

53 L incidenza del PIL del turismo in senso stretto sul totale del PIL regionale. La vocazione turistica della Sardegna è superiore al dato nazionale e si stima un Pil turistico regionale di milioni di euro, pari al 4,8% del Pil totale regionale (34.352,1 milioni di euro) Il PIL turistico della SARDEGNA pesa il 3% sul PIL turistico nazionale ( milioni ) e il 13% sul Mezzogiorno ( milioni ). Fonte: SRM 52

54 Reazione del PIL della Sardegna alla crescita delle presenze turistiche Ogni turista in Sardegna genera 34 euro di Pil aggiuntivo alle condizioni attuali del sistema turistico sardo Pertanto Dall analisi della sensibilità del Pil turistico alla variazione delle presenze turistiche si presentano i seguenti scenari: Se le presenze turistiche aumentassero del.. 10% 15% il PIL turistico nella regione SARDEGNA crescerebbe di 168 milioni di euro arrivando a milioni di euro arrivando a % 336 milioni di euro arrivando a

55 Gioco di suggestione.. Il turismo è un settore trasversale in grado di attivare ricchezza anche in altri settori collaterali. SARDEGNA: +20% presenze + PIL TURISTICO (in senso stretto) 336 milioni di + PIL INDOTTO 275 milioni di Totale complessivo attivato: 611 mln 54

56 Impatto delle sinergie tra filiera agricola locale di qualità e sistema turistico sardo Se in Sardegna si attuassero pienamente le Sinergie organizzative e produttive tra la ricchezza del settore agroalimentare ed enogastronomico ed il sistema turistico integrato (balneare/culturale/folkloristico, ecc) Aumenterebbe, nel medio periodo, la capacità endogena di creazione di ricchezza della Sardegna in relazione all aumento di presenze turistiche L impatto economico salirebbe da 34 a 52 (benchmark: media aritmetica regioni italiane con caratteristiche turistiche analoghe) +18 PIL Turistico aggiuntivo 55

57 Gioco di suggestione..il binomio vincente + PIL TURISTICO (in senso stretto) 514 milioni di SARDEGNA: +20% presenze (+178 milioni ) + PIL INDOTTO 420 milioni di (+ 145 milioni ) Totale complessivo attivato: 934 mln (+ 323 mln ) 56

58 Conclusioni e alcune linee di policy 57

59 Conclusioni: le azioni strategiche per rafforzare l effetto moltiplicativo del turismo in Sardegna Obiettivo strategico: Incrementare il valore aggiunto del turismo attraverso una più ampia e diversificata offerta per: 1. Incrementare la capacità di attrarre flussi di turisti internazionali; 2. Destagionalizzare 3. Ampliare il potenziale turistico delle aree interne (binomio agricoltura/turismo); 4. Rafforzare la presenza nei mercati a più alto potenziale di attrazione 5. Paesaggi stico/cultu rale 4. Naturalisti co 1. Balneare Brand Sardegna 3. Congress uale 2. Nautico/s portivo Piano strategico triennale del turismo: incremento annuo del PIL di circa 1%: da 8% all 11% con una proiezione delle presenze effettive +500 mila 58

60 Le criticità del settore turistico Caratterizzazione contestuale che non agevola il tessuto economico per la presenza dei seguenti attributi strutturali e patrimoniali: - Capillarità del patrimonio turistico/frammentazione dell offerta turistica/microimprenditorialità; - Insufficienza di infrastrutture condivise e accessibili; -problema della forte stagionalità -localizzazione costiera strutture/attività turistiche. Imprenditorialità Permane ancora, in una parte della classe imprenditoriale, la scarsa predisposizione ad assumere una visione strategica di lungo periodo capace di leggere i cambiamenti qualiquantitativi della domanda e dell offerta internazionale, per assestarsi sul breve periodo, basandosi su rendite di posizione. Esistono, per contro, diversi comportamenti virtuosi che hanno saputo anticipare gli eventi reagendo con tempestività ed ideando nuovi modelli capaci di rispondere, con flessibilità, ad una domanda sempre più variegata. Architettura della governance turistica Mancanza di un modello coordinato e ben integrato di governance turistica 59

61 Linee di policy: Azioni di sistema integrate I) Si consolidi la volontà politicoistituzionale di dare la giusta centralità al turismo nell ambito delle politiche di sviluppo II) Si sviluppi una cultura sistemica imprenditoriale rafforzando la capacità di aggregazione delle imprese attraverso consorzi e reti d impresa tra tutti gli attori della filiera (es binomio agricoltura/turismo) Policy III) Si razionalizzino gli strumenti per l attivazione delle politiche di sviluppo IV) Si sviluppi l idea di un Turismo come opportunità di business per i finanziatori privati 60

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