PIANO DEGLI INTERVENTI Valutazione Di Incidenza Ambientale DGR 3173/2006

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1 PIANO DEGLI INTERVENTI Valutazione Di Incidenza Ambientale DGR 3173/2006 Consulenza specialistica Giugno 2013 Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 0

2 Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 1

3 INDICE 0. PREMESSA DESCRIZIONE DEGLI ELABORATI GRUPPO DI LAVORO PROCEDURA ADOTTATA PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE INQUADRAMENTO NORMATIVO FASE 1 - SCREENING NECESSITÀ DI PROCEDERE CON LO SCREENING FASE 2 SCREENING INQUADRAMENTO TERRITORIALE DESCRIZIONE DELLE PROPOSTE E DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO P.I Le proposte e gli obiettivi del P.I La durata del Piano DESCRIZIONE DEL PIANO Accordo n Accordo n Accordo n Accordo n UTILIZZO DELLE RISORSE FABBISOGNO NEL CAMPO DEI TRASPORTI SISTEMA INFRASTRUTTURALE FATTORI PERTURBATIVI ED ALTERAZIONI DIRETTE ED INDIRETTE SULLE COMPONENTI AMBIENTALI DISTANZA DAI SITI E DAGLI ELEMENTI CHIAVE DELLA RETE NATURA Individuazione dei Siti Natura Le relazioni territoriali con gli elementi chiave della rete ecologica Distanza degli interventi dagli elementi chiave INDICAZIONI DERIVANTI DAGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SUPERIORE P.T.R.C Rete ecologica di Terrazzo I PERCORSI DI POTENZIALE ACCUMULO FASE 3 SCREENING DEFINIZIONE DEI LIMITI TEMPORALI E LIMITI SPAZIALI DELLE ANALISI Limiti temporali Limiti spaziali DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000 DIRETTAMENTE COINVOLTI Il Sito Natura IT Obiettivi di conservazione dei siti APPROFONDIMENTO SULLE CONDIZIONI ECOLOGICHE E NATURALISTICHE ESISTENTI L uso del suolo di dettaglio Flora Fauna METODOLOGIA DI RACCOLTA DEI DATI E ORGANIZZAZIONI CONSULTATE IDENTIFICAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PIANO SU HABITAT, HABITAT DI SPECIE E SPECIE Le scelte e gli obiettivi del P.I ART. 47 SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT FIUME ADIGE TRA VERONA EST E BADIA POLESINE Identificazione degli effetti su habitat e specie Valutazione della significatività degli effetti IDENTIFICAZIONE DI EFFETTI CUMULATIVI IDENTIFICAZIONE DEI PERCORSI E VETTORI ATTRAVERSO CUI SI PRODUCONO GLI EFFETTI QUANTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI PRESCRIZIONI SUGGERITE DALLA PRESENTE RELAZIONE DI SCREENING CONCLUSIONE DELLA PROCEDURA DI SCREENING DATI IDENTIFICATIVI DEL PIANO, PROGETTO O INTERVENTO Titolo del progetto Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 2

4 4.1.2 Descrizione del progetto Codice del Sito Natura 2000 interessato Progetto direttamente connesso o necessario alla gestione del sito (se applicabile) Indicazioni di altri piani e progetti che diano effetti combinati VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI EFFETTI Spiegazione del perché gli effetti non si debbano considerare significativi Consultazione con gli Organi e Enti competenti DATI RACCOLTI PER L ELABORAZIONE DELLO SCREENING Responsabili della verifica Livello di completezza delle informazioni Fonte dei dati Luogo dove possono essere reperiti i dati TABELLE DI VALUTAZIONE RIASSUNTIVA Sito Natura 2000 IT ESITO DELLA PROCEDURA DI SCREENING DICHIARAZIONE FIRMATA DAL PROFESSIONISTA DOCUMENTI D IDENTITÀ ALLEGATO FORMULARI STANDARD Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 3

5 0. PREMESSA Il Piano di Interventi di Terrazzo è lo strumento urbanistico operativo che, in coerenza e in attuazione del P.A.T.I.., individua e disciplina gli interventi inseriti nel Comune di Terrazzo; alcuni di questi interventi potrebbero interferire con la tutela dei siti di valenza ambientale, in riferimento alla Rete Natura Si rende necessario verificare, così come previsto dalla D.g.r. n 3173 del , gli eventuali impatti degli interventi nei confronti del Sistema Natura 2000 ed in particolare del sito IT denominato Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine, direttamente coinvolto nelle azioni del piano. La recente D.G.R. n del , stabilisce infatti Riguardo al campo geografico di applicazione delle disposizioni relative all obbligatorietà della presentazione della relazione ai fini della valutazione di incidenza, si evidenzia che la necessità di redigere la relazione stessa non è limitata a piani e progetti ricadenti esclusivamente all interno dei territori proposti come S.I.C. o Z.P.S., ma anche in considerazione di interventi che, pur sviluppandosi al di fuori di tali aree, possano comunque avere incidenze significative con esse. Pertanto la presente relazione, derivante da quanto specificato negli allegati della Delibera Regionale, si prefigge l obiettivo di individuare e descrivere gli effetti reversibili ed irreversibili determinati dal Progetto (ovvero il piano) in esame sull ambiente e in particolare sugli habitat e sulle specie animali e vegetali elencati nella Scheda Natura Come previsto dalla stessa D.G.R. n 3173 del , la presente relazione sarà preferibilmente predisposta da un gruppo interdisciplinare che comprenda professionisti con esperienza specifica e documentabile in campo biologico, naturalistico, ambientale 0.1 Descrizione degli elaborati La presente relazione di screening risulta costituita da un unico elaborato tecnico illustrativo di screening comprensivo della cartografia con individuazione degli habitat naturali e sovrapposizione parziale delle previsioni del Piano d Interventi. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 4

6 0.2 Gruppo di lavoro La presente relazione di Valutazione di Incidenza Ambientale è stata predisposta dal seguente gruppo di lavoro: Arch. Alice Zanella Coordinamento dr. p.a. Giacomo De Franceschi Analisi di dettaglio delle comunità faunistiche e botaniche, applicazione metodologie di Valutazione incidenza ambientale, indagini di campagna. dott.ssa Sabrina Castellani Applicazione metodologie di Valutazione incidenza ambientale e ricerca bibliografica, individuazione componente botanica e relazione sugli interventi di Piano. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 5

7 0.3 Procedura adottata per la valutazione di incidenza ambientale RIFERIMENTI NORMATIVI Descrizione dei siti IT Analisi della scheda Natura 2000 e bibliografia esistente Individuazione delle criticità e dei comparti ambientali significativi Individuazione delle potenziali fonti di impatto Screening Individuazione del perimetro del sito Natura 2000 VIncA FASE DI ANALISI Redazione Carta dell Uso del Suolo Individuazione delle azioni previste dal progetto di piano Analisi di dettaglio dei Comparti ambientali (Litosistema, Biosistema, Idro-biosistema, Paesaggio) Elenco delle azioni potenzialmente dannose Redazione Carta della Naturalità Habitat sensibili capacità di rigenerazione e naturalità Valutazione degli effetti delle azioni del PIANO sui comparti ambientali significativi Matrici potenziali Matrici stato attuale Matrici stato di progetto Valutazione Soluzioni alternative Valutazione alternativa Zero Misure di mitigazione DICHIARAZIONE DI NON INCIDENZA DICHIARAZIONE DI NON INCIDENZA CON APPLICAZIONE DI MISURE DI MITIGAZIONE Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 6

8 0.4 Inquadramento normativo I siti denominati ZPS e SIC costituiscono la rete Natura 2000, la quale si prefigge lo scopo prioritario di garantire la presenza, il mantenimento e/o il ripristino di habitat e di specie peculiari del continente europeo come indicati nelle Direttive comunitarie Habitat (92/43/CEE) e Direttiva concernente la conservazione degli uccelli selvatici (2009/147/CE). La Direttiva Comunitaria Habitat 92/43/CEE ha come obiettivo la valorizzazione degli habitat e dei sistemi naturali considerando non solo la qualità attuale del sito ma anche le potenzialità del sito stesso in riferimento al raggiungimento di un maggior livello di naturalità e biodiversità. La Direttiva considera infatti anche siti attualmente degradati in cui tuttavia gli habitat hanno conservato l efficienza funzionale e che pertanto possono ritornare verso forme più evolute mediante l eliminazione delle ragioni di degrado. Due sono gli allegati (Allegato I e Allegato II) della Direttiva: Allegato I Riporta gli elenchi dei tipi di habitat naturali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di aree speciali di conservazione; Allegato II Riporta l elenco delle specie animali e vegetali di interesse comunitario per la cui conservazione si richiede la designazione di zone speciali di conservazione. Questa lista è complementare a quella riportata nella Direttiva 2009/147/CE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'unione Europea del 26 gennaio 2010, serie L 20, la quale ha abrogato e sostituito integralmente la precedente Direttiva 79/409/CEE. L obiettivo di conservazione della Direttiva 2009/147/CE è perseguito attraverso l introduzione di regole concernenti la protezione, la gestione e la regolazione di tali specie e del loro sfruttamento (art. 1); a tal fine la Nuova Direttiva Uccelli si prefigge la protezione a lungo termine e la gestione delle risorse naturali in quanto parte integrante del patrimonio dei popoli europei. Essa consente di regolarle disciplinandone lo sfruttamento in base a misure necessarie al mantenimento e all adeguamento degli equilibri naturali delle specie entro i limiti di quanto è ragionevolmente possibile. La preservazione, il mantenimento o il ripristino di una varietà e di una superficie sufficienti di habitat sono indispensabili alla conservazione di tutte le specie di uccelli. Talune specie di uccelli devono essere oggetto di speciali misure di conservazione concernenti il loro habitat per garantirne la sopravvivenza e la riproduzione nella loro area di distribuzione. Tali misure devono tener conto anche delle specie migratrici ed essere coordinate in vista della costituzione di una rete coerente. Gli Stati membri adottano le misure necessarie per mantenere o adeguare la popolazione di tutte le specie di uccelli di cui all articolo 1 a un livello che corrisponde in particolare alle esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, pur tenendo conto delle esigenze economiche e ricreative (art. 2). Tenuto conto delle esigenze di cui all articolo 2, gli Stati membri adottano le misure necessarie per preservare, mantenere o ristabilire, per tutte le specie di uccelli di cui all articolo 1, una varietà e una superficie sufficienti di habitat (art. 3). Gli Stati membri classificano come Zone di Protezione Speciale (ZPS) i territori più idonei in numero e in superficie alla conservazione delle popolazioni di tutte le specie di uccelli presenti nell allegato I della Direttiva stessa, tenuto conto delle necessità di protezione di queste ultime nella zona geografica marittima e terrestre in cui si applica la Direttiva. Analoghe misure vengono adottate dagli Stati membri per le specie migratrici non menzionate nell Allegato I della Direttiva che ritornano regolarmente (art. 4). Attualmente con Delibera della Giunta n del 10 Ottobre 2006, viene revocata la D.G.R. n 2803/2002, e riformulata, sulla base delle osservazioni ed indicazioni espresse dalle strutture regionali interessate; della Guida metodologica per la valutazione di incidenza (Direttiva 92/43/CEE Allegato A); di uno specifico allegato riferito alla valutazione di incidenza di piani e programmi di tipo faunistico venatorio (Allegato A1) ed infine sulla base delle Modalità operative per la verifica ed il controllo dei documenti di valutazione di incidenza. Questo allo scopo di renderne più immediato il rapporto con la procedura indicata nella guida metodologica. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 7

9 1. FASE 1 - SCREENING 1.1 Necessità di procedere con lo screening L Allegato A della D.G.R. 10 ottobre 2006, n stabilisce che la valutazione di incidenza non è necessaria per quegli interventi che, per la loro intrinseca natura, possono essere considerati,singolarmente o congiuntamente ad altri, non significativamente incidenti sulla rete Natura 2000, ovvero che risultano direttamente connessi o necessari alla gestione dei siti della rete medesima secondo finalità di conservazione. A tale proposito la norma individua inoltre una serie, non esaustiva, di interventi che rispondono a queste caratteristiche. Nel caso in cui la realizzazione del progetto sia prevista esternamente ai siti della rete Natura 2000, l elenco stilato dalla Regione comprende le seguenti fattispecie: ( ) I) piani e interventi già oggetto delle determinazioni assunte dalla Giunta Regionale con deliberazione 30 aprile 2004, n relativamente alla pianificazione e gestione forestale e con le deliberazioni 10 dicembre 2002, n e 23 maggio 2003, n relativamente agli interventi agroambientali della misura 6(f) e alla misura 5(e) relativa alle indennità compensative da attuare nelle zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali del Piano di Sviluppo Rurale vigente; II) i piani e gli interventi individuati come connessi o necessari alla gestione dei siti dai piani di gestione degli stessi o, nel caso di un'area protetta, dal piano ambientale adeguato ai contenuti delle linee guida ministeriali o regionali; III) azioni realizzate in attuazione delle indicazioni formulate nell'ambito delle misure di conservazione di cui all'art.4 del D.P.R. 357/1997, approvate, relativamente alle Z.P.S., con D.G.R. 27 luglio 2006, n. 2371; IV) interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia che non comportino modificazione d'uso diversa da quella residenziale e comportino il solo ampliamento finalizzato ad adeguamenti igienico - sanitari; V) progetti ed interventi in area residenziale individuati, in quanto non significativamente incidenti,dal relativo strumento di pianificazione comunale la cui valutazione di incidenza sia stata approvata ai sensi della direttiva 92/43/CEE e del D.P.R. 357/97 e successive modifiche; VI) piani, progetti e interventi per i quali non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura ( ) Appare evidente, dalle analisi precedenti, che il piano in esame potrebbe interessare direttamente e/o indirettamente il sito Natura 2000-IT denominato Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine e potenzialmente può generare effetti negativi sul sistema Natura 2000 medesimo. Risulta pertanto necessario procedere con le fasi successive dello screening. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 8

10 2. FASE 2 SCREENING 2.1 Inquadramento territoriale L area oggetto della pianificazione del Piano degli Interventi è relativo all intero territorio comunale di Terrazzo, collocato nella parte meridionale della provincia di Verona. Il contesto è quello della bassa pianura veronese, e precisamente nella sua porzione sud-orientale. 2.2 Descrizione delle proposte e degli obiettivi del piano P.I. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 9

11 Il piano degli interventi (P.I.) è lo strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del PATI, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità. Il PI definisce l assetto del territorio comunale, ne regola l uso con processi di trasformazione rispettosi dell integrità delle risorse naturali, secondo i criteri di uno sviluppo sostenibile e durevole in coerenza con il PATI e quanto disposto all art.2 comma 1 punto a) della LR n.11/2004. Il PI è il piano operativo che attua quanto previsto dal PATI. Il PI, in coerenza ed in attuazione del PATI sulla base del quadro conoscitivo aggiornato, provvede a (art. 17 LR n.11/2004): a) suddividere il territorio comunale in zone territoriali omogenee secondo le modalità stabilite con provvedimento della Giunta Regionale ai sensi dell articolo 50, comma 1, lettera b) LR n.11/2004; b) individuare le aree in cui gli interventi sono subordinati alla predisposizione di PUA o di comparti urbanistici e dettare criteri e limiti per la modifica dei perimetri da parte dei PUA; c) definire i parametri per la individuazione delle varianti ai PUA di cui all'articolo 20, comma 14 LR n.11/2004; d) individuare le unità minime di intervento, le destinazioni d'uso e gli indici edilizi; e) definire le modalità di intervento sul PATIrimonio edilizio esistente da salvaguardare; f) definire le modalità per l'attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione; g) individuare le eventuali trasformazioni da assoggettare ad interventi di valorizzazione e sostenibilità ambientale; h) definire e localizzare le opere e i servizi pubblici e di interesse pubblico nonché quelle relative a reti e servizi di comunicazione, di cui al DLgs n. 259 del 2003 e successive modificazioni, da realizzare o riqualificare; i) individuare e disciplinare le attività produttive da confermare in zona impropria e gli eventuali ampliamenti, nonché quelle da trasferire a seguito di apposito convenzionamento anche mediante l'eventuale riconoscimento di crediti edilizi di cui all articolo 36 (LR n.11/2004) e l'utilizzo di eventuali compensazioni di cui all articolo 37 (LR n.11/2004); j) dettare la specifica disciplina con riferimento ai centri storici, alle fasce di rispetto e alle zone agricole ai sensi degli articoli 40, 41 e 43 LR n.11/2004; k) dettare la normativa di carattere operativo derivante da leggi regionali di altri settori con particolare riferimento alle attività commerciali, al piano urbano del traffico, al piano urbano dei parcheggi, al piano per l inquinamento luminoso, al piano per la classificazione acustica e ai piani pluriennali per la mobilità ciclistica. Il PI può definire minori distanze rispetto a quelle previste dall'articolo 9 del Decreto del Ministro per i lavori pubblici 20 aprile 1968, n "Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 10

12 o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell'articolo 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765": - nei casi di gruppi di edifici che formino oggetto di PUA planivolumetrici; - nei casi di interventi disciplinati puntualmente. Per individuare le aree nelle quali realizzare interventi di nuova urbanizzazione o riqualificazione, il comune può attivare procedure ad evidenza pubblica, cui possono partecipare i proprietari degli immobili nonché gli operatori interessati, per valutare le proposte di intervento che risultano più idonee a soddisfare gli obiettivi e gli standard di qualità urbana ed ecologico-ambientale definiti dal PATI. La procedura si conclude con le forme e nei modi previsti dall articolo 6 LR n.11/2004. Il P.I. di Terrazzo è stato redatto in coerenza e attuazione del PATI ed ha individuato e disciplinato gli interventi di valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi e il loro completamento Le proposte e gli obiettivi del P.I. Come già accennato, il Piano degli Interventi (PI), di esclusiva competenza comunale, disciplina gli interventi di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell arco temporale di cinque anni, in conformità alle indicazioni del PATI, coordinandosi con il bilancio pluriennale comunale e con il programma triennale delle opere pubbliche. Per il Comune di Terrazzo il P.I. rappresenta non solo un adeguamento del P.R.G. (Piano Regolatore Generale) ai temi del P.A.T, ma individua n. 4 Accordi/Interventi che costituiscono azioni di edificazione da attuarsi nell arco temporale di validità del P.I.. Tali interventi riguardano nuclei rurali, edifici non più funzionali all attività agricola, fabbricati esistenti, nuove ZTO previste o ampliamenti o modifiche di ZTO esistenti, tutti soggetti a schede. Si rimanda alla relazione di progetto e alla tavola 5 agronomica (Tavola della SAU con sovrapposizione degli interventi di previsione), per maggiore dettagli. Di seguito si riporta un estratto della tavola del Piano degli Interventi in cui è evidenziata la localizzazione degli Accordi/Interventi e gli articoli relativi delle Norme Tecniche Operative (NTO). Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 11

13 Dott. Pian. Terr.le Alice Zanella La durata del Piano Per quanto riguarda la scala temporale il P.I., che ha di fatto valenza quinquennale, individua l arco di tempo in cui si prevede il suo sviluppo. In ogni caso, l attuazione degli interventi sopra descritti avrà complessivamente una durata di 2/3 anni. Una volta attuati, la durata di ciascun intervento sarà illimitata, trattandosi di nuove costruzioni. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 12

14 2.3 Descrizione del Piano Come già accennato in precedenza, si tratta di n.4 azioni di intervento, configurate in Accordi Pubblico- Privato, che definiscono altrettanti interventi di edificazione da attuarsi nel territorio comunale, nell arco dei 5 anni previsti dal P.I. Di seguito si riporta il quadro generale del volume nuovo previsto per ciascun accordo e la Superficie Agricola Utilizzabile (S.A.U.) relativa consumata. Successivamente si riporta la localizzazione puntuale nel territorio di tali accordi/interventi, attraverso la sovrapposizione con le tavole grafiche della S.A.U. e della tavola del PI. Una tabella ne descrive quindi le caratteristiche, fornendo una prima valutazione circa le possibili incidenze ambientali che la loro attuazione comporterà. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 13

15 Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 14

16 Di seguito si riportano degli elaborati cartografici che evidenziano, per ciascun ATO, la localizzazione degli accordi/interventi in relazione al consumo di SAU ed alla presenza di habitat Natura Maggiori dettagli circa la descrizione degli accordi sono riportati nella Relazione Tecnica del P.I. Estratto legenda Tavola P.I. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 15

17 2.3.1 Accordo n. 1 Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 16

18 Distanze Intervento da SIC e Distanza dal SIC: 2100 m Distanza da habitat 3260: 2100 m Distanza da habitat 91E0: 2180 m Foto Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 17

19 2.3.2 Accordo n. 2 Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 18

20 Distanze Dott. Pian. Terr.le Alice Zanella Intervento da SIC e Distanza dal SIC: 2250 m Distanza da habitat 3260: 2380 m Distanza da habitat 91E0: 2250 m Foto Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 19

21 2.3.3 Accordo n. 3 Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 20

22 Distanze Intervento da SIC e Dott. Pian. Terr.le Alice Zanella Distanza dal SIC: 2900 m Distanza da habitat 3260: 2950 m Distanza da habitat 91E0: 2960 m Foto Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 21

23 2.3.4 Accordo n. 4 Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 22

24 Distanze Intervento da SIC e Distanza dal SIC: 1400 m Distanza da habitat 3260: 1550 m Distanza da habitat 91E0: 1400 m Foto Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 23

25 2.4 Utilizzo delle risorse In termini di fabbisogni di materiali e di consumo di risorse energetiche e non, la tipologia di interventi previsti dalla pianificazione del P.I. è tale da impiegare la risorsa ambiente naturale secondo la seguente sintesi: o la realizzazione degli interventi comporterà il consumo di SAU pari a circa m 2 (comporta il consumo di suolo solamente l Accordo n.1), ovvero consumo di suolo non ancora urbanizzato ed edificato; o si verificano modificazioni della qualità dell Aria legati alla presenza di inquinanti (mezzi motore) e polveri prodotti dalla presenza di mezzi meccanici, nella fase di cantiere per la costruzione dei nuovi fabbricati. In questo caso sarà compito di ciascuna ditta incaricata dei lavori verificare l utilizzo di mezzi a ridotte emissioni e il perfetto funzionamento dei mezzi secondo le norme vigenti, in modo da garantire la salubrità dell aria; o flora e fauna. Attualmente il soprassuolo della maggior parte degli interventi non presenta elementi naturali di pregio; sono infatti interessate superfici urbanizzate, seminativi, frutteti, vigneti. o le risorse Acqua e Sottosuolo: non vengono interessate dal progetto; o il consumo di risorsa energetica riguarderà l alimentazione dei mezzi d opera e per il trasporto delle attrezzature e dei residui e scarti delle lavorazioni.. Tutte le azioni elencate nella tabella riportata nel cap.0.1-descrizione del Piano si possono suddividere secondo il consumo di S.A.U. indicato, ovvero secondo il consumo di nuovo suolo previsto. Si hanno quindi: - azioni che non consumano suolo: si tratta degli accordi/interventi su fabbricati esistenti, ovvero fabbricati non più funzionali alla conduzione del fondo agricolo, oppure della riclassificazione di zone dal PRG vigente a nuova destinazione (ex. da area agricola a edificabile), oppure dell individuazione di zone F-aree a verde pubblico, anche attraverso la riclassificazione di altre zone; - azioni che consumano suolo: si tratta degli accordi/interventi che prevedono nuove aree residenziali, oppure zone a parcheggio, oppure dell ampliamento di zone produttive. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 24

26 2.5 Fabbisogno nel campo dei trasporti sistema infrastrutturale AZIONI CHE NON CONSUMANO SAU Fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali in fase di costruzione Fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali in fase di esercizio Veicoli pesanti per il trasporto dei materiali in fase di realizzazione, quindi solo temporaneo. Nel caso si tratti di aree che saranno destinate ad uso residenziale, si può ipotizzare un contenuto, ma non significativo, aumento dei veicoli a motore leggeri. Nel caso di nuove zone F, ovvero zone a verde pubblico o attrezzature di interesse pubblico, si può ipotizzare un aumento non significativo dei veicoli a motore leggeri. AZIONI CHE CONSUMANO SAU Fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali in fase di costruzione Fabbisogno nel campo dei trasporti, della viabilità e delle reti infrastrutturali in fase di esercizio Veicoli pesanti per il trasporto dei materiali in fase di realizzazione, quindi solo temporaneo. Si tratta di aree che saranno destinate soprattutto ad uso residenziale e dunque si può ipotizzare un contenuto, ma non significativo, aumento dei veicoli a motore leggeri. Per l ampliamento della zone produttive vi potrà essere anche un aumento di poche unità di mezzi pesanti. 2.6 Fattori perturbativi ed alterazioni dirette ed indirette sulle componenti ambientali Emissioni, scarichi, rifiuti, rumori, inquinamento luminoso TUTTE LE AZIONI In fase di realizzazione degli interventi, le emissioni di polveri e di rumore risultano temporanee e di non rilevante entità. La produzione e la gestione dei rifiuti costituisce una problematica legata soprattutto alla fase di cantiere. Non si prevede né durante l esecuzione dei lavori né durante la fase di gestione la produzione di rifiuti. Sarà tuttavia precauzione delle ditte appaltatrici garantire la pulizia delle aree. Per quanto riguarda la fase di esercizio si tratta di attività che implicano la produzione di rifiuti, ma soprattutto di tipo urbano che saranno gestiti con l attuale servizio comunale. La produzione di rumore costituisce un fattore perturbativo indiretto per la fauna, che tuttavia risulta temporaneo, legato per lo più alla fase di cantiere, e di bassa entità. Per quanto riguarda l illuminazione il progetto aderisce necessariamente alle prescrizioni imposte dalla normativa vigente per la riduzione dell impatto luminoso 2.7 Distanza dai siti e dagli elementi chiave della Rete Natura 2000 Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 25

27 2.7.1 Individuazione dei Siti Natura 2000 Riguardo alla localizzazione dell intervento nei confronti della rete Natura 2000, si evidenzia che il sito IT Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine ricade all interno del territorio oggetto della pianificazione Le relazioni territoriali con gli elementi chiave della rete ecologica Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 26

28 CONCETTO DI RETE ECOLOGICA Una delle definizioni maggiormente diffuse considera la rete ecologica come un sistema interconnesso di habitat, di cui salvaguardare la biodiversità, che pone particolare attenzione alle specie animali e vegetali potenzialmente minacciate. Le unità di rete ecologica individuate strutturalmente e funzionalmente così come convenzionalmente adottate nella Pan European Strategy for Conservation of Landscape and Biodiversity e nella Pan European Ecological Network sono. Nodi o gangli Core areas (Aree centrali; dette anche nuclei, gangli o nodi): Aree naturali di grande dimensione, di alto valore funzionale e qualitativo ai fini del mantenimento della vitalità delle popolazioni target. I nodi, che sono rappresentati spesso da aree boscate (non solo aree protette ma anche altri ambienti naturali e seminaturali) costituiscono l ossatura della rete ecologica. Si tratta di aree con caratteristiche di centralità, tendenzialmente di dimensioni tali da sostenere popolamenti (animali e vegetali) a discreta biodiversità e numericamente rilevanti, costituendo al contempo un importante sorgente di diffusione per individui mobili in grado di colonizzare (o ricolonizzare) nuovi habitat esterni sia della matrice agraria che urbane circostante. Le aree naturali protette e i siti della Rete Natura 200 costituiscono per vocazione delle Core Areas. Aree di connessione naturalistica Buffer zones (Aree di connessione naturalistica): Settori territoriali limitrofi alle core-areas. Hanno funzione protettiva nei confronti di queste ultime riguardo agli effetti deleteri della matrice antropica (effetto margine). Le Aree di connessione naturalistica hanno la funzione di evitare situazioni critiche che possono crearsi fra i nodi, i corridoi ecologici in caso di contatto diretto con fattori significativi di pressione antropica quali i centri abitati. Nello specifico costituiscono delle fasce esterne di protezione ove siano attenuate ad un livello sufficiente le cause di impatto potenzialmente critiche. Corridoi ecologici Wildlife (ecological) corridors (Corridoi ecologici): collegamenti lineari e diffusi fra core areas e fra esse e gli altri componenti della rete. La loro funzione di corridoi preferenziali è esaltata dal fatto di favorire le dinamiche di dispersione delle popolazioni biologiche fra aree naturali (nodi), aree di connessione naturalistica e zone di restauro ambientale assicurando uno scambio tra popolazioni e impedendo così le conseguenze negative dell isolamento. L individuazione dei corridoi ecologici richiede un attenta analisi ed uno studio dettagliato tenendo conto che non sempre la continuità corrisponde necessariamente ad una efficacia funzionale. Aree di restauro ambientale Restoration areas (Aree di restauro ambientale): non necessariamente gli elementi precedenti del sistema di rete sono esistenti al momento del progetto. Pertanto, le aree di restauro ambientale vengono create appositamente al momento del progetto per garantire il buon funzionamento del sistema di rete. Le Restoration areas si suddividono Ambiti di tutela degli elementi di naturalità nella matrice agraria che sono localizzati nelle aree a destinazione agricola. Nelle aree agricole svolgono un azione importante per il consolidamento della Rete ecologica la valorizzazione mediante conservazione e/o ripristino degli elementi di naturalità quali canali, macchie boscate, filari alberati, incolti di piccole dimensioni che nell insieme contribuiscono a conservare un discreto livello di biodiversità. Esse rappresentano un utile strumento qualora i processi di trasformazione e frammentazione del territorio abbiano raggiunto livelli elevati. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 27

29 Pietre da guado Stepping stones ( Pietre da guado o isole a elevata naturalità): non sempre i corridoi ecologici hanno una continuità completa; spesso il collegamento può avvenire anche attraverso aree naturali minori poste lungo linee ideali di passaggio, che funzionino come punto di appoggio e rifugio per gli organismi mobili. Fenomeni di frammentazione L unitarietà del sistema ecologico, inteso come sistema di ecosistemi interagenti che si ripetono in un intorno (Forman & Godron, 1986) è parzialmente compromessa dalla presenza di elementi di frammentazione del territorio, definita come la riduzione delle patches del mosaico ambientale e l incremento dell isolamento degli elementi che lo compongono. La rete ecologica si inserisce in questo senso come strumento utile alla conservazione della biodiversità tramite la creazione di un sistema interconnesso di habitat che pone particolare attenzione alla valorizzazione dei flussi di scambio tra popolazioni. All interno del paesaggio esistono numerose funzioni di movimento (flussi energetici e di informazione, movimenti delle specie, interazione tra ecotopi) e processi che avvengono grazie ai movimenti citati, allo scorrere del tempo e ai processi di scala superiore che ne condizionano le dinamiche. La capacità di movimento delle specie e le possibilità di scambio sono condizionate dalle caratteristiche paesistiche, infatti esistono funzioni specifiche dei corridoi, la cui forma privilegia gli spostamenti in senso longitudinale e sfavorisce invece quelli in senso trasversale, e funzioni delle macchie che privilegiano la stanzialità o la sosta e il cui funzionamento dipende dalla specie, dall estensione, dalla connettività, dalla storia (un bosco residuale ha una funzione diversa rispetto ad un bosco recente) e dalla matrice circostante. Pertanto, un paesaggio funzionale è organizzato per macchie di diverse dimensioni e funzioni, che permettono la stanzialità e per corridoi ecologici che ottimizzano gli spostamenti delle popolazioni. L influenza dell effetto margine può essere molto diverso in relazione alle dimensioni dei frammenti ambientali. L effetto margine induce, nei frammenti, una trasformazione della struttura vegetazionale, del microclima, della copertura del suolo che provoca effetti diretti e indiretti sulla distribuzione e abbondanza delle specie. L influenza di questo effetto margine è maggiore su frammenti ambientali di piccole dimensioni e/o con perimetro irregolare. I frammenti di ambiente naturale (definiti anche isole di habitat, isole ecologiche) mostrano caratteristiche proprie (per tipologia, area, forma, qualità, ecc.), un diverso grado di isolamento fra di loro Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 28

30 e fra le aree non frammentate, oltre che una propria articolazione spaziale. I frammenti residui, inoltre, sono caratterizzati ciascuno da specifiche relazioni funzionali con la matrice limitrofa antropizzata (Forman,1986). L integrità di una patch è quindi vitale per le specie che in essa vivono. Infatti, in relazione a come cambia la struttura di una patch, se questa viene frammentata, incide sulla disponibilità di ambiente interno (core area o area nucleo) a parità di superficie disponibile (Soulè, 1991) e quindi sui parametri di popolazione e comunità. La core area, non interessata dall effetto margine, tende a sparire mano a mano che aumentano i frammenti. Anche la forma può influire sulle funzioni delle patches, influenzando le possibilità di scambio e la presenza e dimensione delle core areas: a parità di superficie una patch con i margini fortemente interdigitati, ha una core area inferiore ad una patch circolare, con una tendenza all aumento del margine e dei processi ad esso legati tenendo presente che insufficienti dimensioni delle interdigitazione possono limitare gli effetti positivi della fascia di margine, trasformando un area ecotonale in un semplice margine. Fig. 1: Schema Relazioni tra l area dell intera macchia e la quantità di habitat interno, non interessato dall effetto margine. La frammentazione incide sulla disponibilità di habitat interno a parità di superficie( Soulè, 1991) Fig. 2. Schemi per l ottimizzazione della distribuzione delle macchie: in genere le macchie tendenti al cerchio tendono a minimizzare la dispersione di energia, una macchia grande è più efficace di tante piccole di medesima estensione totale, se non è possibile avere un unica macchia grande, è necessario Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 29

31 ridurre al minimo le distanze tra le macchie e connetterle, mantenendo configurazioni la gruppi, piuttosto che lineari. (Diamond, 1975). La progressiva trasformazione dell'ambiente, in seguito anche alla frammentazione, causa una diminuzione degli scambi biologici e una riduzione degli habitat favorevoli a molte specie. L'intensità di tali processi è mediata da numerosi fattori che si sviluppano in seguito ai fenomeni di frammentazione e di isolamento e che intervengono nei processi di regolazione dinamica: mutamenti dei flussi di energia, distanza tra patches relitte, rapporto perimetro/area cioè la forma delle patch, il loro grado di connettività, le modificazioni dell'ecotessuto intorno, il periodo di tempo intervenuto dopo l'isolamento ect.. La riduzione delle aree porta quindi alla rarefazione ed all'estinzione di specie soprattutto quando queste hanno un territorio maggiore del frammento di habitat idoneo, oppure quando i frammenti non contengono più i microhabitat necessari alla sopravvivenza della specie e, in ogni caso, quando la popolazione è inferiore alla soglia critica di estinzione. Generalmente grandi frammenti di ambiente possono offrire una maggiore quantità di habitat e di zone ecotonali per sostenere una diversità faunistica elevata e che una popolazione isolata presenta un rischio di estinzione maggiore rispetto ad una popolazione numerosa in grado di avere possibilità di scambio con altre popolazioni. Negli Uccelli, la capacità di volo contribuisce a mitigare le conseguenze dovute alla frammentazione dell'habitat, ma le ridotte dimensioni delle patch e la distanza fra di esse innescano condizioni di stress determinate dal maggiore consumo di energia e dal maggiore tempo impiegato per raggiungere le varie patches, con il rischio di esporsi ai predatori. Le specie terricole sono invece più vulnerabili, perché costrette ad adattarsi ai nuovi confini modificando la distribuzione degli spostamenti e il flusso genico della popolazione. La superficie del biotopo e/o della patch è uno dei parametri più importanti che determina il valore di ricchezza più o meno elevato. Alcuni autori hanno calcolato la probabilità di colonizzazione dei biotopi da parte delle specie in funzione alla superficie di questi, mettendo in evidenza la relazione tra area e ricchezza (Blondel, 1980). Gli effetti risultanti da questa relazione sono che aumentando le dimensioni dell'area aumenta anche il numero di specie, vi è una maggiore ricchezza del biotopo di grande dimensioni rispetto a patch di uguale area complessiva e un maggior numero di specie in patches vicine piuttosto che in patch lontane. La frammentazione determina altre conseguenze quali la perdita delle specie più esigenti, l'incremento delle specie di ambienti marginali e delle specie generaliste e sinantropiche che vengono rilevate negli ambienti di ogni dimensione. Esiste quindi una soglia di frammentazione legata all area minima vitale, da valutare in ogni situazione, oltre la quale si innescano meccanismi di degrado che sono accompagnati da conseguenze sulla fauna determinate in gran parte dal bilancio energetico: il rapporto costi benefici diventa insostenibile, cioè l'energia spesa per l'utilizzo della risorsa risulta essere maggiore dell'energia ricavata dalle risorse stesse. Solo i ponti biotici e quindi un certo grado di connettività tra le patches possono ridurre gli effetti della frammentazione. Tali effetti possono essere mascherati dal fattore tempo in relazione sia all'età della frammentazione che al dinamismo della vegetazione; questa infatti tende a ricolonizzare gli spazi abbandonati dall'uomo. In ambienti il cui processo di frammentazione è recente e le patches posseggono anche un certo grado di connettività, gli effetti sulle comunità animali a vertebrati sono poco evidenti. La tavola seguente illustra la strutturazione della rete ecologica regionale nell ambito territoriale del comune di Terrazzo. È visibile l Area nucleo costituita dall ambito del fiume Adige, che costituisce il Sito di Interesse Comunitario IT Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 30

32 TAVOLA 9 SISTEMA RURALE E RETE ECOLOGICA PTRC Come precedentemente esposto è stato individuato: - IT Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine interno al territorio di Terrazzo. Essendo la distanza, insieme alla definizione della tipologia di antropizzazione, tra i più importanti fattori di mitigazioni degli impatti e in mancanza di relazioni ecologiche tra altri siti Natura 2000 e il territorio del PI, nella presente valutazione si sono escluse possibili interferenze con siti diversi da quello sopra individuato con codice Natura 2000 IT , il quale ricade internamente al territorio comunale di Terrazzo. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 31

33 2.7.3 Distanza degli interventi dagli elementi chiave Si rileva che tutti gli interventi previsti dalle azioni descritte in precedenza sono esterni alla Rete Natura 2000 ed esterni agli habitat della rete Natura 2000 e, al contrario, hanno una distanza notevole dagli stessi. Gli interventi e gli habitat Natura Indicazioni derivanti dagli strumenti di pianificazione superiore P.T.R.C. Con deliberazione di Giunta Regionale n. 372 del 17/02/09 è stato adottato il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento. Il P.T.R.C. costituisce il quadro di riferimento per ogni programma di interventi di soggetti pubblici e privati di rilievo regionale ed esplica efficacia di disciplina prescrittiva Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 32

34 per quanto riguarda gli indirizzi e le zonizzazioni generali sul territorio regionale. In coerenza con il PRS, indica gli obiettivi e le linee principali di organizzazione e di assetto del territorio regionale, nonché le strategie e le azioni volte alla loro realizzazione. In particolare: indica le zone e i beni da destinare a particolare tutela delle risorse naturali, della salvaguardia e dell eventuale ripristino degli ambienti fisici, storici e monumentali nonché recepisce i siti interessati da habitat naturali e da specie floristiche e faunistiche di interesse comunitario e le relative tutele; indica i criteri per la conservazione dei beni culturali, architettonici e archeologici, nonché per la tutela delle identità storico-culturali dei luoghi, disciplinando le forme di tutela, valorizzazione e riqualificazione del territorio in funzione del livello di integrità e rilevanza dei valori paesistici; indica il sistema delle aree naturali protette di interesse regionale. La cartografia del P.T.R.C. è già stata riportata nel cap ed evidenzia l Area nucleo costituita dagli ambiti del fiume Adige Rete ecologica di Terrazzo Secondo l IUCN tra le funzioni che una rete ecologica deve assolvere vi sono la conservazione degli ambienti naturali e la protezione delle specie di interesse conservazionistico, anche attraverso il mantenimento dei processi di dispersione e lo scambio genetico fra le popolazioni. L approccio metodologico risulta pertanto fondamentale: le relazioni spaziali fra gli elementi del paesaggio influenzano i flussi di energia e materia, nonché la dispersione. La connettività è determinata non solo da una componente strutturale, legata al contesto territoriale, ma anche da una funzionale ecoetologica, specie specifica legata alle differenti caratteristiche ecologiche delle specie target di volta in volta individuate. La tavola seguente illustra la strutturazione della Rete ecologica all interno del comune del PI. Sono visibili: - Core areas (Aree centrali; dette anche nuclei, gangli o nodi): Aree naturali di grande dimensione, di alto valore funzionale e qualitativo ai fini del mantenimento della vitalità delle popolazioni target. - Buffer zones (Aree di connessione naturalistica): Settori territoriali limitrofi alle core areas. Hanno funzione protettiva nei confronti di queste ultime riguardo agli effetti deleteri della matrice antropica (effetto margine). - Wildlife (ecological) corridors (Corridoi ecologici): Collegamenti lineari e diffusi fra core areas e fra esse e gli altri componenti della rete. - Stepping stones ( Pietre da guado ): aree naturali minori poste lungo linee ideali di passaggio, che funzionino come punto di appoggio e rifugio per gli organismi mobili. In questo caso sono rappresentate da aree boscate funzionali a tale scopo. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 33

35 La rete ecologica del comune di Terrazzo è incentrata sulla presenza del fiume Adige, area nucleo e corridoio ecologico principale, su corridoi ecologici secondari (Dugale Romana, del Dugale Terrazzo e del Dugale Fassina) e spazi agricoli aperti con presenza di siepi, macchie boscate che fungono da Aree di connessione naturalistica. La cartografia seguente schematizza gli elementi della rete ecologica comunale. Tutti gli accordi sono localizzati esternamente agli elementi strutturanti la rete ecologica così come appena descritti. 2.9 I percorsi di potenziale accumulo Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 34

36 Non si prevedono effetti cumulativi. Dott. Pian. Terr.le Alice Zanella Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 35

37 3. FASE 3 SCREENING 3.1 Definizione dei limiti temporali e limiti spaziali delle analisi Limiti temporali In relazione ai limiti temporali si è considerato l arco di tempo in cui si prevede lo sviluppo della pianificazione del P.I., ovvero 5 anni Limiti spaziali In relazione alle considerazioni esposte nei capitoli precedenti ed in particolare nel cap. 2.7, nella presente Valutazione, si sono inizialmente effettuate le analisi preliminari di screening in riferimento al sito Natura 2000 che ricadono, per una parte, internamente all area della pianificazione. Si tratta della SIC IT , per il quale sono da valutare le potenziali interferenze degli interventi descritti. Sono dunque da escludere eventuali interazioni semplici o combinate con siti che distano notevolmente, che non presentano connessioni ecologiche con l area del progetto ed hanno caratteristiche proprie legate alla loro conservazione, che non dipendono da nessuna dalle scelte dell intervento in esame. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 36

38 AREA DI INDAGINE Si è ritenuto opportuno verificare i potenziali effetti sulle componenti ambientali relativamente ai soli accordi/interventi la cui fascia di valutazione interessa il sito Natura 2000 IT , nel modo seguente: - buffer di 300 m di distanza per accordi/interventi che prevedono interventi di tipo residenziale; - buffer di 500 m di distanza per accordi che prevedono interventi in aree produttive. Le aree di indagine, così determinate, rappresentano l ambito territoriale all interno del quale è probabile che si sviluppino gli effetti generati dalle attività legate all accordo/intervento indicato. Al capitolo 2.3 sono riportate le localizzazioni degli quegli interventi in rapporto agli habitat Natura E stato dunque dimostrato che il Sito Natura 2000 IT e nessuno degli habitat è interno ai buffer di distanza sopra considerati. Sulla base di dati bibliografici e secondo l esperienza acquisita dai relatori del presente studio, gli effetti propagantesi oltre tale limite distanziale risultano non significativi, in relazione alla tipologia di opere/attività analizzate. Di seguito si riporta una tabella che elenca gli interventi il cui buffer, delineato secondo i criteri sopra illustrati, interessa i siti Natura Descrizione dell accordo/intervento 1- Riclassificazione da Z.T.O. Verde di quartiere a Z.T.O. C1/3 (ampliamento della C1/3 esistente) per una superficie da accordo di mq (superficie da CTR mq) con possibilità edificatoria diretta di max 500 mc 2- Riclassificazione da Z.T.O. C/2 di espansione a Z.T.O. B quale ampliamento dell esistente Z.T.O. B/12 per una superficie da accordo di mq 615 (superficie da CTR 620 mq) con previsione di nuova edificazione di 675,00 mc 3- Riclassificazione da Z.T.O. E a Z.T.O. C1/6 per mq da C.T.R., mediante minima ridefinizione dei limiti fisici della nuova edificazione dell ATO R3, al fine di poter riconvertire gli annessi a destinazione residenziale e/o commerciale compatibile con la zona agricola di mc mc Riconversione fabbricato non più funzionale alla conduzione del fondo per mc 427 con ampliamento di mc 353. Siti Natura 2000 interni al Buffer di 300 m Siti Natura 2000 interni al Buffer di 500 m NO - NO - NO - NO - totale 0 0 L analisi procederà all approfondimento degli effetti potenziali sul sito IT , prendendo come area d indagine (o studio) i buffers di 300 m. Si tratta infatti di accordi che interessano aree residenziali. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 37

39 3.2 Descrizione dei Siti Natura 2000 direttamente coinvolti Per la presente valutazione sono stati individuati, come sopra descritto, i seguenti siti compresi nella Rete Natura 2000: il SIC IT Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine, che ricade per una parte della superficie, nel territorio comunale di Terrazzo Il Sito Natura IT La zona identificata con il codice IT e denominata Fiume Adige fra Verona est e Badia Polesine è identificata come Sito di Importanza Comunitaria (SIC). La descrizione delle caratteristiche generali del sito in esame si basa su quanto riportato nella Formulario standard Natura 2000 dove apposite schede contengono le principali informazioni relative ai Siti di importanza comunitaria CARATTERISTICHE GENERALI E PRINCIPALI TIPI DI HABITAT COME RIPORTATO DELLA SCHEDA NATURA 2000 Di seguito si riporta le descrizione completa del sito così come definita nella relativa scheda Natura Il sito Fiume Adige fra Verona est e Badia Polesine ha un estenzione complessiva di ettari, si trova nella porzione sud-est della provincia di verona e percorre i numerosi comuni di che si affacciano al corso dell Adige fino ad arrivare al comune di Badia Polesine in Provincia di Rovigo. Tipi di habitat Corpi d acqua interni (acque stagnanti e correnti) 90% Torbiere, stagni, paludi, vegetazione di cinta 5% Altri (inclusi abitati, strade, discariche, miniere e aree industriali) 5% Copertura totale habitat 100% ALTRE CARATTERISTICHE DEL SITO Tratto del fiume Adige con presenza di ampie zone di argine ricoperte da vegetazione arbustiva idrofila e con aulche relitta zona golenale QUALITÀ ED IMPORTANZA Il tratto fluviale in questione riveste notevole importanza per varie entità legate alle acque correnti non troppo rapide. Potrebbe rivestire importanza per la specie Petromyzon marinus non più segnalata dal Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 38

40 VULNERABILITÀ La vulnerabilità del sito in questione è legata ai cambiamente dell idrodinamica fluviale e delle modifiche in alveo TIPI DI HABITAT PRESENTI NEL SITO Tipi di HABITAT ALLEGATO I CODICE % copertura rappresentatività superficie relativa grado di conservazione valutazione globale significativa tra 0% e 2% buona significativo 92A0 5 significativa tra 0% e 2% buona significativo 91E0* 5 significativa tra 0% e 2% buona significativo significativa tra 0% e 2% buona significativo significativa tra 0% e 2% buona significativo (*): Habitat prioritario Definizione degli habitat principali CODICE Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea. Tale formazione presenta una percentuale di copertura pari al 5% del totale, con una rappresentatività significativa unitamente ad un buon stato di conservazione. La superficie relativa appare appena sufficiente rientrando nel range (percentuale compresa tra lo 0% ed il 2%). La valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale, secondo la codifica nazionale risulta buona. Questo tipo di habitat è potenzialmente diffuso in tutto l arco alpino. Esso comprende a vegetazione erbacea pioniera che si sviluppa sulle alluvioni torrentizie, umidi in ambienti di greto soggetti a forti variazioni delle condizioni ecologiche spesso ambienti in parte sommersi nei periodi di piena e alla fusione elle nevi o dei ghiacciai perenni). In realtà si tratta di ambienti fragili e frammentari soprattutto a causa della progressiva riduzione dei tratti di fiumi completamente aturali, in seguito alle captazioni idriche e alle altre forme di utilizzazione laghi artificiali, briglie, opere di sistemazione idraulica, ecc.). Le specie uida più importanti per questo habitat sono Epilobium fleischeri esclusivo di ubstrati silicei e che prevale a quote elevate, e Calamagrostis pseudophragmites, abbondante oprattutto in stazioni in cui la velocità della corrente è inferiore e he, anche per questo, forma popolamenti fitti a quote più basse. In ambiti torrentizi ontani, soprattutto su calcare, anche Petasites paradoxus colonizza i greti. CODICE Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho Barrachion. Tale formazione presenta una percentuale di copertura pari al 20% del totale, con una rappresentatività significativa unitamente ad un buon stato di conservazione. La superficie relativa appare appena sufficiente rientrando nel range (percentuale compresa tra lo 0% ed il 2%). La valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale, secondo la codifica nazionale risulta significativa. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 39

41 Questo tipo di habitat è potenzialmente diffuso in tutto l arco alpino. Esso comprende a vegetazione erbacea pioniera che si sviluppa sulle alluvioni torrentizie, uindi in ambienti di greto soggetti a forti variazioni delle condizioni ecologiche spesso ambienti in parte sommersi nei periodi di piena e alla fusione elle nevi o dei ghiacciai perenni). In realtà si tratta di ambienti fragili e frammentari oprattutto a causa della progressiva riduzione dei tratti di fiumi completamente aturali, in seguito alle captazioni idriche e alle altre forme di utilizzazione laghi artificiali, briglie, opere di sistemazione idraulica, ecc.). CODICE 6430 Bordure planiziali,montane e alpine di megatorbie idrofile. Tale formazione presenta una percentuale di copertura pari al 5% del totale, con una rappresentatività significativa unitamente ad un buon stato di conservazione. La superficie relativa appare appena sufficiente rientrando nel range (percentuale compresa tra lo 0% ed il 2%). La valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale, secondo la codifica nazionale risulta significativà. Questo tipo di habitat consente di attribuire dignità a diverse comunità vegetali, volte collegate con stadi abbandonati dei molinieti (in massima parte inquadrabili roprio in Molinietalia), e in altri casi già manifeste espressioni prenemorali ocalizzate al margine di boschetti umidi (alnete, saliceti ripariali). Ma se questo vale soprattutto per aree di fondovalle, fino alla fascia montana, boschi subalpini e le radure lungamente innevate tra i pascoli alpini e in prossimità elle malghe, nonché stazioni di accumulo al margine dei detriti di alda, sono spesso caratterizzati da consorzi di megaforbie subigrofile (Mulgedio- Aconitetea) che rappresentano una costante del paesaggio alpino. CODICE 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno Padion,Alnion incanae, Salicion albae).tale formazione presenta una percentuale di copertura pari al 5% del totale, con una rappresentatività significativa unitamente ad un buon stato di conservazione. La superficie relativa appare appena sufficiente rientrando nel range (percentuale compresa tra lo 0% ed il 2%). La valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale, secondo la codifica nazionale risulta significativa. Questo tipo comprende una serie di ambienti legati alla dinamica naturale dei fiumi e dei principali torrenti, cioè i boschi ripariali e quelli dei fondovalle spesso inondati o nei quali la falda è superficiale. L importanza naturalistica di questi boschi è riconosciuta ovunque ed essi sono l espressione di una qualità ambientale straordinaria anche perché, la pressione antropica derivante sia dall agricoltura estensiva sia dalla costruzione di nuovi insediamenti e infrastrutture, ha sacrificato proprio le fasce di territorio più facilmente accessibili e potenzialmente più fertili. L alterazione della dinamica naturale dei fiumi con la costruzione di dighe, bacini, briglie ed altre opere idrauliche, nonché canalizzazioni a scopi irrigui, ha sottratto ulteriore spazio a questo habitat divenuto molto raro, non solo in provincia ma in tutta l Europa centrale. Esso svolge altre importantissime funzioni ecologiche e quindi anche relitti degradati o Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 40

42 poco estesi di questo habitat possono svolgere un ruolo fondamentale nell ottica della riqualificazione del paesaggio. CODICE 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba. Tale formazione presenta una percentuale di copertura pari al 5% del totale, con una rappresentatività significativa unitamente ad un buon stato di conservazione. La superficie relativa appare appena sufficiente rientrando nel range (percentuale compresa tra lo 0% ed il 2%). La valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale, secondo la codifica nazionale risulta significativà. È una formazione forestale improntata dalla presenza di salici, in particolare salice bianco, e pioppi, soprattutto pioppo bianco; alle due specie si possono accompagnare in misura diversa come abbondanza: pioppo nero, pioppo grigio, ontano nero e olmo. Lo strato arbustivo è variamente sviluppato e diversificato; lo strato erbaceo è sovente rigoglioso e ricco di erbe palustri, spesso nitrofile. Forma cordoni forestali lungo le rive dei corsi d acqua, in particolare lungo i rami secondari attivi durante le piene. Predilige i substrati sabbiosi mantenuti umidi da una falda freatica superficiale LISTA DELLE SPECIE PRESENTI NEL SITO Nella scheda di identificazione del sito sono elencate le seguenti specie così suddivise: Uccelli Uccelli elencati elencati nell allegato dell'allegato I della Direttiva I della direttiva 2009/147/CE 79/409/CEE Valutazione sito Nome Popolazione Conservazione Isolamento Globale Ardea porpurea tra 0% e 2% media o limitata Alcedo atthis tra 0% e 2% media o limitata Egretta garzetta tra 0% e 2% media o limitata Egretta alba tra 0% e 2% media o limitata Ixobrychus minutus tra 0% e 2% media o limitata Tringa glareola tra 0% e 2% media o limitata non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione significativo significativo significativo significativo significativo significativo Uccelli non Elencati nell allegato II Della Direttiva 2009/147/CE Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 41

43 Nome Dott. Pian. Terr.le Alice Zanella Valutazione sito Popolazione Conservazione Isolamento Globale Riparia riparia tra 0% e 2% media o limitata Acrocephalus palustris tra 0% e 2% media o limitata Acrocephalus arundinaceus tra 0% e 2% media o limitata Ardea cinerea tra 0% e 2% media o limitata Actis hypoleucos tra 0% e 2% media o limitata Gallinula chloropus tra 0% e 2% media o limitata Motacilla cinerea tra 0% e 2% media o limitata Motacilla alba tra 0% e 2% media o limitata non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione non isolata all'interno di una vasta fascia di distibuzione Anfibi e Rettili elencati nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE Non rilevati significativo significativo significativo significativo significativo significativo significativo significativo Pesci elencati nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE Pesci elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43 CEE Nome Valutazione sito Popolazione conservazione Isolamento Globale Petromyzon marinus non significativa Lethenteron zanandreai tra 0% e 2% buona buona buona Salmo marmoratus tra 0% e 2% buona buona buona Mammiferi elencati nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE Non rilevati Invertebrati elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43 CEE Non rilevati Piante elencate nell Allegato II della Direttiva 92/43/CEE Non rilevati Obiettivi di conservazione dei siti La Regione con D.G.R. n del 27 Luglio 2007 (All. B). Tra gli obiettivi di conservazione l All. B della D.G.R. 2371/2007 non tratta il SIC IT Tuttavia, è facilmente deducibile quali possano essere gli obiettivi principali e auspicabili anche per il sito comunitario dell ambito fluviale Adige. Prima fra tutti ci si prefigge: Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 42

44 la conservazione dell habitat prioritario 91E0 - Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae). la tutela degli altri habitat e, in particolare per l ambito territoriale in esame, la conservazione e la valorizzazione dell habitat 92A0 - Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba. Tutela degli ambienti umidi e dei corsi d acqua, miglioramento e ripristino della vegetazione ripariale soprattutto in riferimento al Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion identificata per l habitat Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion. Tutela dell habitat Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile; Tutela dell avifauna nidificante, migratrice e svernante legata agli ambienti ripariali e, in particolare, tutela di Ardea purpurea, Alcedo attui, Egretta garzetta, Egretta alba, Ixobrychus minutus, Tringa glareola. Tutela dell ittiofauna con particolare riguardo alle specie Petromyzon marinus, Lethenteron zanandreai e Salmo marmoratus. Diminuzione dei potenziali disturbi conseguenti ai processi di urbanizzazione; riduzione dei disturbi alle specie di interesse conservazionistico che frequentano gli ambienti agricoli ai margini del sito. Realizzazione di attività turistico-ricreative compatibili con gli obiettivi di conservazione del sito. 3.3 Approfondimento sulle condizioni ecologiche e naturalistiche esistenti Al fine di determinare in maniera adeguata la possibilità o meno di impatti sul sistema ambiente (come da capitolo 2.6) si è condotta un analisi approfondita finalizzata alla determinazione delle condizioni ecologiche nell area della pianificazione. Tale approfondimento avviene tramite lo studio delle componenti principali che costituiscono il sistema ambientale con particolare riferimento agli effetti delle azioni previste dal piano sulle specie animali e vegetali potenzialmente coinvolte ed incluse nella scheda Natura L indagine sulle condizioni dell ambiente dal punto di vista ecologico e naturalistico si è basata su dati bibliografici oltre che su conoscenze pregresse e verifiche sul campo L uso del suolo di dettaglio La lettura della tavola evidenzia una bassa naturalità complessiva per tutto il territorio comunale e: la prevalenza di SAU investita a seminativi; una buona presenza di frutteti presenza di superfici a vigneti e pioppeti. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 43

45 TAVOLA COPERTURA SUOLO AGRICOLO Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 44

46 DETTAGLIO CON LOCALIZZAZIONE DEGLI ACCORDI Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 45

47 3.3.2 Flora Il mosaico ecologico territoriale per l area di progetto, evidenzia la localizzazione delle aree naturaliformi, ovvero quegli elementi chiave che contribuiscono al mantenimento delle connessioni della Rete Natura 2000 e riducono la frammentazione del mosaico. La Tavola sottostante definisce le diverse tipologie forestali all interno del territorio del PI ed è utile per i successivi approfondimenti. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 46

48 Dott. Pian. Terr.le Alice Zanella VERIFICA DEGLI HABITAT NATURA 2000 Nessuno degli habitat riscontrati è potenzialmente coinvolto negli interventi del piano. Per tutti gli interventi/accordi, le azioni si localizzano infatti esternamente agli ambiti di Rete natura 2000, ovvero i buffer di 300 m, ad una distanza tale cioè che non interferiscono con le superfici degli Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 47

49 habitat, e perciò non ne causano sottrazione diretta di ambiente naturale e non determinano impatti in termini di rumore e inquinanti. Tali azioni non sono in grado di determinare fenomeni di frammentazione o di quella di popolazioni di specie, né sono in grado di causare interferenze con le relazioni ecosistemiche principali che determinano la struttura e la funzionalità del sito stesso. Risulta dunque non significativa la possibilità che si verifichino fenomeni per i quali avvenga una perdita di specie di interesse conservazionistico o una diminuzione della densità di popolazione. In sintesi si ha la seguente situazione: Presenza di Habitat protetti del Sito Natura 2000 all interno dell area di studio(buffer 300 m) Cod Descrizione Habitat elencati nel formulario standard del sito IT Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion PRESENZA nell area di studio (buffer) NO 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba NO 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnio incanae, Salicion albae) NO 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile NO 3220 Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea NO Tutti gli accordi/interventi sono localizzati esternamente al perimetro del sito Natura 2000 e a notevole distanza, per cui non vi è interessamento diretto di habitat. E da escludere perciò la possibilità che ne derivino effetti negativi per gli habitat. Le schede urbanistiche degli accordi/interventi sono riportate al cap Fauna AVIFAUNA Tra gli uccelli segnalati all interno del sito natura 2000 IT Fiume Adige fra Verona Est e Badia Polesine ed elencati dall Allegato I della direttiva uccelli, il formulario standard riporta Ardea purpurea, Alcedo atthis, Egretta garzetta, Egretta alba, Ixobrychus minutus e Tringa glareola e tra gli uccelli non elencati nell Allegato I della Direttiva uccelli Riparia riparia, Acrocephalus palustris, Acrocephalus arundinaceus, Ardea cinerea, Actis hypoleucos, Gallinula chloropus, Motacilla cinerea, Motacilla alba. La bibliografia consultata unitamente alle uscite in campo, all analisi del Piano Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 48

50 dell Adige e alla consultazione delle informazioni desunte dal sistema Web GIS della Rete Ecologica Nazionale Italiana (REN) realizzato da GISBAU, il laboratorio di Conservation GIS del Dipartimento di Biologia Animale e dell'uomo, Università di Roma La Sapienza, hanno confermato l assenza e/o l idoneità di tutte le specie del formulario. Le specie ornitiche segnalate variano in modo notevole nel corso dell anno sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Molte specie si fermano a nidificare durante la primavera e l estate, alcune vi trascorrono soltanto il periodo autunnale e invernale, altre sono presenti in tutte le stagioni. Nel territorio si trovano soprattutto specie sinantropiche che frequentano l aperta campagna e le aree abitate come i passeri, il merlo, la rondine, il rondone, la civetta, etc Dove invece gli ambienti ripariali confinano con il terreno agricolo coltivato, nelle zone marginali di cespugli con giovani alberi si possono trovare varie specie più banali quali la capinera, il cardellino, la cinciallegra, e altre più rare come il saltimpalo e l allodola. Le formazioni boscate mature sono frequentate anche da specie che nidificano nelle cavità presenti sui tronchi di vecchi alberi dove si riproducono l upupa (Upupa epops) e alcune specie di Stringiformi tra il gufo comune (Asio otus). In primavera lungo l asta fluviale e nell intorno si sente il canto monotono e ripetuto del cuculo (Cuculus canorus). Soprattutto durante l inverno nei boschi di pioppo, salici e ontani, si vedono comunemente delle cornacchie grigie (Corvus corone cornix). Nella campagna aperta è spesso probabile rinvenire la presenza e gli spostamenti di fagiani divenuti numerosi a seguito delle immissioni faunistiche. È possibile osservare la poiana (Buteo buteo) volteggiare alta con lenti spirali durante le migrazioni e talora anche in estate. Nella tabella sottostante si riporta l elenco completo delle specie nidificanti in quanto la fase riproduttiva è quella più delicata del ciclo. L elenco delle specie segnalate ha permesso di individuare specie di uccelli, alcune delle quali nidificanti certi, possibili o probabili. È opportuno segnalare che il massimo valore biologico di questa classe di vertebrati, si riscontra nelle aree boscate e lungo i corsi d acqua e che possiedono ancora buoni caratteri di naturalità. Il valore faunistico è basso invece nel rimanente territorio cioè quello in prossimità delle aree urbanizzate e quello relativo ai campi coltivati, dove si riscontrano soprattutto specie sinantropiche. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 49

51 Lista delle specie nidificanti segnalate (Atlante degli uccelli nidificanti a disposizione per la Provincia di Verona) nell area oggetto di indagine e rilevante anche durante le uscite sul campo. SPECIE Probabilità di nidificazione Allodola Alauda arvensis 2 Averla piccola Lanius collurio 3 Balestruccio Delichon urbica 3 Barbagianni Tyto alba 1 Beccamoschino Cisticola juncidis 2 Calandrella Calandrella brachydactyla 1 Canapino Hippolais poliglotta 2 Capinera Sylvia atricapilla 3 Cappellaccia Galerida cristata 2 Cardellino Carduelis carduelis 3 Cinciarella Parus caeruleus 2 Cinciallegra Parus major 3 Civetta Athene noctua 2 Codibugnolo Aegithalos caudatus 1 Cornacchia grigia Corvus corone cornix 3 Cuculo Cuculus canorus 3 Cutrettola Motacilla flava 3 Fagiano Phasianus colchicus 2 Fringuello Fringilla coelebs 2 Gallinella d acqua Gallinula chloropus 3 Gazza Pica pica 3 Gheppio Falco tinnunculus 2 Gufo comune Asio otus 1 Merlo Turdus merula 3 Passera d'italia Passer italiae 3 Passera mattugia Passer montanus 3 Pendolino Remiz pendulinus 3 Quaglia Coturnix coturnix 2 Rigogolo Oriolus oriolus 3 Rondine Hirundo rustica 3 Rondone Apus apus 3 Saltimpalo Saxicola torquata 2 Storno Sturnus vulgaris 3 Strillozzo Miliaria calandra 1 Topino Riparia riparia 1 Torcicollo Jynx torquilla 2 Tortora Streptopelia turtur 2 Tortora dal collare Streptopelia decaocto 3 Upupa Upupa epops 2 Usignolo Luscinia megarhynchos 2 Usignolo di fiume Cettia cetti 2 Verdone Carduelis chloris 2 Verzellino Serinus serinus 3 TOTALI 3: nidificazione certa, 2: nidificazione probabile; 1: nidificazione possibile Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 50

52 Uccelli elencati dell'allegato I della direttiva 2009/147/CE Nome Presenza nell'area di studio Ardea purpurea Airone rosso NO Alcedo atthis Martin pescatore NO Egretta garzetta Garzetta NO Egretta alba Airone bianco maggiore NO Ixobrychus minutus Tarbusino NO Tringa glareola Piro piro boschereccio NO Uccelli non elencati dell'allegato I della direttiva 2009/147/CE Nome Presenza nell'area di studio Riparia riparia Topino NO Acrocephalus palustris Cannaiola verdognola NO Acrocephalus arundinaceus Cannareccione NO Ardea cinerea Airone cenerino NO Actis hypoleucos Piro piro piccolo NO Gallinula chloropus Gallinella d acqua NO Motacilla cinerea Ballerina gialla NO Motacilla alba Ballerina bianca NO ANFIBI Nei fossi, lungo i canali vivono ancora alcune specie interessanti: - Rospo comune (Bufo bufo): meno frequente di un tempo si trova sia lungo i corsi d acqua sia nelle aree soggette a colture intensive. - Raganella (Hyla intermedia): è una specie ancora comune che si sente cantare in primavera ovunque ci sia qualche invaso d'acqua, sulle rive dei fossi, dei canali ; - Rana verde (Rana esculenta): in forte diminuzione ovunque ma presente dove la qualità ambientale è più elevata; - Rana agile (Rana dalmatica) e Rana di Lataste (Rana latastei): estremamente rare e poco comuni RETTILI Le specie più comuni sono: - Lucertola (Podarcis muralis): comune in tutta l'area, è facile osservarla alla base dei muretti e delle costruzioni; - Ramarro (Lacerta viridis): comune nelle aree incolte, al margine delle carrarecce, in forte diminuzione nelle aree più intensamente coltivate; - Biacco (Coluber viridiflavus): è un serpente abbastanza comune nell'area, capita talvolta di osservarlo in primavera al margine delle carrarecce e perfino sulle strade asfaltate di campagna; innocuo, diventa aggressivo se viene molestato o catturato; Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 51

53 MAMMIFERI Nell'area di indagine sono relativamente poche le specie di mammiferi che si possono contattare: - Riccio (Erinaceus europaeus): abbastanza comune nelle zone non soggette ad agricoltura intensiva; la sua presenza viene evidenziata quasi esclusivamente dal ritrovamento di soggetti schiacciati sulle strade; - altre specie di micromammiferi legati in qualche modo alle aree agricole soggette a colture tradizionali: tra i soricidi si ricordano il Toporagno (Sorex araneus), la Crocidura minore (Crocidura suaveolens), il Toporagno acquatico di Miller (Neomys anomalus) e molto frequentemente anche la Talpa (Talpa europaea); tra i microtidi l Arvicola terrestre (Arvicola terrestris); tra i muridi il topo domestico (Mus musculus), il topo selvatico (Apodemus sylvaticus), l Arvicola campestre (Microtus arvalis), l Arvicola di Savi (Microtus savii), il Ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus), il Ratto nero (Rattus rattus). La nutria (Myocastror corpus) è molto diffusa ed è causa di notevoli disagi per gli agricoltori. - Lepre (Lepus europaeus): qualche individuo viene talvolta osservato al margine delle scarpate incolte lungo le rive dei fossati e dei corsi d acqua maggiori; - tra i predatori sono da ricordare i Mustelidi: Donnola (Mustela nivalis), Faina (Martes foina) e la Volpe (Vulpes vulpes). L'incontro diretto con la prima specie è quasi sempre fuggevole e occasionale; la sua presenza è spesso testimoniata dalle orme lasciate sul fango o sulla sabbia in prossimità di fiume, dei canali o dei fossi. L'osservazione diretta della Faina invece è più frequente e può essere anche prolungata: la specie sembra in aumento ovunque in pianura. La Volpe, come la specie precedente si vede talvolta al tramonto e di notte e le sue orme vengono costantemente rilevate sulla sabbia o sul fango. Anch'essa penetra talora anche nelle strade della periferia, in cerca di cibo ITTIOFAUNA Per quanto concerne la fauna ittica, nell area di studio si ritrovano alcuni corsì d acqua secondari (es Scolo Dugale Terrazzo, Scolo Chiesuola, Dugale Romano Basse e fossi). La fauna ittica è dunque di un interesse biologico esclusivamente all interno dei corsi d acqua principali; mentre in genere è costituita prevalentemente da specie non indigene, che hanno una forte capacità di adattamento (acque poco profonde e di bassa qualità) e riescono a prevalere sulle specie autoctone. A livello storico si assiste a una diversificazione del popolamento ittico della bassa pianura padana rispetto a quanto rilevato in passato a causa dei continui e ripetuti interventi dell uomo sui corsi d acqua, quali le regimazioni, le arginature e le introduzioni di specie esotiche, che hanno determinato un notevole degrado ittico dell originario assetto delle comunità esistenti e un forte impoverimento del popolamento ittico. La rarefazione di alcune specie è legata infatti al progressivo deterioramento della qualità delle acque e agli effetti degli impatti sugli ecosistemi fluviali. Alcune specie più sensibili come lo spinarello e la lampreda padana sono andate scomparendo lasciando spazio all affermazione di specie più tolleranti come il carassio e il triotto. Anche lo Storione, entità di notevole interesse anche a livello europeo, ha Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 52

54 visto il suo popolamento diminuire drasticamente. La specie Petromyzon marinus non è più segnalata dalla fine degli anni 80. L impoverimento della fauna ittica ha avuto tra le cause principali la predominanza di specie alloctone su quelle autoctone. Infatti, con l introduzione del siluro (Silurus glanis), oggi diffusa in tutta la pianura padana, la fauna ittica autoctona ha subito danni notevoli, essendo questa specie un avida cacciatrice di pesci e potendo raggiungere dimensioni straordinarie. Anche a causa dell intorbidimento delle acque per l eccessivo sviluppo delle alghe fitoplanctoniche, il luccio diviene spesso preda del siluro, abilissimo predatore nelle acque torbide. Il pesce gatto (Ictalurus melas), introdotto all inizio del secolo scorso, essendo onnivoro e fortemente adattabile ha provocato diversi squilibri biologici a danno delle nostre specie autoctone. La riduzione degli habitat disponibili, determinata dalla semplificazione ambientale, ha naturalmente un effetto negativo sul mantenimento di un equilibrata comunità ittica (sia in termini qualitativi che quantitativi). Contemporaneamente al decremento delle specie tipiche si nota incremento di quelle forme ittiche con maggiore capacità di adattamento. L'elenco e una stima della idoneità delle specie presenti sono presentati nella tabella seguente. Lista delle specie dei corsi d acqua con relativa frequenza all interno dell area di indagine SPECIE alta media bassa Abramide (Abramis brama) Acerina (Gymonocefalus cemuus) Alosa (Alosa fallax) Alborella (Alburnus arborella) Anguilla (Anguilla anguilla) Aspio (Aspius aspius) Barbo europeo (Barbus barbus) Barbo padano (Barbus plebejus) Blicca (Abramis bjoerkna) Carassio (Carassius carassius) Carassio dorato (Carassius auratus) Carpa erbivora (Ctenopharyngodon idellus) Carpa (Cyprinus carpio) Cavedano (Leuciscus cephalus) Gambusia (Gambusia holbrooki) Gobione (Gobio gobio) Lampreda padana (Lethenteron zanandreai) Lasca (Chondrostoma genei) Luccio (Esox lucius) Luccio perca (Stizostedion lucio perca) Persico reale (Perca fluviatilis) Persico trota (Micropterus salmoides) Pesce gatto nero (Ictalurus melas) Pesce gatto punteggiato (Ictalurus punctatus) Pseudorasbora (Pseudorasbora parva) Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 53

55 Rodeo amaro (Rhodeus amarus) Rutilo (Rutilus rutilus) Sanguinèrola (Phoxinus phoxinus) Savetta (Chondrostoma soetta) Scazzone (Cottus gobio) Scardola (Scardinius erythrophthalmus) Siluro (Silurus glanis) Spinarello (Gasterosteus aculeatus) Temolo (Thymallus thymallus) Tinca (Tinca tinca) Triotto (Rutilus aula) Trota fario (Salmo (trutta) trutta) Trota marmorata (Salmo (trutta) marmoratus) Trota iridea (Oncorhynchus mykiss) *: si intendono le aree individuate dai buffer di 300 m. Pesci elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43 CEE Nome Nome volgare Presenza nell'area di studio Petromyzon marinus Lampreda di mare NO Lethenteron zanandreai Lampreda padana NO Salmo marmoratus Trota marmorata NO 3.4 Metodologia di raccolta dei dati e organizzazioni consultate Per la raccolta delle informazioni di base e gli approfondimenti si è seguita la metodologia: - Dati geografici e paesaggistici Sopralluoghi, documentazione fotografica, CTR formato vettoriale 1:5000, foto aeree. Questo materiale è stato fornito dagli enti di competenza e rilievo dirette delle specie mediante studi diretti sul campo. - Dati relativi agli habitat e alle specie : Ricco materiale bibliografico. - Organizzazioni consultate: Considerata la tipologia dell opera e l ampio materiale bibliografico a disposizione presso lo Studio degli scriventi e presso gli enti regionali competenti si è ritenuto di non contattare e consultare altre organizzazioni. Tuttavia per opportuna conoscenza sono di seguito elencate le organizzazioni di cui si sono elaborati i dati bibliografici: i. Museo Civico di storia naturale di Verona; Ufficio tecnico dei comuni di appartenenza; ii. Provincia di Verona, Regione Veneto, Reti Ecologiche e Biodiversità iii. Professionisti e ricercatori locali appartenenti ad associazioni di ricerca riconosciute a livello Nazionale, Identificazione degli effetti del piano su habitat, habitat di specie e specie Le scelte e gli obiettivi del P.I. Il PI adotta le indicazioni normative contenute nello specifico articolo delle NTO, riguardante la tutela dei siti di importanza comunitaria della Rete Natura 2000, di seguito riportato. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 54

56 Art.47 Sito di importanza comunitaria IT Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine Interessa l area in prossimità del fiume Adige, che include totalmente anche il corso d acqua, soggetta alla Direttiva Europea Habitat 92/43/CEE, per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche e DIRETTIVA 2009/147/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, del 30 novembre 2009,concernente la conservazione degli uccelli selvatici nonchè DGR n.3173/2006 In riferimento a tale normativa, nelle more di una specifica trattazione di settore, che costituisce un PI tematico rete natura 2000, con approfondimenti sotto l aspetto naturalistico, ambientale, paesaggistico, architettonico e con opportuni studi idrogeologici ed agronomici e ambientali in adeguamento alle azioni di tutela e valorizzazione previste dal PATI all art 8.1, l area è soggetta alle disposzioni di cui alla sudetta norma. Si confermano pertanto le Prescrizioni e Vincoli e le Direttive di cui all art.8.1 delle NT del PATI. L approvazione di eventuali aggiornamenti della perimetrazione del SIC, da parte delle competenti autorità, comporta l automatico recepimento degli stessi nel PATI e nel PI. Va altresì sottolineato il fatto che le norme del PI dettano, all interno dei vari articoli, una serie di misure per la mitigazione e/o compensazione, non riferita alla Direttiva 92/43/CEE, dell'urbanizzazione primaria e per la mobilità in relazione al carico urbanistico indotto dagli interventi. Tali misure consistono nella realizzazione di opere di mitigazione o compensazione paesaggistica ed ambientale che sono meglio specificate nel prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale Identificazione degli effetti su habitat e specie La seguente tabella evidenzia gli effetti del progetto sulle vulnerabilità specifiche del sito Natura 2000 nel suo complesso e in particolare sugli habitat e sulle specie che lo compongono. Per l identificazione degli habitat e delle specie vulnerabili o bersaglio si è proceduto nel seguente modo: Per gli habitat: 1. sono stati presi in considerazione gli habitat in All. I della Direttiva Habitat riportati nel formulario standard dei siti Natura 2000; 2. sono stati presi inoltre in considerazione gli habitat in All. I della Direttiva Habitat cartografati dalla Regione Veneto: non sono presenti habitat Natura 2000 all interno dell area di studio. Per le specie: 1. sono state prese in considerazione tutte le specie faunistiche indicate nel formulario standard del SIC IT , potenzialmente presenti nell area di studio (ovvero quelle individuate dai buffer di 300 m); 2. per ognuna delle specie si è valutata la possibile o potenziale presenza all interno dell area di influenza del piano; Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 55

57 3. per ognuna delle specie si è determinata la sensibilità o meno agli effetti del progetto, in considerazione sia della natura dei potenziali fattori impattanti dello stesso (come descritti nei paragrafi precedenti), che rispetto alla suscettibilità e vulnerabilità delle singole specie (stimate in considerazione di caratteristiche comportamentali, ecologiche e biologiche). Tab. 1a - Possibili effetti sugli habitat Habitat del Sito IT e IT A0 91E0* Presenza nell area di studio Sensibilità dell habitat agli interventi del progetto Habitat del Sito IT e IT individuati dalla Regione Veneto Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba Foreste alluvionali di Alnus glutinosa. e Fraxinus excelsior (Alno-Padion,. Alnio incanae, Salicion albae). Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO Possibili effetti l habitat non verrà sottratto L habitat, che risulta confinato all interno dell area Natura 2000, non subisce danni diretti e/o indiretti l habitat non verrà sottratto L habitat, che risulta confinato all interno dell area Natura 2000, non subisce danni diretti e/o indiretti l habitat non verrà sottratto L habitat, che risulta confinato all interno dell area Natura 2000, non subisce danni diretti e/o indiretti l habitat non verrà sottratto L habitat, che risulta confinato all interno dell area Natura 2000, non subisce danni diretti e/o indiretti l habitat non verrà sottratto L habitat, che risulta confinato all interno dell area Natura 2000, non subisce danni diretti e/o indiretti Tab. 1b - Possibili effetti sulle specie Specie del Sito IT inseriti nel formulario standard Presenza nell area di piano Sensibilità della specie agli interventi del piano Possibili effetti Ardea purpurea NO NO Nulli Alcedo atthis NO NO Nulli Egretta garzetta NO NO Nulli Egretta alba NO NO Nulli Ixobrychus minutus NO NO Nulli Tringa glareola NO NO Nulli Riparia riparia NO NO Nulli Acrocephalus palustris NO NO Nulli Acrocephalus arundinaceus NO NO Nulli Ardea cinerea NO NO Nulli Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 56

58 Actis hypoleucos NO NO Nulli Gallinula chloropus NO NO Nulli Motacilla cinerea NO NO Nulli Motacilla alba NO NO Nulli Petromyzon marinus NO NO Nulli Lethenteron zanandreai NO NO Nulli Salmo marmoratus NO NO Nulli Valutazione della significatività degli effetti Per la quantificazione della significatività delle incidenze negative si è realizzata la seguente scala di valori di giudizio: Significatività nulla Non significativa Significatività bassa Significatività media Significatività alta Impatto assente Impatto non rilevante Impatto di lieve entità prevalentemente di natura indiretta e/o temporaneo Impatto temporaneo, ma diretto su specie e habitat Impatto permanente diretto su specie e habitat Si ritiene che il progetto di piano in esame complessivamente non possa creare disturbi significativi e/o permanenti agli habitat e alle specie del sito Natura Le stesse opere non generano nè una riduzione diretta degli habitat interni del sito, nè una riduzione di habitat esterni tale da pregiudicare la loro funzione di potenziamento del ciclo vitale di alcune specie (in particolare per quanto riguarda l alimentazione e/o la predazione). Le alterazioni dirette e indirette generate dalla realizzazione degli interventi in progetto possono essere considerate dunque NULLE. Si ritiene che la realizzazione del progetto di piano non possa creare disturbo nè direttamente, nè indirettamente alle specie del sito Natura Per l elaborazione delle tabelle di valutazione riassuntiva sono state utilizzate le informazione riportate al Capitolo 3.3. relativo alla vegetazione e alla fauna e le informazioni ricavate dalla bibliografia, tramite le quali si sono potute ricavare le presenze delle specie del formulario standard. Habitat e Specie del Sito IT inseriti nel formulario standard (inclusi gli habitat identificati dalla Regione Veneto) Significatività degli effetti Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 57

59 3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba 91E0*Foreste alluvionali di Alnus glutinosa. e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnio incanae, Salicion albae). NULLA NULLA NULLA 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile NULLA 3220 Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea NULLA Ardea pupurea NULLA Alcedo atthis Egretta garzetta Egretta alba Ixobrychus minutus Tringa glareola Riparia riparia Acrocephalus palustris Acrocephalus arundinaceus Ardea cinerea Actis hypoleucos Gallinula chloropus Motacilla cinerea Motacilla alba Petromyzon marinus Lethenteron zanandreai Salmo marmoratus NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA NULLA Per tutti gli interventi, verificato che sono esterni ai siti Natura 2000, e quindi non interessano direttamente habitat e habitat di specie, a seguito delle elaborazioni che hanno portato alla delineazione dell uso del suolo degli interventi sopra descritti, alle informazioni desunte dalla Regione e ai sopralluoghi effettuati, è possibile concludere che le azioni per la loro notevole distanza dagli Habitat Natura 2000 e per la loro tipologia di azione, siano in grado di comportare effetti negativi. Tali interventi avranno un consumo di suolo contenuto ed effetti perturbativi limitati. Inoltre la tipologia di intervento è tale da poter considerare gli effetti nulli sui siti Natura La consistenza e la funzionalità degli habitat non viene alterata. 3.5 Identificazione di effetti cumulativi Non sono identificabili effetti cumulativi. 3.6 Identificazione dei percorsi e vettori attraverso cui si producono gli effetti Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 58

60 Le analisi delle azioni del progetto hanno consentito di valutare la non significatività degli effetti negativi legati a emissioni di sostanze inquinanti nell atmosfera e all immissione in falda o nel terreno di sostanze inquinanti. Riguardo agli inquinamenti legati alle immissioni in falda, si tratta in questo caso soprattutto di reflui domestici che verranno opportunamente convogliati in fognature o mediante specifici interventi di depurazione. Riguardo all inquinamento atmosferico, si tratta soprattutto di emissioni di gas di scarico prodotti dalle caldaie. Non è dunque necessaria la verifica dei vettori: - Vettore Aria per le movimentazioni degli inquinanti - Vettore Acqua per le immissione in falda. 3.7 Quantificazione e valutazione degli effetti Considerata la tipologia del progetto, gli impatti dallo stesso generato, la vulnerabilità, la situazione ecologica contermine si ritiene di non effettuare una quantificazione degli effetti in quanto non significativi. Pertanto non si ritiene di attuare una valutazione quantitativa. 3.8 Prescrizioni suggerite dalla presente relazione di screening Non sono previste prescrizioni in quanto gli interventi del piano non hanno effetti negativi sulla Rete Natura Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 59

61 4. CONCLUSIONE DELLA PROCEDURA DI SCREENING A conclusione della fase di screening si ritiene opportuno, come suggerito nella citata guida predisposta dalla Commissione Europea, che le informazioni rilevate e le determinazioni assunte siano sintetizzate come di seguito riportato. 4.1 Dati identificativi del Piano, Progetto o Intervento Titolo del progetto Piano degli Interventi PI del Comune di Terrazzo L.R. 23 aprile 2004 n Descrizione del progetto Si tratta del Piano degli Interventi PI e delle relative NTO. L area di interesse è l intero territorio comunale di Terrazzo Codice del Sito Natura 2000 interessato Le azioni previste nel progetto si trovano esternamente al sito Natura IT Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine Progetto direttamente connesso o necessario alla gestione del sito (se applicabile) No, sebbene a livello normativo si indicano della azioni che vanno a fornire elementi di gestione indiretta sul Sistema della Rete Natura 2000 (art. 47 delle NTO). Il P.I. individua e disciplina la rete ecologica rendendo operative le strategie di intervento per la riqualificazione del territorio e dei processi naturali che lo caratterizzano, già normati dal PATI Indicazioni di altri piani e progetti che diano effetti combinati Non risultano altri piani o progetti che possano dare effetti combinati. 4.2 Valutazione della significatività degli effetti Il rispetto e la tutela dei sistemi ambientali ed in particolare quelli naturali ai quali appartengono specie della direttiva Habitat ed Uccelli è garantito dal fatto che le azioni previste dal PI risultano sostenibili Spiegazione del perché gli effetti non si debbano considerare significativi Si ritiene che gli interventi previsti dal Piano non generino effetti significativi in quanto: Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 60

62 Si tratta di accordi/interventi a carattere prevalentemente residenziale di limitate dimensioni e localizzati a distanza notevole dal Sito Natura 2000; le azioni di intervento previste dagli articoli del P.I. risultano essere compatibili con la conservazione del sito medesimo; le norme del P.I. relative agli interventi previsti ed analizzati nella presente valutazione non alterano l attuale grado di tutela e recepiscono la normativa regionale in merito alla tutela del Sito Natura 2000; le analisi condotte, la bibliografia esistente confortano le scelte del P.I. e ne avvalorano le previsioni; Consultazione con gli Organi e Enti competenti Non sono stati consultati direttamente né organi né enti competenti ma, è stata effettuata una rigorosa ricerca bibliografica sul ricco materiale già pubblicato relativamente all area considerata. Si è ritenuto che tale documentazione fosse idonea per la valutazione 4.3 Dati raccolti per l elaborazione dello screening Responsabili della verifica dr. Arch. Alice Zanella dr. p.a Giacomo De Franceschi Livello di completezza delle informazioni Si ritiene che le informazioni raccolte siano ottime ed adeguate ad esprimere un parere Fonte dei dati AA.VV, Carta regionale forestale Regione Veneto. AA.VV. - Carta delle Vocazioni Faunistiche del Veneto. Regione Veneto. Giunta Regionale. Venezia. AA.VV. Atlante degli uccelli nidificanti nel Veronese e in Trentino. Anni AA.VV., Carta Regionale Forestale. Relazione e Cartografia. Dipt. per le Foreste e l Econ. Montana, Ist. di Selvicoltura Univ. di Padova. Regione del Veneto, Venezia, AA.VV., Lista Rossa delle specie minacciate in Alto Adige. Provincia Autonoma di Bolzano/Alto Adige. Ripartizione Tutela del paesaggio e della natura, Bolzano, 409 pp. AA.VV., Il Monte Pastello. Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona - 2. Serie Monografie Naturalistiche 1 Alberti M. et al, La valutazione di impatto ambientale. Franco Angeli Libri s.r.l., Milano, Italia, pp 137. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 61

63 Bianchini F., Curti L., Di Carlo F. & Minuzzo Spagna L.,, Carta della vegetazione e dell'uso del territorio del Comune di Verona. Mem. Mus. civ. St. nat, Verona (II ser), sez. biologica, 12: Blondel J., Biogeographie evolutive. Masson, Paris. Boano G., Caratteri dell'avifauna. In: AA.VV Progetto PO. Tutela e valorizzazione del fiume in Piemonte. IRES. Rosemberg & Sellier, Torino, pp: Braioni M.G., Qualità delle rive del fiume Adige nella Regione del Veneto. Ripartimento per l Ecologia e la tutela dell ambiente. Bresso M. et al, Analisi dei progetti e Valutazione di impatto ambientale, Angeli, Milano, pp Brichetti P. & Gariboldi A., Manuale pratico di Ornitologia. Edagricole, Bologna, 362 pp. Canter L.W, Methods for Assessing Indirect- Secondary Impacts- Int. Sem. on Environmental Impact Assessment. University of Aberdeen, pp 180. Cassol M., Guida alle riserve naturali in gestione a Veneto Agricoltura. Veneto Agricoltura, 125 pp. Clark B.D. et al, A manual for assessment of major development proposal, Scottish Development Department of the Environmental and the Welsh Office, Research Report n. 13. Daccordi M. & Zanetti A., Classificazione oggettiva dei biotopi umidi della pianura veronese. In: AA.VV. - Le zone umide della pianura veronese. Quaderno naturalistico didattico. Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Verona. pp: De Franceschi P., Natura Veronese. Cierre Edizioni, Verona, 110pp. De Franceschi P.F., Montolli A. & Zanetti A., Primi dati sulla distribuzione dei Mammiferi nel Veronese. In: Mezzavilla F. e Stival E. (red.) - Atti del 1 Conv. Faunisti Veneti, Montebelluna (TV) 1993, pp: De Franceschi, P Atlante degli Uccelli nidificanti in Provincia di Verona (Veneto) Mem. Mus. civ. St. nat, Verona (II ser), sez. biologica, pp. Finch D., Habitat use and habitat overlap of riparian birds in tree elevation zones. Ecology 70(4): Gellini S. & Matteucci, Ambiente, fauna e territorio in Provincia di Forlì-Cesena. Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena. In: Mezzavilla F. e Stival E. (red.) - Atti del 1 Conv. Faunisti Veneti, Montebelluna (TV) 1993, pp: ISTAT & ISMEA, in Angle T.G, La scomparsa degli ambienti naturali. in Habitat Guida alla gestione degli ambienti naturali. WWF e CFS. Lüps P;, Verschwindet das Steinhuhn als aliper Brutvogel? Naturfosh. Ges. Schaffhausen II, 16, pp. 23. Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 62

64 Minelli A., Ruffo S. & La Posta S. (eds.), Checklist delle specie della fauna italiana. Calderini, Bologna. Nichols R. and Hyman E A review and Analysis of Fifteen Methodologies for Environmental Assessment, Center for urban and regional studies, University of North Carolina (USA), pp 120. Pavan M. (a cura di), Contributo per un "Libro Rosso" della fauna e della flora minacciate in Italia. Ed. Ist. Entom. Università di Pavia, Pavia, 719 pp. Petersen R.C., The RCE: A Riparian, Channel, and Environmental inventory for small streams in the agricultural landscape. Pignatti S, Flora D'italia. 1 Voll. Edagricole, Bologna. Pignatti S., Flora D'italia. 2 Voll. Edagricole, Bologna. Pignatti S., Flora D'italia. 3 Voll. Edagricole, Bologna. Poldini L., Considerazioni sul degrado ecologico della pianura friulana e delle zone umide in particolare. In: AA.VV. - Atti del Convegno "Progetto Ledra". pp: 5-9. Sauer W, Bot. Jahrb. 84: Schifferli L., Géroudet P. & Winkler R., (red.) Atlas des Oiseaux nicheurs de Suisse. Station ornithologique Suisse, Sempach, pp Simonetta A. M & Dessi F. F., Principi e tecniche di gestione faunistica - venatoria. Edizioni Greentime. Spa - Bologna; pp Tucker G.M e Evans M.I., Birds in Europe: their conservation status. Cambridge, UK: Birdlife International. Tucker G.M e Evans M.I., Habitat for birds in Europe: a conservation strategy for the wider environment. Cambridge, UK: Birdlife International. Vismara R., Ecologia applicata Inquinamento e salute umana, Criteri di protezione dell aria, delle acque, del suolo, valutazione di impatto ambientale, esempi di calcolo. Editore Ulrico Hoepli, Milano, pp Luogo dove possono essere reperiti i dati Studio Benincà Associazione tra professionisti Studio Zanella Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 63

65 4.4 Tabelle di valutazione riassuntiva Sito Natura 2000 IT TABELLE DI VALUTAZIONE DEGLI HABITAT Tabella di valutazione riassuntiva Habitat / Specie (sia tutti quelli riportati nel formulario, sia gli ulteriori habitat e specie rilevati) Cod A0 91E0* 6430 Nome Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba Foreste alluvionali di Alnus glutinosa. e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alno incanae, Salicion albae). Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile Presenza nell'area oggetto di valutazione a Significatività negativa delle incidenze dirette Significatività delle incidenze indirette Presenza di effetti sinergici e cumulativi NO NULLA NULLA NO NO NULLA NULLA NO NO NULLA NULLA NO NO NULLA NULLA NO 3220 Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea NO NULLA NULLA NO Non si verifica nessun impatto sugli habitat presi in esame TABELLE DI VALUTAZIONE RIASSUNTIVA DELLE SPECIE Uccelli elencati nell'allegato I della Direttiva 2009/147/CE Habitat / Specie (sia tutti quelli riportati nel formulario, sia gli ulteriori habitat e specie rilevati) Presenza nell'area oggetto di valutazione a Significatività negativa delle incidenze dirette Significatività delle incidenze indirette Presenza di effetti sinergici e cumulativi Nome Ardea porpurea NO NULLA NULLA NO Alcedo atthis NO NULLA NULLA NO Egretta garzetta NO NULLA NULLA NO Egretta alba NO NULLA NULLA NO Ixobrychus minutus NO NULLA NULLA NO Tringa glareola NO NULLA NULLA NO * il Formulario Standard riporta erroneamente il nome scientifico di Ardea purpurea Non si verifica nessun impatto significativo sulle specie prese in esame. a : l area oggetto di valutazione è rappresentata dai buffer di 300 m Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 64

66 Uccelli non elencati nell'allegato I della Direttiva 2009/147/CE Habitat / Specie (sia tutti quelli riportati nel formulario, sia gli ulteriori habitat e specie rilevati) Presenza nell'area oggetto di valutazione a Significatività negativa delle incidenze dirette Significatività delle incidenze indirette Presenza di effetti sinergici e cumulativi Nome Riparia riparia NO NULLA NULLA NO Acrocephalus palustris NO NULLA NULLA NO Acrocephalus arundinaceus NO NULLA NULLA NO Ardea cinerea NO NULLA NULLA NO Actis hypoleucos NO NULLA NULLA NO Gallinula chloropus NO NULLA NULLA NO Motacilla cinerea NO NULLA NULLA NO Motacilla alba NO NULLA NULLA NO Non si verifica nessun impatto significativo sulle specie prese in esame Mammiferi elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE Non rilevati Anfibi e rettili elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE Non rilevati Pesci elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE Habitat / Specie (sia tutti quelli riportati nel formulario, sia gli ulteriori habitat e specie rilevati) Presenza nell'area oggetto di valutazione a Significatività negativa delle incidenze dirette Significatività delle incidenze indirette Presenza di effetti sinergici e cumulativi Nome Petromyzon marinus NO NULLA NULLA NO Lethenteron zanandreai NO NULLA NULLA NO Salmo marmoratus NO NULLA NULLA NO Non si verifica nessun impatto significativo sulle specie prese in esame Invertebrati elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43 CEE Non rilevati Piante elencate nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE Non rilevati Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 65

67 4.5 Esito della procedura di screening Le analisi condotte sullo stato dei luoghi evidenziano un invarianza delle condizioni attuali. Gli impatti, generati dalle opere in fase di cantiere e di esercizio, sono non significativi per la conservazione delle specie e tutela dei siti Natura Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 66

68 5. DICHIARAZIONE FIRMATA DAL PROFESSIONISTA Dalla relazione di Valutazione Preliminare di Screening redatta secondo i contenuti della D.G.R.V n 3173 del , con ragionevole certezza scientifica, si può escludere il verificarsi di effetti significativi negativi sui siti della Rete Natura 2000 e sulle specie e sugli habitat individuati nell area di studio ed in particolare sul sito Natura 2000 individuato con cod. IT denominato Fiume Adige tra Verona Est e Badia Polesine. I sottoscritti Dott. agr. Gino Benincà - Laurea in Scienze Agrarie conseguita presso l Università degli Studi di Padova. Iscritto all Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Verona. Dott. p.a. Giacomo De Franceschi - Laurea in Scienze Naturali conseguita presso l Università degli Studi di Modena. Iscritto al Collegio dei Periti agrari e Periti Agrari laureati della Provincia di Verona a conoscenza dell art. 76 del DPR n. 445 e consapevoli delle sanzioni penali previste per chi fa dichiarazioni mendaci o esibisce atti falsi, dichiarano di essere in possesso di esperienza specifica e documentabile in campo naturalistico, ambientale, agroforestale per la valutazione di incidenza ai sensi della Direttiva 92/42/CEE e di essere a conoscenza dei contenuti stabiliti dalla scheda Natura Dr. agr. Gino Benincà Dr. p.a.. Giacomo De Franceschi Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 67

69 6. DOCUMENTI D IDENTITÀ Valutazione preliminare di screening DGR 3173/2006 P.I. Comune di Terrazzo 68

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