LA GESTIONE FINANZIARIA, LA SUA PIANIFICAZIONE & IL BUSINESS PLAN. Previsione dei fabbisogni e gestione dei flussi aziendali

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1 LA GESTIONE FINANZIARIA, LA SUA PIANIFICAZIONE & IL BUSINESS PLAN Previsione dei fabbisogni e gestione dei flussi aziendali

2 AGENDA CARATTERI GENERALI DELLA FUNZIONE FINANZIARIA PERCHE L AZIENDA NECESSITA DELLA FUNZIONE FINANZIARIA L ATTIVITA PREVISIONALE NELLA FUNZIONE FINANZIARIA : Il Budget Finanziario GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO LA TESORERIA AZIENDALE ED IL CASH MANAGEMENT IL RAPPORTO BANCA IMPRESA IL BUSINESS PLAN CONCLUSIONI

3 ASPETTI GENERALI DELLA FUNZIONE FINANZIARIA (Dr. Mirco Bonamini)

4 DEFINIZIONE DI GESTIONE FINANZIARIA Complesso di decisioni ed operazioni volte a reperire ed impiegare il capitale nell impresa La Gestione Finanziaria riguarda, quindi, la Gestione del Denaro

5 PROBLEMA PER LA GESTIONE FINANZIARIA Il denaro ha un costo In termini di interessi passivi se ottenuto in prestito In termini di interessi sulle disponibilità liquide Obiettivo Fare in modo che: Non esistano mai somme inutilizzate Non vengano percepiti interessi attivi non remunerativi

6 OBIETTIVI DELLA GESTIONE AZIENDALE GESTIONE FINANZIARIA EQUILIBRIO ECONOMICO Bilanciamento tra Ricavi e Costi Obiettivo : il prevalere dei primi sui secondi PROFITTO EQUILIBRIO FINANZIARIO Bilanciamento tra impieghi e fonti di Capitale Obiettivo: impieghi e investimenti abbiano la giusta copertura SOLVIBILITA EQUILIBRIO MONETARIO Bilanciamento tra entrate ed uscite di cassa Obiettivo : preservare la liquidità in termini di Cash Flow LIQUIDITA

7 COMPITI DELLA GESTIONE FINANZIARIA La programmazione finanziaria a lungo, breve e brevissimo termine La gestione del piano finanziario Il governo della liquidità

8 CAPITALE FISSO E CAPITALE CIRCOLANTE IL CAPITALE FISSO è quello necessario ad acquisire immobilizzazioni, o, più in generale, quello necessario per effettuare investimenti IL CAPITALE CIRCOLANTE è quello necessario a far fronte alla gestione corrente, o, più in generale, quello necessario per effettuare il ciclo acquisti produzione - vendita

9 Composto essenzialmente da: Scorte di magazzino Crediti Commerciali Debiti Commerciali Attività Finanziarie Altre Attività e Passività correnti CAPITALE CIRCOLANTE CAPITALE CIRCOLANTE Scorte di magazzino + Crediti Commerciali - Debiti Commerciali CAPITALE CIRCOLANTE (NETTO) COMMERCIALE + Attività Finanziarie (Liquidità) ± Altre Attività e Passività Correnti CAPITALE CIRCOLANTE NETTO

10 DINAMICA DEI FLUSSI Denaro Fattori Produttivi Beni Merci Servizi destinati alla vendita Crediti v.so Clienti Denaro

11 DINAMICA DEI FLUSSI (Esempio) Azienda in Start Up FASE 1 Avvio ATTIVO PASSIVO Cassa 1.200,00 Capitale Proprio 1.200,00 Totale Attivo 1.200,00 Totale Passivo 1.200,00 FASE 2 Approvvigionamento dei fattori produttivi ATTIVO PASSIVO Cassa 0,00 Capitale Proprio 1.200,00 Magazzino 1.200,00 Totale Attivo 1.200,00 Totale Passivo 1.200,00

12 Azienda in Start Up LA GESTIONE FINANZIARIA, LA SUA PIANIFICAZIONE E IL BUSINESS PLAN DINAMICA DEI FLUSSI (Esempio) FASE 3 Trasformazione dei fattori produttivi ATTIVO FASE 4 Chiusura e riapertura del ciclo PASSIVO Cassa 0,00 Capitale Proprio 1.200,00 Magazzino 1.700,00 Debiti v/fornitori 500,00 Totale Attivo 1.700,00 Totale Passivo 1.700,00 ATTIVO PASSIVO Cassa 400,00 Capitale Proprio 1.200,00 Crediti v/clienti 2.000,00 Debiti v/fornitori 1.200,00 Magazzino 500,00 Utile 500,00 Totale Attivo 2.900,00 Totale Passivo 2.900,00

13 EFFETTO LEVA FINANZIARIA (Levarage) Effetto prodotto da una redditività del Capitale Proprio che cresce all aumentare del livello di indebitamento dell azienda. Redditività del Capitale investito è maggiore del costo del finanziamento (tasso d interesse) ROI>i (passivo)

14 METODI PER DECISIONI DI INVESTIMENTO Valore attuale netto Prende in considerazione i flussi di cassa attualizzati e ne valuta il differenziale positivo o negativo Tasso di rendimento interno Confronta il tasso di rendimento interno dell investimento con il costo del capitale. Ci sarà un vantaggio quando il TIR>i Tempo di recupero dell investimento (pay back period) Prende in considerazione il periodo necessario ai flussi monetari in entrata per recuperare il flusso iniziale in uscita. Quanto minore sarà il periodo, tanto maggiore sarà la convenienza ad investire

15 IL CASH FLOW Misura i flussi di cassa e rappresenta il risultato della gestione Monetaria dell Impresa. Può essere misurato attraverso due diverse metodologie: Flussi di cassa - entrate ed uscite di periodo provenienti dalla gestione di tesoreria Flussi di fondi variazioni intercorse tra un periodo ed il successivo nelle fonti e negli impieghi del capitale classificato sotto l aspetto finanziario

16 IL CASH FLOW DA FLUSSI DI TESORERIA Viene determinato attraverso la differenza tra: - Entrate Monetarie (Inflow) - Uscite Monetarie (Outflow) Teoreticamente può essere distinto in: - Cash Flow Totale o Globale : riferito all intera vita dell azienda ed è una quantità puramente teorica - Cash Flow di periodo : generalmente riferito all esercizio o frazioni di esso e misura il flusso di cassa generato Il Cash Flow di periodo è composto da: - Entrate ed Uscite Correnti : saldo di cassa corrente che misura il flusso monetario che deriva dalla vendita di prodotti e servizi e dalle acquisizioni di fattori produttivi - Entrate ed Uscite non Correnti : riguardano investimenti e disinvestimenti in fattori produttivi a lento rigiro

17 IL CASH FLOW DA FLUSSI DEI FONDI Utilizzato dove si preferisce effettuare la rilevazione attraverso il reddito ed il capitale (generalmente nelle imprese industriali). Il punto di partenza è il reddito di esercizio rettificato (Cash Flow Operativo Lordo); le rettifiche riguardano tutte le poste non monetarie confluite nel reddito d esercizio: - quote d ammortamento - quote di fondi svalutazione crediti - quote di accantonamento a fondi rischi e oneri - svalutazioni e/o rivalutazioni - quote di TFR Successivamente si prendono in esame le variazioni dei fondi, degli impieghi e dei finanziamenti intervenute nel periodo

18 IL CASH FLOW DA FLUSSI DEI FONDI A seconda degli impieghi e delle fonti di finanziamento presi in esame, si avranno diverse tipologie di RENDICONTO FINANZIARIO Cash flow statement (Rendiconto delle variazioni di liquidità) Variazioni delle disponibilità liquide che danno origine ai flussi di cassa. Il risultato è lo stesso del Cash Flow Totale Working Capital Statement (Rendiconto delle variazioni del Capitale Circolante) Variazioni delle Attività e Passività correnti E il metodo consigliato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti Funds Flow Statement (Rendiconto delle variazioni delle risorse finanziarie totali) Prende in esame le variazioni di tutte le voci dello Stato Patrimoniale, comprendendo anche quelle variazioni che non comportano variazioni monetarie. Il risultato è il classico rapporto Fonte-Impieghi

19 L ATTIVITA PREVISIONALE NELLA FUNZIONE FINANZIARIA (Dr. Pietro Parodi)

20 GLI ELEMENTI TRANSAZIONALI DELLA GESTIONE FINANZIARIA TRANSAZIONI DI NATURA PATRIMONIALE Movimentazione di Debiti e Crediti Misurando la Redditività del Capitale Investito TRANSAZIONI DI NATURA MONETARIA Entrate ed Uscite Analisi di flussi monetari cercando di assicurarne l equilibrio

21 GLI OBIETTIVI DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA Ottimizzare l utilizzo delle risorse finanziare per la gestione aziendale Assicurare la liquidità necessaria nel momento opportuno garantendo la solvibilità dell impresa Pianificare l approvvigionamento delle risorse finanziarie a supporto degli investimenti Minimizzare i costi della Gestione Finanziaria Analizzare la redditività di iniziative d investimento supportando le decisioni dell imprenditore

22 ORIZZONTI TEMPORALI DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA Orizzonte di Medio Lungo Termine oltre anno utilizzato per la pianificazione degli investimenti e piani di sviluppo (triennali, quinquennali etc.) Business Plan Orizzonte di Breve Termine entro l anno utilizzato per la programmazione della gestione aziendale Budget Finanziario Orizzonte di Brevissimo Termine entro il trimestre utilizzato per gestione puntuale delle risorse Forecast puntuale

23 GLI STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA Il BUSINESS PLAN Supporto alla base della decisione di avvio di una nuova impresa (Start up) o di un nuovo investimento. L obiettivo è l analisi dei flussi generati dall investimento analizzandone la convenienza. Il BUDGET FINANZIARIO Effettua stime sull andamento dei flussi monetari futuri con l obiettivo di armonizzare le entrate ed uscite di cassa garantendo la liquidità aziendale. Il FORECAST Effettua stime sull andamento dei flussi monetari futuri analizzando quanto accaduto nei periodi precedenti. Si utilizza per correggere le stime precedentemente effettuate.

24 IL BUDGET FINANZIARIO CARATTERISTICHE Trasforma le previsioni gestionali (Budget Gestionale) in flussi monetari Il processo di creazione è flusso complesso E composto sia da dati «certi» che da dati previsionali Determina i fabbisogni di cassa per periodo Favorisce le scelte di tesoreria del periodo

25 IL BUDGET FINANZIARIO DATI IN INPUT Budget Gestionale Vendite, Consumi, Investimenti, Spese etc. Condizioni di pagamento Clienti, Fornitori, Contratti Previsioni di andamento delle condizioni bancarie tassi di interesse, spese bancarie, affidamenti Previsioni di investimento Serie storiche dell andamento degli input principali DATI IN OUTPUT Flussi Monetari di cassa periodicizzati con evidenza della liquidità disponibile e delle eventuali necessità di cassa Costi e Ricavi attesi della Gestione Finanziaria Risultato della Gestione Finanziaria

26 IL BUDGET FINANZIARIO IL FLUSSO OPERATIVO Budget Vendite Budget Produzione Budget Budget Finanziario Budget Aziendale Personale e Servizi Generali

27 IL BUDGET FINANZIARIO ESEMPIO - DATI Tipo Azienda : Produzione Linee Prodotto : 3 produzione propria e 2 di rivendita Fatturato Esercizio precedente : Dipendenti : 15 Previsioni : fatturato > 8% tasso d interesse su portafoglio 8,00% tasso d interesse su scoperto c/c 12,00%

28 IL BUDGET FINANZIARIO - Esempio

29 IL BUDGET FINANZIARIO - Esempio

30 ESEMPIO DI BUDGET FINANZIARIO BADGET VENDITE

31 ESEMPIO DI BUDGET FINANZIARIO TERMINI DI PAGAMENTO GIORNI CLIENTI Totale R.D. Ri.Ba. FORNITORI % 24% 9% 20% % 11% 30% 50% % 26% 30% 30% % 35% 24% % 2% 5% Oltre 150 1% 2% 2% TOTALE 40% 60%

32 ESEMPIO DI BUDGET FINANZIARIO DISTRIBUZIONE DELLE ENTRATE NEL TEMPO

33 ESEMPIO DI BUDGET FINANZIARIO DISTRIBUZIONE DELLE USCITE NEL TEMPO

34 ESEMPIO DI BUDGET FINANZIARIO

35 ESEMPIO DI BUDGET FINANZIARIO (Movimenti Bancari)

36 ESEMPIO DI BUDGET FINANZIARIO

37 IL FORECAST CARATTERISTICHE Effettua previsioni basandosi su quanto avvenuto in passato Adeguamento continuo delle stime in base alle previsioni future E una tipologia di previsione dinamica Determina i fabbisogni di cassa per periodo Favorisce le scelte di tesoreria di brevissimo periodo

38 IL FORECAST - ESEMPIO

39 IL FORECAST - ESEMPIO

40 GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO (Dr. Mirco Bonamini)

41 GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO Essenzialmente suddivisi in due macrocategorie: Finanziamento con il ricorso a mezzi propri: Autofinanziamento : generazione di risorse finanziarie dalla gestione aziendale Capitali provenienti dalla Proprietà : aumento dei mezzi propri attraverso aumenti di Capitale sottoscritti direttamente dalla Proprietà Mercato di Capitali : aumento dei mezzi propri attraverso aumenti di Capitale sottoscritti dalla Borsa Finanziamento con il ricorso a mezzi forniti da terzi: Banche o altre istituzioni finanziarie (Società di Leasing e/o Factoring) Finanziamento Mercantile: in particolare fornitori

42 CRITERI DI SCELTA DELLA FONTE FINANZIARIA Gli elementi che concorrono alla scelta del metodo di finanziamento dipendono da: Le caratteristiche del fabbisogno finanziario: finanziamento del ciclo breve (capitale circolante) o di un investimento fisso La convenienza economica del finanziamento (Pay Back Period) e sua sostenibilità finanziaria Aspetto fiscale dell operazione di investimento e del relativo finanziamento

43 CRITERI DI SCELTA DELLA FONTE FINANZIARIA L appoggio creditizio dovrebbe sempre essere adeguato alle effettive necessità aziendali con particolare riferimento all orizzonte temporale Il ricorso alla Banca, come forma di finanziamento, pone l imprenditore in una posizione di dipendenza dalle decisioni altrui, obbligandolo a volte a sottostare a comportamenti dalla cui realizzazione può dipendere l accesso al credito.

44 STRUMENTI FINANZIARI Principali forme tecniche nel finanziamento a medio lungo termine Mutui chirografari e ipotecari Operazioni di leasing (Immobiliare e mobiliare) Principali forme tecniche nel finanziamento a breve termine o capitale circolante Scoperto di Conto Corrente Anticipo su crediti futuri (contratti) Anticipi su crediti Anticipi su Portafoglio presentato Sbf Anticipo su cessioni di Credito

45 LE GARANZIE SUGLI STRUMENTI FINANZIARI Assunto Ogni accesso al credito richiede il rilascio di garanzie Possono assumere forme diverse a seconda del tipo di strumento finanziario richiesto (fidejussioni, garanzie reali su beni, diritti di rivalsa etc.) La loro assenza spesso comporta l esclusione dal supporto finanziario

46 GARANZIE : CONSORZI FIDI CHI SONO? Operatori finanziari, in genere organizzati in consorzi, che rilasciano garanzie a favore di operatori economici. Possono essere iscritti ad apposito Albo (ex art. 107 T.U.B.) I soggetti iscritti all Albo sono sottoposti alla Vigilanza della Banca d Italia COME OPERANO? Attraverso il rilascio di garanzie a favore di Banche convenzionate, nell'interesse di aziende associate, a copertura di una determinata percentuale di rischio. I tassi di interesse sono generalmente concordati con gli Istituti bancari direttamente dal Confidi, generalmente più contenuti rispetto alle normali condizioni di mercato (funzione calmieratrice). Gli oneri accessori ridotti.

47 LA TESORERIA AZIENDALE ED IL CASH MANAGEMENT (Dr. Pietro Parodi)

48 TESORERIA E CASH MANAGEMENT GENERALITA E la funzione aziendale che si occupa della gestione della cassa della società Gestisce ed armonizza gli incassi ed i pagamenti aziendali Gestisce ed ottimizza i costi della gestione finanziaria Reperisce i mezzi di finanziamento per gli investimenti Assicura la liquidità necessaria nei tempi necessari Supporta le altre funzioni aziendali nelle loro attività

49 TESORERIA E CASH MANAGEMENT RELAZIONI TRA LA TESORERIA E LE ATRE FUNZIONI AZIENDALI La Tesoreria, rappresentando la cassa della società, dovrebbe ricoprire un ruolo centrale nella gestione aziendale. La quasi totalità delle azioni di ogni singola funzione aziendale, trasformandosi in denaro (o flussi di esso), influiscono sull attività della Tesoreria La Tesoreria, quindi, dovrebbe essere consultata/informata sulle scelte effettuate dalle altre funzioni

50 TESORERIA E CASH MANAGEMENT RELAZIONI TRA LA TESORERIA E LE ATRE FUNZIONI AZIENDALI Commerciale Acquisti e Servizi Ufficio Tecnico Personale Tipo di pagamento Scadenze Dilazioni Tipo di pagamento Scadenze Sconti Impegni Fondi per investimenti Manutenzioni ordinarie e straordinarie Premi Anticipi Anticipi TFR TESORERIA

51 TESORERIA E CASH MANAGEMENT GLI STRUMENTI NECESSITA Interfacciamento con il software di Remote Banking adottato dall azienda Riconciliazioni dei dati Capacità di analisi sulle movimentazioni di denaro Gestione di piani di ammortamento finanziario Gestione di Budget Finanziari Capacità di effettuare simulazioni Gli ordinari software di contabilità non sono in grado di fornire le indicazioni necessarie alla Tesoreria

52 Fogli di Calcolo Evoluti LA GESTIONE FINANZIARIA, LA SUA PIANIFICAZIONE E IL BUSINESS PLAN TESORERIA E CASH MANAGEMENT GLI STRUMENTI Software specifici di facile utilizzo ed a costi contenuti Software specifici di grandi dimensioni in grado di elaborazioni complesse Prodotti integrati nei Software Gestionali e nei grandi ERP Applicazioni web based Le esigenze della singola impresa determinano il giusto strumento

53 IL RAPPORTO BANCA IMPRESA (Dr. Mirco Bonamini)

54 BASILEA 2 E il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche. In base ad esso le banche dei paesi aderenti dovranno accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti, valutato attraverso lo strumento del rating. Il contenuto del Nuovo Accordo si articola su tre pilastri: 1. I Requisiti patrimoniali minimi in funzione del rischio di credito. 2. Il controllo delle Banche Centrali che avranno una maggiore discrezionalità nel valutare l'adeguatezza patrimoniale delle banche, potendo imporre una copertura superiore ai requisiti minimi. 3. Disciplina del Mercato e Trasparenza per l'informazione al pubblico sui livelli patrimoniali, sui rischi e sulla loro gestione.

55 BASILEA 2 Gli Istituti Bancari pongono quindi attenzione su due aspetti principali: La Struttura Patrimoniale della aziende: in particolare la quantità dei mezzi propri impiegati nell attività aziendale La valutazione del rapporto con la banca: come l azienda si pone nel rapporto con la banca Basilea 2 ha normato ciò che era già prassi

56 IL RATING L indice di sintesi della valutazione che la Banca fa dell Azienda Ogni Banca fissa in modo indipendente la propria scala di Rating Ogni singolo istituto fissa in modo indipendente le procedure di attribuzione del Rating Le procedure di attribuzione vengono validate dalla Banca d Italia La presenza del Rating: Da una parte irrigidisce il rapporto Banca Impresa Dall altro sprona l azienda ad una maggiore attenzione alla gestione del business

57 IL RAPPORTO BANCA - IMPRESA Banca e Impresa, in linea teorica, dovrebbero instaurare rapporti basati sulla massima collaborazione (partner?): - Per la Banca l azienda rappresenta il Cliente: lo sviluppo del sistema imprenditoriale sul singolo territorio favorisce anche lo sviluppo della banca stessa - Per l Impresa il sistema bancario rappresenta il fornitore della risorsa finanziaria con il quale cogliere le proprie opportunità di sviluppo Nella realtà questo non avviene quasi mai Perché?

58 IL RAPPORTO BANCA - IMPRESA Azienda Opportunità Richiede supporto finanziario Banca non ottiene le info complete e rifiuta il supporto o lo limita Banca Analizza opportunità chiede dettagli Azienda Ritiene confermata la propria diffidenza ed è sempre più restia a fornire info Banca Ritiene insufficienti i dati E diffida..ulteriore richiesta Azienda Diffidente Difficoltà a fornire dati

59 IL RAPPORTO BANCA - IMPRESA Le ragioni di un rapporto improntato alla reciproca diffidenza Mancanza di sensibilizzazione da parte della PMI alle problematiche della finanza aziendale Inadeguatezza degli strumenti di analisi delle imprese Mancanza di conoscenza da parte delle strutture bancarie della realtà socio economica in cui operano le aziende

60 IL BUSINESS PLAN (Dr. Pietro Parodi)

61 IL BUSINESS PLAN GENERALITA IL BUSINESS PLAN (Studio di fattibilità) è normalmente inteso come supporto alla decisione di avvio di una nuova «impresa» (avventura?): Start-up di nuove aziende Espansione della capacità produttiva Lancio di un nuovo prodotto Acquisizioni Finanziarie OBIETTIVO Valutare la remuneratività di un progetto di business, e se questo sia conveniente in alternativa ad altre opportunità di investimento.

62 IL BUSINESS PLAN GENERALITA Assume quasi sempre una prospettiva Pluriennale L elaborazione di un BP non garantisce il successo di un iniziativa, ma aiuta a ridurre i margini di aleatorietà nelle scelte imprenditoriali di investimento Costituisce quasi sempre uno strumento indispensabile per la concessione di finanziamenti pubblici e/o privati

63 IL BUSINESS PLAN STRUTTURA Parte descrittiva Illustrazione del progetto Fattibilità di mercato strategia di marketing Fattibilità Tecnica Tecnologia utilizza, vincoli Fattibilità Economico Finanziaria Convenienza dell investimento Analisi dei Rischi

64 IL BUSINESS PLAN FATTIBILITA ECONOMICO FINANZIARIA Tende ad accertare se il progetto è in grado di realizzare gli equilibri fondamentali di: Solidità Patrimoniale equilibrio tra le fonti e gli impieghi Solvibilità Finanziaria capacità dell azienda a far fronte in ogni momento aille uscite di cassa Redditività Economica capacità di generare reddito ad un tasso che consenta di remunerare gli investimenti in modo conveniente L analisi avviene attraverso l utilizzo di Bilanci Riclassificati (Stato Patrimoniale e Conto Economico)

65 IL BUSINESS PLAN UN ESEMPIO (*) (*) Il Business Plan: Guida Strategico Operativa F. Carriero, A.Ferrandina IPSOA Edizioni 2005

66 IL BUSINESS PLAN UN ESEMPIO (*) (*) Il Business Plan: Guida Strategico Operativa F. Carriero, A.Ferrandina IPSOA Edizioni 2005

67 IL BUSINESS PLAN UN ESEMPIO (*) (*) Il Business Plan: Guida Strategico Operativa F. Carriero, A.Ferrandina IPSOA Edizioni 2005

68 IL BUSINESS PLAN UN ESEMPIO (*) (*) Il Business Plan: Guida Strategico Operativa F. Carriero, A.Ferrandina IPSOA Edizioni 2005

69 IL BUSINESS PLAN UN ESEMPIO (*) (*) Il Business Plan: Guida Strategico Operativa F. Carriero, A.Ferrandina IPSOA Edizioni 2005

70 IL BUSINESS PLAN UN ESEMPIO (*) (*) Il Business Plan: Guida Strategico Operativa F. Carriero, A.Ferrandina IPSOA Edizioni 2005

71 IL BUSINESS PLAN UN ESEMPIO (*) (*) Il Business Plan: Guida Strategico Operativa F. Carriero, A.Ferrandina IPSOA Edizioni 2005

72 IL BUSINESS PLAN UN ESEMPIO (*) (*) Il Business Plan: Guida Strategico Operativa F. Carriero, A.Ferrandina IPSOA Edizioni 2005

73 CONCLUSIONI

74 CONCLUSIONI PERCHE POTENZIARE LA GESTIONE FINANZIARIA IN AZIENDA IMPORTANZA DECISIVA DELL ASPETTO FINANZIARIO NELLA GESTIONE AZIENDALE A SUPPORTO DELLE SCELTE OPERATIVE L INCREMENTO DELLA CONOSCENZA DEI FATTORI FINANZIARI FACILITA LE OPPORTUNITA DI SVILUPPO UN MAGGIOR COORDINAMENTO TRA TESORERIA E LE DIVERSE FUNZIONI AZIENDALI RIDUCE ED OTTIMIZZA I COSTI FINANZIARI MIGLIORAMENTO DELL IMMAGINE AZIENDALE VERSO I FINANZIATORI TERZI

75 LA GESTIONE FINANZIARIA, LA SUA PIANIFICAZIONE E IL BUSINESS PLAN

76 LA GESTIONE FINANZIARIA, LA SUA PIANIFICAZIONE & IL BUSINESS PLAN Previsione dei fabbisogni e gestione dei flussi aziendali GRAZIE PER L ATTENZIONE Per Informazioni: pietro.parodi@seamconsulting.it

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