A cura della Sezione Alimenti del DAP Bari - ARPA Puglia -

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1 Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell Ambiente della Puglia A cura della Sezione Alimenti del DAP Bari - ARPA Puglia -

2 INTRODUZIONE In Italia la tutela della sicurezza dei prodotti alimentari è affidata essenzialmente all attività di controllo ufficiale svolta dal Ministero della Salute, con i suoi Uffici centrali e periferici, e dalle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, attraverso le loro strutture territoriali. La direttiva del Consiglio 89/397/CEE, recepita nell ordinamento nazionale con il D.Lgs. n.123 del 3 marzo 1993, armonizzava le attività di controllo ufficiale sui prodotti alimentari effettuate nei Paesi dell Unione Europea. Va sottolineato che con l entrata in vigore dei regolamenti comunitari che costituiscono il cosiddetto pacchetto igiene, nato per semplificare e aggiornare la legislazione del settore dell igiene dei prodotti alimentari e per estendere a tutte le fasi di produzione le garanzie di sicurezza della politica sanitaria europea, la direttiva 89/397/CEE è stata abrogata dal regolamento (CE) n. 882/04 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere animale. Parimenti il D.Lgs n. 123/1993 è stato abrogato con il D.Lgs n. 193/2007. Il controllo ufficiale degli alimenti e delle bevande ha la finalità di verificare e garantire la conformità dei prodotti in questione alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a proteggere gli interessi dei consumatori e ad assicurare la lealtà delle transazioni. Il controllo riguarda sia i prodotti italiani o di altra provenienza destinati ad essere commercializzati nel territorio nazionale, che quelli destinati ad essere spediti in un altro Stato dell'unione Europea oppure esportati in uno Stato terzo. Esso considera tutte le fasi della produzione, della trasformazione, del magazzinaggio, del trasporto, del commercio e della somministrazione, e consiste in una o più delle seguenti operazioni: ispezione, prelievo dei campioni, analisi di laboratorio dei campioni prelevati, controllo dell'igiene del personale addetto, esame del materiale scritto e dei documenti di vario genere ed esame dei sistemi di verifica adottati dall'impresa e dei relativi risultati. Il controllo ufficiale esamina: -lo stato, le condizioni igieniche ed i relativi impieghi di impianti, delle attrezzature, degli utensili, dei locali e delle strutture; -le materie prime, gli ingredienti, i coadiuvanti e ogni altro prodotto utilizzato nella produzione o preparazione per il consumo; -i prodotti semilavorati; -i prodotti finiti; -i materiali e agli oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti; -i procedimenti di disinfezione, di pulizia e di manutenzione; -i processi tecnologici di produzione e trasformazione dei prodotti alimentari; -l etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari; -i mezzi e i metodi di conservazione. Al Ministero della Salute, nell ambito del controllo ufficiale, sono affidate prevalentemente le funzioni di programmazione, d indirizzo e di coordinamento. A livello regionale, il coordinamento è affidato agli Assessorati alla sanità, mentre le funzioni di controllo sulle attività di produzione, commercio e somministrazione degli alimenti e delle bevande competono prevalentemente ai Comuni che le esercitano attraverso le Aziende Sanitarie Locali. Il Ministero della Salute opera, a livello centrale, con la Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione e, a livello territoriale, con i propri Uffici periferici, ovvero gli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (U.S.M.A.F.), e gli Uffici Veterinari Periferici, che comprendono i Posti di Ispezione Frontaliera (P.I.F.) e gli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (U.V.A.C.). Con competenza su tutto il territorio nazionale e con strutture articolate anche a livello periferico, opera il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute attraverso i Nuclei Antisofisticazione e Sanità (N.A.S.), soprattutto nell'ambito della repressione e della prevenzione. Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano operano a livello territoriale attraverso i Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, S.I.A.N. (strutture subentrate ai Servizi di Igiene Pubblica, S.I.P.) ed i Servizi Veterinari (S.V.) dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali, nonché, per gli accertamenti analitici di laboratorio, attraverso le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale - ARPA (ex Presidi Multizonali di Prevenzione, P.M.P.), i Laboratori di sanità pubblica delle ASL (ove esistenti) e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (I.Z.S.). Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali opera a livello centrale con l Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (ICQ), che è l organo ufficiale ministeriale incaricato di prevenire e reprimere le frodi relative ai prodotti agroalimentari ed ai mezzi tecnici per l agricoltura (mangimi, sementi, fertilizzanti e prodotti fitosanitari). Il Ministero dell Economia e delle Finanze opera a livello centrale con l Agenzia delle Dogane, con i Laboratori Chimici delle Dogane e con la Guardia di Finanza, ed è preposto ad attività di controllo e vigilanza sui prodotti alimentari relativamente alla prevenzione e repressione delle frodi di natura fiscale. 2

3 LE BASI LEGALI La relazione al Parlamento viene predisposta annualmente per divulgare i risultati delle attività di vigilanza e di controllo analitico sugli alimenti e le bevande svolte in Italia da tutte le Amministrazioni centrali e territoriali deputate a tale attività. Ciò al fine di un costante monitoraggio, per la tutela della salute, dell andamento delle frodi e delle sofisticazioni alimentari sul territorio nazionale, attuato a partire dal 1986 a seguito dell uso fraudolento del vino al metanolo, il più grave scandalo di adulterazione alimentare in Italia con conseguenze drammatiche: nel 1986 delle partite di vino adulterato provocarono in Lombardia, Liguria e Piemonte la morte di 19 persone e arrecarono gravi lesioni ad atre 15. Ai sensi dell art. 6 della Legge n. 462/1986, legge, con modificazioni, del D.L. n. 282/1986 recante misure urgenti in materia di prevenzione e repressione delle sofisticazioni alimentari, il Ministero della Salute definisce un programma sistematico di interventi mirati alla sicurezza alimentare, impartendo, nell ambito delle proprie competenze, le direttive necessarie ai competenti servizi centrali e periferici di vigilanza e di repressione. Ai sensi del comma 5 dell art. 8, la relazione e i relativi dati vengono trasmessi annualmente al Parlamento. Nei Paesi UE il controllo era armonizzato dalla Direttiva CEE n. 397/1989 relativa al controllo ufficiale dei prodotti alimentari, recepita in Italia dal D.Lgs n. 123/1993, poi abrogata dal regolamento (CE) n. 882/04. Parimenti il D.Lgs n. 123/1993 è stato abrogato con il D.Lgs n. 193/2007. Per controllo ufficiale si intende quello effettuato dalle autorità competenti secondo parametri stabiliti. Il controllo si effettua: - in modo regolare - e/o nei casi in cui si sospetti la non conformità dei prodotti. Le competenti Autorità degli Stati membri devono elaborare programmi che definiscono la natura e la frequenza dei controlli che debbono essere effettuati regolarmente durante un determinato periodo. In Italia, il D.P.R. 14 luglio 1995 è l atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni/Province sui criteri uniformi per l elaborazione del Programma di controllo ufficiale degli alimenti delle bevande e dei materiali destinati a venire in contatto con gli alimenti. In base al suddetto Decreto, le Regioni/Province autonome predispongono appositi programmi per definire la natura e la frequenza dei controlli che debbono essere effettuati regolarmente nelle fasi di produzione, confezionamento, somministrazione e commercializzazione. Il controllo riguarda tutti i prodotti e gli additivi alimentari, nonché i materiali destinati a venirne a contatto, commercializzati nel territorio nazionale (prodotti in Italia o importati) o destinati all esportazione, ed è indirizzato a tutte le fasi di produzione (lavorazione, stoccaggio, trasporto, distribuzione e commercializzazione). Ai sensi dell Art. 1, comma 3 del suddetto D.P.R. i controlli relativi ai residui di fitofarmaci e quelli relativi a residui di sostanze ormonali e medicinali veterinari, seguono un loro programma con propria normativa, come pure non rientrano nel campo di applicazione del presente D.P.R. le acque minerali (art. 1 comma 4). Il Programma per la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale in Puglia è stato fissato dalla Deliberazione della Giunta Regionale della Puglia n del 29/10/1996 in ottemperanza al D.M. 23 Dicembre 1992 che è il recepimento della Direttiva 90/642/CEE relativa ai limiti massimi di residui di sostanze attive dei presidi sanitari tollerati. Il D.M. suddetto fissa il numero minimo di campioni di origine vegetale che annualmente deve essere prelevato dalle Regioni per la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari. Il Piano di Attività Regionale di Controllo ufficiale su commercio ed impiego-utilizzo dei prodotti fitosanitari è stato definito, per il periodo , con la Delibera n del 23 Dicembre 2003 che fornisce i criteri generali per effettuare i controlli, la frequenza delle ispezioni e le modalità di presentazione dei risultati. Lo scopo del controllo ufficiale è quello di tutelare la salute pubblica e gli interessi del consumatore, nonché di assicurare la lealtà delle transazioni commerciali. Il controllo prevede: a) Ispezioni stato e condizioni igieniche degli impianti e attrezzature dei locali, strutture e mezzi di trasporto. prodotti semilavorati e finiti, nonché delle materie prime e ingredienti usate per la loro preparazione o per i materiali destinati a venirne a contatto. procedimenti e agenti chimici usati per la disinfestazione. processi tecnologici di produzione degli alimenti. presentazione, etichettatura e modalità di conservazione. b) Prelievo e analisi dei campioni. Gli accertamenti analitici sono compiuti dai laboratori delle A.S.L., degli IZS, dell ICQ, dai laboratori ARPA e da altri Laboratori pubblici indicati dalle autorità competenti. c) Esame del materiale scritto o altro documento in possesso del responsabile dell impresa ispezionata. d) Esame dei sistemi di controllo adottati dall impresa (HACCP), compresa la formazione del personale. 3

4 IL CONTROLLO ANALITICO IN PUGLIA In Puglia le attività di controllo analitico sugli alimenti non di origine animale, sulle bevande e sui materiali destinati al contatto con gli alimenti sono svolte da ARPA PUGLIA la quale opera seguendo la Legge Regionale del 22 Gennaio 1999 n. 6 modificata dalla Legge Regionale del 4 Ottobre 2006 n. 27 che nell art. 3 riporta: comma 2 bb): l ARPA svolge, nell ambito delle proprie competenze, attività di consulenza e di supporto tecnico specialistico e laboratoristico nei confronti delle AUSL e degli organi periferici del Ministero della Sanità e di altri soggetti pubblici; comma 3: Per quanto attiene alle indagini strumentali e di laboratorio, relativamente all igiene degli alimenti e della nutrizione, le AUSL si avvalgono delle strutture tecniche dell ARPA o degli Istituti Zooprofilattici. Attualmente per la parte chimica oltre l 80% del controllo ufficiale degli alimenti viene effettuato dal Dipartimento Provinciale di Bari. Le matrici alimentari analizzate nella Sezione Chimica Alimenti del Dipartimento Provinciale ARPA di Bari, e che vengono presentate dai vari Organi Prelevatori, sono le più diverse: prodotti vegetali conservati, oli e grassi, cereali, prodotti della macinazione, da forno e della pasticceria, prodotti ortofrutticoli, erbe, spezie e frutta secca, alimenti per l infanzia, additivi, conservanti e coloranti, presidi fitosanitari, materiali destinati a venire in contatto con gli alimenti, ecc. Sono diversi anni che nel Laboratorio Chimico di Bari viene maggiormente rivolta l attenzione ai contaminanti delle derrate alimentari (il Reg. CE 1881/06 e succ. mod. ne definisce i tenori massimi per alcuni di essi), per cui oltre ai controlli di natura merceologica e/o fraudolenta, si punta sempre più l attenzione a quelli di natura tossicologica. Questo nuovo obiettivo scaturisce dal fatto che, la necessità di assicurare un livello di nutrizione accettabile, l esigenza di distribuire prodotti alimentari in tempi e distanze dilatati, nonché il livello crescente di inquinamento ambientale, hanno portato al riscontro sempre più frequente di numerose sostanze chimiche negli alimenti. Additivi, coloranti, residui di antiparassitari si aggiungono ai contaminanti di origine naturale (micotossine) e agli inquinanti ambientali (metalli pesanti, IPA, PCB, diossine...). La tossicologia gioca oggi un ruolo sempre più importante nella prevenzione dei rischi associati all esposizione agli xeno biotici (e, come ormai molti studi dimostrano, oltre l 80% delle sostanze xenobiotiche vengono assunte con l alimentazione!) Su questi basi è possibile affermare che anche la strategia da attuarsi nel campo dell alimentazione deve coinvolgere necessariamente, ed in maniera sempre più preponderante, l indagine tossicologica a tutti i livelli della filiera agro-alimentare. Diversi bioindicatori della qualità tossicologica possono da una parte ridurre il rischio o garantire il consumatore con una certificazione tossicologica di qualità e d altra parte, evidenziare precocemente, nella specifica fase, il contaminante, la fonte di contaminazione e, di conseguenza, rendere possibile la sua eliminazione. La Sezione Microbiologica del Dipartimento Provinciale di Bari effettua analisi su campioni di alimenti e bevande prelevati dagli organi di vigilanza delle ASL di BA e FG. Alla stessa Sezione afferiscono anche campioni di alimenti destinati al consumo umano da sottoporre all analisi relativa alla determinazione di DNA transgenico, provenienti da tutta la Regione Puglia, in attuazione del Piano Regionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi di organismi geneticamente modificati (OGM) per l anno 2008, per il quale il Dipartimento Provinciale ARPA Puglia di Bari è stato individuato quale Laboratorio di riferimento regionale. Inoltre, vengono effettuate analisi microbiologiche di acque minerali e materiali a contatto con gli alimenti provenienti dalla ASL BA. Le principali matrici analizzate sono state: piatti preparati, cereali, prodotti della panetteria; il campionamento dei piatti preparati è stato effettuato presso ristoranti, self-service e all interno di centri che producono pasti per comunità (mense scolastiche, scuole materne, ospedali, case di riposo ) I parametri chimici più frequentemente ricercati nella Sezione Chimica Alimenti di Bari sono: Parametri merceologici (umidità, acidità, materia grassa, gradazione alcolica, ph, composizione acidica, spettrofotometria ) sulle varie matrici alimentari; Grassi estranei in prodotti lattiero caseari e prodotti a base di cioccolato; Additivi, conservanti e coloranti non consentiti o superiori ai limiti di legge; Colorante SUDAN su alimenti a base di peperoncino; Residui di fitofarmaci (attualmente sono oltre 170 i principi attivi controllati ed il loro numero è in continua crescita); 4

5 Metalli pesanti; Metanolo nei vini e in altre bevande alcoliche; Oli di semi colorati spacciati per oli extravergine di oliva; Nitrati sugli alimenti per l infanzia a base di verdure; Ftalati sulle pellicole per uso alimentare ed oggetti per l infanzia; IPA (idrocarburi policiclici aromatici) negli oli destinati al consumo diretto e negli altri alimenti previsti dal Reg. CE 1881/06; Il BADGE e BFDGE (monometri rilasciati negli alimenti conservati in recipienti verniciati); Il MCPD (mono-cloro-propandiolo), agente genotossico nelle salse di soia di origine cinese dovuto all utilizzo di acido cloridrico per idrolizzare le proteine della soia; Micotossine (aflatossine, ocratossine, deossinivalenolo, zearalenone, fumonisine), in collaborazione con ISPA CNR in seguito alla convenzione stipulata; ITX (isopropil tio-xantone), contaminante derivante dagli inchiostri utilizzati per le confezioni in tetra-pack, in tutti gli alimenti conservati in materiali poliaccopiati; Oli minerali in oli e grassi alimentari ed in alimenti conservati sott olio; Altri contaminanti richiesti da piani europei straordinari che vengono attuati in seguito ad emergenze con le conseguenti allerte alimentari. I parametri microbiologici più frequentemente ricercati nella Sezione Biologica Alimenti di Bari sulle matrici alimentari sono: Carica mesofila aerobia a 30 C Enterobatteri Coliformi E.coli Salmonella* Stafilococchi coagulasi positivi (Staphylococcus aureus* e altre specie) Bacillus cereus* Clostridium perfringens* Listeria monocytogenes* Miceti (Lieviti e Muffe) Enterotossine stafilococciche Enterotossina diarroica di Bacillus cereus* I batteri contrassegnati sono germi patogeni ossia microrganismi che possono causare malattia e la cui presenza negli alimenti rappresenta un rischio per la salute del consumatore. L azione patogena può essere svolta direttamente dal batterio (es. Salmonella, Listeria monocytogenes) o tramite produzione di tossina da parte dello stesso (Stafilococco aureo, Bacillus cereus, Clostridium perfringens): da qui l importanza della verifica della presenza di tossina preformata nella matrice alimentare qualora si riscontrino negli alimenti elevate concentrazioni di Staphylococcus aureus o Bacillus cereus; differentemente da quest ultimi, il Clostridium perfringens sintetizza la tossina nell intestino. Gli altri microrganismi sono germi indicatori, non necessariamente pericolosi per la salute del consumatore; la loro elevata concentrazione mette in evidenza difetti nelle modalità di preparazione e/o conservazione dell alimento. All interno della specie E.coli si distinguono stipiti patogeni, da cui l importanza di verificare l appartenenza a sierotipi patogeni dei ceppi di E.coli isolati negli alimenti. I parametri microbiologici ricercati nelle acque minerali sono quelli riportati nel DM 13/01/1993 (G.U. 19 /01/1993 n 14): Carica microbica a 37 C e a 20 C Coliformi Streptococchi fecali Spore di Clostridi solfito riduttori Staphylococcus aureus Pseudomonas aeruginosa Sui campioni di alimenti a base di soia, mais o riso sono ricercati i seguenti transgeni: Soia Roundup Ready (Alimenti a base di soia) BT176,BT11/BT10, MON810, MON863,NK603,TC1507,T25, GA21 (Alimenti a base di mais) 5

6 LL601, LL62, BT63 (Alimenti a base di riso) Le analisi sono effettuate da ARPA Emilia Romagna nell ambito della convenzione stipulata con ARPA Puglia. Vengono di seguito riportati, per l anno 2008, i risultati del controllo ufficiale sui campioni di alimenti pervenuti ed analizzati nei Laboratori del DAP Bari in seguito all attività di coordinamento, ispettiva e di vigilanza dei vari organi preposti: Assessorato alle Politiche della Salute-Settore Assistenza Territoriale e Prevenzione Dipartimenti di Prevenzione delle AA SS LL Carabinieri NAS Guardia di Finanza Corpo Forestale dello Stato Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF) 6

7 CONTROLLO UFFICIALE DEGLI ALIMENTI: RISULTATO ATTIVITA ANNO 2008 Nell anno 2008, l attività analitica di controllo degli Alimenti e Bevande condotta dal Dipartimento Provinciale ARPA (DAP) di Bari, è stata svolta su un numero totale di 2804 campioni (2315 per il controllo chimico e 489 per quello microbiologico). I prelievi dei campioni, effettuati nel rispetto delle normative vigenti e coerentemente con i programmi di controllo regionali, vengono eseguiti dagli Organi preposti alla vigilanza e campionamento: i Servizi delle Aziende ASL, gli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF), i Nuclei Antisofisticazione dei Carabinieri (NAS) Nei Programmi Regionali vi è, tra l altro, l indicazione del numero minimo e del tipo di campioni da analizzare. La ripartizione dei campioni per ogni Regione e Provincia autonoma è calcolata in base ai dati sul consumo e sulla produzione degli alimenti interessati. In Tabella 1 e Grafico 1 sono presentati i dati relativi ai campioni pervenuti al Laboratorio Chimico di Bari: TAB.1: Numero di campioni pervenuti al Settore Chimico Alimenti del DAP di Bari ANNO N CAMPIONI GRAF.1: Si evidenzia l aumento, negli anni, del numero di campioni. Tale tendenza è da attribuire al fatto che dal 2006 è iniziato il trasferimento dei campioni dagli altri DAP provinciali, in previsione della istituzione del Polo di specializzazione degli alimenti a Bari ed è iniziata l attività analitica sulle merci di importazione presentate dalla Sanità Marittima di Bari, Taranto e Manfredonia. 7

8 Anche per i campioni pervenuti al Laboratorio Microbiologico occorre evidenziare un sostanziale incremento (il 100%): da 245 campioni pervenuti ed analizzati nell anno 2007 a 489 campioni dell anno TAB.2: Tipologia dei campioni pervenuti al Settore Chimico TIPOLOGIA DI ALIMENTO N CAMPIONI Cereali e prodotti della panetteria 786 Ortofrutta 581 Grassi e oli 211 Vini 179 Conserve, zuppe brodi, salse 173 Bevande non alcoliche 98 Materiali a contatto con gli Alimenti 46 Erbe, spezie, caffè, the 41 Dolciumi 36 Prodotti di alimentazione particolare 32 Prodotti lattiero caseari 29 Presidi sanitari 28 Altre bevande alcoliche 28 Pesci, crostacei, molluschi 26 Frutta secca 12 Additivi e coloranti 5 Cacao, preparazioni a base di cacao 4 TOTALE 2315 GRAF.2: Percentuale delle tipologie dei campioni chimici TAB. 3: Tipologia dei campioni pervenuti al Settore Micro Bio Tossicologico TIPOLOGIA DI ALIMENTO N CAMPIONI Piatti preparati 308 Cereali e prodotti di panetteria 47 Frutta e verdure 30 Alimenti a base soia, mais o riso* 27 Materiali a contatto con gli alimenti 27 Acque minerali 17 Prodotti lattiero caseari 10 Zuppe, brodi e salse 7 Bevande non alcoliche 4 Gelati e dessert 4 Prodotti per alimentazione particolare 4 Carni e prodotti a base di carne 2 Pesci, crostacei, molluschi 2 Totale 489 *Alimenti consegnati al Laboratorio Microbiologico del DAP di Bari ed analizzati presso il laboratorio regionale OGM della Sezione provinciale di Bologna nell ambito della convenzione ARPA EMILIA ROMAGNA ed ARPA Puglia. 8

9 GRAF. 3: Percentuale delle tipologie dei campioni biologici TAB. 4: Campioni presentati al Settore Chimico dai vari Organi Prelevatori ORGANI PRELEVATORI N CAMPIONI ASL BA/4 328 USMAF (Bari,Taranto,Manfredonia) 320 NAS (di tutta la regione) 298 ASL BAT 298 ASL BA/5 280 ASL BA/2 224 ASL TA 207 ASL FG 200 ASL BA/3 106 ALTRO 28 ASL LE 24 ASL BR 2 TOTALE 2315 GRAF.4: Percentuale dei campioni presentati al Chimico dai vari Organi Prelevatori TAB. 5: Campioni presentati al Micro Bio Tossicologico dai vari Organi Prelevatori ORGANI PRELEVATORI N CAMPIONI ASL BA/3 141 ASL BA/2 97 ASL BA/4 75 ASL BA/5 53 ASL BAT 45 ASL FG/1 29 ASL FG/2 27 ASL FG/3 18 NAS (di tutta la regione) 3 ALTRO 1 TOTALE 489 9

10 GRAF.5: Percentuale dei campioni presentati al Micro Bio Tossicologico dai vari Organi Prelevatori Per quanto riguarda i controlli chimici, i prelievi dei campioni nel 2008 sono stati eseguiti prevalentemente, per il 40,5%, dai Servizi delle ASL di Bari (ex BA/2, BA/3, BA/4, BA/5) secondo quanto definito dai Programmi annuali; seguono con il 31,5% i campioni delle altre ASL della Puglia (BAT, FG, TA, LE, BR); il 13,8% è costituito dai campioni prelevati, nell attività di vigilanza e controllo delle merci in transito, dagli Uffici della Sanità Marittima ed Aerea (U.S.M.A.F.di Bari, Taranto e Manfredonia); i Nuclei dei NAS di Bari, Taranto e Lecce che asservono l intero territorio regionale, hanno presentato circa il 13% dei campioni. A proposito dei campioni presentati delle ASL al di fuori dell ambito della provincia di Bari, bisogna precisare che la ASL di TA è dal 2006 che ha iniziato il trasferimento dei campioni al Laboratorio di Bari per le indagini chimiche, mentre la ASL di FG ha iniziato il trasferimento dei campioni di alimenti nell ultimo trimestre del Le ASL di LE e di BR lo hanno fatto relativamente ai campioni previsti dal programma regionale di controllo ufficiale in attuazione della Raccomandazione della Commissione Europea (n. 2008/103/CE), relativa ad un programma comunitario di sorveglianza in materia di residui di antiparassitari per il quale il Laboratorio chimico di Bari è stato individuato dall Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia quale Laboratorio di riferimento. Per quanto riguarda i controlli microbiologici, nel secondo semestre del 2008 è iniziato il trasferimento dei campioni dalle ASL di FG (il 26% dei campioni presentati e analizzati); la BAT ha presentato il 5% dei campioni, mentre il 9% dei campioni sono costituiti da quelli presentati NAS. Nella TAB. 6 e GRAF. 6 sono riportate, per quanto riguarda il Settore Chimico, le tipologie di analisi effettuate. TAB. 6: Tipologie di Analisi Chimiche effettuate TIPOLOGIE DI ANALISI N ANALISI Altre tipologie di analisi 1799 Additivi non consentiti 1097 Residui di fitofarmaci 971 Metalli pesanti 557 Micotossine 182 Altre analisi tossicologiche 180 IPA 106 Compon. polari in oli di fritt. 68 Oli minerali 50 Migrazioni(globale e spec.) 46 Presidi sanitari 28 Coloranti non consentiti 21 ITX 2 10

11 GRAF. 6: Percentuali delle tipologie delle analisi Chimiche Per Altre tipologie di analisi si intendono tutte quelle determinazioni che vengono effettuate sulle varie matrici alimentari per verificare la rispondenza al dichiarato, lo stato di conservazione e/o l eventuale alterazione del prodotto, per risalire ad eventuali sofisticazioni, mediante il confronto dei valori riscontrati con quelli previsti dalle vigenti normative nazionali e/o europee; in altre tipologie di analisi annoveriamo dunque: il titolo alcolometrico, l acidità totale e volatile nei vini; la composizione acidica, gli acidi grassi liberi, il numero di perossidi, l esame spettrofotometrico, la determinazione delle cere negli oli destinati al consumo umano; la composizione dei trigliceridi per la ricerca di grassi estranei nei prodotti lattierocaseari o nei prodotti a base di cacao; l umidità e l acidità in paste e sfarinati; la determinazione della materia grassa sui prodotti della panetteria, della pasticceria e nei formaggi. Tra gli Additivi non consentiti si ricercano quegli antifermentativi (ac. benzoico, sorbico, salicilico, anidride solforosa e solfiti ) non consentiti in alcune tipologie di alimenti, autorizzati in altre, ma con limiti di legge fissati dalla normativa concernente la disciplina degli additivi alimentari (D.M. n. 209 del 1996 e succ. mod.). Altre analisi tossicologiche comprendono la determinazione di quei parametri (es. il metanolo nei vini) per i quali, negli anni scorsi si sono presentate problematiche con risvolti tossicologici e che pertanto, essendone poi stati fissati i limiti da specifiche normative, rientrano ormai nel controllo di routine. I campioni risultati non conformi ai controlli chimici e microbiologici nel corso del 2008 sono stati 145, pari al 5,2%. Le non conformità di carattere microbiologico sono aumentate, rispetto al 2007 dal 3,7% al 6,1% e quelle di natura chimica dal 4,1% al 5,0%. Qui di seguito sono riportate le tipologie di campioni risultati non conformi. GRAF. 7: Tipologia dei campioni non conformi al controllo chimico 11

12 GRAF.8 Tipologie di non conformità chimiche Il 25,7% delle non conformità di carattere chimico si è riscontrato sugli oli, il 24,7% sui cereali, prodotti della panetteria e della biscotteria, il 16,5% sui vini, il 15,5% sui prodotti ortofrutticoli analizzati per la ricerca di residui di fitofarmaci, il 14,4% sulle conserve; il 2,1% sulla frutta secca. Inoltre: un campione di sale da cucina e un campione di materiale destinato al contatto con gli alimenti (vaschette di alluminio). Delle non conformità riscontrate sulle sostanze oleose, il 64% è costituito dagli oli usati nelle friggitorie (paninoteche, pub, pizzerie, ), campionati soprattutto dai Carabinieri del NAS e risultati in stato di alterazione per la presenza dei cosidetti composti polari : durante la frittura prolungata o in seguito ad un riutilizzo esasperato degli oli, questi si alterano e vanno incontro a cambiamenti della composizione chimica dovuti all ossidazione dei trigliceridi; durante questo processo di ossidazione (spesso, ma non sempre, correlato ad un forte imbrunimento e formazione di schiuma e fumo), aumentano i composti polari, costituiti da perossidi, derivati carbonilici, acidi grassi liberi e polimeri, che sono fonte di radicali liberi. Il 25% degli oli non conformi è costituito da quei campioni presentati come oli extra vergine di oliva e risultati sofisticati e contraffatti in quanto oli di semi colorati ( con clorofilla o ß-carotene). In un campione di olio extravergine sono stati riscontrati residui della sostanza attiva fenitrotion, principio attivo non autorizzato sull olivo; un campione di olio di girasole è risultato contaminato da oli minerali ; un campione presentava etichettatura non conforme per la mancanza del TMC, indicazione obbligatoria. Su oltre il 90% dei prodotti della panetteria e della biscotteria risultati non conformi è stata riscontrata frode in commercio : campioni di taralli, biscotti, focaccia nella cui preparazione erano stati utilizzati grassi estranei di qualità inferiore a quelli dichiarati (olio di sansa di oliva, oli di semi invece di olio extravergine di oliva); quattro campioni presentavano etichettatura non conforme: mancata indicazione di data di scadenza e/o lotto, indicazioni poco chiare o ingannevoli per il consumatore; un campione di taralli è risultato in stato di alterazione in quanto irrancidito. Dei campioni di vino risultati non conformi, il 50% è risultato in stato di alterazione (inacetiti); il 37,5% presentavano non rispondenza alla Direttiva allergeni emanata dall UE in quanto sprovvisti dell indicazione contiene solfiti obbligatoria per la tutela dei diritti e della salute dei consumatori; sul 12,5% dei campioni è stata riscontrata la presenza di piombo in quantità superiore ai tenori massimi ammissibili. Per le conserve il maggior numero di non conformità (l 85%) è stato riscontrato per quelle in olio di girasole risultato contaminato da oli minerali. Tale controllo è partito nell aprile 2008 con un programma straordinario disposto dalla Commissione Europea in seguito all episodio di contaminazione di una partita di olio di girasole proveniente dall Ucraina che fece scattare il sistema rapido di allerta. Il 23,4% delle conserve in olio di girasole (funghi, carciofi, melanzane,.) presentate al Laboratorio chimico di Bari per la ricerca della presenza di oli minerali, sono risultate contaminate. Su una conserva in olio dichiarato extravergine, è stata riscontrata la classica frode in commercio per la presenza di oli di semi; su un campione di pomodori conservati in recipiente in banda stagnata sono stati riscontrati livelli di piombo e stagno superiori ai limiti di legge. La ricerca di micotossine è stata effettuata su circa l 8% dei campioni pervenuti (soprattutto sulle merci di importazione), in collaborazione con ISPA CNR in atto dal settembre

13 Le micotossine, sostanze tossiche ad attività cancerogena e teratogena prodotte dal metabolismo di alcune specie di funghi o muffe (Aspergillus, Penicillium, Fusarium), si sviluppano sulle piante in campo o nelle derrate alimentari durante lo stoccaggio in particolari condizioni (elevate escursioni termiche nel periodo di maturazione delle piante, condizioni di elevata umidità, errate pratiche di lavorazione e/o stoccaggio ) Le micotossine ricercate sono: le aflatossine B 1 B 2 G 1 G 2, l ocratossina A, il deossivalenolo, lo zearalenone; le matrici controllate sono state quelle per le quali sono definiti i tenori massimi dal Reg. 1881/2006: grano, frutta secca e a guscio, caffè, vino ). Un campione di arachidi provenienti dalla Cina e un campione di mandorle amare di provenienza India sono risultati contaminati da aflatossine: nel primo, il livello della B 1, l aflatossina più tossica, era notevolmente superiore al valore di legge. Pertanto sono stati adottati i provvedimenti previsti: respingimento della partita, in un caso, mentre nell altro caso è stato disposto un ulteriore controllo dopo il trattamento fisico della merce costituente la partita contaminata. La maggior parte delle non conformità di carattere chimico (oltre l 85%) ha avuto implicazioni di natura penale per la violazione all art. 5 Legge 30/04/1962 e precisamente: - art. 5 a) quasi il 25% dei campioni risultati costituiti da alimenti con ingredienti di qualità inferiore rispetto al dichiarato; - art. 5 d) oltre il 46% dei campioni risultati insudiciati, contaminati, in stato di alterazione (oli alimentari contaminati da oli minerali, oli di frittura in stato di alterazione per presenza di elevate percentuali di composti polari, vini inacetiti, prodotti da forno irranciditi, alimenti contaminati da metalli pesanti e micotossine); - art. 5 h ) il 15,5% di campioni ortofrutticoli in cui sono stati riscontrati residui di prodotti fitosanitari non autorizzati o a livelli superiori ai limiti di tolleranza. Circa il 13% delle non conformità hanno portato a sanzioni di tipo amministrativo per la non rispondenza al D.L. 109 del 27/01/1992 e succ. mod. in materia di etichettatura (mancanza di indicazioni obbligatorie quali di lotto, data di scadenza o TMC, sede di produzione e/o confezionamento, presenza di allergeni, indicazioni ingannevoli per il consumatore ). GRAF.9: Tipologia dei campioni non conformi al controllo microbiologico GRAF.10: Tipologie di non conformità microbiologiche 13

14 Il maggiore numero di irregolarità di carattere microbiologico e stato rilevato su cereali e prodotti della panetteria (il 50%); le tipologie di non conformità riscontrate su questa classe di alimenti sono state la presenza di parassiti e di muffe. Le contaminazioni da parassiti rappresentano un importante capitolo dell igiene degli alimenti, la presenza di infestanti nelle derrate alimentari comporta alterazione dei caratteri organolettici e compromissione della loro idoneità al consumo umano con possibilità di danno per la salute pubblica. Le muffe e i lieviti (miceti) rappresentano una flora microbica deteriorativa, tipica dei cereali e prodotti della panetteria alterati (nel caso specifico si e trattato di campioni di piadine, merendine, pane morbido a fette preconfezionato, riso, farina e pasta). Le rimanenti irregolarità hanno riguardato la presenza di batteri patogeni con conseguente insalubrità degli alimenti coinvolti (dessert, piatti preparati,carni lavorate). Più precisamente, nel dessert risultato non conforme e stata riscontrata la presenza di elevate concentrazioni di Staphylococcus aureus enterotossigeno (produttore di enterotossine A e D). Nel piatto preparato (preparazione a base di carne) e stata rilevata la presenza di Clostridium perfringens: il campione era stato prelevato a seguito di un episodio di tossinfezione alimentare verificatosi presso un punto di ristoro. In un campione di salame e stata riscontrata la presenza di Listeria monocytogenes. Nei prodotti lattiero caseari, le due non conformità riscontrate hanno riguardato: elevata concentrazione di carica batterica totale mesofila, con conseguente alterazione dei caratteri organolettici del latte UHT in oggetto e la presenza di muffe in un campione di yogurt a base di frutta. Le succitate non conformità hanno ravvisato violazioni all art. 5 lett. d della Legge n 283/1962. Le non conformità relative al superamento dei valori guida dei germi indicatori : Enterobatteri ed E. coli, Enterobatteri e B. cereus non tossigeno, riscontrati in piatti preparati (contorni a base di vegetali cotti e primi piatti con verdure), hanno comportato una revisione del piano di autocontrollo o della sua corretta applicazione da parte dell impresa sottoposta alla verifica. Al completamento della revisione dei procedimenti di sorveglianza e controllo dei punti critici applicati al sistema di autocontrollo sono stati eseguiti controlli microbiologici di alimenti e/o materiali a contatto con lo scopo di verificare l efficacia delle azioni correttive adottate. 14

15 RESIDUI DI PESTICIDI NEGLI ALIMENTI Nell anno 2008 è stato attuato, in ottemperanza al DM 23/12/1992, il Programma Regionale per la ricerca di residui di prodotti fitosanitari. La normativa di riferimento sui residui dei prodotti fitosanitari è Regolamento Comunitario CE 396 del 2005 entrato in piena applicazione da settembre 2008; esso armonizza i limiti massimi di residui (LMR) in tutti i paesi dell Unione europea e disciplina il loro processo di fissazione in prodotti di origine vegetale e animale destinati al consumo umano. L armonizzazione degli LMR si è resa necessaria, tenendo conto della salvaguardia della salute pubblica, sia per unificare i numerosi provvedimenti comunitari e nazionali in un unico regolamento, strumento più utile per tale fine, sia per rendere più fluidi gli scambi commerciali tra i Paesi dell Unione europea. Sono stati prelevati e analizzati 968 campioni (pari al 41.8% del totale dei campioni di alimenti controllati per la parte chimica). Per ogni singolo campione sono stati ricercati in media oltre 170 principi attivi. TAB.11: Campioni provenienti da agricoltura tradizionale e biologica in cui sono stati ricercati residui di fitofarmaci GRAF.11 CAMPIONI ANALIZZATI PRIVI RESIDUI DI CON RESIDUI ,4% 28,1% 1,5% NON CONFORMI Dei 971 campioni analizzati per la ricerca dei residui, il 70,1% (compresi i prodotti da agricoltura biologica) è risultato privo di residui o comunque non vi sono stati riscontrati residui superiori ai limiti di rilevabilità; sul 28,1% sono stati riscontati da uno fino a otto residui; la percentuale delle non conformità è stata pari all 1,8%. Complessivamente il risultato del nostro controllo per l anno 2008 è in linea con quello rilevato a livello nazionale: 1,4% è la percentuale dei campioni irregolari per presenza di residui superiori ai limiti di legge riportata nel riepilogo globale della Relazione Annuale per il 2008 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali- Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti (Piano Nazionale Integrato). Nelle TABELLE e GRAFICI che seguono sono riportati in dettaglio i dati del controllo analitico. 15

16 TAB. 12 : Tipologie di campioni per la ricerca di residui di fitofarmaci TIPOLOGIE DI CAMPIONI Frutta 270 Ortaggi 223 Cereali e derivati 226 Vini 73 Oli 52 Legumi 40 Alimenti per l'infanzia 31 Altro Totale N DI CAMPIONI GRAF. 12 Nel GRAF.13 è riportato il numero totale di campioni che presentano residui, in relazione al numero di residui riscontrati 16

17 Nel GRAF. 14 è riportato il numero dei campioni risultati non conformi nel periodo E evidente l aumento negli anni delle non conformità riscontrate: questo potrebbe essere spiegato col fatto che negli anni è aumentato il numero di campioni su cui sono stati ricercati i residui ma soprattutto è aumentato il numero dei principi attivi ricercati. Nella TAB. 15 sono riportate le tipologie di campioni non conformi per la presenza di residui. CAMPIONI PRINCIPI ATTIVI Uva Pyrimethanil, Metalaxyl, Cyprodinil, Fludioxonil, Myclobutanil, Tebuconazole, Boscalid Arance Methidathion Mandarini Chlorpyriphos, Fenitrothion Mandarini Chlorpyriphos, Fenitrothion, Carbaryl, Methidathion, Fenazaquin Mele Captan, Bromopropylate, Boscalid Pere Procymidone, Azinphos-methyl, Boscalid Sedano Chlorpyriphos-methyl Fragole Carbaryl Fragole Boscalid, Fludioxonil, Cyprodinil, Bupirimate Fragole Procimidone, Metalaxyl, Fludioxonil, Boscalid, Cyprodinil, Bupirimate, Ciliegie Cypermethrin, Diazinon Ciliegie Diazinon, Cypermethrin, Fenhexamid Ciliegie Diazinon Ciliegie Diazinon, Fenhexamid Olio Fenitrothion Pasta biologica Pirimifos-metile Pasta biologica Pirimifos-metile In quattro campioni di ciliegie di provenienza Turchia, campionate per conto dell USMAF in relazione ai piani di controllo delle merci di importazione, sono stati riscontrati residui della sostanza attiva Diazinone fino a dieci volte superiori ai limiti di legge: l esito è stato comunicato all Autorità sanitaria di competenza che ha provveduto a respingere le partite alla frontiera. Le non conformità su tre campioni di fragole sono da attribuire alla presenza di residui di Carbaril e Boscalid superiori ai limiti di legge. Anche il Fenitrotion è stato riscontrato, su un campione di olio extravergine di oliva, in quantità superiore al limite di legge. Su un campione di uva sono stati riscontrati residui di ben sette principi attivi tra cui il Boscalid, il cui uso non ancora disciplinato in Italia al momento del prelievo. Residui di principi attivi non autorizzati anche su sedano (Clorpirifos-metile), pere e mele (Boscalid), arance (Metidation), mandarini (Fenitrotion, Carbaril, Metidation). Sono state riscontrate non conformità anche su due prodotti biologici. 17

18 L agricoltura biologica rappresenta un sistema di produzione compatibile con l ambiente che, per la difesa delle colture, utilizza sostanze autorizzate all impiego e riportate in specifiche norme. La normativa di riferimento è, attualmente, il Reg. CE 834/2007 le cui modalità di applicazione sono definite dal Reg CE 889/2008. Non sono ammesse sostanze chimiche di sintesi e la loro presenza costituisce una frode nei confronti del consumatore. Su due campioni di pasta da agricoltura biologica prelevata dalla cucina di una mensa scolastica sono stati riscontrati residui del principio attivo Pirimifos-metile, un insetticida di sintesi della famiglia degli esteri fosforici che è tra quelli non utilizzabile per le produzioni biologiche. Nei grafici che seguono è riportata in dettaglio la distribuzione della tipologia di alimenti in relazione al numero di residui di pesticidi riscontrati: man mano che aumenta il numero di residui riscontrati in un campione, si restringono le tipologie di alimenti coinvolti. Ossia, i campioni che presentano un basso numero di residui (uno, due, tre) riguardano tipologie varie di alimenti. Con la presenza contemporaneamente di quattro residui, sono stati riscontrati campioni di fave, fragole, mandarini, melanzane, olio, pere, pomodori e uva (ben nove campioni!). GRAF. 16: Campioni con 1 residuo GRAF. 17: Campioni con 2 residui 18

19 GRAF. 18: Campioni con 3 residui GRAF. 19: Campioni con 4 residui L uva rappresenta l 80% dei campioni con presenza contemporanea da cinque fino a otto residui; sei residui riscontrati contemporaneamente su un campione di fragole, sette residui su un campione di pere. GRAF. 20: Campioni con la presenza contemporanea da 5 a 8 residui La tabella 21 riporta i vari principi attivi riscontrati, il numero dei riscontri e la tipologia dei campioni su cui sono stati ritrovati. I principi attivi più diffusi sono Clorpirifos (riscontrato su 85 campioni), Fludioxonil (42 campioni), Cyprodinil (33 campioni), Clorprofam e Procimidone (21 campioni) 19

20 TAB. 21: Principi attivi riscontrati e tipologie di campioni Principio attivo Classe N di riscontri Tipologia di campione Clorpirifos insetticida 85 arance, banane, ciliegie, fagiolini, grano, kiwi, limoni, mandarini,melanzane, mele, olio, pere, pesche, pompelmi, uva Fludioxonil fungicida 42 arance, cetrioli, fragole, insalata, olio, pere, pesche, pomodori, uva Cyprodinil fungicida 33 fragole, insalata, pere, pomodori, uva Clorprofam diserbante 21 banane, mandarini, patate, Procimidone fungicida 21 fagiolini, fragole, insalata, olio, pere, pesche, pomodori, uva, vino Metalaxil fungicida 18 cetrioli, fragole, uva, vino Boscalid fungicida 17 fragole, mele, pere, pomodori,uva Clorpirifos-Metile insetticida 17 arance, grano, pere, pesche, sedano, uva Tebuconazolo fungicida 16 ciliegie, mandarini, pesche, pomodori, susine, uva Pirimifos-metile insetticida-acaricida 17 grano, riso, pasta Pirimetanil fungicida 13 fragole, uva, vino Fosmet insetticida-acaricida 12 arance, mandarini, olio, pere, pesche, susine Miclobutanil fungicida 12 banane, cetrioli, uva zuccine Fenexamide fungicida 11 ciliegie, fragole, uva, vino Triadimenol fungicida 11 uva Malation insetticida 10 arance, grano, limoni, mandarini, uva Fenitrotion insetticida 9 grano, mandarini, olio, Diazinone insetticida 8 ciliegie Azossistrobina fungicida 7 banane,insalata, mandarini, pomodori, uva Carbaril insetticida 7 fave, fragole, mandarini, melanzane, olio, vino Cipermetrina insetticida 7 ciliegie, fave, insalata, uva Metidation insetticida 7 arance, mandarini, olio Tolclofos-Metile fungicida 6 carote, insalata, pesche Difenoconazolo fungicida 5 aneto, fave, pesche, sedano, Fenazaquin acaricida 5 mandarini, peperoni, pere, uva Fention insetticida 5 olio Azinfos-Metile insetticida 4 olio, pere Bromopropilato acaricida 4 mandarini, mele, pompelmi Imazalil fungicida 4 arance, banane, mandarini Oxifluorfen diserbante 4 olio Propizamide erbicida 4 aneto, insalata Bupirimate fungicida 3 fragole Endosulfan insetticida 3 olio Iprodione fungicida 3 fagiolini, insalata, pere Penconazolo fungicida 3 fave, uva, zucchine Bifentrin acaricida-insetticida 2 mandarini, uva Captano fungicida 2 mele, pere Clorotalonil fungicida 2 mele, piselli Fenbuconazolo fungicida 2 olio Pendimentalin erbicida 2 aneto Procloraz fungicida 2 funghi, pompelmi Spiroxamina fungicida 2 uva Triflossistrobina fungicida 2 pere, uva Acrinatrina acaricida-insetticida 1 uva Dicofol acaricida 1 mandarini Dimetoato insetticida-acaricida 1 ciliegie Fosalone insetticida-acaricida 1 finocchio Kresoxim-metile fungicida 1 vino Lamda-Cialotrina insetticida 1 pesche Pirimicarb insetticida 1 uva Tetraconazolo fungicida 1 pomodori 20

21 I dati della tabella 22 rimarcano il problema della diffusa presenza di campioni con residui, sia pur regolamentari. Si possono individuare alcune combinazioni, matrice-principio attivo, piuttosto frequenti. TAB. 22: Combinazioni matrice-principio attivo TIPOLOGIE CAMPIONI PRINCIPI ATTIVI RISCONTRATI Clorpirifos, Fludioxonil, Cyprodinil, Procimidone, Metalaxil, Boscalid, Clorpirifos-Metile,Tebuconazolo, Uva Pirimetanil, Miclobutanil, Fenexamide, Triadimenol, Malation, Azossistrobina, Cipermetrina, Fenazaquin, Penconazolo, Bifentrin, Spiroxamina, Triflossistrobina, Acrinatrina, Pirimicarb Mandarini Clorpirifos, Clorprofam, Tebuconazolo, Fosmet, Malation, Fenitrotion, Azossistrobina, Carbaril, Metidation, Fenazaquin, Bromopropilato, Imazalil, Bifentrin, Dicofol Olio Clorpirifos, Fludioxonil, Procimidone, Fosmet, Fenitrotion, Carbaril, Metidation, Fention, Azinfos- Metile, Oxifluorfen, Endosulfan, Fenbuconazolo Pere Clorpirifos, Fludioxonil, Cyprodinil, Procimidone, Boscalid, Clorpirifos-Metile, Fosmet, Fenazaquin, Azinfos-Metile, Iprodione,Captano,Triflossistrobina, Fragole Fludioxonil, Cyprodinil, Procimidone, Metalaxil, Boscalid, Pirimetanil, Fenexamide, Carbaril, Bupirimate Pesche Clorpirifos, Fludioxonil, Procimidone, Clorpirifos-Metile,Tebuconazolo, Fosmet, Tolclofos-Metile, Difenoconazolo, Lamda-Cialotrina Insalata Fludioxonil, Cyprodinil, Procimidone, Azossistrobina, Cipermetrina, Tolclofos-Metile, Propizamide, Iprodione Arance Clorpirifos, Fludioxonil, Clorpirifos-Metile, Fosmet Malation, Metidation, Imazalil Pomodori Fludioxonil, Cyprodinil, Procimidone, Boscalid, Tebuconazolo, Azossistrobina,Tetraconazolo Ciliegie Clorpirifos, Tebuconazolo, Fenexamide, Diazinone, Cipermetrina, Dimetoato Vino Procimidone, Kresoxim-metile, Carbaril, Fenexamide, Pirimetanil, Metalaxil, Banane Clorpirifos, Clorprofam, Miclobutanil, Azossistrobina, Imazalil Grano Clorpirifos, Clorpirifos-Metile, Pirimifos-metile, Malation, Fenitrotion Mele Clorpirifos, Boscalid, Bromopropilato, Captano, Clorotalonil Fave Carbaril, Cipermetrina, Difenoconazolo, Penconazolo Aneto Difenoconazolo, Propizamide, Pendimentalin Cetrioli Fludioxonil, Metalaxil, Miclobutanil Fagiolini Clorpirifos, Procimidone, Iprodione Pompelmo Clorpirifos, Bromopropilato, Procloraz Limoni Clorpirifos, Malation Melanzane Clorpirifos, Carbaril Sedano Clorpirifos-Metile, Difenoconazolo Susine Tebuconazolo, Fosmet Zucchine Miclobutanil, Penconazolo Carote Tolclofos-Metile Finocchio Fosalone Funghi Procloraz Kiwi Clorpirifos Patate Clorprofam Peperoni Fenazaquin Piselli Clorotalonil Riso Pirimifos-metile Pasta Pirimifos-metile Si evidenzia soprattutto nell uva un ampia gamma di principi attivi utilizzati e quindi riscontrati. Una consistente presenza di residui di principi attivi rappresenta una costante anche per altre tipologie di prodotti (mandarini, olio, pere, fragole, pesche). Invece, privi di residui (o con presenza di residui inferiore ai limiti di rilevabilità) e con presenza di residui di, al massimo, un solo principio attivo, sono risultati: alcune tipologie di frutta (albicocche, nespole, kiwi), di ortaggi (cipolla, cavoli, rape, bietole, broccoli, basilico, spinaci, cicoria, peperoni), e di legumi (lenticchie, fagioli, piselli). I risultati ottenuti per i campioni di alimenti per la prima infanzia non evidenziano alcuna irregolarità né presenza di residui. Si rammenta che per tali matrici è consentito un residuo massimo non superiore a 0,01 mg/kg (D.M. 6 aprile 1994 n. 500; D.P.R. 7 aprile 1999 n. 128; D.M. 23 dicembre 2002 n

22 CONCLUSIONI Dai risultati relativi all anno 2008 e dalle informazioni acquisite negli anni precedenti, è necessario evidenziare alcuni punti e fare alcune osservazioni: E aumentato, nel corso degli anni, il numero dei campioni pervenuti ed analizzati nel laboratorio chimico e microbiologico del DAP Bari. Attualmente il laboratorio di Bari effettua il controllo chimico degli alimenti di oltre l 80% dei campioni prelevati nell ambito regionale, pertanto, i risultati ottenuti per l anno 2008 offrono un quadro, se pur non completo, sicuramente rappresentativo del controllo ufficiale in Puglia. E da evidenziare che la percentuale di alimenti su cui è stata effettuata la ricerca delle micotossine è ancora bassa (l 8%): solo sulle merci di importazione recapitati dalla Sanità Marittima e non su tutte quelle matrici per le quali sono previsti i limiti nel Reg. CEE 1881/2006; è auspicabile che il controllo venga potenziato ed esteso ad una più vasta tipologia di alimenti. La presenza contemporanea di più residui sullo stesso alimento, anche se rientranti nei limiti massimi legali (LMR), è piuttosto ricorrente in molti prodotti di largo consumo (frutta, ortaggi e olio), costituenti importanti della tanto consigliata dieta mediterranea, nonché prodotti tipici della nostra regione. Una considerazione a tal proposito: i dati ottenuti sull uva sono indicativi di trattamenti che vedono l utilizzo di più principi attivi sulle singole partite, piuttosto che l utilizzo di uno solo in quanto si rischierebbe il superamento dell LMR; invece nel caso dell olio i valori riscontrati dei principi attivi a livelli, spesso, molto bassi, sono indicativi di trattamenti eventualmente effettuati sulle diverse partite di olive che poi confluiscono nel stesso frantoio nello stesso periodo e che dunque contribuiscono a formare un'unica partita di olio. Quanto riscontrato sull olio è ascrivibile anche a fenomeni di deriva ossia a contaminazione derivante da trattamenti effettuati su colture adiacenti agli uliveti. A proposito dei limiti massimi regolamentari (LMR) previsti dalla normativa vigente, è importante sottolineare che lo scopo dovrebbe essere non solo quello di assicurare il controllo del corretto impiego dei fitofarmaci e garantire il commercio dei prodotti alimentari, ma soprattutto quello di garantire un livello elevato di protezione del consumatore. E vero che, nel caso in cui è presente un singolo principio attivo, il superamento occasionale del limite legale non comporta un pericolo per la salute ma solo il superamento di una soglia legale tossicologicamente accettabile. E aumentato, rispetto agli anni precedenti, il numero di irregolarità riscontrate per la presenza di residui sui prodotti ortofrutticoli: questo si spiega col fatto che è aumentato il numero di campioni controllati e il numero dei principi attivi ricercati: Più si cerca, più si trova. Le percentuali di irregolarità riscontrate, sono in linea con gli andamenti nazionali degli ultimi anni ( 1%), mentre risultano più basse di quelle riscontrate a livello comunitario ( 5%). (GRAF. 23: Rapporto anno 2007 sul Controllo Ufficiale sui Residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale a cura del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali- Ufficio VII). GRAF

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