DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009
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- Brigida Viola Farina
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1 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2009 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2009 le anagrafi camerali registrano un saldo negativo di unità. Alla fine di marzo risultano iscritte imprese delle quali attive. Le cancellazioni nel primo trimestre, al netto delle cessazioni d ufficio, sono state ed hanno superato di unità le iscrizioni. Il tasso di crescita lombardo è dello -0,3% e i tassi di natalità e di mortalità sono rispettivamente del 2,0 e del 2,3%. A livello territoriale, in un trimestre caratterizzato da un tasso di sviluppo leggermente negativo, l unica provincia che vede aumentare la propria consistenza è quella di Milano. Con tassi di minima crescita negativa seguono Cremona (-0,1%), Brescia, Monza e Varese (-0,3%). Le province che invece perdono più imprese in termini percentuali, sono Sondrio (-1,3%), Lodi, Mantova e Pavia (-0,7%). Il miglior tasso di natalità si registra a Bergamo e Brescia, il peggiore a Milano, mentre il tasso di mortalità più elevato è quello di Sondrio al 3,2%. Tav. 1 - Natalità e mortalità aziendale - 1 trimestre 2009 Lombardia e province lombarde Provincia Attive Iscritte Cessate Saldo crescita natalità mortalità Cremona ,1 1,8 1,9 Bergamo ,5 2,3 2,9 Brescia ,3 2,3 2,6 Como ,4 2,2 2,5 Lecco ,6 2,0 2,6 Lodi ,7 2,2 2,9 Mantova ,7 1,9 2,5 Milano ,0 1,8 1,8 Monza e Brianza ,3 2,1 2,4 Pavia ,7 2,1 2,8 Sondrio ,3 1,9 3,2 Varese ,3 1,9 2,3 Totale ,3 2,0 2,3 - Al netto delle cessazioni d'ufficio. All interno della Lombardia, la provincia di Cremona registra una relativa stabilità con tassi demografici leggermente inferiori rispetto a quelli medi delle altre province. In termini assoluti il saldo relativo al primo trimestre del 2009 è risultato pari a -18 imprese, dovuto alle 562 nuove iscrizioni ed alle 580 cessazioni. A fine marzo risultano pertanto regi imprese, delle quali sono quelle attive. Considerando le imprese regi in provincia di Cremona in base alla loro natura giuridica, si registra un saldo negativo per le società di persone, che diminuiscono di 26 unità, e per le imprese individuali che ne perdono 41. Le società di capitali, di contro, confermano la tendenza degli ultimi anni aumentando di 45 unità con un tasso di crescita trimestrale dell 1%.
2 Sono le ditte individuali, che costituiscono il 62% del totale delle imprese attive, a registrare il maggior ricambio facendo registrare il più alto tasso di natalità (2,2%) e di mortalità (2,4%). Tav. 2 - Natalità e mortalità aziendale per forma giuridica - 1 trimestre 2009 Forma giuridica Società di capitali ,0 1,8 0,9 Società di persone ,3 1,0 1,3 Imprese individuali ,2 2,2 2,4 Altre forme ,6 1,4 0,8 Totale ,1 1,8 1,9 Riguardo all attività economica esercitata, anche nel presente trimestre, è ragguardevole il numero delle imprese iscritte non ancora classificabili in alcun settore. Queste sono infatti 121, pari al 20% del totale delle nuove iscrizioni. Con il successivo perfezionamento della loro posizione, tali imprese si distribuiranno nei prossimi trimestri nelle varie sezioni di attività, ovviamente senza costituire più alcuna nuova iscrizione. Pertanto nell analisi della dinamica imprenditoriale per settore economico, occorre tener ben presente questa evidente sottostima delle nuove registrazioni. Non essendo state registrata in questo trimestre alcuna cessazione d ufficio che altererebbe il significato economico della natimortalità, il saldo riportato è quindi quello risultante dalla differenza tra iscrizioni e cessazioni 1. Considerando l intero stock presente in archivio, le imprese regi, ma non ancora classificate in base all attività esercitata, ammontano a 763 unità e costituiscono il 2,5% del totale. Tav. 3 - Natalità e mortalità aziendale per sezione di attività economica - 1 trimestre 2009 A Agricoltura, caccia e silvicoltura B Pesca,piscicoltura e servizi connessi C Estrazione di minerali D Attività manifatturiere E Prod. e distrib. di energia elettrica, gas e acqua F Costruzioni G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni H Alberghi e ristoranti I Trasporti,magazzinaggio e comunicazioni J Intermediazione monetaria e finanziaria K Attività immobiliari,noleggio, informatica e ricerca M Istruzione N Sanità e altri servizi sociali O Altri servizi pubblici,sociali e personali X Imprese non classificate TOTALE Analizzando quindi solo i movimenti delle imprese regolarmente classificate, i settori caratterizzati da un saldo di crescita positivo sono solo due (costruzioni ed istruzio- 1 - Il saldo della natimortalità (iscrizioni cancellazioni) non coincide necessariamente con la differenza tra le consistenze ad inizio e fine periodo, a causa di particolari variazioni (es. trasferimenti di imprese tra province, modifica della forma giuridica, modifica dell attività esercitata) che modificano gli stock, senza tuttavia dare luogo a nuove iscrizioni e/o cancellazioni.
3 ne) che però, data l esiguità dello stock e del saldo dell ultimo, si riducono sostanzialmente al solo solito comparto dell edilizia che già da qualche anno si fa carico, praticamente da solo, di mantenere positiva la dinamica imprenditoriale cremonese. Il settore delle costruzioni, caratterizzato in larga misura dalla microimpresa, presenta d altronde un elevato ricambio aziendale determinato soprattutto da un tasso di natalità del 3,1%, superiore alla media provinciale, che si è già visto essere del +1,8%, e che si pone come il più elevato del quadro economico provinciale. Tutti gli altri settori presentano una natalità al di sotto della media. Se ne discostano maggiormente l agricoltura, l intermediazione monetaria e finanziaria, il commercio e i trasporti. La mortalità è invece superiore alla media nei trasporti, nel commercio e nelle costruzioni. Tav. 4 - Natalità e mortalità aziendale per sezione di attività economica - 1 trimestre 2009 Tassi calcolati sulla consistenza delle imprese regi a inizio trimestre A Agricoltura, caccia e silvicoltura -1,2 0,7 1,8 B Pesca,piscicoltura e servizi connessi C Estrazione di minerali D Attività manifatturiere -0,4 1,3 1,7 E Prod. e distrib. di energia elettrica, gas e acqua -4,9-4,9 F Costruzioni +0,9 3,1 2,1 G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni -0,9 1,1 2,0 H Alberghi e ristoranti -0,5 1,4 1,9 I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni -1,4 1,1 2,4 J Intermediazione monetaria e finanziaria -0,9 0,8 1,7 K Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca -0,3 1,4 1,7 M Istruzione +1,2 1,2 - N Sanità e altri servizi sociali -1,4-1,4 O Altri servizi pubblici,sociali e personali -0,3 1,3 1,6 X Imprese non classificate +14,9 15,8 0,9 TOTALE -0,1 1,8 1,9 Per cercare di individuare l effettivo significato economico dei movimenti demografici del vari settori, si sono rapportati i valori della natimortalità già presentati, alla loro consistenza sul totale delle imprese iscritte 2. Si è così potuto osservare che, nel trimestre, hanno manifestato una natalità ben più bassa rispetto alla loro effettiva incidenza i tre settori tradizionali dell agricoltura, dell industria manifatturiera e del commercio. Al contrario, le costruzioni hanno visto una quota delle nuove iscrizioni superare abbondantemente quella del settore rispetto al totale. Dal lato delle cessazioni, si è riscontrata una alta mortalità relativa, praticamente solo nelle costruzioni e nei settori terziari del commercio e dei trasporti, ed una bassa soprattutto nel settore manifatturiero e nelle attività immobiliari. Imprese artigiane Nel primo trimestre del 2009 le anagrafi camerali lombarde registrano una diminuzione anche nel numero di imprese artigiane regi. Infatti le unità in meno contate a fine marzo costituiscono lo 0,7% del totale e lo stock di fine periodo consiste in imprese regi praticamente tutte attive. Le iscrizioni nel periodo considerato sono state contro cessazioni. Il tasso di crescita regionale, negativo dello 0,8%, conferma la tendenza al calo del trimestre precedente e raddoppia abbondantemente la perdita di consistenza registrata 2 Il procedimento operativamente seguito è consistito nel calcolare, per ogni settore economico, la differenza tra la percentuale sul totale delle iscrizioni (o cessazioni) e delle consistenze delle imprese regi.
4 nell analogo periodo del 2008 Tale situazione è il risultato determinato da un tasso di mortalità del 3,2% che supera in modo significativo quello di natalità (2,4%). Tutte le province mostrano saldi negativi. Sondrio presenta il tasso di mortalità più alto (3,7%), seguita da Cremona, Como, e Monza e Brianza (3,6%). A Bergamo, Brescia e Cremona si riscontrano i più alti tassi di natalità (poco meno del 3%), il più basso invece si ha a Como. Tav. 5 - Natalità e mortalità aziendale nell artigianato - 1 trimestre 2009 Lombardia e province lombarde Provincia Cremona ,8 2,8 3,6 Bergamo ,8 2,7 3,5 Brescia ,7 2,7 3,4 Como ,5 2,0 3,6 Lecco ,7 2,3 3,0 Lodi ,4 2,6 3,0 Mantova ,7 2,2 2,9 Milano ,6 2,3 2,8 Monza e Brianza ,2 2,4 3,6 Pavia ,9 2,5 3,4 Sondrio ,5 2,3 3,7 Varese ,5 2,3 2,9 Totale ,8 2,4 3,2 A Cremona a fine trimestre si contano imprese artigiane regi, praticamente tutte attive, risultato delle 290 iscrizioni e delle 368 cessazioni. Risulta quindi negativo il tasso di crescita dello -0,8% (in linea con la media lombarda), con una natalità del 2,8% e una mortalità del 3,6%. Tav. 6 - Natalità e mortalità aziendale nell artigianato per forma giuridica - 1 trimestre 2009 Forma giuridica Società di capitali ,1 4,5 3,4 Società di persone ,0 1,1 2,1 Imprese individuali ,8 3,2 4,0 Cooperative ,7-16,7 Consorzi ,5 12,5 - Totale ,8 2,8 3,6 - Al netto delle cessazioni d'ufficio. Considerando la forma giuridica delle imprese artigiane, essendo caratterizzate per lo più dalla piccolissima dimensione, è evidente la grande preponderanza delle ditte individuali e delle società di persone che costituiscono la quasi totalità (97,2%) delle a- ziende cremonesi. Nel periodo in esame presentano un tasso di crescita positivo le società di capitali (+1,1%), mentre le imprese individuali e le società di persone subiscono una contrazione nell ordine dell 1%. Nell artigianato è del tutto ininfluente il fenomeno delle imprese non classificate per attività economica esercitata e più del 70% del totale è costituito da imprese attive nelle costruzioni e nelle attività manifatturiere. Entrambe queste sezioni d attività nel periodo in esame vedono una leggera prevalenza delle cessazioni sulle iscrizioni e perdono
5 rispettivamente 25 e 17 imprese. Si riduce di 19 unità anche il consistente settore dei trasporti. Tav. 7 - Natalità e mortalità nell artigianato per sezione di attività - 1 trimestre 2009 A Agricoltura, caccia e silvicoltura C Estrazione di minerali D Attività manifatturiere F Costruzioni G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni H Alberghi e ristoranti I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni J Intermediazione monetaria e finanziaria K Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca M Istruzione O Altri servizi pubblici, sociali e personali X Imprese non classificate TOTALE Trattandosi comunque generalmente di variazioni di valore assoluto molto basso, è difficile cogliere da questi dati, precise indicazioni congiunturali di carattere economico, ma è tuttavia evidente il grande turnover imprenditoriale che si riscontra nelle costruzioni, con movimenti demografici ben superiori a quelli delle altre principali attività artigianali. Tav. 8 Tassi di natalità e mortalità nell artigianato per sezione d attività - 1 trimestre 2009 crescita natalità mortalità A Agricoltura, caccia e silvicoltura +1,6 3,8 2,2 C Estrazione di minerali D Attività manifatturiere -0,6 2,3 2,9 F Costruzioni -0,5 3,5 4,1 G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni -2,7 1,2 3,9 H Alberghi e ristoranti I Trasporti,magazzinaggio e comunicazioni -2,6 1,2 3,8 J Intermediazione monetaria e finanziaria K Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca +0,8 5,3 4,5 M Istruzione +5,3 5,3 - O Altri servizi pubblici,sociali e personali -0,8 1,8 2,5 X Imprese non classificate - 8,3 8,3 TOTALE -0,8 2,8 3,6
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