COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita
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- Miranda Carlini
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1 COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita CORSO DI ABILITAZIONE ALLA CACCIA DI SELEZIONE AGLI UNGULATI RUMINANTI A cura di: Giordano Omar Tecnico faunistico C.A. CN2
2 RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E FAUNISTICA, CATTURE E REINTRODUZIONI Foto: O. Giordano
3 QUADRO NORMATIVO L. 157/92 Art. 10 Piani faunistico-venatori Tutto il territorio agro-silvo-pastorale nazionale è soggetto a pianificazione faunistico-venatoria finalizzata (...) al conseguimento della densità ottimale e alla sua conservazione mediante la riqualificazione delle risorse ambientali e la regolamentazione del prelievo venatorio. Le province predispongono altresì piani di miglioramento ambientale tesi a favorire la riproduzione naturale di fauna selvatica...
4 MIGLIORAMENTO AMBIENTALE A FINI FAUNISTICI Interventi atti ad aumentare o conservare la consistenza della fauna selvatica spontanea valorizzando e incrementando caratteristiche favorevoli al loro habitat.
5 QUADRO AMBIENTALE Popolazioni di ungulati sono in generale crescita grazie a condizioni ambientali ottimali Popolazioni di piccola fauna stanziale presentano da anni dinamiche di popolazione negative o stabili oppure non sono presenti popolazioni sul territorio. Dagli anni 60 notevole incremento meccanizzazione: riduzione habitat (alimentazione, zone di rifugio, riproduzione) Aumento utilizzo antiparassitari Spopolamento umano da aree svantaggiate Conseguenze Drastica riduzione habitat utile in tempi ristretti Elevata frammentazione e perdita di biodiversità Aumento habitat per ungulati
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8 LEPRE COMUNE
9 QUADRO AMBIENTALE
10 QUADRO AMBIENTALE
11 QUADRO AMBIENTALE
12 INTERVENTI DIRETTI SULLE POPOLAZIONI
13 REINTRODUZIONE: con questo termine si intende il rilascio in una data area geografica di soggetti di specie animali di cui sia storicamente documentata la presenza in quell area (autoctone) ma dalla quale risulti estinta. Le conseguenze sull ecosistema sono quelle di aumentarne l equilibrio e la stabilità. Molte specie, dallo scorso secolo, sono oggetto di reintroduzione: stambecco, cervo, gipeto, lontra, ecc RIPOPOLAMENTO: con questo termine si intende il rilascio in una data area geografica di soggetti di specie animali originarie di quell area (autoctone) e ancora presenti nell area di rilascio ma che per diversi fattori sono andate incontro a diminuzione numerica. Le conseguenze sull ecosistema possono essere positive oppure, se le cause della diminuzione numerica non sono state rimosse, addirittura controproducenti. Le specie che sono più frequentemente oggetto di ripopolamento fanno parte della selvaggina cacciabile: lepre, fagiano, starna, ecc INTRODUZIONE: con questo termine si intende il rilascio in una data area geografica di soggetti di specie animali al di fuori del loro areale di documentata presenza naturale in tempi storici. (alloctone). Qualora tali specie si ambientino e prolifichino le conseguenze sull ecosistema sono sempre e comunque negative (malattie, competizioni, perdita di biodiversità). Vedasi il caso di nutria, minilepre, scoiattolo grigio, ecc Le popolazioni di daino e muflone presenti in regione Piemonte, seppur congelate, rientrano in questa categoria.
14 Entità faunistica AUTOCTONA o indigena: specie o sottospecie naturalmente presente in una determinata area nella quale si è originato o è giunto senza l'intervento diretto (intenzionale o accidentale) dell'uomo. Esempio: lepre europea, camoscio, galliformi alpini. Entità faunistica ALLOCTONA o esotica: specie che non appartiene alla fauna originaria di una determinata area ma che vi è giunta per l'intervento diretto (intenzionale o accidentale) dell'uomo. Esempio: minilepre, scoiattolo grigio, nutria, muflone, daino. Entità faunistica NATURALIZZATA: specie alloctona per una determinata area ove è rappresentato da una o più popolazioni che si autosostengono. Esempio: minilepre, muflone, daino. Entità faunistica ACCLIMATATA: specie alloctono per una determinata area ove è rappresentata da una o più popolazioni non naturalizzate.
15 ESEMPIO DI REINTRODUZIONE: IL CERVO Storicamente estinto sulle Alpi Piemontesi (assente dalla metà dell 800 circa) In Piemonte prime reintroduzioni nel 1962 e 1964 in Alta Val Susa: 10 capi in totale provenienti da zoo e dalla Slovenia In Provincia di Cuneo rilasciati in Valle Stura ( ) e in Val Po ( ) provenienti dalla Riserva di Chambord (Francia) In Valle Varaita e Maira rilasciati 40 esemplari provenienti dalla Carinzia (Austria) nel 2002
16 ESEMPIO DI INTRODUZIONE: IL MUFLONE Areale del Muflone in Italia (2000) Banca Dati Ungulati INFS
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18 - Motivazioni - Tecniche - Pianificazione
19 - Motivazioni - Tecniche - Pianificazione
20 Motivazioni: - Traslocazione di animali (reintroduzioni) - Studi scientifici (etologia, ecologia, monitoraggio sanitario) - Trattamenti farmacologici (cura malattie infettive/zoonosi) - Interventi su ungulati allevati
21 Traslocazione Foto: A. Menzano
22 Studi scientifici Foto: O. Giordano
23 Trattamenti farmacologici Foto: A. Menzano
24 - Motivazioni - Tecniche - Pianificazione
25 Tecniche: Catture meccaniche Catture chimiche
26 CATTURE MECCANICHE
27 - RETI: verticali, a caduta, up-net Foto: ONCFS Foto: A. Menzano
28 UP-NET
29 UP-NET Foto: O. Giordano
30 Recinti di cattura Foto: A. Menzano
31 Catture meccaniche: - Gabbie e lacci a piede Foto: ONCFS
32 CATTURE MECCANICHE Principali vantaggi Cattura contemporanea di più animali Possibilità di catturare le specie più elusive Nessuna responsabilità legata all uso di armi o di farmaci Principali limiti Bassa specificità e selettività nei confronti delle specie e classi target Lunghe attese prima di attivare le trappole Necessità di molti operatori (drive-net) Rischio di traumi per operatori e per animali
33 CATTURE CHIMICHE
34 Materiale necessario: - Lanciasiringhe (fucile, pistola, cerbottana, aghi, siringhe) - Farmaci - Telemetro
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36 Foto: A. Menzano
37 FARMACI antidoto
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39 CATTURE CHIMICHE Principali vantaggi Alta specificità e selettività nei confronti delle specie e classi target Sicurezza per gli animali catturati Necessità di poco personale Principali limiti Cattura di un animale alla volta Lunghe attese prima di avere a tiro l animale da catturare Difficoltà nella cattura di specie molto elusive Necessità di uno staff ben preparato e affiatato
40 Comportamento da tenere sull animale catturato 1. Applicazione mascherina e fettucce 2. Posizionare su fianco dx 3. Protocollo operativo 4. Liberazione animale o trasferimento Foto: O. Giordano
41 - Motivazioni - Tecniche - Pianificazione
42 Pianificazione La scelta della tecnica di cattura da utilizzare avviene in base a : Specie animale Classe di età e di sesso Periodo dell anno Tipologia di habitat Numero di animali Risorse economiche Risorse umane
43 GRAZIE PER L ATTENZIONE Foto: O. Giordano
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