Le pietre e i cittadini
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- Paolo Pagani
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1 Scuola, cittadinanza, sostenibilità Le pietre e i cittadini Progetto nazionale per l Educazione al Patrimonio SCHEDA STORICO-DESCRITTIVA DEL CENTRO STORICO Docente Clara Cardella Scuola / Istituto: IIS Ragusa-Kiyohara-Parlatore P.za Turba, 71 Città Palermo CAP Tel Fax pais033009@istruzione.it Denominazione e localizzazione del centro storico Ustica Le motivazioni della scelta Ho svolto attività di ricerca sulle politiche di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile nell ambito del Dottorato di Ricerca in Sociologia dell ambiente. Nello specifico, il comune di Ustica è stato oggetto di indagine sociologica relativamente alle ricadute sul tessuto socio-economico e culturale dell isola dell istituzione dell area marina protetta. Breve descrizione L'isola di Ustica si trova nel Mar Tirreno a circa 67 km a nord-ovest di Palermo. La sua superficie si estende per 8,65 km². Ustica conta circa abitanti. Contesto territoriale Il centro è situato sulla costa orientale dell omonima Isola nel Mar Tirreno, e dista 52 Km. dalla costa siciliana. Sorge su terreni vulcanici di tufi di base e lave del centro eruttivo della Falconiera. Ha un economia prevalentemente basata sulla pesca, le attività agricole e il turismo. Notizie storiche Il suo nome deriva dal latino ustum = bruciato e Ustica la chiamavano gli antichi romani, mentre dai greci era denominata Osteodes, Οστεώδες (ossario), per i resti dei mercenari che vi avrebbero trovato la morte a causa della fame e della sete. Gli insediamenti umani risalgono al Paleolitico; alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un antico villaggio cristiano. Importanti reperti archeologici sono stati ritrovati anche sott'acqua, e testimoniano i numerosi naufragi avvenuti nelle sue acque frequentate nel tempo da C.F P.IVA educazioneformazione@italianostra.org -
2 Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani. Nel VI secolo vi si stabilì una comunità Benedettina, che fu presto costretta ad allontanarsi per le guerre fra Cristiani e Musulmani. Nel Medioevo i pirati barbareschi fecero dell'isola un proprio rifugio. Nel 1759, con Ferdinando IV di Borbone ebbe inizio la colonizzazione dell'isola; furono edificate due torri di guardia, Torre Santa Maria e Torre Spalmatore, cisterne per raccogliere l'acqua piovana e case che formarono il nucleo abitativo di Cala Santa Maria. Vi giunsero coloni da Palermo, Trapani, dalle isole Eolie, accompagnati da un centinaio di soldati. Ustica al tempo dei Borbone fu anche un luogo di confino per prigionieri politici e vi restò fino al regime fascista. Vi furono ristretti Amadeo Bordiga, Nello Rosselli, Antonio Gramsci e Ferruccio Parri, e numerosi prigionieri politici catturati durante la guerra coloniale in Libia. Nel 1961 il confino fu abolito e nell isola hanno iniziato a svilupparsi attività agricole e turistiche. Dati geo-morfologici e geografici (orografia, clima, estensione, densità abitativa) L isola è di origine vulcanica, ha coste alte e scoscese dove si aprono numerose grotte: la grotta Verde, la grotta Azzurra, la grotta della Pastizza, la grotta dell Oro, la grotta delle Colonne. Lungo tutta l sola sono presenti numerosi scogli, tra cui i più suggestivi sono lo scoglio del Medico e della Colombara. Sull isola si trova una stazione meteorologica ufficialmente riconosciuta dall Organizzazione meteorologica mondiale. Il clima è mediterraneo, con precipitazioni medie annue che si attestano a 505 mm, mediamente distribuite in 68 giorni di pioggia. La vegetazione naturale è formata prevalentemente da macchia mediterranea. Da rilevare la presenza di Artemisia arborea, Lentisco, Calycotome spinosa e Ginestra. Meno diffusa la presenza di piante da frutto come ulivi, mandorli e viti. Ustica è anche l habitat naturale dell Apis mellifera sicula. Ad Ustica si trova anche la Riserva Naturale Orientata Isola di Ustica, istituita dalla Regione Siciliana con Decreto dell Assessorato Regionale Territorio Ambiente n. 822/44 del 20/11/1997 e contestualmente affidata in gestione alla Provincia Regionale di Palermo. Estesa complessivamente 204,37 Ha, essa tutela la presenza di Limonium bocconei (una specie endemica ad areale circoscritto ad Ustica, Favignana, Levanzo ed al Palermitano) e della Crithmo-Limonietea, nonché gli interessanti aspetti di macchia a Lentisco, Sparzio, Alaterno ed Euforbia. Altrettanto rilevante naturalisticamente è la presenza di avifauna sia stanziale sia migratoria. Dal 2000 è attivo l Osservatorio Ornitologico della R.N.O. Isola di Ustica, operante in collaborazione con la Stazione d Inanellamento Siciliana. Sistema viario, piazze Piccoli e caratteristici vicoli si snodano dalla piazza principale, Piazza Umberto I, dominata dalla chiesa di San Ferdinando Re. Alla destra della chiesa vi è la via del Calvario che dopo 450 metri circa si biforca. Seguendo la strada a destra, si raggiunge la fortezza dalla quale è anche possibile ammirare la costa siciliana. Scendendo verso sinistra si può raggiungere il faro sulla punta dell Omo Morto. Sistema edilizio È un borgo marinaro collocato tangenzialmente al suo porto naturale rispetto a cui rimane di poco sopraelevato. Si adagia a ridosso di un crinale lavico.
3 Impianto urbanistico regolare a forma di triangolo pseudo isoscele e a trama di comparti allineati in senso ortogonale alla costa. Il vertice acuto del triangolo punta tangenzialmente verso la baia naturale lambendo il piccolo porto da Ovest. Sistema difensivo e recinti Della fine del XVIII secolo sono state edificate le torri e le garrette di guardia dislocate lungo la costa. Di particolare rilevanza è la Torre dello Spalmatore, ubicata sulla punta Ovest dell isola, nell omonima località. La Torre è una costruzione borbonica del 1763 facente parte del sistema di avviso delle Torri Costiere della Sicilia. Restaurata nel 1996, oggi è sede dell Area Marina Protetta, ospita un Centro studi e ricerche, una biblioteca e una sala congressi. La Torre Santa Maria, invece, ospita fin dal 1972 il Museo Archeologico che conserva i reperti rinvenuti nel corso degli anni, presso i Faraglioni e nelle tombe di età ellenistico romana di Capo Falconiera. Le funzioni insediate: quelle storiche e le attuali (le permanenze e le modificazioni) Permangono tracce dell'impianto originario (comparti a blocco irregolare e faccia vista) nel piccolo nucleo staccato di N.O. e dell'impianto di rifondazione del 1763 nel corpo triangolare e della crescita del XIX. L'asse mediano dell insediamento ha origine nella piazza principale della Madrice. Aggregata a N.O. la piccola borgata originaria del XIII secolo staccata dal corpo principale del XVIII secolo (Provincia di Palermo, Piano Territoriale Provinciale, Ottobre 2009). In Largo Gran Guardia si trova il Museo Archeologico Case Carabozzello "Fosso" intestato a Padre Carmelo Seminara da Gangi, realizzato nel 2005, su fondi europei ex P.I.T., recuperando una struttura demaniale adibita a carcere nel periodo del confino usticese. L'andamento socio-demografico (spopolamento, cambiamento di tipologie di insediati,...) I valori espressi (architettonico, ambientale urbano e ambientale paesistico). 1. Chiesa Madre (S. Ferdinando Re), 1777 (su precedente impianto del 1768, restauri
4 del 1835 e , facciata del 1860 con manomissioni del 1972); 2. Casa Canonica, prima metà del sec. XIX; 3. "Casa del Sindaco 1778 (dal 1861 Municipio, oggi Pro-Loco; facciata della prima metà del sec.xx); 4. Calvario, fine del sec. XVIII (rimaneggiamenti recenti); 5. Torre Santa Maria, 1763 (già torre d'avvistamento, oggi Museo archeologico sottomarino; ristrutturazioni recenti); 6. Chiesa di Maria SS. dei Sette Dolori (o Maria SS. Addolorata), 1766 (sul precedente impianto minore della Chiesa di S. Maria annessa all'ex Monastero Benedettino del 1284, del quale non restano tracce; dismessa, resti); 7. Fortezza Falconara (o Castello Saraceno), 1763 (su precedenti impianti fortificati; resti). 8. Acquario ubicato al centro della Cala Santa Maria, nel settecentesco Magazzino a mare, un tempo deposito pubblico ad uso dei pescatori. L acquario ha finalità scientifiche e didattiche. 9. L area marina protetta e la Riserva naturale orientata di terra. I rischi di alterazione Sono stati riscontrati alcuni fenomeni di alterazione e sostituzione nel corpo dell edilizia minore e compromissioni dell affaccio a mare a causa della sconnessione provocata dalle infrastrutture di collegamento su più sedi. Stato di conservazione mediocre. Rischi di perdita dei rapporti tra sito (golfo-rocca) e insediamento come esito della erosione progressiva dell ambiente naturale da parte della viabilità costiera (Provincia di Palermo, Piano Territoriale Provinciale, Ottobre 2009). Fonti e documentazione di riferimento Comune di Ustica Area marina protetta Provincia di Palermo, Piano Territoriale Provinciale, Ottobre 2009 AZIONI SVOLTE A TUTELA: Condizione vincolistica; Strumenti urbanistici Istituzione dell area marina protetta e della riserva naturale orientata. AZIONI PROPOSTE PER CONTRASTARE I RISCHI per la tutela e conservazione Valorizzazione degli impianti architettonici esistenti e del patrimonio ambientale e naturale attraverso la gestione sostenibile delle attività turistiche. SI ALLEGANO: N 02 IMMAGINI IN FORMATO DIGITALE (300 dpi e dimensione 1-4 Mb) Luogo e data Palermo, 27 febbraio 2016 Da restituire all indirizzo di posta elettronica educazioneformazione@italianostra.org ed a quello della sezione che organizza il corso di aggiornamento
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