Comune di Perugia. Al Presidente del Consiglio Comunale Sede

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1 1 Al Presidente del Consiglio Comunale Sede ORDINE DEL GIORNO Oggetto: Linee di indirizzo per un nuovo Piano Energetico e Ambientale Sostenibile (PEAS). PREMESSO - La Direttiva 2009/28/CE stabilisce, per l Unione Europea, il raggiungimento, entro il 2020, dei seguenti obiettivi: 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili sul consumo complessivo di energia; 20% di miglioramento dell efficienza energetica; 20% di riduzione delle emissioni di gas climalteranti; - In Italia la Direttiva 2009/28/CE, per la parte relativa alle fonti rinnovabili, è stata recepita con il D.M (Burden Sharing) che stabilisce la ripartizione degli obiettivi tra regioni; - La maggior parte dell energia oggi consumata proviene da fonti fossili, come petrolio, gas naturale e simili. Queste impattano negativamente sull ambiente; sono infatti responsabili dei principali mutamente climatici in corso, della scarsa qualità dell aria a causa della produzione di termini di polveri sottili e di gran parte delle emissioni di gas ad effetto serra, ed hanno gravi effetti sulla salute umana (le evidenze scientifiche in tal senso sono plurime e ormai consolidate); - Nelle linee guida del SEAR (Strategia Energetico Ambientale Regionale), la Regione Umbria punta molto sull incentivazione all uso di energia rinnovabile prodotta dalla combustione di biomasse o biogas - materie rinnovabili, ma che possono diventare molto inquinanti e economicamente poco convenienti al di fuori di una logica di incentivazione pubblica soprattutto se le materie prime vengono da coltivazioni dedicate e non da scarti agricoli o zootecnici, e troppo poco sulla riduzione dei consumi; - Nel gennaio 2014, la Commissione europea ha presentato il pacchetto clima energia 2030, cui hanno già aderito vari paesi europei, nel quale si prevede: di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra del 40%, rispetto al 1990, entro il 2030, di raggiungere l obiettivo dell uso di almeno il 27% di energia prodotta da FER nel mix energetico europeo, di incrementare l efficienza energetica del 30%, entro il 2030; - Il PEAC del appare complessivamente incentrato e focalizzato su due obiettivi (Piano Definitivo e Relazione di Sintesi, Anno 2012): sviluppo delle energie rinnovabili e riduzione delle emissione di gas climalteranti, gli obiettivi non tengono conto

2 2 del forte incremento della percentuale di fonti rinnovabili dovuto alla grande diffusione di impianti fotovoltaici, avvenuta successivamente al periodo a cui fanno riferimento i dati di partenza. La parte del Piano relativa al miglioramento dell efficienza energetica appare inoltre marginale e poco significativa, oltre che basata (in parte) su presupposti erronei. - In relazione all obiettivo della riduzione del 20% delle emissioni di gas climalteranti, nel documento L Italia ha centrato l obiettivo del protocollo di Kyoto: prima stima delle emissioni nazionali di gas serra (Fondazione per lo sviluppo sostenibile, febbraio 2013), si precisa che l Italia ha centrato, con margine, l obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra, pari a -6,5% rispetto al valore 1990 come media del periodo (pag. 9). Pertanto, l adozione di misure specifiche risulta poco utile, anche considerando che qualsiasi intervento di efficientamento energetico e/o di incremento della produzione (e del consumo) di energia da fonti rinnovabili, avrà come conseguenza l ulteriore riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ed il miglioramento della già buona situazione attuale; - In ordine all obiettivo di incremento del 20% di produzione da fonti rinnovabili sul consumo complessivo di energia, la tabella seguente evidenzia il dato consuntivo relativo alla produzione di energia da rinnovabili, sul consumo complessivo di energia rispetto all obiettivo (dati GSE - SIMERI). Come si può vedere il dato nazionale è migliorativo degli obiettivi prefissati. Inoltre, la proiezione tendenziale per gli anni successivi evidenzia un accentuarsi del fenomeno. In sintesi l Italia ha già raggiunto, e ragionevolmente supererà con il trend attuale, gli obiettivi prefissati in termini di produzione di energia da rinnovabili sul consumo complessivo di energia. Pertanto l adozione di ulteriori misure specifiche risulta non necessaria, ovvero non vantaggiosa in termini di rapporto costi-benefici rispetto all adozione di misure di efficientamento energetico del patrimonio edilizio. - Il prevede di incrementare del 110% circa (dal 7,9%, attuale, al 17,9%) la quota di rinnovabili sui consumi energetici, soprattutto, attraverso il ricorso a biocarburanti,

3 3 CDR, termovalorizzazione dei Rifiuti Solidi Urbani, combustione di oli vegetali, biomasse legnose e biogas. Malgrado gli inquinanti emessi da tali impianti (particolato atmosferico) siano stati dichiarati dall Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC organismo della OMS) come cancerogeni di gruppo I, il piano non contiene né una valutazione dei cambiamenti della qualità dell aria, né una valutazione degli impatti e dei costi sanitari conseguenti le soluzioni proposte; - Per quanto attiene all obiettivo del 20% di miglioramento dell efficienza energetica degli edifici, secondo il Rapporto annuale sull efficienza energetica 2012, redatto da ENEA, la maggior parte dei consumi di energia degli edifici italiani deriva dalle necessità di riscaldamento, consumi corrispondenti a circa il 70% del totale; Nel periodo , l Italia ha ridotto le necessità di riscaldamento del 3% circa, contro una riduzione di oltre il 20% della media EU27. La riduzione dei consumi elettrici verificatasi in Italia, a fronte dell incremento degli stessi nel resto d Europa (dove però da un lato l energia ha costi molto inferiori che incoraggiano l incremento degli usi elettrici per usi quali il riscaldamento e dall altro la crisi), compensa solo in minima parte il bilancio complessivo (Italia -8%, EU27 16% circa), ma non ne riduce la drammatica evidenza: gli edifici italiani sono molto più energivori della media EU. E sono quelli più lontani dal risultato previsto dalla Direttiva 2009/28/CE. Considerando che la riduzione dei fabbisogni per riscaldamento (e raffrescamento qui non considerati) dipende in gran parte dalle prestazioni dell involucro opaco e trasparente (pareti, copertura e finestre-vetri)

4 4 e in misura inferiore da quelle degli impianti tecnologici, appare chiaro come il miglioramento dell efficienza energetica debba essere ottenuto in primo luogo attraverso la riqualificazione dell involucro. Sul fronte del miglioramento dell efficienza energetica degli edifici, il piano prevede misure e provvedimenti che, oltre a contenere errori ed imprecisioni, non prevedono alcuna forma di incentivazione o imposizione normativa o regolamentare, a differenza di quanto accade in altre Regione, ad esempio in Piemonte. In particolare, si assume un risparmio energetico di circa MWh/anno per interventi sugli involucri (trasparente ed opaco) del patrimonio edilizio privato, una riduzione di circa MWh/anno nei consumi energetici per illuminazione negli edifici privati (ipotizzando di intervenire su circa unità contro le circa necessarie per ottenere il risultato ipotizzato), una riduzione di circa MWh/anno nei consumi energetici per la sostituzione di caldaie tradizionali con altre a condensazione, ma senza interventi sugli impianti di emissione (risultato massimo ottenibile per unità circa MWh/anno fonte ENEA metodologia AEEG in zona E), una riduzione di circa MWh/anno nei consumi energetici per la sostituzione di caldaie tradizionali con pompe di calore, ma senza interventi sugli impianti di emissione (risultato ottenibile nullo o negativo stante la maggiore efficienza di una caldaia tradizionale nella produzione di acqua calda ad alta temperatura per sistemi tradizionali a radiatori); CONSIDERATO - Da quanto premesso, emerge la necessità di ipotizzare uno scenario completamente alternativo, tanto rispetto all attuale Strategia Energetica Ambientale Regionale (SEAR) che rispetto a quello che emerge dall attuale Piano Energetico e Ambientale Comunale (PEAC); - Per minimizzare i fenomeni negativi generati dall uso delle fonti fossili e rinnovabili da combustione occorre, in primo luogo, ridurre al minimo i consumi di energia in tutti i settori: edilizia, industria, trasporti, in secondo luogo, è fondamentale produrre energia con sistemi che utilizzino soprattutto le cosiddette fonti rinnovabili a basso impatto ambientale : sole, acqua, suolo e vento; - L uso prevalente di energia prodotta da fonti rinnovabili a basso impatto ambientale sarà reso possibile dalla riduzione dei consumi conseguente alla strategia di efficientamento di tutti i settori di consumo; - L efficientamento energetico sostenuto da politiche di incentivazione adeguate costituisce sia una opportunità di ripresa economica, in un momento di grave crisi, sia, assieme all incremento della produzione di energia da rinnovabili, un fondamentale strumento di prevenzione primaria e miglioramento della salute;

5 5 - Stante lo stato di attuazione degli obiettivi contemplati dalla Direttiva 2009/28/CE, il loro raggiungimento può essere ottenuto soprattutto con un maggior ricorso all efficientamento energetico degli edifici e dei sistemi di trasporto, piuttosto che con la sola produzione di energia da fonti rinnovabili; - A tale proposito, occorre immaginare e programmare interventi per settori: Settore municipale pubblico: Sistemi edilizi: audit energetico e certificazione, interventi di riqualificazione energetica del sistema involucro - impianto; Illuminazione pubblica e sistemi semaforici: sostituzione corpi illuminanti ed implementazione impianti con elementi/sistemi a basso consumo; Interventi dimostrativi in campo energetico ed ambientale; Settore terziario privato: Sistemi edilizi e produzione di energia da fonti rinnovabili: finanziamenti agevolati per imprese finalizzati all efficientamento degli edifici ed alla produzione di energia da rinnovabili; Incentivazione alla creazione ed all allaccio di impianti da teleriscaldamento dove il calore costituisce un prodotto di scarto di un processo; Settore edilizio privato: recupero e riqualificazione: Sistemi edilizi: revisione normativa premiale volumetrica regionale con obbligo di riqualificazione energetica (involucro opaco e trasparente, impianti) per tutti gli edifici esistenti. Modalità: o o o cessione di volumetria virtuale equivalente al volume riqualificato energeticamente, da usare in zone di PRG dedicate (maggiore per interventi di demolizione e ricostruzioni in situ, minore in caso di non demolizione); garanzia di accesso a finanziamenti agevolati in conto interessi; detrazioni d imposta; prestazione energetica ed ambientale minima garantita e certificata per l accesso ai benefici; Incentivazione della certificazione energetica da parte di soggetti professionalmente qualificati; Incentivazione degli interventi di efficientamento dell involucro e dell installazione dei sistemi per la produzione di energia elettrica e termica solare, da finanziare con detrazioni d imposta; Incentivi per la realizzazione di interventi dimostrativi in campo energetico ed ambientale e ai processi volontari di miglioramento delle prestazioni energetiche ed ambientali; Settore edilizio privato: edifici non completati e invenduto:

6 6 Agevolazioni per il completamento secondo standard energetici ed ambientali superiori a quelli autorizzati: o garanzia di accesso a finanziamenti agevolati in conto interessi; o detrazioni d imposta; Settore edilizio privato: nuove costruzioni: Blocco alla realizzazione di nuova edilizia (per permessi non rilasciati) tranne che per le zone di attuazione del volume virtuale e per edifici a consumo di energia e risorse ambientali quasi zero; Settore energie rinnovabili: Privilegiare il solare termico e fotovoltaico, l idroelettrico (se possibile), l eolico e soprattutto il micro-eolico (con agevolazioni normative e facilitazioni per applicazioni a fini di autoproduzione), geotermia a bassa entalpia, cogenerazione; Formazione ed informazione: Apertura sportelli energia comunali; Attivazione di percorsi informativi e formativi per cittadini, scolari e studenti all uso consapevole di energia, trasporti e risorse energetiche ed ambientali; Attivazione di momenti informativi e formativi in relazione agli interventi dimostrativi in campo energetico ed ambientale pubblici e privati; Pianificazione: Introduzione della variabile energetica ed ambientale nella pianificazione urbanistica comunale (urbanistica sostenibile); Adesione al Covenant of Majors (Patto dei Sindaci: il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l efficienza energetica e l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori): Adozione di un Piano di Azione per l Energia Sostenibile (PEAS); EVIDENZIATO - Per porre in atto le azioni necessarie ad una corretta politica energetica, è indispensabile sollecitare la Regione Umbria a modificare le proprie strategie, laddove necessario. Una cattiva programmazione regionale potrebbe inficiare la capacità del Comune di porre in essere tutte le azioni utili alla realizzazione della propria politica energetica; - L attuazione dello scenario alternativo ipotizzato consentirà di raggiungere agevolmente gli obiettivi previsti dalla Direttiva 2009/28/CE in tutti i settori e consentirà inoltre: un miglioramento sostanziale della qualità dell aria;

7 7 un miglioramento sostanziale della qualità della vita urbana; un miglioramento della qualità della vita indoor negli edifici riqualificati; una riduzione degli impatti sanitari dovuti ad inquinamento esterno ed interno; il formarsi di una coscienza civica ambientale comune; una riduzione della spesa energetica delle famiglie; lo spostamento di risorse economiche verso le piccole e medie imprese artigiane e professionisti locali; la ripresa di settori produttivi in grave crisi; IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA - ad aderire al Patto dei Sindaci, per il raggiungimento e superamento degli obiettivi 2020 in termini anche di efficienza energetica; - ad adottare un Piano di Azione per l Energia Sostenibile, in sostituzione del PEAC vigente; - a promuovere interventi di riqualificazione energetica degli edifici; - ad incentivare l installazione di sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili pulite finalizzata all autoconsumo negli edifici privati; - ad effettuare interventi di riqualificazione energetica e adottare sistemi per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili pulite dedicati al soddisfacimento dei consumi degli edifici comunali; - a sostenere le aziende private che realizzino opere finalizzate all efficientamento degli edifici ed alla produzione di energia da rinnovabili a basso impatto; - a rivedere la normativa premiale volumetrica con obbligo di riqualificazione energetica (involucro opaco e trasparente, impianti) per tutti gli edifici esistenti; - a limitare l uso di biomasse e biogas per la produzione di energia elettrica al solo autoconsumo o alla produzione di biometano e alle ipotesi in cui siano alimentate da scarti aziendali propri, con divieto di uso di rifiuti e colture dedicate; - ad incentivare la formazione di gruppi di acquisto di impianti per energie rinnovabili; - ad attivare percorsi informativi e formativi per cittadini e studenti all uso consapevole di energia e di risorse energetiche ed ambientali; - ad introdurre la variabile energetica ed ambientale nella pianificazione urbanistica (urbanistica sostenibile); - ad elaborare un piano per la progressiva sostituzione degli elementi illuminanti della pubblica illuminazione e degli impianti semaforici con elementi a basso consumo e lunga durata; - a realizzare opere sperimentali pubbliche nel campo dell efficientamento energetico ed incentivare la realizzazione di quelle private; - all organizzazione di eventi dimostrativi e giornate di studio;

8 8 - ad incentivare la creazione ed allaccio di impianti da teleriscaldamento nelle aree in cui vi sia la presenza di attività che producono calore come scarto di processo; - a bloccare la realizzazione di nuova edilizia (per permessi non rilasciati) tranne che per le zone di attuazione del volume virtuale e per edifici a consumo di energia e risorse ambientali quasi zero; - a favorire, in collaborazione con la Regione Umbria e altre istituzione ed enti all uopo individuati, l accesso a finanziamenti agevolati in conto interessi e fondi rotativi per interventi di recupero e riqualificazione energetica ed ambientale; - a sostenere i processi volontari di miglioramento delle prestazioni energetiche ed ambientali; - a prevedere l apertura di sportelli informativi comunali su energia ed ambiente, in sedi dedicate dotate di impianti e strutture dimostrative; - ad attivarsi presso la Regione Umbria, affinché: aderisca al Pacchetto clima energia 2030 ; adotti azioni programmate volte: o a promuovere la riduzione dei consumi energetici in tutti i settori (edilizia, industria e trasporti), mediante azioni di volte a favorire l efficientamento energetico e interventi di riqualificazione energetica degli edifici, a sostenere le imprese che realizzino opere finalizzate all efficientamento degli edifici e alla produzione di energia da rinnovabili a basso impatto; o a promuovere l uso di fonti energetiche a basso impatto ambientale, come il solare termico e fotovoltaico, l idroelettrico (ove possibile), il mini e micro eolico (per applicazioni a fini di autoproduzione), la geotermia a bassa entalpia e la cogenerazione, l uso di sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili pulite finalizzata all autoconsumo negli edifici privati, l adozione di sistemi per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili pulite dedicati al soddisfacimento dei consumi degli edifici pubblici, la costituzione di gruppi di acquisto di impianti per energie rinnovabili pulite; o limiti la previsione dell uso di biomasse e biogas alla sola produzione di energia elettrica per solo autoconsumo o alla produzione di biometano, purché alimentate da scarti dei processi produttivi propri e con divieto di uso di rifiuti e colture dedicate; o elabori un piano di controllo delle emissioni industriali, congiuntamente a tutte le autorità competenti, con definizione delle strategie volte all abbattimento delle emissioni e produzioni di polveri mirando a sviluppare una strategia ad impatto zero; o adotti linee guida per la prevenzione dell esposizione al gas radon in ambienti indoor confinati;

9 9 o promuova, in collaborazione con le migliori istituzioni in materia, studi e ricerche finalizzate alla definizione dei livelli qualitativi minimi dell aria indoor degli edifici distinti per tipologia, anche al fine di predisporre, laddove necessario, strumenti normativi dedicati. o Promuova meccanismi che portino alla realizzazione di edifici nuovi solo se rispettino lo standard di edificio ad energia quasi zero. Perugia, 20 gennaio 2016 I Consiglieri Cristina Rosetti Stefano Giaffreda Michele Pietrelli (Art. 59. comma 2, Regolamento C.C. L ordine del giorno consiste in una proposta concreta di deliberazione che impegna il Sindaco o la Giunta ad adottare iniziative o interventi di propria competenza, secondo le direttive generali formulate dal Consiglio stesso e che riguarda materie di competenza del Consiglio Comunale nell esercizio delle sue funzioni di indirizzo politico amministrativo, o relativo a provvedimenti iscritti all ordine del giorno. L ordine del giorno viene presentato in forma scritta al Presidente del Consiglio Comunale, il quale ne determina l assegnazione alla Commissione competente per materia, per l esame e l espressione del parere da trasmettere al Consiglio. L ordine di discussione in Commissione è stabilito dall ordine di presentazione ).

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