Q? Regione. 'rftft* 1. Oggetto e scopo 2. Campo di applicazione 3. Responsabilità. 7.2 Disturbi Muscolo - Scheletrici 7.3 Fatica Mentale. 7.4.

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1 Rev. o l'ai!. I di 12 SOMMARIO: 1. Oggetto e scopo 2. Campo di applicazione 3. Responsabilità 4. Definizioni e abbreviazioni 5. Documenti di Riferimento 6. Moduli e documenti di registrazione 7. Modalità operative 7.1 Disturbi Oculo -Visivi 7.2 Disturbi Muscolo - Scheletrici 7.3 Fatica Mentale 7.4 Caratteristiche Del Posto Di Lavoro Schermo Tastiera e Disposilivi di Puntamento 7.4.3Piano di lavoro Sedile 7.5 Ambiente Illuminazione Rumore Radiazioni Parametri microclimatici 7.6 Interfaccia Elaboratore/Uomo 7.7 Uso del computer portatile 7.8 Lavoratrici gestanti 7.9 Impianto elettrico 8. Indicatori di qualità Nota: Procedura già esistente N. 22 Motivo revisione Redazione Verifica Approvazione Autorizzazione Revisione intero documento e prima emissione Sistema Gestione Qualità RSPP: TSLB Sonia Cavenago ASPP: TSLB Simona l'orli Consulente SPI': Dr. E. Giudici RSPP/RQ SPP: TSLB Sonia Cavenago Consulente SPP: Dr. E. Giudici RSPP: TSLB Sonia Cavenago DG. Dr. G. Michiara Emissione: 18/03/1997 Aggiornamenti: 27/09/ /01/ /06/2005 Distribuzione O o. t^avs 'rftft* C*,1»*-fO Controllata Sistema Sanitario Q? Regione Lombardia

2 Pag. 2 di OGGETTO E SCOPO Il mondo del lavoro nell ultimo ventennio ha visto la diffusione/evoluzione dei processi d informatizzazione, con una veloce e notevole crescita delle unità videoterminali. Pertanto lo scopo della presente procedura è quello di definire ed uniformare i comportamenti degli operatori al fine di garantire l impiego in sicurezza dei videoterminali. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura è applicata in tutte le Unità Operative, nei Servizi e negli uffici dove vengono utilizzate apparecchiature videoterminali dal personale, anche se non classificati Videoterminalisti. 3. RESPONSABILITÀ Gli obblighi dell applicazione della presente procedura sono in capo alle figure citate al punto 2. L adozione delle indicazioni di sicurezza descritte nel presente documento deve avvenire sistematicamente da parte di tutto il personale utilizzatore dei VDT, anche se non classificato Videoterminalista, nel rispetto delle specifiche competenze. Al Dirigente e al Coordinatore dell U.O. è demandata la divulgazione dei contenuti della procedura e la verifica periodica che il personale si attenga alle disposizioni contenute nella procedura stessa. 4. DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI PRAOS = procedure aziendali di sicurezza recepite dal Sistema Gestione Qualità - (Le PRAOS rappresentano la nuova impostazione delle Procedure di Sicurezza già emanate dal SPP e deliberate dal Datore di Lavoro). VDT = VIDEOTERMINALE - uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato (art. 173 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.). PC = Personal Computer POSTO DI LAVORO: l'insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l'interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l'unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro immediatamente circostante (art. 173 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.).. LAVORATORE: il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all'art. 175 del D.Lgs. 81/208 e s.m.i. (art. 173 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.). 5. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. -- Decreto Legislativo 3 agosto 2009 n Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro -- DM 2 ottobre 2000, Linee Guida d uso dei videoterminali -- INAIL Linea Guida Il lavoro al videoterminale edizione 2010 DVR 01 Documento di Valutazione dei Rischi Generale Introduttivo Art. 28 D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i. PRAOS 03 La prevenzione del rischio elettrico

3 Pag. 3 di 12 PRAOS 39 Procedura per la tutela delle lavoratrici madri e gestanti 6. MODULI E DOCUMENTI DI REGISTRAZIONE NA 7. MODALITÀ OPERATIVE La legge di riferimento sulla tutela del lavoro a Videoterminale è il Titolo VII del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. che recepisce la direttiva particolare 90/270/CEE sulle Prescrizioni di sicurezza e di salute per le attività lavorative svolte su attrezzature munite di videoterminali. Il campo di applicazione è riferito alle attività lavorative comportanti l uso di attrezzature munite di videoterminali (VDT), ai sensi dell art. 172 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Le prescrizioni minime per realizzare postazioni di lavoro idonee sono contenute nell Allegato XXXIV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., nelle linee guida per il corretto impiego dei VDT emanate con DM 2/10/2000 e nella Circolare n.16 del 25/01/2001. Tali disposizioni specificano gli standard tecnici e i contenuti dell informazione a cui hanno diritto i lavoratori con l obiettivo di prevenire le patologie più comuni legate all uso di VDT come: - i disturbi muscolo scheletrici, - affaticamento visivo, - la fatica mentale. Gli studi scientifici pubblicati nel corso degli anni permettono di escludere la presenza di radiazioni sia ionizzanti (raggi X) che non, a livelli superiori al fondo naturale di radiazioni e al di sopra dei limiti raccomandati. Pertanto hanno confermato l assenza di rischi dovuti alle radiazioni quali possibili effetti sulla gravidanza (aborti, parti prematuri, malformazioni congenite) e sull apparato visivo (cataratta). Su queste basi si può di norma escludere che l uso dei videoterminali, da parte di persone in normali condizioni di salute, possa portare a effetti nocivi, a breve e a lungo termine. Viceversa il lavoro ai videoterminali può concorrere all evidenziare l esistenza di disturbi visivi preesistenti e trascurati o non noti all operatore, oppure ad acuire lo stato patologico dei soggetti senza che il videoterminale ne sia la causa scatenante. Ai fini della sorveglianza sanitaria e degli obblighi formativi, il DM definisce operatore addetto al videoterminale quel lavoratore che indipendentemente dall articolazione dell orario di impiego, utilizza apparecchiature VDT per almeno venti ore settimanali. Il calcolo delle ore settimanali è da intendersi come media delle ore lavorate dal singolo operatore. 7.1 DISTURBI OCULO -VISIVI Si tratta di un sovraccarico dell apparato visivo. I sintomi sono bruciore, lacrimazione, secchezza oculare, senso di corpo estraneo, fastidio alla luce, dolore oculare e mal di testa, visione annebbiata o sdoppiata, frequente chiusura delle palpebre e stanchezza alla lettura. Sono disturbi reversibili e costituiscono la sindrome da fatica visiva (Astenopia).

4 Pag. 4 di 12 Le principali cause possono essere: Condizioni sfavorevoli di illuminazione - eccesso o insufficienza di illuminazione generale, - riflessi dovute alla presenza di superfici lucide, - luce diretta proveniente da finestre o da fonti artificiali non ben schermate, - presenza di superfici molto contrastate di colori bianco o nero - scarsa definizione dei caratteri dello schermo Impegno visivo statico, ravvicinato e prolungato nel tempo: gli oggetti distano a meno di un metro dagli occhi, per cui i muscoli per la messa a fuoco dell immagine sono molto sollecitati. Difetti visivi non o mal corretti: difetti come presbiopia, miopia, ipermetropia, ecc. non sono causati dall utilizzo dei VDT, ma possono contribuire a far comparire i disturbi astenopenici. Fondamentale è la correzione dei difetti, anche se lievi, per evitare ulteriori sforzi visivi durante il lavoro. Condizioni ambientali sfavorevoli: i disturbi si possono manifestare anche per - l eccessiva secchezza dell aria, - per l impianto di condizionamento poco efficiente, - per il fumo di tabacco, a tal proposito si ricorda il divieto di fumo in tutti gli ambienti della A.O., - affollamento di apparecchi fotocopiatrici o stampanti laser in locali poco aerati, - rilascio di sostanze volatili dai rivestimenti e dagli arredi. Per attenuare le cause è necessario: - un corretto posizionamento della postazione di lavoro. - Non avvicinarsi mai troppo al video per migliorare la visibilità dei caratteri (tenere presenti le corrette distanze); aumentare piuttosto il corpo dei caratteri od ingrandire la pagina sullo schermo. Soprattutto nel caso si adoperino lenti multifocali (progressive), è utile mantenere i testi cartacei alla medesima altezza rispetto al monitor, utilizzando un leggio portadocumenti posizionato il più vicino possibile al video e sempre di fronte all operatore. - Per i portatori di occhiali: gli oggetti riflettenti dell ambiente, ma soprattutto il monitor, originano riflessi sia sulla superficie esterna sia su quella interna degli occhiali. Questi riflessi si sovrappongono sulla retina alle immagini visive e creano degli aloni fastidiosi. È buona norma utilizzare lenti trattate con filtri antiriflesso. Anche talune lenti colorate possono essere utili per ridurre la luce dello sfondo e migliorare il contrasto. - Effettuare le previste pause dalle disposizioni contrattuali e comunque secondo l art. 175 comma 3, del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., quindi 15 minuti di pausa ogni 120 minuti di applicazione continuativa al VDT, durante la quale è consigliabile sgranchirsi le braccia e la schiena, senza impegnare gli occhi. Gli effetti più benefici si hanno quando, durante le pause, si rivolge lo sguardo su oggetti lontani, meglio se fuori dalla finestra. - Adeguare l illuminazione del locale, adottando luci centralizzate di intensità ridotta e, quando necessario, lampade da tavolo per illuminare i documenti.

5 Pag. 5 di 12 - Eliminare le superfici lucide. - Scegliere per le superfici dei mobili e delle pareti colori tenui. - Mantenere le tende/tapparelle chiuse. - Posizionare il videoterminale ruotando lo schermo in modo che la luce proveniente da sorgenti luminose naturali o artificiali non cada direttamente sullo schermo. - Inclinare lo schermo in modo che il bordo superiore sia appena sotto il livello degli occhi, in modo da evitare eccessive flessioni o estensioni del capo. - Regolare la luminosità ed il contrasto del video, mantenere pulito lo schermo. - Con videoterminali recenti, evitare di impiegare schermi antiriflesso. Se lo schermo di riflesso viene impiegato, deve essere mantenuto spolverato e pulito. - Sedersi in modo da mantenere lo schermo alla distanza di cm. - Sistemare l eventuale portadocumenti alla stessa distanza dello schermo. - Durante la pausa l operatore non deve leggere o impegnare la vista, deve evitare di rimanere seduto, preferibilmente deve guardare oggetti che si trovano a distanze superiori a 6 m. - Aerare in modo adeguato il locale. - Non fumare. 7.2 DISTURBI MUSCOLO - SCHELETRICI I disturbi più frequenti sono il senso di fastidio, il dolore, l intorpidimento e la rigidità al collo, alla schiena, alle spalle, alle braccia e alla mani. Le principali cause possono essere: Posizioni di lavoro inadeguate dovute alla tipologia di arredi e al posizionamento del VDT. Posizioni di lavoro fisse e mantenute per tempi prolungati anche in presenza di posti di lavoro idonei. Movimenti rapidi e ripetitivi delle mani: digitazione e uso del mouse per lunghi periodi senza interruzioni. Per attenuare le cause è necessario: - assumere la postura corretta di fronte al video, con piedi ben poggiati al pavimento e schiena poggiata allo schienale della sedia nel tratto lombare, regolando allo scopo l'altezza della sedia e l'inclinazione dello schienale. - Posizionare lo schermo del video di fronte in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un po' più in basso dell'orizzontale che passa per gli occhi dell'operatore e ad una distanza dagli occhi pari a circa cm. (si veda la figura sotto riportata); - Disporre la tastiera davanti allo schermo (come da figura sotto riportata) ed il mouse, od eventuali altri dispositivi di uso frequente, sullo stesso piano della tastiera ed in modo che siano facilmente raggiungibili; - Eseguire la digitazione e utilizzare il mouse evitando irrigidimenti delle dita e del polso, curando di tenere gli avambracci appoggiati sul piano di lavoro in modo da alleggerire la tensione dei muscoli del collo e delle spalle; - Evitare, per quanto possibile, posizioni di lavoro fisse per tempi prolungati. Nel caso ciò fosse inevitabile si raccomanda la pratica di frequenti esercizi di rilassamento (collo, schiena, arti superiori ed inferiori).

6 Pag. 6 di cm Schermo regolabile PUNTO DI APPO GG IO LIBERO Tastiera separata SPAZIO SUFFICIENTE min.28 cm) 90 5 RAZZE CON RUO TE EVENTUALE POG GIAPIEDI 7.3 FATICA MENTALE I lavoratori addetti all utilizzo di videoterminali a volte accusano disturbi da stress. Lo stress da lavoro produce, mal di testa, tensione nervosa, irritabilità, stanchezza eccessiva, insonnia, digestione difficile, ansia, depressione. Tutto ciò può derivare: da un rapporto conflittuale uomo/macchina, ad es. quando si ritiene che la macchina determina i tempi e il processo di lavoro, quando la macchina è di difficile uso o non ben funzionante, ecc. Dal contenuto e dalla complessità del lavoro, ad es. un lavoro monotono e ripetitivo o molto complesso. Dal carico di lavoro troppo elevato o troppo scarso o monotono. Dalle responsabilità troppo basse o troppo alte rispetto alle capacità personali. Rapporti coi colleghi o coi superiori che potrebbero esser assenti o conflittuali. Fattori ambientali come ambienti rumorosi, inadeguati, con microclima sfavorevole, ecc. Si segnala che per alcuni lavoratori addetti al VDT si riscontra, al contrario, una riduzione dello stress, in quanto il videoterminale rende il loro lavoro più facile o più interessante. Infine, si ricorda che la conoscenza del contesto in cui si colloca il risultato del lavoro al videoterminale, e' un elemento utile per l'attenuazione di uno dei possibili fattori di affaticamento mentale. Per attenuare le cause è necessario: - adeguare il lavoro secondo le capacità degli individui. - Utilizzare macchine adeguate dotate di software semplici. - Informare e formare i lavoratori sulle modalità di utilizzo del VDT.

7 Pag. 7 di 12 - Ripartire il lavoro ripetitivo e monotono su più operatori. - Affidare compiti adeguati alle capacità dell individuo. - Adeguare gli ambienti al tipo di attività lavorativa. 7.4 CARATTERISTICHE DEL POSTO DI LAVORO I requisiti minimi per il posto di lavoro sono dettati dall Allegato XXXIV del D.Lgs.81/2008 e s.m.i. con lo scopo di far utilizzare, ai lavoratori, il VDT non come fonte di rischio SCHERMO La risoluzione dello schermo deve essere tale da garantire una buona definizione, una forma chiara, una grandezza sufficiente dei caratteri e, inoltre, uno spazio adeguato tra essi. L'immagine sullo schermo deve essere stabile; esente da farfallamento, tremolio o da altre forme di instabilità. La brillanza e/o il contrasto di luminanza tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali. Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente per adeguarsi facilmente alle esigenze dell'utilizzatore. Orientare il monitor in modo da eliminare riflessi dovuti a sorgenti luminose naturali o artificiali. È possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile purché sia stabile e solido. Sullo schermo non devono essere presenti riflessi e riverberi che possano causare disturbi all'utilizzatore durante lo svolgimento della propria attività. Gli schermi addizionali (filtri) antiriflesso possono essere utili quando non sia possibile migliorare in alcun modo la visibilità dei caratteri ma devono essere di buona qualità, mantenuti in buone condizioni di pulizia e non devono generare effetti tipo Specchio. Lo schermo deve essere posizionato di fronte all operatore in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un po più in basso dell orizzontale che passa per gli occhi dell operatore e ad una distanza degli occhi pari a circa cm, per i posti di lavoro in cui va assunta preferenzialmente la posizione seduta TASTIERA E DISPOSITIVI DI PUNTAMENTO La tastiera deve essere separata dallo schermo e facilmente regolabile e dotata di meccanismo di variazione della pendenza onde consentire al lavoratore di assumere una posizione confortevole e tale da non provocare l'affaticamento delle braccia e delle mani. Lo spazio sul piano di lavoro deve consentire un appoggio degli avambracci davanti alla tastiera nel corso della digitazione, tenendo conto delle caratteristiche antropometriche dell operatore. La tastiera deve avere una superficie opaca onde evitare i riflessi.

8 Pag. 8 di 12 La disposizione della tastiera e le caratteristiche dei tasti devono agevolarne l'uso. I simboli dei tasti devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro. Il mouse o qualsiasi dispositivo di puntamento in dotazione alla postazione di lavoro deve essere posto sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile e disporre di uno spazio adeguato per il suo uso PIANO DI LAVORO Il piano di lavoro deve avere una superficie a basso indice di riflessione (superficie opaca e colore chiaro), essere stabile, di dimensioni sufficienti a permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio. L altezza del piano di lavoro fissa o regolabile deve essere indicativamente compresa fra 70 e 80 cm. Lo spazio a disposizione deve permettere l alloggiamento e il movimento degli arti inferiori, nonché l ingresso del sedile e dei braccioli se presenti. La profondità del piano di lavoro deve essere tale da assicurare un adeguata distanza visiva dallo schermo (compresa tra 50 e 70 cm), deve consentire l appoggio degli avambracci, (distanza bordo tastiera di 15 cm circa). Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al minimo i movimenti della testa e degli occhi SEDILE Un sedile da lavoro deve essere solido, sicuro, ben regolabile e dimensionato, confortevole e pratico. Un sedile può risultare pericoloso se la superficie del sedile e più ampia del basamento perché ci si può ribaltare. Un sedile è mal dimensionato se è troppo stretto o troppo lungo o piatto o se impedisce la traspirazione perché rivestito in plastica o gomma. Il sedile di lavoro deve permettere all'utilizzatore libertà nei movimenti, nonché una posizione comoda. Il sedile deve avere altezza regolabile in maniera indipendente dallo schienale e dimensioni della seduta adeguate alle caratteristiche antropometriche dell utilizzatore. Regolare la sedia in modo che il ginocchio mantenga un angolo di circa 90 gradi (per i soggetti di bassa statura, utilizzare un poggiapiedi) e regolare lo schienale in modo che lo stesso sostenga la parte bassa della colonna (zona lombare). Lo schienale deve fornire un adeguato supporto alla regione dorso-lombare dell utente. Pertanto deve essere adeguato alle caratteristiche antropometriche dell utilizzatore e deve avere altezza e inclinazione regolabile. Nell ambito di tali regolazioni l utilizzatore dovrà poter fissare lo schienale nella posizione selezionata.

9 Pag. 9 di 12 Lo schienale e la seduta devono avere bordi smussati. I materiali devono presentare un livello di permeabilità tali da non compromettere il comfort dell utente devono essere di materiali traspiranti e lavabili. Il sedile deve essere dotato di un meccanismo girevole per facilitare i cambi di posizione e deve poter essere spostato agevolmente secondo le necessità dell utilizzatore. Il basamento deve essere antiribaltamento a 5 razze. Un poggiapiedi non è un elemento obbligatorio ma sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori. Il poggiapiedi non deve spostarsi involontariamente durante il suo uso. 7.5 AMBIENTE Il posto di lavoro deve essere ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e movimenti operativi ILLUMINAZIONE L'illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) deve garantire un illuminamento sufficiente e un contrasto appropriato tra lo schermo e l'ambiente circostante, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell'utilizzatore. Se necessario, in caso di scarsa illuminazione è da prevedere la fornitura di lampade da tavolo schermate. Posizionare la lampada da tavolo in modo da illuminare i documenti (la loro luminosità non dovrebbe essere superiore di 10 volte quella dello sfondo dello schermo). Riflessi sullo schermo, eccessivi contrasti di luminanza e abbagliamenti dell operatore devono essere evitati disponendo la postazione di lavoro in funzione dell'ubicazione delle fonti di luce naturale e artificiale. Si dovrà tener conto dell esistenza di finestre, pareti trasparenti o traslucide, pareti e attrezzature di colore chiaro che possono determinare fenomeni di abbagliamento diretto e/o indiretto e/o riflessi sullo schermo. Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile (tende, tapparelle, veneziane, ecc.) per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro RUMORE Il rumore emesso dalle attrezzature presenti nel posto di lavoro non deve perturbare l'attenzione e la comunicazione verbale. Si deve porre attenzione ad acquistare macchine e/o attrezzature, comprese

10 Pag. 10 di 12 stampanti/ fotocopiatrici/ fax, non rumorose e a porre le postazioni vdt in ambienti altrettanto non rumorosi RADIAZIONI Tutte le radiazioni, eccezion fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori. Si ricorda che gli schermi piatti non emettono radiazioni pericolose e anche quelli tradizionali, attualmente in commercio non destano preoccupazioni. In base alle conoscenze attuali, essi non rappresentano un pericolo per la salute, neppure per le donne in gravidanza (si veda il capitolo 7 della presente procedura). In fase di acquisto è importante verificare la presenza della marcatura CE sul VDT che garantisce che i campi elettromagnetici sono al di sotto dei limiti raccomandati e riscontrabili nei comuni ambienti di vita PARAMETRI MICROCLIMATICI Le condizioni microclimatiche non devono essere causa di discomfort per i lavoratori. Le attrezzature in dotazione al posto di lavoro non devono produrre un eccesso di calore che possa essere fonte di discomfort per i lavoratori. Sia gli schermi che le unità centrali producono calore che poi deve essere smaltito aerando adeguatamente i locali. L elevata presenza di schermi in un locale impone quindi una maggiore ventilazione naturale o artificiale. 7.6 INTERFACCIA ELABORATORE/UOMO All'atto dell'elaborazione, della scelta, dell'acquisto del software, o allorché questo venga modificato, come anche nel definire le mansioni che implicano l'utilizzazione di unità videoterminali, si dovranno considerare i seguenti fattori: - il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere; - il software deve essere di facile uso, adeguato al livello di conoscenza e di esperienza dell'utilizzatore. Inoltre nessun dispositivo di controllo quantitativo o qualitativo può essere utilizzato all'insaputa dei lavoratori; - il software deve essere strutturato in modo tale da fornire ai lavoratori indicazioni comprensibili sul corretto svolgimento dell attività; - i sistemi devono fornire l informazione di un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori; - i principi dell ergonomia devono essere applicati in particolare all elaborazione dell informazione da parte dell uomo. 7.7 USO DEL COMPUTER PORTATILE L uso dei computer portatili può comportare maggiori difficoltà nel mantenere una posizione ergonomica conforme a quanto contenuto in questa procedura. Pertanto si dovrebbe limitare l uso a brevi periodi. Durante l utilizzo è necessario: - regolare l inclinazione, la luminosità e il contrasto sullo schermo in modo ottimale in modo da non creare problemi di riflesso sullo schermo e di abbagliamento per l utilizzatore; - se si prevede di dover effettuare lavori prolungati è bene utilizzare una tastiera esterna e un mouse separati rispetto al PC portatile;

11 Pag. 11 di 12 - cambiare spesso posizione facendo pause molto frequenti; - evitare di piegare la schiena in avanti; - mantenere gli avambracci, i polsi e le mani allineati durante l uso della tastiera e del mouse, evitando di piegare o angolare i polsi. Al fine di evitare l affaticamento visivo è opportuno: - non effettuare attività prolungate di lettura/scrittura sulle apparecchiature informatiche portatili quali smartphone, palmari, ecc. specialmente se non hanno la possibilità di aumentare la dimensione dei caratteri. - durante la lettura è importante distogliere spesso lo sguardo dallo schermo per fissare oggetti lontani. 7.8 LAVORATRICI GESTANTI Si ricorda a tutte le lavoratrici: - di segnalare lo stato di gravidanza al Servizio Aziendale di Medicina Preventiva, Igiene ed Epidemiologia Ospedaliera. - Attenersi a quanto contenuto nella PRAOS 39 Procedura per la tutela delle lavoratrici madri e gestanti ; - valutare, d intesa con il Dirigente e il Preposto, se il lavoro consente cambiamenti frequenti delle posture; - modificare le condizioni e l'orario di lavoro (pause) - organizzare il lavoro in modo da consentire alla lavoratrice di assentarsi secondo necessità. 7.9 IMPIANTO ELETTRICO E assolutamente vietata qualsiasi manomissione dell impianto elettrico e qualsiasi intervento non autorizzato. Non smontare mai il PC e non aprire il contenitore per effettuare riparazioni o altro. Per eventuali interventi (espansioni, cambio di schede, ecc.) occorrerà rivolgersi al personale a ciò addetto o all assistenza tecnica. Non togliere la spina elettrica dalla presa di corrente tirando il filo di alimentazione. Si potrebbe rompere il cavo o l'involucro della spina rendendo accessibili le parti in tensione. Se la spina non esce, evitare di tirare con forza eccessiva, perché si potrebbe strappare la presa dal muro. Quando una spina si rompe occorre farla sostituire con una nuova marchiata ad es. IMQ (Istituto italiano del Marchio di Qualità). Non tentare di ripararla con nastro isolante o con l'adesivo. E' un rischio inutile! Richiedere la sostituzione all U.O. Tecnico Patrimoniale. Non attaccare più di un apparecchio elettrico a una sola presa. In questo modo si evita che la presa si surriscaldi con pericolo di corto circuito e incendio.

12 Pag. 12 di 12 Situazioni che vedono installati più adattatori multipli, uno sull'altro, sono espressamente vietate. Spine di tipo tedesco (Schuko) possono essere inserite in prese di tipo italiano solo tramite un adattatore che trasferisce il collegamento di terra effettuato mediante le lamine laterali ad uno spinotto centrale. E' assolutamente vietato l'inserimento a forza delle spine Schuko nelle prese di tipo italiano. Infatti, in tale caso dal collegamento verrebbe esclusa la messa a terra. 8. INDICATORI DI QUALITÀ Segnalazioni di infortuni, incidenti o incidenti mancati

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