Atti del. Seminario internazionale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Atti del. Seminario internazionale"

Transcript

1 Atti del Seminario internazionale Modelli di intervento per un mercato del lavoro inclusivo Bucarest, 12 Luglio 2012 PROGETTO SOCIAL STRATEGIA PER L OCCUPAZIONE E QUALIFICAZIONE TRAMITE L APPRENDIMENTO ED ATTIVITA PER LA LIBERTA POSDRU/69/61/S/32810 Az PROGETTO COFINANZIATO DALL UNIONE EUROPEA, FONDO SOCIALE EUROPEO, PROGRAMMAZIONE

2 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le politiche attive e passive del lavoro Dirigente: Marianna D Angelo Coordinamento del progetto SOCIAL: Lucilla Di Rico Isfol - Progetto Cooperazione transnazionale Responsabile: Antonella Attanasio Gruppo di lavoro progetto SOCIAL Gianluca Calzolari Giovanna de Mottoni Maria Di Saverio Maria Grazia Mastrangelo Prefazione di Paola Paduano Ricostruzione e trascrizione interventi dei relatori a cura di Maria Grazia Mastrangelo Report dei workshop a cura dei coordinatori dei gruppi Considerazioni finali di Lucilla Di Rico Editing a cura di Giovanna De Mottoni e Maria di Saverio Traduzione in rumeno a cura di Clara Oprea Isfol, Corso d Italia, Roma Tel Web: I contenuti del presente documento non rispecchiano necessariamente il parere e la posizione della Commissione Europea. 2

3 Indice PREFAZIONE... 5 SESSIONE PLENARIA... 6 Introduzione ai lavori del seminario... 7 Il ruolo dell ANP nel reinserimento sociale e lavorativo delle persone private della libertà... 8 Il progetto SOCIAL: strategie per l occupazione e le competenze attraverso l apprendimento e il lavoro per la libertà... 9 Patto per l inclusione: Linee Guida per il reinserimento di (ex) detenuti attraverso partenariati locali Economia sociale CIRE il supporto di un istituzione pubblica all inserimento sociale e lavorativo dei detenuti Capacity building - Il Consorzio Le Mat, un brand per imprenditori sociali e un sistema di franchising sociale Governance e reti per lo sviluppo locale - DJI a Limburg, la cooperazione tra istituti penitenziari e reti locali nel post pena Comunicazione sociale Ristretti Orizzonti, la sfida di fornire informazioni oneste dal carcere Introduzione alla sessione dei gruppi di lavoro Video: From prison to social inclusion and job insertion SESSIONE GRUPPI DI LAVORO Gruppo di lavoro n.1: Economia sociale Gruppo di lavoro n. 2: Capacity Building Gruppo di lavoro n. 3: Governance e reti per lo sviluppo locale Gruppo di lavoro n. 4: Comunicazione sociale

4 PREFAZIONE Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tra le sue linee di intervento strategiche e di indirizzo promuove la coesione economica e sociale ed un mercato del lavoro inclusivo, in accordo con le politiche comunitarie, ritenendo ciò una priorità fondamentale a garanzia di quanti sono a rischio di povertà e di emarginazione sociale. Uno dei principali strumenti della politica di coesione è il Fondo Sociale Europeo che sostiene, tra l altro, azioni mirate per l inclusione e l integrazione delle fasce a rischio di emarginazione. Esso supporta, infatti, gli Stati membri nel fornire gli strumenti idonei ad affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro nell era della globalizzazione, con particolare attenzione alle fasce svantaggiate. E in tale ambito che si inserisce il progetto SOCIAL per il reinserimento e l integrazione degli ex detenuti, cofinanziato dal PON Sviluppo Risorse Umane FSE Romania 2007/2013 e coordinato dall Amministrazione Penitenziaria Nazionale rumena. L intervento ha un ampio partenariato rumeno e italiano e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali vi ha aderito con grande interesse ritenendo molto importante la cooperazione transnazionale in tale ambito sulla base di precedenti esperienze maturate nel Programma di iniziativa comunitaria Equal e nell adesione alla rete europea Ex Offenders Community of Practice ExOCoP. In occasione del Policy Forum 2012, ExOCoP, ha ribadito attraverso la Dichiarazione di Berlino l impegno della rete a riconoscere il diritto delle persone in esecuzione penale alla riabilitazione e all accompagnamento per il reinserimento a pieno titolo nella società, attraverso l istruzione, la formazione e l occupazione. La capacità di lavorare in sinergia, di fare rete da parte di tutti i soggetti coinvolti nel trattamento dei detenuti e nel loro reinserimento sociale, al rilascio, è fondamentale e strategica per un percorso positivo che non solo eviti la recidiva, ma che sia anche in grado di restituire dignità, speranza, opportunità di riscatto. Il progetto SOCIAL, partendo dall esperienza delle cooperative sociali di tipo B maturata nel sistema carcerario italiano, ha voluto individuare e sperimentare in Romania alcuni percorsi innovativi di facilitazione all inserimento lavorativo attraverso dispositivi di incrocio tra domanda ed offerta di lavoro, nonché di accompagnamento nel percorso post pena, nel passaggio delicato e cruciale verso la libertà. 4

5 Giunti alla conclusione delle attività affidate dal partenariato al Ministero, è stato realizzato, dall ISFOL e dall Amministrazione Penitenziaria Nazionale rumena, il seminario internazionale dal titolo Modelli di intervento per un mercato del lavoro inclusivo, dove oltre a diffondere i principali risultati emersi sono state presentate alcune esperienze di successo in Europa, con la finalità di eliminare le barriere sociali ed i pregiudizi, migliorare i servizi e facilitare il reinserimento delle persone in esecuzione penale, attraverso il lavoro, massima espressione di cittadinanza e di effettiva libertà. Cons. Paola Paduano Ministero del Lavoro e delle Politiche Socali Direzione Generale Politiche Attive e Passive del Lavoro Italia 5

6 SESSIONE PLENARIA 6

7 Introduzione ai lavori del seminario Buongiorno a tutti. Sono la dott.ssa Maria Di Saverio e lavoro all ISFOL, ente pubblico di ricerca italiano, organismo in house del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonché attuatore per lo stesso Ministero del progetto SOCIAL.. Vorrei innanzitutto portare i saluti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del responsabile del Progetto di Cooperazione transnazionale dell ISFOL e ringraziare l Amministrazione Nazionale Penitenziaria rumena per l organizzazione e l accoglienza. In linea con le politiche e gli orientamenti comunitari, Il Ministero del Lavoro italiano promuove tra le sue priorità strategiche e d indirizzo la coesione economica e sociale ed un mercato del lavoro inclusivo per tutti, ciò per garantire a quanti sono a rischio di povertà e di emarginazione sociale, le stesse opportunità e le risorse necessarie per partecipare pienamente alla vita economica, sociale e culturale del Paese e vivere dignitosamente. Il Ministero del Lavoro italiano ha, quindi, aderito con grande interesse al progetto SOCIAL, ritenendolo in continuità con la cooperazione transnazionale tra i diversi Stati europei, già da diversi anni avviata, ed affidando ad ISFOL l attività di ricerca e sperimentazione, in considerazione della sua lunga esperienza maturata nei Programmi FSE, soprattutto nell Iniziativa comunitaria Equal, sia attraverso interventi che mirano a promuovere nuovi strumenti di lotta contro le discriminazioni e le diseguaglianze sul mercato del lavoro, sia attraverso la partecipazione a numerose reti transnazionali. Il progetto ha inteso sviluppare strumenti legati all economia sociale per l inclusione degli ex detenuti ed intervenire sugli attori chiave dei sistemi della giustizia, della formazione e del lavoro in Romania. l ISFOL, che ha una pluriennale esperienza nel trasferimento di buone prassi a livello transnazionale sulle tematiche in oggetto, ha utilizzato il modello italiano delle imprese sociali e le esperienze sull inclusione dei soggetti svantaggiati maturate nella precedente e attuale programmazione FSE, per aiutare i partner rumeni nella predisposizione di strumenti di progettazione di percorsi d inserimento e per l inclusione di soggetti in uscita dal circuito penale. 7

8 L ISFOL ha, inoltre, realizzato quattro pubblicazioni che analizzano ed elaborano i principali risultati emersi dal progetto e che possono rappresentare preziosi strumenti di lavoro e di sensibilizzazione per coloro che operano nel sistema carcerario e nell economia sociale, quali operatori, formatori, manager, decisori politici. Prima di passare la parola agli altri partner, vorrei illustrare brevemente come si svolgerà la giornata. Dopo i saluti del Vice Direttore generale dell ANP, Mr. Dorin Gabriel Mureşan e la presentazione del progetto SOCIAL, verranno presentate le Linee guida Patto per l inclusione. Successivamente, verranno illustrate quattro esperienze europee di successo nel campo dell economia sociale e del reinserimento di soggetti svantaggiati. I temi toccati saranno quelli dell economia sociale, della capacity building, dello sviluppo di reti e della comunicazione sociale. Nel pomeriggio i partecipanti si divideranno in quattro gruppi di lavoro e avranno l opportunità di integrare con le loro esperienze i temi affrontati durante la mattinata. I risultati dei gruppi saranno poi riportati in plenaria a fine giornata. Auguro a tutti un buon lavoro! Maria di Saverio ISFOL - Struttura Servizi formativi Italia 8

9 Il ruolo dell ANP nel reinserimento sociale e lavorativo delle persone private della libertà Come Amministrazione Nazionale Penitenziaria rumena (ANP), abbiamo lanciato nel 2010 un documento strategico quale risultato di un processo che, in Romania, ha posto le basi delle future direzioni per l azione inter-istituzionale, in relazione con la Strategia del Sistema dell'amministrazione Penitenziaria per il periodo Quest ultima, in merito al reinserimento sociale, include l'obiettivo specifico di "Sviluppare, promuovere e attuare, insieme alle strutture e alle istituzioni specifiche (Ministero del Lavoro, della Famiglia e Protezione Sociale, Dipartimento di libertà vigilata, ONG, ecc.) una strategia nazionale per l'inclusione sociale delle persone private della libertà". In base a tale obiettivo è stata elaborata la Strategia nazionale per l Inserimento sociale delle persone private della libertà nella quale il Sistema dell'amministrazione penitenziaria rumena, ritiene necessario un nuovo approccio orientato sia alle persone private della libertà, che al completamento delle pratiche di inclusione sociale, avviate durante la fase di esecuzione penale, tramite il contributo delle istituzioni, autorità pubbliche, associazioni e ONG che si possono attivare nel settore dell assistenza e dell accompagnamento post rilascio. Il reinserimento sociale delle persone private della libertà è un processo che ha il suo inizio durante la detenzione. Un ruolo essenziale del servizio penitenziario è quello di preparare le persone private della libertà per il periodo post rilascio. Le attività specifiche di formazione e sostegno psicosociale, pur se coordinate da personale estremamente preparato dei servizi della giustizia, durante l esecuzione penale, sono, infatti, una condizione necessaria ma non sufficiente per il reinserimento sociale dei detenuti. La riconfigurazione della collaborazione interistituzionale in termini di un continuum di servizi sociali, interventi di assistenza e counselling individuale specifico al lavoro con le persone private della libertà o con le persone che hanno eseguito una pena detentiva è diventata imprescindibile. Queste attività dovrebbero soddisfare sia le esigenze specifiche della preparazione per il rilascio, che la fase post rilascio. Inoltre, le reti di supporto al livello della comunità, coinvolgendo la società civile, dovrebbero fornire il supporto necessario a degli interventi efficaci. 9

10 Gli interventi per l inclusione si fondano sulla consapevolezza del carattere multidimensionale della condizione di esclusione sociale che implica lo sviluppo integrato di politiche sociali, sanitarie, del lavoro, della formazione e dell istruzione e lo sviluppo d interventi di rete in grado di corrispondere alle caratteristiche del fenomeno, in una logica di potenziamento complessivo del sistema territoriale. In questa direzione hanno avuto particolare influenza gli interventi di politica sociale della Comunità Europea con lo stimolo a tutti gli attori sociali, presenti sul territorio, ad assumere iniziative e costituire alleanze sociali efficaci per ottenere risultati durevoli e di sistema. Tutto ciò, peraltro, in attuazione degli obiettivi prioritari stabiliti nella cornice programmatica comunitaria in materia di occupazione e d inclusione sociale per il periodo , è contenuto negli Orientamenti Strategici Comunitari della Strategia Europea per l Occupazione e nella Strategia nazionale rumena per l Occupazione e l Inclusione sociale. Inoltre, l inclusione sociale e lavorativa di soggetti privati della libertà è una sfida che non può prescindere dalla comprensione del ruolo che in essa è in grado di svolgere l economia sociale. Il mondo dell economia sociale rumena sta muovendo i primi passi ed in questa fase occorre, dunque, incrementare il dibattito sull economia sociale, perché essa possa essere pienamente recepita come il principale strumento di inclusione socio-lavorativa a favore di soggetti svantaggiati. E questo che abbiamo cercato di fare con il progetto SOCIAL di cui l Amministrazione Nazionale dei Penitenziari rumena è il capofila. Vi ringrazio! Dorin Gabriel Mureşan Vice Direttore generale Amministrazione Nazionale dei Penitenziari Romania 10

11 Il progetto SOCIAL: strategie per l occupazione e le competenze attraverso l apprendimento e il lavoro per la libertà Social è un progetto strategico co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo, tramite il Programma Operazionale Settoriale Sviluppo delle Risorse Umane (POS DRU). Si inquadra nell Asse di priorità 6 Promuovere l inclusione Sociale - DMI 6.1 Sviluppo dell economia sociale Ha un finanziamento complessivo di Lei pari a circa Euro. Il periodo di implementazione del progetto va da ottobre 2009 a settembre 2012 (36 mesi). Il beneficiario è l Amministrazione Nazionale dei Penitenziari, Ministero della Giustizia Rumeno. Le motivazioni all origine del progetto sono state: - la constatazione del tasso di recidiva: il 50% della popolazione carceraria della Romania è costituita da recidivi - il tasso di recidiva è, in buona parte dovuto, al fatto che gli ex detenuti non hanno alcun sostegno dopo l'uscita dal carcere: alloggi e posti di lavoro. In tale contesto l impresa sociale è stata individuata quale soluzione per abbassare la recidiva, offrendo opportunità di lavoro agli ex-detenuti. Il progetto ha richiesto il coinvolgimento dell ANP ben più al di là delle competenze richieste per legge. L obiettivo generale di SOCIAL è stato quello di ridurre le diseguali opportunità per i detenuti ed ex detenuti nel passaggio dal carcere alla vita comunitaria e al lavoro, sostenendone il reinserimento sociale tramite: la promozione di programmi di sviluppo alternativi per l occupazione e di servizi di integrazione al lavoro; lo sviluppo dell'occupazione all interno dell'economia sociale; la creazione di posti di lavoro flessibili e innovativi. Il partenariato del progetto è costituito da: 1. Federaţia Filantropia, Romania 2. Patriarhia Română, Romania 3. Ministero della Giustizia, Ufficio Esecuzione Penale Esterna, Italia 4. Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, con l ente in house ISFOL (Istituto Formazione e Orientamento Lavoratori), Italia 11

12 5. Éupolis Lombardia, Italia 6. Obiettivo Lavoro, Italia 7. Unione degli Assessorati alle Politiche Socio-Sanitarie e del Lavoro, Italia Nell ambito del partenariato, il ruolo degli attori nazionali è stato quello di avviare, sviluppare e gestire due imprese sociali, nonché quello di mobilitare la comunità locale nel sostenere lo sviluppo ed il funzionamento delle strutture dell'economia sociale create. In particolare, il settore di sviluppo delle imprese sociali è quello delle attività di panificazione e prodotti da forno. La loro localizzazione è stata individuata a Timisoara e Craiova, dove attraverso il progetto, sono stati organizzati ed attrezzati i laboratori di produzione. Per la preparazione logistica e strutturale delle due imprese sociali sono stati selezionati 50 detenuti. Le due imprese sociali creeranno 20 nuovi posti di lavoro in cui saranno occupati 20 ex-detenuti. Le imprese sociali create dovranno rimanere in funzione per un minimo di tre anni dall avvio. Per rafforzare le due imprese sociali create sono state costituite due reti territoriali di supporto, una a Timisoara e l altra a Craiova. Il ruolo dei partner transnazionali si è concretizzato nel predisporre un modello di economia sociale attraverso la competenza e l esperienza maturata in Italia e nel sostenere attivamente il trasferimento delle buone prassi italiane in Romania. Tale trasferimento di buone prassi è stato realizzato in tre fasi: 1. apprendimento delle metodologie e degli strumenti di intervento anche attraverso la creazione di una banca dati di buone pratiche sviluppate in Europa in materia di economia sociale e di reinserimento sociale e lavorativo di persone private della libertà; 2. osservazione realizzata attraverso visite di studio effettuate in diverse realtà italiane e una formazione pratica mediante tirocini e stage; 3. adattamento dei modelli identificati in Italia, in materia di economia sociale e di reinserimento di ex-detenuti, alla realtà della società rumena. Vorrei ora illustrare i risultati del progetto SOCIAL, ripercorrendo brevemente le principali attività implementate. Attraverso diverse ricerche comparative: 12

13 si è cercato di definire la portata dei programmi di riabilitazione nel mercato del lavoro e nell inclusione sociale; si sono raccolte buone prassi per la formazione degli operatori e per la definizione del modello di occupazione per l'inserimento nell'economia sociale; si è realizzato uno studio di fattibilità per il trasferimento e l implementazione delle lezioni apprese; è stata realizzata una conferenza nazionale per diffondere i risultati dello studio di fattibilità; sono state effettuate due visite di studio di 3 giorni per 24 membri del team di progetto. Il rafforzamento della capacità organizzativa del partenariato sociale è avvenuta mediante: l audit organizzativo per i partner del settore non profit la formazione nell avvio e gestione di imprese sociali di 25 persone appartenenti al non-profit che hanno anche seguito un programma di addestramento pratico in Italia attraverso tirocini e stage. L applicazione del modello del Case Management ha permesso: 200 valutazioni iniziali dei bisogni e delle competenze dei destinatari finali; la realizzazione di un modello di reinserimento per il progetto; attività di formazione professionale per 80 detenuti; attività di consulenza, mediazione e orientamento per 80 detenuti. Le attività di formazione e diffusione all interno del sistema penitenziario avevano l obiettivo di: diffondere i risultati del progetto; organizzare un invito a presentare proposte per misure innovative di reintegrazione da parte dei penitenziari rumeni; realizzare sessioni di formazione pratica in alcune carceri italiane per 15 operatori penitenziari rumeni; formare 60 operatori del sistema carcerario rumeno. La messa a punto dei modelli di intervento è stata realizzata attraverso: lo sviluppo di Raccomandazioni di policy per migliorare la 13

14 legislazione rumena, promuovere l'occupazione e favorire l'inclusione sociale; la creazione di un catalogo Pratiche Europee per lo sviluppo locale integrato, per promuovere l'occupazione e l'inclusione sociale ; la definizione di Linee guida per il reinserimento di (ex) detenuti attraverso partenariati locali; il presente seminario internazionale "Modelli di intervento per il mercato del lavoro inclusivo - sviluppo locale integrato. Molti sono stati gli strumenti per l informazione e la pubblicizzazione, tra questi posso annoverare: la creazione di un logo di progetto il portale web volantini, manifesti, brochure campagne di informazione conferenze stampa trasmissioni radiofoniche conferenze di diffusione. Grazie! Rodica Popa Manager del progetto Amministrazione Nazionale dei Penitenziari Romania 14

15 Patto per l inclusione: Linee Guida per il reinserimento di (ex) detenuti attraverso partenariati locali Buongiorno a tutti! La descrizione che farò delle linee guida per il reinserimento di (ex) detenuti, attraverso partenariati locali sarà quella di illustrarne semplicemente gli elementi costitutivi, con l auspicio di incuriosirvi e di invogliarvi a leggerle. Prima di presentarle, però, vorrei dire che per noi non è stato semplicissimo scriverle. La nostra preoccupazione era che fossero veramente utili per lo scopo per le quali sono state create, utili soprattutto a voi; la loro utilità richiedeva un approfondita conoscenza del contesto rumeno, cosa che noi non abbiamo a sufficienza. Abbiamo cercato di fare ogni sforzo in questo senso e speriamo di essere riusciti nell intento. Per cercare di renderle il più possibile aderenti al contesto rumeno, la stesura ha preso l avvio a partire da: La Strategia nazionale per l Inserimento sociale delle persone private della libertà dell ANP, precedentemente illustrata dal Vice Direttore Mureşan 1 ; Il disegno di Legge rumeno sull Economia e l Impresa sociale; Le Linee guida elaborate dal Ministero della Giustizia Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria italiano 2, di cui raccolgono spunti, contenuti e stimoli, seppur adattandoli al contesto rumeno per renderli accoglibili e dunque trasferibili. Inoltre, nella loro elaborazione abbiamo cercato di valorizzare le esperienze maturate in SOCIAL e non solo: Lo studio di Éupolis Lombardia - Istituto Superiore per la Ricerca, la Statistica e la Formazione sui fattori che possono positivamente influenzare in Romania il reinserimento socio-occupazionale dei detenuti e degli ex detenuti; 1 Ministero della Giustizia romeno Amministrazione Nazionale dei Penitenziari, Strategia nazionale per l inclusione sociale delle persone private della libertà , Bucarest, Ministero della Giustizia italiano, Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria, Linee Guida in materia di inclusione sociale a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell Autorità Giudiziaria, Commissione nazionale consultiva e di coordinamento per i rapporti con le Regioni, gli Enti locali ed il volontariato, Roma

16 Gli studi e le modellizzazioni realizzate dall ISFOL nell ambito del progetto quali, o il Toolkit per la valutazione dei fabbisogni e delle competenze di (ex) detenuti, o Dal carcere al lavoro: percorsi per il reinserimento di persone in esecuzione penale ; o Le Raccomandazioni di policy per il reinserimento di persone in esecuzione penale, la cui formulazione ha coinvolto tutte le organizzazioni partner di SOCIAL, in base alle attività svolte ed alle competenze messe in campo da ognuno. Le Linee guida, qui presentate, hanno la finalità di rafforzare il campo di azione delle politiche d inclusione, di contrastare i fenomeni di discriminazione sociale e lavorativa, nonché di governare, da parte dell Autorità Giudiziaria rumena, l inserimento sociale, formativo e lavorativo delle persone in esecuzione penale, promuovendo, in particolare, l intervento integrato e socialmente responsabile di Istituti penitenziari, ONG, imprese sociali, agenzie e servizi territoriali (sociali e del lavoro), imprese profit. A livello operativo, le indicazioni contenute nelle Linee guida sono da ritenersi come complementari e non sostitutive rispetto a quelle espresse a livello nazionale. Si tratta, dunque, di linee di indirizzo per implementare i modelli organizzativi, per il reinserimento socio-lavorativo degli ex detenuti, migliorandone le potenzialità, adeguandoli ai fabbisogni dei destinatari e delle realtà territoriali coinvolte. Esse vanno, quindi, utilizzate come strumento per disegnare interventi integrati a livello locale e stimolare l ulteriore sperimentazione di interventi in Romania al fine di individuare uno o più modelli di rete per l economia sociale e per il reinserimento socio-lavorativo dei soggetti in esecuzione penale. I destinatari delle Linee guida sono a due livelli: 1. il livello politico (decisori dei sistemi giustizia, lavoro, sociale, istruzione, formazione) che è quello deputato ad esprimere la volontà politica per l implementazione degli interventi; 2. il livello attuativo (operatori pubblici e privati) che ha il responsabilità della progettazione ed erogazione di tali interventi. 16

17 Vediamo ora brevemente quelli che possono essere definiti i pilastri per la programmazione e la progettazione di interventi integrati che, naturalmente, coinvolgono entrambi i livelli di destinatari sopra citati. 1. Il sistema di Governance a garanzia dell interistituzionalità e del consolidamento delle reti territoriali Si tratta di formalizzare un vero e proprio Patto per l Inclusione basato sul principio di sussidiarietà perché lo scarso raccordo a livello istituzionale e operativo, la carenza da parte degli operatori impegnati nei diversi sistemi, di una cultura condivisa, in termini di metodologie e strumenti di intervento, sono i fattori che, spesso, vanificano l efficacia degli interventi stessi. La gestione integrata di progetti e interventi d inclusione socio-lavorativa è un processo complesso che richiede la definizione della struttura di governance delle reti come primo elemento di condivisione, attraverso: l individuazione degli organismi con i quali è opportuno lavorare in rete; il coinvolgimento degli stakeholder in base a principi chiari e condivisi; la progettazione degli strumenti di controllo e gestione della rete; la programmazione concertata e la concentrazione delle risorse; lo sviluppo della capacità, da parte degli attori coinvolti, a fare sistema, a sviluppare l appartenenza a Il Patto per l inclusione dovrebbe essere sottoscritto sia a livello nazionale che locale. L autonomia del territorio nel costruire la risposta ai propri bisogni di coesione e di sviluppo va, infatti, attivata nell ambito di una cornice nazionale che ne delinei indirizzi strategici e standard minimi uniformi nell intero paese. 2. L integrazione tra politiche attive del lavoro e politiche formative, tra servizi per l occupabilità e servizi sociali, tra pubblico e privato Come precedentemente affermato dal Vice Direttore generale dell ANP, la marginalità sociale ha carattere multidimensionale. Non è, infatti, solo riferibile a una situazione di esclusione dal mercato del lavoro, ma anche a fragilità familiari, relazionali e sociali, a carenze culturali e formative, allo stato di salute fisica e psichica, alla precarietà della condizione abitativa, alla difficoltà di accesso alle opportunità e ai servizi. 17

18 Per combattere l esclusione sociale sono necessari, dunque, interventi multidimensionali che mettano al primo posto la costruzione di sistemi integrati per l inclusione sociale e lavorativa dei soggetti svantaggiati. 3. Economia sociale e nuovi modelli di welfare Una particolare attenzione nelle linee guida è riservata all economia sociale quale espressione del capitale sociale del territorio di riferimento, strumento naturale di lotta all esclusione sociale e lavorativa e quindi capace di disegnare nuovi modelli di welfare. Il mondo delle istituzioni non sempre guarda all economia sociale comprendendone pienamente le potenzialità e, va detto, che l economia sociale rumena non ha ancora concentrato i propri sforzi imprenditoriali, anche a causa dell incompiutezza del quadro normativo di riferimento. In altri paesi, tra cui l Italia, l approccio con cui è nata l economia sociale è di tipo bottom-up. In generale il policy maker si è posto nella posizione di ascolto e di osservazione della realtà per poi accompagnare l azione con una legislazione adeguata e politiche pubbliche di supporto e valorizzazione. Nel caso del disegno di legge rumeno, sta avvenendo probabilmente il contrario: l azione legislativa vuole essere di stimolo all insorgere dell economia sociale. E possibile, dunque, definire top down l approccio con cui l azione del legislatore si sta ponendo come impulso per lo sviluppo del settore in Romania. In tal senso, per indirizzare il completamento del quadro legislativo, gli attori del no profit devono tentare di individuare bacini occupazionali e modelli imprenditoriali innovativi che permettano alle imprese sociali di sperimentare il passaggio da soggetti che assorbono risorse pubbliche a soggetti che creano e valorizzano risorse per uno sviluppo locale inclusivo e sostenibile. Il mantenimento della compatibilità economica nella gestione del welfare è un problema di tutti gli Stati europei nel momento attuale di crisi globale: sono vincenti quelle esperienze in cui le prassi economico-sociali rappresentino un modello che non solo intercetta, ma stimola il cittadino/consumatore. A questo proposito si pensi alle iniziative portate avanti a livello internazionale (Banca Etica attraverso le organizzazioni locali dei soci, le botteghe equosolidali attraverso Agices, i Gruppi di Acquisto solidali, CTM, Fairtrade, Economia di Comunione) e meglio conosciute con il voto nel portafoglio. 18

19 La creazione, poi, di un marchio/etichetta relativa alla responsabilità sociale del prodotto può sicuramente supportare lo sviluppo delle imprese sociali. 4. Economia - impresa sociale e sistema profit Da quanto prima affermato, per lo sviluppo dell economia sociale in Romania, appaiono decisivi i processi di costituzione di reti nazionali e locali di supporto, nonché la ricerca di reti europee finalizzate, fondamentalmente, a perseguire i seguenti obiettivi: a) aumentare le attività di lobby, per espandere le quote di mercato e favorire la crescita del sistema dell economia sociale; b) integrare e confrontare esperienze per conoscere potenzialità ed aree di miglioramento; c) combattere l aggressività dell economia profit; d) assumere un ruolo di co-progettazione sociale. In Italia abbiamo individuato il modello consortile come rete di supporto all economia sociale. Voi, per la Romania, individuerete il vostro proprio modello. 1. Approccio olistico ed individualizzato L accompagnamento dei soggetti in transito nei circuiti detentivi verso la libertà è un itinerario progressivo e complesso che richiede un approccio, al contempo, olistico ed individualizzato. L approccio olistico (multidisciplinare) fa riferimento al carattere multidimensionale delle problematiche delle persone in esecuzione penale a cui ci si è precedentemente riferiti. L individualizzazione dei percorsi si fonda sui seguenti elementi: - la diversificazione ed articolazione dell offerta in un ampio ventaglio di opportunità collegate alle effettive esigenze del mercato del lavoro; - la personalizzazione dell intervento, centrato sulle caratteristiche della singola persona, sulla sua storia, sulla sua individualità, sull eventuale diversità culturale e linguistica, nonché sui tempi delle misure processuali e dell iter penale; - la continuità del percorso e la flessibilità/modularità dei percorsi formativi per renderli fruibili anche oltre la conclusione della detenzione; - la diversificazione di certificazioni spendibili, nel senso della possibilità di conseguire certificazioni di più specie e la loro raccolta in un portfolio/libretto formativo che accompagni il soggetto lungo l arco della vita; 19

20 - metodologie di erogazione della formazione flessibili e diverse rispetto ai modelli scolastici tradizionali; - Il tutoraggio, trasversale a tutte le fasi del reinserimento. 2. Formazione congiunta degli operatori La strutturazione di occasioni di formazione congiunta, può consentire agli operatori pubblici e privati, intra ed extra murari, di intervenire in modo coordinato sui bisogni dei destinatari, assicurando risposte unitarie ed integrate. Inoltre, la pianificazione congiunta della formazione rafforza il sistema di Governance dei servizi, favorendo lo sviluppo di competenze sulla concertazione, sulla programmazione partecipata, sulla progettazione a livello locale, sull economia e l impresa sociale. Non si tratta di formare tuttologi ma équipe/staff multidisciplinari per l inclusione delle persone soggette a misure privative o limitative della libertà personale. 3. Sistemi informativi e strumenti Per la costruzione di un costante ed efficace rapporto a rete tra gli operatori istituzionali e gli operatori del sociale, oltre alla programmazione di una formazione comune, è necessario che essi possano far riferimento ad informazioni rilevanti ed aggiornate e ad alcuni strumenti di lavoro. Per le informazioni mi riferisco a: banche dati aggiornate, studi e ricerche, statistiche demografiche e socio-economiche del territorio, dati sulla popolazione detenuta nell area geografica, ecc. Tra gli strumenti di lavoro potrebbero essere utili: metodi di analisi del fabbisogno e di progettazione partecipata (es. SWOT), protocolli d intesa, accordi di cooperazione, commissioni e tavoli di coordinamento. Ed è a proposito della messa in comune di strumenti di lavoro che abbiamo riportato, in allegato alle Linee guida, il fac-simile degli Accordi di Cooperazione stipulati a Craiova e Timisoara tra le due reti territoriali costituitesi nell ambito del progetto SOCIAL. 4. Sensibilizzazione della collettività Non mi dilungo su questo aspetto perché sarà oggetto di un intervento successivo e di un gruppo di lavoro da me coordinato nel pomeriggio. 20

21 Vorrei solo dire che per sviluppare una cultura dell inclusione, della comprensione e dell accoglienza, con particolare riferimento alla fase del post-rilascio, fondamentali appaiono le azioni di sensibilizzazione della collettività. Per collettività intendiamo scuola, famiglia, luoghi di aggregazione sociale, massmedia. Vi auguro buon lavoro e come ha detto J.M. Keynes: La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie. Grazie a tutti per l attenzione! Maria Grazia Mastrangelo Esperta senior - ISFOL per il progetto SOCIAL 21

22 Economia sociale CIRE il supporto di un istituzione pubblica all inserimento sociale e lavorativo dei detenuti Purtroppo, Josep M. Faura Messa, Direttore dell Istituzione spagnola CIRE, che doveva svolgere questo intervento al seminario, per problemi di salute non è potuto intervenire. Lo spazio dedicato è stato utilizzato per una breve presentazione di CIRE effettuata dalla moderatrice del seminario, Maria Di Saverio, e dalla visione di due video che Josep M. Faura Messa aveva provveduto ad inviare: il primo relativo alle finalità ed alle attività dell Istituzione spagnola; il secondo che, attraverso immagini molto significative, mostra il rischio di etichettamento e quindi gli stereotipi di cui sono vittime le persone che hanno vissuto l esperienza del carcere. La descrizione che segue è ricavata dalla presentazione cartacea pervenutaci. CIRE - Centre d Iniciatives para la Reinserció, è un istituzione pubblica che dipende dal Dipartimento di Giustizia del Governo della Catalogna. Il Dipartimento di Giustizia ha affidato a CIRE la reintegrazione sociale e lavorativa dei detenuti che stanno scontando una condanna, offrendo loro formazione professionale, nonché lavoro produttivo e retribuito in carcere. L'obiettivo principale di tutti i percorsi progettati da CIRE è quello di dare una seconda possibilità alle persone che hanno avuto una condanna. Le associazioni imprenditoriali più importanti in Spagna, le Camere di Commercio e i sindacati collaborano con CIRE per rompere insieme lo stereotipo del carcere e collegarlo al mondo del lavoro. Le tre principali aree di lavoro di CIRE sono: la formazione professionale, il lavoro in carcere e l'inclusione sociale e lavorativa. Formazione professionale 22

23 CIRE forma più di 3000 detenuti nelle maggiori attività produttive del Paese in collaborazione con prestigiose organizzazioni e con il sostegno del Dipartimento dell Industria e dell'occupazione. La formazione professionale ha un triplice obiettivo: 1. sviluppare l occupabilità delle persone in esecuzione penale; 2. aumentare la qualificazione, le capacità e i profili professionali dei detenuti; 3. accreditare la formazione professionale realizzata, sia di base che specifica, in modo che abbia un valore aggiunto nel mercato catalano ordinario. Lavoro in carcere CIRE possiede un Agenzia di Collocamento rivolta ai detenuti adulti ed ai minori autori di reato. CIRE offre lavoro produttivo e retribuito in carcere ai detenuti di tutta la Catalogna. Quando i detenuti sono in regime di libertà vigilata possono lavorare tramite l'area esterna, CIRE Servizi. CIRE offre servizi che integrano e aggiungono valore alla rete delle aziende coinvolte, facilitando, al contempo, il reinserimento dei detenuti che stanno scontando una pena. L Agenzia di collocamento CIRE rappresenta il ponte tra il mondo del carcere e le aziende. E la prima agenzia di questo tipo in Spagna. CIRE da lavoro in carcere a più di detenuti in differenti settori produttivi quali: - assemblaggio industriale; - falegnameria - saldatura; - lavanderia e sartoria; - stamperia; - edilizia. Inclusione sociale e lavorativa Il Dipartimento d inclusione è l'ultimo passo nel processo di reintegrazione realizzato da CIRE. E rivolto alle persone che stanno per terminare la condanna 23

24 ed offre un monitoraggio ad ampio spettro per la ricerca attiva delle offerte di lavoro, al fine di moltiplicare le possibilità di reinserimento. Professionisti dell inclusione offrono consulenza durante l'intero processo di ricerca attiva del lavoro: formazione su misura, consulenza legale per gli stranieri, sviluppo dell'occupabilità in raccordo alla domanda di manodopera. I detenuti acquisiscono le regole del mondo del lavoro e le competenze professionali necessarie, comprese quelle per coprire la domanda di alta specializzazione nel mercato del lavoro ordinario. Economia sociale Al giorno d'oggi, l economia sociale rappresenta una sfida per trovare nuove strategie per promuovere l'occupazione delle persone in esecuzione penale, perché i problemi connessi all'emarginazione sociale, sono aumentati drasticamente: la disoccupazione, le politiche di contrasto ai reati, ecc. Pertanto, gli enti pubblici devono sostenere l economia sociale e devono pensare al binomio occupazione / esclusione sociale, in modo che le nuove politiche possano offrire nuove opportunità. Per questo, CIRE sostiene e promuove l economia sociale, quale punto di equilibrio tra l'elemento economico e l'elemento sociale. Essa fornisce opportunità per lo sviluppo personale senza rinunciare (e non rifiutare) alla condizione impresa. Gli enti pubblici possono sostenere l economia sociale a diversi livelli: 1. sostenendo programmi di transizione in modo che possano competere con le imprese tradizionali; 2. fornendo esempi con l'introduzione di nuove strategie di discriminazione positiva nell assunzione delle persone a rischio di esclusione sociale o nell'acquisizione di prodotti e servizi. 3. dando bonus alle imprese ordinarie (CIRE Agenzia di collocamento, le aziende per il lavoro in carcere, i servizi interni) al fine di aumentare i contratti di lavoro tra la popolazione a rischio di esclusione sociale. Valore aggiunto Il valore aggiunto di CIRE si può ravvisare: - nell offrire soluzioni di outsourcing che evitino la delocalizzazione dell industria; 24

25 - nel promuovere la crescita dell'industria catalana, aiutando le industrie a tornare in Catalogna; - nell essere un fornitore locale nella regione catalana; - nella sfida continua per trovare nuove linee di produzione; - nell offrire prezzi bassi e costi controllati perché il profitto non è l obiettivo; - nell andare incontro ai bisogni dei clienti. CIRE è certificata UNE EN ISO 9001 e UNE EN ISO L area Qualità di CIRE è uno strumento strategico che l aiuta a migliorare le sue attività e ad adattarsi ai cambiamenti del mondo produttivo. CIRE Centre d Iniciatives para la Reinserció Spagna 25

26 Capacity building - Il Consorzio Le Mat, un brand per imprenditori sociali e un sistema di franchising sociale. Buongiorno sono Angelo Borda del Consorzio Progetto Liguria ed oggi sono qui per presentarvi l esperienza del Consorzio Le Mat, nato nel All origine di questo percorso vi è il progetto comunitario Equal Albergo in via dei Matti numero 0 avviato nel Le Mat è un brand sociale, un sistema di affiliazione tra imprenditori sociali che operano nel turismo, un nuovo metodo di ospitalità e accoglienza. Il Consorzio nasce sulla base delle attività dell Associazione Le Mat che dal 2004, opera per la promozione professionale, sociale e culturale delle persone con disagio fisico e psichico favorendone le opportunità di occupazione qualificata. Il consorzio promuove il marchio Le Mat Il franchising alberghiero dell impresa sociale per la realizzazione di una rete di strutture alberghiere in franchising, gestite da imprenditori sociali, individuando nella cooperativa di produzione e lavoro e nell imprenditoria sociale le forme e le esperienze per sviluppare nelle persone capacità di autodeterminazione, di autogestione, di promozione sociale, la partecipazione attiva degli utenti e dei clienti... insomma, un BRAND per gli imprenditori sociali. Il turismo che ci interessa è sostenibile, fruibile da tutti e responsabile nelle azioni di sviluppo locale e di accoglienza turistica. I soci di Le Mat sono cooperative sociali che operano nel turismo e nella ospitalità, i consorzi di cooperative sociali e le agenzie di sviluppo che sono interessate a sostenere una maggiore e più qualificata attività delle imprese sociali nel turismo. La missione generale di Le Mat è quella di promuovere e potenziare al meglio il valore culturale, sociale, professionale e lavorativo di persone con una storia di disabilità, malattia mentale o di tossicodipendenza, così come tutti coloro che, per una ragione o per un'altra, sono oggetto di discriminazione e / o esclusione dal mercato del lavoro. Molti dei soci delle cooperative, infatti, sono persone con esperienza di disabilità o altre problematiche e che, oltre all'esclusione sociale, rischiano di provare l'esclusione dalla libertà di muoversi e di viaggiare. Questa loro esperienza costituisce per Le Mat una grande risorsa di professionalità. Accanto a loro 26

27 operano esperti nel turismo e nello sviluppo locale, architetti, albergatori, ristoratori, artisti, comunicatori - tutti soci delle cooperative o delle associazioni aderenti in franchising al marchio Le Mat e, naturalmente i viaggiatori Le Mat. Tutti partecipano pienamente attraverso la loro unicità, le loro idee, i loro progetti, le loro fragilità. Il Consorzio gestisce in proprio strutture (alberghi, ostelli, B&B, ristoranti, spazi), offrendo itinerari e accompagnando turisti a scoprire un Italia diversa, favorendo la creazione di reti e sistemi locali (tra pubblico e privato sociale) attraverso progettazioni europee, percorsi di formazione imprenditoriale, sostenendo i gestori nella creazione di strutture di qualità e nello sviluppo di piani d'impresa sostenibili, promuovendo e qualificando il marchio Le Mat in Italia e all'estero. Attualmente 14 Hotel, B&B e altre piccole strutture locali, impianti turistici socialmente responsabili in diverse regioni italiane hanno chiesto di diventare un luogo speciale Le Mat e stanno acquisendo il marchio. Le Mat luoghi speciali offre buona ospitalità ai viaggiatori che desiderano trascorrere qualche giorno lontano dal loro contesto per una serie di motivi. I nostri ospiti sono accolti in un luogo che offre comfort ed è accessibile, non troppo costoso e si trova in una posizione da cui è facile spostarsi, apprezzare la cultura locale e raggiungere luoghi di lavoro nelle vicinanze. Le Mat luoghi speciali fornisce servizi di qualità e la cultura dell'impresa sociale. Ogni realtà Le Mat è particolare ed unica ma c'è una responsabilità condivisa della qualità Le Mat! Per questo, oltre all attività promozionale del marchio, Le Mat offre le proprie consulenze a chi vuole avviare e/o qualificare un attività turistica sostenibile, a chi opera per lo sviluppo di sistemi locali di turismo responsabile, del turismo comunitario, dell'imprenditorialità inclusiva per tutti. E stato, infatti, creato un kit con molti strumenti per personalizzare il processo di franchising per ogni nuovo Le Mat, tra questi: la raccolta della storia imprenditoriale / delle storie e dei processi di inclusione; l autovalutazione della propria attività; il progetto architettonico e la progettazione collettiva del futuro; il percorso imprenditoriale, i processi di formazione manageriale e 27

28 professionale; le visite di scambio tra gli affiliati; il marketing e la vendita apprendere facendo; il nostro sito web 2.0; il blog; il video clip. Ora Le Mat è anche un marchio europeo. E infatti nato Le Mat Trademark in Svezia: un nome comune, un marchio comune, un futuro comune, ispirato ed in cooperazione con Le Mat Italia. Fondati da Vägen ut!, Solacoop e Coompanion, sono nati a Karlstad e Göteborg due team imprenditoriali. Il franchising sociale è una comunità, può avere varie forme (alberghi, B&B, strutture ricettive, ecc.) e attraverso un trasferimento di conoscenze ed esperienze permette di avviare più imprese sociali e una migliore gestione della concorrenza. Crediamo che il lavoro sull'accoglienza turistica sia un formidabile strumento per uno sviluppo locale capace di creare occupazione di qualità per tutti, di mantenere e promuovere beni culturali e paesaggistici, di rafforzare le comunità locali in luoghi accoglienti e aperti. Per concludere: A volte capita che la fragilità sia più interessante della forza A volte capita che il centro di un'azienda siano le esperienze e il know how dei cosiddetti soggetti svantaggiati... Quando questo accade ci sono storie meravigliose da raccontare ad un viaggiatore curioso e ci piace molto raccontare le nostre storie... Vi ringrazio! Angelo Borda Consorzio Progetto Liguria Italia 28

29 Governance e reti per lo sviluppo locale - DJI a Limburg, la cooperazione tra istituti penitenziari e reti locali nel post pena Buongiorno sono Rob Platzbeecker, vice direttore degli Istituti penitenziari di Limburg in Olanda. Vi ringrazio per avermi invitato a illustrare la nostra esperienza di cooperazione con una rete di Comuni olandesi nell assistenza e nell accompagnamento degli exdetenuti al loro rilascio. Ogni anno, circa ex detenuti devono reinserirsi come cittadini nella società. Molti ritornano al comportamento deviante all uscita dalla detenzione. Secondo il Centro di ricerca e documentazione nazionale (WODC), circa il 70% di adulti ex detenuti recidiva entro sei anni. La recidiva è una delle principali cause di insicurezza sociale e comporta anche notevoli costi, sia per i cittadini, sia per i governi che per le istituzioni. Fino a poco tempo, molti ex detenuti tornavano nella società impreparati e senza avere le necessarie risorse di base a loro disposizione, quali: - documento di identità valido, - reddito, - piano di ristrutturazione del debito, - alloggio, - cure per dipendenza o per i problemi psichiatrici. La ricerca mostra che il rischio di recidiva aumenta se queste risorse di base sono carenti. Il Ministero della Giustizia e l'associazione dei Comuni olandesi (VNG) si sono, dunque, posti l ambizioso obiettivo di fornire ad almeno l 80% dei cittadini exdetenuti le risorse necessarie per affrontare la fase del post-rilascio. Questo è stato stabilito nell accordo Lavorare insieme (giugno 2007) ed ha portato all elaborazione del modello Aftercare per cittadini adulti ex-detenuti da parte del Ministero della Giustizia e dei Comuni Olandesi (luglio 2009). Una buona comunicazione e cooperazione 29

30 Aftercare, nel senso stretto della parola, significa cura dopo la detenzione. L assistenza del detenuto al suo rilascio è, in primo luogo, una responsabilità del Comune. Dopo tutto, il Comune ha un dovere di cura nei confronti di tutti i suoi cittadini. I cittadini detenuti e gli ex-detenuti hanno bisogno di un ulteriore supporto al fine di reinserirsi adeguatamente nella società. Per i Comuni è fondamentale conoscere, per tempo, il momento in cui un detenuto viene rilasciato e che tipo di problemi ha. Solo in questo modo possono impostare un percorso di assistenza ed accompagnamento dopo il rilascio, con la finalità di impedirgli il ritorno a comportamenti devianti. Questo non può accadere se non c è una buona comunicazione ed una buona cooperazione con il sistema carcerario. Inoltre, l'efficacia degli sforzi di altre organizzazioni coinvolte nella gestione successiva al fine pena per cittadini (ex) detenuti, come ad esempio i servizi psichiatrici o per la cura delle dipendenze, possono beneficiare della buona comunicazione e cooperazione tra Comuni e sistema penitenziario. Grazie ad una corretta ed adeguata diffusione delle informazioni, molti Comuni (ora più di 400) hanno istituito un punto di coordinamento Aftercare, locale o regionale. I risultati ottenuti: Il sistema penitenziario, i Comuni e le parti sociali hanno instaurato una cooperazione permanente nel contesto di un Approccio globale al programma Aftercare. La sua attuazione ha dato un significativo contributo alla partecipazione sociale di ex detenuti e alla riduzione della recidività: Riduzione della recidiva del 25% (37% versus 62%); Un recidivismo meno frequente, meno grave nei reati, meno veloce; Un rapporto costi/benefici: 1:3,5. Tra i principali fattori di successo possiamo annoverare: 30

31 la pianificazione su misura (valutazione dei bisogni, dei rischi, della responsabilizzazione); l approccio al contempo globale ed individualizzato; la concentrazione sulle competenze e sui comportamenti; la formazione e il coaching, a partire dal periodo di detenzione; la continuità attraverso la cooperazione con i Comuni e le società di edilizia popolare, le istituzioni sanitarie, ecc.; l orientamento condiviso su obiettivi comuni da parte delle Istituzioni penitenziarie, dei Comuni e dei loro partner di rete; il coraggio e la pazienza. A partire dalla fine del 2003 ad oggi, l attuazione del programma Aftercare ha portato anche allo sviluppo della vision delle Istituzioni penitenziarie di Limburg,. In particolare, rilevante è stato il contributo alla sicurezza regionale attraverso: un approccio specifico ad ogni persona (fatto su misura); un approccio che considera l intero percorso della vita (la detenzione è parte del percorso di vita, il carcere è solo un contesto); il lavoro insieme con i partner interessati, giudiziari e non giudiziari; l equilibrio e l integrazione degli aspetti punitivi e rieducativi della pena. Il punto di partenza di questa nuova vision è stata la modernizzazione del Sistema penitenziario, con le caratteristiche seguenti. Il principale obiettivo: Esistiamo per una detenzione sicura e umana e collaboriamo con i nostri partner e i detenuti per il loro reinserimento professionale. Così contribuiamo ad una società più sicura e protetta. L arduo obiettivo per il 2020 Attraverso questo approccio efficace, personale e orientato ai bisogni dei detenuti, stiamo raggiungendo l obiettivo di un ulteriore riduzione della recidiva del 25%, in collaborazione con i nostri partner. I Valori fondamentali - Sensibilizzazione alla sicurezza - Integrità 31

Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale

Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale 1. Premessa. A partire dalle indicazione della Giunta Comunale, il Settore Lavori Pubblici

Dettagli

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014 Maggio 2014 La strategia è rivolta a: prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa; rafforzare le competenze dei giovani a vantaggio dell occupabilità; favorire le occasioni di efficace

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

GRUNDTVIG - Partnenariato di apprendimento. Breve descrizione del programma

GRUNDTVIG - Partnenariato di apprendimento. Breve descrizione del programma GRUNDTVIG - Partnenariato di apprendimento Breve descrizione del programma Il programma settoriale Grundtvig nasce per rispondere alle esigenze didattiche e di apprendimento delle persone coinvolte in

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari

Nel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare

Dettagli

lavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna.

lavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna. Allegato alla Delib.G.R. n.32/ 45 del 15.9.2010 L.R. n. 1 del 24.2.2006, art 9, comma 11. L.R. n. 2 del 29.5.2007, art 33, comma 11. Finanziamento di un programma di attività finalizzate al recupero e

Dettagli

L A FOR MAZIONE A PAR MA, DA L 1987

L A FOR MAZIONE A PAR MA, DA L 1987 CO M PA N Y P R O F I L E L A FOR MAZIONE A PAR MA, DA L 1987 2 3 CISITA PARMA. La formazione a Parma, dal 1987 Cisita I NUMERI DI CISITA PARMA AZIENDE CLIENTI - 1.061 ORE DI FORMAZIONE EROGATE - 38.132

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ed IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA FAMIGLIA E DELLE PARI OPPORTUNITA DELLA ROMANIA IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO PREMESSA Con il presente progetto il nostro istituto vuole offrire agli allievi certificati L.104 del 1992 (sia per gli alunni che intraprendono

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014.

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014. La Garanzia Giovani è un progetto che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

Collocamento mirato: Servizi in rete. Lidia Prato

Collocamento mirato: Servizi in rete. Lidia Prato REGIONE PUGLIA WORKSHOP IL COLLOCAMENTO MIRATO: L integrazione tra politiche, attori e strumenti convenzionali ex l.68/99 Collocamento mirato: Servizi in rete L esperienza della Provincia di Genova Lidia

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

adatta formazione sviluppo e formazione storia, attività, obiettivi

adatta formazione sviluppo e formazione storia, attività, obiettivi adatta formazione sviluppo e formazione storia, attività, obiettivi ENTE ACCREDITATO DALLA REGIONE VENETO ai sensi della Legge Regionale n. 19 del 09/08/2002 per la FORMAZIONE CONTINUA CODICE ENTE: 4034

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva

LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva Descrizione generale Il Programma Leonardo da Vinci si propone di collegare le politiche alle pratiche nel campo dell istruzione e formazione

Dettagli

L INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO DELLE

L INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO DELLE L INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO DELLE PERSONE CON DISTURBO PSICHICO Spuntidi riflessioni sul metodo delle azioni di sistema a partire dall esperienza del progetto Pro.P Intervento a cura di Carlo Miccadei

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto,

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto, ! "#$%&'()(&&*&"+" Il progetto prevedeva la formazione dei job coach, operatori che svolgono la funzione di mediazione e accompagnamento dei soggetti svantaggiati nel percorso di integrazione lavorativa.

Dettagli

INNOVAZIONE, RICERCA E SPIN OFF IMPRENDITORIALE LE NUOVE STRADE DEL LAVORO PASSANO DI QUI

INNOVAZIONE, RICERCA E SPIN OFF IMPRENDITORIALE LE NUOVE STRADE DEL LAVORO PASSANO DI QUI INNOVAZIONE, RICERCA E SPIN OFF IMPRENDITORIALE LE NUOVE STRADE DEL LAVORO PASSANO DI QUI IL PROGETTO Il progetto DONNE E SCIENZA: ricerca, innovazione e spin-off imprenditoriale è un percorso integrato

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

PASSO DOPO PASSO. Progetti per il Reinserimento sociale e lavorativo di persone appartenenti a categorie fragili

PASSO DOPO PASSO. Progetti per il Reinserimento sociale e lavorativo di persone appartenenti a categorie fragili PASSO DOPO PASSO 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Esclusione Sociale 5. Macrotipologia Progetti per il Reinserimento sociale

Dettagli

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,

Dettagli

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Valentina Aprea

Dettagli

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) Cilap eapn Italia PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) PROGRAMMA LIFELONG LEARNING GRUNDTVIG 2012 PARTENARIATO DI APPRENDIMENTO (No. 2012-1-IT2_GRU06_37625_1)

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ;

VISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ; PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E STABILIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO DI PERSONE IN STATO DI DISAGIO SOCIALE (PROGRAMMA PARI) VISTI Il Decreto Legislativo

Dettagli

ACCEDERE ALLA FORMAZIONE PER LO SVILUPPO POSDRU/128/5.1/G/134978. Newsletter nr.1

ACCEDERE ALLA FORMAZIONE PER LO SVILUPPO POSDRU/128/5.1/G/134978. Newsletter nr.1 ACCEDERE ALLA FORMAZIONE PER LO SVILUPPO POSDRU/128/5.1/G/134978 Newsletter nr.1 Indice: Formazione professionale forma di riduzione della disoccupazione Progetto Accedere alla formazione per lo sviluppo

Dettagli

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Dettagli

PROGETTI INNOVATIVI INTEGRATI PER L INCLUSIONE SOCIALE DI PERSONE SVANTAGGIATE

PROGETTI INNOVATIVI INTEGRATI PER L INCLUSIONE SOCIALE DI PERSONE SVANTAGGIATE AMBITO TERRITORIALE DI GAGLIANO DEL CAPO 73034 Via P.tta del Gesù - Cod. Fisc. 81001150754 Tel-fax 0833-548575 e-mail: ambitosociale.gaglianodelcapo@pec.rupar.puglia.it COMUNI DI: GAGLIANO DEL CAPO (Capofila)

Dettagli

1 - CODICE PROGETTO 3.5.4 - COSTRUZIONE DI UN SISTEMA PER L A P P R E N D I S TAT O 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL

1 - CODICE PROGETTO 3.5.4 - COSTRUZIONE DI UN SISTEMA PER L A P P R E N D I S TAT O 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL 3.5.4 - COSTRUZIONE DI UN SISTEMA PER L A P P R E N D I S TAT O 1 - CODICE PROGETTO Il progetto è riconducibile a quella che il Piano Provinciale del Lavoro definisce quale Area 3: Servizi all Utenza -

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

La CAssetta degli attrezzi

La CAssetta degli attrezzi in collaborazione con Fondo Sociale Europeo Investiamo sul nostro futuro La CAssetta degli attrezzi per costruire il tuo futuro Hai un idea da realizzare? Istruzioni per l uso www.fse.basilicata.it - www.eures.europa.eu

Dettagli

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene:

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene: FONDO SOCIALE EUROPEO IN ROMANIA Il Fondo Sociale Europeo (FSE) è lo strumento principale tramite il quale l Unione Europea finanzia gli obiettivi strategici delle politiche di occupazione. Da 50 anni,

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

La famiglia davanti all autismo

La famiglia davanti all autismo La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile

Dettagli

Modello sperimentale di sistema di inclusione lavorativa dei minori inseriti nel circuito penale

Modello sperimentale di sistema di inclusione lavorativa dei minori inseriti nel circuito penale Modello sperimentale di sistema di inclusione lavorativa dei minori inseriti nel circuito penale 1 1 1. Premessa La seguente proposta di modello nasce dopo un attività di confronto tra i rappresentanti

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Da dove siamo partiti La Diocesi e la Caritas hanno cercato sempre più di configurarsi come

Dettagli

Comune di Jesi. Protocollo d intesa

Comune di Jesi. Protocollo d intesa Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE

Dettagli

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI

IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione

Dettagli

AZIONE DI SISTEMA FILO. Formazione Imprenditorialità Lavoro Orientamento

AZIONE DI SISTEMA FILO. Formazione Imprenditorialità Lavoro Orientamento AZIONE DI SISTEMA FILO Formazione Imprenditorialità Lavoro Orientamento Azione di sistema: FILO- Formazione, imprenditorialità, lavoro e orientamento Il ruolo delle Camere di Commercio sui temi dello sviluppo

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni

Dettagli

ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013

ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 APPARTAMENTI VERSO L AUTONOMIA ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 Le politiche Regionali di sostegno all abitare Marzia Fratti Settore Politiche per l integrazione socio-sanitaria e la salute in carcere

Dettagli

Chi può richiedere il Voucher Formativo?

Chi può richiedere il Voucher Formativo? COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2 Istituto Comprensivo C. Angiolieri Siena Centro di Alfabetizzazione Italiano L2 C. Angiolieri Scuola Secondaria di II grado Scuola Secondaria di I grado Scuola

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E. PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA

Dettagli

Sostenere i disabili e le loro famiglie nella costruzione di prospettive di vita autonoma (dopo di noi)

Sostenere i disabili e le loro famiglie nella costruzione di prospettive di vita autonoma (dopo di noi) Sostenere i Il problema I temi che si definiscono dopo di noi legati alle potenzialità e autonoma dei disabili - hanno un impatto sociale estremamente rilevante. In primo luogo va sottolineato che, per

Dettagli

La gestione dei rapporti con i fornitori è un tema cruciale per le grandi Aziende nello scenario attuale del mercato e delle sue logiche di sviluppo.

La gestione dei rapporti con i fornitori è un tema cruciale per le grandi Aziende nello scenario attuale del mercato e delle sue logiche di sviluppo. La gestione dei rapporti con i fornitori è un tema cruciale per le grandi Aziende nello scenario attuale del mercato e delle sue logiche di sviluppo. Il perfezionamento delle relazioni operative tra grandi

Dettagli

Regione Umbria - Direzione Attività produttive e Sviluppo economico, Istruzione, Formazione, Lavoro

Regione Umbria - Direzione Attività produttive e Sviluppo economico, Istruzione, Formazione, Lavoro ACCORDO PER LA SPERIMENTAZIONE IN UMBRIA DEL SOFTWARE PER L ORIENTAMENTO S.OR.PRENDO ITALIA Soggetti partecipanti: Regione Umbria - Direzione Attività produttive e Sviluppo economico, Istruzione, Formazione,

Dettagli

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO ( ) Pasolini diceva che le cose ci educano. E i latini dicevano che la goccia scava la pietra. Allo stesso modo, per quanto infinitesimo sia il loro peso sia

Dettagli

REGIONE BASILICATA Dipartimento Formazione Lavoro Cultura Sport MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

REGIONE BASILICATA Dipartimento Formazione Lavoro Cultura Sport MINISTERO DELLA GIUSTIZIA REGIONE BASILICATA Dipartimento Formazione Lavoro Cultura Sport MINISTERO DELLA GIUSTIZIA LINEE DI INTERVENTO PER L INCLUSIONE SOCIALE E LAVORATIVA DI SOGGETTI, ADULTI E MINORI, SOTTOPOSTI A PROVVEDIMENTO

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014

Circolare ABI - Serie Lavoro n. 43-27 maggio 2014 461,25 Circolare ABI - GARANZIA GIOVANI (AS/4090.10.b LL/6040) Protocollo di intesa 15 maggio 2014 tra Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e ABI per la promozione di azioni per favorire l occupazione

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

Schema del PON Competenze per lo Sviluppo

Schema del PON Competenze per lo Sviluppo UNIONE EUROPEA Direzione Generale Occupazione e Affari Sociali MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Dipartimento dell Istruzione Direzione Generale per gli Affari Internazionali Uff. V PROGRAMMA OPERATIVO

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Verso l autonomia I nostri servizi per le organizzazioni non profit

Verso l autonomia I nostri servizi per le organizzazioni non profit Verso l autonomia I nostri servizi per le organizzazioni non profit gennaio 13, Milano Il vostro bisogno, la nostra proposta L economia italiana attraversa una fase di generale difficoltà, all interno

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Presentazione del progetto Non solo accoglienza per il reinserimento di cittadini detenuti ed ex detenuti a Busto Arsizio e Varese

Presentazione del progetto Non solo accoglienza per il reinserimento di cittadini detenuti ed ex detenuti a Busto Arsizio e Varese Presentazione del progetto Non solo accoglienza per il reinserimento di cittadini detenuti ed ex detenuti a Busto Arsizio e Varese Non solo accoglienza, ma accompagnamento in percorsi di inclusione sociale

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

Dettagli

La carta dei servizi al cliente

La carta dei servizi al cliente La carta dei servizi al cliente novembre 2013 COS E LA CARTA DEI SERVIZI La Carta dei Servizi dell ICE Agenzia si ispira alle direttive nazionali ed europee in tema di qualità dei servizi e rappresenta

Dettagli

NOTE DI PRESENTAZIONE DELLA MALAVOLTA CONSULTING S.a.s.

NOTE DI PRESENTAZIONE DELLA MALAVOLTA CONSULTING S.a.s. NOTE DI PRESENTAZIONE DELLA MALAVOLTA CONSULTING S.a.s. Malavolta Consulting S.A.S. del Dott. Roberto Malavolta & C. 63016 Campofilone (AP) Via Borgo San Patrizio, 112 tel 0734 937058 - fax 0734 935084

Dettagli

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del

Dettagli

Piano di Zona 2010-2012

Piano di Zona 2010-2012 AREA INCLUSIONE SOCIALE PER SOGGETTI APPARTENENTI ALLE FASCE DEBOLI CODICE - IS - COD. AZIONE PAG IS 1 ITINERARIO LAVORO - Tirocini Formativi-Lavorativi per Adulti e Giovani svantaggiati 277 20 NUMERO

Dettagli

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

Le nuove geografie del lavoro di comunità. Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013

Le nuove geografie del lavoro di comunità. Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013 Le nuove geografie del lavoro di comunità Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013 Il contesto nel quale si collocano le politiche di welfare L evoluzione

Dettagli

Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio.

Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio. Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio. Articolo 1 Srl Soluzioni HR - Aut. Min. Lav. Prot. N. 1118 del 26/11/04 CARTA DEI SERVIZI INDICE Presentazione di Articolo 1 Srl Carta

Dettagli

17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING

17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING 17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING Nel 2000 è stato istituito il Sistema Comunicazione e Marketing, in applicazione di una specifica normativa ed in attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999-2001.

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

Una rete che aiuta i lavoratori ad attraversare le frontiere

Una rete che aiuta i lavoratori ad attraversare le frontiere Una rete che aiuta i lavoratori ad attraversare le frontiere Occupazione & Fondo Sociale Europeo Occupazione affari sociali Commissione europea 1 EURES Una rete che aiuta i lavoratori ad attraversare le

Dettagli

Allegato A) al capitolato speciale d appalto. Standard dei servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro

Allegato A) al capitolato speciale d appalto. Standard dei servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro Allegato A) al capitolato speciale d appalto Standard dei servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro SERVIZIO/AZIONE OBIETTIVI ATTIVITÀ Informazione orientativa (Macro intervento 1) Raccogliere

Dettagli

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it

Dettagli

Ambito Distrettuale 6.1

Ambito Distrettuale 6.1 Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Formazione Immigrazione

Formazione Immigrazione Formazione Immigrazione Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri e comunitari I edizione Workshop conclusivo

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A ottobre 2011, la Commissione europea ha adottato alcune proposte legislative per la politica di coesione 2014-2020 La presente scheda

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

Club di prodotto Parteolla e Basso Campidano

Club di prodotto Parteolla e Basso Campidano Club di prodotto Parteolla e Basso Campidano Piano di attività Premessa Il territorio del Parteolla e Basso Campidano, puntando sulla qualificazione e promozione unitaria delle eccellenze locali, ha identificato

Dettagli