PROGETTO SCATOLE AZZURRE

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1 PROGETTO SCATOLE AZZURRE Scuola dell Infanzia S. Gori Anno Scolastico

2 Introduzione e premesse teoriche. Il Gioco della sabbia deriva dalla tecnica del Gioco del mondo che la pediatra inglese Margaret Lowenfeld aveva attuato nella ricerca di uno strumento psicologico capace di fornire al bambino una possibilità di espressione del proprio mondo. Fu Dora Kalf,, analista junghiana di Zurigo, che intuì le notevoli potenzialità di questa metodica e l applicò l anche alla terapia dell infanzia. Nel gioco il bambino ha a disposizione un contenitore specifico e degli elementi naturali e in miniatura. Questa particolare esperienza ludica ha lo scopo di attivare l immaginazione, che secondo quanto afferma Jung, è un vettore capace di dare espressione all emotivit emotività e alla sofferenza mentale. Nell et età evolutiva, infatti, il gioco è la via spontanea che dàd forma, tramite l immaginazione, l alle emozioni, differenziandole da sé.. Durante questo periodo, per misurarsi con l emozione, l i bambini hanno bisogno degli oggetti (giocattoli) e delle azioni (giochi), come se la capacità di affrontare l evento l emotivo che li coinvolge richiedesse l attivitl attività ed il contatto percettivo proprio dell esperienza esperienza corporea. Il coinvolgimento della dimensione corporea proprio del gioco della sabbia attiva nel bambino la disposizione a rappresentare le emozioni presenti in lui in forma ancora indistinta. Il giocare concretamente con questi elementi porta a livello d immagine d visiva ciò che è presente interiormente e che non è ancora esprimibile con le parole. Attraverso la manipolazione dei materiali e lo sguardo che l accompagna l il bambino organizza le sue emozioni e i suoi vissuti, stimolando la fantasia.

3 Il progetto nella scuola Da alcuni anni il Collegio docenti della scuola, dopo un percorso o di formazione guidato da Paola Tonelli,, ha inserito nella programmazione didattica di tutte le sezioni, questo progetto che è elemento legante della progettualità della scuola. La scelta della realizzazione di questo progetto è dettata dall esigenza di offrire ai bambini che vivono in città la possibilità di fare esperienze dirette con elementi naturali, di sperimentarsi rsi con materiali diversi, non strutturati e trasformabili. In questo periodo evolutivo l attivitl attività e il contatto percettivo proprio dell esperienza esperienza corporea aiutano il bambino ad affrontare le emozioni, ad esprimerle, erle, a riconoscerle. Non si può, e non si deve, eliminare lo sviluppo della tecnica ma il nostro rapporto con essa può essere nutrito attraverso i contatti con la vera natura. La scuola intende offrire la possibilità di proporre materiali con strutture irregolari che offrano ricca possibilità di trasformazione. La scatola azzurra può essere considerata un materiale strutturato alternativo.

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5 Gli elementi dell esperienza: esperienza: SABBIA: La sabbia è un materiale disponibile e accogliente che si adatta ai processi proiettivi perché da un lato non è strutturato, dall altro altro è un materiale tridimensionale che, mescolato con l acqua, l diviene plastico e di consistenza variabile. Ogni azione, anche minima, ogni segno tracciato anche con mano leggera, trova in questo materiale un immediata risposta. La costante presenza di una risposta vale anche quando il gesto è violento e distruttivo. Importante è che la sabbia non venga distrutta, ma rimanga.

6 TERRA: è un elemento più consistente e più pesante, di un colore che crea un forte contrasto cromatico con l'azzurro della scatola, attivando nel bambino sensazioni ed emozioni che mettono in atto la sua immaginazione. La terra trasforma il bambino in un "fabbricatore" perché si presta ad essere spostata, raggruppata, segnata e scavata.

7 FARINA DI GRANOTURCO : può essere considerato per le sue caratteristiche tattili come elemento mediatore tra la sabbia e la terra. Viene data al bambino bianca o gialla, e colorata. E' meno liscia della sabbia, è rugosa, non profuma come la terra, ma più luminosa. Stimola nel bambino la creazione di ambienti naturali come paesaggi marini, montagne, prati e vulcani. Permette al bambino di creare contrasti cromatici che rispecchiano le sue emozioni e stati d'animo.

8 Il ruolo degli oggetti Gli oggetti a disposizione sono di due categorie: naturali e oggetti in miniatura. I primi sono costituiti da sassi,vegetali, conchiglie, terre colorate I secondi da oggetti di tutto quello che appartiene al nostro mondo, come alberi, case, animali domestici e feroci, uomini, donne, in vari aspetti della vita. Il giocattolo in sés è trasgressivo perché sfugge le norme consuete; esso è destinato all immaginario. La miniaturizzazione degli oggetti favorisce l illusione l di poter dominare le emozioni ancora difficili da gestire, ma nello stesso tempo permette un primo confronto con loro. Tramite il giocattolo la realtà viene governata dal bambino.

9 Il ruolo della scatola La scatola è in legno, di forma rettangolare, di cm 57x72x7 col fondo dipinto di azzurro. L area del gioco, delimitata nei suoi confini, stimola e organizza la forma del gioco nella sua totalità.. La scatola diventa un fattore ordinatore che delimita il gioco e l azione. l Al suo interno ci sono i materiali (sabbia,terra, farina ) ) e gli oggetti che trovano collocazione spaziale per creare e inventare storie, per dare forma alle emozioni attraverso la loro manipolazione.

10 LE FASI DEL PROGETTO Tempi: le attività si realizzano da novembre a maggio con una scadenza settimanale della durata di circa un ora e trenta. Spazi: uno spazio strutturato o in sezione o nell area mediana ( area antistante le sezioni dove si allestiscono gli ateliers espressivi).

11 Obiettivi formativi acquisiti: manipolazione e conoscenza di materiali vari; affinamento della percezione tattile, dare forma mediante l immaginazione alle emozioni; dare significato alle fantasie; sviluppare la creatività,, evoluzione del gioco simbolico; ampliamento e arricchimento del linguaggio verbale; percepire ed intuire alcune proprietà fisiche degli elementi; i primi concetti topologici e logico-matematici ;

12 ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO Il progetto si articola in tre fasi. Prima fase: il primo anno (bambini di 3 anni) si propongono prima i materiali di base da manipolare e successivamente alcuni elementi naturali (bastoncini, sassi, conchiglie).

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14 Seconda fase: il secondo anno (bambini di 4 anni) si propongono ulteriori elementi naturali e qualche piccola miniatura esclusivamente di legno.

15 Terza fase: il terzo anno (bambini di 5 anni) vengono offerti ai bambini gli oggetti naturali e miniature di diversi materiali già classificati per tipologia, contenuti in alcune scatole. Il bambino è lasciato libero di prendere ciò che vuole, con il compito alla fine di ricollocare gli oggetti nel loro posto iniziale. L obiettivo L è duplice: da una parte rafforzare il concetto di classificazione, dall altro altro rafforzare il sé. s. Non è qualcun altro che disfa quanto costruito, ma è il bambino stesso che chiude la sua esperienza. Per questo è importante farsi raccontare dal bambino cosa rappresenta la sua scatola, scriverlo e/o documentarlo con una foto. Tutto così rimane non solo come documentazione del percorso, ma anche come memoria per il bambino stesso.

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18 Elementi di connessione e di continuità del progetto con le altre esperienze che quotidianamente il bambino vive. Il presente progetto si inserisce all interno delle attività curricolari, mirando a rinforzare l apprendimento l di alcune competenze specifiche che l analisi l dei bisogni ha indicato come prioritarie. Strategie didattiche L insegnante si pone come regista della situazione, è fuori del campo d azione d del bambino. Forma il gruppo secondo criteri stabiliti sulla base e delle caratteristiche dei singoli, definisce i tempi e invita i bambini i a terminare il gioco. Il bambino autogestisce l attivitl attività,, attraverso la ricerca e la scelta degli oggetti e della sua azione su di loro. Documentazione L insegnante fotografa la scatola di ogni bambino e trascrive il racconto r che il bambino fa della propria scatola. Le fotografie e le interviste vengono inserite nel librone che raccoglie le attività didattiche realizzate da ciascun bambino nel corso dell anno scolastico. Vengono allestiti anche dei pannelli con foto e didascalie per condividere c l esperienza con le famiglie.

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20 Verifica Questo progetto è diventato nel corso degli anni parte integrante della progettualità educativo-didattica didattica di plesso. Sviluppandosi nell arco di tre anni, dà continuità verticale al percorso di crescita che il bambino vive all interno della scuola. L attività realizzata con la scatola stimola aree diverse dello sviluppo psicofisico p del bambino, dal linguaggio all area area logico matematica, dall espressivit espressività al simbolismo, instaurando connessioni con i diversi campi d esperienza, d assumendo il ruolo di interarea. La particolarità della scatola azzurra sta nel fatto che ogni scatola diventa, per p il bambino, un luogo, uno spazio ben delimitato, nel quale proietta e domina le sue emozioni, i suoi vissuti, le sue fantasie. Diventa uno spazio o con il quale ogni bambino instaura un dialogo personale fatto con tante piccole cose reali, che possono essere trasformate, divise, allineate. L aver messo a disposizione del bambino una varietà di materiali diversi gli ha permesso di sperimentarsi, di inventare, di creare, utilizzando soprattutto le sensazioni, tattili e visive. I limiti durante l esperienza l non sono dati al bambino dall adulto, adulto, ma dalla scatola e dagli stessi materiali.

21 Le riflessioni e le osservazioni fatte negli anni di realizzazione di questo progetto ci hanno condotto a modificare sia alcune modalità di presentazione delle scatole azzurre ai bambini, sia alcuni elementi, in particolare gli oggetti naturali e non, da dare ai bambini. Questi ultimi si sono arricchiti moltissimo, soprattutto nella terza fase (abbiamo aggiunto ad esempio piccoli i mosaici, ecc ). Anche i materiali di base si sono trasformati: la farina di granoturco viene data ai bambini non solo nel suo colore naturale ma anche colorata (verde, celeste, marrone); abbiamo aggiunto dei grossi truccioli di legno colorati per dare al bambino la possibilità di creare ambienti diversi. Osservando attentamente i lavori finali si notano le diversità nel modo di occupare lo spazio all interno della scatola, di disporre gli elementi, di accostarli o dividerli; c èc chi mette tante cose, chi poche, chi le ammucchia, chi le nasconde. La cosa importante è che alla fine ogni bambino diventa narratore, trasformando la composizione in un racconto:

22 Un cane va in cuccia Un dinosauro il velociraptor va in cerca di prede. Il serpente cerca la macchina del tempo, vuole andare nel futuro. Due triceratopos vanno a spasso e il ponte serve per attraversare il lago Le oche giocano nello stagno e i cavalli fanno una gara di corsa.. L ambulanzal va velocissima, pensa che i cavalli hanno male, la macchina segue l ambulanza, vuole avvisare che i cavalli stanno bene.

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