UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Scienze dell educazione
|
|
- Elena Pieri
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Scienze dell educazione Seminari metodologici propedeutici al tirocinio A.A. 2009/2010 II seminario: Come si articola un progetto di tirocinio? Prof. Emanuela Spaggiari
2 Il tirocinio curricolare Il tirocinio è da intendersi come attività interna al curricolo universitario. Pertanto la sua peculiarità sta nella progettualità intenzionale (intenzione formativa, non mera esecutività, non casualità formativa). Esso va quindi progettato intenzionalmente definendone le finalità, gli obiettivi e gli strumenti operativi.
3 Il tirocinio come progetto (I) La progettualità intenzionale che qualifica il tirocinio curricolare consente allo studente di: Sperimentare se stesso in un compito con l aiuto di un esperto Verificare sul campo principi e teorie appresi Divenire sempre più autonomo nella propria capacità di intervento Assimilare metodi operativi Verificare le capacità richieste dalla futura professione
4 Il tirocinio come progetto (II) Si struttura in cinque fasi: 1. Informativo-conoscitiva 2. Progettuale 3. Osservativa 4. Operativa 5. Valutativa e di riflessione personale
5 1. Fase informativo-conoscitiva (I) La professione dell educatore è situata in un organizzazione con scopi e attività specifiche che stabiliscono opportunità e vincoli dell attività educativa. La fase informativa consente al tirocinante di contestualizzare la propria esperienza, individuando contesti e strategie educative peculiari dell ente. Comprende una descrizione dell ente in cui il tirocinante è inserito, da fare all inizio ma da arricchire durante lo svolgimento del percorso, alla luce delle nuove conoscenze acquisite.
6 1. Fase informativo-conoscitiva (II) Descrizione degli aspetti giuridico-istituzionali dell ente, i suoi compiti dichiarati, la sua storia, il suo ambito di intervento, l organizzazione interna e gli operatori che lo popolano. Tali caratteristiche sono strettamente interdipendenti: ad esempio, la diversa natura giuridica comporta la definizione di compiti istituzionali diversi, di differenti ambiti di intervento e determina la struttura organizzativa dell ente, la sua rete di rapporti con il territorio e la presenza di figure diverse per ruolo e valenza giuridica (vedi scheda B).
7 2. Fase progettuale Lo studente, assieme al responsabile universitario e al tutor aziendale, predispone un progetto specifico, realizzabile in 270 ore, coerente con gli obiettivi dell ente ma dotato di finalità proprie Tale progetto comprenderà la descrizione delle attività da svolgere durante le due fasi principali che lo caratterizzano, una di osservazione partecipante e una operativa.
8 la pianificazione Il tirocinante effettua una serie di esperienze di osservazione partecipante dell attività svolta da uno o più operatori. Obiettivo: mettere in evidenza somiglianze e differenze (di regole, comportamenti, rappresentazioni) tra diverse situazioni formative In questa fase è importante definire un numero minimo di esperienze di osservazione (vedi scheda C1 e C2)
9 obiettivi generali Comprendere la microcultura in cui si è inseriti facendo particolare attenzione a: la sua identità culturale i suoi modelli valoriali di riferimento, le conoscenze implicite di coloro che ne fanno parte l'insieme di regole non scritte che strutturano l'azione e le relazioni tra gli attori
10 come affrontarla Affrontare la fase di osservazione già muniti di un sufficiente bagaglio di conoscenze sul contesto da analizzare Non si osserva qualcosa di predeterminato, anche se è necessario fissare, almeno a grandi linee, cosa osservare, non essendo possibile osservare tutto con la medesima attenzione
11 il sistema contesto-osservatore Ogni realtà che si osserva possiede una propria natura culturale, è una microcultura in possesso di un'identità peculiare Nella costruzione del contesto di osservazione anche l'osservatore gioca un ruolo fondamentale (compartecipazione alle attività, relazioni con i soggetti che animano normalmente l'ambiente studiato), contribuendo a creare il sistema contesto-osservatore, che si forma attraverso un processo attivo di adattamento reciproco.
12 il contesto (I) Contesto come microcultura: possiede caratteristiche originali e caratteristiche simili a quelle di altre microculture. Ogni contesto, dunque, possiede un identità peculiare alla quale occorre porre attenzione Contesto come comunità di pratiche impegnata nella costruzione condivisa di processi di apprendimento Processo evolutivo e non lineare che porta alla formazione del sistema complesso contestoosservatore-attori. Processo attivo in cui l adattamento è reciproco
13 il contesto (II) Il clima organizzativo: dimensione impalpabile, difficile da analizzare. E una proprietà della situazione sociale complessiva che tende a naturalizzarsi. (caldo/freddo, accogliente/distante, rilassante/teso ) Esistono momenti dedicati al confronto? (abitudine alla discussione, allo scambio critico diretto per affrontare e risolvere i conflitti)*
14 cosa osservare (I) Il contesto fisico in cui si colloca l'organizzazione studiata: la conformazione strutturale degli spazi costituisce un indizio delle caratteristiche sociali dell'organizzazione; Il contesto sociale che riguarda l'"ambiente umano": nel caso specifico la storia dell ente, gli attori che lo popolano con le loro funzioni e compiti, i gruppi e sottogruppi, le gerarchie mescolate e/o rigide, le interazioni formali; Le interazioni informali, che «costituiscono l'elemento centrale dell'osservazione partecipante»: si tratta di fenomeni difficili da studiare, e per la cui interpretazione non esistono regole; Le rappresentazioni degli attori sociali (anche attraverso colloqui informali).
15 cosa osservare (II) Il contesto educativo si caratterizza per la presenza continua di dimensioni di gruppo: pertanto l'unità osservativa fondamentale saranno le relazioni, che non vanno osservate solo alla ricerca dell'invarianza e della ripetizione ma anche del fenomeno singolare e diverso.
16 cosa osservare (III) L'osservazione consente di individuare i "luoghi comuni" che sottostanno alle reti collettive di significato, e che essendo divenuti normali, scontati, assumono il carattere di norme indiscusse, come: Le leggi informali e diffuse che tendono a restare invisibili ed entrano a far parte della conoscenza tacita degli operatori. Gli aspetti emergenti (bottom-up) che spesso rimangono sommersi (mentre quelli prescrittivi - topdown - sono quelli maggiormente evidenti): strategie di risoluzione di problemi, sistemi valoriali e abiti culturali (schemi mentali di percezione e valutazione) che portano gli operatori ad agire in un determinato modo.
17 cosa osservare (IV) Comparare rappresentazioni formali come discorsi istituzionali o ufficiali, dichiarazioni d intenti, ecc. (la ribalta) e interazioni informali come alcuni aspetti delle pratiche realmente agite nella quotidianità (il retroscena).
18 oltre la normalità Occorre evitare di soffermarsi solo su ciò che ci sembra accettabile in quanto "normale", ma imparare ad accogliere anche elementi di sorpresa Esistono infatti delle pratiche che rispondono a nuove interpretazioni, spesso impreviste, come una sorta di microviolazioni, che tendono ad incrinare le regole tacite. Di solito queste interpretazioni, all'interno dei contesti educativi, vengono respinte o nascoste perché devianti rispetto alla norma, quindi potenzialmente pericolose, ma sono proprio queste "eccezioni" a costituire il terreno più fertile di osservazione per le riflessioni dell educatore.
19 l accesso al campo (I) L accesso al campo deve essere il più discreto possibile finché la propria presenza non viene accettata. Non dobbiamo quindi cercare di raccogliere subito tutte le informazioni, realizzando una sorta di osservazione in apnea, e nemmeno essere troppo preoccupati di non perdere nessun dettaglio.
20 l accesso al campo (II) Sensazione iniziale di marginalità e non appartenenza Ansia originata dal fatto di non essere in grado di prevedere ciò che accadrà, dover affrontare imprevisti e situazioni sconosciute I professionisti che accolgono il tirocinante sanno di essere riconosciuti e osservati e si creano delle aspettative sull operato del tirocinante. Quest ultimo può essere visto come una risorsa o come una minaccia*.
21 il tirocinante come minaccia Giudica e valuta l operato degli educatori osservati, gli educatori stessi e anche gli utenti. Propone i propri modelli come unici e adeguati. Finisce per mettere in fuga il tutor, che può decidere di sottrarsi all esperienza.
22 il tirocinante come risorsa Non valuta e non giudica, ma osserva e analizza. Si adatta all ambiente e non pretende di modificarlo Utilizza le proprie idee, non ancora attuate e sperimentate, per proporre interrogativi, sollecitazioni Porta alla luce dati che in condizioni di routine non emergono Produce nuove conoscenze e le condivide con il tutor e la comunità accogliente
23 Fase operativa (I) Il tirocinante realizza esperienze dirette di intervento precedentemente concordate con il tutor aziendale e sempre affiancato da quest ultimo. Inizialmente il tirocinante ripeterà procedure di routine già osservate, e solo in un secondo momento potrà eventualmente proporre più interventi progettati personalmente in accordo con il tutor. Ogni singola esperienza deve essere ricondotta all interno del progetto di tirocinio e non deve restare isolata (vedi scheda D1 e D2)
24 Fase operativa (II) Prevede l eventuale revisione del progetto iniziale di intervento: la bozza del progetto di tirocinio viene confrontata con la sua realizzazione effettiva Mentre nel diario di campo la descrizione dell attività svolta era di carattere narrativo, in questa fase si passa ad una analisi critica che opera confronti tra progettualità iniziale e realizzazione effettiva. L elaborato così prodotto costituisce la relazione finale di tirocinio.
25 Fase di riflessione personale (I) Il tirocinante opera alcune considerazioni complessive sull esperienza realizzata: A contatto di quali aree professionali ha realizzato un esperienza diretta? (comprendere i limiti oggettivi del tirocinio; evitare il rischio della generalizzazione) Quali differenze ha percepito tra la propria rappresentazione degli operatori prima e dopo l esperienza sul campo (compiti, competenze, ecc.)?
26 Fase di riflessione personale (II) Quale risposta ha avuto rispetto alle proprie aspettative (conferme, aspettative disattese)? Come ha vissuto l esperienza di tirocinio? (livello emotivo) Cosa ha trovato utile, stimolante, difficile? (livello motivazionale) Quali competenze e conoscenze possiedo e quali devo costruirmi? (livello cognitivo)
27 Bibliografia Corbetta P. (1999), Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Il Mulino, Bologna. Dovigo F. (2003), Osservazione e formazione. Manuale per l osservazione dei contesti educativi, Milano, Angeli. Czerwinsky Domenis L., Grassilli B. (a cura di) (2005), Nuovi contesti della formazione. Pratica professionale e processi riflessivi nel tirocinio, Franco Angeli, Milano.
Come una farfalla sul muro: osservare durante il tirocinio
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2012/2013 Come una farfalla sul muro: osservare durante il tirocinio Ph.D. Emanuela
DettagliCome una farfalla sul muro:osservare durante il tirocinio
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2014/2015 Come una farfalla sul muro:osservare durante il tirocinio Ph.D. Emanuela
DettagliLa ricerca empirica in educazione
La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni
DettagliAttività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.
DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.
DettagliPROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso
DettagliPROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate
DettagliPsicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
DettagliFattorie Didattiche, processi di costruzione delle qualità e sistemi di indicatori. Giovanni Borgarello Consorzio Pracatinat
Fattorie Didattiche, processi di costruzione delle qualità e sistemi di indicatori Giovanni Borgarello Consorzio Pracatinat Perché un processo di qualità? Perché un SIQ? Uno strumento in mano alle FD per
DettagliL isola del futuro. Guida per l insegnante
Obiettivi educativi generali Compito di esplorazione - Dà risposte originali. - È capace di produrre molte idee. - Comprende la molteplicità dei punti di vista. Guida per l insegnante Compito di cristallizzazione
DettagliLABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione
LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo in rete Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo
DettagliLA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA:
LA FOCALIZZAZIONE SULLA FAMIGLIA: COSA INTRODUCE, COSA FA CAMBIARE, DI COSA NECESSITA PER DECLINARE L ADM? IL COORDINAMENTO PEDAGOGICO COME PUÒ ESSERE SVILUPPATO? QUALI FUNZIONI ULTERIORI PUÒ AVERE IL
DettagliISTITUTO MARCO POLO Legalmente riconosciuto Via Ferrando 1-25127 Brescia Tel. 030-320933 - Fax 030-320340
ISTITUTO MARCO POLO Via Ferrando 1 25127 Brescia Tel. 030320933 Fax 030320340 ISTITUTO TECNICO LICEO SCIENTIFICO LICEO COMM.LE I.G.E.A. TRADIZIONALE SPORTIVO Solo con la collaborazione e l impegno di docenti,
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliAlternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro
Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro 1 Laboratorio della conoscenza: scuola e lavoro due culture a confronto per la formazione 14 Novembre 2015 Alternanza scuola e lavoro
DettagliLa mediazione sociale di comunità
La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati
DettagliSottogruppo progetto pedagogico
COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Sottogruppo progetto pedagogico Macro punti di riflessione del gruppo a partire dal 2004 ad oggi Principali tematiche: A) Il progetto pedagogico analizzato nei suoi
DettagliNon cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità.
Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. E sufficiente aprire la mente, non sovraccaricarla. Mettetevi soltanto una scintilla. Se vi è della
DettagliRICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009
RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare
Dettagliesempi di indicatori per le 8 competenze di cittadinanza da accertare e certificare al termine dell obbligo di istruzione
esempi di indicatori per le 8 competenze di cittadinanza da accertare e certificare al termine dell obbligo di istruzione a cura di maurizio tiriticco 1 costruzione del Sé Io sono Ho imparato ad imparare
DettagliRELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.
RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. Con il Consiglio di Lisbona e negli obiettivi della dichiarazione di Copenaghen si è tracciato un percorso ambizioso da realizzare entro il 2010: realizzare la
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliEmozioni e stress in contesti di emergenza: vittime e volontari in campo
Emozioni e stress in contesti di emergenza: vittime e volontari in campo Psicologi per i Popoli-Milano Emergenza È una situazione caratterizzata Dalla presenza di una minaccia avvertita; Da una percezione
Dettaglia.a. 2013/2014 1 ANNO
Insegnamento: TIROCINIO FORMATIVO a.a. 2013/2014 1 ANNO Docente: Stefano Bertoldi, Diego Giacometti, Diego Valentini Numero ore: 375 (300 di esperienza diretta in sede di tirocinio+75 di rielaborazione
DettagliLa lettura con la tecnica del jigsaw (gioco a incastro)
La lettura con la tecnica del jigsaw (gioco a incastro) Abdelkrim Boussetta Ispettorato Regionale - Rabat 1 Corso di formazione Accademia di Rabat, giovedi 21 ottobre 2010 Docente Studente Materia 2 Insegnamento
DettagliVisita il sito www.epc.it
Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido
DettagliRaccogliere i segnali: perché è così difficile?
Raccogliere i segnali: perché è così difficile? Mestre 16 dicembre 2015 Silvia Tabarelli Si vede solo ciò che si conosce Saper osservare non consiste semplicemente nel neutro saper vedere, ma più complessivamente
DettagliPIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE
PIATTAFORMA DEI VALORI DI RIFERIMENTO, DEI CRITERI PEDAGOGICI COMUNI CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA DEL PIEMONTE CEMEA CENTRI DI ESERCITAZIONE AI METODI DELL'EDUCAZIONE ATTIVA
DettagliDalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015
Dalle scatole alle figure piane Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione
DettagliIL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO
IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO IL GRUPPO Etimologia Il termine «gruppo» deriva da «groppo» (nodo) che rimanda all idea di assemblaggio, qualcosa che riunisce, lega tra loro molteplici elementi ma anche
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliOBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella
DettagliALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
DettagliLABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2
LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 La narrazione autobiografica come progetto di cura nei pazienti uremici cronici L idea
DettagliL EDUCAZIONE AMBIENTALE E IL RINNOVAMENTO DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO. Carlo Fiorentini
L EDUCAZIONE AMBIENTALE E IL RINNOVAMENTO DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO Carlo Fiorentini La collaborazione ci ha portato ad individuare 5 aspetti caratterizzanti l educazione ambientale 1.
DettagliLa responsabilità dell assistente sociale nei confronti dell organizzazione di lavoro
La responsabilità dell assistente sociale nei confronti dell organizzazione di lavoro Art. 44 L'assistente sociale deve chiedere il rispetto del suo profilo e della sua autonomia professionale, la tutela
DettagliPercorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.)
Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Il progetto nasce da una collaborazione fra la Facoltà di Economia e l ITCS G.Oberdan di Treviglio nell ambito delle attività di orientamento di entrambe
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014
Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti
DettagliDIMENSIONI CRITERI INDICATORI
Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari
DettagliL educatore in pediatria. Per un profilo professionale
L educatore in pediatria Per un profilo professionale L educatore sanitario in pediatria L educatore sanitario è quel professionista chiamato in causa affinché a ciascun individuo sia permesso di riconoscere
Dettagliin rapporto con le competenze chiave di cittadinanza
in rapporto con le competenze chiave di cittadinanza 1 Componenti dell Asse dei linguaggi Padronanza della lingua italiana come ricezione e produzione, orale e scritta Conoscenza di almeno una lingua straniera
DettagliIL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci
UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di
DettagliCostruire le competenze chiave di cittadinanza
Costruire le competenze chiave di cittadinanza Incontri di formazione per gli insegnanti dell ICS Silvio Pellico di Arluno a.s. 2014/2015 Periplo s.n.c. Via Appiani 5-20121 Milano - Tel. + 39 02 36551556
DettagliRE.TE.CO.LE. Rete, TEcnologie, COoperative LEarning PREMESSA
RE.TE.CO.LE Rete, TEcnologie, COoperative LEarning PREMESSA La scelta di introdurre nella scuola attività di cooperative learning in un contesto tecnologico, è motivata da considerazioni di diversa natura.
DettagliAlternanza scuola lavoro: che cosa significa
Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l
DettagliA cura di Roberta Ferdenzi, componente del Coordinamento pedagogico provinciale di Piacenza
Provincia di Piacenza Settore Sistema Scolastico e servizi alla persona e alla comunità RIFLESSIONI SUL LAVORO DEL COORDINATORE CHE OPERA PER FACILITARE, SUPPORTARE, SVILUPPARE LA CRESCITA PROFESSIONALE
DettagliAlla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.
PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto
DettagliI DISTURBI COMPORTAMENTALI
IC1 PESCANTINA A.S. 2013-2014 I DISTURBI COMPORTAMENTALI Ins. Francesca Bonafini Ins. Gisella Di Marco Associazione Nuovi Talenti Speciali BES: BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE MACROCATEGORIA CHE COMPRENDE MOLTE
DettagliIl Modello SIFne: il contesto educativo
CONVEGNO NAZIONALE SULL AUTISMO Trento, 20-21 maggio 2011 Il Modello SIFne: il contesto educativo di Simona Bossoni - Maurizio Brighenti 1 Modello di intervento educativo Elaborazione di un progetto educativo
DettagliLE STRATEGIE DI COPING
Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono
DettagliDiventare affidatari DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO NAZIONALE SERVIZI AFFIDI n.8 / 2011
Diventare affidatari DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO NAZIONALE SERVIZI AFFIDI n.8 / 2011 1 PREMESSA Il CNSA riconosce e valorizza le specificità di ciascun Ente Locale, delle singole professionalità e delle
DettagliInsegnare con il blog. Materiale tratto da:
Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta
DettagliSTRUTTURA UDA U.D.A. 2. Classe III A PRESENTAZIONE
STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 2 Classe III A.S. 2015/2016 TITOLO: Energia, potenza e rendimento. Campo elettrico e condensatori.
DettagliDiritto al Tempo Libero
Diritto al Tempo Libero Premessa Il gruppo di lavoro, formato da rappresentanti delle Associazioni: Stefania, UILDM, L Abilità, Servizio Tempo Libero e dalla Coop. Il fontanile, partendo da esperienze
DettagliPSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare
PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro
DettagliIstituto Scientifico Universitario H. san Raffaele Seminario: Impossibilità materna, la tutela della donna e del neonato
Istituto Scientifico Universitario H. san Raffaele Seminario: Impossibilità materna, la tutela della donna e del neonato Ogni anno circa 400 neonati non riconosciuti testimoniano un impossibilità materna,
DettagliPRINCIPI DI TERAPIA COGNITIVA
PRINCIPI DI TERAPIA COGNITIVA Secondo la terapia cognitiva, l uomo possiede la chiave della comprensione e soluzione del suo disturbo psicologico entro il campo della sua coscienza. I problemi dell individuo
DettagliAutoefficacia e apprendimento
Autoefficacia e apprendimento Definizione di autoefficacia Convinzione della propria capacità di fornire una certa prestazione organizzando ed eseguendo le sequenze di azioni necessarie per gestire adeguatamente
DettagliQuadro comune europeo di riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione
Quadro comune europeo di riferimento per le lingue Apprendimento, insegnamento, valutazione I concetti chiave Storia del Quadro di riferimento europeo Le competenze di chi usa e apprende la lingua I livelli
DettagliCENTRO STUDI E INTERVENTI PSICOSOCIALI
CENTRO STUDI E INTERVENTI PSICOSOCIALI soc. coop. soc. V. Bolzoni 3 43123 PARMA Tf. e Fax O521-240025 E.Mail : cesip@libero.it Website : www.cesip.net CORSO DI FORMAZIONE PER ASSISTENTI SOCIALI SUPERVISORI
DettagliValutazione del potenziale
Valutazione del potenziale I servizi offerti da Noema 1 La valutazione è riferita alle capacità che la persona possiede e può essere fatta su due ambiti in particolare: prestazioni: verifica di quanto
DettagliLezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)
Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l
DettagliPercorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado
Premessa Percorsi di Educazione alla legalità per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado Giovanna Baldini e Cristiana Vettori Libera Scuola Pisa Creare comunità consapevoli,
DettagliLauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti,
Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti, aziende, ecc.) che offre agli studenti l'occasione per
DettagliApprofondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre
Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola
DettagliPROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA
Comune di Casalecchio di Reno ASILO NIDO R. VIGHI PROGETTO DIDATTICO LAVORARE IN CONTINUITA Per un progetto di territorio: uno spazio e un tempo per l incontro Anno educativo 2007/2008 A cura del Collettivo
DettagliQuestionario PAI Personale Scolastico
Questionario PAI Personale Scolastico La paziente e partecipata analisi del contesto locale porta ad evidenziare punti di vista diversi che possono generare ipotesi risolutive di problemi. Per questo motivo
DettagliAlessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma
Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE
DettagliPREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica
PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,
DettagliLA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA
Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona
Dettagliairis consulting Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@airisconsulting.it web: www.airisconsulting.
Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@.it web: www..it Chi siamo AIRIS CONSULTING è una Società di Consulenza di Direzione nata per rispondere al bisogno delle
DettagliIl gruppo nella ricerca-azione. azione. Cantù, 24 maggio 2011
Il gruppo nella ricerca-azione azione Cantù, 24 maggio 2011 Life Skills di comunità PAR (Participatory Action Research): Analisi degli Stakeholders Valorizzazione del lavoro in gruppo Focus groups Conference(Tavoli)
DettagliASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA
ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA IL CASE MANAGEMENT: UN MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA CURA DEL PAZIENTE PSICHIATRICO La presa in carico e la pianificazione Dott.ssa
DettagliSCHEDA DI PROGETTAZIONE. Premessa
SCHEDA DI PROGETTAZIONE Premessa Le attività sono progettate al fine di favorire e permettere ai bambini l'uso della lettura per ricavare informazioni da testi scritti, ascoltati e messaggi iconici testi
DettagliIl disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano
Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere
DettagliA.s. 2008 2009. PROGETTO DI RICERCA-AZIONE SUL METODO FEUERSTEIN ANNO SECONDO (Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 30 giugno 2008)
A.s. 2008 2009 PROGETTO DI RICERCA-AZIONE SUL METODO FEUERSTEIN ANNO SECONDO (Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 30 giugno 2008) In seguito alla sperimentazione in classe dello scorso
DettagliMINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Liceo Statale James Joyce
Premessa (SCAMBI EDUCATIVI INDIVIDUALI) ESPERIENZE EDUCATIVE ALL ESTERO Le norme che regolano le Esperienze educative all Estero (gli scambi scolastici) sono poche e, in ogni caso, la premessa da tener
DettagliMANUALE ESPERTI PON 2007/2013
MANUALE ESPERTI PON 2007/2013 COME ACCEDERE AI PON 1 passo Gli operatori possono accedere in due modi 1 modalità di accesso Sito istruzione www.istruzione.it Cliccare su 2 2 modalità di accesso Sito Indire
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliValutazione della qualità. Quattro tesi per una valutazione della qualità nei servizi educativi 0-3 anni
Valutazione della qualità Quattro tesi per una valutazione della qualità nei servizi educativi 0-3 anni Valutazione della qualità Premessa La valutazione è un atto non solo pedagogico ma anche politico
DettagliINDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21
INDICE CAPITOLI COSA SI RACCONTA PRESENTAZIONE DI ABCITTA PARTECIPAZIONE Che cosa vuol dire partecipazione AGENDA 21 La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini IL FORUM Lo strumento che garantisce
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni
DettagliProtocollo per l accoglienza degli alunni stranieri
LICEO G. MARCONI San Miniato Pisa Protocollo per l accoglienza degli alunni stranieri Questo documento intende presentare una modalità corretta e pianificata con la quale affrontare e facilitare l inserimento
DettagliLa multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute
III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -
DettagliIstituto comprensivo di Finale Ligure. Cittadinanza e Costituzione
Istituto comprensivo di Finale Ligure Cittadinanza e Costituzione In riferimento al regolamento recante le Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell'infanzia e del Primo ciclo d'istruzione,
DettagliEducazione Ambientale "Esperienza sensoriale"
Scuola dell' Infanzia "Don Milani" plesso v.le della Repubblica Educazione Ambientale "Esperienza sensoriale" Attività svolta nelle sezioni 4 anni B; 5 anni C insegnanti Aloisio Francesca - Contu Anna
DettagliScende in campo l esperienza
Scende in campo l esperienza I percorsi Coach a 4 mani Sales nascono dall esperienza dei consulenti Opes nel supportare lo sviluppo delle competenze trasversali con la collaborazione di professionisti
DettagliDisturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare
Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Caterina D Ardia Neuropsichiatria Infantile Università Sapienza, Roma Disturbi dello Sviluppo Sono Disturbi che accompagnano la persona
Dettagliil Sistema di Indicatori di Qualità del sistema InFEA del Piemonte
REGIONE PIEMONTE In.F.E.A. - attività di sistema il Sistema di Indicatori di Qualità del sistema InFEA del Piemonte Provincia di Torino Lab. ter. Canavese Lab. ter. Pinerolese 13 gennaio 2010 valutare?
DettagliLE FATTORIE AUMENTANO
LE FATTORIE AUMENTANO Nata dalla collaborazione tra 5 fattorie didattiche, l iniziativa mira a contribuire ad elevare la qualità della didattica in fattoria e a far riconoscere le stesse come agenzie educative,
DettagliSERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI
SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA
DettagliPROGETTARE UNA GITA. A tale scopo i bambini dovranno ricercare la documentazione che permetta di scegliere la META della gita.
PROGETTARE UNA GITA Prima di dare avvio al percorso è opportuno condividere con gli alunni tutto il progetto ed eventualmente modificare alcuni elementi in rapporto alla discussione. Gli alunni devono
DettagliProject Cycle Management
Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce
DettagliProgettare e scrivere una relazione sociale: Assistente sociale nella P.A. e libera professione. Relazione di Ombretta Okely
La documentazione: funzioni e strumenti del servizio sociale integrato Progettare e scrivere una relazione sociale: Assistente sociale nella P.A. e libera professione. Relazione di Ombretta Okely NAPOLI
DettagliQUARTA ANNUALITA ANNO SCOLASTICO 2007/2008. Progettazione curata dai Proff. Augenti Antonella, Andrea Nicolì, Giulia Montesano, Francisca Camero
QUARTA ANNUALITA ANNO SCOLASTICO 2007/2008 Intervento formativo anno scolastico 2007/2008 Alternanza Scuola - Lavoro Premessa Il percorso si prefigge l obiettivo di sperimentare una modalità di apprendimento
DettagliMonitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete
Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliCorso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento
Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Arezzo, 18 marzo 2006 Ordine dei Medici, Viale Giotto 134 Dott.
DettagliSTRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE
STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 4 Classe III A.S. 2015/2016 TITOLO: Componenti fondamentali di un impianto Strumenti di misura
Dettagli