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5 24 giugno 2015 EDILIZIA E TERRITORIO Pagina 1 di 1 Lavori Pubblici Opere stradali, arriva il nuovo prezzario Anas: costi giù del 7,5% e addio a 19 elenchi locali Alessandro Arona Il Cda guidato dal nuovo presidente Gianni Armani dà l'ok al nuovo elenco prezzi nazionale. Tre obiettivi: semplificazione, abbassamento costi delle opere, riduzione dei ribassi anomali Addio ai 19 elenchi prezzi regionali dell'anas, sostituiti da un unico prezzario nazionale, valido per le opere stradali in tutta Italia. È una delle prime importanti decisioni prese dal nuovo Consiglio di amministrazione del'anas nominato il 18 maggio scorso dall'azionista Tesoro, e guidato da quella data dall'ex Ad di Terna Gianni Armani. Il Cda dell'anas ritiene che «il nuovo prezzario 2015 comporterà una riduzione dei costi delle nuove opere pianificate di circa il 7,5%». I prezzari delle opere pubbliche sono infatti gli elenchi di tutti i costi di materie prime, semilavorati, costo della manodopera e lavorazioni specialistiche che concorrono al costo complessivo dell'appalto di lavori, sia per le nuove opere che per la manutenzione straordinaria. Sulla base di questo elenco prezzi e dello specifico progetto di un'opera da mandare in gara (progetto che ci dirà "quanto" delle singole voci di costo è necessario impiegare nel singolo lotto da appaltare) sarà poi determinata la "base d'asta". «L'effetto - spiega Angelo De Cesare, vice-presidente Ance (costruttori) con delega alle opere pubbliche - non sarà necessariamente un abbassamento delle basi d'asta del 7,5%. Ho verificato con i tecnici Anas, e mi hanno spiegato che il -7,5% è un decremento medio dei "prezzi", cioè delle voci nell'elenco, nelle quali ci sono costi che aumentano e altri che scendono. A seconda delle opere, dunque, questo potrebbe comportare un aumento o una diminuzione». Anas non ci ha consentito di verificare questo aspetto con i dirigenti che hanno elaborato il prezzario, tuttavia a livello ufficiale confermano che «l'analisi condivisa dai dirigenti, dal Cda e dal presidente Armani è che il nuovo prezzario avrà l'effetto di ridurre i costi base delle opere Anas del 7,5% circa». «In ogni caso - commenta De Cesare (Ance) - è senz'altro una semplificazione il fatto di essere arrivati a un prezzario unico nazionale. Anche perché è stato il frutto di un lavoro approfondito». Anas spiega infatti che «è stata effettuata una profonda razionalizzazione dell'elenco prezzi, aggiornandoli per tenere conto delle tecnologie più moderne, della revisione dei costi delle materie prime, della revisione della produttività della manodopera e dei mezzi d'opera e delle valutazioni statistiche effettuate sui valori di prezzo rilevati su un significativo campione di gare di appalto aggiudicate negli ultimi cinque anni, anche in considerazione dei significativi ribassi registrati in alcuni comparti». Uno degli obiettivi dell'operazione è infatti anche quella di ridurre i maxi-ribassi in gara, fenomeno che negli ultimi anni è arrivato ad eccessi del 25-30%, con effetti in apparenza benefici per le casse pubbliche dell'ente appaltante, ma che spesso ha comportato richieste di varianti in corso d'opera o di revisione prezzi, se non crisi aziendali o blocco dei lavori. «Secondo l'anas - riferisce De Cesare - il nuovo prezzario avrà un effetto dissuasivo sui ribassi record, e comunque costringerà le imprese che fanno ribassi anomali a presentare giustificativi più stringenti, pena l'esclusione».

6 24 giugno 2015 EDILIZIA E TERRITORIO Pagina 1 di 2 Durc on line, alle imprese 28 giorni per regolarizzare la posizione con casse edili e Inail Massimo Frontera A meno di una settimana dall'entrata in vigore del Durc on line, arrivano le istruzioni operative delle Casse edili. Tolleranza «flessibile» sulla regolarizzazione. In uscita la circolare Inail L'impresa ha fino a 28 giorni effettivi di tempo per regolarizzare la sua posizione con le Casse edili prima. Si ricava dalla recente circolare diramata dalle Casse edili il 19 giugno scorso. Il testo introduce una flessibilità rispetto a quanto prevede il decreto attuativo del durc on line, pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» dello scorso 1 giugno, senza però infrangere il dettato della legge istitutiva del Durc. Nonostante che alle imprese che risultino irregolari nei versamenti si chieda di sanare la propria posizione entro 15 giorni, la circolare delle casse edili informa precisa che «la chiusura della fase istruttoria (che viene aperta se l'imrpesa risulta irregolare nei confronti delle casse edili, ndr)deve essere inviata a Bni (la banca nazionale delle imprese, ndr) il 28 giorno dalla data della richiesta della verifica da parte dell'utente». «In caso di mancata chiusura da parte della Cassa edile - prosegue la circolare - o di mancata indicazione dell'importo del debito entro il termine indicato, al 29 giorno la BNI chiuderà "d'ufficio" la pratica segnalando ai portali Inps e Inail la conferma di irregolarità con importo del debito contributivo pari a zero. Tale segnalazione comporterà la risultanza negativa della verifica che verrà comunicata dai richiamati portali ai soli soggetti che hanno effettuato l'interrogazione». «Si sottolinea - ammonisce la circolare - che, successivamente alla chiusura dell'istruttoria, la risultanza sarà disponibile in via definitiva per i portali Inps e Inail, quindi, la Cassa Edile non potrà rettificare quanto in precedenza comunicato». Lo stesso orientamento "tollerante" si attende anche dall'inail, che ha già definito il testo di una circolare applicativa che sarà diramata a breve. Flessibilità anche sulle scadenze di pagamento Una forma di tolleranza nei confronti dell'impresa riguarda anche i pagamenti delle scadenze naturali, a carico dell'impresa nei confronti delle casse edili. A rigore, la verifica di regolarità del durc, come spiega sempre la circolare Cnce, «riguarda i pagamenti scaduti fino la secondo mese antecedente la verifica». Per esempio, se il durc viene richiesto il primo luglio, il sistema verifica la regolarità delle scadenze relative alla fine di maggio. Tuttavia, se l'impresa ha effettuato, il pagamento successivamente a questa data e prima della data dell'interrogazione, l'impresa risulta regolare, e ottiene il durc. Le casse edili scrivono al Welfare : timori per l'operatività dell'inps «Noi siamo pronti - afferma Mauro Miracapillo, direttore delle Casse edili - e ci risulta che anche l'inail sia preparato all'entrata in esercizio del nuovo sistema». Diverso è il caso dell'inps. «Non abbiamo ancora segnali, a una settimana dall'avvio della nuova procedura, che all'inps sia effettivamente pronto», dice Miracapillo, senza nascondere la preoccupazione. Il timore delle casse edili è che non siano del tutto superate questione tecniche sulle quali l'inps aveva riscontrato criticità. Ed è per questo che la commissione nazionale delle casse edili ha deciso di scrivere al ministero del Lavoro segnalando le preoccupazioni del mondo delle imprese.

7 24 giugno 2015 EDILIZIA E TERRITORIO Pagina 2 di 2 Richiesta di durc? Per ora possono farla Pa, impresa e consulenti del lavoro A parte la circolare applicativa dell'inail (di prossima uscita) e dell'inps, restano ancora da definire alcuni aspetti operativi. Uno di questi riguarda la lista dei soggetti privati che possono chiedere il durc di un'impresa. Mentre nulla cambia per i soggetti pubblici (che rappresentano la maggior parte dei soggetti richiedenti) i soggetti privati che possono verificare il durc dell'impresa sono solo l'impresa stessa (o un suo delegato) oppure i consulenti del lavoro. Basta. «Per il momento - riferisce infatti la circolare - il sistema di delega è sospeso sino a nuove implementazioni informatiche. È stato chiarito, comunque, che i soggetti delegati di cui alla L. n. 12/1979 (consulenti del lavoro) sono invece immediatamente abilitati all'effettuazione della verifica». Per consentire l'accesso alla banca dati anche ad altri soggetti privati (come banche o studio legali) serve un adempimento tecnico, di cui è stato incaricato l'inps. Durc on line: dalla richiesta alla risposta Per il resto, la circolare Cnce, spiega nel dettaglio come funzionerà il sistema di prossima attivazione, a partire dalla richiesta, fino al rilascio o meno del documento. Ci saranno due punti di accesso per le richieste, dai siti internet di Inps e Inail. Dal momento della richiesta, parte la ricerca in contemporanea delle tre banche dati: inps, Inail e la banca dati nazionale delle imprese delle casse edili (Bni). Le risposte della Bni potranno essere due: impresa regolare; impresa irregolare. Nel primo caso significa che l'impresa è iscritta alla banca dati e che è in regola con i versamenti delle casse edili. Diversamente, l'impresa è irregolare. E questo per due possibili motivi: l'impresa non risulta iscritta alla Bni oppure non è in regola con qualche versamento. In quest'ultimo caso, «la Bni - si legge nella circolare - avvierà la fase di istruttoria mettendo a disposizione il codice fiscale dell'impresa soggetta a verifica alla/e Cassa Edile/i competente/i con i seguenti criteri: a tutte le Casse Edili che abbiano segnalato irregolarità alla Bni; alla/e Casse Edili competenti per il territorio ove ha sede legale l'impresa, nel caso di non iscrizione della stessa ad alcuna Cassa del sistema». In questo caso parte l' via posta certificata che invita a regolarizzare la posizione entro 15 giorni. Ciascuno dei tre operatori - Inps, Inail e Cassa edile - gestisce separatamente le verifiche, pertanto, se l'impresa ha delle pendenze con tutti e tre i soggetti riceverà tre diverse mail via Pec. Il durc dell'impresa regolare visibile a tutti L'aspetto interessante del sistema del durc on line è che tutti durc regolari saranno visibili a chiunque ne faccia richiesta (sempre che, ovviamente, ci sia stata in precedenza una richiesta di verifica del durc, anche dalla stessa impresa). Se il durc di un'impresa non c'è, significa che l'impresa non è regolare, oppure che nessuno ha chiesto il durc. In questo senso, l'impresa ha tutto l'interesse a chiedere, essa stessa un durc ogni 120 giorni, per certificare all'esterno, la sua regolarità.

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9 24 giugno 2015 IL SOLE 24 ORE Pagina 1 di 1

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