LE PREVISIONI DELLE FAMIGLIE
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- Jacopo Fontana
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1 LE PREVISIONI DELLE FAMIGLIE Trieste aprile 2013 Riproduzioni e stampe dovranno riportare in modo visibile la fonte e la proprietà dell informazione. Inoltre, su richiesta al Servizio Statistica del Comune di Trieste, si potranno avere i dati in formato aperto (excel).
2 La stima del numero futuro di famiglie rappresenta sempre più un tema di grande interesse date le ripercussioni che la struttura familiare ha sulla realtà sociale ed economica di un area territoriale. Specificatamente l andamento evolutivo delle diverse tipologie familiari è di primaria importanza nella previsione di alcune forme di consumo, nella progettazione e successiva domanda di abitazioni e in molti altri aspetti inerenti le politiche di natura sociale ed assistenziale. In questo studio ci si limita ad alcune considerazioni di base. Come per le previsioni relative alla popolazione residente, anche per lo studio dell evoluzione del numero e delle caratteristiche delle famiglie non si può prescindere da un analisi preliminare del passato recente e, anche se la maggior parte dei dati utilizzati per le elaborazioni sono di fonte anagrafica, non va dimenticato che il numero di famiglie e le caratteristiche di queste ultime dipendono anche da aspetti socioeconomici che agiscono sulle scelte delle persone. Le famiglie residenti nel Comune di Trieste erano al primo gennaio 1993, a fronte di una popolazione residente complessiva di unità. Il numero complessivo di famiglie al primo gennaio 2013 è pari a , mentre la popolazione residente complessiva conta residenti ( dato anagrafico ancora non allineato al censimento 2011). Quindi sia il numero complessivo di residenti che il numero di famiglie è calato, ma in termini relativi le famiglie sono calate molto meno velocemente della popolazione. Questa diversa evoluzione è naturalmente dovuta alla continua riduzione del numero medio di componenti per famiglia, passato da un valore di 2,02 persone per nucleo familiare al primo gennaio 1993 a quello pari a 1,91 al primo gennaio Una dimensione media così contenuta è dovuta all elevatissimo numero di famiglie composte da una sola persona ( al primo gennaio 2013, pari al 47,07% del numero complessivo di famiglie alla stessa data). Questa espansione delle famiglie composte da un unico individuo è dovuta sia a fenomeni sociali che demografici (in primo luogo l invecchiamento della popolazione). 2
3 al 1 gennaio Famiglie Residenti in famiglia N medio componenti , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,91 Volendo stimare il numero complessivo futuro delle famiglie si possono utilizzare diversi metodi esistenti in letteratura e nella pratica. In questo studio si è utilizzato sia il metodo del numero medio dei componenti, sia quello più diffuso in letteratura dei tassi di capifamiliarità, due diverse metodologie, ciascuna con la sua peculiarità che, seppur fornendo una forbice, hanno portato a dei risultati simili. Con il numero medio di componenti si parte dalla dimensione media delle famiglie che è funzione della variazione del numero medio di figli per coppia e del livello di frammentazione dei nuclei familiari, oltre che di tutte le altre variabili non considerate esplicitamente. Lo studio del numero complessivo di famiglie con questa metodologia avviene attraverso dei valori riassuntivi, di più semplice ed immediata lettura, che permettono di evitare un proliferare di ipotesi da dover effettuare e quindi un numero maggiore di possibilità di errore nelle quali ricadere. L altro metodo utilizzato (tassi di capifamiliarità) è più analitico rispetto al precedente e richiede, per passare dalla popolazione prevista alle corrispondenti famiglie, il calcolo dei tassi d incidenza dei capifamiglia (ottenuti come rapporto tra i capifamiglia distinti per classi di età e la popolazione corrispondente). La difficoltà di questa metodologia consiste proprio nel prevedere le propensioni future ad essere capo-famiglia per classi di età, perché i soli dati anagrafici e le poche conoscenze relative alle modificazioni strutturali delle famiglie non consentono assunzioni molto precise. Partendo dall unico ragionamento certo, ovvero che i cambiamenti delle forme familiari hanno riguardato la riduzione della loro dimensione (con un numero medio di componenti che è 3
4 sceso) ed un processo di semplificazione delle loro strutture, intendendo con questo una evoluzione verso famiglie contenenti un numero sempre minore di nuclei, lavorando sulla popolazione residente complessiva prevista nell ipotesi centrale (la più probabile) si è ottenuta la previsione del numero complessivo di famiglie con le due metodologie. Come si evince dalla tabella sottostante, si prevede un numero complessivo di famiglie abbastanza stabile nel medio periodo, un po più alto con la metodologia dei tassi di capifamiliarità. PREVISIONI NEL MODELLO CENTRALE DEL NUMERO COMPLESSIVO DI FAMIGLIE AL 1 GENNAIO NUMERO M. C TASSI CAPIFAM Comune di Trieste Numero famiglie residenti nell' ipotesi centrale Anni (dati al 1 gennaio) NUMERO MEDIO COMPONENTI TASSI CAPIFAMILIARITA'
5 Applicando la stessa distribuzione percentuale del numero di famiglie per numero di componenti ai risultati ottenuti con i due metodi si ottengono i seguenti prospetti: Previsione numero famiglie al 1 gennaio con il met odo del numero medio di componenti Componenti nucleo familiare o più TOTALE Compon enti nucleo familiare Previsione numero famiglie al 1 gennaio con il met odo dei tassi di capifamiliarità o più TOTALE Una lettura della progressiva riduzione della dimensione media delle famiglie può esser fatta attraverso la distribuzione percentuale delle famiglie per numero di componenti: come si vede graficamente dalle torte sottostanti, si passa da una percentuale del 41,50% del totale di famiglie residenti al 1 gennaio 1993 composte da un componente ad un valore pari al 43,37% al 1 gennaio 2003 e al 47,07% al 1 gennaio Se ne prevede uno attorno al 48,89% alla fine dei quindici anni di previsione. Il trend delle famiglie a due componenti risulta più stabile, passando dal 28,93% al 1 gennaio 1993, al 29,94% al 1 gennaio 2003 e al 28,37% al 1 gennaio Si prevede una percentuale del 27,19% al 1 gennaio Diversa la situazione per i nuclei familiari di tre, quattro o più persone: al 1 gennaio 1993 il 18,05% era composta da tre componenti, al 1 gennaio 2003 era il 16,40% e al 1 gennaio 2013 il 13,91%. Si prevede un valore del 13,30% al 1 gennaio Per i nuclei di quattro o più componenti il trend a Trieste è stato più costante: al 1 gennaio 1993 l 11,53% era composta da quattro o più componenti, al 1 gennaio 2003 era il 10,29% e al 1 gennaio 2013 il 10,65%. Si prevede un valore del 10,62% al 1 gennaio
6 distribuzione percentuale del numero di famiglie per numero di componenti al 1 gennaio ,53% 18,05% 41,50% 1 componente 2 componenti 3 componenti 4 o più componenti 28,93% distribuzione percentuale del numero di famiglie per numero di componenti al 1 gennaio ,29% 16,40% 43,37% 1 componente 2 componenti 3 componenti 4 o più componenti 29,94% 6
7 distribuzione percentuale del numero di famiglie per numero di componenti al 1 gennaio ,65% 13,91% 47,07% 1 componente 2 componenti 3 componenti 4 o più componenti 28,37% distribuzione percentuale del numero di famiglie per numero di componenti previsto al 1 gennaio ,62% 13,30% 48,89% 1 componente 2 componenti 3 componenti 4 o più componenti 27,19% 7
8 L analisi presentata ha dimostrato, mediante l utilizzo di due diverse metodologie, partendo dalla previsione demografica della popolazione residente nello scenario centrale, come di fatto si preveda nel medio periodo una sostanziale stabilità nel numero complessivo di famiglie residenti. Il fatto però che, parallelamente, si preveda un ulteriore calo del numero medio di componenti, rappresentato dalla crescita delle famiglie con un solo componente, evidenzia le conseguenze di un malessere demografico della popolazione. Ringraziamenti Si ringrazia vivamente per la disponibilità il Settore Statistica del Comune di Bologna, in particolare il Dottor Franco Chiarini. Autori Questo studio è stato realizzato da un funzionario del Servizio Statistica del Comune di Trieste, dott.ssa Antonella Primi, nell ambito delle attività di studio dell ufficio. In qualità di statistico ne ha curato l acquisizione, l elaborazione e la successiva verifica delle informazioni statistiche e lo sviluppo del modello di previsione demografico. 8
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