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1 Cliccare sul titolo della FAQ per leggere la risposta relativa Valutazione Rischi Settore Musicale : Dovendo valutare il rischio di una fanfara militare( banda musicale che opera per cerimonie e intrattenimento e che esegue prove a frequenza giornaliera circa 2 ore/giorno lavorativo) vorrei avere informazioni su quali rischi possono essere presenti ( presumo: rumore, movimentazione carichi, movimenti ripetitivi e posture ergonomiche) e quali sono i riferimenti (linee guida e buone prassi applicabili). Bisogna innazitutto stabilire se la Fanfara militare in questione è effettivamente appartenente ad un corpo delle forze armate. In tal caso infatti, in virtù del comma 2, art. 3 DLgs 81/08, le disposizioni del Decreto sono applicate in ragione delle particolari ed effettive esigenze del servizio espletato, e delle peculiarità organizzative. Nel caso in questione i rischi caratterizzanti ipotizzabili sono certamente quelli indicati dall'interpellante, al riguardo dei quali non esistono al momento linee guida o norme di buona prassi. Pertanto, la rilevazione e valutazione di tali rischi deve seguire i criteri generali previsti dal DLgs 81/08 per i singoli tipo di rischio, e quelli particolari riconducibili con procedimento analogico ad attività simili o paragonabili per intensità e modi di esposizione ai singoli pericoli (rumore, MMC, fattori ergonomici, microclimatici, ecc.) Dvr -Procedure Standardizzate: Mi interessava sapere se le aziende che hanno meno di dieci dipendenti posso redigere il Dvr secondo l'art.28 (per intenderci quello redatto sino ad oggi in maniera tradizionale) in luogo di quello standardizzato. Da una lettura attenta del testo unico art.29 comma 5 si legge che I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano la valutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui all articolo 6, comma 8, lettera f); sembra quasi che la 1 / 8

2 procedura sia solo quella, e se voglio non applicare le procedure standardizzate lo posso fare? ( e ovvio che l'altra strada sarebbe un DVR più completo e meno standard). La procedura standardizzata è uno strumento reso disponibile per le aziende sino a 10 dipendenti per redigere un documento di valutazione dei rischi conforme a quanto previsto dal DLgs 81/08. L art. 28, infatti, recita la scelta dei criteri di redazione del documento è rimessa al datore di lavoro che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità in modo da garantire la completezza e l idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione, per cui le procedure che consentono di preparare un documento di valutazione dei rischi coerente è espressione di adempimento degli obblighi in materia di valutazione dei rischi da parte del datore di lavoro. Pertanto, le aziende con meno di 10 lavoratori disporranno di procedure standardizzate capaci di affermare il rispetto delle disposizioni in materia di valutazione dei rischi. Se un azienda con meno di 10 lavoratori ha un proprio documento di valutazione (quindi senza essersi avvalsa dell autocertificazione), tale documento non dovrà essere sottoposto a rielaborazioni secondo le procedure standardizzate ma sarà perfettamente valido ed efficace e dovrà solo far riferimento ai normali obblighi di aggiornamento del documento di valutazione dei rischi. dv r trasporti: sono disponibili documenti esemplificativi della valutazione dei rischi in ambito società di trasporti? Consigliamo la visione del seguente link: /index.htm dvr e piante piano emergenza per sedi modeste : E' necessario redige i DVR anche per negozi che non superano i 150 mq.? Per le stesse sedi è necessario esporre le piante di emergenza, fare un piano di evacuazione ed effettuare la prova annuale? Qual'è il limite in termini di superfici per questi adempimenti? Avete un elenco di adempimenti sulla sicurezza riferito ad attività di superfici piccole/medie o dove il rischio è basso/medio? Le attività commerciali con superficie inferiore a 400 m2, non sono soggette alla disciplina dei procedimenti della prevenzione incendi in quanto non comprese al punto 87 del D.P.R. 1 agosto 2011, n / 8

3 In presenza di lavoratori dipendenti, così come definiti nell articolo 3 del D. Lgs 81/2008, il datore di lavoro deve ottemperare alle disposizioni del predetto D. Lgs, ed in particolare: alla valutazione di tutti i rischi, con l elaborazione di uno specifico documento; alla designazione del responsabile del servizio prevenzione e protezione; alla designazione del personale incaricato dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio; alla informazione e formazione del personale dipendente; all adozione delle misure necessarie alla prevenzione incendi e dell evacuazione dei luoghi di lavoro. Nel seguito verranno trattati gli adempimenti sopra indicati con specifico riferimento all aspetto antincendio, premesso che relativamente alla prevenzione incendi, restano in vigore i criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze di cui al DM 10 marzo Valutazione dei rischi nell ambiente di lavoro Trattandosi di attività di modeste dimensioni, si presume che il numero dei dipendenti sia inferiore a 10 unità. In questo caso, la valutazione dei rischi, come previsto all articolo 29 del D. Lgs 81, comma 5, può essere, sino al 31/12/2012 a meno di ulteriori proroghe del termine originario del 30/6/12, costituita da una autocertificazione. Successivamente dovrà essere realizzato un DVR conformemente alle linee guida che saranno pubblicate entro quella data. Il documento deve avere data certa e contenere una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori, compreso quindi il rischio di incendio; relativamente a tale rischio può essere fatto riferimento alle linee guida contenute nell allegato I al predetto DM 10 marzo 1998, che indicano in modo chiaro un possibile percorso di valutazione, mentre dall allegato II sono ricavabili le misure intese a ridurre le probabilità di insorgenza degli incendi. In esito alla valutazione dovrà essere indicato il livello di rischio di 3 / 8

4 incendio dell attività e il/i nominativo/i incaricato/i della prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze. Designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione Il datore di lavoro può svolgere direttamente il compito di responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, di primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione, nelle ipotesi previste dall allegato 2 al D. Lgs 81/2008, che per le attività commerciali ammette per aziende fino a 200 dipendenti. Il datore di lavoro dovrà comunque frequentare un corso della durata minima di 16 ore nel rispetto dei contenuti del DM 16 gennaio 1997, articolo 3. Designazione del personale incaricato dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio Come detto al precedente punto, lo stesso datore di lavoro può svolgere tale compito e per aziende con ridotto numero di persone (3-4) può essere sufficiente il solo datore di lavoro, mentre in caso di maggior numero di dipendenti può essere utile almeno una seconda persona. Ovviamente gli addetti dovranno risultare opportunamente formati. Informazione e formazione del personale dipendente Per tutti i dipendenti è necessario provvedere alla informazione sui rischi di incendio, con contenuti da valutare sulla base delle risultanze della valutazione dei rischi; in pratica si tratta di definire un sintetico e chiaro documento da consegnare a tutti i lavoratori all atto dell assunzione, nel quale evidenziare: i rischi di incendio generali e legati alla specifica mansione svolta; la posizione delle uscite di sicurezza; 4 / 8

5 la posizione dei comandi per l interruzione delle alimentazioni energetiche (energia elettrica, gas); la posizione degli estintori; la posizione ed il funzionamento di eventuali porte resistenti al fuoco; le procedure da attuare in caso di incendio. La formazione degli incaricati alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, deve essere svolta secondo i contenuti minimi riportati nell allegato IX del DM 10 marzo Tali contenuti sono differenziati in relazione al livello di rischio di incendio dell attività, che si determina in base alla valutazione del rischio di incendio (comunque una classificazione con un inquadramento indicativo delle attività è riportata nello stesso allegato IX); l attività commerciale in questione si ritiene possa essere di per se considerata a basso rischio di incendio (da tenere presente però che eventuali aree o impianti a rischio specifico di incendio possono variare il livello di rischio) e quindi possa essere sufficiente il Corso A (durata 4 ore). Adozione delle misure necessarie alla prevenzione incendi e dell evacuazione dei luoghi di lavoro Le misure da osservare in qualsiasi luogo di lavoro sono contenute negli allegati al DM 10 marzo Tra queste sono in ogni caso previste quelle relative alla gestione dell emergenza. Per attività non soggette al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi e con meno di 10 dipendenti il datore di lavoro non è tenuto alla redazione del piano di emergenza, fermo restando l adozione delle necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio (art. 5 DM 10 marzo 1998). Indicazioni sulla pianificazione delle procedure in caso di incendio sono contenute nell allegato VIII al DM 10 marzo 1998, tenendo presente che per i luoghi di lavoro di piccole dimensioni il piano può limitarsi a degli avvisi scritti contenenti norme comportamentali. DUVRI: Il consiglio di amministrazione di una casa di riposo con tre 5 / 8

6 dipendenti (1 amministrativa e 2 OSS) firma un contratto con cooperativa per la gestione della casa con mansioni identiche a quelle già presenti. La cooperativa non utilizza prodotti o attrezzature proprie. In tal caso è necessario redigere un DUVRI (quali sarebbero le interferenze?) e quali, di conseguenza, i costi per la sicurezza da interferenza? E' necessario un semplice DUVRI, dal quale risulti che non esistono rischi di interferenza. I costi per la sicurezza dipendono dalle condizioni di attività e, sulla base delle informazioni date, potrebbero essere ascrivibili alla eventuale formazione specifica erogata dalla Casa di cura ai dipendenti della Cooperativa DVR per aziende con meno di 10 addetti: Per le aziende con meno di 10 addetti si può eseguire il DVR in art. 28 e non applicare l'art.29 ovvero le procedure semplificate? Il Documento Programmatico (impropriamente chiamato Documento di Valutazione dei Rischi: usiamo tutti questo termine, ma la Valutazione dei Rischi è attività precedente, un "prerequisito", all'esito della quale si redige il Documento) va sempre redatto secondo i dettami e con i requisiti previsti dagli artt. 28 e 29, da parte di qualsiasi DdL di qualsiasi Azienda, indipendentemente dalle dimensioni e/o tipologia di attività Le "Procedure standardizzate" sono semplicemente uno "standard" semplificato individuato dalle Istituzioni adottabile, se lo si vuole, per le Aziende sino a 50 dipendenti che non rientrino nell'elenco di attività ex art. 31 comma 6 lettere a) b) c) d) g), che sono sempre tuttavia padronissime di adottare un altro modello purchè nel rispetto dei disposti degli artt. 28 e 29. P.S. mai dimenticare che il vero soggetto della "VDR" sono le mansioni affidate ai dipendenti collegate al ciclo produttivo aziendale, ed il vero scopo del "Documento di VDR" è la comunicazione agli interessati per la informazione e formazione sulle MMS adottate in funzione delle mansioni. Se questo è chiaro, appare evidente che la sostanza cambia poco quale che sia lo schema adottato per la redazione del "Documento Programmatico". 6 / 8

7 SORVEGLIANZA SANITARIA: TUTTI I DIPENDENTI SONO SOGGETTI A SORVEGLIANZA SANITARIA O SOLO QUELLI CHE PRESENTANO RISCHI SPECIFICI RICADENTI ALL'INTERNO DEL D.V.R.? a) DIRIGENTI che non hanno più di 20 ore sul PC a quale sorveglianza sanitaria devono essere sottoposti? b) FUNZIONARI di commercio dipendenti che guidano solo l'automezzo aziendale a che sorveglianza vanno sottoposti? Vanno sottoposti alla SORVEGLIANZA SANITARIA SOLO QUELLI CHE PRESENTANO RISCHI SPECIFICI RICADENTI ALL'INTERNO DEL D.V.R., per i quali rischi la legge preveda esplicitamente tale misura di prevenzione. Tutti gli altri NON devono essere sottoposti al M.C.; in caso contrario vi è violazione dell'art. 5 dello Statuto dei Lavoratori (sanzioni sino ad 1 anno di arresti) Quindi: DIRIGENTI che non superano le 20 ore sul PC e i dipendenti che guidano solo l'automezzo aziendale, NIENTE M.C. end faq 7 / 8

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