CAPO I - QUALITÀ, PROVENIENZA E PROVE DEI MATERIALI; MODALITÀ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO;

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2 PROGETTO A DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA

3 OPERE EDILI

4 CAPO I - QUALITÀ, PROVENIENZA E PROVE DEI MATERIALI; MODALITÀ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO; PARTE I: QUALITÀ, PROVENIENZA E PROVE DEI MATERIALI Art. 1 - PIETRAME Le pietre naturali da impiegarsi nella muratura e per qualsiasi altro lavoro dovranno corrispondere ai requisiti richiesti dalle norme in vigore e dovranno essere a grana compatta ed ognuna monda da cappellaccio, esenti da piani di sfaldamento, senza screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego ed offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere assoggettate. Saranno escluse le pietre alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente. Le pietre da taglio, oltre a possedere gli accennati requisiti e caratteri generali, dovranno essere sonore alla percussione, immuni da fenditure e litoclasi e di perfetta lavorabilità. Il profilo dovrà presentare una resistenza alla compressione non inferiore a 1600 Kg/cm² ed una resistenza all'attrito radente (Dorry) non inferiore a quella del granito di S. Fedelino, preso come termine di paragone. Art. 2 PIETRE DA TAGLIO PER BORDURE, SOGLIE E COPERTINE Le pietre naturali da impiegarsi nella realizzazione delle bordure dovranno essere di prima qualità e rispettare le dimensioni indicate negli elaborati grafici con la tolleranza del millimetro. L impresa potrà approvvigionare il materiale ove riterrà opportuno; a sua cura e spese verranno fornite, entro due mesi dalla consegna dei lavori, un campione di ogni tipo di manufatto impiegato per la realizzazione dell opera, con riferimento alla tavola grafica dedicata. L approvazione della pietra impiegata e del risultato ottenuto nella lavorazione, verrà effettuato per iscritto dalla direzione lavori. Solo a seguito della formale approvazione di ogni campione di materiale l impresa potrà dare avvio all ordine di tutto il materiale. Gli elementi lapidei dovranno essere a grana compatta ed ognuna monda da cappellaccio, esenti da piani di sfaldamento, senza screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego ed offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere assoggettate. Saranno escluse le pietre alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente. Le pietre da taglio, oltre a possedere gli accennati requisiti e caratteri generali, dovranno essere sonore alla percussione, immuni da fenditure e litoclasi e di perfetta lavorabilità. Art. 3 MATERIALI LATERIZI I laterizi da impiegare per lavori di qualsiasi genere, dovranno corrispondere al D.M. 14 febbraio 1992, allegato 7, ed alle norme UNI vigenti. I mattoni pieni per uso corrente dovranno essere parallelepipedi, di lunghezza doppia della larghezza, di modello costante, presentare sia all'asciutto che dopo prolungata immersione nell'acqua, una resistenza alla compressione idonea a quella richiesta per il tipo di struttura e manufatto che si devono costruire. I mattoni forati, le volterrane ed i tavelloni dovranno pure presentare una resistenza alla compressione di almeno 16 Kg per cmq di superficie premuta. Tutti gli elementi impiegati dovranno avere una percentuale di foratura inferiore al 55%. Art. 4 - MATERIALI FERROSI E METALLI VARI a) Materiali ferrosi - i materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature, paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili. 1

5 Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste del citato D.M 14 febbraio 1992, allegati n. 1, 3, 4 ed alle norme UNI vigenti e presentare inoltre, a seconda della loro qualità, i seguenti requisiti: Ferro - il ferro dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di marcatissima struttura fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di screpolature, senza saldature aperte, e senza altra soluzione di continuità. Acciaio trafilato o laminato - tale acciaio, nella varietà dolce (cosiddetto ferro omogeneo), semiduro e duro, dovrà essere privo di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di continuità. In particolare, per la prima varietà sono richieste perfetta malleabilità e lavorabilità a freddo e a caldo, senza che ne derivino screpolature o alterazioni; esso dovrà essere altresì saldabile e non suscettibile di prendere la tempera; alla rottura dovrà presentare struttura lucente e finemente granulare. Per l acciaio con funzione strutturale si rinvia alle tecniche strutturali. Acciaio fuso in getti - L'acciaio in getti per cuscinetti, cerniere, rulli e per qualsiasi altro lavoro, dovrà essere di prima qualità, esente da soffiature e da qualsiasi altro difetto. Ghisa - La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace, leggermente malleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; di frattura grigia finemente granosa, e perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capaci di menomarne la resistenza. Dovrà essere inoltre perfettamente modellata. E' assolutamente escluso l'uso di ghise fosforose. Ghisa sferoidale i manufatti in ghisa sferoidale, per la realizzazione di chiusini, griglie e caditoie, verranno forniti, previa approvazione della direzione lavori, insieme ai certificati che ne comprovano le resistenze meccaniche e saranno acquistati da primarie ditte produttrici. b) Metalli vari - il piombo, lo zinco, lo stagno, il rame e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare nelle costruzioni devono essere delle migliori qualità, ben fusi o laminati a seconda della specie di lavori a cui sono destinati, e scevri da ogni impurità o difetto che vizi la forma, o ne alteri la resistenza o la durata. Art. 5 - TUBAZIONI 1. Tubi di acciaio - dovranno essere trafilati e perfettamente calibrati. Quando i tubi di acciaio saranno zincati dovranno presentare una superficie ben pulita e scevra da grumi; lo strato di zinco sarà di spessore uniforme e ben aderente al pezzo, di cui dovrà ricoprire ogni parte. 2. Tubi di cemento - dovranno essere confezionati con calcestruzzo sufficientemente ricco di cemento, ben stagionati, ben compatti, levigati, lisci, perfettamente rettilinei a sezione interna esattamente circolare, di spessore uniforme e scevri affatto da screpolature. Le superfici interne dovranno essere intonacate e lisciate la frattura dei tubi di cemento dovrà essere pure compatta, senza fessure ed uniforme. Il ghiaiettino del calcestruzzo dovrà essere così intimamente mescolato con la malta, che i grani dovranno rompersi sotto l'azione del martello senza distaccarsi dalla malta. 3. Tubi di PVC - dovranno essere ottenuti per estrusione a garanzia di una calibratura perfetta e continua e devono soddisfare le norme UNI vigenti e risultare idonei alle prove prescritte dalla norma UNI 7448/75: - scarichi per acque fredde: devono essere realizzati con tubi che corrispondano alla norma UNI 7443/75 ed avere gli spessori del Tipo 3O1 e con pezzi speciali che rispettino la norma UNI 7444/75; - condotte interrate: devono corrispondere alla norma UNI 7447/75; I pezzi speciali destinati a queste condotte devono corrispondere alla norma UNI 7442/75. N.B. - Tutti i materiali dovranno rispondere alle prescrizioni ed alle norme di accettazione stabilite da disposizioni di legge o decreti in vigore od emanate durante l'esecuzione dei lavori. Art. 6 - BITUMI I leganti bituminosi rispetteranno quanto prescritto dal Capitolato speciale approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n in data , per l'esecuzione di pavimentazioni in conglomerati bituminosi. L approvazione di leganti additivati, a parità di prezzo, dovrà essere sottoposta all approvazione della direzione lavori. 2

6 Art. 7 - PROVE DEI MATERIALI L'Impresa e' tenuta all'osservanza delle leggi e disposizioni vigenti relative alle prove ed all'accettazione dei materiali; all'uopo dovrà provvedere a tutte le spese di prelevamento e d'invio dei campioni agli Istituti di prova che saranno indicati dall'amministrazione ed a pagare le relative tasse e spese. Potrà essere ordinata la conservazione dei campioni di sigilli a firma del Direttore dei Lavori e dell'impresa nei modi più adatti a garantire l'autenticità. Per quanto riguarda in particolare, i lavori di pavimentazione, l'impresa dovrà provvedere, su disposizione della D.L., alle analisi granulometriche degli aggregati caldi e delle miscele per avere la certezza che le dimensioni, le qualità e le quantità corrispondano a quelle prescritte. L'Impresa deve inoltre, consentire, in ogni momento, libero accesso al Direttore dei Lavori (o al suo rappresentante autorizzato) all'impianto di preparazione degli aggregati e delle miscele per la verifica dei pesi, delle caratteristiche dei materiali e della temperatura. Per quanto riguarda, in particolare, le tubazioni, l'impresa dovrà presentare, a richiesta della Direzione Lavori, i certificati di avvenute prove di resistenza e pressione eseguite in fabbrica. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di sottoporre a prove e verifiche i materiali forniti dall'impresa, intendendosi a totale carico di quest'ultima le spese occorrenti per il prelevamento e l'invio dei campioni e quelle per le prove. 3

7 PARTE II: MODALITÀ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO Art. 8 - TRACCIAMENTI Prima di porre mano ai lavori di sterro o riporto, l'impresa è obbligata ad eseguire la picchettazione completa del lavoro, in modo che risultino indicati i limiti degli scavi e dei riporti. A suo tempo dovrà pure stabilire, nei tratti che fosse per indicare la direzione dei lavori, le modine o garbe necessarie a determinare con precisione l'andamento delle scarpate tanto degli sterri che dei rilevati, curandone poi la conservazione e rimettendo quelli manomessi durante l'esecuzione dei lavori. L'Impresa dovrà procedere al tracciamento delle fondazioni relative al manufatto edilizio nonché di tutti i muri contro terra, pure con l'obbligo della conservazione dei picchetti, ed, eventualmente, delle modine, come per i lavori in terra. Art. 9 INTERFERENZE CON SERVIZI TECNOLOGICI Le principali interferenze con i servizi tecnologici (reti elettriche, telefoniche, acquedotto, fognatura, canali irrigui, ecc.) sono evidenziate nelle tavole progettuali e risolte mediante specifici interventi da operare o da parte dell impresa o da parte dell Ente preposto (AD ESEMPIO LE LINEE ELETTRICHE). In riferimento al carattere qualitativo che riveste il rilievo delle suddette canalizzazioni (approssimazione della posizione planimetrica e impossibilità, in gran parte dei casi, di conoscere precisamente la profondità di posa) non si escludono altre interferenze che dovranno essere risolte di volta in volta. Nei suddetti casi l Impresa dovrà segnalare immediatamente l interferenza alla direzione lavori, con raccomandata a mano o telegramma; la direzione lavori provvederà ad eseguire, entro 48 ore dal momento di arrivo della comunicazione, un sopralluogo in cantiere per verificare la situazione e prevedere le eventuali opere di adattamento. Le eventuali opere di adattamento verranno compensate con i prezzi di elenco, eventualmente in economia. In nessun caso l impresa potrà apporre riserve o chiedere maggiori compensi per mancata produzione e qualsiasi altro danno, motivandole con interferenze impreviste che, per natura stessa dell appalto, sono connaturate con la realizzazione dell opera. Art SCAVI IN GENERE Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro a mano o con mezzi meccanici dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla Direzione lavori. Nell'esecuzione degli scavi in genere l'appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti o franamenti, restando esso, oltreché, totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico a spese alla rimozione delle materie franate. Le materie provenienti dagli scavi, ove non siano utilizzabili e non ritenute adatte, a giudizio insindacabile della Direzione, ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate fuori dalla sede del cantiere o in pubblici scarichi o su aree che l'appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spese. Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere depositate in luogo adatto, accettato dalla Direzione lavori, per essere poi riprese a tempo opportuno. In ogni caso, le materie depositate non dovranno essere di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti in superficie. E' assolutamente vietato lo scarico entro o sui bordi dei fiumi, dei torrenti e dei canali di qualunque tipo. La Direzione dei lavori potrà fare asportare, a spesa dell'appaltatore, le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni. In caso di presenza di acqua l'impresa provvederà ai drenaggi necessari in modo da evitare l'imbibimento del terreno e procederà al suo esaurimento con pompa. Gli oneri derivanti da scavi in presenza di acqua sono a completo carico dell'impresa, come pure quelli derivanti da scavi in roccia o rimozione di trovanti. 4

8 Art REINTERRI Per la formazione dei reinterri si impiegheranno in generale, fino al loro esaurimento tutte le materie provenienti dagli scavi in quanto disponibili ed all'uopo ritenute adatte, a giudizio insindacabile della Direzione lavori. Quando venisse a mancare in tutto o in parte il materiale provenienti dagli scavi in quanto disponibili ed all'uopo ritenute adatte, a giudizio di legge in materia di polizia mineraria e forestale. Il riempimento di ogni tratto di trincea (curando che attraverso la proprietà privata sia rimesso a posto il terreno coltivato e siano rifatti i fossi) non sarà fatto se non dopo la prova idraulica, se prevista. Durante il reinterro di tubazioni, di norma il primo strato di terra attorno e sopra i tubi, di uno spessore di almeno 20 cm, dovrà essere costituito da materie terrose sane, escluse le pietre, i ciottoli, i materiali ed i detriti rocciosi. Il riempimento sarà eseguito disponendo le materie a strati non maggiori di m 0,30 di altezza, costipandole con i macchinari e mezzi idonei e innaffiandole abbondantemente per renderle compatte e completato da una sagomatura esterna con il dovuto eccesso, rispetto al terreno vicino, per tenere conto del calo e della necessità di dare sgombro alla pioggia. Art RILEVATI, RIPORTI E RIEMPIMENTI IN GENERE Per la formazione dei rilevati, riporti e riempimenti saranno impiegati in generale e salvo quanto segue, fino al loro totale esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi in quanto disponibili ed adatte, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori, per la formazione dei rilevati dopo aver provveduto alla cernita, separazione ed accatastamento dei materiali che si ritenessero idonei per la formazione di ossature, inghiaiamenti, costruzioni murarie, ecc...., i quali restano di proprietà della Amministrazione come per legge, potranno altresì essere utilizzate nei rilevati e nei riporti, per la loro formazione, anche materie provenienti da scavi effettuati in altri cantieri, sempreché disponibili ed egualmente ritenute idonee e previa cernita e separazione dei materiali utilizzabili di cui sopra. Quando venissero a mancare in tutto od in parte i materiali di cui sopra si provvederanno le materie occorrenti scavandole o, come suol dirsi, prelevandole da cave di prestito che forniscano materiali riconosciuti pure idonei dalla Direzione Lavori. Tali cave potranno essere aperte dovunque l'impresa riterrà di sua convenienza, subordinatamente soltanto all'idoneità delle materie da portare in rilevato ed al rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia di polizia minerarie e forestale, nonché stradale nei riguardi delle eventuali distanze di escavazione lateralmente alla costruenda strada. Il suolo costituente la base sulla quale si dovranno impiantare i rilevati, i riporti ed i riempimenti, od opere consimili, dovrà essere accuratamente preparato, espurgandolo da piante, cespugli, erbe, canne, radici e da qualsiasi altra materia eterogenea e trasportando fuori della sede del lavori le materie di rifiuto. Per rilevati, riporti e riempimenti, si dovranno sempre impiegare materie sciolte, silicee o ghiaiose, restando vietato in modo assoluto l'impiego di quelle argillose ed in generale tutte che con l'assorbimento d'acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte. I detriti risultanti dalle demolizioni possono essere impiegati nei limiti in cui abbiano una forma che consenta successiva rullatura per strati. Sarà obbligo dell'appaltatore, escluso qualsiasi compenso, assumere tutti gli accorgimenti affinché i profili, i livelli e le quote risultino, in sede di collaudo, eguali a quanto prescritto dal progetto. Non si potrà sospendere la formazione di rilevati, riporti e riempimenti, senza che ad essi sia stata data una configurazione tale da assicurare lo scolo delle acque piovane. Nella ripresa del lavoro, il rilevato già eseguito dovrà essere espurgato dalle erbe e cespugli che vi fossero nati, nonché' configurato a gradoni praticandovi inoltre dei solchi per il collegamento delle nuove materie con quelle prima impiegate. Per il rivestimento delle scarpate si dovranno impiegare terre vegetali per gli spessori previsti in progetto ed ordinati dalla Direzione Lavori. L'Appaltatore dovrà consegnare i rilevati con scarpate regolari e spianate, con i cigli bene allineati e profilati, compiendo a sue spese, durante l'esecuzione dei lavori e fino al collaudo, la sistemazione delle scarpate, delle banchine, e l'espurgo dei fossi. E' altresì compreso l'eventuale ripristino e, se necessario, la sostituzione di tubi d'acquedotto preesistenti, di attraversamenti irrigui, ecc.., nonché la semina, il ripristino e la sistemazione della cotica erbosa. Durante l'esecuzione dei rilevati, riempimenti e riporti, l'impresa ha l'obbligo di effettuare tutte le lavorazioni compatibili anche ad evitare la ripetizione di scavi. 5

9 Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancata od imperfetta osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a carico dell'appaltatore. I riempimenti a tergo di muri degli edifici dovranno essere compattati per strati di 30 cm in modo da evitare qualsiasi possibile cedimento del terreno e conseguente deformazione dei manufatti sovrastanti (marciapiedi, bordure, ecc.) RILEVATI COMPATTATI I rilevati compattati saranno costituiti da terreni adatti, esclusi quelli vegetali, da mettersi in opera a strati non eccedenti i cm costipati meccanicamente mediante idonei attrezzi (rulli a punte, o a griglia, nonché quelli pneumatici zavorrati secondo la natura del terreno ed eventualmente lo stadio di compattazione o con piastre vibranti) regolando il numero dei passaggi e l'aggiunta dell'acqua (innaffiamento) in modo da ottenere ancor qui una densità pari al 90% di quella Proctor. Ogni strato sarà costipato nel modo richiesto prima di procedere a ricoprirlo con altro strato, ed avrà superiormente la sagoma della monta richiesta per l'opera finita, così da evitare ristagni di acqua e danneggiamenti. Qualora nel materiale che costituisce il rilevato siano incluse pietre, queste dovranno risultare ben distribuite nell'insieme dello strato: comunque nello strato superiore sul quale appoggia l'impianto della sovrastruttura tali pietre non dovranno avere dimensioni superiori a 10 cm. Il terreno di impianto dei rilevati compattati che siano di altezza minore di 0,50 m, qualora sia di natura sciolta o troppo umida, dovrà ancor esso essere compattato, previa scarificazione, al 90% della densità massima, con la relativa umidità ottima. Se detto terreno di impianto del rilevato ha scarsa portanza lo si consoliderà preliminarmente per l'altezza giudicata necessaria, eventualmente sostituendo il terreno in posto con materiali sabbiosi o ghiaiosi. Particolare cura dovrà aversi nei riempimenti e costipazioni a ridosso dei piedritti, muri d'ala, muri andatori ed opere d'arte in genere. Sarà obbligo dell'impresa, escluso qualsiasi compenso, di dare ai rilevati, durante la loro costruzione, quelle maggiori dimensioni richieste dall'assestamento delle terre, affinché all'epoca del collaudo i rilevati eseguiti abbiano dimensioni non inferiori a quelle prescritte. Fa parte della formazione del rilevato oltre la profilatura delle scarpate e delle banchine e dei cigli, e la costruzione degli arginelli se previsti, il ricavare nella piattaforma, all'atto della costruzione e nel corso della sistemazione, il cassonetto di dimensione idonea a ricevere l'ossatura di sottofondo e la massicciata. Non si potrà sospendere la costruzione di un rilevato, qualunque ne sia la causa, senza che ad esso sia stata una configurazione tale da assicurare lo scolo delle acque piovane. Nella ripresa del lavoro il rilevato già eseguito dovrà essere spurgato dalle erbe e cespugli che vi fossero nati, nonché configurato a gradoni, praticandovi inoltre dei solchi per il collegamento delle nuove materie con quelle prima impiegate. In corso di lavoro l'impresa dovrà curare l'apertura di fossetti di guardia a monte scolanti, anche provvisori, affinché le acque piovane non si addossino alla base del rilevato in costruzione. Nel caso di rilevati compattati su base stabilizzata, i fossi di guardia scolanti al piede dei rilevati dovranno avere possibilmente il fondo più basso dell'impianto dello strato stabilizzato. La verifica della compattazione per i rilevati sui quali è prevista l'impostazione di fabbricati verrà effettuata mediante prove di carico su piastra a completo onere dell impresa, nel numero di 5 per ogni due strati compattati. Le prove, effettuate con piastra diametro 60 cm, dovranno garantire un modulo di deformazione E> 800 dan/cmq tra le tensioni di 1 dan/cmq e 2 dan/cmq; nel caso di prove che dessero esito negativo la compattazione dovrà essere nuovamente eseguita fino all ottenimento del risultato sopra indicato RILEVATI E RINTERRI ADDOSSATI ALLE MURATURE E RIEMPIMENTI DI PIETRAME Per i rilevati ed i reinterri da addossarsi alle murature del manufatto e di altre opere qualsiasi dovranno essere impiegati materiali aridi, sciolti od inerti, restando vietato in modo assoluto l'impiego di quello argilloso ed, in genere, di tutti i materiali che, con l'assorbimento d'acqua, si rammolliscono o si gonfiano, generando spinte. Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e ricoprimenti dovrà essere usata ogni diligenza, affinchè la loro esecuzione proceda per strati orizzontali di uguale altezza da tutte le parti, disponendo contemporaneamente le materie ben sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione, in modo da caricare uniformemente la muratura su tutti i lati e da evitare le sfiancature che potrebbero derivare da un carico mal distribuito. E' vietato di addossare terrapieni a muratura di fresca costruzione; tutte le riparazioni o costruzioni che si rendessero necessarie per la mancata o imperfetta osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a tutto carico dell'appaltatore. 6

10 Art CONTINUITA' DEI CORSI D'ACQUA E DELLE CANALIZZAZIONI L'Appaltatore dovrà provvedere con diligenza ed a sua cura e spese ad assicurare la continuità dei corsi d'acqua e delle canalizzazioni intersecati o interferenti con i lavori, anche con opere provvisionali. Dovranno essere adottati, inoltre, tutti quegli accorgimenti necessari per evitare l'allargamento degli scavi. Appena le opere saranno realizzate, l'appaltatore dovrà immediatamente provvedere a mettere in ripristino il letto del corso d'acqua interessato, eliminando le opere provvisionali eventualmente eseguite; anche tale onere è a carico dell'impresa. In ogni caso l'impresa è la sola responsabile verso terzi di tutti i danni che questi potranno subire in dipendenza dell'eventuale interruzione del corso d'acqua interessato ai lavori. Art MALTE E CONGLOMERATI I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione delle malte e dei conglomerati dovranno corrispondere alle proporzioni indicate nella descrizione delle voci di elenco prezzi. Qualora la Direzione Lavori ritenga di variare tali proporzioni, l'appaltatore sarà obbligato ad uniformarsi alle prescrizioni della Direzione medesima, salvo le conseguenti variazioni di prezzo in base alle nuove proporzioni previste. Nella progettazione e nell'esecuzione delle opere in conglomerato cementizio, l'appaltatore dovrà osservare le norme della Legge 5 novembre 1971 n e del D.M. 30 maggio 1974, nonché quelle contenute nelle leggi, regolamenti, decreti e circolari ministeriali in vigore o che venissero emanati durante l'esecuzione dei lavori. Art CALCESTRUZZI I calcestruzzi dovranno essere confezionati con le migliori tecniche ed essere opportunamente vibrati. Il calcestruzzo sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali, ben battuto e costipato, in modo che non resti alcun vano nella cassaforma. Finito il getto e spianato con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato rassodare per tutto il tempo che la Direzione Lavori riterrà necessario per reggere la pressione che il calcestruzzo dovrà sopportare. Tutti i residui dovranno essere portati a rifiuto. Nell'esecuzione degli strati, quello superiore dovrà essere gettato prima che quello sottostante abbia fatto presa. In difetto la ripresa di getto verrà fatta precedere da accurata pulizia con spargimento di malta fluida. Parimenti dovendosi addossare il calcestruzzo a murature già eseguite da qualche tempo, queste saranno abbondantemente lavate, quindi asperse di malta liquida. Quando il calcestruzzo sia gettato in presenza d'acqua, si dovranno impiegare tutti i mezzi necessari ed usare la diligenza necessaria ad impedire che l'acqua lo dilavi e ne pregiudichi il pronto consolidamento. Art OPERE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO Nell esecuzione delle opere in cemento armato l'impresa dovrà attenersi strettamente a tutte le norme vigenti per l'accettazione dei leganti idraulici e per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice od armato, contenute nel D.M. 14/01/2008. Tutte le opere in cemento armato facenti parte dell opera appaltata saranno eseguite in base ai calcoli di stabilità accompagnati da disegni esecutivi e da una relazione forniti dall Amministrazione appaltante e allegati al contratto, e secondo le prescrizioni fornite dalla D.L.. L esame e verifica da parte della D.L. dei progetti delle varie strutture in cemento armato non esonera in alcun modo l Impresa dalle responsabilità ad essa derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto, restando contrattualmente stabilito che, malgrado i controlli di ogni genere eseguiti dalla D.L. nell esclusivo interesse dell Amministrazione, l Impresa stessa rimane completa responsabile delle opere, sia per quanto ha rapporto con la progettazione e calcolo, sia per la qualità dei materiali e la corretta esecuzione; di conseguenza essa dovrà rispondere degli inconvenienti che avessero a verificarsi di qualunque natura, importanza e conseguenze essi potessero risultare. 7

11 In particolare l impresa avrà l obbligo di fornire, prima della denuncia dei lavori ai sensi della legge 1086/71, una copia del progetto strutturale sottoscritto da ingegnere abilitato di fiducia: l'appaltatore ha l'obbligo di provvedere alla rielaborazione dei calcoli, e deve rilasciare apposita dichiarazione di aver provveduto al suddetto compito, riconoscendo il progetto eseguibile ed assumendo l'intera ed incondizionata responsabilità. Ogni onere di carattere amministrativo e tecnico previsto dalla legge è ad esclusivo carico dell'appaltatore. E compresa la maggiore incidenza di magrone finalizzata a formare il piano di posa della fondazione aderente alla quota di imposta indicata nelle tavole di carpenteria. E vietato all Impresa, sotto pena di demolizione del già fatto, di iniziare i getti prima che la D.L. abbia verificato la corrispondenza progettuale delle armature metalliche. MATERIALI Distanziatori L acciaio dovrà essere posizionato secondo i disegni progettuali con particolare attenzione al copriferro. Esso verrà garantito mediante fornitura e posa in opera, a cura a spese dell impresa, di un idoneo numero di distanziatori. I distanziatori tra armatura e pareti di getto (intradosso solai) potrà essere effettuato mediante distanziatori in malta cementizia, a sezione triangolare. I distanziatori tra armature di acciaio e pareti in elevazione (paramenti muri, bordi solai, ecc) dovranno essere realizzati in plastica, del tipo a stella con incavo interno per la barra. I distanziatori tra armatura inferiore e armatura superiore delle piastre in cemento armato pieno potranno essere realizzati mediante tralicci in acciaio di idonea dimensione e rigidezza in sostituzione dei previsti distanziatori diametro 8 mm. Viste le implicazioni che il corretto copriferro presenta sulla resistenza al fuoco della struttura, in caso accertato di non rispetto del copriferro minimo imposto la struttura verrà demolita e ricostruita a cura e spese dell impresa. Conglomerato cementizio Il conglomerato per i getti di tutti solai a piastra dovrà provenire da almeno tre impianti di produzione differenti in modo da garantire il completamento del getto anche in caso di rottura di un impianto. Tutti gli impianti dovranno essere siti ad una distanza tale dal cantiere da non comportare un viaggio delle betoniere impianto-cantiere inferiore all ora. Il getto verrà eseguito mediante pompa e completato in giornata. L impresa, entro due mesi dalla consegna dei lavori, redigerà un programma dettagliato dei getti delle piastre in cemento armato, tenendo conto anche delle implicazioni sulla sicurezza (vani per accogliere le gru, ecc.). Le piastre potranno essere suddivise in più getti di superficie in pianta superiore a 1000 mq. La determinazione del contenuto di cemento nel calcestruzzo indurito dovrà essere effettuata secondo le prescrizioni della norma di unificazione: U.N.I. 6505/73 - calcestruzzo indurito - determinazione di cemento (metodo Florentin). Dovranno su tutti i calcestruzzi, oltre alle prove di legge, su richiesta della D.L. essere effettuate, a cura dell Appaltatore, prove di Slump con il cono di Abrams per verificare la classe di consistenza. Per le strutture verranno impiegati i seguenti tipi di calcestruzzo: MAGRONE (rif. voce di E.P. RAVA 2011 n. S08.C20.150) Calcestruzzo di cemento per usi non strutturali, conglomerati cementizi semplici, generalmente di sottofondazione, a dosaggio imposto, gettato in opera, con aggregati di varie pezzature atte ad assicurare un assortimento granulometrico adeguato alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del calcestruzzo, comprensivo dell eventuale getto con uso di pompa, eventuali accorgimenti per getti in presenza di acqua sia stagnante che fluente. Sono comprese le eventuali casseforme se necessarie. Per getti di calcestruzzo di cemento tipo 32,5 R dosato a 150 kg di cemento per metro cubo di impasto. FONDAZIONI CONTINUE A T ROVESCIA, FONDAZIONI A PLATEA E FONDAZIONI MURI, OPERE IN ELEVAZIONE QUALI PILASTRI, MURI, SETTI, CAPITELLI, SOLAI IN CEMENTO ARMATO PIENO E RELATIVE OPERE COMPLEMENTARI, SCALE E ALTRI ORIZZONTAMENTI (rif. voce di E.P. RAVA 2011 n. S08.C10.020) 8

12 Calcestruzzo di cemento per conglomerati cementizi semplici ed armati, di caratteristiche prestazionali garantite, classe di consistenza S4 - fluida, Slump 160/200 mm, gettato in opera, conforme alla legge n. 1086/1971 e relative successive nome tecniche in vigore, confezionato in conformità alla norma UNI EN 206-1, con aggregati di varie pezzature atte ad assicurare un assortimento granulometrico adeguato alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del calcestruzzo, comprensivo del getto in casseri con uso di pompa o comunque con sollevamento meccanico, eventuale impiego di additivi di qualunque specie per migliorarne la lavorabilità e la qualità, l'onere della vibrazione, le successive innaffiature, gli oneri di controllo e quanto altro occorre per dare l'opera finita. Sono esclusi i ponteggi, le armature metalliche, le casseforme e le centinature. classe di esposizione XC2 in accordo alla norma UNI classe di resistenza C 28/35 Classe di esposizione XC2 (ambiente umido senza gelo, fondazioni e strutture interrate in terreni non aggressivi), classe di resistenza C28/35 (Rck > 35 N/mmq) PAVIMENTAZIONE STRADALE (rif. voce di E.P. RAVA 2011 n. S08.C10.065) Calcestruzzo di cemento per conglomerati cementizi semplici ed armati, di caratteristiche prestazionali garantite, classe di consistenza S4 - fluida, Slump 160/200 mm, gettato in opera, conforme alla legge n. 1086/1971 e relative successive nome tecniche in vigore, confezionato in conformità alla norma UNI EN 206-1, con aggregati di varie pezzature atte ad assicurare un assortimento granulometrico adeguato alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del calcestruzzo, comprensivo del getto in casseri con uso di pompa o comunque con sollevamento meccanico, eventuale impiego di additivi di qualunque specie per migliorarne la lavorabilità e la qualità, l'onere della vibrazione, le successive innaffiature, gli oneri di controllo e quanto altro occorre per dare l'opera finita. Sono esclusi i ponteggi, le armature metalliche, le casseforme e le centinature. classe di esposizione XF4 in accordo alla norma UNI classe di resistenza C 30/35 Classe di esposizione XF4 (superfici orizzontali esposte alla pioggia, ambiente umido con gelo e applicazione di sali disgelanti), classe di resistenza C30/35 (Rck > 35 N/mmq) CASSERI Tutte le superfici a vista verranno gettate con casseri a struttura metallica sui quali è fissato un manto, che sarà a diretto contatto con il getto, in legno multistrato protetto con resina fenolica, in modo da ottenere una superficie perfettamente liscia. Solo i capitelli verranno casserai con pannelli o tavole in legno, tagliate a misura; il materiale impiegato per i casseri dei capitelli sarà, in ogni caso, nuovo; le tavole saranno piallate sulla superficie e sulle coste in modo da garantire una superficie del getto perfettamente regolare con effetto faccia a vista. Di regola l impresa adotterà per la realizzazione dei solai a piastra un sistema di casseri modulare: a tal fine, entro due mesi dalla consegna dei lavori, presenterà il programma dettagliato dei getti di cui all art. 6 delle presenti, identificando il sistema di casseratura; gli elaborati conterranno anche i calcoli strutturali del sistema adottato con riferimento ai carichi impressi dal getto e dalle maestranze al lavoro (sia sulle strutture che sul terreno) nonché gli accorgimenti adottati per realizzare i previsti cambi di pendenza del solaio. Anche nel caso di impiego di casseri e puntelli in legno non modulari l impresa consegnerà, nel documento di cui sopra, i calcoli statici del sistema impiegato. Il tutti i casi verranno evitati gli spigoli vivi e verranno predisposti, opportunamente fissati ai casseri, degli smussi in plastica con lato pari a mm. Costruito, ove occorra, il cassero per il getto, si effettuerà il versamento del conglomerato che dovrà essere battuto fortemente, a strati di piccola altezza, finchè l'acqua affiori in superficie. Tutti i conglomerati dovranno essere vibrati con mezzi adatti, ricorrendo anche a vibratori a piastra e a spillo nei casi in cui il passo dell armatura in acciaio non permetta di intervenire con vibratori normali. Le pareti dei casseri di contenimento del conglomerato potranno essere tolte solo quando il conglomerato stesso abbia raggiunto un grado sufficiente di maturazione da garantire che la solidità dell'opera non abbia, per tale operazione, a soffrirne neanche minimamente. Per quanto riguarda le forometrie necessarie al passaggio delle canalizzazioni impiantistiche e per le areazioni l impresa, sulla base del tracciamento di dettaglio delle suddette aperture e canalizzazioni effettuata anche sulla base degli elaborati architettonici ed impiantistici, provvederà ad eseguire fori di dimensioni idonee in tutte le strutture interessate; i fori verranno predisposti mediante casseri a perdere in polistirolo o impiegando tubazioni in PVC di diametro idoneo. Prima di ogni getto si darà avviso alla direzione lavori al fine di verificare l entità dei copriferro che verranno in ogni caso dimensionati al fine di garantire, senza altri interventi di rivestimento, la resistenza al fuoco R90. 9

13 VIBRATURA La vibratura meccanica del conglomerato dovrà essere effettuata per tutti i getti strutturali e comunque nei seguenti casi. La vibratura meccanica non potrà mai dar luogo a speciali compensi per il maggior volume d impasto che la vibratura stessa impone di porre in opera. Qualora indispensabile, l Appaltatore potrà ordinare l'impiego successivi di vibratori ad immersione e di vibratori a parete. In questo caso la D.L. fisserà le norme di impiego particolari per i vibratori a parete. Qualora le armature metalliche fossero costituite da barre molto ravvicinate, la vibratura dovrà essere eseguita mediante vibratori a lama; le lame non dovranno avere lunghezza maggiori di 20 cm e la vibratura dovrà essere condotta da personale di provata esperienza in modo da evitare che la lama vibri in contatto con l'armatura metallica, poiché in tal caso il conglomerato verrebbe allontanato dalle armature stesse. GETTO DEL CLS Salvo diversa disposizione scritta del Direttore dei Lavori, tutti i getti per strutture in conglomerato cementizio armato, sia in fondazione che in elevazione, dovranno essere effettuati esclusivamente entro casseri; pertanto è espressamente vietato, per tali strutture, il getto di conglomerato contro il terreno, qualunque sia la natura e la consistenza del terreno stesso; pertanto tra il terreno e la superficie di base delle strutture dovrà essere interposto un massetto di spessore non inferiore a 10 cm, costituito da conglomerato formato, se non altrimenti disposto, con almeno 100 kg di cemento tipo 325 per metro cubo di impasto. MATURAZIONE DEL CALCESTRUZZO Le strutture in conglomerato dovranno essere mantenute umide fino a sufficiente maturazione; il periodo di innaffiamento dovrà essere tale da mantenere il conglomerato nello stato di umidità favorevole alla sua presa ed indurimento così da raggiungere in opera una resistenza almeno uguale a quella dei campioni prelevati per il controllo; ad ogni modo tale periodo non dovrà essere inferiore a 10 giorni. La protezione delle strutture dal gelo dovrà essere attuata anche se la necessità si presenti fuori dall inverno. Le strutture dovranno essere protette dai raggi solari specialmente nella stagione estiva. Inoltre, le strutture dovranno essere convenientemente protette dal vento e dalla pioggia violenta. In mancanza od insufficienza delle predette cure, l Appaltante potrà esigere dei prelievi in sito, per verificare la rispondenza del conglomerato in opera a quello dei campioni. Per quanto riguarda il disarmo, previa autorizzazione della D.L., valgono le seguenti tabelle: conglomerato di cemento normale ad alta resistenza per sponde dei casseri di travi e pilastri 10 gg 4 gg per puntelli e centine di travi e per solette: 28 gg 28 gg L impresa, a sua cura e spese, potrà avvalersi di sistemi di casseratura modulari che consentono di rimuovere i casseri senza togliere i puntelli che restano in tensione. In tal caso si potrà rimuovere il cassero all intradosso 5 giorni dopo il getto. Art. 17 ARMATURE IN ACCIAIO Le armature in acciaio verranno posizionate secondo gli schemi progettuali. Per dettagli non riportati negli schemi progettuali si farà riferimento alle soluzioni costruttive proposte dall impresa ed accettate dalla direzione lavori. 10

14 Per le armature diffuse delle piastre in cemento armato l impresa potrà impiegare sistemi di prefabbricazione delle armature, realizzando in officina tappeti di barre arrotolati. Essa provvederà al ricalcolo delle strutture così realizzate ed all ottimizzazione dell armatura; tale calcolo dovrà essere effettuato da ingegnere abilitato che possa documentare la progettazione di almeno mq di piastre in cemento armato pieno. La variante verrà depositata, a cura e spese dell impresa, presso il competente Ufficio regionale, vistata dal direttore dei lavori. Nelle voci a corpo alle quali si riferiscono le presenti sono compresi gli adattamenti delle armature finalizzati alla realizzazione dei cambi di pendenza indicati nelle tavole di carpenteria e/o nelle tavole architettoniche. Tali adattamenti, non riportati nelle tavole delle armature (fondazioni e solaio a piastra) in quanto scarsamente rappresentabili in riferimento alla modesta entità delle pendenze, verranno eseguiti sagomando opportunamente le armature in officina o piegando in opera le armature o mediante armature integrative proposte dall impresa, comprese nel prezzo, e accettate dalla direzione lavori. Nel prezzo a corpo sono compresi i maggiori oneri dovuti a getti parziali di strutture, armature aggiuntive di ripresa. Eventuali riprese di getto non eseguite secondo gli elaborati progettuali verranno realizzate dall impresa, a sua cura e spese, impiegando idonee resine certificate, tipo Hilti RE500. Nella voce a corpo sono, in ogni caso, compresi tutti gli adattamenti in opera delle armature di acciaio al fine di rispettare il copriferro e ad adattarsi alla geometria di dettaglio dei getti. Art MURATURE DI GETTO O CALCESTRUZZI Il calcestruzzo da impiegarsi per qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali di altezza da 20 a 30 cm, su tutta l'estensione della parte di opera che si esegue ad un tempo, ben battuto e costipato, per modo che non resti alcun vano nello spazio che deve contenerlo e nella sua massa. Quando il calcestruzzo sia da collocare in opera entro cavi molto stretti od a pozzo esso dovrà essere calato nello scavo mediante secchi a ribaltamento. Solo nel caso di scavi molto larghi, la Direzione Lavori potrà consentire che il calcestruzzo venga gettato liberamente, nel qual caso prima del conguagliamento e della battitura deve, per ogni strato di 30 cm d'altezza, essere ripreso dal fondo del cavo e rimpastato per rendere uniforme la miscela dei componenti. Quando il calcestruzzo sia da calare sott'acqua, si dovranno impiegare tramogge, casse apribili o quegli altri mezzi d'immersione che la Direzione Lavori prescriverà, ed usare la diligenza necessaria ad impedire che, nel passare attraverso l'acqua, il calcestruzzo si dilavi con pregiudizio della sua consistenza. Finito che sia il getto, e spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato assodare per tutto il tempo che la Direzione Lavori stimerà necessaria. Art COLLAUDI A maturazione avvenuta la direzione lavori e/o il collaudatore in corso d opera, se nominato, potrà ordinare delle prove di carico; gli oneri per l esecuzione materiale delle prove di carico saranno a completo carico dell impresa. Art PARATIE O CASSERI Le paratie o casseri in legname occorrenti per le fondazioni debbono essere formati con pali o tavoloni o palancole infissi nel suolo, e con longarine o filagne di collegamento in uno o più ordini, a distanza conveniente, della qualità e dimensioni prescritte. I tavoloni devono essere battuti a perfetto contatto l'uno con l'altro; ogni palo o tavolone che si spezzi sotto la battitura, o che nella discesa devii dalla verticale, deve essere dall'impresa, a sue spese, estratto e sostituito o rimesso regolarmente se ancora utilizzabile. Le teste dei pali e dei tavoloni, previamente spianate, devono essere, a cura e spese dell'impresa, munite di adatte cerchiature in ferro per evitare le scheggiature e gli altri guasti che possono essere causati dai colpi di maglio. Quando poi la Direzione Lavori lo giudichi necessario, le punte dei pali e dei tavoloni debbono essere munite di puntazze in ferro del modello e peso prescritti. Le teste delle palancole debbono essere portate regolarmente a livello delle longarine, recidendone la parte sporgente, quando sia riconosciuta l'impossibilità di farle maggiormente penetrare nel terreno. Quando le condizioni del sottosuolo lo permettono, i tavoloni o le palancole, anzichè infissi, possono essere posti orizzontalmente sulla fronte dei pali verso lo scavo e debbono essere assicurati ai pali stessi con robusta ed abbondante chiodatura, in modo da formare una parete stagna e resistente. 11

15 Art MURATURE DI GETTO O CALCESTRUZZI Il calcestruzzo da impiegarsi per qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali di altezza da 20 a 30 cm, su tutta l'estensione della parte di opera che si esegue ad un tempo, ben battuto e costipato, per modo che non resti alcun vano nello spazio che deve contenerlo e nella sua massa. Quando il calcestruzzo sia da collocare in opera entro cavi molto stretti od a pozzo esso dovrà essere calato nello scavo mediante secchi a ribaltamento. Solo nel caso di scavi molto larghi, la Direzione Lavori potrà consentire che il calcestruzzo venga gettato liberamente, nel qual caso prima del conguagliamento e della battitura deve, per ogni strato di 30 cm d'altezza, essere ripreso dal fondo del cavo e rimpastato per rendere uniforme la miscela dei componenti. Quando il calcestruzzo sia da calare sott'acqua, si dovranno impiegare tramogge, casse apribili o quegli altri mezzi d'immersione che la Direzione Lavori prescriverà, ed usare la diligenza necessaria ad impedire che, nel passare attraverso l'acqua, il calcestruzzo si dilavi con pregiudizio della sua consistenza. Finito che sia il getto, e spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato assodare per tutto il tempo che la Direzione Lavori stimerà necessaria. Le murature in calcestruzzo a vista dovranno essere realizzate con l uso di casserature con superficie piana a contatto del getto resa liscia con piallatura delle tavole nuove da 30 mm di spessore, o con rasatura a gesso, trattate con opportuno disarmante. Particolare cura dovrà essere dedicata all orientamento delle tavole e alla disposizione degli scuretti che dovrà avvenire secondo le indicazioni del progetto o su indicazione della D.L. Art OPERE IN MARMO-PIETRE NATURALI E ARTIFICIALI. NORME GENERALI Le opere in marmo, pietre naturali o artificiali, dovranno in generale corrispondere esattamente alle forme e dimensioni risultanti dai disegni di progetto ed essere lavorate a seconda delle prescrizioni generali del presente Capitolato o di quelle particolari impartite dalla D.L. all'atto dell'esecuzione. Tutti i materiali dovranno avere le caratteristiche esteriori (grana, coloritura e venatura) e quelle essenziali della specie prescelta. Qualora il tipo di opera da eseguire richieda presenza di spigoli negli elementi, i medesimi non dovranno presentare scheggiature. Non saranno tollerate cavità nelle facce, tassellature, rattoppi, masticature, graffature ed altri simili rimedi di consolidamento e di rinforzo. Prima di cominciare i lavori, qualora non si sia provveduto in merito avanti l appalto da parte dell Amministrazione appaltante, l Impresa dovrà preparare a sue spese i campioni dei vari marmi o pietre e delle loro lavorazioni, sottoporli all approvazione della D.L., alla quale spetterà in maniera esclusiva di giudicare se essi corrispondano alle prescrizioni. Detti campioni, debitamente contrassegnati, resteranno depositati negli uffici della D.L., quali termini di confronto e riferimento. Per quanto ha riferimento con le dimensioni di ogni opera nelle sue parti componenti, la D.L. ha la facoltà di prescrivere le misure dei vari elementi di un opera qualsiasi (rivestimento, copertina, cornice, pavimento, colonna, ecc.), la formazione e la disposizione dei vari conci e lo spessore delle lastre, come pure di precisare gli spartiti, la posizione dei giunti, la suddivisione dei pezzi, l'andamento della venatura, ecc. secondo i particolari disegni costruttivi che la stessa D.L. potrà fornire all Impresa all atto dell esecuzione; quest ultima avrà l obbligo di uniformarsi a tali norme come ad ogni altra disposizione circa la formazione di modanature, scorniciature, gocciolatoi, ecc. Per tutte le opere infine è fatto obbligo all Impresa di rilevare e controllare, a propria cura e spese, la corrispondenza delle varie opere ordinate dalla D.L. alle strutture rustiche esistenti e di segnalare tempestivamente a quest ultima ogni divergenza od ostacolo, restando essa Impresa in caso contrario, unica responsabile della perfetta rispondenza dei pezzi all atto della posa in opera. Essa avrà pure l obbligo di apportare alle stesse, in corso di lavoro, tutte quelle modifiche che potessero essere richieste dalla D.L. Art DEMOLIZIONI Le demolizioni dovranno essere eseguite con le necessarie precauzioni, in modo da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro; l'appaltatore determinerà, a suo esclusivo giudizio, la tecnica più opportuna, i mezzi d'opera, l'impiego di personale e la successione dei lavori; pertanto l'appaltatore esonera nel modo più ampio ed esplicito da ogni responsabilità civile e penale, conseguente e dipendente dalla esecuzione dei lavori di demolizione, disfacimento o rimozione, sia l'appaltante che i propri organi di direzione, assistenza e sorveglianza. La zona interessata dai lavori dovrà essere delimitata con particolare cura, sia per quanto riguarda il pubblico transito che per quello degli addetti ai lavori. 12

16 Nelle demolizioni l'appaltatore dovrà procedere in modo da non deteriorare i materiali che possano ancora, a giudizio della Direzione dei lavori, impiegarsi utilmente, sotto pena di rivalsa di danni verso l'amministrazione, alla quale spetta la proprietà di tali materiali, come quelli provenienti dagli scavi. L'Appaltatore dovrà, a sua cura e spese, provvedere sia alla cernita ed accatastamento dei materiali reimpiegabili, sia al trasporto a rifiuto dei materiali non riulizzabili. La Direzione dei Lavori si riserva di disporre, a propria facoltà insindacabile, l'impiego dei suddetti materiali utili per l'esecuzione dei lavori appaltati, deducendo l'importo, da valutarsi con i prezzi ad essi attribuiti in elenco. Art PROFILATURA DEI CIGLI E DELLE SCARPATE Le scarpate laterali risultanti sia da scavi che da riporti saranno accuratamente rastrellate a mano in modo che a lavoro eseguito la superficie si presenti uniforme, priva di pietre e comunque predisposta per il successivo inerbimento. La profilatura dei cigli sarà eseguita pure a mano; in particolare si userà la massima cura nell'esecuzione del raccordo tra il bordo superiore della scarpata in scavo ed il terreno non rimosso, in modo tale che il ciglio si presenti arrotondato e privo di zolle sospese o comunque instabili. Nulla è dovuto all'impresa appaltatrice per le esecuzioni dei sopraddetti lavori essendo questi già conglobati nel prezzo dello scavo. Art. 25 SISTEMAZIONI A VERDE 1 - Materiale agrario Per "materiale agrario" si intende tutto il materiale usato negli specifici lavori di agricoltura, vivaismo e giardinaggio (es. terreni e substrati di coltivazione, concimi, fitofarmaci, tutori, ecc), necessario alla messa a dimora, alla cura e alla manutenzione delle piante occorrenti per la sistemazione. In relazione alla grande quantità di terreno agrario presente sull area di cantiere, l Impresa si impegna, a sua cura e spese, ad accantonare nell ambito dell area di cantiere, degli strati fertili del suolo destinati ad essere impiegati per le sistemazioni a verde. 2 - Terra di coltivo riportata 3 - Substrati di coltivazione L'Impresa prima di effettuare il riporto della terra di coltivo dovrà accertarne la qualità per sottoporla all'approvazione della Direzione Lavori. L'Impresa dovrà disporre a proprie spese l'esecuzione delle analisi di laboratorio, per ogni tipo di suolo. Le analisi dovranno essere eseguite, salvo quanto diversamente disposto dal presente Capitolato, secondo i metodi e normalizzati di analisi del suolo, pubblicati dalla Società italiana della Scienza del Suolo - S.I.S.S. La terra di coltivo riportata dovrà essere priva di pietre, tronchi, rami, radici e loro parti, che possano ostacolare le lavorazioni agronomiche del terreno dopo la posa in opera. La quantità di scheletro con diametro maggiore di mm. 2,0 non dovrà eccedere il 25% del volume totale. L'Impresa dovrà sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori la terra da impiegare. Questa comunque dovrà essere priva di agenti patogeni e di sostanze tossiche per le piante, a giudizio della Direzione Lavori. Con "substrati di coltivazione" si intendono materiali di origine minerale e/o vegetale utilizzati singolarmente o miscelati in proporzioni note per impieghi particolari e per ottenere un ambiente di 13

17 crescita adatto alle diverse specie che si vogliono mettere a dimora. Per substrati imballati le confezioni dovranno riportare quantità, tipo e caratteristiche del contenuto. In mancanza delle suddette indicazioni sulle confezioni, o nel caso di substrati non confezionati, l'impresa dovrà fornire, oltre ai dati sopra indicati, i risultati di analisi realizzate a proprie spese, secondo i metodi normali dalla Società Italiana della Scienza del Suolo - S.I.S.S., da sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori. I substrati, una volta pronti per l'impiego, dovranno essere omogenei e i componenti distribuiti in proporzioni costanti all'interno della loro massa. I substrati non confezionati o privi delle indicazioni sopra citate sulla confezione, potranno contenere anche altri componenti, in proporzioni note, tutti chiaramente specificati, da sottoporre all'approvazione della Direzione lavori. L'Impresa dovrà determinare e sottoporre sempre all'approvazione della Direzione Lavori la densità apparente e la capacità di campo dei substrati destinati alle opere pensili a verde. 4 - Concimi minerali ed organici I concimi minerali, organici e misti da impiegare dovranno avere titolo dichiarato secondo le vigenti disposizioni di legge ed essere forniti nell'involucro originale della fabbrica, fatta esclusione per i letami, per i quali saranno valutate di volta in volta qualità e provenienza. La Direzione Lavori si riserva il diritto di indicare con maggior precisione, scegliendo di volta in volta eventualmente in base alle analisi di laboratorio sul terreno e sui concimi e alle condizioni delle piante durante la messa a dimora e il periodo di manutenzione, quale tipo di concime dovrà essere usato. 5 - Arbusti e cespugli 6 - Sementi Arbusti e cespugli, qualunque siano le loro caratteristiche (a foglia decidua o sempreverdi), anche se riprodotti per via agamica, non dovranno aver portamento "filato", dovranno possedere un minimo di tre ramificazioni alla base e presentarsi dell'altezza prescritta in progetto o in elenco prezzi, proporzionata al diametro della chioma e a quello del fusto. Anche per gli arbusti e cespugli l"altezza totale" verrà rilevata analogamente a quella degli alberi. Il diametro della chioma sarà rilevato alla sua massima ampiezza. Tutti gli arbusti e i cespugli dovranno essere forniti in contenitore o in zolla; a seconda delle esigenze tecniche e della richiesta potranno essere eventualmente consegnati a radice nuda soltanto quelli a foglia decidua, purchè di giovane età e di limitate dimensioni. Il loro apparato radicale dovrà essere ricco di piccole ramificazioni e di radici capillari. Per le indicazioni riguardanti l'apparato radicale, l'imballo delle zolle, la terra delle zolle e dei contenitori vale quanto esposto nel precedente articolo a proposito degli alberi. L'Impresa dovrà fornire sementi selezionate e rispondenti esattamente a genere, specie e varietà richieste, sempre nelle confezioni originali e sigillate munite di certificato di identità ed autenticità con l'indicazione del grado di purezza e di germinabilità e della data di confezionamento e di scadenza stabiliti dalle vigenti leggi. L'eventuale mescolanza delle sementi di diverse specie (in particolare per i tappeti erbosi) dovrà rispettare le percentuali richieste negli elaborati di progetto. Tutto il materiale di cui sopra dovrà essere fornito in contenitori sigillati e muniti della certificazione E.N.S.E. (ente Nazionale sementi Elette). Per evitare che possano alterarsi o deteriorarsi, le sementi dovranno essere immagazzinate in locali freschi e privi di umidità. 7 - Eliminazione e sostituzione delle piante morte Le eventuali piante morte dovranno essere sostituite con altre identiche a quelle fornite in origine; la sostituzione deve, in rapporto all'andamento stagionale, essere inderogabilmente effettuata nel più breve tempo possibile dall'accertamento del mancato attecchimento. 14

18 8 - Rinnovo delle parti non perfettamente riuscite dei tappeti erbosi e delle piante Epoca e condizioni climatiche permettendo, l'impresa dovrà riseminare o piantare ogni superficie a tappeto erboso che presenti una crescita irregolare o difettosa delle specie prative oppure sia stata giudicata per qualsiasi motivo insufficiente dalla Direzione Lavori. E richiesta la garanzia di attecchimento di ogni essenza vegetale (100% delle piante) a 90 giorni dalla prima vegetazione successiva alla messa a dimora. L avvenuto attecchimento delle piante deve essere verbalizzato in contraddittorio fra la Direzione Lavori e Impresa entro 10 giorni dalla scadenza del periodo sopra definito. L Impresa è tenuta ad una sola sostituzione delle piante che non hanno attecchito. Eventuali ulteriori sostituzioni di piante già sostituite una volta dovranno essere oggetto di nuovi accordi fra le parti. Il periodo di manutenzione a carico dell Impresa di tutte le sistemazioni a verde (piante, arbusti e tappeti erbosi) è di sei mesi dal certificato di ultimazione. Art. 26 TINTEGGIATURE Prima di dare avvio alle operazioni di tinteggiatura l'impresa dovrà sottoporre le schede tecniche dei prodotti che intende impiegare alla direzione lavori; in particolare verranno effettuati dei provini in numero minimo di 10 sulle murature al fine di dare modo alla direzione lavori di scegliere la colorazione più idonea. I provini verranno effettuati con campioni fedeli della superficie di almeno 5 metri quadri. Solo dopo l'approvazione formale scritta delle varie tinte da adottare l'impresa provvederà alla preparazione del fondo anche mediante stesa di primer nei casi in cui la superficie non fosse idonea a ricevere direttamente il trattamento previsto dalla voce di prezzo. Art. 27 SERRAMENTI ESTERNI IN LEGNO Tutti i serramenti esterni da impiegare nell'ambito della costruzione degli edifici dovranno rispettare quanto specificato dalla norma UNI Saranno adottate serramenti in legno lamellare, essenza larice o abete rosso, dimensionati in modo da ottemperare alle seguenti caratteristiche: PERMEABILITA' ALL'ARIA (norma UNI 11173): Classe 2 RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO (norma UNI 11173): tenuta - Classe 3, deformazione C TENUTA ALL' ACQUA (norma UNI 11173): Classe 4B Il serramento dovrà essere dotato di marchiatura CE secondo la norma EN Il telaio dovrà rispondere alla normativa EN ISO allegato E e possedere un valore U f pari a 1,5. Le prove atte a verificare la rispondenza delle precedenti caratteristiche dovranno essere effettuate da istituti accreditati e notificati. Il falso telaio dovrà avere caratteristiche di tenuta acustica e termica simili a quelle del serramento. La posa in opera dei componenti dovrà rispondere ai requisiti della normativa UNI 10818: il fissaggio dell'infisso deve avvenire con le modalità indicate dal produttore, verificando: il numero di fissaggi lungo il perimetro del telaio fisso; la distanza tra i fissaggi; la distanza tra il fissaggio e l'angolo dell'infisso; il posizionamento del punto di fissaggio rispetto alla cerniera dell'anta del telaio fisso. I giunti devono essere realizzati con tecniche, metodologie e materiali come da prescrizione del produttore. La realizzazione dei giunti deve essere effettuata per collegare il telaio con il vano sia dal lato verso l'ambiente interno sia dal lato verso l'ambiente esterno e per separare l'ambiente interno da quello esterno nel modo più efficace per gli aspetti termici, acustici, di tenuta all'acqua, di tenuta all'aria rispettando quanto previsto per la dilatazione dell'intero sistema del produttore. 15

19 I giunti da sigillare sono tra falso telaio e grezzo, tra falso telaio e serramento: entrambi dovranno avere uguali caratteristiche di tenuta acustica, termica e all'aria. I giunti dovranno essere sigillati sui quattro lati con nastri precompressi autoespandenti, con particolare attenzione al giunto sul davanzale nel quale la permeabilità al vapore del piano interno dovrà essere dieci volte superiore a quella del piano esterno. Entro due mesi dalla consegna dei lavori l'impresa presenterà il progetto costruttivo di ogni serramento esterno inserendo negli elaborati tutti i dati finalizzati a soddisfare le caratteristiche richieste del presente articolo. Art. 28 FASCIONE IN ALLUMINIO E POLIURETANO Sui prospetti degli edifici, nella porzione sottostante lo sbalzo relativa alla copertura, occorre realizzare un fascione composto da un telaio in alluminio e dei pannelli isolanti idoneamente rivestiti il lamiera di alluminio preverniciata. Le dimensioni del suddetto manufatto sono evidenziate nelle tavole grafiche. L'isolante contenuto nei pannelli avrà una conducibilità massima pari a lambda = 0.35 W/mk. Il fascione è vincolato normalmente alla muratura esterna del fabbricato oppure, in casi particolari in presenza di macchinari per il ricambio di aria, ad una struttura metallica realizzata ad hoc. È compreso nel prezzo l'onere di realizzare all'interno dei pannelli degli fori a tenuta per inserire le griglie dei suddetti macchinari. Il manufatto dovrà rispettare quanto specificato dalla norma UNI Verranno inoltre garantite le seguenti caratteristiche: PERMEABILITA' ALL'ARIA (norma UNI 11173): Classe 2 RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO (norma UNI 11173): tenuta - Classe 3, deformazione C TENUTA ALL' ACQUA (norma UNI 11173): Classe 4B Il serramento dovrà essere dotato di marchiatura CE secondo la norma EN Il telaio dovrà rispondere alla normativa EN ISO allegato E e possedere un valore U f pari a 1,5. Le prove atte a verificare la rispondenza delle precedenti caratteristiche dovranno essere effettuate da istituti accreditati e notificati. I giunti devono essere realizzati con tecniche, metodologie e materiali come da prescrizione del produttore. La realizzazione dei giunti deve essere effettuata per collegare il telaio con il vano sia dal lato verso l'ambiente interno sia dal lato verso l'ambiente esterno e per separare l'ambiente interno da quello esterno nel modo più efficace per gli aspetti termici, acustici, di tenuta all'acqua, di tenuta all'aria rispettando quanto previsto per la dilatazione dell'intero sistema del produttore. I giunti da sigillare sono tra falso telaio e grezzo, tra falso telaio e serramento: entrambi dovranno avere uguali caratteristiche di tenuta acustica, termica e all'aria. I giunti dovranno essere sigillati sui quattro lati con nastri precompressi autoespandenti. Entro due mesi dalla consegna dei lavori l'impresa presenterà il progetto costruttivo del manufatto inserendo negli elaborati tutti i dati finalizzati a soddisfare le caratteristiche richieste del presente articolo. Il manufatto dovrà essere realizzato con profilati del sistema tipo METRA NC 72.1 STH ed estrusi nel rispetto delle tolleranze previste dalla norma UNI EN in lega primaria d alluminio 6060 secondo le norme UNI EN 573 allo stato fisico T5 secondo la normativa UNI EN 515. Il sistema richiesto dovrà essere quello denominato a giunto aperto con profilati a taglio termico nel rispetto delle disposizioni previste dalla norma UNI Lo spessore medio dei profilati dovrà essere conforme alla normativa UNI EN 755. I vari componenti dovranno rispondere ai requisiti dalla normativa UNI I componenti saranno realizzati in modo tale che le dilatazioni generate dalla variazione della temperatura e dalle tolleranze e movimenti della struttura edilizia possano essere assorbite senza rumori e deformazioni dal serramento, per cui i profilati, gli accessori e le guarnizioni dovranno essere utilizzati in modo corretto rispettando le indicazioni delle tolleranze di taglio e di montaggio riportate sulla documentazione tecnica di lavorazione e di posa del sistema. L interruzione del ponte termico dei profilati dovrà essere ottenuta mediante l inserimento di speciali barrette in poliammide rinforzato da 34 mm poste tra i due elementi di profilato estrusi separatamente. La particolare conformazione geometrica delle due barrette di poliammide (sezione tubolare) avrà la caratteristica di evitare i moti convettivi dell aria all interno delle tubolarità del profilato. L assemblaggio dei profilati dovrà essere eseguito mediante rullatura meccanica previa operazione di zigrinatura sull estruso in alluminio. 16

20 Il fornitore dovrà dichiarare le caratteristiche meccaniche dei profilati per le opportune verifiche statiche indotte dal carico del vento e dal peso dei vetri. I listelli isolanti dovranno consentire trattamenti di ossidazione e verniciatura a forno con temperature fino a per la durata di 15 minuti senza alterazioni nella qualità del collegamento. Il serramento a taglio termico garantirà un valore di trasmittanza Uf compreso tra 2.04 e 2.47 W/m2K secondo EN ISO 10077/2. Inoltre speciali guarnizioni per i vetri e di tenuta del giunto aperto garantiranno un valore di trasmittanza Uf compreso tra 2.04 e 2.47 W/m2K. Tali valori di trasmittanza dovranno essere certificati da laboratori riconosciuti a livello europeo. La trasmittanza media termica del serramento, completo in ogni sua parte (alluminio + pannello isolante) dovrà avere un coefficiente di Trasmittanza Termica Media Uw di 1,0 W/Mq K. CRITERI DI CALCOLO STATICO I calcoli dovranno essere eseguiti applicando i pesi degli elementi di tamponamento indicati dai fabbricanti, i carichi e i sovraccarichi in conformità alla normativa italiana e alle normative UNI (DM. 16/ 1 / 1996, UNI 7143, UNI 8634). I profilati dovranno essere dimensionati in modo da non subire deformazioni in campo elastico superiori a 1/200 della distanza fra due successivi punti di vincolo alla struttura dell edificio e comunque non superare il limite di 15 mm. In tutti i casi dove saranno previsti vetrocamera, la freccia massima non dovrà superare il limite massimo di 1/300 della dimensione della lastra e dovrà essere comunque inferiore a 8 mm. Le lastre di vetro dovranno essere dimensionate secondo la normativa UNI La sigma massima ammissibile dell alluminio è 850 Kg/cm2. LIMITI D IMPIEGO Il progettista o il serramentista, nel determinare le dimensioni massime dei serramenti, dovrà considerare e valutare, oltre le dimensioni ed il momento d'inerzia dei profilati, anche i dati tecnici degli accessori e le caratteristiche applicative e meteorologiche quali l altezza dal suolo, l esposizione alla pioggia e la velocità dei venti nella zona. Per le caratteristiche applicative, consigliamo di consultare e seguire le Raccomandazioni UNCSAAL elaborate sulla base delle normative UNI, UNI-EN e UNI-CNR esistenti in merito. CONTROLLI Relativamente alla qualità dei materiali forniti, alla protezione superficiale ed alle prestazioni, la D.D.LL (il committente) si riserva la facoltà di controllo e di collaudo secondo le modalità ed i criteri previsti dalla UNI 3952 alla voce collaudo mediante campionamento. Le caratteristiche di tenuta e di resistenza all aria, all acqua ed al carico del vento ottenibili dal sistema dovranno essere dimostrabili con riproduzione in fotocopia dei risultati del collaudo effettuato dal costruttore dei serramenti o, in mancanza, dal produttore del sistema: Prova di permeabilità all aria Prova di tenuta all acqua Prova di resistenza al vento Le prove dovranno essere eseguite secondo le normative: UNI EN 1026, UNI EN 1027, UNI EN I controlli delle finiture superficiali potranno essere eseguiti in conformità a quanto previsto dalle direttive di marchio QUALICOAT e QUALANOD. Art. 29 MANUFATTI IN METALLO CORRIMANO IN ACCIAIO Sono a carico dell Impresa tutti gli adattamenti necessari per la posa dei corrimano alla conformazione di dettaglio del supporto di posa in modo da garantire, in ogni caso, la perfetta verticalità dei montanti e il perfetto parallelismo dei correnti e dei corrimano al suddetto supporto. I manufatti metallici sui quali è previsto un trattamento di verniciatura saranno sottoposti ai seguenti trattamenti: Sabbiatura realizzata secondo la specifica SSPC-SP/10/63. Grado di pulitura SA 2. Mano di fondo di antiruggine a base di fosfato di zinco in veicolo oleofenico, spessore 30/40 micron. 17

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