Triage e gestione dell'emergenza con i mezzi di soccorso avanzato e con operatori dell'emergenza non sanitaria
|
|
- Donato Santi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Capitolo 5 Triage e gestione dell'emergenza con i mezzi di soccorso avanzato e con operatori dell'emergenza non sanitaria A cura della Centrale Operativa 118 "Modena Soccorso" 1
2 1. Triage e gestione dell'emergenza con i mezzi di soccorso avanzato e con operatori dell'emergenza non sanitaria 5.1 Triage: Obiettivi Formativi: 1) Come scegliere il Pronto Soccorso di destinazione; 2) Come effettuare il Triage e a chi spetta. Triage = Scelta In presenza di molti pazienti, disponendo di mezzi limitati bisogna decidere chi evacuare prima e chi dopo a seconda della gravità. Bisogna scegliere il pronto soccorso di destinazione tenendo conto di: Distanza Possibilità strutturali del Pronto Soccorso (es. livello di intasamento) Gravità del paziente È importante che sulla scena si identifichi una sola persona a cui fare riferimento e dalla quale prendere ordini diretti. Quindi: 1 Triagista I cui compiti sono: Definire il numero dei feriti, Attivare il numero corretto di mezzi sanitari, Attivare strutture non sanitarie, Identificare i codici di priorità, Organizzare i punti di raccolta e l'evacuazione dei pazienti partendo dai più gravi ai meno critici, Identificare i pazienti, Inviarli ai Pronto Soccorso in accordo con la Centrale Operativa. A chi aspetta il Triage? Sicuramente al primo mezzo che arriva sul posto, fino all'arrivo del mezzo avanzato: Automedica con Infermiere Professionale, Elicottero (CSV) o Ambulanza con Infermiere Professionale. Tutti gli altri mezzi all'arrivo parlano solo con il triagista e si mettono a disposizione. Nessuno prende iniziative senza avallo Triage! Si carica il paziente od i pazienti e si portano alla destinazione scelta dal triagista con il codice assegnato. Le comunicazioni radio devono essere ridotte al minimo e solo il triage mantiene i contatti definendo destinazioni e codici! 5.2 Operatori di soccorso non sanitari: 2
3 Obiettivi Formativi: 1) Identificare i mezzi di soccorso non sanitari; 2) Ruolo dei mezzi di soccorso non sanitari; Chi sono? Carabinieri 113 Polizia Stradale Vigili Urbani Vigili del Fuoco Soccorso Alpino Rapporti con operatori non sanitari: rispettare i ruoli, ad ognuno le proprie competenze, gli sforzi eroici non servono a nessuno ed evitiamo le medaglie d'oro alla memoria!!! Lo scopo è unico: evitare morti evitabili, limitare se non annullare i danni permanenti, ma soprattutto NON causiamone!!! Quando attivare i Vigili del Fuoco: Abitazioni o luoghi difficilmente accessibili; Apriporta; Incastrati in strada e sul lavoro; Fughe di gas; Incendi; Incidenti chimici; Inquinamenti ambientali; Pericolo di incendio o perdita di sostanze da autocombustibili incidentate. Quando attivare le Forze dell'ordine: Sospetto presenza di reato; Gestione di traffico e di persone; Soggetti potenzialmente e/o effettivamente pericolosi per se stessi e per gli altri; Trattamento Sanitario Obbligatorio (a Modena di competenza dei Vigili Urbani); In caso di incidenti stradali: sia a richiesta dei coinvolti, sia per esigenze dell'equipaggio; Infortuni sul lavoro (a Modena di competenze dei Carabinieri); Presenza di minorenne che rifiuta il trasporto e non sono presenti i genitori. In caso di eventi con supposta od accertata presenza di armi, rispettare i ruoli privilegiando la gestione sanitaria del paziente ferito e non gli aspetti legali del caso. Comportamento da attendere al loro arrivo: Si lavora tutti per lo stesso scopo quindi collaborare è indispensabile; Descrivere lo scenario dell'evento è necessità; Comunicare osservazioni, descrizioni, fatti accaduti prima del loro arrivo (fumo, perdita di liquidi, ecc.); In caso di estricazioni complesse, rispettare "nell'ambito della collaborazione" i ruoli. Nel caso ci fossero già altre 3
4 Forze sul luogo chiedere le Informazioni necessarie prima Di agire. Quando attivare il Soccorso Alpino: Recuperi particolarmente complessi; Ricerca dispersi; Maxi Emergenze. Come attivarli: Si possono attivare sia via cavo sia via radio tramite la Centrale Operativa specificando sempre la natura della richiesta. Importante: Se si arriva per primi, fornire notizie precise sulla localizzazione dell'evento e sua natura; Segnalare tempestivamente per radio eventuale annullamento del loro invio (meglio se entro 180 sec.); Nel caso ci necessiti un aiuto tipicamente sanitario da parte di persone non dedicate, è compito del soccorritore gestire e spiegare le manovre che dovranno essere fatte. 5.3 Livelli di soccorso: Obiettivi Formativi: 1) Elencare i mezzi di soccorso sanitario; 4 2) Descrivere La sicurezza le procedure nel di soccorso scelta dei extraospedaliero mezzi di soccorso; 3) Procedura di attivazione e supporto dell'eliambulanza
5 1) Ambulanze Volontariato 2) Ambulanza con Infermiere Professionale 3) Ambulanza con Medico Emergenza Territoriale 4) Automedica con Anestesista e Infermiere Professionale 5) Eliambulanza con Anestesista e due Infermieri Professionale Mezzi di Soccorso Avanzato Auto Medicalizza Figura 1 Ambulanza Medicalizzata Caratteristiche Comuni: Attrezzature atte a garantire cure necessarie ed indispensabili a situazioni di grave emergenza sanitari. Ambulanza con Infermiere Professionale soggetti in Eliambulanza Trasporti veloci per lunghe distanze in modo stabile; Trasporta velocemente un'equipe sanitaria sul luogo dell'evento; Raggiunge luoghi impervi ed isolati o irraggiungibili con altri mezzi; Riduce vibrazioni e forze di decelerazione rispetto ai mezzi stradali; Evita il traffico stradale; Possibili rendez-vous. Automedica E il mezzo stradale più veloce per intervenire con un'equipe sanitaria sul luogo dell'intervento; 5
6 Se il medico non deve seguire il paziente si può rendere subito disponibile per altri eventuali interventi; Possibili rendez-vous. Ambulanza Medicalizzata Presenza di equipe sanitaria; Può caricare il paziente, il paziente, stabilizzarlo sul posto e rendere operativa l'altra ambulanza; Possibilità di trasferimento del medico sull'altra ambulanza quindi una rimane subito operativa con l'infermiere Professionale; Possibilità di trasferimento dell'infermiere Professionale sull'altra ambulanza per cui una rimane subito operativa col Medico; Possibili rendez-vous; Possibilità di caricare più pazienti. Ambulanza con Infermiere Professionale 118 Possibili rendez-vous; Trasferimento del paziente a bordo con stabilizzazione precoce e rendendo operativa l'altra ambulanza; Trasferimento Infermiere Professionale sull'altra ambulanza e facendo salire un Volontario sull'ambulanza 118 che diviene libera e operativa. Quando richiedere i Mezzi di Soccorso Avanzato: In caso di sospetto o accertato pericolo di vita del paziente; In appoggio a soccorsi particolarmente gravi o complessi; Localizzazioni geografiche già indicate per intervento; In caso siano già stati attivati dalla Centrale Operativa; Confermare il loro intervento se realmente necessario. Comunicazione con i Mezzi di Soccorso Avanzato: Via cavo (in diretta o tramite centrale operativa); Via radio (in diretta o tramite centrale operativa; Comunicazione con Automedica, Ambulanza Medicalizzata e con Infermiere Professionale Conferma alla Centrale Operativa sull'invio entro 60 secondi dall'arrivo sul posto; Localizzazione precisa dell'evento; Spiegare chiaramente le strade da percorrere e il luogo preciso per il rendezvous; Risposte all'equipaggio 118 sulla dinamica e sulle condizioni sanitarie. Comunicazioni con l'elicottero Sul posto confermare necessità entro i tempi stabiliti; Localizzazione evento con riferimenti visibili dall'alto, utilizzo mezzi visivi di supporto se necessari (es: fumogeni, torce, ecc.); Risposte precise alle domande inerenti situazioni meteo, possibili zone di atterraggio; Eventuale presenza di cavi; Risposte precise circa la dinamica dell'evento e la situazione sanitaria. 6
7 Ricordare inoltre: Mantenere la distanza di sicurezza di almeno 30 metri ed avvicinarsi solo dopo essere stati invitati a farlo; Durante atterraggio e decollo fissare tutto ciò che è mobile in ambulanza; Durante atterraggio e decollo chiudere l'ambulanza; Non lasciare teli o altro materiale mobile a terra. Guidare l'elicottero sul posto Mentre dal basso l'elicottero è sempre ben visibile, dall'alto è spesso difficile individuare il luogo predisposto per l'atterraggio o l'ambulanza, in particolare in zone alberate, in aperta campagna, in collina o in montagna. Quando ci si trova in queste situazioni, è fondamentale l'aiuto dei soccorritori presenti per guidare l'elicottero sul posto. Se possibile parcheggiare l'ambulanza o il mezzo di soccorso in una posizione ben visibile, ma al di fuori dell'area di atterraggio. Mettersi in luogo aperto, facendo dei segnali verso l'elicottero o, meglio, sventolando un lenzuolo bianco o una coperta colorata. Ricordate che i colori più visibili, oltre al bianco, sono il giallo e l'arancione. Non dimenticate di piegare o di trattenere il lenzuolo mentre l'elicottero sta atterrando! Se l'elicottero non riesce a vedervi o vi chiede informazioni via radio, guidatelo indicando in quale posizione vi trovate rispetto a un quadrante di orologio con le ore in corrispondenza della prua dell'elicottero (esempio: siamo a ore 10 da voi). Figura 2 Il Trasporto del paziente Dopo aver trattato il paziente sul posto, l'equipe organizzerà il trasporto in base alla patologia: Con Ambulanza: all'ospedale competente, se necessario con l'accompagnamento dell'equipe dell'elicottero; Con Elicottero: solo se le condizioni del paziente lo richiedono, all'ospedale più vicino o direttamente a un centro specialistico; In questo ultimo caso l'elicottero contatterà la Centrale Operativa per verificare quale centro è disponibile ad accogliere il paziente. Qualora vi fossero difficoltà nelle comunicazioni con la Centrale Operativa, l'equipe dell'elicottero potrà richiedere alla base operativa che ha richiesto l'intervento di fare da tramite.prima dell'atterraggio Assicurarsi che la zona sia libera ed agibile Fermare il traffico Mantenere a distanza gli spettatori 7
8 Mantenere la zona circostante pulita da carte, lamiere, ombrelloni, etc. Bloccare le lenzuola della barella Comunicare la presenza di cavi oaltri ostacoli Restare al di fuori dell'area. Dopo l'atterraggio Non avvicinarsi mai alle pale con l'ambulanza Prima di avvicinarsi attendere l'ordine dell'equipaggio Avvicinarsi sempre frontalmente guardando il pilota Se il terreno è in pendenza non avvicinarsi assolutamente alle pale: la loro altezza dal suolo diminuisce! Non sollevare le braccia in prossimità delle pale in movimento Sotto le pale le barelle ed ogni altro oggetto lungo vanno sempre tenuti orizzontali Non avvicinarsi al rotore di coda. Figura 3 Come collaborare con l'equipaggio degli Elicotteri di soccorso sanitario (a cura di SAER - Base di Pavullo nel Frignano) Premessa Quando si allerta un Elicottero di soccorso, l'attesa non è delle più semplici, ci si trova spesso in una situazione altamente ansiogena con innumerevoli fattori di disturbo situazionali: vi sono feriti gravi, parenti o amici agitati, situazioni evolutive, etc. Mantenere la lucidità è difficoltoso e si può basare solo sull'esecuzione di atti schematici e collaudati. Nelle poche righe a seguire sono illustrati alcuni principi basilari per consentire una proficua collaborazione tra gli operatori al suolo e gli equipaggi degli Elicotteri di soccorso sanitario del sistema regionale 118 dell'emilia Romagna. L'allertamento Un corretto sistema di soccorso prevede di pre-allertare il servizio di elisoccorso, così come tutti i mezzi avanzati, su basi procedurali che derivano da evidenze scientifiche e cliniche. L'elicottero, secondo le prerogative tipiche del mezzo, consente di apportare alle procedure di soccorso alcuni benefici peculiari (seppure al momento limitati alle ore diurne e a condizioni meteo non invalidanti) quali: Raggiungere direttamente il paziente in tempi brevi; Sbarcare l'equipe medicalizzata direttamente sul luogo dell'evento; Trasferire in tempi brevi il paziente all'ospedale idoneo ad assistere al meglio la sua patologia; Ridurre nel trasporto le sollecitazioni cinetiche al paziente. Il servizio di elisoccorso SAR consente inoltre di raggiungere o prelevare direttamente l'infortunato anche in luoghi ostili e impervi, riducendo al minimo i tempi ed i rischi della sua mobilizzazione e tutelando i soccorritori dai rischi ambientali relativi al contesto operativo. Un'equipe sanitaria che richiede la collaborazione di un elicottero medicalizzato deve quindi considerare i benefici elencati e collaborare con l'equipaggio per renderli possibili. 8
9 Il primo di questi benefici può essere il rapido raggiungimento del paziente da parte del medico dell'elicottero. Per far sì che il medico arrivi velocemente sul paziente è necessario che vi siano corrette informazioni sul luogo esatto in cui il paziente si trova e che l'elicottero sia "vettorato" efficacemente in vista del target. Se l'equipaggio di un mezzo di soccorso arriva per primo sul paziente, è necessario quindi che questo collabori attuando alcune basilari azioni: 1. Collocare il mezzo di soccorso in una zona visibile dall'alto, sgombra da alberi o edifici 2. Lasciare tutte le luci lampeggianti accese 3. Preoccuparsi di stabilire un buon contatto radio con l'elicottero (spesso ciò avviene con i canali "diretti") 4. Almeno un soccorritore deve portarsi all'aperto (se si interviene in abitazione) ed in vista del mezzo aereo: l'equipaggio dell'ambulanza deve considerare che l'arrivo del medico sul paziente in tempi brevi è fondamentale e prioritario per il paziente 5. Comunicare all'elicottero che interviene appena se ne sente il rumore 6. Comunicare all'elicottero appena lo si ha in vista 7. Indicare in che direzione si trova il target rispetto all'elicottero utilizzando preferibilmente il "metodo dell'orologio" per facilitare il pilota 8. Comunicare eventuali punti di riferimento ben visibili come edifici particolari, tralicci, cantieri di lavoro, sbancamenti del terreno, laghi, campi sportivi o centri abitati e tutto ciò che si ipotizza facilmente distinguibile dall'alto 9. Dare all'elicottero indicazioni frequenti sino a che non si ha conferma dell'individuazione del target da parte dell'equipaggio segnalando eventuali ostacoli difficilmente visibili dall'alto (cavi, fili, teloni, "catena del cane", teloni, materiale sollevabile dal flusso del rotore, ecc.) 10. Una volta individuati dall'elicottero prestarsi per rendere sicura la fase di avvicinamento al target ed attenersi alle indicazioni dell'equipaggio di condotta. Tra le cose che possono agevolare l'individuazione di un target è un fumogeno rosso, se questo viene acceso appena si intravede l'elicottero (dopo il consenso del pilota) può dare un'immediata visibilità e indicazioni utili sulla direzione e velocità del vento al suolo. Un ulteriore aiuto tecnologico lo si può avere dal sistema GPS, le coordinate rilevate da un GPS portatile al suolo consentono, se correttamente comunicate all'elicottero, di individuare il luogo con un'approssimazione inferiore ai 10 metri. Utilizzo dell'helivector Per dare indicazioni all'equipaggio sulla propria posizione è necessario immaginarsi di essere a bordo dell'elicottero, quindi di "auto-individuarsi" rispetto a questo. A tale scopo si utilizza un metodo di derivazione ed uso aereonautico il sistema "dell'orologio" immaginandosi a bordo dell'elicottero, al centro del quadrante dove la prua corrisponde alle ore 12, la coda alle ore 6 e tutto intorno a noi si sviluppano le altre ore che individuano altri settori in cui localizzare il nostro obiettivo. Una volta indicata l'ora corrispondente al settore di direzione in cui si trova il target rispetto all'elicottero è utile indicare una distanza approssimativa (più di 2 km, più di 1 km, meno di 500 m.). Lo strumento Helivector ci può essere utile e di prezioso ausilio per non confonderci nell'indicare il settore orario in cui ci troviamo rispetto all'elicottero. Una volta in vista dell'elicottero, poniamo il cartoncino tra noi e l'elicottero orientando la figura dell'elicottero centrale nella stessa direzione in cui vediamo procedere l'elicottero (ovviamente in vista) e così facendo potremo vedere in quale settore orario ci troviamo rispetto all'equipaggio che ci deve individuare a terra rispetto al loro spazio circostante. A questo punto dobbiamo "stimare" rapidamente anche a quale distanza ci troviamo, sapendo che: 9
10 Se ci troviamo oltre 2 km distanti non riconosceremo facilmente il tipo di elicottero; Se ci troviamo tra 1 km e 2 km distanti cominceremo a distinguere il tipo di elicottero ma non vedremo marche ed emblemi; Solo sotto i 500 m di distanza ci potranno apparire le marche e gli emblemi della livrea dell'elicottero. Stabilito settore orario e distanza lo comunicheremo via radio tempestivamente all'elicottero, proseguendo magari ad aggiornare l'indicazione man mano che questo si avvicina a noi. Nei territori montani è opportuno comunicare anche un riferimento di quota relativo all'elicottero: es. sono più in alto di voi di circa 200 metri, o specificando (se in possesso di altimetro) la quota cui si ci trova. Nei territori di pianura la comunicazione della quota risulta irrilevante e quindi da evitare. Non è indispensabile per i soccorritori al suolo ricercare un luogo "atterrabile", dall'alto è, infatti, molto più agevole individuare luoghi che si prestano ad atterraggi o manovre in hovering nelle immediate vicinanze del target, aree che magari non risultano facilmente visibili dalla prospettiva "suolo". È invece prioritario consentire all'equipaggio dell'elisoccorso d'individuare il luogo dell'evento, a maggior ragione se si tratta di un evento traumatico, la scena del trauma, infatti, consente una serie di valutazioni di carattere diagnostico importanti per la destinazione corretta del paziente, l'intervento dell'elicottero direttamente sul luogo dell'evento consente anche di ridurre le mobilizzazioni necessarie, limitando inoltre i rischi per il paziente. Una volta che si è stati individuati dall'equipaggio dell'elicottero rispettate tutte le norme di sicurezza ed attenetevi alle indicazioni dei membri addetti alla sicurezza. Bibliografia Aa. Vv. (2004) Scenari di Soccorso, Manuale formativo per il Volontario Soccorritore 118, Torino, Anpas Piemonte. Cassigoli M. (2003) Sicurezza ed autoprotezione in emergenza, Firenze, Anpas Toscana. 10
ELISOCCORSO IN TOSCANA
ELISOCCORSO 118 1 ELISOCCORSO IN TOSCANA Pegaso 1-A109 Power Elibase F i r e n z e Pegaso 2- A109 Power Elibase Grosseto Pegaso 3- BK 117- Elibase Massa Cin quale 2 Pegaso 1- F i r e n z e Pegaso 2- Grosseto
DettagliRISPOSTA TELEFONICA, LINGUAGGIO RADIO E RELATIVI PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE
RISPOSTA TELEFONICA, LINGUAGGIO RADIO E RELATIVI PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE RISPOSTA TELEFONICA, LINGUAGGIO RADIO E RELATIVI PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE Obiettivi Formativi: 1) Decodificare e formulare
DettagliLA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA PROCEDURE ORGANIZZATIVE PER IL PRIMO SOCCORSO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del
DettagliPUBBLICA ASSISTENZA CHIUSI NUMERO UNICO GRATUITO PER LE EMERGENZE SANITARIE
PUBBLICA ASSISTENZA CHIUSI 118 NUMERO UNICO GRATUITO PER LE EMERGENZE SANITARIE D.P.R. 27 MARZO 1992 ISTITUISCE LE CENTRALI OPERATIVE 118 UNICHE PER L ALLARME SANITARIO Il sistema di allarme sanitario
DettagliNORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN CASO DI EMERGENZA
ALLEGATO N. 6 -TUTTI NORME GENERALI DI COMPORTAMENTO IN CASO DI EMERGENZA - MANTENERE LA CALMA E, PER QUANTO POSSIBILE, NON FARSI PRENDERE DAL PANICO; - RISPETTARE LE DISPOSIZIONI IMPARTITE DAGLI ADDETTI
DettagliL INFERMIERE COORDINATORE E DI TRIAGE NELL AMBITO DELL ELISOCCORSO REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIA
L INFERMIERE COORDINATORE E DI TRIAGE NELL AMBITO DELL ELISOCCORSO REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIA Superficie: 7855 Km 2 Abitanti: 1.202.870 Montagna: 43% Collina: 19% Pianura: 38% Udine Trieste Gorizia
DettagliIL PRIMO SOCCORSO QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
IL PRIMO SOCCORSO NELLE SCUOLE QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE LE NORME DEL D.M. 388/03 LE RESPONSABILITA DEL PERSONALE SCOLASTICO PRESENZA
DettagliSEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO
SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO Elaborata a cura del U.N.U.C.I. Gruppo Provinciale Protezione Civile Ten. F. MESSINA Non dobbiamo mai dare per scontato che a risolvere i nostri problemi siano sempre
DettagliFlight following 118 ELISOCCORSO FRIULI VENEZIA GIULIA. PIANO DI EMERGENZA: Flight following
118 ELISOCCORSO FRIULI VENEZIA GIULIA PIANO DI EMERGENZA: Flight following Redatto a cura di Centrale Operativa 118 - Elisoccorso Regione F.V.G. PRIMA EDIZIONE OTTOBRE 2001 Edizione ottobre 2001 1 2 FLIGHT
DettagliUniversità per Stranieri di Siena Livello A1
Unità 6 Al Pronto Soccorso CHIAVI In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni su come funziona il Pronto Soccorso parole relative all accesso e al ricovero al Pronto Soccorso
DettagliL INFERMIERE DI TRIAGE FUNZIONI- REQUISITI- FORMAZIONE..a cura di Giuseppe Lolaico. Matera 15 giugno 2010
L INFERMIERE DI TRIAGE FUNZIONI- REQUISITI- FORMAZIONE..a cura di Giuseppe Lolaico Matera 15 giugno 2010 Linee guida 1/1996 (G.U. 17 maggio 1996) Linee Guida Per Il Sistema Di Emergenza Urgenza In Applicazione
Dettagli..GLI ARGOMENTI DEL GIORNO..
..GLI ARGOMENTI DEL GIORNO.. IL PRIMO SOCCORSO CROCE ROSSA ITALIANA Ispettorato Provinciale VV.d.S. TERNI PRIMO SOCCORSO Il primo soccorso è l insieme di azioniche un soccorritore occasionalecompie per
DettagliLEZIONE COMPORTAMENTI IN EMERGENZA
LEZIONE DI COMPORTAMENTI IN EMERGENZA TECNICHE DI SALVATAGGIO Sette fasi di un intervento di soccorso Fase 1 Assumere il controllo della situazione Fase 2 Agire con prudenza Fase 3 Provvedere immediatamente
DettagliAllegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI
Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria
DettagliIS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI
IS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI I docenti non possono mettere a repentaglio la sicurezza degli alunni e devono pertanto: sorvegliare gli alunni conoscere e informare gli alunni loro affidati sulle
DettagliPROCEDURE GENERALI DA SEGUIRE IN CASO DI EMERGENZA PER IL PERSONALE NON DOCENTE Tra il personale non docente sono inclusi anche gli Addetti alle emergenze, i quali sono formati in modo specifico sul comportamento
DettagliPIANO DI PRIMO SOCCORSO
SCUOLA DELL'INFANZIA L'AQUILONE 9 Istituto Comprensivo - PADOVA PIANO DI PRIMO SOCCORSO IL PRIMO SOCCORSO È RIVOLTO A QUALSIASI PERSONA PRESENTE NELLA SCUOLA CHE INCORRA IN INFORTUNIO O MALORE. Insegnanti
DettagliFigura 2 - Approccio da parte del leader di manovra. Figura 1 - Approccio da parte del leader di intervento. Leader di manovra 2
LEADER DI MANOVRA Il leader di manovra (da qui in poi l.m.) è quel soccorritore che, su tutti gli scenari in cui è presente un paziente traumatico, o presunto tale, per tutto il tempo necessario all applicazione
DettagliORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DELL EMERGENZA/URGENZA. Dott. Mirio Camuzzi
ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DELL EMERGENZA/URGENZA Dott. Mirio Camuzzi L area relativa alla emergenza/urgenza rappresenta uno dei nodi più critici della programmazione sanitaria e si propone come una delle
DettagliCosa fare? Chi chiamare? Come essere pronti? Guida comunale. in caso di emergenza
Cosa fare? Chi chiamare? Come essere pronti? Guida comunale in caso di emergenza Informazioni comunali I Comuni ticinesi, in collaborazione con la Sezione del Militare e della Protezione della Popolazione
DettagliComune di Lodrino. Cosa fare? Chi Chiamare? Come essere pronti? Guida Comunale. in Caso di emergenza
Comune di Lodrino Cosa fare? Chi Chiamare? Come essere pronti? Guida Comunale in Caso di emergenza informa zioni Comunali Il Comune di Lodrino, in collaborazione con la Sezione del Militare e della Protezione
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliGUIDA ALLE PROVE SPERIMENTALI ENAC PER DRONI SAPR
GUIDA ALLE PROVE SPERIMENTALI ENAC PER DRONI SAPR Prova: Capacità di comando e controllo alla max distanza e max quota (70m) operativa in condizioni di peso max Questa prova è volta alla verifica dei comandi
DettagliPROCEDURE PER ARRIVI E PARTENZE DEI VISITATORI/PILOTI PARTECIPANTI AL SALONE DEL VOLO DI PADOVA
PROCEDURE PER ARRIVI E PARTENZE DEI VISITATORI/PILOTI PARTECIPANTI AL SALONE DEL VOLO DI PADOVA L organizzazione tiene in altissima considerazione la Sicurezza del Volo e per questo, con il supporto e
DettagliEVENTO N. 2 INCENDIO BOSCHIVO GRUPPO AZZURRO
EVENTO N. 2 INCENDIO BOSCHIVO GRUPPO AZZURRO Maestre Alunni Ass/ne di Volontariato Strutture Operative chiamate a intervenire Regione Toscana Corpo Forestale dello Stato Provincia Mezzi impiegati elicottero
DettagliPIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PROCEDURA OPERATIVA: RISCHIO GAS Versione 0.0 del 01.07.2011 Redazione a cura di: Corpo Polizia Municipale Reno-Galliera GENERALITA Evento: Guasto o rottura con
DettagliCOSA FARE SE SI È VITTIMA DI STALKING? Strategie d azione
COSA FARE SE SI È VITTIMA DI STALKING? Strategie d azione Non esiste un'unica soluzione che vada bene per ogni situazione di molestie assillanti. Le strategie d azione rivelatesi efficaci nel contrastare
DettagliP.A.S. = PROTEGGI-AVVERTI-SOCCORRI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado Via A. Manzoni 1, 31022 Preganziol (Treviso) Tel 0422 330645-0422 938584 - CF 80011500263 www.icpreganziol.gov.it
DettagliServizio di Pronto Soccorso - Accettazione IRCCS, Policlinico San Matteo, PAVIA. Corso interno Base di Formazione di Triage in Pronto Soccorso Pavia
Corso interno Base di Formazione di Triage in Pronto Soccorso Pavia Servizio di Pronto Soccorso e Accettazione IRCCS Policlinico San Matteo, PAVIA Corso Base di Formazione di Triage in Pronto Soccorso
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliReparto: Pronto Soccorso. Sede: Melzo. Piano: Terra. Responsabile: Dott. Giuseppe Ripoli. Email: giuseppe.ripoli@aomelegnano.it.
Reparto: Pronto Soccorso Sede: Melzo Piano: Terra Responsabile: Dott. Giuseppe Ripoli Email: giuseppe.ripoli@aomelegnano.it Medici: A rotazione dai reparti di Chirurgia, Medicina, Ostetricia e Pediatria
Dettaglicod edificio 00280 DII / DEI via Gradenigo 6/a FASI OPERATIVE
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE DISPOSIZIONI GENERALI IN CASO DI EMERGENZA O PROVA DI EVACUAZIONE cod edificio 00280 DII / DEI via Gradenigo 6/a Avvio
DettagliRUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO
RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO QUALIFICA RUOLO FUNZIONI E MANSIONI DIRIGENTE SCOLASTICO DATORE DI LAVORO Definisce gli interventi, le priorità, le necessità finanziarie, riguardo
DettagliTutte le chiamate sono registrate Il numero del chiamante è sempre identificato
1 Comporre su qualsiasi telefono il numero 118 La chiamata è gratuita Non occorre gettone o tessera Non è possibile chiamare il 118 da telefoni cellulari privi di scheda, in queste situazioni è possibile
Dettagli7.2 Controlli e prove
7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo
DettagliPERICOLO o FATTORE DI RISCHIO
CONCETTI E DEFINIZIONI PERICOLO o FATTORE DI RISCHIO Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni (TU) Ambiente Materiali Attrezzature Impianti Metodo
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
DettagliEQIUPAGGIO COMPOSIZIONE e COMPITI SICUREZZA IN AMBULANZA
EQIUPAGGIO COMPOSIZIONE e COMPITI SICUREZZA IN AMBULANZA Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI OBIETTIVI EQUIPAGGIO COMPOSIZIONE e COMPITI Come si compone un equipaggio in servizi di TRASPORTO ed in
DettagliProcedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico
Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano
DettagliComune di Stabio. Cosa fare? Chi chiamare? Come essere pronti? Guida comunale. in caso di emergenza
Comune di Stabio Cosa fare? Chi chiamare? Come essere pronti? Guida comunale in caso di emergenza Informazioni comunali Il Comune di Stabio, in collaborazione con la Sezione del Militare e della Protezione
DettagliORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DI EMERGENZA
P.A. CROCE VERDE LAMPORECCHIO ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DI EMERGENZA Giovedì 5 Marzo 2009 COSA E IL 118? Il numero UNICO telefonico da fare in caso di un emergenza sanitaria per attivare un mezzo di soccorso;
DettagliASSOCIAZIONE VOLONTARIATO GREVIGIANO. Corso di Soccorritore Livello Base Soccorso Sanitario
ASSOCIAZIONE VOLONTARIATO GREVIGIANO Corso di Soccorritore Livello Base Soccorso Sanitario Requisiti del personale Le figure del soccorso sanitario: Autista ambulanza Soccorritore di livello base Soccorritore
DettagliREALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?
13 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? Dott. Ing. Massimo
DettagliPiano Comunale di Protezione Civile
MODELLO D INTERVENTO B/6.5 Rischio antropico e residuo Paralisi traffico automobilistico collegato alla chiusura della viabilità autostradale EVENTO PREVEDIBILE E NON La Paralisi del traffico automobilistico
DettagliSegnaletica di salute e sicurezza sul lavoro
Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro Decreto Legislativo 9 aprile 2008, nr. 81 Art. 161 Campo di applicazione 1. Il presente titolo stabilisce le prescrizioni per la segnaletica di sicurezza e
DettagliESTRATTO DEL DOCUMENTO DI CUI ALL ART. 28 COMMA 2 D.LGS. N 81/2008 RELATIVO AL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO
ESTRATTO DEL DOCUMENTO DI CUI ALL ART. 28 COMMA 2 D.LGS. N 81/2008 RELATIVO AL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI NEL LICEO Si riportano, quale esempio e non esaustivi,
DettagliSchede sicurezza Lasciare affisse in aula e prelevare in caso di evacuazione A.S. 2013-2014
I.I.S A.F. Formiggini Servizio Prevenzione e Protezione Schede sicurezza Lasciare affisse in aula e prelevare in caso di evacuazione A.S. 2013-2014 SCHEDA 1 PIANO EVACUAZIONE ORIZZONTALE SE DOVETE ABBANDONARE
DettagliTutti, ma proprio tutti, si fermano al passaggio a livello
Siamo arrivati così alla fine di questa piccola esplorazione nel mondo della sicurezza ferroviaria. La prossima volta che attraverserete la ferrovia, siamo sicuri che guarderete i binari con occhi diversi,
DettagliBuongiorno vi ringrazio nuovamente per avermi invitato sono molto lieto di assistervi nella vendita della vostra casa
A ACQUISIZIONE INCARICO PRESENTAZIONE DA 1 MINUTO Buongiorno vi ringrazio nuovamente per avermi invitato sono molto lieto di assistervi nella vendita della vostra casa Posso dare un occhiata veloce alla
DettagliNUOVA PROCEDURA COPIA ED INCOLLA PER L INSERIMENTO DELLE CLASSIFICHE NEL SISTEMA INFORMATICO KSPORT.
NUOVA PROCEDURA COPIA ED INCOLLA PER L INSERIMENTO DELLE CLASSIFICHE NEL SISTEMA INFORMATICO KSPORT. Con l utilizzo delle procedure di iscrizione on line la società organizzatrice ha a disposizione tutti
DettagliL.E.D Lume Emergency Day
REGOLAMENTO L.E.D Lume Emergency Day Sabato 4 Luglio 2015 Lumezzane (Bs) Volontari Croce Bianca Lumezzane ONLUS Pagina 1 di 7 SOMMARIO CAP. 1 FINALITA DELLA MANIFESTAZIONE 3 Art. 1.1 Scopo della Manifestazione
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Condizioni di sicurezza - Piano D.M. 10 marzo 1998 Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 Cosa è un piano Scopo Lo
DettagliP.A.S. = PROTEGGI-AVVERTI-SOCCORRI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado Via A. Manzoni 1, 31022 Preganziol (Treviso) Tel 0422 330645-0422 938584 - CF 80011500263 www.icpreganziol.gov.it
DettagliPER TUTTI GLI UTENTI DELLA SEDE DI VIA CREMONA, 99-BS NORME COMPORTAMENTALI DEGLI UTENTI CONOSCERE E GESTIRE LE EMERGENZE
PER TUTTI GLI UTENTI DELLA SEDE DI VIA CREMONA, 99-BS NORME COMPORTAMENTALI DEGLI UTENTI CONOSCERE E GESTIRE LE EMERGENZE Scopo di queste note è fornire succinte e chiare indicazioni sul comportamento
DettagliISTITUTO COLOMBO PIANO DI EMERGENZA ESTERNO ORGANIZZAZIONE ATTIVITA ESTERNE TORRE G. NA
ISTITUTO COLOMBO PIANO DI EMERGENZA ESTERNO ORGANIZZAZIONE ATTIVITA ESTERNE (redatto ai sensi del D.Lgs 81/2008 ) TORRE G. NA Definizioni generali 1.1 Obiettivi I principali obiettivi del piano di emergenza
DettagliChe tipo di consulenze esegue lo studio? Il tipo di consulenze effettuate è ampiamente descritto nel sito. Quanto costa una seduta / consulenza?
Ecco alcune delle domande più frequenti che ci sono state rivolte dai pazienti. Speriamo ti possano essere utili. Domande Frequenti Che tipo di consulenze esegue lo studio? Il tipo di consulenze effettuate
DettagliOperatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?
Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega
DettagliMISURE DI EVACUAZIONE PER LA SEZIONE INFN DI MILANO RELATIVAMENTE AL LABORATORIO LASA REGOLAMENTO
MISURE DI EVACUAZIONE PER LA SEZIONE INFN DI MILANO RELATIVAMENTE AL LABORATORIO LASA REGOLAMENTO Qualora si verichi un incidente tale da rendere necessario l abbandono cautelativo dell edificio (p. es.
DettagliConsenso Informato e Privacy
Consenso Informato e Privacy Consenso e Privacy sono le basi fondanti del moderno concetto di Medicina e una cura di qualità non può prescindere da essi, così come la stessa etica e deontologia degli interventi
DettagliCARATTERISTICHE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
MAPPATURE PIAZZOLE PROVINCIA DI BRESCIA Inf. F. ARRIGHINI - SSUEM BRESCIA L elisoccorso è una realtà ormai consolidata in Lombardia, a Brescia questo servizio ha preso avvio nel 1986, ed è stato interrotto
DettagliCorso di formazione per Volontari di Protezione Civile
Corso di formazione per Volontari di Protezione Civile Si ringrazia per la disponibilità del materiale didattico l I.P. Gian Mario Gnecchi Funzionario tecnico del Comando VV.F. di Bergamo www.vigilidelfuoco
DettagliIstituto Comprensivo Via Sauro Via N. Sauro,30 tel. 0362.903319 fax 0362.975329 20843 VERANO BRIANZA (MB)
Istituto Comprensivo Via Sauro Via N. Sauro,30 tel. 0362.903319 fax 0362.975329 20843 VERANO BRIANZA (MB) PIANO DI EMERGENZA SCUOLA DELL INFANZIA IL MELOGRANO STRALCIO DEL COMPORTAMENTO DEI COLLABORATORI
DettagliGestione delle formazione
IL SOFTWARE PER LA SICUREZZA E L AMBIENTE STRUMENTO Individuazione delle esigenze e programmazione della formazione Gestione delle formazione Il metodo di Risolvo per gestire un piano formativo dinamico
DettagliPROCEDURA. Istituzione dei cancelli e attivazione delle ronde antisciacallaggio. PROTEZIONE CIVILE EDUCATIONAL www.casaleinforma.it/pcivile.
Comune di San Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile Sezione viabilità Bozza: Ottobre 2000 1a stesura: Luglio 2001 Verifica: Ottobre 2001 PROCEDURA Istituzione dei cancelli e attivazione delle ronde
DettagliREGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE
REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE 1.Premessa Gli interventi finalizzati alla gestione delle emergenze che interessano il sistema viario autostradale
DettagliLA SICUREZZA NELLE SCUOLE D.Lgs. 81/2008
LA SICUREZZA NELLE SCUOLE D.Lgs. 81/2008 IL DECRETO LEGISLATIVO La disciplina dettata dal Decreto Legislativo 81/2008 è volta espressamente al miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori.
DettagliP4 FORMAZIONE DEI. Formazione specifica dei lavoratori: GESTIONE INFORTUNI E PIANO DI PS
Formazione specifica dei lavoratori: GESTIONE INFORTUNI E PIANO DI PS P4 FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO-REGIONI 21/12/2011 GESTIONE DEGLI INFORTUNI e INCIDENTI Occorre
DettagliAttualmente le modalità di attivazione sono da individuarsi in: Cittadino comune tramite telefono fisso o mobile Centrali Operative di altri Enti
Tipologia Intervento Attualmente le modalità di attivazione sono da individuarsi in: Cittadino comune tramite telefono fisso o mobile Centrali Operative di altri Enti (Autostrade per l Italia, 112, 113,
DettagliIL SERVIZIO DI EMERGENZA 118 NELLA URBINO
IL SERVIZIO DI EMERGENZA 118 NELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO SISTEMA DI EMERGENZA SANITARIA SISTEMA DI ALLARME SANITARIO CENTRALE OPERATIVA 118 SISTEMA TERRITORIALE DI SOCCORSO POTES (Postazioni di
DettagliCLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE
CLUB ALPINO ITALIANO COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE COMMISSIONE CENTRALE MATERIALI E TECNICHE Arco di Trento 31 ottobre 2004 a cura di Vittorio Bedogni ( CCMT - INA - INSA ) CONTENUTO : Introduzione
Dettaglie viabilità stradale in seguito a sinistro
Servizio di ripristino della sicurezza e viabilità stradale in seguito a sinistro AREA SICURA offre a Enti quali Province e Comuni un servizio ii peril PRONTO INTERVENTO in caso di incidenti stradali,
DettagliSCHEDA C1. 6 STUDENTI APRI-FILA / CHIUDI-FILA / SOCCORSO. All ordine di evacuazione dell edificio:
SCHEDA C1. 6 STUDENTI APRI-FILA / CHIUDI-FILA / SOCCORSO All ordine di evacuazione dell edificio: - mantengono la calma, seguono le procedure stabilite e le istruzioni del docente; - gli apri-fila devono
DettagliREGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE
REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE Pagina 1 di 7 INDICE Art. 1 Oggetto e finalità.... pag. 3 Art. 2 Ambito di applicazione...... pag. 3 Art. 3 Requisiti richiesti... pag. 4 Art. 4 Formazione
DettagliADETTO ISTALLAZIONE E MANUTENZIONE IMPIANTI A RISPARMIO ENERGETICO E AD ENERGIA ALTERNATIVA
ADETTO ISTALLAZIONE E MANUTENZIONE IMPIANTI A RISPARMIO ENERGETICO E AD ENERGIA ALTERNATIVA 1 Si è supposto di dover realizzare un impianto eolico a Palermo, Enna, Trapani Agrigento, Messina. Determinare
DettagliDispositivi iti NON rmanenti PROVVISORI
Dispositivi NON permanenti PROVVISORI PIATTAFORME AEREE: dispositivo per il lavoro in quota efficace e di immediato impiego, non richiede attività preparatoria a terra o sulla facciata (a parte la delimitazione
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliGUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI
GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI FASIE è una associazione senza scopo di lucro che persegue lo scopo di garantire ai propri assistiti trattamenti sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre,
DettagliAccesso tramite il portale del Comune di Ferrara http://www.comune.fe.it. Accesso diretto
Accesso tramite il portale del Comune di Ferrara http://www.comune.fe.it Accesso diretto Precompliazione di una nuova pratica: per iniziare la compilazione di una pratica cliccare qui Autenticazione: qui
DettagliD.M. 10 marzo 1998. Piano Emergenza Evacuazione
Piano Emergenza Evacuazione Il D.M 10 marzo 1998 prevede che, a seguito della VDRI deve essere predisposto e tenuto aggiornato, in forma scritta, dal Datore di Lavoro un Piano di Emergenza Antincendio,
DettagliCambiamenti ai regolamenti stradali del NSW
1 novembre 2012 Cambiamenti ai regolamenti stradali del NSW Dal 1 novembre 2012, saranno introdotti alcuni cambiamenti ai regolamenti stradali del NSW. Molti di questi cambiamenti sono semplicemente un
DettagliCOME FARE UNA RICHIESTA DI ASSISTENZA ON LINE (AOL)
COME FARE UNA RICHIESTA DI ASSISTENZA ON LINE (AOL) Cos è l AOL? Pag. 2 Come inviare una richiesta AOL Pag. 3 La risposta dell assistenza Pag. 5 Come rispondere ad una risposta AOL Pag. 7 Ulteriori nozioni
DettagliRegolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS.
Regolamento nazionale protezione civile A.N.P.AS. Approvato dal Consiglio Nazionale il 10 settembre 2005 Art.1 - L A.N.P.AS. svolge attività di Protezione Civile direttamente o attraverso i Comitati Regionali
DettagliREGOLAMENTO DI SCALO PROCEDURA OPERATIVITA AEROPORTUALE PER SERVIZIO MEDICO D EMERGENZA*
REV. 0 PAG. 1/5 Sommario 1. SCOPO... 2 2. SOGGETTI COINVOLTI... 2 3. ATTIVAZIONE DELL EMERGENZA... 3 4. TEMPI DI ATTIVAZIONE SERVIZI... 4 5. MODALITA OPERATIVE... 4 6. FINE DELLE OPERAZIONI... 7 7. GESTIONE
DettagliLEADERSHIP DIRETTORI GENERALI DIRETTORI SPORTIVI RESPONSABILI SETTORE GIOVANILE RESPONSABILI SCUOLE CALCIO
LEADERSHIP DIRETTORI GENERALI DIRETTORI SPORTIVI RESPONSABILI SETTORE GIOVANILE RESPONSABILI SCUOLE CALCIO Giovanni Di Rocca giovanni@dirocca.it definizioni 2 I leader sono posti nella condizione di decidere
DettagliCOMUNE DI CAMPOFORMIDO DISTRETTO DEL CORMOR
COMUNE DI CAMPOFORMIDO DISTRETTO DEL CORMOR 1 COSA FARE IN CASO DI: FRANA ALLUVIONE TROMBA D ARIA TEMPORALE CON FULMINI TERREMOTO 2 SE TI TROVI IN UN LUOGO CHIUSO: 1. mantieni la calma; COSA FARE IN CASO
Dettagliproposta di legge n. 97
REGIONE MARCHE 1 CONSIGLIO REGIONALE proposta di legge n. 97 a iniziativa dei Consiglieri Benatti, Mollaroli, Altomeni, Binci presentata in data 24 maggio 2006 GESTIONE DEL TRASPORTO SANITARIO. MODIFICAZIONI
DettagliGESTIONE DELLE EMERGENZE DI SERVIZIO
GESTIONE DELLE EMERGENZE DI SERVIZIO 1) INTRODUZIONE... 2 2) EMERGENZE DI SERVIZIO... 2 2.1) LE TIPOLOGIE DI EMERGENZA... 2 2.2) INFORMAZIONI RELATIVE ALLE EMERGENZE... 2 3) OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI...
DettagliCorso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento
Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Arezzo, 18 marzo 2006 Ordine dei Medici, Viale Giotto 134 Dott.
DettagliP.A.S. = PROTEGGI-AVVERTI-SOCCORRI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado Via A. Manzoni 1, 31022 Preganziol (Treviso) Tel 0422 330645-0422 938584 - CF 80011500263 www.icpreganziol.gov.it
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Norme di sicurezza per costruzione e gestione impianti sportivi Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.M. 18 marzo
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliLa Leadership efficace
La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2
DettagliWebGis - Piano Comprensoriale di Protezione Civile
"S@ve - Protezione dell'ambiente per la gestione ed il controllo del territorio, valutazione e gestione emergenze per il comprensorio del Vallo di Diano" I PRODOTTI: WebGis - Piano Comprensoriale di Protezione
DettagliMezzo utilizzato: autogrù
Procedure per la movimentazione delle billette nelle fasi di scarico dai mezzi di trasporto e per l alimentazione delle linee di forgiatura/stampaggio. La lavorazione riferita alla movimentazione dei fasci
DettagliI riflessi giusti in caso d incidente. I riflessi giusti in caso di guasto B-01283.1.0.I/03.13/2/PIN/MM
Altre domande? TCS Carta Aziendale Ci contatti: 0842 440 440 0844 888 112 azienda@tcs.ch www.tcs.ch/azienda Helpcard In caso di guasto o d incidente In Svizzera 0800 808 114 All estero +41 58 827 63 16
DettagliL InfermIere nelle. maxiemergenza
L InfermIere nelle maxiemergenza L Aquila, 14/15 Novembre 2014 Tomassina Di Fabio EVENTO CATASTROFICO CHE TRAVALICA LE POTENZIALITÁ DI RISPOSTA DELLE STRUTTURE LOCALI Il Susseguirsi delle scosse determina
DettagliI TUTORI. I tutori vanno creati la prima volta seguendo esclusivamente le procedure sotto descritte.
I TUTORI Indice Del Manuale 1 - Introduzione al Manuale Operativo 2 - Area Tutore o Area Studente? 3 - Come creare tutti insieme i Tutori per ogni alunno? 3.1 - Come creare il secondo tutore per ogni alunno?
DettagliVIAGGI E PRENOTAZIONI IN PAESI A RISCHIO: CHE FARE? PRIME RISPOSTE PER IL TURISTA IN DIFFICOLTÀ
VIAGGI E PRENOTAZIONI IN PAESI A RISCHIO: CHE FARE? PRIME RISPOSTE PER IL TURISTA IN DIFFICOLTÀ Oggi assistiamo ad un turismo che vede spostarsi in ogni periodo grandi quantità di persone in ogni parte
DettagliPROVINCIA DI TRIESTE REGOLAMENTO DI VIGILANZA VOLONTARIA
PROVINCIA DI TRIESTE REGOLAMENTO DI VIGILANZA VOLONTARIA ART. 1 Disposizioni generali La Provincia di Trieste, valorizza e favorisce lo sviluppo della funzione del volontariato allo scopo di promuovere
Dettagli