MALATTIE DELL APPARATO CARDIOVASCOLARE

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1 Tale testo fa riferimento agli insegnamenti del dipartimento di medicina sperimentale corso di Infermieristica dell' Unicz. Non sono dispense ufficiali, ma è un testo creato liberamente e che libero vuole restare. Il testo è prodotto, distribuito e condiviso secondo le licenze creative commons (cc). L'autore Matteo Valenti è libero da ogni responsabilità riferite all'uso improprio di tale testo, questo testo rappresenta pertanto solo un suggerimento e un indicazione per la studentessa e lo studente. Tu sei libero di: Condividere riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare questo materiale con qualsiasi mezzo e formato Il licenziante non può revocare questi diritti fintanto che tu rispetti i termini della licenza. Alle seguenti condizioni: Attribuzione Devi riconoscere una menzione di paternità adeguata, fornire un link alla licenza e indicare se sono state effettuate delle modifiche. Puoi fare ciò in qualsiasi maniera ragionevole possibile, ma non con modalità tali da suggerire che il licenziante avalli te o il tuo utilizzo del materiale. NonCommerciale Non puoi usare il materiale per scopi commerciali. Non opere derivate Se remixi, trasformi il materiale o ti basi su di esso, non puoi distribuire il materiale così modificato. Divieto di restrizioni aggiuntive Non puoi applicare termini legali o misure tecnologiche che impongano ad altri soggetti dei vincoli giuridici su quanto la licenza consente loro di fare. MALATTIE DELL APPARATO CARDIOVASCOLARE.anatomia del cuore Il cuore è un organo muscolare cavo, è posto al centro della cavità toracica, più precisamente nel mediastino anteriore fra i 2 polmoni, dietro lo sterno e le cartilagini costali che lo proteggono, davanti alla colonna vertebrale da cui è separato dall esofago e dall aorta, appoggiato sul diaframma che lo separa dai visceri sottostanti. Costituito pressochè esclusivamente da tessuto muscolare striato, è circondato da un sacco fibroso che prende il nome di pericardio. L organo si divide in 2 cavità, la sinistra dove circola il sangue arterioso ricco di ossigeno e la cavità destra dove circola sangue venoso desaturato; ognuna di queste cavità comprende una parte superiore (atri con pareti sottili), e una parte inferiore (ventricoli con pareti più spesse). Il cuore è l organo centrale dell apparato circolatorio, funge da pompa capace di produrre una pressione sufficiente a

2 permettere la circolazione del sangue in tutto il sangue che può così raggiungere ogni tessuto dell organismo..vascolarizzazione del cuore sulla superficie del cuore si possono osservare le arterie coronarie di destra e di sinistra che originano dall aorta ascendente, le coronarie si diramano irrorando tutto il cuore fino all apice. La coronaria sinistra irrora i 2/3 del cuore, infatti raggiunge quasi tutto il ventricolo sinistro, la parte anteriore del setto interventricolare e una piccola parte del ventricolo destro; la coronaria destra irrora la maggior parte del ventricolo destro, la parte posteriore del setto e buona parte della parete posteriore del ventricolo sinistro. I muscoli papillari sono raggiunti da entrambe le arterie, mentre il sistema di conduzione del cuore è prevalentemente, se non integralmente irrorato dalla coronaria destra.

3 (ECG normale) CARDIOPATIA ISCHEMICA Angina stabile. segni e sintomi: dolore durante l esercizio fisico. La malattia delle arterie coronariche (CAD) è nella maggior parte dei casi dovuta all ostruzione delle arterie coronarie da parte di placche ateromatosa (vi è un aumento progressivo della placca ateromatosa; nell angina acuta è di tipo trombotico). definizione: è un dolore toracico provocato da ischemia miocardica ed associato ad alterazioni della funzionalità miocardica ma con assenza di necrosi. Il dolore è precipitato dallo sforzo o da situazioni che danno discrepanza tra richiesta di ossigeno da parte del miocardio ed insufficiente disponibilità di flusso ematico coronarico (il dolore scompare a riposo). caratteristiche: sensazione di soffocamento ed angoscia, dolore costrittivo ed opprimente, retrosternale, spesso irradiato, per lo più lungo la superficie ulnare del braccio sinistro a volte anche al braccio destro o entrambi. Un dolore al di sopra della mandibola o sotto l epigastrio difficilmente è di origine cardiaca. Nei diabetici e nei pazienti anziani spesso sono presenti sintomi di ischemia diversi dall angina (si chiamano equivalenti anginosi). La dispnea a riposo o da sforzo possono essere un importante segnale. Il dolore dura circa 2-3 minuti, massimo 5 minuti. L angina pectoris tipica regredisce dopo pochi minuti con il riposo o con somministrazione di nitroderivati (vasodilatatore). Caratteristiche che non sono suggestive per angina pectoris sono la fugacità del dolore, la momentaneità del dolore descritto come una pugnalata, se il paziente indica la sede del dolore con il dito (anziché con l intera mano); se il dolore è avvertito con la deglutizione o associato a particolari movimenti del tronco. diagnosi differenziale: patologie esofagee (reflusso gastroesofageo, spasmo esofageo), coliche biliari, sindrome costo-sternale (digitopressione), radicolite cervicale, ipertensione polmonare grave, embolia polmonare, pericardite acuta,

4 dissezione aortica. diagnosi di angina stabile: il paziente avverte il dolore solo sotto sforzo, quindi l ECG va effettuato sotto sforzo (a riposo risulterà normale). L ECG presenterà dislivellamento del tratto ST. Altro esame è la scintigrafia miocardica, un test ergometrico (ecg) con un radionuclide, un tracciante che valuta la perfusione del cuore. Altro test diagnostico è l ecocardiogramma. Un esame invasivo è la coronariografia (angiografia coronaria), nella parte sinistra del cuore si arriva all ostio delle coronarie. terapia: riduzione dei fattori di rischio coronarico (ipertensione, dislipidemia, attività fisica, fumo di sigaretta) antiagrreganti, la riduzione dell aggregazione piastrinica con aspirina riduce il rischio di complicanze (ima) nitrati, determinano vasodilatazione arteriosa Beta-bloccanti, hanno la capacità di diminuire la frequenza cardiaca e ridurre il consumo di ossigeno da parte del cuore SINDROMI CORONARICHE ACUTE Angina instabile. angina a riposo (i sintomi compaiono quando il paziente è a riposo e hanno durata lunga). Dolore toracico che si presenta da meno di 60 giorni e che con il tempo ha avuto un aumento della gravita e/o della frequenza. Compare a riposo e dura dai 15 ai 30 minuti. Clinicamente i sintomi sono simili a quelli dell angina stabile ma si differenziano per intensità e modalità di insorgenza. Inoltre l angina instabile può evolvere verso infarto del miocardio, la placca ateromatosa è di tipo trombotico) angina pectoris di nuova insorgenza: dolore toracico che il paziente avverte in maniera costante e frequente nell ultimo periodo angina ingravescente: il dolore appare dopo 3 rampe di scale, successivamente dopo solo una rampa. diagnosi: ecg basale (in cui vi possono anche non essere alterazioni), ecg da sforzo (per evidenziare eventuali alterazioni durante l attività fisica), ecg secondo Holter (per registrare nelle 24 ore le alterazioni durante l attività quotidiana), ecocardiografia (consente di visualizzare la struttura morfo-funzionale cardiaca e alterazioni nella cinetica), coronariografia (evidenzia la presenza di una lesione aterosclerotica a carico delle coronarie) terapia: riduzione dei fattori di rischio, somministrazione nitroderivati (vasodilatatori), calcio antagonisti e Beta-bloccanti per ridurre la frequenza cardiaca;

5 la terapia chirurgica consiste nell angioplastica in sede coronarica o by-pass aortocoronarico. INFARTO DEL MIOCARDIO ACUTO (I.M.A.) è una sindrome clinica risultante da una riduzione di ossigeno ad un area più o meno estesa di tessuto miocardico con conseguente ischemia e necrosi. La causa più importante dell IMA è l aterosclerosi in cui si ha l occlusione completa di un vaso arterioso che irrora il cuore tale da impedire l ossigenazione e provocare la necrosi del tessuto a valle. -infarto STEMI (ST elevation myocardial infarction) sopraslivellamento del tratto S-T (ima trasmurale, interessa più livelli) -infarto NSTEMI (Non-ST elevation myocardial infarction) sottoslivellamento del tratto S-T (ima non trasmurale, interessa il livello superficiale) Le anomalie dell onda Q e l inversione dell onda T ci permetto una localizzazione della necrosi (v1, v2, v3 esplorano la parte destra del cuore, v4, v5, v6 esplorano la parte sinistra del cuore).

6 Importante strumento diagnostico è la ricerca degli enzimi cardiaci nel sangue, rilasciati dal tessuto necrotico: CK-MB (creatinofosfochinasi, di cui l isoforma MB è specifica del miocardio), mioglobina, troponina I. COMPLICANZE DELL INFARTO DEL MIOCARDIO disturbi di conduzione (dopo l infarto miocardico): blocchi atrioventricolari di 1,2,3 grado. bradiritmiche, bradiaritmie: è una condizione definita come riduzione della frequenza cardiaca inferiore al valore di 60 battiti per minuto (bpm). I sintomi sono correlati al ridotto apporto ematico all'organismo e possono manifestarsi come astenia, ipotensione, lipotimia, sincope, shock. La bradicardia grave e di rapida insorgenza può richiedere un trattamento farmacologico d'urgenza (particolarmente con simpaticomimetici); nelle forme croniche (o nelle condizioni patologiche a rischio di bradicardia grave) può essere indicato l'impianto di un pacemaker. 1 livello: durata massima 200millisecondi 2 livello: [tipo1] prolungamento progressivo dell intervallo p-r (rallentamento della conduzione dell impulso dal nodo senoatriale fino al primo punto di attivazione dei ventricoli), fino ad arrivare a delle onde P che non sono seguite da complesso QRS [tipo2] non vi è periodismo e un prolungamento progressivo, ma vi sono delle onde p non seguite dal complesso QRS. 3 livello: vi è una dissociazione tra attività elettrica atriale e attività elettrica ventricolare Shock cardiogeno: condizione nella quale vi è stato un infarto massivo ed esteso. La funzione cardiaca è fortemente depressa (la funzionalità può arrivare anche a valori del 20%). Insufficienza mitralica: è una complicanza meccanica. Ci può essere una rottura di parete libera (del ventricolo sinistro), quindi una necrosi estesa. In genere quando ci sono necrosi estese bisogna effettuare rapidamente coronariografia e angioplastica.

7 Con l angioplastica viene installato uno STENT medicato che serve ad eliminare l occlusione della coronaria (il futuro è lo STENT bioassorbibile) Scompensi cardiaci o insufficienza cardiaca È una sindrome clinica complessa. L insufficienza cardiaca è una condizione patologica nella quale un anomali della funzione cardiaca è responsabile dell incapacità del cuore di pompare sangue in quantità sufficiente al fabbisogno metabolico dei tessuti o della capacità di farlo. Nello scompenso cardiaco la capacità di contrazione vengono meno perché le fibre miocardiche sono già allungate quindi non riescono a pompare completamente e correttamente. Dal punto di vista strutturale nello scompenso vi è una necrosi di miociti (se c è un infarto pregresso come causa), c è un alterazione nel rapporto eccitazione/contrazione, alterazione nella produzione di alcune proteine funzionali. Cause non ischemiche di scompenso possono essere: cardiopatia ipertensiva, cardiomiopatia, valvulopatie, farmaci, tossine. Cause precipitanti possono essere: febbre, infezioni, aritmia, gravidanza, tireotossicosi. Lo scompenso cardiaco può essere: ad alta portata (si verifica in gravidanza), acuto, a bassa portata, destro, sinistro, sistolico, diastolico. fattori di rischio: diabete mellito, alcuni farmaci, assunzione di alcol o droga sintomi principali: dispnea, dispnea sotto sforzo (anche minimo), dispnea in posizione supina, dispnea parossistica notturna, dispnea a riposo, edema polmonare acuto. Altri sintomi: dolore toracico, palpitazioni, astenia e mancanza di forze, nicturia, oliguria. da ispezione: turgore delle giugulari, cianosi periferica, pallore, ittero, ascite, cachessia (negli stadi terminali). da esami di laboratorio: emocromo, funzione epatica, funzione renale, precursore del bnp (marker per lo scompenso cardiaco) da esami strumentali: elettrocardiogramma, ecocardiografia, rx torace

8 Classificazione di sompenso o insufficienza cardiaca del NYHA (New York Heart Association): 1 nessuna limitazione dell attività fisica 2 lieve limitazione dell attività fisica 3 marcata limitazione dell attività fisica 4 pazienti che vanno ospedalizzati e presentano sintomi anche a riposo Sincope: la sincope è causata da scarsa gittata cardiaca. La sincope si manifesta con una perdita di coscienza temporanea e si manifesta con caduta per la perdita del tono muscolare, questa perdita di coscienza dura pochi minuti. La sincope si verifica quando il paziente svolge o ha svolto azioni particolari (tosse, alzarsi di notte per urinare, dopo pranzo). La sincope può essere di natura cerebrale o di natura

9 cardiaca. Ci sono bradiaritmie e tachiaritmie che possono provocare la sincope, provocate quindi da un ipoflusso ematico. diagnosi: holter, telemetria, tilt test. Lo studio elettrofisiologico prevede l inserimento di elettrocateteri all interno del cuore, inserendoli nel sistema venoso con l aiuto i un tubo radiogeno (dalla succlavia o dalla femorale) e posizionandoli nelle cavità cardiache. Loop recorders sono mini dispositivi (delle dimensioni di un accendino) che vengono impiantati sottocute. terapia: impianto pacemaker, sono definitivi (vanno sostituiti dopo anni, a seconda dell uso), sono collegati a 2 elettrocateteri, uno nell atrio destro e uno nell atrio sinistro e servono a generare impulsi per l attività cardiaca. defibrillatore: strumento in grado di erogare uno shock che fa ripartire il cuore in caso di aritmia altrimenti fatale. si diagnostica scompenso cardiaco quando il q-r-s è maggiore di 120ms. Fibrillazione: alterata contrattilità dei muscoli scheletrici. È un fenomeno caratterizzato dalla contrazione anomala, involontaria ed asincrona di singole fibre muscolari ed è particolarmente frequente in caso di distruzione o danneggiamento dell'unità motoria della fibra muscolare. -atriale (riduce la qualità della vita): aritmia cardiaca che origina dagli atri. Gli impulsi elettrici che danno luogo alla contrazione degli atri si attivano in maniera totalmente caotica e frammentaria dando origine a multipli fronti d'onda e a contrazioni disorganizzate e frammentarie. -ventricolare (può portare a morte): aritmia cardiaca rapidissima, caotica che provoca contrazioni non coordinate del muscolo cardiaco. Con l'insorgenza di questa aritmia, la circolazione sanguigna rallenta notevolmente, sino all'arresto cardiocircolatorio e successivo arresto respiratorio, sino alla morte se non si interviene con la cardioversione del ritmo attraverso la defibrillazione e la rianimazione cardiopolmonare. Tachiaritmia: (+di 100 bpm) sono alterazioni pericolose quando provocano alterazioni alla perfusione cerebrale. Si classificano in: permanenti (presente costantemente per periodi prolungati), iterativa (periodale), parossistica (improvvisa sia nel suo nascere che nel suo scomparire). terapia: ablazione trans-catetere, i sintomi possono insorgere in modo improvviso e regredire senza alcuna terapia, con una frequenza cardiaca compresa tra 150 e 270 bpm possono manifestarsi sintomi come palpitazioni, cardiopalmo, dispnea ecc.. -manovre fisiche: massaggio del seno carotideo, manovra d valsalva, immergere il

10 viso nell acqua gelata -farmaci: Beta-bloccanti, calcio antagonisti Definiamo tachicardia ventricolare (V-Tach) una frequenza cardiaca >100bpm, maggiore è la durata del q-r-s, maggiore è la tachicardia (qrs largo). I sintomi sono cardiopalmo, offuscamento visivo, affanno, sensazione di mancamento, sensazione di testa vuota; i segni sono invece ipotensione e shock. Pazienti a rischio di morte improvvisa -Cardiopatia ipertrofica: parete inspessita, aumento del peso del cuore [tramite ecocardiografia] -sindrome di Brugada: disturbi dell'attività elettrica del cuore in assenza di difetti evidenti del miocardio; colpisce prevalentemente giovani maschi, presenta alterazioni s-t in v1 e v2. -sindrome del q-t lungo: (mutazione del canale del potassio): dato da ritardata ripolarizzazione delle cellule miocardiche ed associata a sincope -displasia ritmogena del ventricolo destro: malattia genetica del cuore, a patogenesi non-ischemica, che coinvolge principalmente il ventricolo destro. È caratterizzata da aree ipocinetiche a livello della parete libera del ventricolo destro o di entrambi i ventricoli, in cui il tessuto muscolare (miocardio) è sostituito da tessuto fibroso o fibro-adiposo. -(cpvt) tachicardia ventricolare polimorfa: causata da un alterazione del canale calcio, è un disturbo aritmico del cuore che colpisce individui geneticamente predisposti, spesso associato a sincope Matteo Valenti

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