Manuale di impiego elettroterapie MICROTHERAPEUTICS mod. ELECTRON ,

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1 Manuale di impiego elettroterapie MICROTHERAPEUTICS mod. ELECTRON , ALADIN PC e APEX 4 Ver 1.07d del Nell impiego delle nostre apparecchiature per elettroterapia, è necessario introdurre il concetto di SOGLIA DI REOBASE necessaria per la corretta effettuazione delle terapie. Viene definita come il livello di corrente minimo necessario per ottenere una contrazione muscolare visibile; al di sotto di tale soglia, qualsiasi stimolazione sarà di tipo antalgico, dal livello di reobase in poi, la stimolazione sarà di tipo eccitomotorio e quindi muscolare. Riportiamo lo schema standard per i trattamenti antalgici tramite TENS; il ciclo consiste in 12 sedute, a cadenza giornaliera, della durata di circa minuti ciascuna, seguite da una pausa di 2 giorni per verificare la risoluzione della sintomatologia dolorosa proseguire con eventuali trattamenti di altro tipo. 1-2 giorno giorno Dal 6 al 12mo giorno 13-14mo giorno TENS 3 TENS 2 TENS 1 o TENS Nessuna terapia antalgica Sezione 1: Descrizione funzionale della terapia TENS e modalità di applicazione 1. TENS 1 Tens a bassa frequenza Indicata per il trattamento di forme dolorose soltanto in fase cronica e come terapia di mantenimento, poiché con questa funzione si ottiene l emissione da parte del cervello di β- endorfine aventi un effetto antalgico molto prolungato (fino a 3-4 giorni per ogni trattamento) raggiunto però lentamente, per cui conviene sempre iniziare con la TENS 3 e/o

2 TENS 2 per ridurre il dolore rapidamente e proseguire dopo almeno 8-10 trattamenti con la TENS 1, fino alla remissione del dolore. Gli elettrodi devono essere posizionati sempre in maniera da circoscrivere la zona dolorante, regolando l ampiezza degli impulsi in maniera da avvertire distintamente il formicolio (per esempio: sensazione di addormentamento di una gamba), ma non la contrazione dei muscoli adiacenti la zona trattata. I trattamenti con la TENS 1, possono essere effettuate a giorni alterni ed in ogni caso a non meno di 24 ore di distanza (durata di minuti), partendo da una potenza degli impulsi tale da indurre la sensazione di un formicolio ben avvertibile ed aumentando la potenza qualora durante il trattamento la sensazione si dovesse affievolire (ciò a causa dell emissione di β-endorfine), al fine di aumentare gradualmente la soglia di resistenza al dolore e quindi la insensibilità allo stesso. Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, zona cervicale, caviglie e piedi, parte anteriore del tronco, braccia ed in ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (parte posteriore del tronco, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi. Consigliamo di effettuare mediamente giorni di trattamenti con le TENS, per poi sospendere 2 o 3 giorni le sedute; in tal modo si verifica la tenuta della terapia; se non insorgono più i dolori, dopo ore di sospensione, si può ritenere adeguatamente risolta l algia e procedere eventualmente con altri trattamenti, anche muscolari. 2. TENS 2 Tens a media frequenza Indicata per il trattamento di forme dolorose in fase post-acuta, con questa funzione si ottiene un effetto antalgico di media durata (fino a 18 ore per ogni trattamento) raggiunto entro 1 ora dall applicazione, per cui conviene iniziare con la TENS 3 per ridurre il dolore rapidamente, effettuando almeno 4-5 trattamenti, proseguire con la TENS 2, per altri 4-6 trattamenti e terminare il ciclo terapeutico con la TENS 1, fino alla remissione del dolore. Gli elettrodi devono essere posizionati sempre in maniera da circoscrivere la zona dolorante, regolando l ampiezza degli impulsi in maniera da avvertire distintamente il formicolio (per esempio: sensazione di addormentamento di una gamba), ma non la contrazione dei muscoli adiacenti la zona trattata.

3 I trattamenti con la TENS 2, devono essere effettuati giornalmente ed in ogni caso a non meno di 12 ore di distanza (durata di minuti), partendo da una potenza degli impulsi tale da indurre la sensazione di un formicolio ben avvertibile ed aumentando la potenza qualora durante il trattamento la sensazione si dovesse affievolire (ciò a causa dell emissione di β-endorfine), al fine di aumentare gradualmente la soglia di resistenza al dolore e quindi la insensibilità allo stesso. Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, zona cervicale, caviglie e piedi, parte anteriore del tronco, braccia edin ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (parte posteriore del tronco, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi. 3. TENS 3 Tens ad alta frequenza Indicata per il trattamento di forme dolorose soltanto in fase acuta, con questa funzione si ottiene un effetto antalgico di breve durata (fino a 12 ore per ogni trattamento) raggiunto durante la prima applicazione, per cui conviene iniziare sempre con questa terapia per ridurre subire la sensazione dolorosa, effettuando almeno 4-5 trattamenti, proseguire con la TENS 2, per altri 4-6 trattamenti e terminare il ciclo terapeutico con la TENS 1, fino alla remissione del dolore. Gli elettrodi devono essere posizionati sempre in maniera da circoscrivere la zona dolorante, regolando l ampiezza degli impulsi in maniera da avvertire distintamente il formicolio (per esempio: sensazione di addormentamento di una gamba), ma non la contrazione dei muscoli adiacenti la zona trattata.

4 I trattamenti con la TENS 3, possono essere effettuati più volte al giorno (per non oltre 4 giorni, pena l inefficacia della terapia TENS) ed in ogni caso a non meno di 6 ore di distanza (durata di minuti), partendo da una potenza degli impulsi tale da indurre la sensazione di un formicolio ben avvertibile ed aumentando la potenza qualora durante il trattamento la sensazione si dovesse affievolire (ciò a causa dell emissione di β-endorfine), al fine di aumentare gradualmente la soglia di resistenza al dolore. Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, zona cervicale, caviglie e piedi, parte anteriore del tronco, braccia edin ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (parte posteriore del tronco, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi.

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8 Trattare con TENS 3 + TENS 2 (15+15 minuti), sia la zona anteriore (es.: canale 1), che posteriore (es.: canale 2) in corrispondenza dell anca; se necessario effettuare due trattamenti al giorno (mattina e sera), in maniera elevare la soglia del dolore il più possibile. Spesso nel caso di dolori bilaterali, la terapia deve essere erogata contemporaneamente su anche e ginocchia, in quanto tale sindrome dolorosa è associata a gonalgie (vedi immagine a pag. 5) Trattare con TENS 3 (20-30 minuti) sia la zona cervicale che entrambi i deltoidi, al fine di ridurre il dolore muscolare presente e bloccare la trasmissione nervosa degli impulsi dolorifici nel canale cervicale. Terminata la terapia antalgica, rimuovere gli elettrodi sulla zona cervicale e trattare con RELAX (15 minuti circa) i soli deltoidi, al fine di rilassare e decontrarre la muscolatura.

9 Sezione 2: Descrizione funzionale dell elettrolinfodrenaggio e modalità di applicazione 4. LINFODREN. Elettrolinfodrenaggio Indicata per il drenaggio degli accumuli di linfa e liquidi, con questa funzione si ottiene un effetto di pompaggio verso il dotto toracico (il cuore del sistema linfatico) dei ristagni di liquidi eventualmente presenti nei distretti periferici (gambe, braccia, etc.), attraverso la elettrostimolazione selettiva dei muscoli presenti lateralmente ai vasi linfatici di nostro interesse. Da notare che quando si effettua il drenaggio linfatico delle gambe o delle braccia, l ampiezza degli impulsi deve essere tale da indurre un forte formicolio (fino a lievi contrazioni), mentre nel caso di impiego di questa funzione per tonificare la schiena (elettrotrazione muscolare) la potenza deve essere tale da indurre contrazioni muscolari visibili. E fortemente consigliata l assunzione di liquidi (almeno 1,5 litro di acqua) circa un ora prima del trattamento, al fine di eliminare i residui catabolici con maggiore efficacia e rapidità. Nella terapia drenante delle gambe, gli elettrodi devono essere posizionati a coppie (elettrodi paralleli) secondo il seguente schema: elettrodi della uscita 1: lateralmente alla caviglia destra (in opposizione rispetto alla stessa) elettrodi della uscita 2: lateralmente alla caviglia sinistra(in opposizione rispetto alla stessa) elettrodi della uscita 3: sulla estremità superiore del polpaccio destro (distanziati simmetricamente di 2-4 cm rispetto all asse verticale dello stesso polpaccio) elettrodi della uscita 4: sulla estremità superiore del polpaccio sinistro (distanziati simmetricamente di 2-4 cm rispetto all asse verticale dello stesso polpaccio) elettrodi della uscita 5: circa 4 cm sotto il gluteo destro (distanziati simmetricamente di 4-5 cm rispetto all asse verticale della gamba) elettrodi della uscita 6: circa 4 cm sotto il gluteo sinistro (distanziati simmetricamente di 4-5 cm rispetto all asse verticale della gamba) Nella terapia drenante delle braccia, gli elettrodi devono essere posizionati a coppie (elettrodi allineati) secondo il seguente schema: elettrodi della uscita 1: sull avambraccio destro, 1-2 cm al di sotto del polso e a 10 cm dal polso elettrodi della uscita 2: sull avambraccio sinistro, 1-2 cm al di sotto del polso e a 10 cm dal polso elettrodi della uscita 3: sull avambraccio destro, cm al di sotto dell incavo del gomito e 1-2 cm al di sotto dell incavo del gomito elettrodi della uscita 4: sull avambraccio sinistro, cm al di sotto dell incavo del gomito e 1-2 cm al di sotto dell incavo del gomito elettrodi della uscita 5: sulla parte posteriore del braccio destro (zona tricipitale), un elettrodo deve essere posizionato 2-3 cm al di sopra del gomito e l altro elettrodo deve essere posizionato 3-4 cm al di sotto dell incavo ascellare

10 elettrodi della uscita 6: sulla parte posteriore del braccio sinistro (zona tricipitale), un elettrodo deve essere posizionato 2-3 cm al di sopra del gomito e l altro elettrodo deve essere posizionato 3-4 cm al di sotto dell incavo ascellare Nella terapia di elettrotrazione della muscolatura delle schiena,, gli elettrodi devono essere posizionati a coppie (elettrodi paralleli) simmetricamente rispetto alla colonna vertebrale, a distanza di 4-6 centimetri dalla stessa, secondo il seguente schema: elettrodi della uscita 1: circa 2 cm al di sopra della linea di separazione dei due glutei, distanziati simmetricamente di circa 4 cm dalla colonna vertebrale elettrodi delle uscite 2, 3, 4, 5: posizionati in maniera da coprire sia la zona dorsale che lombare della schiena, distanziati simmetricamente di circa 4-6 cm dalla colonna vertebrale elettrodi della uscita 6: sulla zona cervicale alla base del collo, distanziati simmetricamente di circa 2 cm dalla colonna vertebrale. La durata del trattamento di drenaggio linfatico è di minuti (nel caso di trattamento singolo, altrimenti può essere ridotto a 15 minuti); tale trattamento può essere effettuato singolarmente e in ogni caso alla fine di ogni trattamento di elettrostimolazione muscolare o anticellulite, specie se effettuato a livello di addome o gambe, in quanto trattamenti quali ISOMETRIC, ISOKINETIC e CELLULITIS implicano il rilascio di residui catabolici nel circolo linfatico che devono essere drenati il più rapidamente possibile. La durata del trattamento di elettrotrazione della muscolatura della schiena è di minuti e deve essere preceduto da una fase di riscaldamento IPEROXIGEN a bassa potenza (formicolio avvertibile), al fine di evitare eccessive sollecitazioni dei muscoli. I trattamenti succitati, devono essere effettuate a distanza di almeno 36 ore (a giorni alterni sarebbe l ideale) e consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm).

11 Sezione 3: Descrizione funzionale della ionoforesi e modalità di applicazione 8. JONO Indicata per la veicolazione localizzata di farmaci tramite la cute. Il passaggio di una corrente costante attraverso il circuito costituito dagli elettrodi e dal tessuto epidermico determina l assorbimento transcutaneo del farmaco in maniera controllata e costante. La regolazione del tasso di somministrazione del farmaco avviene attraverso la regolazione della corrente che deve sempre essere la più bassa possibile (1-3 ma), in maniera da non provocare ustioni, ma solamente un lieve rossore (il paziente durante la terapia deve avvertire al massimo un lieve formicolio). Per quanto concerne la polarità di principi attivi di cui sia ignota la concentrazione ionica, consigliamo, durante la prima applicazione, di distribuire il 50% del prodotto sotto l elettrodo positivo ed il rimanente 50% sotto l elettrodo negativo, effettuando la terapia regolarmente. Alla fine dell applicazione, la polarità corretta del farmaco corrisponderà a quella dell elettrodo sotto al quale è rimasto meno prodotto, trasferito per via ionoforetica, in maniera più efficiente. Dalla successiva seduta, il principio attivo verrà veicolato esclusivamente tramite l elettrodo di polarità corrispondente, posizionato al centro della zona da trattare, mentre l altro elettrodo verrà applicato lateralmente alla zona da trattare tramite le apposite spugnette bagnate di opportuna grandezza. Il trattamento ionoforetico ha una durata di circa minuti, utilizzando rispettivamente correnti di 2-3 ma e di 1-2 ma ed elettrodi di circa 60*80 mm ed interponendo tra l epidermide e l elettrodo un supporto idratabile (spugna) con spessore di almeno 4 mm, ben bagnata. Tabella di selezione dei farmaci per ionoforesi: Alfa-chimotripsina soluzione 1 per 1000 positivo Vitamine gruppo B positivo Bicloridrato di istamina soluzione 0.2 per 1000 positivo

12 Benzidamina soluzione 5 per 100 positivo Carbaina soluzione 5 per 100 positivo Citrato di potassio soluzione 1 per 1000 positivo Cloruro di calcio soluzione 2 per 100 positivo Salicilato di sodio soluzione 2 per 100 negativo Cloruro di zinco soluzione 1 per 100 positivo Ioduro di potassio soluzione 2 per 100 negativo Jaluronidasi 150 U. pomata positivo Nitrato di aconitina soluzione 0.25 per 1000 positivo Nitrato di argento soluzione 2 per 100 positivo Thiomucase pomata o fiale negativo Salicilato di litio soluzione 2 per 100 positivo Cloruro di sodio soluzione 2 per 100 negativo Solfato di zinco soluzione 1 per 100 positivo

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14 Sezione 4: Descrizione funzionale della elettroterapia muscolare e modalità di applicazione Rammentiamo che in condizioni normali, i trattamenti di elettrostimolazione muscolare si effettuano tre volte alla settimana, con una pausa di 48 ore tra un trattamento ed il successivo sulla stessa zona, al fine di evitare eccessivo affaticamento muscolare. Il trattamento è diviso in due fasi successive: all inizio è necessario effettuare un preriscaldamento del muscolo, tramite la funzione IPEROXYGEN, a bassa potenza, ottenendo solo contrazioni muscolari appena visibili ed a seguire la elettrostimolazione vera e propria (ISOMETRIC, ISOKINETIC o KOTZ), regolando la corrente in maniera da ottenere contrazioni muscolari ben definite. Schema standard di elettroterapia muscolare: LUNEDI MERCOLEDI VENERDI IPEROXYGEN (5-10 minuti) IPEROXYGEN (5-10 minuti) IPEROXYGEN (5-10 minuti) ISOMETRIC (20-30 minuti) ISOKINETIC (20-30 minuti) KOTZ (20-30 minuti) Alla fine dei necessari cicli di sedute, raggiunto un buon tono muscolare, è necessario effettuare dei cicli di mantenimento e rieducazione funzionale; anche in questo caso, il trattamento è diviso in due fasi successive: all inizio è necessario effettuare un preriscaldamento del muscolo, tramite la funzione IPEROXYGEN, a bassa potenza, ottenendo solo contrazioni muscolari appena visibili ed a seguire la elettrostimolazione vera e propria (ISOMETRIC, ISOKINETIC o KOTZ), regolando la corrente in maniera da ottenere contrazioni muscolari ben definite. LUNEDI MERCOLEDI VENERDI IPEROXYGEN (5-10 minuti) IPEROXYGEN (5-10 minuti) IPEROXYGEN (5-10 minuti) RESISTANCE (20-30 minuti) EXPLOSIVE (20-30 minuti) KOTZ (20-30 minuti) 5. ISOMETRIC Stimolazione isometrica Indicata per lo sviluppo ed il potenziamento muscolare simmetrico e come terapia di mantenimento nel caso di paresi ed atrofie o atonie muscolari, poiché con questa funzione si ottiene una stimolazione sia della muscolatura liscia che striata, un notevole incremento della microcircolazione sanguigna e della volumetria muscolare, attraverso un ciclo di contrazione che prevede una fase di stimolazione minima, una fase di incremento della forza espressa dal muscolo, una fase di contrazione massima, (impostata dall operatore) ed una fase di decontrazione muscolare che si ripetono con caratteristiche variabili a seconda della risposta muscolare e del livello di resistenza del muscolo, in maniera da evitare contrazioni troppo violente. Essendo questo un trattamento che sottopone il muscolo ad un intenso lavoro meccanico, è necessario far precedere la stimolazione isometrica (o isocinetica) da un trattamento di iperossigenazione (IPEROXYGEN) in maniera da preriscaldare il muscolo; in ogni caso se il paziente lamenta algie a livello della muscolatura da trattare con la ginnastica isometrica, necessita preventivamente il trattamento antalgico (TENS3, TENS2, TENS1), per diversi giorni, fino alla remissione del dolore, un periodo di 48 ore di riposo e a seguire si potrà iniziare il trattamento con la stimolazione isometrica. Gli elettrodi possono essere posizionati sia agli estremi del muscolo che all estremo del muscolo e sulla placca motrice dello stesso (posta a metà del muscolo), come da esempi

15 riportati; ovviamente in maniera simmetrica rispetto al corpo (per esempio: bicipite destro e sinistro, quadricipite destro e sinistro), per evitare alterazioni posturali. La potenza degli impulsi deve essere proporzionataal livello di resistenza del muscolo, in maniera da ottenere una isotrofia del lato destro e sinistro del corpo, anche in considerazione del fatto che normalmente si impiega maggiormente la parte destra del corpo. Nel caso di trattamenti della muscolatura addominali, al fine di evitare l appiattimento della lordosi fisiologica, è necessario trattare sia la muscolatura addominale che quella lombare corrispondente (ovviamente questi ultimi muscoli si tratteranno con potenza inferiore a quella necessaria alla contrazione degli addominali); così come è possibile trattare sia il bicipite (Dx ed Sx) che il tricipite (Dx ed Sx) ponendo l elettrodo di una uscita sull estremo superiore del bicipite e l altro elettrodo sull estremo inferiore del tricipite e regolando la potenza fino ad ottenere una contrazione visibile. Nel trattamento addominale è importante posizionare correttamente gli elettrodi simmetricamente rispetto alla linea che unisce l ombelico alla base dello sterno; l elettrodo positivo di una uscita sarà posizionato a circa 3-5 cm (a seconda dell altezza del paziente) al di sotto dell ombelico, a metà del tratto che separa l ombelico dal lato destro del corpo, l altro elettrodo (negativo), sarà posizionato ad una distanza di cm (a seconda dell altezza del paziente) dall ombelico ed allineato verticalmente con l elettrodo positivo. Gli elettrodi di una seconda uscita impiegata saranno collocati simmetricamente rispetto all asse che unisce l ombelico alla base dello sterno, soltanto che saranno spostati a sinistra di tale linea. Il trattamento di stimolazione isometrica prevede innanzitutto l alternanza con il trattamento isocinetico (un trattamento di iperossigenazione + isometrica è seguito da un trattamento di iperossigenazione + isocinetica a distanza di 48 ore), l impiego di potenze elevate, tali da indurre contrazioni ben visibili; nel caso di marcata ipotrofia si possono usare due coppie di elettrodi per trattare i singoli gruppi muscolari, suddividendo il muscolo lungo l asse maggiore in maniera da allineare di seguito sullo stesso gli elettrodi di due canali. Le sedute devono essere effettuate a giorni alterni ed in ogni caso con una durata massima di minuti, partendo da una potenza degli impulsi tale da indurre la sensazione di un formicolio ben avvertibile ed aumentando la potenza durante le sedute fino ad avvertire delle contrazioni che diventeranno tanto più intense quanto maggiore sarà il trofismo muscolare raggiunto. Durante le prime 3-4 sedute, consigliamo di effettuare tre sedute settimanali di riscaldamento per 20 minuti con IPEROXYGEN e a seguire un trattamento di 10 minuti (o meno, a seconda della resistenza del muscolo) di ISOMETRIC, per proseguire con sedute in cui si ridurrà gradualmente la durata della fase di iperossigenazione (in ogni caso non deve essere inferiore a 5 minuti), incrementando la fase di stimolazione isometrica ( fino ad un massimo di minuti giornalieri) Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, (evitare la zona cervicale ed anteriore del collo, in quanto sono presenti i recettori della pressione arteriosa), polpacci, braccia, pettorali, zona lombare e dorsale o ed in ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (addominali, dorsali, lombari, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi.

16 6. ISOKINETIC Stimolazione isocinetica Indicata per lo sviluppo ed il potenziamento simmetrico dei movimenti di estensione e compressione muscolari e come terapia di mantenimento nel caso di ipotrofie o ipotonie, poiché con questa funzione si ottiene una stimolazione della muscolatura liscia, l incremento della elastina muscolare, attraverso la contrazione alternata a fasi di riposo totale del muscolo. Essendo questo un trattamento che sottopone il muscolo a stress meccanico, è necessario far precedere la stimolazione isocinetica (o isometrica) da un trattamento di iperossigenazione (IPEROXYGEN) in maniera da preriscaldare il muscolo; in ogni caso se il paziente lamenta algie a livello della muscolatura da trattare con la ginnastica isometrica, necessita preventivamente il trattamento antalgico (TENS3, TENS2, TENS1), per diversi giorni, fino alla remissione del dolore, un periodo di 48 ore di riposo e a seguire si potrà iniziare il trattamento con la stimolazione isometrica. Gli elettrodi possono essere posizionati sia agli estremi del muscolo che all estremo del muscolo e sulla placca motrice dello stesso (posta a metà del muscolo), come da esempi riportati; ovviamente in maniera simmetrica rispetto al corpo (per esempio: bicipite destro e sinistro, quadricipite destro e sinistro) e con potenze degli impulsi proporzionate al livello di resistenza del muscolo, in maniera da ottenere una isotrofia del lato destro e sinistro del corpo, anche in considerazione del fatto che normalmente si impiega maggiormente la parte destra del corpo. Nel caso di trattamenti della muscolatura addominali, al fine di evitare l appiattimento della lordosi fisiologica, è necessario trattare sia la muscolatura addominale che quella lombare corrispondente (ovviamente questi ultimi muscoli si tratteranno con potenza inferiore a quella necessaria alla contrazione degli addominali); così come è possibile trattare sia il bicipite (Dx ed Sx) che il tricipite (Dx ed Sx) ponendo l elettrodo di una uscita sull estremo superiore del bicipite e l altro elettrodo sull estremo inferiore del tricipite e regolando la potenza fino ad ottenere una contrazione visibile. Nel trattamento addominale è importante posizionare correttamente gli elettrodi simmetricamente rispetto alla linea che unisce l ombelico alla base dello sterno; l elettrodo positivo di una uscita sarà posizionato a circa 3-5 cm (a seconda dell altezza del paziente) al di sotto dell ombelico, a metà del tratto che separa l ombelico dal lato destro del corpo, l altro elettrodo (negativo), sarà posizionato ad una distanza di cm (a seconda dell altezza del paziente) dall ombelico ed allineato verticalmente con l elettrodo positivo. Il trattamento di stimolazione isocinetica prevede l impiego di potenze elevate, tali da indurre contrazioni ben visibili; nel caso di marcata ipotrofia si possono usare due coppie di elettrodi per trattare i singoli gruppi muscolari, suddividendo il muscolo lungo l asse maggiore in maniera da allineare di seguito sullo stesso gli elettrodi di due canali. Le sedute devono essere effettuate a giorni alterni ed in ogni caso con una durata massima di minuti, partendo da una potenza degli impulsi tale da indurre la sensazione di un formicolio ben avvertibile ed aumentando la potenza durante le sedute fino ad avvertire delle contrazioni che diventeranno tanto più intense quanto maggiore sarà il trofismo muscolare raggiunto. Durante le prime 3-4 sedute, consigliamo di effettuare tre sedute settimanali di riscaldamento per 20 minuti con IPEROXYGEN e a seguire un trattamento di 10 minuti (o meno, a seconda della resistenza del muscolo) di ISOKINETIC, per proseguire con sedute in cui si ridurrà gradualmente la durata della fase di iperossigenazione (in ogni caso non deve essere inferiore a 5 minuti), incrementando la fase di stimolazione isometrica ( fino ad un massimo di minuti giornalieri)

17 Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, (evitare la zona cervicale ed anteriore del collo, in quanto sono presenti i recettori della pressione arteriosa), polpacci, braccia, pettorali, zona lombare e dorsale o ed in ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (addominali, dorsali, lombari, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi. 7. STRETCHING Allungamento muscolare Indicata per l incremento della definizione muscolare, il trattamento dei muscoli denervati e come terapia di mantenimento nel caso di paresi ed atrofie muscolari, poiché con questa funzione si ottiene una stimolazione della muscolatura liscia e lo sviluppo di tutto il fascio muscolare trattato, attraverso un ciclo di contrazione continua che prevede una fase di torsione in senso orario ed antiorario del muscolo, in maniera da evitare contrazioni violente. Essendo questo un trattamento che sottopone il muscolo ad un continuo lavoro meccanico, può essere effettuato soltanto dopo un ciclo completo di elettrostimolazione muscolare isometrica/isocinetica, in maniera che il muscolo abbia raggiunto l optimum volumetrico e funzionale e quindi possa resistere al trattamento, sviluppando le caratteristiche di forza e resistenza per tutta la sua estensione. Ovviamente, se il paziente lamenta algie a livello della muscolatura da trattare con la ginnastica isometrica, necessita preventivamente il trattamento antalgico (TENS3, TENS2, TENS1), per diversi giorni, fino alla remissione del dolore, un periodo di 48 ore di riposo e a seguire si potrà iniziare il trattamento con la stimolazione isometrica. Gli elettrodi devono essere posizionati sempre agli estremi del muscolo come da esempi riportati, in maniera simmetrica rispetto al corpo (per esempio: bicipite destro e sinistro, quadricipite destro e sinistro) ovviamente con potenze degli impulsi proporzionate al livello di resistenza del muscolo, in maniera da ottenere una eguale stimolazione del lato destro e sinistro del corpo, anche in considerazione del fatto che normalmente si impiega maggiormente la parte destra del corpo. Nel caso di trattamenti della muscolatura addominali al fine di evitare l appiattimento della lordosi fisiologica, è necessario trattare sia la muscolatura addominale che quella lombare corrispondente (ovviamente questi ultimi muscoli si tratteranno con potenza inferiore a quella necessaria alla contrazione degli addominali); così come è possibile trattare sia il bicipite (Dx ed Sx) che il tricipite (Dx ed Sx) ponendo l elettrodo di una uscita sull estremo superiore del bicipite e l altro elettrodo sull estremo inferiore del tricipite e regolando la potenza fino ad ottenere una contrazione visibile. Il trattamento di stretching prevede l impiego di potenze medie, tali da indurre contrazioni appena superiori alla soglia di reobase (si definisce soglia di reobase il livello di intensità di stimolazione necessaria ad ottenere la minima contrazione visibile). Le sedute devono essere effettuate a giorni alterni ed in ogni caso con una durata massima di minuti, partendo da una potenza degli impulsi tale da indurre la sensazione di un formicolio ben avvertibile ed aumentando la potenza durante le sedute fino ad avvertire delle contrazioni che diventeranno tanto più intense quanto maggiore sarà il trofismo muscolare raggiunto. Durante le prime 3-4 sedute, consigliamo di effettuare tre sedute settimanali di riscaldamento per 5-10 minuti con IPEROXYGEN e a seguire un trattamento di minuti (o meno, a seconda della resistenza del muscolo) di STRETCHING, per proseguire con sedute in cui si ridurrà gradualmente la durata della fase di iperossigenazione (in ogni

18 caso non deve essere inferiore a 5 minuti), incrementando la fase di allungamento muscolare ( fino ad un massimo di minuti). Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, (evitare la zona cervicale ed anteriore del collo, in quanto sono presenti i recettori della pressione arteriosa), polpacci, braccia, pettorali, zona lombare e dorsale o ed in ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (addominali, dorsali, lombari, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi. 8. RELAX Rilassamento muscolare Indicata come decontratturante muscolare, questa funzione non determina la scomparsa o riduzione delle algie (per le quali si usano le funzioni TENS 1, 2, 3) bensì il miorilassamento delle fibre muscolari lisce e striate ed un effetto di prevenzione a livello locale degli strappi muscolari. Gli elettrodi devono essere posizionati sempre in maniera da circoscrivere la zona dolorante, ovviamente lungo l asse muscolare interessato, regolando l ampiezza degli impulsi in maniera da avvertire distintamente il formicolio (per esempio: forte sensazione di addormentamento di una gamba), ma non la contrazione dei muscoli adiacenti. I trattamenti con il RELAX, possono essere effettuati giornalmente ed in ogni caso a non meno di ore di distanza (durata di 30 minuti), partendo da una potenza degli impulsi tale da indurre la sensazione di un formicolio ben avvertibile, ma non contrazioni. Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, zona cervicale, caviglie e piedi, parte anteriore del tronco, braccia edin ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (parte posteriore del tronco, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi. 9. CELLULITIS Anticellulite Indicata per il trattamento di panniculopatie resistenti ai trattamenti e come terapia di mantenimento nel caso di ipotrofie o ipotonie, poiché con questa funzione si ottiene un incremento della vascolarizzazione tissutale, il drenaggio dei liquidi interstiziali e una localizzata ipertermia. Essendo questo un trattamento che sottopone il muscolo ad un limitato stress meccanico, è necessario far seguire l applicazione da un linfodrenaggio di almeno 15 minuti (30 sarebbe l ideale) in maniera da eliminare l accumulo dei residui catabolici derivanti dalla elettrolipolisi; in ogni caso se il paziente lamenta algie a livello della muscolatura da trattare con la ginnastica isometrica, necessita preventivamente il trattamento antalgico (TENS3, TENS2, TENS1), per diversi giorni, fino alla remissione del dolore, un periodo di 48 ore di riposo e a seguire si potrà iniziare il trattamento con la stimolazione isometrica. Gli elettrodi (dimensioni: 50x100 mm, almeno) devono essere posizionati orizzontalmente (ovvero parallelamente alla fascia addominale) ed agli estremi della zona da trattare (come da esempi riportati). ovviamente in maniera simmetrica rispetto al corpo (per esempio: lato esterno della gamba destra e lato esterno della gamba sinistra, interno coscia destra, interno coscia sinistra) e con potenze degli impulsi proporzionate all estensione dell area in oggetto Consigliamo di alternare i trattamenti anticellulite a trattamenti muscolari (Iperoxygen 15 + Isometric o Isokinetic 15 ), al fine di ottener sia l incremento della massa magra che la riduzione della massa grassa e di trattare il lato esterno della gamba, l interno coscia e i polpacci ovviamente di ambedue le gambe, terminando il trattamento con il linfodrenaggio.

19 Il trattamento di stimolazione anticellulite prevede l impiego di potenze medie, leggermente inferiori alla soglia di reobase; nel caso di marcata ipotrofia si possono usare due coppie di elettrodi per trattare i singoli gruppi muscolari, suddividendo il muscolo lungo l asse maggiore in maniera da allineare di seguito sullo stesso gli elettrodi di due canali. Le sedute devono essere effettuate a giorni alterni ed in ogni caso con una durata massima di minuti, partendo da una potenza degli impulsi tale da indurre la sensazione di un formicolio ben avvertibile ed aumentando la potenza durante le sedute fino ad avvertire leggerissime contrazioni. Durante le prime 3-4 sedute, consigliamo di effettuare tre sedute settimanali di riscaldamento per 20 minuti con IPEROXYGEN e a seguire un trattamento di 10 minuti (o meno, a seconda della resistenza del muscolo) di CELLULITIS, per terminare con LINFODREN, per almeno 15. Dopo aver effettuato almeno 3-4 trattamenti come sopra, si possono effettuare trattamenti che prevedano soltanto la fase anticellulite (30-50 minuti) ed il drenaggio, da effettuarsi sempre per ultimo. Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (50x50 mm) sulle braccia, pettorali, zona lombare e dorsale o ed in ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (addominali, dorsali, lombari, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (50x100 mm) posizionati perpendicolarmente all asse maggiore degli stessi. 10. FARADIC Faradica Indicata per il potenziamento della muscolatura striata e per il trattamento delle miositi e come terapia di mantenimento nel caso di paresi ed atrofie o atonie muscolari, poiché con questa funzione si ottiene una stimolazione sia della muscolatura liscia che striata ed un notevole incremento della microcircolazione sanguigna. Essendo questo un trattamento che sottopone il muscolo ad un intenso lavoro meccanico, è necessario far precedere la stimolazione faradica da un trattamento di iperossigenazione (IPEROXYGEN) in maniera da preriscaldare il muscolo; in ogni caso se il paziente lamenta algie a livello della muscolatura da trattare con la ginnastica isometrica, necessita preventivamente il trattamento antalgico (TENS3, TENS2, TENS1), per diversi giorni, fino alla remissione del dolore, un periodo di 48 ore di riposo e a seguire si potrà iniziare il trattamento con la stimolazione isometrica. Gli elettrodi possono essere posizionati sia agli estremi del muscolo che all estremo del muscolo e sulla placca motrice dello stesso (posta a metà del muscolo), come da esempi riportati; ovviamente in maniera simmetrica rispetto al corpo (per esempio: bicipite destro e sinistro, quadricipite destro e sinistro). La potenza degli impulsi deve essere proporzionataal livello di resistenza del muscolo, in maniera da ottenere una isotrofia del lato destro e sinistro del corpo, anche in considerazione del fatto che normalmente si impiega maggiormente la parte destra del corpo. Nel caso di trattamenti della muscolatura addominali al fine di evitare l appiattimento della lordosi fisiologica, è necessario trattare sia la muscolatura addominale che quella lombare corrispondente (ovviamente questi ultimi muscoli si tratteranno con potenza inferiore a quella necessaria alla contrazione degli addominali); così come è possibile trattare sia il bicipite (Dx ed Sx) che il tricipite (Dx ed Sx) ponendo l elettrodo di una uscita sull estremo superiore del bicipite e l altro elettrodo sull estremo inferiore del tricipite e regolando la potenza fino ad ottenere una contrazione visibile.

20 Nel trattamento addominale è importante posizionare correttamente gli elettrodi simmetricamente rispetto alla linea che unisce l ombelico alla base dello sterno; l elettrodo positivo di una uscita sarà posizionato a circa 3-5 cm (a seconda dell altezza del paziente) al di sotto dell ombelico, a metà del tratto che separa l ombelico dal lato destro del corpo, l altro elettrodo (negativo), sarà posizionato ad una distanza di cm (a seconda dell altezza del paziente) dall ombelico ed allineato verticalmente con l elettrodo positivo. Gli elettrodi di una seconda uscita impiegata saranno collocati simmetricamente rispetto all asse che unisce l ombelico alla base dello sterno, soltanto che saranno spostati a sinistra di tale linea. Il trattamento di stimolazione faradica può essere alternato ai trattamenti isocinetici o isometrici (un trattamento di iperossigenazione + isometrica è seguito da un trattamento di iperossigenazione + isocinetica a distanza di 48 ore) e prevede l impiego di potenze elevate, tali da indurre contrazioni ben visibili; nel caso di marcata ipotrofia si possono usare due coppie di elettrodi per trattare i singoli gruppi muscolari, suddividendo il muscolo lungo l asse maggiore in maniera da allineare di seguito sullo stesso gli elettrodi di due canali. Le sedute devono essere effettuate a giorni alterni ed in ogni caso con una durata massima di minuti, partendo da una potenza degli impulsi tale da indurre la sensazione di un formicolio ben avvertibile ed aumentando la potenza durante le sedute fino ad avvertire delle contrazioni che diventeranno tanto più intense quanto maggiore sarà il trofismo muscolare raggiunto. Durante le prime 3-4 sedute, consigliamo di effettuare tre sedute settimanali di riscaldamento per 10 minuti con IPEROXYGEN e a seguire un trattamento di minuti (o meno, a seconda della resistenza del muscolo) di FARADIC, per proseguire con sedute in cui si ridurrà gradualmente la durata della fase di iperossigenazione (in ogni caso non deve essere inferiore a 5 minuti), incrementando la fase di stimolazione faradica ( fino ad un massimo di minuti giornalieri) Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, (evitare la zona cervicale ed anteriore del collo, in quanto sono presenti i recettori della pressione arteriosa), polpacci, braccia, pettorali, zona lombare e dorsale o ed in ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (addominali, dorsali, lombari, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi. 11. RESISTANCE Sviluppo della resistenza aerobica Indicata per l allenamento alla fatica CF muscolare simmetrico e come terapia di mantenimento nel caso di paresi ed atrofie o atonie muscolari, poiché con questa funzione si ottiene una stimolazione sia della capacità di resistenza del muscolo alla fatica (accumulo di acido lattico), un notevole incremento della microcircolazione sanguigna e della volumetria muscolare. Essendo questo un trattamento che sottopone il muscolo ad un intenso lavoro meccanico, è necessario effettuare lo stesso soltanto quando si sia effettuato un ciclo completo di stimolazioni muscolari (isometrica + isocinetica), in maniera che il muscolo abbia già raggiunto un ottimale recupero morfologico e quindi possa sopportare appropriatamente questo trattamento; in ogni caso se il paziente lamenta algie a livello della muscolatura da trattare con la ginnastica isometrica, necessita preventivamente il trattamento antalgico (TENS3, TENS2, TENS1), per diversi giorni, fino alla remissione del dolore, un periodo di 48 ore di riposo e a seguire si potrà iniziare il trattamento con la stimolazione.

21 Gli elettrodi possono essere posizionati sia agli estremi del muscolo che all estremo del muscolo e sulla placca motrice dello stesso (posta a metà del muscolo), come da esempi riportati; ovviamente in maniera simmetrica rispetto al corpo (per esempio: bicipite destro e sinistro, quadricipite destro e sinistro). La potenza degli impulsi deve essere proporzionataal livello di resistenza del muscolo, in maniera da ottenere una identica resistenza alla fatica della muscolatura sul lato destro e sinistro del corpo, anche in considerazione del fatto che normalmente si impiega maggiormente la parte destra del corpo. Nel caso di trattamenti della muscolatura addominali al fine di evitare l appiattimento della lordosi fisiologica, è necessario trattare sia la muscolatura addominale che quella lombare corrispondente (ovviamente questi ultimi muscoli si tratteranno con potenza inferiore a quella necessaria alla contrazione degli addominali); così come è possibile trattare sia il bicipite (Dx ed Sx) che il tricipite (Dx ed Sx) ponendo l elettrodo di una uscita sull estremo superiore del bicipite e l altro elettrodo sull estremo inferiore del tricipite e regolando la potenza fino ad ottenere una contrazione visibile. Nel trattamento addominale è importante posizionare correttamente gli elettrodi simmetricamente rispetto alla linea che unisce l ombelico alla base dello sterno; l elettrodo positivo di una uscita sarà posizionato a circa 3-5 cm (a seconda dell altezza del paziente) al di sotto dell ombelico, a metà del tratto che separa l ombelico dal lato destro del corpo, l altro elettrodo (negativo), sarà posizionato ad una distanza di cm (a seconda dell altezza del paziente) dall ombelico ed allineato verticalmente con l elettrodo positivo. Gli elettrodi di una seconda uscita impiegata saranno collocati simmetricamente rispetto all asse che unisce l ombelico alla base dello sterno, soltanto che saranno spostati a sinistra di tale linea. Il trattamento di RESISTANCE prevede innanzitutto l alternanza con il trattamento EXPLOSIVE (un trattamento di iperossigenazione + resistenza è seguito da un trattamento di iperossigenazione + esplosive a distanza di ore ore) ed il completamento con la funzione di STRETCHING, per la definizione muscolare. Lo scopo di queste funzioni è di recuperare la morfologia del muscolo (iperoxygen + isometric alternati a iperoxygen e isokinetic) e definire poi le specifiche funzionali del muscolo, ovvero la resistenza alla fatica, la capacità di erogare intensi picchi di forza e di acquisire queste caratteristiche anatomorfologiche e funzionali su tutta l estensione del muscolo (resistance, explosive, stretching) al fine di evitare strappi o lesioni su zone più deboli. Le sedute possono avere cadenza giornaliera ed in ogni caso con una durata massima di minuti, aumentando la potenza durante le sedute fino ad avvertire delle contrazioni che diventeranno tanto più intense quanto maggiore sarà il trofismo muscolare raggiunto. Durante le prime 3-4 sedute, consigliamo di effettuare tre sedute settimanali di riscaldamento per 15 minuti con IPEROXYGEN e a seguire un trattamento di 15 minuti (o meno, a seconda della resistenza del muscolo) di RESISTANCE, per proseguire con sedute giornaliere in cui si eliminerà gradualmente la durata della fase di iperossigenazione, incrementando la fase di allenamento alla resistenza CF ( fino ad un massimo di minuti giornalieri) Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, (evitare la zona cervicale ed anteriore del collo, in quanto sono presenti i recettori della pressione arteriosa), polpacci, braccia, pettorali, zona lombare e dorsale o ed in ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (addominali, dorsali, lombari, glutei,

22 gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi. 12. IPEROXYGEN Iperossigenazione muscolare Indicata per l iperossigenazione muscolare e l allenamento di resistenza alla fatica anaerobica, con questa funzione si ottiene un notevole incremento della microcircolazione sanguigna e della volumetria muscolare, attraverso un ciclo di stimolazione continua a basso livello. Essendo questo un trattamento che sottopone il muscolo al riscaldamento deve necessariamente precedere tutti i trattamenti muscolari (isometric, isokinetic, faradic, stretching, resistance, explosive), al fine di evitare eccessivo affaticamento del muscolo e/o contratture; in ogni caso se il paziente lamenta algie a livello della muscolatura da trattare con la ginnastica isometrica, necessita preventivamente il trattamento antalgico (TENS3, TENS2, TENS1), per diversi giorni, fino alla remissione del dolore, un periodo di 48 ore di riposo e a seguire si potrà iniziare il trattamento con la iperossigenazione. Gli elettrodi possono essere posizionati sia agli estremi del muscolo che all estremo del muscolo e sulla placca motrice dello stesso (posta a metà del muscolo), come da esempi riportati; ovviamente in maniera simmetrica rispetto al corpo (per esempio: bicipite destro e sinistro, quadricipite destro e sinistro). La potenza degli impulsi deve tale da far percepire un formicolio di media intensità, ottenendo contrazioni appena visibili, in maniera da ottenere una eguale vascolarizzazione del lato destro e sinistro del corpo, anche in considerazione del fatto che normalmente si impiega maggiormente la parte destra del corpo. Consigliamo una durata iniziale dei trattamenti di 25 minuti, che poi verrà ridotta nel prosieguo delle terapie, fino ad un minimo di 5-10 minuti. Nel caso di trattamenti della muscolatura addominali al fine di evitare l appiattimento della lordosi fisiologica, è necessario trattare sia la muscolatura addominale che quella lombare corrispondente (ovviamente questi ultimi muscoli si tratteranno con potenza inferiore a quella necessaria alla contrazione degli addominali); così come è possibile trattare sia il bicipite (Dx ed Sx) che il tricipite (Dx ed Sx) ponendo l elettrodo di una uscita sull estremo superiore del bicipite e l altro elettrodo sull estremo inferiore del tricipite. Nel trattamento addominale è importante posizionare correttamente gli elettrodi simmetricamente rispetto alla linea che unisce l ombelico alla base dello sterno; l elettrodo positivo di una uscita sarà posizionato a circa 3-5 cm (a seconda dell altezza del paziente) al di sotto dell ombelico, a metà del tratto che separa l ombelico dal lato destro del corpo, l altro elettrodo (negativo), sarà posizionato ad una distanza di cm (a seconda dell altezza del paziente) dall ombelico ed allineato verticalmente con l elettrodo positivo. Gli elettrodi di una seconda uscita impiegata saranno collocati simmetricamente rispetto all asse che unisce l ombelico alla base dello sterno, soltanto che saranno spostati a sinistra di tale linea. Consigliamo di utilizzare sempre elettrodi di limitate dimensioni (40x50 mm) sulla testa, (evitare la zona cervicale ed anteriore del collo, poiché in quest ultima sono presenti i recettori della pressione arteriosa), polpacci, braccia, pettorali ed in ogni caso se la zona da trattare è limitata a cm; altrimenti (addominali, dorsali, lombari, glutei, gambe) utilizzare elettrodi con dimensioni superiori (60x80 mm) posizionati parallelamente lungo l asse maggiore degli stessi.

23 13. EXPLOSIVE Potenziamento della muscolatura Indicata per lo sviluppo dei picchi di forza (resistenza allo stress) muscolare e come terapia di mantenimento nel caso di paresi ed atrofie o atonie muscolari, poiché con questa funzione si ottiene una stimolazione sia della capacità di erogare picchi di forza (stress meccanico muscolare e tendineo), un notevole incremento della microcircolazione. Essendo questo un trattamento che sottopone il muscolo ad un intenso lavoro meccanico, è necessario effettuare lo stesso soltanto quando si sia effettuato un ciclo completo di stimolazioni muscolari (isometrica + isocinetica), in maniera che il muscolo abbia già raggiunto un ottimale recupero morfologico e quindi possa sopportare appropriatamente questo trattamento; in ogni caso se il paziente lamenta algie a livello della muscolatura da trattare con la ginnastica isometrica, necessita preventivamente il trattamento antalgico (TENS3, TENS2, TENS1), per diversi giorni, fino alla remissione del dolore, un periodo di 48 ore di riposo e a seguire si potrà iniziare il trattamento con la stimolazione. Gli elettrodi possono essere posizionati sia agli estremi del muscolo che all estremo del muscolo e sulla placca motrice dello stesso (posta a metà del muscolo), come da esempi riportati; ovviamente in maniera simmetrica rispetto al corpo (per esempio: bicipite destro e sinistro, quadricipite destro e sinistro). La potenza degli impulsi deve essere proporzionataal livello di resistenza del muscolo, in maniera da ottenere una identica erogazione dei picchi di forza della muscolatura sul lato destro e sinistro del corpo, anche in considerazione del fatto che normalmente si impiega maggiormente la parte destra del corpo. Nel caso di trattamenti della muscolatura addominali al fine di evitare l appiattimento della lordosi fisiologica, è necessario trattare sia la muscolatura addominale che quella lombare corrispondente (ovviamente questi ultimi muscoli si tratteranno con potenza inferiore a quella necessaria alla contrazione degli addominali); così come è possibile trattare sia il bicipite (Dx ed Sx) che il tricipite (Dx ed Sx) ponendo l elettrodo di una uscita sull estremo superiore del bicipite e l altro elettrodo sull estremo inferiore del tricipite e regolando la potenza fino ad ottenere una contrazione visibile. Nel trattamento addominale è importante posizionare correttamente gli elettrodi simmetricamente rispetto alla linea che unisce l ombelico alla base dello sterno; l elettrodo positivo di una uscita sarà posizionato a circa 3-5 cm (a seconda dell altezza del paziente) al di sotto dell ombelico, a metà del tratto che separa l ombelico dal lato destro del corpo, l altro elettrodo (negativo), sarà posizionato ad una distanza di cm (a seconda dell altezza del paziente) dall ombelico ed allineato verticalmente con l elettrodo positivo. Gli elettrodi di una seconda uscita impiegata saranno collocati simmetricamente rispetto all asse che unisce l ombelico alla base dello sterno, soltanto che saranno spostati a sinistra di tale linea. Il trattamento di EXPLOSIVE prevede innanzitutto l alternanza con il trattamento RESISTANCE (un trattamento di iperossigenazione + forza esplosiva è seguito da un trattamento di iperossigenazione + resistance a distanza di ore ore) ed il completamento con la funzione di STRETCHING, per la definizione muscolare. Lo scopo di queste funzioni è di recuperare la morfologia del muscolo (iperoxygen + isometric alternati a iperoxygen e isokinetic) e definire poi le specifiche funzionali del muscolo, ovvero la resistenza alla fatica, la capacità di erogare intensi picchi di forza e di acquisire queste caratteristiche anatomorfologiche e funzionali in su tutta l estensione del muscolo (resistance, explosive, stretching) al fine di evitare strappi o lesioni su zone più deboli.

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