I recettori accoppiati a proteine G sono monomeri che attraversano 7 volte la membrana plasmatica
|
|
- Prospero Morelli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 I recettori accoppiati a proteine G sono monomeri che attraversano 7 volte la membrana plasmatica I recettori a 7 domini transmembrana presentano caratteristiche estremamente conservate nei segmenti transmembrana Variazioni significative si riscontrano a livello del 3 loop citoplasmatico e dell estremità carbossiterminale mutazioni costitutivamente attivanti
2 Strategie di legame dell agonista e di attivazione del recettore Neurotrasmettitori: alcuni o tutti i 7 d.t. partecipano alla formazione di una tasca nello spessore della membrana plasmatica
3 Modello di un complesso adrenalina/ recettore β 2 - adrenergico
4 Strategie di legame dell agonista e di attivazione del recettore Peptidi: l interazione sembra coinvolgere alcune porzioni del recettore esposte alla superficie extracellulare rmoni glicoproteici: l interazione coinvolge l estremità N-terminale, necessaria ad orientare l ormone verso un successivo legame con i territori transmembrana
5 Strategie di legame dell agonista e di attivazione del recettore Glutammato: il neurotrasmettitore, interagendo con la porzione N-terminale, la forza a piegarsi ed interagire con il resto del recettore
6 Strategie di legame dell agonista e di attivazione del recettore Trombina: l attività proteasica riconosce e taglia una porzione del segmento N-terminale, generando una nuova estremità che funge da ligando ed interagisce con i segmenti transmembrana
7 Mutazioni recettoriali sono alla base di specifiche patologie Mutazioni a carico del terzo segmento citoplasmatico rendono il recettore costitutivamente attivato Recettore del TS Recettore del L incapace di attivazione Recettore della vasopressina (AD, ormone antidiuretico)
8 GPCR = G-protein coupled receptors I recettori a 7 domini transmembrana sono definiti GPCR perchè sono sempre accoppiati ad un eterotrimero denominato proteina G α β γ
9 Struttura di una proteina G eterotrimerica
10 outside Il complesso delle subunità β & γ, G β,γ, inibisce la attività GTPasica di G α. GPCR plasmatica membrana α γ γ + α citosol AC GDP β β GTP ATP camp + PP i 1. Inizialmente G α ha legato il GDP, e le subunità α, β, & γ formano un complesso.
11 segnale outside GPCR plasmatica membrana α γ γ + α citosol β β AC GTP GTP GDP ATP camp + PP i 2. La attivazione di un GPCR causa una modificazione conformazionale nel recettore che viene trasmessa alla proteina G. Il sito di legame per i nucleotidi presente su G α diviene più accessibile al citosol, dove [GTP] > [GDP]. G α rilascia GDP & lega GTP (scambio GDP-GTP).
12 segnale outside GPCR plasmatica membrana α γ γ + α citosol AC GDP β β GTP GTP GDP ATP camp + PP i 3. La sostituzione del GTP per il GDP causa un altro cambiamento conformazionale in G α. G α -GTP si dissocia dalle subunità inibitorie βγ e può legare ed attivare la struttura effettrice, in questo caso l enzima Adenilato Ciclasi.
13 outside GPCR plasmatica membrana α γ γ + α citosol AC GDP β β GTP GDP+P i 4. La Adenilato Ciclasi attivata da G α -GTP, catalizza la sintesi di camp. 5. G α -GTP idrolizza GTP a GDP e si riassocia alle subunità βγ.
14 Schema riassuntivo di funzionamento di un GPCR
15 Proteine G - si legano a, ed idrolizzano, il GTP Eterotrimeriche Subunità α, β, e γ; α lega il GTP Small e.g. ras, rac, rho...
16 Le Small GTP-binding proteins (o superfamiglia Ras) includono (ma non solamente): Ras Rho Rab Rap ARF Rheb Ran Tutte le GTP-binding proteins presentano conformazioni diverse a seconda che GDP o GTP sia legato al loro sito di legame per i nucleotidi. Generalmente, il legame del GTP induce la attivazione
17 La maggior parte delle GTP-binding proteins dipende da proteine helper: G- proteina- -GTP (attiva) GDP GEF GAP GTP P i G- proteina-gdp (inattiva) GEFs (Guanine nucleotide Exchange Factors), promuovono lo scambio GDP--->GTP. I GPCR attivati fungono da GEF per le proteine G eterotrimeriche.
18 GAPs (GTPase Activating Proteins), promuovono la idrolisi del GTP. Una GAP può promuovere un cambiamento conformazionale che favorisce la catalisi, anche se le proteine G α delle protein G eterotrimeriche possiedono una innata capacità di idrolisi del GTP. Le proteine RGS (regulator of G- protein signalling) regolano negativamente il segnale indotto da recettori GPCR, fungendo da GAP ovvero facilitando ulteriormente la idrolisi di GTP da parte di G α. protein-gtp (active) GDP GEF GAP GTP P i protein-gdp (inactive)
19 Diverse tossine batteriche modificano la attività dei GPCR attraverso la modificazione della G-protein La tossina della pertosse ADP ribosila un frammento di cisteina coinvolto nell interazione con la regione carbossiterminale di recettori accoppiati a αi o αo. Questo blocca l attivazione di tali recettori in quanto non possono più legare la G protein. La tossina colerica ADP ribosila, ovvero modifica covalentemente, la regione di αs coinvolta nell idrolisi di GTP; non essendo in grado di idrolizzare GTP lo lega persistentemente, causando una attivazione persistente di αs.
20 ADPribosilazione P P NAD + (nicotinamide adenina dinucleotide) C 2 N + N N 2 C N N 2 residuo di Arg N proteina (C 2 ) 3 N C N2 C N 2 + N 2 + N P P C N2 C 2 N proteina N N 2 N C N N 2 nicotinamide (C 2 ) 3 N C N 2 + proteina ADP-ribosilata
21 Esistono (almeno) 4 classi di subunità α s: attivano l adenilato ciclasi (e.g. rec. β-adrenergico) i ed o: le prime inibiscono la adenilato ciclasi ed attivano canali ionici al K + ; la seconda inibisce l attività di canali del Ca 2+ (e.g. recettore α 2 -adrenergico) q/11: stimolano la Fosfolipasi C (e.g. recettore muscarinico M 1 ) 12/13: sono coinvolte nell attivazione della famiglia di proteine Rho, controllano il rimodellamento del citoscheletro (migrazione cellulare) e stimolano segnali mitogeni
22 I SISTEMI EFFETTRI Adenilato ciclasi
23 segnale outside GPCR plasmatica membrana α γ γ + α citosol AC GDP β β GTP GTP GDP ATP camp + PP i Le subunità α & γ possiedono delle ancore lipidiche che li fanno interagire con la superficie citosolica della membrana plasmatica e ne facilitano la interazione con proteine ancorate alle membrane come la adenilato ciclasi.
24 camp N 2 La adenilato ciclasi catalizza la reazione: ATP camp + PP i N N N N Il procedere di questa reazione è facilitato dalla scissione di PP i, catalizzata dalla pirofosfatasi: PP i 2 P i 2 5' C 4' P - 3' 2' 1'
25 Le fosfodiesterasi catalizzano: camp + 2 AMP La fosfodiesterasi che idrolizza il camp è attivata per fosforilazione da parte della Protein Chinasi A. Quindi il camp stimola la sua stessa degradazione, portando ad un rapido contenimento del segnale del camp. camp N 2 5' C 4' P - N 2 N 3' N N 2' 1' Le fosfodiesterasi, che catalizzano la degradazione del camp, rappresentano un bersaglio di interesse farmacologico: molecole ad attività inibitoria (es. metilxantine, amrinone) provocano un aumento dei livelli intracellulari di camp
26 Effetti del camp: Regola l attività di un gruppo di protein chinasi camp-dipendenti o PKA, determinando il rilascio della subunità regolatoria dalla subunità catalitica che è quindi in grado di esercitare la sua attività di fosforilazione di residui di serina o treonina Attiva direttamente canali ionici (Na +, Ca 2+ ) camp N 2 5' C 4' P - N 2 N 3' N N 2' 1'
27 La Protein Chinasi A (camp-dependent Protein Kinase) trasferisce P i da ATP al gruppo di una Ser o Thr presenti all interno di una specifica sequenza di 5-amino acidi. La Protein Chinasi A a riposo è un complesso costituito da: 2 subunità catalitiche (C), & 2 subunità regolatorie (R). Ciascun (R) contiene una sequenza pseudosubstrato, uguale alla sequenza tipicamente riconosciuta ma con una Ala che sostituisce la Ser/Thr. Questa sequenza all interno di R, che manca dell fosforilabile, si lega al sito attivo di (C), bloccandone l attività.
28 Protein chinasi camp-dipendente (PKA)
29 Fosforilazione delle proteine e regolazione delle risposte biologiche Il legame di un gruppo fosfato ad un aminoacido nell ambito di una proteina rappresenta un meccanismo molto comune per regolare l attività delle stesse proteine nell ambito della cellula (più di un terzo di tutte le proteine è fosforilabile) Questo meccanismo è favorito dalla presenza ubiquitaria del principale donatore del gruppo fosfato, l ATP. La reazione è prontamente reversibile e di conseguenza finemente regolabile.
30 Le proteine che catalizzano reazioni di fosforilazione sono definite Protein chinasi Le proteine che catalizzano reazioni di defosforilazione sono definite Fosfatasi Protein Chinasi Protein + ATP Protein P P i Fosfatasi 2 + ADP
31 Conseguenze della fosforilazione L introduzione di un gruppo fortemente carico, può dare luogo a significativi cambiamenti conformazionali, in grado di influenzare le caratteristiche della proteina: Alterando la funzionalità di un enzima Modificando la capacità di interagire con altre strutture/proteine cellulari
32 Caratteristiche delle protein chinasi Il fosfato viene legato ad un gruppo idrossilico presente in residui di serina/treonina o tirosina a seconda delle diverse chinasi Alcune chinasi sono in grado di fosforilare sia serina/treonina che tirosina (MAP chinasi) Sono proteine a differente localizzazione intracellulare, che spesso dopo attivazione cambiano localizzazione
33 Caratteristiche delle protein chinasi Possono essere attivate da Secondi Messaggeri (camp, cgmp, Ca 2+, diacilglicerolo) Modificazioni covalenti dell enzima (fosforilazione, defosforilazione) Modificazioni del substrato (e.g. chinasi della glicogeno sintetasi, βark) Alcuni recettori transmembrana possiedono attività chinasica: Serina/treonina chinasi (e.g. recettore per il TGFβ) Tirosin chinasi (e.g. recettore per l insulina, recettore per EGF, recettore per PDGF) RECETTRI AD ATTIVITA ENZIMATICA
34 Caratteristiche delle protein chinasi Possiedono generalmente tre differenti domini: Un dominio catalitico (C) Un dominio regolatorio (R) Un dominio accessorio (A)
35 Caratteristiche delle protein chinasi Tipiche sequenze fanno sì che ciascuna protein chinasi sia in grado di riconoscere un limitato numero di substrati che presentano sequenze aminoacidiche simili, le cosiddette sequenze consenso La fosforilazione di un substrato comune a differenti chinasi rappresenta un punto di convergenza tra differenti vie di trasduzione del segnale
36 Le MAP chinasi (Mitogen-Activated Protein Kinases) Fosforilano, regolandone l attivazione, molteplici substrati (e.g. fattori di trascrizione, chinasi, fosfolipasi) Svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione dell espressione genica, del metabolismo, della proliferazione, dell apoptosi, della motilità etc. Si distinguono: ERK (Extracellular-signal Regulated Kinases): ERK1 e ERK2 JNK (c-jun N 2 -terminal Kinases): JNK1, JNK2, JNK3 p38: α, β, γ, δ
37 Schema di attivazione delle MAP chinasi
38 Schema di attivazione delle ERK Small G-protein MAPKKK MAPKK MAPK
39 Controllo farmacologico delle chinasi Attivatori delle chinasi Esteri del forbolo: analoghi del DAG, attivatore fisiologico della protein chinasi C (Ca 2+ -fosfolipididipendente) Inibitori delle chinasi Peptidici (idrosolubili): mimano le sequenze regolatorie delle chinasi (pseudosubstrati) Non peptidici: sono attualmente in fase di sviluppo SCI-469: inibitore di p38, in corso studi di fase III per attività analgesica, e per attività Antiinfiammatoria nella Artrite Reumatoide e nella Sindrome Mielodisplastica
40 Fosfatasi Lo stato di fosforilazione di una proteina è regolato dall equilibrio tra attività delle protein chinasi e attività delle protein fosfatasi Nell uomo potrebbero esservi circa un migliaio di differenti fosfatasi, ma solo poche sono state identificate finora
41 Attività delle fosfatasi Le fosfatasi possiedono una significativa attività basale Anche la loro attività, come le chinasi, è strettamente regolata dalla cellula L attività fosfatasica rappresenta il bersaglio di numerose tossine microbiche o virali
42 Caratteristiche delle fosfatasi Fosfatasi a serina-treonina Possono essere formate da più catene polipeptidiche, ad attività catalitica, regolatoria ed in grado di indirizzare la proteina verso specifiche strutture subcellulari Tirosin fosfatasi Possono avere struttura simile ad un recettore di membrana, di cui non sono però noti i ligandi Sembrano avere una specificità inferiore alle chinasi e sono quindi in grado di defosforilare un elevato numero di substrati
43 Regolazione della attività delle fosfatasi Le fosfatasi sono principalmente regolate dalla interazione con diverse proteine specifiche (inibitore 1, inibitore 2, DARPP-32) La capacità di queste proteine di interagire con la fosfatasi è spesso regolata dalla loro fosforilazione
44 Interazioni tra protein chinasi A e proteinfosfatasi 1
45 Meccanismo d azione della ciclosporina CsA: ciclosporina CpN: ciclofillina CaN: calcineurina FK506: tacrolimus NF-Atc: componente citosolica del fattore nucleare delle cellule T attivate NF-Atn: componente nucleare del fattore nucleare delle cellule T attivate
46 Sistemi di trasduzione del segnale: la cascata dei fosfatidil inositoli 2 C C R 2 R 1 C C 2 C P Fosfatidil- s h inositolo
47 2 C C R 2 R 1 C C 2 C P PIP 2 phosphatidylinositol- 4,5-bisphosphate P P 3 2 Diverse chinasi catalizzano il trasferimento di P i da ATP ai gruppi in posizione 5 & 4 dell inositolo, a dare fosfatidilinositolo-4,5-difosfato (PIP 2 ). PIP 2 viene idrolizzato dall enzima fosfolipasi C.
48 Differenti isoforme di fosfolipasi C possiedono differenti domini regolatori per cui rispondono a stimoli diversi. Una isoforma di Fosfolipasi C viene attivata da Gα q/11. R 1 2 C C C C 2 C P Idrolisi ad opera di Fosfolipasi C 2 PIP 2 phosphatidi linositolo- 4,5-di f osfato R P P 3 2 Gα q/11 -GTP attiva la Fosfolipasi C.
49 2 P P P 3 IP 3 inositolo -1,4,5-trifosfato 5 R 1 2 C C C C 2 C diacilglicerolo R 2 L idrolisi di PIP 2, dà luogo a due secondi messaggeri: inositolo-1,4,5-trifosfato (IP 3 ) & diacilglicerolo (DAG). P 3 2 IP 3 P3 2 P 3 2 (3 steps) inositolo + 3 P i La defosforilazione sequenziale di IP 3 dà luogo a inositolo, substrato per la sintesi di PI.
50 DAG, in presenza di Ca ++, attiva la Protein Chinasi C, che catalizza la fosforilazione di una vasta gamma di proteine cellulari alterandone la attività Struttura della Protein Chinasi C SUBUNITA : Regolatoria Catalitica SITI DI LEGAME: Esteri del forbolo Zn ++ Fosfatidilserina Ca ++ ATP Substrato REGINI: Pseudosubstrato Cerniera
51 Ca ++ calmodulina IP 3 Ca ++ - canali per il Ca ++ ATP Ca ++ Ca ++ Ca ++ -ATPase ADP + P i reticolo endoplasmatico IP 3 attiva il rilascio di Ca ++ attraverso canali presenti sulla membrana del reticolo endoplasmatico. Ca ++ immagazzinato nel ER viene rilasciato nel citosol, dove lega la calmodulina e contribuisce ad attivare la Protein Chinasi C.
52 Il Calcio-ione all interno della cellula Lo ione calcio (Ca 2+ ) ha un ruolo estremamente importante nella regolazione delle funzioni cellulari L omeostasi del calcio-ione all interno della cellula (e dei suoi compartimenti subcellulari) rappresenta quindi un aspetto estremamente importante nel controllo della attività cellulare I movimenti del calcio-ione attraverso le membrane cellulari sono regolati da canali specifici, pompe e trasportatori
53 Canali per il Ca 2+ : canali attivati dal voltaggio (VCC)
54 Canali per il Ca 2+ : recettori-canale (RCC)
55 Canali per il Ca 2+ : canali attivati da secondi messaggeri (SMCC e SDCC)
56 Mantenimento dell omeostasi del Ca 2+ i : i sistemi di estrusione La pompa per il calcio Ca 2+ -ATPasi
57 Mantenimento dell omeostasi del Ca 2+ i : i sistemi di estrusione Lo scambiatore Ca 2+ /Na +
58 Lo scambiatore Ca 2+ /Na + e il meccanismo d azione dei glucosidi cardioattivi dopo attivazione
59 Mantenimento dell omeostasi del Ca 2+ i : i sistemi di deposito intracellulare Zone specializzate del reticolo endoplasmatico caratterizzate da: 1. Alta concentrazione di pompe per il Ca Alta concentrazione di proteine leganti il Ca Presenza di canali ionici intracellulari 1 : le pompe per il Ca 2+ del reticolo (SERCA) sono differenti da quelle di membrana Non sono regolate dalla calmodulina Scambiano 2 ioni Ca 2+ per ogni ATP idrolizzato Sono sensibili a sostanze quali la tapsigargina e l acido ciclopiazonico
60 Mantenimento dell omeostasi del Ca 2+ i : i sistemi di deposito intracellulare 2 : le proteine leganti il calcio presenti negli organelli del reticolo legano grosse quantità di Ca 2+ con bassa affinità, lasciando che le concentrazioni di Ca 2+ libero all interno di tali organelli sia comunque molto elevata 0,1-1 mm 3 : i canali per il calcio si distinguono in due tipo: Canali sensibili alla rianodina (se ne conoscono almeno 3 tipi diversi: livello muscolare, cardiaco ed a diffusione più ampia) Canali sensibili all IP 3 (probabilmente anche di tre tipi diversi)
61 Canali sensibili all IP 3 : modulazione allosterica da Ca 2+
62 Proteine leganti il Ca 2+ Nel citoplasma sono presenti proteine ( 300?) in grado di legare il calcio-ione con alta affinità e di tamponare quindi le variazioni di concentrazione derivanti dall ingresso o dal rilascio di Ca 2+ Sono caratterizzate dalla presenza di sequenze definite EF hand che legano selettivamente il calcio ione Per variare la concentrazione di Ca i è quindi necessario che entri molto più Ca 2+ (100 volte?) di quello teoricamente necessario.
63 Proteine leganti il Ca 2+ Calmodulina: lega 4 ioni Ca 2+ ed è poi in grado di legarsi a numerosi enzimi (chinasi, fosfatasi...), fungendo da subunità regolatoria Ca 2+ - dipendente Annessine: legano calcio-ione insieme a fosfolipidi quali la fosfatidilserina
64 Attivazione della protein chinasi Ca 2+ /calmodulina-dipendente
65 Canali per il Ca ++ voltaggio-dipendenti L-Type T-Type N-Type P-Type Q-Type R-Type Richiedono forte depolarizzazione (alto livello di soglia), ma vengono inattivati lentamente. Rappresentano i principali canali nelle cellule muscolari ed endocrine che vanno incontro a contrazione o secrezione. Sono attivati da deboli depolarizzazioni, sono rapidi e transitori e resistenti ai diversi bloccanti dei canali L-type, N- e P/Q-type. Sono coinvolti nel controllo della attivazione ripetuta in diversi tipi cellulari. Questi canali richiedono anche forte depolarizzazione ma sono resistenti ai bloccanti dei canali L-type. Sono bloccati da specifiche tossine polipetidiche isolate da veleni di ragno. Si trovano in neuroni dove contribuiscono ad iniziare la neurotrasmissione. L=long lasting; T=transiently activated; N=neither L nor T currents, neuronal; P=Purkinje fibers; Q=?; R=remaining, toxin resistant.
66 Modulazione farmacologica dei canali del Ca ++ voltaggio-dipendenti DILTIAZEM, VERAPAMILE, AMLDIPINA Prevengono l influsso di Ca ++ nei miociti e nelle cellule muscolari di arterie e arteriole bloccando i canali voltaggio-dipendenti di tipo L Diltiazem e verapamile diminuiscono anche la frequenza cardiaca Nifedipina o amlodipina possono produrre una tachicardia riflessa
67 30 Rimozione del Ca ++ ed effetto del Verapamile sulla contrazione miocardica Tension e (g) [Ca ++ ]= 2.4 mm [Ca ++ ]= 0 mm [Ca ++ ]= 2.4 mm 30 Tensione (g) [Ca ++ ]= 2.4 mm Verapamile 1 µm Isoproterenolo 1 µm
68 Meccanismo d azione L aumento di Ca ++ nel citoplasma delle cellule muscolari lisce vascolari è responsabile della contrazione delle stesse Lo ione Ca ++, attiva la myosin light-chain kinase (MLCK), causando fosforilazione dei filamenti di miosina seguita da interazione di questi filamenti con i filamenti di actina e conseguente contrazione cellulare.
69 I Calcio-antagonisti riducono il tono vascolare Riducono le resistenze vascolari diminuiscono la pressione sanguigna Riducono il carico e quindi il lavoro cardiaco Alcuni Calcio-antagonisti riducono la contrattilità del miocardio Riducono la richiesta di ossigeno del miocardio Alcuni Calcio-antagonisti riducono la frequenza cardiaca Riducono la richiesta di ossigeno del miocardio
70 Ruolo del Calcio-ione nella patologia cellulare L organismo destina un significativo sforzo energetico al mantenimento dell omeostasi del Calcio-ione Aumenti incontrollati della concentrazione di Ca 2+ intracellulare portano a degenerazioni cellulari che possono risultare nella morte cellulare, di particolare rilevanza nel caso del cervello e del cuore
71 Meccanismi di danno ischemico cerebrale
72 Canali al calcio Altri sistemi effettori Canali al potassio Presente sulle cellule pace-maker del cuore, operato da una G i attivata dal recettore muscarinico M 2 : responsabile dell effetto bradicardizzante Attivazione della cascata delle MAP chinasi
73 Ruolo delle subunità βγ Inibiscono la dissociazione del GDP da α Contribuiscono all interazione ad alta affinità tra recettore attivato e eterotrimero Controllano la fosforilazione del recettore coinvolta nei fenomeni di desensibilizzazione In alcuni sistemi il complesso βγ è in grado di interagire direttamente con effettori specifici (attivano canali al K +, inibiscono canali al Ca 2+, stimolano alcune forme di fosfolipasi C, attivano la cascata di MAP-chinasi)
74 Il ciclo della proteina G permette una significativa amplificazione del segnale Un unico recettore può attivare più proteine G L attivazione dell effettore da parte del complesso α-gtp dura alcuni secondi (nel caso di interazione con la adenilato ciclasi quest ultima in tale frazione di tempo genera numerose molecole di ATP) Adrenalina Amplificazione Adenilato ciclasi Amplificazione Chinasi Amplificazione Enzima attivato Amplificazione Prodotto
75 Modulazione delle risposte recettoriali Desensibilizzazione dei recettori accoppiati a proteine G Perdita di affinità per l agonista Riduzione nella capacità di attivare la proteina G Riduzione del numero di recettori (downregulation) TUTTI QUESTI MECCANISMI DI DESENSIBILIZZAZINE SN DIPENDENTI DALLA FSFRILAZINE DEL RECETTRE
76 Desensibilizzazione dei recettori accoppiati a proteine G βark = beta Adrenergic receptor kinase E una proteina ad attività protein-chinasica Appartiene ad una famiglia di chinasi dei recettori accoppiati a proteine G (GRK) Fosforila esclusivamente il recettore occupato dall agonista causandone diminuita affinità per l agonista, incapacità di interagire con la proteina G
77 Desensibilizzazione dei recettori accoppiati a proteine G adrenalina recettore desensibilizzato LʼAUMENT DI camp ATTIVA LA PKA CE FSFRILA IL RECETTRE IN UN SIT PKA attiva recettore desensibilizzato LA β-ark FSFRILA IN PIUʼ SITI IL RECETTRE LA β- ARRESTINA LEGA IL RECETTRE PLI- FSFRILAT β-ark attiva β-arrestina
78 Desensibilizzazione dei recettori accoppiati a proteine G β-ar=β-arrestina
79 Recettori ad attività tirosin-chinasica Recettori tirosin-chinasi con intrinseca attività chinasica
80 Schema di funzionamento dei recettori ad attività tirosin-chinasica diretta
81 Trasduttori del segnale che si associano ai recettori tirosin-chinasici attivati attraverso il dominio S2 (o PTB) A tt e n zi A da t t a t o i v it à m at i c a Trascrizione DNA S is t e m i t r a s d u zi r i d i o n e
82 Modello di recettore ad attività tirosin chinasica/sistema adattatore/trasduzione del segnale via attivazione della small G-protein Ras
83 Ciclo della small G-protein Ras
84 Modello di recettore ad attività tirosin chinasica/trasduzione del segnale via attivazione della fosfolipasi C-γ
85 Recettori ad attività tirosin-chinasica Recettori senza attività chinasica intrinseca Gruppo eterogeneo definito come la superfamiglia dei recettori per le citochine Interagiscono con tirosin chinasi nonrecettoriali quali le JAK (janis kinase)
86 La via di JAK STAT: un modello di trascrizione del segnale per le citochine Il recettore per le citochine consiste di almeno due catene, i cui domini citoplasmatici legano le chinasi Janus (JAK) Il legame con la citochina dimerizza il recettore, con il risultato che le JAKs si attivano e fosforilano il recettore I fattori di trascrizione STAT legano i recettori fosforilati, e vengono fosforilati dalle JAKs Gli STATs fosforilati formano dei dimeri che entrano nel nucleo dove viene promossa la trascrizione di geni specifici Membrana plasmatica Nucleo
87 Convergenza di segnali sulla cascata delle MAP chinasi
Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula
Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi
DettagliI RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G
I RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G I recettori accoppiati a proteine G sono costituiti da un unica subunità formata da un filamento di aminoacidi che attraversa 7 volte la membrana plasmatica Il sito
DettagliSegnalazione cellulare e trasduzione del segnale. Comunicazione fra le cellule
Segnalazione cellulare e trasduzione del segnale Comunicazione fra le cellule Le cellule comunicano e interagiscono tra loro tramite il fenomeno della segnalazione cellulare Una cellula segnalatrice produce
Dettagliscaricato da www.sunhope.it
Recettori a tirosina chinasi I recettori a tirosina chinasi presentano vari domini Una regione di legame (extracellulare) Una regione transmembrana Una coda intracellulare con numerose tirosine scaricato
DettagliTRASDUZIONE DEL SEGNALE
TRASDUZIONE DEL SEGNALE TRASDUZIONE DEL SEGNALE Specificità (specificità riconoscimento) Amplificazione e diversificazione della risposta (cascata enzimatica) Integrazione tra segnali Spegnimento del segnale
DettagliTRASDUZIONE DEL SEGNALE LE PRINCIPALI MOLECOLE CHE PROVVEDONO ALLO SCAMBIO DI INFORMAZIONI TRA LE CELLULE SONO FATTORI SOLUBILI QUALI NEUROTRASMETTITORI, ORMONI, FATTORI DI CRESCITA, CITOCHINE. UN CASO
DettagliRecettori di superficie
Recettori di superficie Esistono 3 classi principali di recettori di superficie 1. Recettori annessi a canali ionici 2. Recettori accoppiati alle proteine G 3. Recettori associati ad enzimi Recettori
Dettagli04/04/14. Fondamenti di biochimica Terza edizione. Le ghiandole principali del sistema endocrino. Capitolo 13 La segnalazione biochimica
Fondamenti di biochimica Terza edizione Donald Voet Judith G. Voet Charlotte W. Pratt La segnalazione biochimica Copyright 2013 Zanichelli editore S.p.A. Gli ormoni Conce& chiave 13.1 Gli ormoni endocrini
DettagliLa trasduzione del segnale intracellulare
La trasduzione del segnale intracellulare Chemical signaling mechanisms Amplification in signal transduction pathways Un aspetto importante è il controllo temporale del comportamento cellulare: il trasferimento
DettagliMECCANISMI DI COMUNICAZIONE CELLULARE
MECCANISMI DI COMUNICAZIONE CELLULARE La COMUNICAZIONE CELLULARE è cruciale negli organismi multicellulari - serve a coordinare/organizzare le attività lo sviluppo dei vari organi/tessuti -Lo scambio di
DettagliIl glicogeno (riserva di glucosio) è immagazzinato nel fegato e nei muscoli (con finalità diverse )
Glicogeno Glicogeno...1 Glicogenolisi...3 Glicogenosintesi...7 Regolazione ormonale della glicogenolisi e delle glicogenosintesi...13 Il recettore del glucagone e quello dell adrenalina sono 2 GPCR (G-Protein
DettagliCirca l 80% di tutti gli ormoni e neurotrasmettitori e neuromodulatori inducono le loro risposte combinandosi con recettori che sono accoppiati agli
Circa l 80% di tutti gli ormoni e neurotrasmettitori e neuromodulatori inducono le loro risposte combinandosi con recettori che sono accoppiati agli effettori con proteine G da Gether, Endocr.Rev. 21,90,200o
Dettagliin Terminazione Neurone Dendriti Soma Fessura sinaptica sinaptica Nucleo dendrite Segmento iniziale Sinapsi inibitoria Segmento mielinico Assone
Le funzioni del sistema nervoso si basano sull attività dei neuroni che consiste nel generare, trasmettere ed elaborare informazioni nervose, che dipendono da modificazioni del potenziale di membrana,
DettagliIl mantenimento dell omeostasi cellulare dipende dai sistemi che permettono lo scambio di molecole tra citoplasma e liquido
Il mantenimento dell omeostasi cellulare dipende dai sistemi che permettono lo scambio di molecole tra citoplasma e liquido extracellulare e dalla loro regolazione. Membrana cellulare Ogni cellula presenta
DettagliComunicazione intercellulare. Negli organismi pluricellulari le cellule comunicano tramite un ampia varietà di segnali extracellulari
Comunicazione intercellulare Negli organismi pluricellulari le cellule comunicano tramite un ampia varietà di segnali extracellulari PRINCIPI GENERALI DELLA COMUNICAZIONE TRA CELLULE TRAMITE MOLECOLE SEGNALE
Dettagliwww.fisiokinesiterapia.biz
www.fisiokinesiterapia.biz FARMACODINAMICA La farmacodinamica può essere definita come lo studio degli effetti biochimici e fisiologici dei farmaci e dei loro meccanismi d azione. Gli obiettivi dell analisi
DettagliMeccanismi molecolari di trasduzione del segnale. Le vie di trasduzione del segnale sono molto specifiche ed estremamente sensibili.
Meccanismi molecolari di trasduzione del segnale. Le vie di trasduzione del segnale sono molto specifiche ed estremamente sensibili. La sensibilita delle vie di trasduzione dipende da 3 fattori: -l affinita
DettagliCONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA
CONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA QUESTI ORMONI REGOLANO IL FLUSSO DEI METABOLITI NELLA GLICOLISI, NELLA GLICOGENO-SINTESI, NELLA GLIGENO-LISI E
DettagliBIOSEGNALAZIONE. La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte II
BIOSEGNALAZIONE La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte II Tipi generali di trasduttori di segnali RECETTORI CON ATTIVITA TIROSIN CHINASICA (RTK) INS: insulin VEGF: vascular
DettagliAttivazione dei linfociti T
Attivazione dei linfociti T Attivazione linfociti T: caratteristiche generali Eventi extracellulari - Riconoscimento dell antigene - Interazione dei recettori costimolatori Eventi intracellulari - Trasduzione
DettagliFarmaci del sistema nervoso autonomo
Farmaci del sistema nervoso autonomo Farmaci colinergici Esercitano i loro effetti farmacologici sul sistema nervoso parasimpatico che utilizza Acetilcolina come mediatore chimico L acetilcolina (Ach)
DettagliProteine integrali di membrana legate sul versante esterno a gruppi di carboidrati. Formati da diverse subunità che circoscrivono un poro acquoso che
Canali ionici Proteine integrali di membrana legate sul versante esterno a gruppi di carboidrati. Formati da diverse subunità che circoscrivono un poro acquoso che permette il passaggio selettivo di ioni.
DettagliCOMUNICAZIONE CELLULARE TRASDUZIONE DEL SEGNALE
COMUNICAZIONE CELLULARE TRASDUZIONE DEL SEGNALE recettori (proteine recettoriali) vie di segnalazione intracellulare (molecole che elaborano il segnale e lo distribuiscono ai bersagli appropriati) recettori
DettagliComunicazione chimica
Comunicazione chimica La comunicazione tra le cellule Modalità di comunicazione cellulare: Mediante messaggi elettrici Mediante messaggi chimici In ambedue le modalità il messaggio, sia esso una variazione
DettagliIntegrali (transmembrana), si estendono attraverso l intera membrana. Classificate in famiglie a seconda del numero di segmenti transmembrana.
Membrana cellulare Proteine inserite nella membrana cellulare: Integrali (transmembrana), si estendono attraverso l intera membrana. Classificate in famiglie a seconda del numero di segmenti transmembrana.
DettagliLe cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata di eventi che costituiscono il Ciclo Cellulare
Le cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata di eventi che costituiscono il Ciclo Cellulare Interfase comprende le fasi G 1, S, and G 2 Sintesi di macromolecole durante la
DettagliDEGRADAZIONE di polisaccaridi (glicogeno epatico, amido o glicogeno dalla dieta) Glucosio. GLUCONEOGENESI (sintesi da precursori non glucidici)
DEGRADAZIONE di polisaccaridi (glicogeno epatico, amido o glicogeno dalla dieta) Glucosio GLUCONEOGENESI (sintesi da precursori non glucidici) Metabolismo del glucosio La gluconeogenesi epatica è regolata
DettagliMediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula
Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi
DettagliIl muscolo liscio vascolare
Il muscolo liscio vascolare La cellula muscolare liscia Giorgio Gabella, professor of histology University College, London La cellula muscolare liscia Eccitabilita : potenziale d azione o potenziali graduati
DettagliModulo 11 biosegnalazione
Modulo 11 biosegnalazione La trasduzione del segnale Capacità di ricevere e rispondere a segnali esterni alla membrana è un processo fondamentale per la vita. Organismi pluricellulari si scambiano informazioni:
DettagliCorso di recupero Fisiologia cellulare/ Laboratorio di colture cellulari
Corso di laurea magistrale in BIOTECNOLOGIE DELLA RIPRODUZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TERAMO Corso di recupero Fisiologia cellulare/ Laboratorio di colture cellulari Prof.ssa Luisa Gioia COMUNICAZIONE
DettagliBiologia Molecolare della Cellula 08 7: Regolazione ormonale del metabolismo del glicogeno e della glicolisi Desensitizzazione
Biologia Molecolare della Cellula 08 7: Regolazione ormonale del metabolismo del glicogeno e della glicolisi Desensitizzazione camp Proteina-CHINASI camp DIPENDENTE (PKA) Proteine target : ε metabolici
DettagliSECONDI MESSAGGERI. Ca++
SECONDI MESSAGGERI Ca++ Recettori di membrana associati a proteine G che attivano la fosfolipasi C II messaggeri: - derivati del fosfatidil inositolo - Ca ++ Sintesi dei secondi messaggeri DAG e IP dal
DettagliTipi di neurotrasmettitori
Tipi di neurotrasmettitori Neurotrasmettitori classici: molecole a basso peso molecolare, di varia natura: acetilcolina amine biogene (dopamina, adrenalina, noradrenalina) istamina aminoacidi (GABA, glicina,
DettagliBiochimica Strutturale con Elementi di Enzimologia corso integrato di Struttura e Funzione delle Macromolecole Biologiche
Biochimica Strutturale con Elementi di Enzimologia corso integrato di Struttura e Funzione delle Macromolecole Biologiche Codice Disciplina : BT019 Settore : BIO/10 N CFU: 6 Codice Corso integrato : BT067
DettagliGLUCONEOGENESI. Sintesi (GENESI) di nuove (NEO) molecole di glucosio
GLUCONEOGENESI Sintesi (GENESI) di nuove (NEO) molecole di glucosio CATABOLISMO ANABOLISMO OSSIDAZIONI Produzione di ATP RIDUZIONI Consumo di ATP La GLUCONEOGENESI è un PROCESSO ANABOLICO La gluconeogenesi
DettagliReceptors, transmitters, signaling: ovvero come comunicano le cellule tra di loro
Receptors, transmitters, signaling: ovvero come comunicano le cellule tra di loro 1 Una proteina di legame non è sempre un recettore Specificità un recettore deve essere in grado di distinguere tra segnali
DettagliSINTESI PROTEICA. Replicazione. Trascrizione. Traduzione
Replicazione SINTESI PROTEICA Trascrizione Traduzione 61 codoni codificanti 3 triplette non senso (STOP) AUG codone di inizio codone per Met Caratteristiche del codice genetico Specificità Il codice genetico
DettagliLa pompa Na + /Glucosio: simporto
MFN0366-A1 (I. Perroteau) - trasportatori e canali La pompa Na + /Glucosio: simporto Il trasportatore oscilla fra due stati alternativi (A e B); nello stato A la proteina è aperta nello spazio extracellulare,
DettagliMacromolecole Biologiche. I domini (III)
I domini (III) Domini α/β La cross over connection è l unità costitutiva su cui si basa la topologia di 3 tipi di domini α/β osservati nelle proteine: - α/β barrel - motivi ricchi di Leu (fold a ferro
DettagliRegolazione del metabolismo del glucosio
Regolazione del metabolismo del glucosio Regolazione coordinata di glicolisi e gluconeogenesi Glicolisi e gluconeogenesi sono regolate in modo reciproco La regolazione è a livello dei punti di deviazione
DettagliModulo 12 biosegnalazione
Modulo 12 biosegnalazione 2018-19 La trasduzione del segnale Capacità di ricevere e rispondere a segnali esterni alla membrana è un processo fondamentale per la vita. Organismi pluricellulari si scambiano
DettagliModello del collasso idrofobico. Il folding è facilitato dalla presenza di chaperons molecolari quali le Heat Shock Proteins, Hsp70 e Hsp60
Modello gerarchico Modello del collasso idrofobico Il folding è facilitato dalla presenza di chaperons molecolari quali le Heat Shock Proteins, Hsp70 e Hsp60 Le Hsp70 si legano ai segmenti idrofobici di
DettagliModulo 11 biosegnalazione
Modulo 11 biosegnalazione La trasduzione del segnale Capacità di ricevere e rispondere a segnali esterni alla membrana è un processo fondamentale per la vita. Organismi pluricellulari si scambiano informazioni:
DettagliLa comunicazione intercellulare: gli ormoni ed i recettori. Copyright (c) by W. H. Freeman and Company
La comunicazione intercellulare: gli ormoni ed i recettori La trasduzione del segnale: processo che converte i segnali extracellulari in risposte cellulari. La comunicazione mediante segnali extracellulari
DettagliBiosintesi non ribosomiale di metaboliti peptidici bioattivi
Biosintesi non ribosomiale di metaboliti peptidici bioattivi Principali bersagli degli antibiotici Gli antibiotici derivano per la maggior parte da composti naturali Strutture di alcuni peptidi bioattivi
DettagliFarmacodinamica. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare
Farmacodinamica Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Perchè una sostanza ha una determinata azione o tossicità? Farmacodinamica
DettagliTRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE
TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE RECETTORI I recettori ormonali sono proteine (spesso glicoproteine) capaci di riconoscere e legare l ormone L interazione tra ormone e recettore è estremamente specifica
Dettagliforme diabetiche Diabete di tipo I o magro o giovanile (IDDM): carenza primaria di insulina, più frequente nei giovani e nei bambini. Il deficit insulinico consegue (per predisposizione ereditaria o per
DettagliTrasduzione del segnale
Trasduzione del segnale Modalità di segnalazione tra cellule JUXTACRINA proteine transmembrana mediatori locali ormoni Il legame di una sostanza al suo recettore di membrana porta la cellula a cambiare
DettagliFarmacodinamica II. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare
Farmacodinamica II Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Processo di riconoscimento fra farmaco e recettore TIPI DI
DettagliMaurizio Pianezza. La mia terapia anticancro. Maurizio Pianezza. Aspetti di
Maurizio ianezza Aspetti di Biologia Molecolare Maurizio ianezza 1 - DUE ISOFROME IGF1 IGF2 IGF - INSULIN GROWTH FACTOR FATTORE INSULINICO - ISOFORMA RINCIALE IGF1 - ROTEINA FORMATA DA 70 AMINOACIDI SIMILE
DettagliLa trasduzione del segnale
Latrasduzionedelsegnale AlesandraPontillo,LaboratorioImmunologiaPediatrica,IRCCSBurloGarofolo pontillo@burlo.trieste.it Lez.1:4/12/2006www.pediatria.univ.trieste.it/didattica/biol/ppt/genfunz_06_09.ppt
DettagliCELLULE EUCARIOTICHE
CELLULE EUCARIOTICHE Le cellule eucariotiche sono di maggiori dimensioni, rispetto a quelle procariotiche (almeno 10 volte più grandi) Oltre a: membrana plasmatica, citoplasma, DNA e ribosomi (comuni a
DettagliBIOLOGIA GENERALE 22-24 ottobre 2007
Biologia generale Massolo Alessandro massolo@unifi.it; Tel. 347-9403330 BIOLOGIA GENERALE 22-24 ottobre 2007 Facoltà di Psicologia Tecniche di Psicologia Generale e Sperimentale Alessandro Massolo Dip.
DettagliLe Biomolecole I parte. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti
Le Biomolecole I parte Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti LE BIOMOLECOLE Le biomolecole, presenti in tutti gli esseri viventi, sono molecole composte principalmente da carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno.
DettagliCorso di Laurea in Farmacia Insegnamento di BIOCHIMICA Angela Chambery
Corso di Laurea in Farmacia Insegnamento di BIOCHIMICA Angela Chambery Lezione 26 La gluconeogenesi Concetti chiave: Il fegato e il rene possono sintetizzare glucosio da lattato, piruvato e amminoacidi.
Dettaglidieta vengono convertiti in composti dei corpi chetonici.
Metabolismo degli aminoacidi Metabolismo degli aminoacidi Gli aminoacidi introdotti in eccesso con la dieta vengono convertiti in composti precursori del glucosio, degli acidi grassi e dei corpi chetonici.
DettagliCanali del Calcio L-Type
Canali del Calcio L-Type Complessi etero-oligomerici in cui la subunità α 1 forma il poro ionico e lega agonisti e antagonisti 9 subunità α 1 (S,A,B,C,D,E,G,H,I) Subunità α 1 C e D formano il canale L;
DettagliCatena B del fattore di crescita PDGF
FATTORI DI CRESCITA sis Proteina p28 Catena B del fattore di crescita PDGF (platelet derived growth factor) Agisce con meccanismo autocrino Si trova sul cromosoma 22, coinvolto nella traslocazione 9,22
Dettagli2. Fisiologia Cellulare Diffusione, Trasporto, Osmosi
2. Fisiologia Cellulare Diffusione, Trasporto, Osmosi Prof. Carlo Capelli Fisiologia Laurea in Scienze delle attività motorie e sportive Università di Verona Obiettivi Diffusione semplice e mediata da
DettagliAttori principali nei TCRS. Processi biologici in cui sono coinvolti sistemi a due componenti. Numero di TCRS nel genoma batterico
rocessi biologici in cui sono coinvolti sistemi a due componenti Utilizzazione di elementi necessari alla crescita (azoto); NtrC Virulenza (BvgAS di Bordetella pertussis) Resistenza a metalli pesanti (pco)
DettagliCitochine e Chemochine aspetti generali
Citochine e Chemochine aspetti generali per esempi specifici, ruolo in funzione, attivazione e differenziamento Th, cambio di classe, migrazione cellulare, etc., vedi lezioni precedenti Citochine Proteine
DettagliIo Non sono un recettore!
I recettori portano il messaggio extracellulare direttamente nel citoplasma (recettori di membrana) o nel nucleo (recettori nucleari) Io Non sono un recettore! È essenziale per la loro sopravvivenza che
DettagliMuscolo Scheletrico 1. Anatomia funzionale, eccitazione, contrazione
Muscolo Scheletrico 1. Anatomia funzionale, eccitazione, contrazione Prof. Carlo Capelli Fisiologia Laurea in Scienze delle attività motorie e sportive Università di Verona Obiettivi Anatomia funzionale
DettagliDipendente da contatto Segnali di posizione (migrazione dei leucociti) Paracrina Raggio breve (neurotrasmettitori)
Dipendente da contatto Segnali di posizione (migrazione dei leucociti) Paracrina Raggio breve (neurotrasmettitori) Autocrina Endocrina Agisce sulla stessa cellula che Fattori rilasciati in circolazione
DettagliSINTESI DELL RNA. Replicazione. Trascrizione. Traduzione
SINTESI DELL RNA Replicazione Trascrizione Traduzione L RNA ha origine da informazioni contenute nel DNA La TRASCRIZIONE permette la conversione di una porzione di DNA in una molecola di RNA con una sequenza
DettagliNormale controllo della crescita cellulare
Normale controllo della crescita cellulare STOP STOP Cellula normale STOP Alterato controllo della crescita cellulare X STOP STOP Cellula tumorale STOP X Le cellule tumorali presentano alterazioni cromosomiche
Dettagliglicogeno Glucosio 6-P Piruvato Acetil CoA Intermedi del ciclo di Krebs
PIRUVAT glicogeno Glicogeno sintesi glicogenolisi Glucosio Glucosio 6-P Ribosio 5-P glicolisi Gluconeogenesi Amino acidi Piruvato Acetil CoA lattato Intermedi del ciclo di Krebs Concentrazione di glicogeno
DettagliLegami chimici. Covalente. Legami deboli
Legami chimici Covalente Legami deboli Legame fosfodiesterico Legami deboli Legami idrogeno Interazioni idrofobiche Attrazioni di Van der Waals Legami ionici Studio delle macromolecole Lipidi
DettagliSegnalazione cellulare e trasduzione del segnale. Comunicazione fra le cellule
Segnalazione cellulare e trasduzione del segnale Comunicazione fra le cellule Le cellule comunicano e interagiscono tra loro tramite il fenomeno della segnalazione cellulare Una cellula segnalatrice produce
DettagliLa contrazione deve essere coordinata e simultanea in tutte le cellule che costituiscono gli atri e i ventricoli.
1 La contrazione deve essere coordinata e simultanea in tutte le cellule che costituiscono gli atri e i ventricoli. La contrazione è innescata dal potenziale d azione che nel cuore insorge spontaneamente
DettagliDescrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso
Descrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso miotatico fasico e riflesso miotatico tonico. Inibizione dell
DettagliRECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G: SPEGNIMENTO DEL SEGNALE
RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G: SPEGNIMENTO DEL SEGNALE 1. Desensibilizzazione 2. Internalizzazione 3. Riciclo 4. Degradazione / Down-regulation PP2A: fosfatasi DESENSITIZZAZIONE Riduzione o perdita
DettagliMediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula
Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi
DettagliElettroforesi. Elettroforesi: processo per cui molecole cariche si separano in un campo elettrico a causa della loro diversa mobilita.
Elettroforesi Elettroforesi: processo per cui molecole cariche si separano in un campo elettrico a causa della loro diversa mobilita. A qualunque ph diverso dal pi le proteine hanno una carica netta quindi,
DettagliKIR EVOLUZIONE RAPIDA E DIVERSIFICATA DEI RECETTORI DELL IMMUNITA INNATA E ADATTATIVA
KIR EVOLUZIONE RAPIDA E DIVERSIFICATA DEI RECETTORI DELL IMMUNITA INNATA E ADATTATIVA C.Vilches, P. Parham Natural Killer Cellule di origine linfoide la cui funzione è lisare le cellule infettate da virus
DettagliUna risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre
Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre cellule (contatto cellula-cellula) o con strutture extracellulari
DettagliMACROSTRUTTURA DEL MUSCOLO STRIATO SCHELETRICO
FUNZIONE DEL MUSCOLO SCHELETRICO Ultrastruttura della cellula muscolare. Miofilamenti. Meccanismo della contrazione. Trasmissione neuromuscolare. Scossa semplice e tetano muscolare. Unità motoria. PROPRIETA
DettagliMeccanismi di controllo della proliferazione cellulare
Meccanismi di controllo della proliferazione cellulare Il ciclo cellulare è regolato dall azione di PROTOONCOGENI e (attivatori della proliferazione cellulare) GENI ONCOSOPPRESSORI (inibitori del ciclo
DettagliLA REAZIONE ALL'AMBIENTE: L'ATTIVITÀ MUSCOLARE TUTTI I MOVIMENTI NEL CORPO E DEL CORPO SONO LA CONSEGUENZA DI CONTRAZIONI E RILASCIAMENTI MUSCOLARI
LA REAZIONE ALL'AMBIENTE: L'ATTIVITÀ MUSCOLARE TUTTI I MOVIMENTI NEL CORPO E DEL CORPO SONO LA CONSEGUENZA DI CONTRAZIONI E RILASCIAMENTI MUSCOLARI CLASSIFICAZIONI DEI MUSCOLI: STRIATO SCHELETRICO STRATO
DettagliSUPERAVVOLGIMENTO DEL DNA (ORGANIZZAZIONE TERZIARIA DEL DNA)
SUPERAVVOLGIMENTO DEL DNA (ORGANIZZAZIONE TERZIARIA DEL DNA) ORGANIZZAZIONE TERZIARIA DEL DNA Il DNA cellulare contiene porzioni geniche e intergeniche, entrambe necessarie per le funzioni vitali della
DettagliCorso di Farmacologia FARMACODINAMICA
Corso di Farmacologia FARMACODINAMICA 1 Le interazioni tra un farmaco e i sistemi viventi Recettore Indica la molecola la cui funzionalità è modificata dall interazione con un farmaco. Il concetto di recettore
DettagliIl potenziale d azione si propaga a grandi distanze senza decremento permettendo la conduzione dell informazione nervosa.
Il potenziale d azione si propaga a grandi distanze senza decremento permettendo la conduzione dell informazione nervosa. Soprasoglia La conduzione del potenziale d azione si basa sulla generazione di
DettagliComunicazione cellulare 1) Se le cellule sono in contatto diretto tra loro, esse possono comunicare attraverso l interazione tra una molecola di
Comunicazione cellulare 1) Se le cellule sono in contatto diretto tra loro, esse possono comunicare attraverso l interazione tra una molecola di superficie di una cellula e recettori presenti sulla superficie
DettagliLa membrana cellulare racchiude il protoplasma, la sostanza vivente che costituisce la cellula, e lo separa dall ambiente esterno, extracellulare.
Membrana Plasmatica La membrana cellulare racchiude il protoplasma, la sostanza vivente che costituisce la cellula, e lo separa dall ambiente esterno, extracellulare. La sua funzione principale è quella
DettagliTrasduzione del Segnale da Recettori di Superfice
Trasduzione del Segnale da Recettori di Superfice MEMBRANA 1. Legame recettore-ligando 2. oligomerizzazione 3. Attivazione TYR-K -Dominio citosolico dei RTK -Reclutamento TYR-K (src, jak, fak, abl) 4.
DettagliStruttura e funzione dei geni. Paolo Edomi - Genetica
Struttura e funzione dei geni 1 Il DNA è il materiale genetico La molecola di DNA conserva l informazione genetica: topi iniettati con solo DNA di batteri virulenti muoiono 2 Proprietà del DNA Il DNA presenta
DettagliESISTONO DUE TIPI DI SECREZIONE
ESOCITOSI ESISTONO DUE TIPI DI SECREZIONE SECREZIONE COSTITUTIVA (modalità continua): - proteine, glicoproteine e glicolipidi di membrana - proteine, glicoproteine e proteoglicani della matrice extracellulare
DettagliIl ciclo cellulare La divisione cellulare
Il ciclo cellulare La divisione cellulare Il ciclo cellulare Meccanismo con cui si riproducono tutti gli organismi viventi La durata del ciclo varia moltissimo a seconda del tipo cellulare Cellule che
DettagliLa trasduzione del segnale intracellulare
La trasduzione del segnale intracellulare Chemical signaling mechanisms I RECETTORI Farmaci antagonisti I beta-bloccanti per l ipertensione competono con adrenalina e noradrenalina per il recettore beta-adrenergico.
DettagliMECCANISMI MOLECOLARI MEMORIA PROCEDURALE/IMPLICITA
MECCANISMI MOLECOLARI MEMORIA PROCEDURALE/IMPLICITA APLYSIA: VANTAGGI: Sistema nervoso semplice Poche e grosse (1 mm) cellule riconoscibili (20.000) MEMORIA PROCEDURALE Priming Motorie Apprendimento (abilità,abitudini)
DettagliIl metabolismo del glicogeno e la gluconeogenesi. Copyright 2013 Zanichelli editore S.p.A.
Il metabolismo del glicogeno e la gluconeogenesi Copyright 2013 Zanichelli editore S.p.A. Capitolo 16 La demolizione del glicogeno Concetti chiave 16.1 Il glicogeno, la forma di immagazzinamento del glucosio,
DettagliRegione cerniera monomero regione cerniera
Regione cerniera Tutte le Ig, sia quelle secrete che quelle presenti sulla membrana plasmatica dei linfociti B, sono costituite da quattro catene proteiche, due pesanti (H, da heavy, in rosso nel disegno)
DettagliL endocitosi dell EGFR
L endocitosi dell EGFR IFOM per la scuola Lo Studente Ricercatore 2011 Muzio Giulia Istituto d Istruzione Superiore Maserati Voghera Gruppo di lavoro: Determinanti della trasformazione neoplastica e della
DettagliTRASPORTO: qualunque tipo di passaggio di sostanze attraverso la membrana cellulare.
Membrana citoplasmatica èsedediscambiodi materia, energia e informazione con l ambiente esterno TRASPORTO: qualunque tipo di passaggio di sostanze attraverso la membrana cellulare. Scaricato da www.sunhope.it
DettagliIl flusso dell informazione genetica. DNA -->RNA-->Proteine
Il flusso dell informazione genetica DNA -->RNA-->Proteine Abbiamo visto i principali esperimenti che hanno dimostrato che il DNA è la molecola depositaria dell informazione genetica nella maggior parte
DettagliMODULAZIONE DELLE RISPOSTE RECETTORIALI
MODULAZIONE DELLE RISPOSTE RECETTORIALI IL SISTEMA LIGANDO-RECETTORE È UN EQUILIBRIO DINAMICO LE CUI CONDIZIONI SONO CONTINUAMENTE REGOLATE DALLE STESSE INTERAZIONI LIGANDO- RECETTORIALI. LA MODULAZIONE
Dettagli