Prof.ssa Ilaria Castelli

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Prof.ssa Ilaria Castelli"

Transcript

1 Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Università degli Studi di Bergamo Laurea Triennale in Scienze dell educazione Psicologia delle età della vita A.A. 2015/ Primo semestre Prof.ssa Ilaria Castelli

2 PIAGET: IL BAMBINO «EPISTEMICO E LOGICO»

3 PIAGET ASPETTI GENERALI: COSTRUIRE UNA TEORIA DELLA CONOSCENZA EPISTEMOLOGIA GENETICA: studiare come l uomo conosce il mondo fisico e sociale, studiare la relazione tra un essere pensante che agisce e gli oggetti della conoscenza. Epistemologia: indagine critica intorno alla struttura logica e alla metodologia delle scienze ciò che attiene la conoscenza scientifica. Genetica: come la conoscenza emerge nell incontro con il mondo fisico e sociale.

4 PIAGET ASPETTI GENERALI: COSTRUIRE UNA TEORIA DELLA CONOSCENZA Piaget cerca una risposta alle tradizionali domande Come si costruisce il concetto di tempo, causa, moralità ovvero Come si costruisce la conoscenza? Conoscenza come processo che si sostanzia nella relazione tra conoscente e oggetto conosciuto, dove: Il conoscente è ATTIVO, poiché struttura la sua conoscenza che cambia nel tempo La conoscenza è FILTRATA dai modi di comprensione del soggetto (no conoscenza oggettiva) che man mano cresce si sintonizza sempre meglio sulla realtà (non fotografa la realtà)

5 PIAGET: MODELLO COSTRUTTIVISTA DELLA CONOSCENZA QUAL E la natura della conoscenza? CONOSCENZA = COSTRUZIONE dovuta ai processi di astrazione che il soggetto compie sulle azioni e sulle coordinazioni di azioni, fino ad assumere come oggetto della conoscenza la stessa attività cognitiva. MA ANCHE: MODELLO STRUTTURALE DELLA CONOSCENZA COME si organizza l oggetto di studio? UN AMPIA GAMMA DI OSSERVABILI E RICONDOTTA A POCHI ELEMENTI SOTTOSTANTI un piccolo numero di tipi di ragionamento sottostanti spiega una grande varietà di modi di pensiero E APPROCCIO STADIALE Come concepire lo sviluppo cognitivo? Come una sorta di embriologia mentale : tutti gli organismi si adattano all ambiente Concetto di STADIO

6 APPROCCIO STADIALE Come nasce: riprende dalla zoologia il concetto di stadio per fare una TASSONOMIA DEI PROCESSI DI ADATTAMENTO Caratteristiche: 1. Lo stadio è una totalità strutturata in stato di equilibrio: essa da luogo a un particolare modo di interagire con l ambiente che muta da stadio a stadio 2. Ogni stadio deriva dal precedente, lo incorpora e lo trasforma 3. Invarianza: gli stadi seguono una sequenza invariante, non esiste la regressione 4. Universalità: gli stadi sono universali, non c è incidenza dei fattori culturali 5. Ogni stadio costituisce una preparazione ad essere ed è al tempo stesso un essere vero e proprio: ogni stadio ha una fase preparatoria, una di pieno compimento, una di disequilibrio che obbliga ad andare avanti

7 GLI STADI DELLO SVILUPPO I tre grandi periodi dello sviluppo cognitivo: 1- PERIODO SENSOMOTORIO (0-24 MESI): intelligenza pratica attraverso azioni, omogeneità nell uso degli strumenti del pensiero 2- PERIODO DELL INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA (2-11 ANNI) PERIODO PREOPERATORIO (2-7 ANNI): capacità rappresentativa (preconcettuale + intuitivo) attraverso gioco simbolico, linguaggio e imitazione PERIODO OPERATORIO CONCRETO (7-11 ANNI): operazioni dal dato concreto 3- PENSIERO FORMALE (11-15 ANNI): operare su concetti e idee astratti

8 PERIODO SENSOMOTORIO (0-24 MESI) DIVISO IN 6 STADI 1- esercizio dei riflessi (0-1,5 mesi): riflessi innati (esempio: suzione). il bambino si costruisce un modello del mondo come se (non ancora una rappresentazione!) e generalizza e discrimina grazie ai riflessi. Il bambino fa qualcosa per via riflessa, poi la ripete e vi trova un piacere funzionale: è l attività di autorinforzo o gratificazione intrinseca all esercizio a fare da base agli schemi. 2- reazioni circolari primarie (1,5-4 mesi): adattamenti non innati; la ripetizione dei riflessi comporta il consolidamento di vere e proprie sequenze sensomotorie. Sono le prime abitudini: il bambino tira una corda e il sonaglio suona. Questa scoperta è casuale, poi viene riprodotta intenzionalmente: movimento circolare centrato su di sé. 3- reazioni circolari secondarie (4-8 mesi): combinazione di quelle primarie ma dirette dal corpo all esterno Il bambino agisce sul mondo esterno intenzionalmente: tocca la palla e la fa rotolare, genera una spettacolo per lui interessante. Siamo a un livello pre-rappresentazionale.

9 PERIODO SENSOMOTORIO (0-24 MESI) DIVISO IN 6 STADI 4 coordinazione intenzionale di schemi (8-12 mesi): combinazione delle reazioni circolari secondarie applicate a situazioni nuove; elaborazione del concetto di oggetto Il bambino pianifica intenzionalmente l azione, attua un comportamento mezzi-fini che generalizza a infinite situazioni. 5- reazioni circolari terziarie (12-18 mesi): il bambino provoca intenzionalmente risultati nuovi; schemi nuovi sulla base di sperimentazione attiva il bambino è come un piccolo scienziato che esplora l ambiente: cambia le azioni per conoscere le caratteristiche dell ambiente, ad esempio con la palla: la fa rotolare, rimbalzare, poi la lancia, poi ci si siede sopra

10 PERIODO SENSOMOTORIO (0-24 MESI) DIVISO IN 6 STADI 6- invenzione mediante deduzione o combinazione mentale (18-24 mesi): ora il bambino inventa oltre che scoprire: anticipo della funzione rappresentativa vera e propria ad esempio, il bambino riceve la visita di un coetaneo che fa scene di rabbia: lo osserva e il giorno seguente lo imita, il che significa che se ne è formato un immagine mentale.

11 QUALI SONO I PRODOTTI DEL SENSOMOTORIO? Il bambino non procede più per prove ed errori Distinzione mezzi-fini; distinzione io-mondo Manipolazione di immagini mentali Permanenza dell oggetto: l oggetto esiste indipendentemente dalla mia percezione. Conquista evolutiva fondamentale.

12 QUALI SONO I PRODOTTI DEL SENSOMOTORIO? COME ARRIVA A COSTRUIRE L OGGETTO PERMANENTE? Attraverso gli stadi del sensomotorio: stadi 1 e 2: coincidenza oggetto e percezione (se oggetto sparisce il bambino non lo cerca; lo cerca solo se ne vede una parte) Stadio 3: il bambino cerca l oggetto se stava facendo qualcosa con esso Stadio 4: grazie alla coordinazione di schemi il bambino cerca l oggetto nascosto, ma lo concepisce nei termini di posizione percepita : lo cerca dove l adulto l aveva messo, pur avendo visto che il posto è cambiato Stadio 5: riesce a cercare l oggetto purchè ne abbia seguito tutti gli spostamenti Stadio 6: arriva alla permanenza dell oggetto: lo cerca ovunque poiché sa che l oggetto non scompare solo perché lui non lo vede o perché non ha visto dove è stato messo

13 Il bambino arriva a una compiuta capacità di rappresentazione attraverso 5 condotte diagnostiche: oimmagini mentali ogioco simbolico odisegno oimitazione differita olinguaggio: la conquista più grande, acquisizione della funzione semiotica PERIODO DELL INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA (2-11 ANNI) comprende: PERIODO PREOPERATORIO (2-7 ANNI) PERIODO OPERATORIO CONCRETO (7-11 ANNI) PERIODO PREOPERATORIO: sono necessari 5 anni per arrivare al periodo delle operazioni concrete: il bambino deve costruire tutto sul piano della rappresentazione, passando attraverso: Egocentrismo Rigidità di pensiero Ragionamento semi-logico Limitata cognizione sociale

14 DUE ELEMENTI IMPORTANTI NEL PREOPERATORIO 1. QUALE RELAZIONE TRA PENSIERO E LINGUAGGIO? Secondo Piaget il linguaggio è: un prodotto del pensiero: prima il pensiero, poi il linguaggio (solo se ho raggiunto un concetto lo posso esprimere) un aiuto al pensiero: orienta l attenzione su aspetti di novità, rende presente la diversità dei punti di vista (decentramento), fornisce informazioni astratte Verso la decontestualizzazione

15 DUE ELEMENTI IMPORTANTI NEL PREOPERATORIO 2. QUALI CARATTERISTICHE HA IL PENSIERO? Passaggio da pensiero simbolico e preconcettuale (2-4 anni) a pensiero intuitivo (4-7/8 anni). Caratteristiche: Egocentrismo Congelamento : pensiero centrato su un aspetto alla volta della realtà Mancanza di reversibilità (capacità strutturale del pensiero di ritornare sui propri passi ) Animismo: gli eventi naturali sono spiegati come eventi umani Fenomenismo: considerazione degli aspetti superficiali Sincretismo: collegare concetti diversi tra loro Giustapposizione: avvicinare senza cogliere le relazioni generali Dinamismo: percezione del proprio sforzo come causa di tutto Ragionamento transduttivo: leggi specifiche per casi specifici

16 PERIODO DELL INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA (2-11 ANNI) PERIODO OPERATORIO CONCRETO (7-11 ANNI) Il bambino approda alle operazioni, processi mentali altamente organizzati, quali: Operazioni logico-matematiche: addizione, sottrazione Operazioni infralogiche: nozioni quantitative e spazio-temporali, costituzione di costrutti spazio-temporali e dei sistemi materiali Compaiono operazioni relative alle strutture spaziali: Ordine di successione spaziale Inclusione di intervalli e distanze Conservazione di lunghezze, superfici, volumi Costituzione delle coordinate spaziali Elaborazione di prospettive e sezioni Applicazione delle capacità operatorie ai sistemi materiali: conservazione della materia, della sostanza, del peso e del volume

17 QUAL E IL PRODOTTO DEL PERIODO OPERATORIO? Se nelle fasi precedenti il bambino era: centrato sull oggetto gestiva un unica prospettiva In questa fase il bambino: conquista un equilibrio mobile coordina più punti di vista è in grado di decentrarsi (anche a livello sociale) COSA HA RAGGIUNTO: un pensiero decentrato, reversibile, dinamico un equilibrio tra assimilazione e accomodamento: assimilo gli oggetti alle mie azioni accomodo i miei schemi in funzione degli oggetti di cui dispongo

18 PENSIERO OPERATORIO FORMALE (11-15 ANNI) Il bambino arriva a ragionare su ipotesi puramente teoriche: Il pensiero formale ripercorre le stesse tappe di quello operatorio ma si lavora a un livello ipotetico deduttivo. Esempio: Elena è più bionda di Susanna. Elena è più bruna di Laura. Chi è la più bruna? Il soggetto padroneggia i legami logici che si stabiliscono tra le varie proposizioni si apre un mondo di possibilità grazie all analisi combinatoria: valutare tutte le possibili relazioni che intercorrono fra due o più variabili implicate in un determinato fenomeno.

19 PENSIERO POST-FORMALE Piaget non prosegue oltre nello studio dello sviluppo cognitivo dell individuo Altri autori (per es. Arlin, Riegel, Kitchener ) hanno individuato le principali caratteristiche del pensiero post-formale nell età adulta: Consapevolezza della natura relativa della conoscenza Accettazione della contraddizione e dell ambivalenza Integrazione delle contraddizioni in un insieme dotato di senso Capacità di vivere e gestire la complessità: pensiero intuitivo, insight, euristiche, comprensione basata su impressioni ecc.

20 I MECCANISMI DELLO SVILUPPO: GLI INVARIANTI FUNZIONALI Grande merito di Piaget: elaborazione di un modello in grado di offrire un interpretazione generale delle modalità di funzionamento dell intelligenza. STRUTTURE vs FUNZIONAMENTO: Il funzionamento cognitivo rappresenta il nucleo essenziale e invariante Le strutture cambiano nel tempo e sono il risultato del funzionamento GLI INVARIANTI FUNZIONALI Organizzazione e Adattamento

21 I MECCANISMI DELLO SVILUPPO: GLI INVARIANTI FUNZIONALI GLI INVARIANTI FUNZIONALI: Organizzazione e Adattamento ORGANIZZAZIONE: tendenza del funzionamento cognitivo a costituire strutture, totalità organiche che presentano peculiari relazioni fra le parti di cui sono costituite. Sviluppo cognitivo processo complesso, che non interessa mai le singole parti del sistema, ma il sistema organizzato nel suo insieme. L organizzazione cognitiva cambia con il cambiare degli stadi.

22 ADATTAMENTO: componente dinamica del funzionamento cognitivo; principio biologico fondamentale che garantisce all individuo la possibilità di modificarsi per adattarsi all ambiente. ADATTAMENTO = ASSIMILAZIONE + ACCOMODAMENTO

23 Assimilazione: un elemento esterno (oggetto, evento) viene incorporato in uno schema comportamentale o cognitivo già a disposizione del soggetto, in modo coerente con l organizzazione cognitiva del momento. Elementi della realtà vengono assimilati alle mie strutture: per es., afferrare e portare alla bocca, applicare schemi noti a oggetti nuovi. Accomodamento: complementare all assimilazione: il soggetto modifica uno schema comportamentale o una struttura cognitiva per adattarsi plasticamente alle esigenze mondo esterno. modifico l organizzazione cognitiva per adattarla alla realtà: per es., cambio il modo di afferrare un oggetto a seguito della novità dell oggetto (evoluzione della prensione)

24 L EQUILIBRIO ADATTATIVO Le due componenti dell adattamento assimilazione e accomodamento non esistono in maniera indipendente. L adattamento è dato da: Stato di equilibrio fra due momenti che lo costituiscono Il soggetto si rapporta con l ambiente circostante in maniera realistica, utile e significativa. Gioco un momento di forte prevalenza dell assimilazione : gli elementi esterni vengono incorporati nello schema che il bambino possiede in quel momento (gioco del lancio) Imitazione evidente prevalenza dell accomodamento: replicazione il più precisa possibile della realtà per accomodare i propri schemi al dato proveniente dall esterno.

25 IL METODO DI PIAGET LA METODOLOGIA DELLA RICERCA Sceglie i bambini: no alla standardizzazione, sì allo studio flessibile e profondo delle strutture cognitive Piaget utilizza una molteplicità di approcci metodologici a seconda delle esigenze che si presentano all interno dei suoi laboratori durante le svolgimento delle ricerche Quale metodologia? OSSERVAZIONE GUIDATA METODO CLINICO METODO CRITICO

26 IL METODO DI PIAGET OSSERVAZIONE GUIDATA: osservare il comportamento dei bambini, come il bambino si adatta, prendendo in considerazione i comportamenti elementari Si tratta di una forma di osservazione attiva e partecipe IPOTESI DI PARTENZA = lo sviluppo è un fatto graduale, un processo di adattamento attraverso i meccanismi di assimilazione e accomodamento. Metodologia utilizzata per valutare tutte le fasi dello sviluppo

27 METODO CLINICO: utilizzabile quando i bambini iniziano a mostrare una buona padronanza del linguaggio dunque solo da un certo momento dello sviluppo in poi. È necessario: Avviare una conversazione con i bambini Proseguire lungo il corso dei loro pensieri Condurli alla riflessioni su questioni problematiche METODO CLINICO: VANTAGGI OSSERVAZIONE + RIGORE SPERIMENTALE

28 Con il metodo clinico è stato possibile indagare la rappresentazione del mondo nel bambino (per es. nel periodo preoperatorio), evidenziando tre tendenze fondamentali: REALISMO: attribuire l esistenza reale e materiale a fatti ed eventi psicologici (si pensa con la bocca e ai pensieri corrisponde un dato oggettivo) ANIMISMO: attribuire agli oggetti materiali delle istanze psicologiche (gli oggetti che si muovono sono in grado di percepire il movimento; lo stesso movimento è giustificato da una volontà intrinseca ) ARTIFICIALISMO: tutto ciò che ci circonda è stato creato dall uomo (ogni cosa sulla terra serve per perseguire uno scopo; ogni cosa è stata creata da Dio o dai primi uomini)

29 Con il metodo clinico che cosa dobbiamo aspettarci da bambini? 1 - Risposte casuali il bambino risponde a caso; mancanza di interesse e sistematicità; 2 - Risposte fabulate il bambino si inventa una storia e non ragiona sull argomento che gli è stato proposto 3 - Credenze suggerite il bambino è stato influenzato dalla formulazione della domanda; 4 - Credenze provocate la sua risposta si basa su una riflessione, ma l argomento è nuovo 5 - Credenze spontanee il bambino riflette su un argomento che già conosce e ci fornisce una risposta adeguata.

30 METODO CRITICO: il bambino viene posto di fronte a una situazione sperimentale: il materiale utilizzato è scelto e manipolato dallo sperimentatore, per attirare l attenzione del bambino e sottoporgli dei quesiti problematici (per es. esperimenti su conservazione sostanza) Si parte da ciò che il bambino conosce si arriva ad un aspetto critico Questa metodologia ha in comune con il metodo clinico flessibilità e utilizzo del linguaggio. Di specifico ha la scelta della situazione da presentare e la manipolazione del materiale.

31 RIASSUMENDO IDEA DI NATURA UMANA: di tipo organismico: l organismo è attivo in quanto possiede una motivazione intrinseca: l individuo è in continua evoluzione, lo sviluppo non si arresta mai anche quando raggiunge il massimo equilibrio con le operazioni formali L organismo è composto da sottosistemi organizzati: il soggetto si autoregola e il continuo fare provoca un continuo cambiare IDEA DI SVILUPPO: sviluppo QUALITATIVO perché i cambiamenti sono strutturali, ma vi è anche un aspetto quantitativo poiché in ogni stadio le operazioni diventano più solide all interno del singolo stadio si ha uno sviluppo quantitativo, ma il cambiamento da un periodo all altro è qualitativo, un vero e proprio salto di qualità

32 RIASSUMENDO RUOLO DI NATURA VS CULTURA: è un approccio INTERAZIONISTA: La maturazione fisica: elementi innati (le strutture biologiche, i riflessi, gli invarianti funzionali ) si combinano con l esperienza del mondo (elementi ambientali) L EQUILIBRAZIONE E IL PONTE TRA FATTORI INNATI E FATTORI APPRESI IMPRONTA UNIVERSALISTA: no variazioni intra- e inter-culturali

33 ELEMENTI POSITIVI DELLA TEORIA DI PIAGET Ha riportato l attenzione sul ruolo centrale dei processi cognitivi, dopo anni di dominio del comportamentismo. Ha fatto proposte nuove: Il soggetto ricerca attivamente gli stimoli (no passività stimolo-risposta) Il soggetto ragiona per strutture logico-matematiche Il bambino non è la brutta copia dell adulto, un adulto imperfetto, ma un essere diverso e unico da studiare nella sua peculiarità di quel momento Idea di readiness : il bambino impara da solo, quando è pronto per quell apprendimento Teoria ad ampia portata Validità ecologica: studiare l adattamento quotidiano all ambiente

34 CRITICHE ALLA TEORIA DI PIAGET Mancanza di supporto empirico al concetto di stadio: Perché il bambino capisce un concetto solo se si usa un certo materiale e se si pongono le domande in un certo modo? Lo stesso concetto su certi contenuti è capito in un dato tempo, su altri contenuti in un altro tempo: dècalage orizzontale Non vi è correlazione tra le capacità dei compiti operatori concreti (che però riflettono la medesima struttura di pensiero) Spiegazione inadeguata dei meccanismi di sviluppo: buona descrizione dei meccanismi di sviluppo, ma non sufficiente spiegazione in termini di invarianti funzionali

35 CRITICHE ALLA TEORIA DI PIAGET Mancanza di una teoria della performance (memoria, attenzione, linguaggio ): non basta considerare lo stadio, devono essere considerate anche altre variabili (tipo di stimolo, modo di porre la domanda ) che influiscono sulla performance (vedi i neopiagetiani) Trascuratezza del ruolo degli aspetti emotivo-affettivi sul funzionamento cognitivo Inadeguatezza metodologica: studia i suoi tre figli e pochi altri soggetti, senza specificare le caratteristiche dello studio (chi, dove, quando ) Limiti del metodo clinico: problema del linguaggio, della ripetizione della domanda, della richiesta di giustificazioni(rischio distorsione risposte, induzione risposte, suggerimenti )

come nasce una ricerca

come nasce una ricerca PSICOLOGIA SOCIALE lez. 2 RICERCA SCIENTIFICA O SENSO COMUNE? Paola Magnano paola.magnano@unikore.it ricevimento: martedì ore 10-11 c/o Studio 16, piano -1 PSICOLOGIA SOCIALE COME SCIENZA EMPIRICA le sue

Dettagli

Psicologia dello sviluppo

Psicologia dello sviluppo Psicologia dello sviluppo 11 marzo 2008 Stefano De Vecchi 1 Jean Piaget (1896 1980) 2 Evoluzione determinata (sincronicità) Convergenza biologica Dimensione cognitiva 3 Punti nodali della teoria Piagetiana

Dettagli

SISSIS Sostegno V ciclo MODELLI ORGANIZZATIVI E RETI DI SOSTEGNO PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA E L INCLUSIONE SOCIALE

SISSIS Sostegno V ciclo MODELLI ORGANIZZATIVI E RETI DI SOSTEGNO PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA E L INCLUSIONE SOCIALE SISSIS Sostegno V ciclo MODELLI ORGANIZZATIVI E RETI DI SOSTEGNO PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA E L INCLUSIONE SOCIALE ANALISI DELLO SVILUPPO PSICOMOTORIO ED EMOTIVO/AFFETTIVO PROF. JOSE ALBERTO FREDA ATTO

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo

Dettagli

SCIENZE E TECNOLOGIA

SCIENZE E TECNOLOGIA SCIENZE E TECNOLOGIA COMPETENZE Dimostra conoscenze scientifico-tecnologiche che gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l'attendibilità delle analisi quantitative e statistiche

Dettagli

CURRICOLO SCIENZE SCUOLA PRIMARIA Classe 1, 2, 3

CURRICOLO SCIENZE SCUOLA PRIMARIA Classe 1, 2, 3 CURRICOLO SCIENZE SCUOLA PRIMARIA Classe 1, 2, 3 Nuclei tematici Scienza della materia Traguardi per lo sviluppo della competenza L alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità verso fenomeni del mondo fisico

Dettagli

IL COLORE DELLE EMOZIONI

IL COLORE DELLE EMOZIONI LABORATORIO ESPRESSIVO IL COLORE DELLE EMOZIONI I bambini lo dicono con il colore PREMESSA Il ruolo che ha l adulto nello sviluppo affettivo di un bambino è determinante; il suo atteggiamento, le sue aspettative,

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA. Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA)

LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA. Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA) COMPETENZE EUROPEE INFANZIA CAMPO D ESPERIENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTIVITA E CONTENUTI LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA) Ha interiorizzato le nozioni

Dettagli

Riguarda la descrizione dei processi attraverso i quali nasce e si trasforma la cognizione, riguarda cioè il modo in cui il bambino prima e l adulto

Riguarda la descrizione dei processi attraverso i quali nasce e si trasforma la cognizione, riguarda cioè il modo in cui il bambino prima e l adulto Riguarda la descrizione dei processi attraverso i quali nasce e si trasforma la cognizione, riguarda cioè il modo in cui il bambino prima e l adulto poi conosce il mondo ed interagisce con esso. La psicologia

Dettagli

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare Caterina D Ardia Neuropsichiatria Infantile Università Sapienza, Roma Disturbi dello Sviluppo Sono Disturbi che accompagnano la persona

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

SCHEDA VALUTAZIONE DOCUMENTO SOGGETTO A REGISTRAZIONE OBBLIGATORIA

SCHEDA VALUTAZIONE DOCUMENTO SOGGETTO A REGISTRAZIONE OBBLIGATORIA titolo documento SCHEDA VALUTAZIONE DOCUMENTO SOGGETTO A REGISTRAZIONE OBBLIGATORIA SCOPO e CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente modulo costituisce la scheda da utilizzare per la valutazione del processo

Dettagli

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA EDUCATIVO-PREVENTIVA anno scolastico 2012/2013 Scuola dell Infanzia Don Antonio Dalla Croce Monteforte d Alpone a cura di: Sara Franchi PREMESSA La proposta di questo progetto

Dettagli

IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE

IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE SCUOLA DELL INFANZIA CAMPI DI ESPERIENZA - IMMAGINI.SUONI, COLORI SCUOLAPRIMARIA DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE SCUOLA SECONDARIA I GRADO DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO

PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1. ASCOLTARE/PARLARE: Ascoltare e comprendere testi orali di diverso tipo. Esprimersi oralmente in modo corretto (e pertinente), producendo testi

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

PROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15

PROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15 PROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15 Esplorare..dire, fare, abbracciare.. Le educatrici del nido, nel corso dell anno 2014-2015 proporranno ai bambini un percorso didattico intitolato Esplorare dire, fare,

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate

Dettagli

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE

TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE TEST DI ORIENTAMENTO PER LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE Scuola Italia via Italia n 10 - Roma studente Francesco M. classe III A N.B. Ricorda che quanto leggerai è totalmente riservato, vincolato dal

Dettagli

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si

Dettagli

JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA

JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA L età d oro della motricità La prima età scolare DAI 6 AI 10 ANNI Tratti dominante del comportamento motorio per i bambini dai 6 ai 10 anni Notevole vivacità Bisogno di imitazione

Dettagli

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3, 4, 5 ANNI

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3, 4, 5 ANNI PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3, 4, 5 ANNI 3 anni IL SÉ E L ALTRO Supera il distacco dalla famiglia Prende coscienza di sé Sviluppa

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

IL PAESE QUATRICERCHIO

IL PAESE QUATRICERCHIO Scuola dell infanzia di Santa Maria in Punta UNITÀ DI APPRENDIMENTO: IL PAESE QUATRICERCHIO UN MONDO DI FORME(prima parte) Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO GRIGLIA DI OSSERVAZIONE/RUBRICA

Dettagli

Scienze e Tecniche Psicologiche dello Sviluppo della Salute in Età Evolutiva

Scienze e Tecniche Psicologiche dello Sviluppo della Salute in Età Evolutiva Scienze e Tecniche Psicologiche dello Sviluppo della Salute in Età Evolutiva ANNO ACCADEMICO 2007-2008 ROBERTO BAIOCCO Università degli Studi di Roma Sapienza Il corso offre una panoramica delle principali

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA' PIANO DI LAVORO VERTICALIZZATO DISCIPLINA/CAMPO D'ESPERIENZA BIENNIO/INFANZIA

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA' PIANO DI LAVORO VERTICALIZZATO DISCIPLINA/CAMPO D'ESPERIENZA BIENNIO/INFANZIA Pag. 1 di 10 DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: RELIGIONE CATTOLICA(RC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale. A COMPETENZA FUNZIONI COINVOLTE NUCLEI

Dettagli

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCIENZE

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCIENZE (AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA) /ESPERIENZE LA CONOSCENZA DEL MONDO L alunno osserva con curiosità lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause, rendendosi sempre più

Dettagli

Indirizzo odontotecnico a.s. 2015/2016

Indirizzo odontotecnico a.s. 2015/2016 I.P.S.I.A E. DE AMICIS - ROMA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI MATEMATICA Classe 5C Indirizzo odontotecnico a.s. 2015/2016 Prof. Rossano Rossi La programmazione è stata sviluppata seguendo le linee guida ministeriali

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

LIFE SPAN PSYCHOLOGY Prof Anna Pelama7 AA 2013-14

LIFE SPAN PSYCHOLOGY Prof Anna Pelama7 AA 2013-14 LIFE SPAN PSYCHOLOGY Prof Anna Pelama7 AA 2013-14 1 Psicologia dell età evolutiva Per molto tempo l oggetto principale è stato lo sviluppo dalla nascita alla fine dell adolescenza Necessità pratiche: Ø

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO Livello di base non raggiunto Non ha raggiunto tutte le competenze minime previste nel livello di base Riconosce ed utilizza le strutture linguistiche di base Comprende

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PETRITOLI CURRICOLO IN VERTICALE DISCIPLINA: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA A.S. 2013/2014

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PETRITOLI CURRICOLO IN VERTICALE DISCIPLINA: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA A.S. 2013/2014 ISTITUTO COMPRENSIVO DI PETRITOLI CURRICOLO IN VERTICALE DISCIPLINA: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA A.S. 2013/2014 SCUOLA DELL INFANZIA TRAGUARDI DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA CAMPO

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Psicologia dello Sviluppo

Psicologia dello Sviluppo Psicologia dello Sviluppo DESCRIVE i cambiamenti dell essere umano nei comportamenti e nelle competenze (motorie, percettive, sociali, emotive, comunicativo-linguistiche, cognitive) in funzione del trascorrere

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella

Dettagli

La comunicazione e il linguaggio

La comunicazione e il linguaggio Linguaggio = sistema di simboli, suoni, significati e regole per la loro combinazione che costituisce la modalita primaria di comunicazione tra gli esseri umani Caratteristiche fondamentali del linguaggio:

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità.

Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. Non cercate di soddisfare la vostra vanità, insegnando loro troppe cose. Risvegliate la loro curiosità. E sufficiente aprire la mente, non sovraccaricarla. Mettetevi soltanto una scintilla. Se vi è della

Dettagli

G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA La proposta educativa La proposta Psicomotoria educativa rivolta a bambini dai 2 ai 6 anni, tende ad una armonica formazione della personalità vista come

Dettagli

TECNOLOGIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA TECNOLOGIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L alunno riconosce e identifica nell ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. E' a conoscenza

Dettagli

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

L uso e il significato delle regole (gruppo A) L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole

Dettagli

1 CIRCOLO DIDATTICO - Pontecagnano Faiano (SA) PROFILI FORMATIVI. Allegato al POF

1 CIRCOLO DIDATTICO - Pontecagnano Faiano (SA) PROFILI FORMATIVI. Allegato al POF 1 CIRCOLO DIDATTICO - Pontecagnano Faiano (SA) PROFILI FORMATIVI Allegato al POF a.s. 2013/2014 Profilo formativo della classe prima competenze riferite agli strumenti culturali Comunicare per iscritto

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA SCIENZE COMPETENZE

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA SCIENZE COMPETENZE CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA SCIENZE COMPETENZE - L alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. - Esplora i

Dettagli

PROGETTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE PER COMPETENZE Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento

Dettagli

APPRENDIMENTO. 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano.

APPRENDIMENTO. 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano. matematica Comunicazione nella madrelingua 1. Descrive e denomina figure 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano. - Terminologia specifica

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo

Dettagli

Azione di sistema per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - Fase 2- USP Torino"

Azione di sistema per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - Fase 2- USP Torino Azione di sistema per l'obbligo di istruzione e la continuità fra Secondarie di I e II grado - Fase 2- USP Torino" Competenze d asse e di cittadinanza Docenti: Cipriani Anna, Ist. Mag. Berti - TO Del Sonno

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una IL PROGRAMMA TEACCH Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una presa in carico globale in senso sia

Dettagli

ELABORATO DAI DOCENTI ISTITUTO COMPRENSIVO CALVISANO. ertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghj. Anno scolastico 2014-2015

ELABORATO DAI DOCENTI ISTITUTO COMPRENSIVO CALVISANO. ertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghj. Anno scolastico 2014-2015 qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdf ghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg CURRICOLO DI SCIENZE hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqw ELABORATO DAI DOCENTI

Dettagli

SICUREZZA E PREVENZIONE

SICUREZZA E PREVENZIONE SICUREZZA E PREVENZIONE 1. AMBIENTE. Adeguatezza di strutture, attrezzature e spazi Rimozione delle cause di possibile incidente/ uso di adeguate misure di sicurezza PROTEZIONE 2. COMPORTAMENTO. Capacità

Dettagli

Lo sviluppo cognitivo: Piaget

Lo sviluppo cognitivo: Piaget Lo sviluppo cognitivo: Piaget Jean Piaget(1896-1980) Come si adattano gli organismi viventi al proprio ambiente? Organismo si adatta costruendo nuove forme L intelligenza costruisce nuove strutture mentali

Dettagli

UMAGO ARALDICA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL BAMBINO

UMAGO ARALDICA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL BAMBINO UMAGO ARALDICA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL BAMBINO Scuola materna italiana Girotondo Umago Educatrici: Jelena Mrak e Roberta Lakošeljac Umago, maggio 2016 PREMESSA Il concetto astratto di tempo è un concetto

Dettagli

Autoefficacia e apprendimento

Autoefficacia e apprendimento Autoefficacia e apprendimento Definizione di autoefficacia Convinzione della propria capacità di fornire una certa prestazione organizzando ed eseguendo le sequenze di azioni necessarie per gestire adeguatamente

Dettagli

Cittadinanza e Costituzione

Cittadinanza e Costituzione Cittadinanza e Costituzione Anno Scolastico 20010/11 Progetto di Cittadinanza e Costituzione Finalità Essere cittadini di un mondo in continuo cambiamento ha come premessa il conoscere e il porre in atto

Dettagli

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!!

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!! Agenzia Regionale di Protezione Civile!!!"#$ % &!! '()* &+#),) Ascoltiamo un po. Parole chiave di Velasco Motivazione Mentalità vincente Esercizio Impegno Adattamento Flessibilità Punti in comune. Quali

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO SCUOLA PRIMARIA TECNOLOGIA classe 1^ COMPETENZE CHIAVE Competenza in campo scientifico-tecnologico Competenza digitale Imparare a imparare TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L alunno: riconosce

Dettagli

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE Federico II di Svevia Indirizzi: Liceo Scientifico Classico Linguistico Artistico e Scienze Applicate

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE Federico II di Svevia Indirizzi: Liceo Scientifico Classico Linguistico Artistico e Scienze Applicate ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE Federico II di Svevia Indirizzi: Liceo Scientifico Classico Linguistico Artistico e Scienze Applicate PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE MATEMATICA CLASSE 3 AS ANNO SCOLASTICO 2013/2014

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità ANALISI DEL TITOLO Per prima cosa cercheremo di analizzare e capire insieme il senso del titolo di questo lavoro:

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

FONDAMENTI E DIDATTICA DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FONDAMENTI E DIDATTICA DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA FONDAMENTI E DIDATTICA DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA giuseppina.rinaudo@unito..rinaudo@unito.itit SFP 2006 - "Introduzione al corso" V. Montel, M. Perosino, G. Rinaudo 1 Impostazione del corso

Dettagli

PROGRAMMAZIONE BAMBINI DI 5 ANNI. PREISTORIA I DINOSAURI Sfondo integratore

PROGRAMMAZIONE BAMBINI DI 5 ANNI. PREISTORIA I DINOSAURI Sfondo integratore PROGRAMMAZIONE BAMBINI DI 5 ANNI PREISTORIA I DINOSAURI Sfondo integratore TEMPO CHE TRASFORMA LA MIA STORIA (1) PROGETTO AMBIENTE (2) SCOPRIAMO I DINOSAURI(3) ESTINZIONE DEI DINOSAURI(4) BIG BANG SCOPRIAMO

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Infanzia Obiettivi di apprendimento

Infanzia Obiettivi di apprendimento I DISCORSI E LE PAROLE IMMAGINI, SUONI, COLORI IL CORPO E IL MOVIMENTO Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo Asse linguistico-espressivo Infanzia-Primaria -Secondaria I grado- NUCLEI FONDANTI

Dettagli

Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina

Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina CURRICULUM DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE/EDUCAZIONE FISICA Nella stesura del curriculum di Scienze Motorie e Sportive/Educazione Fisica si

Dettagli

LA CONOSCENZA DEL MONDO

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA INDICATORI LA CONOSCENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni. DEL MONDO FISICO E.. Esplorare con curiosità attraverso i sensi. Manipolare materiali diversi. Sperimentare

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA Anno Scolastico 2014/2015 CURRICOLO DI TECNOLOGIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA PRIMARIA Anno Scolastico 2014/2015 CURRICOLO DI TECNOLOGIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA DELLA SCUOLA PRIMARIA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale di Calolziocorte Via F. Nullo,6 23801 CALOLZIOCORTE (LC) e.mail: lcic823002@istruzione.it - Tel: 0341/642405/630636

Dettagli

Obiettivi formativi. Età dei bambini

Obiettivi formativi. Età dei bambini È l area di apprendimento nella quale si determina l apertura del bambino all altro, non rinunciando con questo alla propria UNICITA ma affermandola proprio attraverso il processo d interazione con gli

Dettagli

in rapporto con le competenze chiave di cittadinanza

in rapporto con le competenze chiave di cittadinanza in rapporto con le competenze chiave di cittadinanza 1 Componenti dell Asse dei linguaggi Padronanza della lingua italiana come ricezione e produzione, orale e scritta Conoscenza di almeno una lingua straniera

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA INSEGNANTI DI RIFERIMENTO: Scainelli Stefania e Pallotti Alessandra PREMESSA - L INGRESSO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA. L ingresso alla Scuola dell Infanzia è una tappa

Dettagli

CURRICOLI D ISTITUTO - AREA STORICO-GEOGRAFICA DISCIPLINA: STORIA

CURRICOLI D ISTITUTO - AREA STORICO-GEOGRAFICA DISCIPLINA: STORIA CURRICOLI D ISTITUTO - AREA STORICO-GEOGRAFICA DISCIPLINA: STORIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO: L alunno si informa in modo autonomo su fatti

Dettagli

salute Muoversi spontaneamente e in modo guidato, da soli e in gruppo, esprimendosi in base a suoni, rumori, musica, indicazioni ecc.

salute Muoversi spontaneamente e in modo guidato, da soli e in gruppo, esprimendosi in base a suoni, rumori, musica, indicazioni ecc. 1 La geometria Quali sono i contenuti geometrici delle indicazioni? 2 Corpo, movimento, salute Muoversi spontaneamente e in modo guidato, da soli e in gruppo, esprimendosi in base a suoni, rumori, musica,

Dettagli

SAPERI 3 ANNI OBIETTIVI

SAPERI 3 ANNI OBIETTIVI CAMPO D ESPERIENZA: LA CONOSCENZA DEL MONDO 1.Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità. Utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici

Dettagli

UTILIZZO DELLA PSICOCINETICA NELLA SCUOLA PRIMARIA E IN AMBITO SPORTIVO

UTILIZZO DELLA PSICOCINETICA NELLA SCUOLA PRIMARIA E IN AMBITO SPORTIVO UTILIZZO DELLA PSICOCINETICA NELLA SCUOLA PRIMARIA E IN AMBITO SPORTIVO Le capacità cognitive richieste per far fronte alle infinite modalità di risoluzione dei problemi motori e di azioni di gioco soprattutto

Dettagli

INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi. Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone

INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi. Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone La storia 1925: prima legge italiana per la formazione 1940: definizione di funzioni e compiti dell infermiera

Dettagli

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015

SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 FINALITÀ: Formare persone responsabili con un profondo senso civico. Sviluppare nell alunnocittadino il senso di appartenenza ad una comunità residente in

Dettagli

Marketing internazionale

Marketing internazionale A.A. 2007-2008 Marketing internazionale Dott.ssa Vania Vigolo Lezione 5 1 Comportamento del consumatore? STIMOLI - Ambientali - Di marketing RISPOSTE: - Prodotto -Brand -Distributore - Prezzo - Tempo d

Dettagli

insegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel

insegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel insegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel BAMBINI COINVOLTI : 19 del gruppo rosa (D) 17 del gruppo giallo (C) INSEGNANTI RESPONSABILI : Balbo Gabriella Anna Maria De Marchi

Dettagli

Attività Motoria Evolutiva e Anziani

Attività Motoria Evolutiva e Anziani Attività Motoria Evolutiva e Anziani Maria Chiara Gallotta Stanza 59 1 piano palazzo IUSM Tel 06 36733211 mariachiara.gallotta@uniroma4.it Ricevimento Martedì 10:00-12:00 Il gioco Giocando s impara e si

Dettagli