Prof.ssa Ilaria Castelli
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1 Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Università degli Studi di Bergamo Laurea Triennale in Scienze dell educazione Psicologia delle età della vita A.A. 2015/ Primo semestre Prof.ssa Ilaria Castelli
2 PIAGET: IL BAMBINO «EPISTEMICO E LOGICO»
3 PIAGET ASPETTI GENERALI: COSTRUIRE UNA TEORIA DELLA CONOSCENZA EPISTEMOLOGIA GENETICA: studiare come l uomo conosce il mondo fisico e sociale, studiare la relazione tra un essere pensante che agisce e gli oggetti della conoscenza. Epistemologia: indagine critica intorno alla struttura logica e alla metodologia delle scienze ciò che attiene la conoscenza scientifica. Genetica: come la conoscenza emerge nell incontro con il mondo fisico e sociale.
4 PIAGET ASPETTI GENERALI: COSTRUIRE UNA TEORIA DELLA CONOSCENZA Piaget cerca una risposta alle tradizionali domande Come si costruisce il concetto di tempo, causa, moralità ovvero Come si costruisce la conoscenza? Conoscenza come processo che si sostanzia nella relazione tra conoscente e oggetto conosciuto, dove: Il conoscente è ATTIVO, poiché struttura la sua conoscenza che cambia nel tempo La conoscenza è FILTRATA dai modi di comprensione del soggetto (no conoscenza oggettiva) che man mano cresce si sintonizza sempre meglio sulla realtà (non fotografa la realtà)
5 PIAGET: MODELLO COSTRUTTIVISTA DELLA CONOSCENZA QUAL E la natura della conoscenza? CONOSCENZA = COSTRUZIONE dovuta ai processi di astrazione che il soggetto compie sulle azioni e sulle coordinazioni di azioni, fino ad assumere come oggetto della conoscenza la stessa attività cognitiva. MA ANCHE: MODELLO STRUTTURALE DELLA CONOSCENZA COME si organizza l oggetto di studio? UN AMPIA GAMMA DI OSSERVABILI E RICONDOTTA A POCHI ELEMENTI SOTTOSTANTI un piccolo numero di tipi di ragionamento sottostanti spiega una grande varietà di modi di pensiero E APPROCCIO STADIALE Come concepire lo sviluppo cognitivo? Come una sorta di embriologia mentale : tutti gli organismi si adattano all ambiente Concetto di STADIO
6 APPROCCIO STADIALE Come nasce: riprende dalla zoologia il concetto di stadio per fare una TASSONOMIA DEI PROCESSI DI ADATTAMENTO Caratteristiche: 1. Lo stadio è una totalità strutturata in stato di equilibrio: essa da luogo a un particolare modo di interagire con l ambiente che muta da stadio a stadio 2. Ogni stadio deriva dal precedente, lo incorpora e lo trasforma 3. Invarianza: gli stadi seguono una sequenza invariante, non esiste la regressione 4. Universalità: gli stadi sono universali, non c è incidenza dei fattori culturali 5. Ogni stadio costituisce una preparazione ad essere ed è al tempo stesso un essere vero e proprio: ogni stadio ha una fase preparatoria, una di pieno compimento, una di disequilibrio che obbliga ad andare avanti
7 GLI STADI DELLO SVILUPPO I tre grandi periodi dello sviluppo cognitivo: 1- PERIODO SENSOMOTORIO (0-24 MESI): intelligenza pratica attraverso azioni, omogeneità nell uso degli strumenti del pensiero 2- PERIODO DELL INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA (2-11 ANNI) PERIODO PREOPERATORIO (2-7 ANNI): capacità rappresentativa (preconcettuale + intuitivo) attraverso gioco simbolico, linguaggio e imitazione PERIODO OPERATORIO CONCRETO (7-11 ANNI): operazioni dal dato concreto 3- PENSIERO FORMALE (11-15 ANNI): operare su concetti e idee astratti
8 PERIODO SENSOMOTORIO (0-24 MESI) DIVISO IN 6 STADI 1- esercizio dei riflessi (0-1,5 mesi): riflessi innati (esempio: suzione). il bambino si costruisce un modello del mondo come se (non ancora una rappresentazione!) e generalizza e discrimina grazie ai riflessi. Il bambino fa qualcosa per via riflessa, poi la ripete e vi trova un piacere funzionale: è l attività di autorinforzo o gratificazione intrinseca all esercizio a fare da base agli schemi. 2- reazioni circolari primarie (1,5-4 mesi): adattamenti non innati; la ripetizione dei riflessi comporta il consolidamento di vere e proprie sequenze sensomotorie. Sono le prime abitudini: il bambino tira una corda e il sonaglio suona. Questa scoperta è casuale, poi viene riprodotta intenzionalmente: movimento circolare centrato su di sé. 3- reazioni circolari secondarie (4-8 mesi): combinazione di quelle primarie ma dirette dal corpo all esterno Il bambino agisce sul mondo esterno intenzionalmente: tocca la palla e la fa rotolare, genera una spettacolo per lui interessante. Siamo a un livello pre-rappresentazionale.
9 PERIODO SENSOMOTORIO (0-24 MESI) DIVISO IN 6 STADI 4 coordinazione intenzionale di schemi (8-12 mesi): combinazione delle reazioni circolari secondarie applicate a situazioni nuove; elaborazione del concetto di oggetto Il bambino pianifica intenzionalmente l azione, attua un comportamento mezzi-fini che generalizza a infinite situazioni. 5- reazioni circolari terziarie (12-18 mesi): il bambino provoca intenzionalmente risultati nuovi; schemi nuovi sulla base di sperimentazione attiva il bambino è come un piccolo scienziato che esplora l ambiente: cambia le azioni per conoscere le caratteristiche dell ambiente, ad esempio con la palla: la fa rotolare, rimbalzare, poi la lancia, poi ci si siede sopra
10 PERIODO SENSOMOTORIO (0-24 MESI) DIVISO IN 6 STADI 6- invenzione mediante deduzione o combinazione mentale (18-24 mesi): ora il bambino inventa oltre che scoprire: anticipo della funzione rappresentativa vera e propria ad esempio, il bambino riceve la visita di un coetaneo che fa scene di rabbia: lo osserva e il giorno seguente lo imita, il che significa che se ne è formato un immagine mentale.
11 QUALI SONO I PRODOTTI DEL SENSOMOTORIO? Il bambino non procede più per prove ed errori Distinzione mezzi-fini; distinzione io-mondo Manipolazione di immagini mentali Permanenza dell oggetto: l oggetto esiste indipendentemente dalla mia percezione. Conquista evolutiva fondamentale.
12 QUALI SONO I PRODOTTI DEL SENSOMOTORIO? COME ARRIVA A COSTRUIRE L OGGETTO PERMANENTE? Attraverso gli stadi del sensomotorio: stadi 1 e 2: coincidenza oggetto e percezione (se oggetto sparisce il bambino non lo cerca; lo cerca solo se ne vede una parte) Stadio 3: il bambino cerca l oggetto se stava facendo qualcosa con esso Stadio 4: grazie alla coordinazione di schemi il bambino cerca l oggetto nascosto, ma lo concepisce nei termini di posizione percepita : lo cerca dove l adulto l aveva messo, pur avendo visto che il posto è cambiato Stadio 5: riesce a cercare l oggetto purchè ne abbia seguito tutti gli spostamenti Stadio 6: arriva alla permanenza dell oggetto: lo cerca ovunque poiché sa che l oggetto non scompare solo perché lui non lo vede o perché non ha visto dove è stato messo
13 Il bambino arriva a una compiuta capacità di rappresentazione attraverso 5 condotte diagnostiche: oimmagini mentali ogioco simbolico odisegno oimitazione differita olinguaggio: la conquista più grande, acquisizione della funzione semiotica PERIODO DELL INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA (2-11 ANNI) comprende: PERIODO PREOPERATORIO (2-7 ANNI) PERIODO OPERATORIO CONCRETO (7-11 ANNI) PERIODO PREOPERATORIO: sono necessari 5 anni per arrivare al periodo delle operazioni concrete: il bambino deve costruire tutto sul piano della rappresentazione, passando attraverso: Egocentrismo Rigidità di pensiero Ragionamento semi-logico Limitata cognizione sociale
14 DUE ELEMENTI IMPORTANTI NEL PREOPERATORIO 1. QUALE RELAZIONE TRA PENSIERO E LINGUAGGIO? Secondo Piaget il linguaggio è: un prodotto del pensiero: prima il pensiero, poi il linguaggio (solo se ho raggiunto un concetto lo posso esprimere) un aiuto al pensiero: orienta l attenzione su aspetti di novità, rende presente la diversità dei punti di vista (decentramento), fornisce informazioni astratte Verso la decontestualizzazione
15 DUE ELEMENTI IMPORTANTI NEL PREOPERATORIO 2. QUALI CARATTERISTICHE HA IL PENSIERO? Passaggio da pensiero simbolico e preconcettuale (2-4 anni) a pensiero intuitivo (4-7/8 anni). Caratteristiche: Egocentrismo Congelamento : pensiero centrato su un aspetto alla volta della realtà Mancanza di reversibilità (capacità strutturale del pensiero di ritornare sui propri passi ) Animismo: gli eventi naturali sono spiegati come eventi umani Fenomenismo: considerazione degli aspetti superficiali Sincretismo: collegare concetti diversi tra loro Giustapposizione: avvicinare senza cogliere le relazioni generali Dinamismo: percezione del proprio sforzo come causa di tutto Ragionamento transduttivo: leggi specifiche per casi specifici
16 PERIODO DELL INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA (2-11 ANNI) PERIODO OPERATORIO CONCRETO (7-11 ANNI) Il bambino approda alle operazioni, processi mentali altamente organizzati, quali: Operazioni logico-matematiche: addizione, sottrazione Operazioni infralogiche: nozioni quantitative e spazio-temporali, costituzione di costrutti spazio-temporali e dei sistemi materiali Compaiono operazioni relative alle strutture spaziali: Ordine di successione spaziale Inclusione di intervalli e distanze Conservazione di lunghezze, superfici, volumi Costituzione delle coordinate spaziali Elaborazione di prospettive e sezioni Applicazione delle capacità operatorie ai sistemi materiali: conservazione della materia, della sostanza, del peso e del volume
17 QUAL E IL PRODOTTO DEL PERIODO OPERATORIO? Se nelle fasi precedenti il bambino era: centrato sull oggetto gestiva un unica prospettiva In questa fase il bambino: conquista un equilibrio mobile coordina più punti di vista è in grado di decentrarsi (anche a livello sociale) COSA HA RAGGIUNTO: un pensiero decentrato, reversibile, dinamico un equilibrio tra assimilazione e accomodamento: assimilo gli oggetti alle mie azioni accomodo i miei schemi in funzione degli oggetti di cui dispongo
18 PENSIERO OPERATORIO FORMALE (11-15 ANNI) Il bambino arriva a ragionare su ipotesi puramente teoriche: Il pensiero formale ripercorre le stesse tappe di quello operatorio ma si lavora a un livello ipotetico deduttivo. Esempio: Elena è più bionda di Susanna. Elena è più bruna di Laura. Chi è la più bruna? Il soggetto padroneggia i legami logici che si stabiliscono tra le varie proposizioni si apre un mondo di possibilità grazie all analisi combinatoria: valutare tutte le possibili relazioni che intercorrono fra due o più variabili implicate in un determinato fenomeno.
19 PENSIERO POST-FORMALE Piaget non prosegue oltre nello studio dello sviluppo cognitivo dell individuo Altri autori (per es. Arlin, Riegel, Kitchener ) hanno individuato le principali caratteristiche del pensiero post-formale nell età adulta: Consapevolezza della natura relativa della conoscenza Accettazione della contraddizione e dell ambivalenza Integrazione delle contraddizioni in un insieme dotato di senso Capacità di vivere e gestire la complessità: pensiero intuitivo, insight, euristiche, comprensione basata su impressioni ecc.
20 I MECCANISMI DELLO SVILUPPO: GLI INVARIANTI FUNZIONALI Grande merito di Piaget: elaborazione di un modello in grado di offrire un interpretazione generale delle modalità di funzionamento dell intelligenza. STRUTTURE vs FUNZIONAMENTO: Il funzionamento cognitivo rappresenta il nucleo essenziale e invariante Le strutture cambiano nel tempo e sono il risultato del funzionamento GLI INVARIANTI FUNZIONALI Organizzazione e Adattamento
21 I MECCANISMI DELLO SVILUPPO: GLI INVARIANTI FUNZIONALI GLI INVARIANTI FUNZIONALI: Organizzazione e Adattamento ORGANIZZAZIONE: tendenza del funzionamento cognitivo a costituire strutture, totalità organiche che presentano peculiari relazioni fra le parti di cui sono costituite. Sviluppo cognitivo processo complesso, che non interessa mai le singole parti del sistema, ma il sistema organizzato nel suo insieme. L organizzazione cognitiva cambia con il cambiare degli stadi.
22 ADATTAMENTO: componente dinamica del funzionamento cognitivo; principio biologico fondamentale che garantisce all individuo la possibilità di modificarsi per adattarsi all ambiente. ADATTAMENTO = ASSIMILAZIONE + ACCOMODAMENTO
23 Assimilazione: un elemento esterno (oggetto, evento) viene incorporato in uno schema comportamentale o cognitivo già a disposizione del soggetto, in modo coerente con l organizzazione cognitiva del momento. Elementi della realtà vengono assimilati alle mie strutture: per es., afferrare e portare alla bocca, applicare schemi noti a oggetti nuovi. Accomodamento: complementare all assimilazione: il soggetto modifica uno schema comportamentale o una struttura cognitiva per adattarsi plasticamente alle esigenze mondo esterno. modifico l organizzazione cognitiva per adattarla alla realtà: per es., cambio il modo di afferrare un oggetto a seguito della novità dell oggetto (evoluzione della prensione)
24 L EQUILIBRIO ADATTATIVO Le due componenti dell adattamento assimilazione e accomodamento non esistono in maniera indipendente. L adattamento è dato da: Stato di equilibrio fra due momenti che lo costituiscono Il soggetto si rapporta con l ambiente circostante in maniera realistica, utile e significativa. Gioco un momento di forte prevalenza dell assimilazione : gli elementi esterni vengono incorporati nello schema che il bambino possiede in quel momento (gioco del lancio) Imitazione evidente prevalenza dell accomodamento: replicazione il più precisa possibile della realtà per accomodare i propri schemi al dato proveniente dall esterno.
25 IL METODO DI PIAGET LA METODOLOGIA DELLA RICERCA Sceglie i bambini: no alla standardizzazione, sì allo studio flessibile e profondo delle strutture cognitive Piaget utilizza una molteplicità di approcci metodologici a seconda delle esigenze che si presentano all interno dei suoi laboratori durante le svolgimento delle ricerche Quale metodologia? OSSERVAZIONE GUIDATA METODO CLINICO METODO CRITICO
26 IL METODO DI PIAGET OSSERVAZIONE GUIDATA: osservare il comportamento dei bambini, come il bambino si adatta, prendendo in considerazione i comportamenti elementari Si tratta di una forma di osservazione attiva e partecipe IPOTESI DI PARTENZA = lo sviluppo è un fatto graduale, un processo di adattamento attraverso i meccanismi di assimilazione e accomodamento. Metodologia utilizzata per valutare tutte le fasi dello sviluppo
27 METODO CLINICO: utilizzabile quando i bambini iniziano a mostrare una buona padronanza del linguaggio dunque solo da un certo momento dello sviluppo in poi. È necessario: Avviare una conversazione con i bambini Proseguire lungo il corso dei loro pensieri Condurli alla riflessioni su questioni problematiche METODO CLINICO: VANTAGGI OSSERVAZIONE + RIGORE SPERIMENTALE
28 Con il metodo clinico è stato possibile indagare la rappresentazione del mondo nel bambino (per es. nel periodo preoperatorio), evidenziando tre tendenze fondamentali: REALISMO: attribuire l esistenza reale e materiale a fatti ed eventi psicologici (si pensa con la bocca e ai pensieri corrisponde un dato oggettivo) ANIMISMO: attribuire agli oggetti materiali delle istanze psicologiche (gli oggetti che si muovono sono in grado di percepire il movimento; lo stesso movimento è giustificato da una volontà intrinseca ) ARTIFICIALISMO: tutto ciò che ci circonda è stato creato dall uomo (ogni cosa sulla terra serve per perseguire uno scopo; ogni cosa è stata creata da Dio o dai primi uomini)
29 Con il metodo clinico che cosa dobbiamo aspettarci da bambini? 1 - Risposte casuali il bambino risponde a caso; mancanza di interesse e sistematicità; 2 - Risposte fabulate il bambino si inventa una storia e non ragiona sull argomento che gli è stato proposto 3 - Credenze suggerite il bambino è stato influenzato dalla formulazione della domanda; 4 - Credenze provocate la sua risposta si basa su una riflessione, ma l argomento è nuovo 5 - Credenze spontanee il bambino riflette su un argomento che già conosce e ci fornisce una risposta adeguata.
30 METODO CRITICO: il bambino viene posto di fronte a una situazione sperimentale: il materiale utilizzato è scelto e manipolato dallo sperimentatore, per attirare l attenzione del bambino e sottoporgli dei quesiti problematici (per es. esperimenti su conservazione sostanza) Si parte da ciò che il bambino conosce si arriva ad un aspetto critico Questa metodologia ha in comune con il metodo clinico flessibilità e utilizzo del linguaggio. Di specifico ha la scelta della situazione da presentare e la manipolazione del materiale.
31 RIASSUMENDO IDEA DI NATURA UMANA: di tipo organismico: l organismo è attivo in quanto possiede una motivazione intrinseca: l individuo è in continua evoluzione, lo sviluppo non si arresta mai anche quando raggiunge il massimo equilibrio con le operazioni formali L organismo è composto da sottosistemi organizzati: il soggetto si autoregola e il continuo fare provoca un continuo cambiare IDEA DI SVILUPPO: sviluppo QUALITATIVO perché i cambiamenti sono strutturali, ma vi è anche un aspetto quantitativo poiché in ogni stadio le operazioni diventano più solide all interno del singolo stadio si ha uno sviluppo quantitativo, ma il cambiamento da un periodo all altro è qualitativo, un vero e proprio salto di qualità
32 RIASSUMENDO RUOLO DI NATURA VS CULTURA: è un approccio INTERAZIONISTA: La maturazione fisica: elementi innati (le strutture biologiche, i riflessi, gli invarianti funzionali ) si combinano con l esperienza del mondo (elementi ambientali) L EQUILIBRAZIONE E IL PONTE TRA FATTORI INNATI E FATTORI APPRESI IMPRONTA UNIVERSALISTA: no variazioni intra- e inter-culturali
33 ELEMENTI POSITIVI DELLA TEORIA DI PIAGET Ha riportato l attenzione sul ruolo centrale dei processi cognitivi, dopo anni di dominio del comportamentismo. Ha fatto proposte nuove: Il soggetto ricerca attivamente gli stimoli (no passività stimolo-risposta) Il soggetto ragiona per strutture logico-matematiche Il bambino non è la brutta copia dell adulto, un adulto imperfetto, ma un essere diverso e unico da studiare nella sua peculiarità di quel momento Idea di readiness : il bambino impara da solo, quando è pronto per quell apprendimento Teoria ad ampia portata Validità ecologica: studiare l adattamento quotidiano all ambiente
34 CRITICHE ALLA TEORIA DI PIAGET Mancanza di supporto empirico al concetto di stadio: Perché il bambino capisce un concetto solo se si usa un certo materiale e se si pongono le domande in un certo modo? Lo stesso concetto su certi contenuti è capito in un dato tempo, su altri contenuti in un altro tempo: dècalage orizzontale Non vi è correlazione tra le capacità dei compiti operatori concreti (che però riflettono la medesima struttura di pensiero) Spiegazione inadeguata dei meccanismi di sviluppo: buona descrizione dei meccanismi di sviluppo, ma non sufficiente spiegazione in termini di invarianti funzionali
35 CRITICHE ALLA TEORIA DI PIAGET Mancanza di una teoria della performance (memoria, attenzione, linguaggio ): non basta considerare lo stadio, devono essere considerate anche altre variabili (tipo di stimolo, modo di porre la domanda ) che influiscono sulla performance (vedi i neopiagetiani) Trascuratezza del ruolo degli aspetti emotivo-affettivi sul funzionamento cognitivo Inadeguatezza metodologica: studia i suoi tre figli e pochi altri soggetti, senza specificare le caratteristiche dello studio (chi, dove, quando ) Limiti del metodo clinico: problema del linguaggio, della ripetizione della domanda, della richiesta di giustificazioni(rischio distorsione risposte, induzione risposte, suggerimenti )
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