AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE N. 8 SIRACUSA DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE. Direttore Dott. Roberto Cafiso SEMINARIO DI STUDIO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE N. 8 SIRACUSA DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE. Direttore Dott. Roberto Cafiso SEMINARIO DI STUDIO"

Transcript

1 AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE N. 8 SIRACUSA DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Direttore Dott. Roberto Cafiso SEMINARIO DI STUDIO Ruolo delle Comunità Terapeutiche Assistite e dei Centri Diurni nel processo riabilitativo del paziente psichiatrico 30 Novembre 2012, ore 9,30-14,00 sede DSM Viale Tica, 39, Siracusa ore 9,30 Saluti delle Autorità Sindaco, Ing. Roberto Visentin Straordinario ASP 8 SR Commissario Ore 10,00 Introduzione del Dott. Roberto Cafiso, Direttore DSM ASP 8 Siracusa Ore 10, 15 Coordina dott. Gaetano Interlandi (Direttore mdsm Caltagirone-Palagonia) Interventi: Dott. Toti Varia, responsabile mdsm 4, Palermo mdsm, Caltagirone Agrigento Dott.ssa Sotera Maria Grazia, Dirigente CTA e CD Dott.ssa Cristina Camilleri, Dirigente CTA 2 DSM

2 DSM Agrigento Siracusa Caltanissetta Dott. ssa Terrasi Grazia, Dirigente CTA 1 Dott.ssa Rosanna Guerrieri, Dirigente CTA DSM Dott. Valerio Lo Vullo, Responsabile CTA mdsm Daniela Morana, I.P. CTA mdsm 4 Palermo Palermo Oliveri DSM Messina D Oca Ciuseppina, Ass.Sociale mdsm CTA mdsm 4 Dott.ssa Cinzia Montagnese, Responsabile CTA Dott.ssa Mariangela Bellinvia, Resp. CTA Terme Pigliatore DSM Messina Dott. Tati Sgarlata, Dirigente CD DSM Siracusa Dott. Marcello Di Fiore, Responsabile Centro Diurno mdsm 2 Palermo Diurno Caltanissetta CD mdsm Caltagirone mdsm Caltagirone Dott.ssa Maria Cristina Lumia, Resp.le Centro Dott. Salvatore Aprile, Dir.nte Psichiatra CTA e Dott.ssa Francesca Buzzone, Dir.nte Psicologo CTA Ai partecipanti verrà rilasciato attestato di partecipazione Segreteria organizzativa: dott. Interlandi Gaetano, dott. Roberto Cafiso Ruolo delle Comunità Terapeutiche Assistite Pubbliche e dei Centri Diurni

3 nel processo riabilitativo del paziente psichiatrico 30 Novembre 2012, ore 9,30-14,00 sede DSM Viale Tica,39, Siracusa Seguono osservazioni del dott. Gaetano Interlandi Gli Ospedali Psichiatrici in Italia sono stati chiusi dalla legge 180, poi inserita nella legge di riforma sanitaria del Dicembre In Sicilia sono stati chiusi dal 2000, cioè da 12 anni. Al posto degli OOPP è stato istituito il Dipartimento di Salute Mentale con all interno una rete integrata di servizi territoriali per rispondere ai bisogni differenziati delle persone che presentano un disturbo psichiatrico. Il DSM nel suo complesso ha come Mission istituzionale la Prevenzione, la Cura e la Riabilitazione delle malattie mentali. All interno del DSM il Servizio territoriale o Centro di Salute Mentale ha un ruolo preponderante e di titolarità riguardo alla Presa in carico dei pazienti di cui è competente territorialmente per la realizzazione dei Progetti Terapeutici personalizzati di Prevenzione, Cura, e Riabilitazione che ha il compito di monitorare e verificare, utilizzando tutte le risorse di cui dispone il DSM sia al suo interno che attraverso la utilizzazione della rete esterna di risorse (servizi sociali dei Comuni, Comunità Alloggio, medici di base e altre Istituzioni sociali e sanitarie del territorio). La Riabilitazioneviene realizzata a livello territoriale, a livello semiresidenziale (Centri Diurni-CD) e residenziale (Comunità Terapeutiche Assistite-CTA). Lo scopo di questo seminario è di mettere a fuoco le criticità e le positività che gli operatori incontrano nel lavoro quotidiano di riabilitazione sia nelle CTA che nei CD con la prospettiva di migliorare la qualità degli interventi. Una prima considerazione da fare è che tra i tre momenti della Prevenzione Cura e Riabilitazione non c è una separazione netta

4 ma una continuità e una interdipendenza. Su un piano scientifico questa affermazione ha come correlato la necessità di mantenere strettamente integrati i rapporti tra i vari servizi del DSM ai fini dell esito degli interventi; Una seconda considerazione riguarda la stessa definizione di Riabilitazione. La riabilitazione è un processo dinamico che non può realizzarsi in un luogo chiuso definibile come luogo della riabilitazione. Essendo un processo dinamico deve coinvolgere e attraversare vari luoghi: i luoghi del DSM e i luoghi di vita del territorio della persona con l obiettivo di mantenere buoni i livelli della rete sociale della persona al fine del reinserimento; Una terza considerazione da fare riguarda la Temporalità del ricovero in una struttura sanitaria, quale è la CTA. I ricoveri nelle CTA non dovrebbero superare i 30 mesi al fine di evitare l avvio di processi di cronificazione che rendono il paziente dipendente dalla struttura e limitano sempre di più con il passare del tempo le sue autonomie. Il ricovero poi deve essere inteso in maniera dinamica, cioè durante il ricovero la persona non deve perdere i contatti familiari e sociali. Gli operatori della CTA devono operare al fine di facilitare il mantenimento della rete sociale del paziente. Una riflessione: le CTA possono essere considerate come residui dell Ospedale Psichiatrico in quanto luoghi deputati al ricovero dove le persone con disturbo psichiatrico stanno per un lasso di tempo più o meno lungo con l obiettivo della riabilitazione e del loro reinserimento sociale. Quale il ruolo delle Comunità Terapeutiche Assistite nel determinare processi effettivi di miglioramento, recupero e di reinserimento sociale? Quali le variabili di struttura, di efficienza e di efficacia che permettono il raggiungimento di tali obiettivi? Quale il ruolo delle CTA nel determinare, con lunghi ricoveri, processi di progressiva cronificazione e danno inquadrabili

5 nella Sindrome da Istituzionalizzazione descritta da molti autori a partire dagli anni 50 ( Burton R., Institutional Neurosis, 1959; Wing J.K., Istitutionalism and Schizofrenia, 1970; Gruenberg E.M. e altri, Preventing the social Breakdown Syndrome, 1969; Gofmann E, Asylumus, 1961; Basaglia F., Un problema di psichiatria istituzionale: l esclusione come categoria socio-psichiatrica, 1966; Ciompi L., Is chronic schizophrenia an artefact?, 1980) Le CTA possono curare e riabilitare ma possono anche danneggiare la salute mentale producendo processi di cronificazione della persona relegandolo nel ruolo di malato ed escludendolo dalla vita reale col rinchiuderlo in una struttura artificiale sanitaria dove l unico ruolo possibile è quello di ammalato mentale. Così facendo contribuiscono a rafforzare la parte malata, atrofizzando la parte sana della persona, realizzando la profezia che si auto avvera ( è pazzo, non c è alcuna possibilità di recupero e di cura), come tristemente veniva decretato negli Ospedali Psichiatrici. Questi fenomeni evidenziati dagli autori prima citati succedono ancora? Molti studi ormai confermano che la schizofrenia non è una malattia cronica ma una malattia di lunga durata con decorsi differenti relazionabili ai contesti di cura e di qualità della vita e che può guarire. La cronicità dunque non è una caratteristica della Schizofrenia ma è un danno secondario che si aggiunge alla psicosi causato dalla lunga Istituzionalizzazione e dal conseguente processo di cronificazione, dunque un artefatto sociale, come sostengo molti autorevoli studiosi della Schizofrenia. Il problema del decorso e dell esito non dipende più dalla diagnosi ma dalla qualità delle cure e degli interventi multimodali che il servizio psichiatrico è in grado di offrire, come gli studi sulla Epidemiologia dei Servizi evidenziano.

6 Il percorso all interno del DSM inizia in genere con un contatto ambulatoriale presso il Centro di salute mentale o con un ricovero ospedaliero per le situazioni di acuzie. Se si interviene correttamente in questa fase di esordio con un Progetto multimodale d interventi, si riesce ad ottenere una remissione della sintomatologia e una buona ripresa della persona che ritorna alle occupazioni precedenti in una percentuale dei casi stimata intorno all 80%; In una certa percentuale di casi, stimata intorno al 10% si ha difficoltà a ottenere una remissione completa ma se si ha un discreto supporto familiare di collaborazione, il paziente viene gestito sempre a livello ambulatoriale, si riescono a mantenere discreti i livelli di socializzazione e il paziente continua a mantenere un rapporto con il suo contesto di vita e con la sua storia. In una percentuale stimata intorno al 10% dei casi il paziente non è gestibile in famiglia e in genere dopo ripetute recidive di ricovero in SPDC viene ricoverato in regime semiresidenziale presso il Centro Diurno, se esiste, o in regime residenziale presso una struttura sanitaria, CTA o socio assistenziale, Comunità Alloggio. Le strutture semiresidenziali e residenziali intervengono in situazioni critiche quando le relazioni con i familiari e/o con il Centro di salute mentale sono in crisi e si hanno notevoli difficoltà nella gestione territoriale della persona per cui si ricorre al suo ricovero. In queste situazioni l obiettivo che si pone è quello della stabilizzazione del quadro clinico rafforzando la remissione sintomatologica e lavorando sul recupero delle autonomie deficitarie in modo che la persona possa essere al più presto pienamente reinserita nel suo ambiente di vita. Ma è proprio in questo momento che le strutture residenziali si trovano ad avere una grande influenza sul decorso e l esito in relazione alla qualità degli interventi che mettono in campo. Possono avere un ruolo positivo e favorire la ripresa rafforzando la socializzazione e l acquisizione di un ruolo sociale superando quello di malato mentale.

7 Viceversa possono avere un ruolo negativo contribuendo alla cronificazione della persona con il mantenerla ricoverata per lunghi anni in una condizione di desocializzazione e nell unico ruolo di malato mentale. In questo caso gli interventi occupazionali interni sono finalizzati unicamente all intrattenimento nella struttura per mantenere al suo interno un clima di tranquillità. Gli interventi finalizzati alla liberazione della persona devono essere indirizzati a rafforzare i legami con l esterno, con la sua storia e con il suo contesto di vita, all incremento della rete relazionale e sociale, aiutandola nel processo di ricostruzione della sua esistenza e a trovare senso, significato e ruolo nella società. La riabilitazione non si effettua tra le quattro mura di una struttura muraria, ma è un processo che attraversa il mondo interno della persona, il mondo esterno e il contesto storico e sociale della vita. Per questo la CTA deve essere permeabile ed elastica, attraversare ed essere attraversata dal territorio in cui è inserita e così restituire alla storia la persona che temporaneamente le era stata affidata. Attualmente in Sicilia esistono situazioni differenti tipologie di strutture residenziali psichiatriche riabilitative: CTA, Strutture unicamente sanitarie di riabilitazione classificabili in pubbliche e in private convenzionate; Comunità Terapeutiche Assistite di piccole dimensioni miste. La competenza sanitaria è del servizio pubblico, DSM, mentre la competenza assistenziale è affidata a cooperative del privato sociale Onlus. E il caso del DSM di Messina; Comunità Alloggio gestite dal punto di vista assistenziale da Cooperative del privato sociale Onlus mentre i DSM hanno la competenza sanitaria. Il piano strategico regionale per la Salute Mentale 2012 prevede un fabbisogno di strutture residenziali psichiatriche calcolato tendenzialmente in 3 posti letto per abitanti. Differenzia in 4 tipologie le strutture residenziali psichiatriche per adulti a seconda del livello di assistenza erogata da personale sanitario nell arco delle 24 ore:

8 strutture con Programmi terapeutico-riabilitativi intensivi, con personale sanitario presente nelle 24 ore e durata della degenza non superiore a 18 mesi; strutture con Programmi terapeutico riabilitativi estensivi, con una durata di degenza non superiore a 36 mesi ( eventualmente prorogabile in maniera motivata), con personale sanitario presente nelle 24 ore; residenzialità alternativa alle ospedalizzazioni in acuto viene demandata a Comunità Terapeutiche ad Alta Protezione (CTAP) con ricoveri ordinariamente della durata di 30 giorni ma prorogabili dal DSM a 60 giorni. residenzialità alternativa alla abitazione personale per soggetti poco autosufficienti. Quest ultima di competenza socio-riabilitativa da adottarsi di concerto con l Assessorato alle politiche sociali. C è molta perplessità riguardo alla CTAP in quanto l acuzie va trattata negli SPDC Ospedalieri e non in strutture private che di fatto sarebbero un doppione degli SPDC. Ciò apre la strada a molti problemi. La prevista istituzione delle CTAP in realtà serve per salvare le case di cura private per malattia mentale le quali non si configurano né come CTA riabilitative né come Servizi psichiatrici ospedalieri. Questo sembra un regalo molto costoso alle cliniche psichiatriche private, fatto soprattutto in un momento in cui c è un deficit economico nella sanità e nel contempo c è una grande carenza di operatori psichiatrici territoriali. Viene rafforzata l assistenza psichiatrica ospedaliera e residenziale a danno dell assistenza psichiatrica territoriale, delle strutture semiresidenziali o Centri Diurni e della prevenzione. Si aprirà così una spirale che aumenterà sempre più il fabbisogno di posti letti ospedalieri e residenziale proporzionalmente alla diminuzione dei servizi territoriali e della prevenzione. Stiamo assistendo per ora alla creazione di nuovi cronici nelle residenze psichiatriche, come prima era avvenuto negli Ospedali

9 Psichiatrici. Quali le responsabilità ai diversi livelli di potere amministrativo e sanitario del Sistema Sanitario Regionale nel determinare i nuovi processi di Istituzionalizzazione e cronificazione e dunque di venir meno alla cura di chi presenta un disturbo psichiatrico? Come vengono utilizzate le risorse, anche se carenti, di personale e mezzi nei Dipartimenti di Salute Mentale? I 3 dogmi del manicomio rischiano di diventare la cultura delle nuove istituzioni residenziali psichiatriche: Incomprensibilità della Malattia mentale; Inguaribilità; Evoluzione infausta verso la cronicità e il deterioramento/demenza; Necessità di ricovero a vita C è differenza tra le CTA pubbliche e quelle private? In che cosa consiste questa differenza? 1. Le CTA pubbliche sono contestuali al DSM che decide il ricovero ed elabora il Progetto Riabilitativo Personalizzato; 2. La comunicazione tra CTA pubbliche e DSM è più facilitata e c è

10 possibilità d interscambio; 3. Gli operatori del servizio pubblico non hanno un interesse (economico ) a trattenere il paziente ricoverato a vita nella CTA e l indice di turn-over dei pazienti e di occupazione dei posti letto dovrebbe essere più elevato; 4. Le relazioni con gli altri enti (servizio sociale del Comune, istituzioni culturali, economiche, Cooperative sia di assistenza che di lavoro (Coop. B), oltre che con i familiari possono essere più facili e più intense come frequenza e utili alla dimissione e al reinserimento sociale e lavorativo. 5. Tutte le CTA pubbliche hanno un numero di Posti letto di 20 e rispettano quanto previsto dalla normativa della legge nazionale, Progetto Obiettivo Nazionale Salute Mentale , per una migliore qualità dell assistenza e realizzare così progetti riabilitativi individualizzati. 6. La quasi totalità delle CTA private, tranne poche eccezioni, hanno 40 Posti letto, in contrasto con la normativa nazionale; così è più difficile realizzare Progetti individualizzati e le Comunità si vengono a configurare come reparti lungodegenziali o luoghi di nuova cronificazione. Le CTA private pongono alcuni problemi importanti e alcune contraddizioni alle quali bisogna dare una risposta. Vengono dette private ma in realtà sono convenzionate con il sistema sanitario regionale e da questo vengono pagate. Gli operatori (psichiatri, infermieri, psicologi, educatori, operatori della riabilitazione psichiatrica, ecc..) che lavorano dentro le CTA dette private vengono considerati come in carico al DSM perché vengono pagati con il budget assegnato ai Dipartimenti di Salute Mentale, per cui sono risorse che vengono meno ai DSM e che hanno una gestione e organizzazione separata e parallela al DSM. I ricoveri nelle CTA private vengono fatti dal DSM e al DSM è demandato il controllo sulla qualità dell assistenza e sulla effettiva realizzazione dei Progetti riabilitativi. Ma il DSM che poteri reali ha su sulle CTA private-convenzionate? La separatezza reale, non formale, delle CTA private convenzionate dai DSM è un terreno fertile per la cronificazione dei pazienti. E molto

11 frequente che i DSM dimenticano le persone che hanno ricoverato in CTA anche molto lontane dai loro luoghi di origine e queste persone escono dalle CTA soltanto dopo la loro morte. Gli operatori cambiano nei DSM, c è chi va via e chi arriva, così le persone vengono dimenticate e abbandonate nelle strutture sanitarie private che per lo più non hanno interesse a dimetterle perché costituiscono un reddito garantito. Così questi posti diventano i nuovi luoghi di cronificazione. Le convenzioni e le procedure di ammissione e dimissione sono uguali per tutti i DSM regionali o vi sono delle differenze? In quali territori sono collocate per lo più le CTA private convenzionate e cosa ha favorito queste situazioni? Non si è a conoscenza di studi di valutazione di efficienza e di efficacia riguardo alle CTA della regione Sicilia e alle relative variabili di qualità e non si sa se vengano annualmente rilevati i seguenti dati statistici: 1. numero di pazienti per i quali esiste un Progetto riabilitativo individualizzato (PRI); 2. numero di pazienti che hanno concluso il PRI e che sono stati dimessi e reinseriti; 3. indice di degenza media; 4. presenza media; 5. tasso di saturazione dei posti letto; 6. indice di rotazione; 7. intervallo di turnover La mancanza di studi di valutazione da parte dell assessorato regionale alla sanità e da parte dei DSM sull efficienza ed efficacia delle CTA private-convenzionate costituisce una grave carenza in quanto le CTA private convenzionate assorbono notevoli risorse economiche, risorse che potrebbero essere utilizzate meglio se investite nell ambito della prevenzione (anzicchè della cronificazione) con l incremento degli ambulatori territoriali, del

12 numero dei Centri Diurni e degli operatori psichiatrici territoriali, attualmente molto carenti. Un fenomeno che si sta verificando nelle CTA riguarda i ricoveri di persone autori di reato che hanno disturbi psichiatrici inviati dal Magistrato di sorveglianza come misura alternativa della pena. Tale fenomeno è relativamente nuovo ma oggi sta assumendo una dimensione più grande e dunque un impegno e una responsabilità maggiori per gli operatori, nella prospettiva, finalmente, della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari prevista entro il 31 Marzo I Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Sicilia sino ad oggi non si sono occupati di questo problema, ma se ne dovranno occupare anche nella prospettiva alquanto vicina di un passaggio delle competenze sanitarie dal Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria al Sistema Sanitario Nazionale. Tale passaggio di competenze è già avvenuto in tutte le altre Regioni italiane, tranne che in Sicilia, dove presenta ancora un ritardo notevole nel recepimento della legge nazionale del DPCM 01/04/2008 attuativa del Decreto Lgs n.230/99. I Centri Diurni Strutture semiresidenziali pubbliche con finalità riabilitative e di reinserimento sociale. Esperienze a confronto: criticità e positività

13 Powered by TCPDF ( Convegni

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Organizzazione dei servizi psichiatrici. Filippo Franconi

Organizzazione dei servizi psichiatrici. Filippo Franconi Organizzazione dei servizi psichiatrici Filippo Franconi Obiettivi di salute mentale Promozione della salute mentale a tutte le età Prevenzione primaria e secondaria dei disturbi mentali Riduzione delle

Dettagli

I servizi per anziani non autosufficienti

I servizi per anziani non autosufficienti I servizi per anziani non autosufficienti Giuliano Marangoni Il trend demografico dell invecchiamento della popolazione ha come diretta conseguenza un aumento delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie

Dettagli

REGOLAMENTO DETERMINAZIONE CRITERI CONTRIBUZIONE SPESE ALBERGHIERE A CARICO UTENTI OSPITI CENTRO SOCIO RIABILITATIVI PORTATORI DI HANDICAP

REGOLAMENTO DETERMINAZIONE CRITERI CONTRIBUZIONE SPESE ALBERGHIERE A CARICO UTENTI OSPITI CENTRO SOCIO RIABILITATIVI PORTATORI DI HANDICAP COMUNE DI CASTELFRANCO EMILIA REGOLAMENTO DETERMINAZIONE CRITERI CONTRIBUZIONE SPESE ALBERGHIERE A CARICO UTENTI OSPITI CENTRO SOCIO RIABILITATIVI PORTATORI DI HANDICAP APPROVATO CON DELIB. C.C. 58 DEL

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

I percorsi riabilitativi

I percorsi riabilitativi Azienda Ospedalieria Ospedale di Lecco" Conferenza Territoriale per la Salute Mentale 20 ottobre 2005 I percorsi riabilitativi Progetti e strutture residenziali F. Rossi Dipartimento Salute Mentale - DEFINIZIONE

Dettagli

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi

Dettagli

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi

Dettagli

IL LAVORO NEL CARCERE DI TRIESTE

IL LAVORO NEL CARCERE DI TRIESTE IL LAVORO NEL CARCERE DI TRIESTE Ruolo del Dipartimento di Salute Mentale nella prevenzione all invio in OPG a cura di Renata Bracco Bolzano, 30 novembre 2013 Il territorio del DSM di ASS1 Provincia di

Dettagli

ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA

ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA IL CASE MANAGEMENT: UN MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA CURA DEL PAZIENTE PSICHIATRICO La presa in carico e la pianificazione Dott.ssa

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

Il Dipartimento di Salute Mentale e l Associazionismo dell Auto-Aiuto. dott. Corrado Rossi Coordinatore DSM ASL n. 5 - Pisa 18 maggio 2007

Il Dipartimento di Salute Mentale e l Associazionismo dell Auto-Aiuto. dott. Corrado Rossi Coordinatore DSM ASL n. 5 - Pisa 18 maggio 2007 Il Dipartimento di Salute Mentale e l Associazionismo dell Auto-Aiuto dott. Corrado Rossi Coordinatore DSM ASL n. 5 - Pisa 18 maggio 2007 I Servizi per la salute mentale sono costituiti in Dipartimento:

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

Premessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria

Premessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona

Dettagli

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

Dettagli

L'ASSISTENTE SOCIALE NEI SERVIZI PSICHIATRICI

L'ASSISTENTE SOCIALE NEI SERVIZI PSICHIATRICI L'ASSISTENTE SOCIALE NEI SERVIZI PSICHIATRICI Ass. Sociale Anna Castellini Assistente Sociale Dottoressa Anna Castellini Percorso storico (1) La figura dell'assistente sociale nelle istituzioni psichiatriche

Dettagli

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA AZIENDA ULSS N. 8 OPERE PIE D ONIGO STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA attività innovativa (delibera del Direttore Generale dell Azienda ULSS n. 8 del 29 novembre 2007 n.

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII

Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII ISTRUTTORIA PUBBLICA PER LA DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE Bologna, 21 Settembre 2010 Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII 1 IL CONTESTO In questi anni a Bologna abbiamo assistito a: aumento del

Dettagli

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA

la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA auditorium di s. apollonia, firenze 17 aprile 2012 la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA Sandra Moretti Bruna Lombardi U.O. Recupero e Rieducazione Funzionale Azienda

Dettagli

Progress Report Piano Progetti 2010. IWorkshop di presentazione e valutazione dei risultati PROGETTO RELI

Progress Report Piano Progetti 2010. IWorkshop di presentazione e valutazione dei risultati PROGETTO RELI Progress Report Piano Progetti 2010 IWorkshop di presentazione e valutazione dei risultati PROGETTO RELI Responsabile scientifico: Centro Collaborativo: Giovedì 11 e Venerdì 12 Novembre 2010 Sala Mercede

Dettagli

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)

Dettagli

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori

Dettagli

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -

Dettagli

Il Comune per le demenze: che cosa fa

Il Comune per le demenze: che cosa fa Il Comune per le demenze: che cosa fa Roberta Papi Assessore Politiche Sociosanitarie Comune di Genova La demenza non colpisce solo il paziente, ma tutta la sua famiglia, sulla quale grava l enorme carico

Dettagli

La RSA come modello di cura intermedia

La RSA come modello di cura intermedia Un modello di governance sociosanitaria nel territorio: il punto unico di accesso e la presa in carico della persona La RSA come modello di cura intermedia Relatore: Maria Assunta Pintus Direttore RSA

Dettagli

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola

Dettagli

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale

Dettagli

DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013

DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013 DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013 1.1 UNO SGUARDO D INSIEME 1.1.1 Il contesto di riferimento L UOSD Rete Assistenziale comprende

Dettagli

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione

Dettagli

ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013

ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 APPARTAMENTI VERSO L AUTONOMIA ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 Le politiche Regionali di sostegno all abitare Marzia Fratti Settore Politiche per l integrazione socio-sanitaria e la salute in carcere

Dettagli

Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)

Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) INDICATORI SIAD - SISTEMA ASSISTENZA DOMICILIARE Schede descrittive degli Indicatori per la lettura integrata dei fenomeni sanitari

Dettagli

15243 17/12/2008. Identificativo Atto n. 1674 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO

15243 17/12/2008. Identificativo Atto n. 1674 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO 15243 17/12/2008 Identificativo Atto n. 1674 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO INDICAZIONI REGIONALI PER PERCORSI FORMATIVI DI ASSISTENTE FAMILIARE IL DIRIGENTE DELLA UO ATTUAZIONE DELLE

Dettagli

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica

Dettagli

La Psicologia in Lombardia: cornice normativa, attività e prospettive. G. De Isabella, U. Mazza, R. Telleschi

La Psicologia in Lombardia: cornice normativa, attività e prospettive. G. De Isabella, U. Mazza, R. Telleschi La Psicologia in Lombardia: cornice normativa, attività e prospettive G. De Isabella, U. Mazza, R. Telleschi Psicologia psicoterapia Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2002-2004 Psicologia Psichiatria

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

D A L L A C H I U S U R A D E I M A N I C O M I A L T R AT TA M E N T O S A N I TA R I O E S O C I O - A S S I S T E N Z I A L E

D A L L A C H I U S U R A D E I M A N I C O M I A L T R AT TA M E N T O S A N I TA R I O E S O C I O - A S S I S T E N Z I A L E D A L L A C H I U S U R A D E I M A N I C O M I A L T R AT TA M E N T O S A N I TA R I O E S O C I O - A S S I S T E N Z I A L E La legge quadro n. 180/1978 (sugli accertamenti e trattamenti sanitari volontari

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni

Dettagli

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

«Fare Rete in Psichiatria»

«Fare Rete in Psichiatria» EXPO 2015 - Nutrire, Potenziare, Curare - Il futuro della Salute Mentale Milano 19-20 giugno 2015 «Fare Rete in Psichiatria» Il Case Manager nel percorso della presa in carico del paziente grave nel Servizi

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE Allegato 4 AREA CULTURA DEMOGRAFICI SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CARLOFORTE PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS UFFICIO SERVIZI SOCIALI LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS)

Dettagli

di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare

di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare Servizio di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare Associazione italiana per l educazione demografica Sezione di Roma Scopo del servizio è offrire consulenza legale su tutte le

Dettagli

A. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS

A. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS A. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS I SERVIZI A.G.S.A.T. - Anna Folgarait - 1 Associazione Genitori Un servizio che nasce dal bisogno di molte famiglie di trovare

Dettagli

REGOLAMENTO UNITARIO PERLA GESTIONE DELLE UNITA DI VALUTAZIONE INTEGRATE E PER L ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE

REGOLAMENTO UNITARIO PERLA GESTIONE DELLE UNITA DI VALUTAZIONE INTEGRATE E PER L ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE REGOLAMENTO UNITARIO PERLA GESTIONE DELLE UNITA DI VALUTAZIONE INTEGRATE E PER L ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE Adottato con delibera G. C. n. 108 del 24.2.2005 Articolo 1 - L INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

Dettagli

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO

Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Roma, 31 maggio 2012 Le Richieste Sempre più pazienti sono affetti da malattie croniche con un aumento della sopravvivenza in ogni fascia di età I cittadini

Dettagli

Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori:

Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori: ATTO DI ACCORDO TRA IL COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SICUREZZA SOCIALE E L UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE E PSICHIATRICHE Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno,

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

REGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO

REGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO REGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO Il presente regolamento si compone di n. 6 pagine, compresa la

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD)

Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) Sistema Informativo per il monitoraggio dell Assistenza Domiciliare (SIAD) INDICATORI SIAD - SISTEMA ASSISTENZA DOMICILIARE Schede descrittive degli Indicatori per la lettura integrata dei fenomeni sanitari

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.

Dettagli

Ruolo dell USC Cure Palliative: stato dell arte

Ruolo dell USC Cure Palliative: stato dell arte Ruolo dell USC Cure Palliative: stato dell arte Dott. Simeone Liguori USC Cure Palliative Terapia del Dolore OO.RR. di Bergamo L USC Cure Palliative degli Ospedali Riuniti di Bergamo, svolge un ruolo importantissimo

Dettagli

SALUTE EQUILIBRIO - BENESSERE FISICO PSICHICO SOCIALE

SALUTE EQUILIBRIO - BENESSERE FISICO PSICHICO SOCIALE SALUTE EQUILIBRIO - BENESSERE FISICO PSICHICO SOCIALE 1 SALUTE = POSSIBILITA SVILUPPO POTENZIALITA NON C ÈC SALUTE SENZA SALUTE MENTALE (O.M.S.) Circa il 20% della popolazione mondiale maggiore dei 18

Dettagli

Supporto e accompagnamento degli utenti inseriti nei Programmi di Riabilitazione per favorire e facilitare l accesso alle risorse quali:

Supporto e accompagnamento degli utenti inseriti nei Programmi di Riabilitazione per favorire e facilitare l accesso alle risorse quali: attività sociali a rilevanza sanitaria rivolte a persone in carico al Servizio Ambulatoriale ed al Programma di Riabilitazione Psichiatrica del Dipartimento di Salute Mentale dell ASL 1 Torino Nord L intervento

Dettagli

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 271 2014 OGGETTO: Approvazione del documento

Dettagli

Città di Ispica Prov. di Ragusa

Città di Ispica Prov. di Ragusa Città di Ispica Prov. di Ragusa REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE DI MINORI Art. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori per

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA primo ciclo d istruzione Lo sfondo comune e il quadro normativo Il PEI come strumento di progettazione e di valutazione Isp. Luciano Rondanini LA VALUTAZIONE

Dettagli

FATTORI DELLA DOMANDA PSICHIATRICA

FATTORI DELLA DOMANDA PSICHIATRICA Paolo Ferrario, Dispensa didattica n. 20, LE POLITICHE IATRICHE 1 Paolo Ferrario, Dispensa didattica n. 20, LE POLITICHE IATRICHE FATTORI DELLA DOMANDA IATRICA CONTESTO RELAZIONALE MALATTIA ICA VARIETA

Dettagli

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali - 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

Allegato A. Regione Marche Giunta Regionale DGR n. 1144 del 5/10/2004. Obiettivo 3 FSE 2000-2006

Allegato A. Regione Marche Giunta Regionale DGR n. 1144 del 5/10/2004. Obiettivo 3 FSE 2000-2006 Allegato A Regione Marche Giunta Regionale DGR n. 1144 del 5/10/2004 Obiettivo 3 FSE 2000-2006 Decima integrazione alle linee guida per la gestione del POR 1 Intervento sperimentale: voucher per attività

Dettagli

DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) è un Dipartimento a Struttura e provvede, con le sue strutture e con strutture e associazioni private convenzionate e/o accreditate,

Dettagli

Servizio Sanitario Nazionale Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA SOCIO SANITARIO

Servizio Sanitario Nazionale Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA SOCIO SANITARIO Servizio Sanitario Nazionale Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA L OPERATORE SOCIO SANITARIO Per informazioni : Centro formazione sanitaria Corsi per Operatori Socio - Sanitari Via San Bortolo 85

Dettagli

SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE

SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE PATOLOGICHE 1/6 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali

L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali L affido in Italia: dalle prime esperienze all attuale normativa giuridica L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali Interventi della dott.ssa Barbara Montisci,, Giudice Onorario del T.M.

Dettagli

N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del.

N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del. N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del. Oggetto: costituzione della Commissione per la promozione del nursing abilitante, dell infermiere di famiglia e di comunità,

Dettagli

Daniela Riccò Direttore Sanitario AUSL RE

Daniela Riccò Direttore Sanitario AUSL RE Daniela Riccò Direttore Sanitario AUSL RE ESPANDERE PROGRESSIVAMENTE LE LOGICHE DI INTEGRAZIONE SISTEMICA UTILIZZANDO I PERCORSI ASSISTENZIALI COME METODO PER PROMUOVERE PRASSI INTEGRATA E PER RENDERE

Dettagli

Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo

Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo Piano di Zona 2011/2015- Area Dipendenze Priorità Politica Azione Difficoltà delle persone con problematiche di gioco d azzardo

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

Dott. Gaetano D Onofrio Direzione Sanitaria AOU Federico II

Dott. Gaetano D Onofrio Direzione Sanitaria AOU Federico II Il Budget di Salute quale strumento per l integrazione sociosanitaria. Quadro comparato della legislazione dei paesi membri UE (Francia, Spagna, Italia) e delle Regioni italiane (Toscana, Emilia Romagna,

Dettagli

Un percorso di cura verso casa.

Un percorso di cura verso casa. C ASL Monza e Brianza Un percorso di cura verso casa. Servizio di Assistenza Post-Acuta residenziale e domiciliare. In collaborazione con Mosaico Cure domiciliari Un percorso Punti di forza e obiettivi

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

È adottato e posto n vigore Il seguente

È adottato e posto n vigore Il seguente STATUTO E REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO SCIENTIFICO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI CORSI DA PARTE DI VILLA SERENA S.P.A. PROVIDER E.C.M. ACCREDITATA PROVVISORIAMENTE

Dettagli

Referente regionale - Dott.ssa Anna Corona responsabile del settore assistenza ospedaliera

Referente regionale - Dott.ssa Anna Corona responsabile del settore assistenza ospedaliera Allegato n. 4 alla Delib.G.R. n. 22/12 del 11.6.2010 Regione proponente: Regione Autonoma della Sardegna Linea progettuale nella quale si colloca il progetto: Linea progettuale c) implementazione delle

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Legga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda:

Legga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda: La scoperta del gene responsabile della fibrosi cistica ha permesso la messa a punto di un test genetico per identificare il portatore sano del gene della malattia. Si è aperto quindi un importante dibattito

Dettagli

Volontariato e Salute Mentale

Volontariato e Salute Mentale Volontariato e Salute Mentale Nonostante siano trascorsi 37 anni dall approvazione della Legge 180 (Legge Basaglia), in molte regioni d Italia, questa importante riforma, viene disattesa con grave disagio

Dettagli

Dipartimento di Salute Mentale

Dipartimento di Salute Mentale Dipartimento di Salute Mentale UO DI PSICHIATRIA E NEUROPSICHIATRIA Direttore: Dr. Vincenzo Zindato UO DI PSICHIATRIA Il CPS è il Servizio che si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione

Dettagli

So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico

So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico Via Montecassino, 8 Monza sostare-con-voi@novomillennio.it innovazione@novomillennio.it Chi siamo So-stare Con Voi Inserimento

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT Pag.1 Pag.2 Sommario COS È IL SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE SAAT... 3 DESTINATARI DEL SERVIZIO... 3 I SERVIZI OFFERTI...

Dettagli

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie Roma, 25 Novembre 2014 Tiziana Sabetta Nulla rende più fragile e vulnerabile una famiglia dell esordio di una malattia

Dettagli

Gli interventi delle professioni sanitarie

Gli interventi delle professioni sanitarie Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure

Dettagli

IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE

IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE IL FINE VITA APPARTIENE ALLA VITA: I PROGETTI E LE ESPERIENZE DELLE CURE PALLIATIVE Verso l accreditamento delle cure palliative in Emilia-Romagna Antonio Brambilla Servizio assistenza territoriale Direzione

Dettagli

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI SETTORE VIII SERVIZI SOCIALI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT PROGETTO DOPOSCUOLA PINOCCHIO 1 PREMESSA Nell'ambito del programma degli interventi e servizi socio-assistenziali,

Dettagli

Ruolo e compiti dell INAIL

Ruolo e compiti dell INAIL Ruolo e compiti dell INAIL Nuovo Polo Salute e Sicurezza NORMATIVA DI RIFERIMENTO D.P.R. 1124/65 TESTO UNICO delle disposizioni per l assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie

Dettagli

OSPEDALE e TERRITORIO

OSPEDALE e TERRITORIO OSPEDALE e TERRITORIO La valutazione sociale nel percorso di continuità assistenziale. L intervento di una rete integrata multiprofessionale per la predisposizione del percorso più idoneo per il paziente

Dettagli

Piano di Zona 2010-2012

Piano di Zona 2010-2012 AREA INCLUSIONE SOCIALE PER SOGGETTI APPARTENENTI ALLE FASCE DEBOLI CODICE - IS - COD. AZIONE PAG IS 1 ITINERARIO LAVORO - Tirocini Formativi-Lavorativi per Adulti e Giovani svantaggiati 277 20 NUMERO

Dettagli