DISAVANZO 6664 MEDICI

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1 AMMESSI in soprannumero (ricorsi) SPECIALIZZAZIONI POSTI DISAVANZO 6664 MEDICI

2 *La tabella non riporta le stime aggiornate del che prevedono un numero di iscritti maggiorato di 7000 unità (derivanti dai ricorsi di cui è stata accolta la sospensiva), le 5500 borse stanziate per le specialità e 924 per le borse MMG.

3 Dall analisi si evince che circa l 82% degli studenti riesce a laurearsi nei tempi previsti dalla facoltà di Medicina e Chirurgia (6 anni). Del rimanente 18 % una percentuale del 13.5% si laurea comunque in tempi non definibili e variabili mentre, secondo dati Istat, il numero di studenti che abbandona la facoltà di Medicina è intorno al 4,5%. Mantenendo le percentuali stabili si può ottenere il seguente QUADRO PREVISIONALE: ANNO DI RIFERIMENTO MEDICI NEOABILITATI e MEDICI NON VINCITORI PRECEDENTE CONCORSO TOTALE MEDICI ATTESI CONCORSO DELL ANNO CONTRATTI FINANZIATI TOTALE CONTRATTI FINANZIATI 2014/ / / / x x 2018/ x x 2019/ x x 1 Fondi stanziati da Legge di stabilità 2013 per gli anni 2013/ fondi di un finanziamento extra derivante da risparmi effettuati sul bilancio 2014 (Quotidiano Sanità 26 marzo 2015) 3 dati che non possono essere completati per la mancanza di informazioni certe sul numero di borse stanziato nel periodo

4 Il quadro di previsione non può, tuttavia, tener conto di: Medici che parteciperanno nuovamente al concorso poiché non entrati nella specializzazione di prima scelta e/o nella sede desiderata; Medici che, al termine del proprio corso di medicina generale o di specializzazione effettueranno nuovamente il test per ottenere la specializzazione desiderata; Medici laureatisi in ritardo che ogni anno si andranno ad aggiungere alle cifre del quadro di previsione (costituiscono una quota variabile pari a circa il 13.5% dei medici); Medici che parteciperanno con successo al concorso di medicina generale e rimarranno definitivamente in tale ambito; Medici che entreranno in scuola di specializzazione con fondi regionali o privati.

5 Secondo stime ufficiali tra il 2019 ed il 2024 si avrà una carenza di tra medici in formazione specialistica e medici di medicina generale. Fonte: Cat 2012

6 DaI dati ufficiali si rileva come l intera classe medica, nel tempo, abbia subito uno spostamento verso fasce d età più alte senza effettivo ricambio in quelle più basse. Tali condizioni potrebbero essere legate alle precedenti politiche restrittive che hanno portato ad avere solo nel 2012 il 42% dell intera classe medica in una fascia d età SUPERIORE ai 59 ANNI. Il 15% di questo 42% è costituito da medici di età compresa tra i 69 anni e gli over 75. Dall analisi riportata nel 2012 il 10% dell intera classe medica risultava essere di età superiore ai 75 anni. Altro dato rilevante che si evince dalla statistica del 2012 è che una significativa percentuale di medici (il 23% dell intera classe medica) è rappresentata da un età compresa tra i 54 ed i 59 anni. I dati di maggio rilievo ottenibili dalla comparazione dei due grafici, indicano come, in soli 7 anni, la situazione tra il 2005 ed il 2012 evidenzi quasi un raddoppio: Nella percentuale della fascia d età compresa tra i 59 ed i 75 anni: si è passati dal 23% del 2005 al 42% del 2012; Nella fascia d età compresa tra i 54 ed i 75 anni, che nel 2005 contava il 37% degli individui, nel 2012 è arrivata al 65%. Non si esclude, inoltre, che allo stato attuale queste condizioni non siano drasticamente peggiorate, non avendo a disposizione dati più aggiornati e tenendo conto dei provvedimenti governativi (Decreto Madia sulla P.A.) circa la cessazione dal servizio oltre i 65 anni.

7 Sulla base dei dati ottenuti, considerando i pensionamenti e le future assunzioni con contratto secondo l attuale trend, si evidenzia come a partire dal 2019 sia prevista una significativa mancanza di circa medici di MG e Specialisti nonostante vi sia un sensibile incremento del numero di medici laureati che non avranno alcuna possibilità di accedere alla formazione post-laurea e, conseguentemente, al mondo del lavoro. Se non si dovessero attuare tempestive ed adeguate misure atte ad incrementare nel breve periodo il numero di borse di MG e di specializzazione ci ritroveremo, a breve, con una consistente popolazione medica in pensione e con un rimanente esiguo numero di medici adeguatamente preparati e formati: innegabile è l irrimediabile depauperamento del patrimonio culturale medico-scientifico dell intero Sistema Sanitario italiano. A questo va aggiunto, e sottolineato, che il SSN non avrà a disposizione la quota minima di medici necessaria a far fronte alle ingenti richieste della popolazione, dato questo che andrebbe a sommarsi anche ad un progressivo incremento dell età del personale medico, comportando conseguentemente non solo una minore efficacia dell assistenza medica ma anche una maggiore richiesta da parte della popolazione. Il rischio principale è che tra 5-10 anni, oltre a dover fare i conti con una carenza di unità tra MMG e Specialisti, si renderanno necessari provvedimenti che favoriscano l assunzione di specialisti stranieri, fenomeno peraltro già in atto, che renderà vani gli sforzi, anche economici, sostenuti da tanti giovani e dalle loro famiglie. A questo punto ci chiediamo: qual è l intento di questo assurdo sistema di formazione? Perché costringere migliaia di medici a scegliere l estero per valorizzare le proprie competenze? Perché continuare a negare l inutilità di un sistema di programmazione che ha fallito miseramente? È ormai ineludibile un inversione di tendenza rispetto al pensiero attualmente vigente nella classe politica italiana, secondo cui i medici neoformati, ma in senso globale laureati, vengano considerati come un costo e non come risorsa. Si richiede che si investa in formazione per garantire l accesso nel mondo del lavoro di una categoria di professionisti altamente qualificata. È ormai improrogabile da parte del Governo e dei ministeri competenti l assunzione di provvedimenti atti a consentire a tutti i medici laureati, già selezionati dalla discutibile efficacia dell imbuto formativo, il conseguimento di un titolo specialistico.

8 E inoltre necessaria un ulteriore riflessione sull azione dei Governi che, attraverso continui tagli e improbabili soluzioni, stanno danneggiando irrimediabilmente la Sanità di questo paese. Dal neolaureato in medicina al medico specialista, dalle ipotetiche nuove figure del medico non dirigente e/o non specialista in corsia all infermiere prescrittore, per arrivare, infine, alla sistematica chiusura dei piccoli centri ospedalieri, dei presidi e distaccamenti territoriali che rappresentano il fulcro e la diffusione capillare del Sistema Sanitario Nazionale sul territorio stiamo assistendo inermi alla distruzione di un sistema di assistenza sanitaria finora invidiato e riconosciuto come uno dei migliori non solo in Europa ma in tutto il Mondo. Chiediamo ai Ministri competenti una coraggiosa riforma del Sistema formazione e del Sistema Sanitario Nazionale che ponga come assoluta base fondante la qualità, la preparazione e la competenza di tutti i nuovi medici, generazione che rappresenta il futuro e la speranza del benessere di questo Paese. È improcrastinabile una più responsabile e condivisa riforma che non tenga unicamente conto delle esigenze di bilancio ma che sia finalizzata non solo a non depauperare la ricchezza dell intero patrimonio culturale medico-scientifico Italiano ma anche volta a non vanificare gli onerosi investimenti economici necessari ad istruire e formare una classe medica italiana che da anni trova adeguati riconoscimenti e reale soddisfazione più all estero che nel nostro Paese: non è più accettabile il plauso per poco più di contratti annuali a fronte di una quota superiore al 60% di medici costretti ad emigrare per avere un futuro! Il problema non è esclusivamente la fuga dei cervelli... il problema è che i cervelli non tornano!

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