Le relazioni economiche fra Italia e Balcani. Quali opere infrastrutturali e quando potranno favorire lo sviluppo del Mezzogiorno?

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Le relazioni economiche fra Italia e Balcani. Quali opere infrastrutturali e quando potranno favorire lo sviluppo del Mezzogiorno?"

Transcript

1 Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento per le Politiche di Sviluppo Le relazioni economiche fra Italia e Balcani. Quali opere infrastrutturali e quando potranno favorire lo sviluppo del Mezzogiorno? Roma, 15 dicembre 2004 Studio finanziato con delibera CIPE n. 17 del 9 maggio 2003 nell ambito del Programma Diffusione delle conoscenze 2004 a cura dell Unità di Valutazione e del Servizio Relazioni con i Paesi Terzi Presentazione ISDEE (Trieste) in collaborazione con CERPEM (Bari)

2 I paesi dell area balcanica presentano indiscutibili prospettive di crescita, già in parte visibili negli anni più recenti, legate ai processi di trasformazione strutturale in corso e alla loro piena integrazione nell economia europea. La loro concretizzazione dipenderà da una pluralità di fattori, che differenziano i paesi dell area, ed in particolare: dalla dotazione di fattori produttivi, di tecnologie, di infrastrutture; dai livelli di reddito esistenti a fine anni Ottanta, che distinguono fra paesi che devono recuperare livelli di sviluppo già raggiunti (Serbia e Montenegro) e paesi in uscita da livelli di sviluppo molto contenuti (per es. Albania); dal permanere di fenomeni di instabilità politica e istituzionale (maggiori per Bosnia ed Erzegovina e Serbia e Montenegro); dalla velocità dell integrazione nell Unione Europea (alta per Romania, Bulgaria e Croazia; probabile per Macedonia; difficile da definire per gli altri) e dai riflessi che questa differente velocità può avere sugli assetti interni all area; dalla realizzazione dell area di libero scambio. I processi di crescita saranno verosimilmente assai differenziati per aree e regioni interne ai singoli paesi, a seconda: dei processi di ristrutturazione e di privatizzazione delle imprese industriali già esistenti (che stanno creando aree di forte deindustrializzazione); della assai diversa collocazione geografica e della dotazione infrastrutturale; della presenza di nodi urbani; delle prospettive delle aree a maggiore vocazione agro-industriale; dei processi di decentramento amministrativo e fiscale in atto in questi paesi. I processi di crescita saranno altresì significativamente differenziati per settore: la struttura produttiva è evoluta e sta evolvendo profondamente dalla situazione di inizio anni Novanta verso un assetto completamente nuovo e non semplice da prevedere, a seconda degli effetti dello sviluppo agricolo (per es. Vojvodina) e turistico (per es. Dalmazia, forse Macedonia), della deindustrializzazione, degli investimenti esteri (anche per decentramento, per es. Banato) e della crescita del settore dei servizi, specie nelle aree urbane (Belgrado, Bucarest). Si sta cercando dunque di integrare le previsioni di crescita a livello di paesi con un insieme di dati ed informazioni di dettaglio molto maggiore, tratte sia da fonti statistiche ufficiali (per es. Censimenti, agenzie per le privatizzazioni) sia da analisi settoriali (per es. Unicredito) sia dalle interviste con esperti locali e con operatori italiani. 2

3 La presenza commerciale italiana in questi paesi è straordinariamente forte. Le quote di mercato italiane (import dall Italia su import totale) sono eccezionalmente alte - circa 4 volte le quote medie italiane nel mondo e molto superiori a quelle nei paesi dell Europa Centro-Orientale; sono crescenti, a differenza dell andamento medio. Concorrenti più forti sono le imprese tedesche, ben collocate in tutti i paesi; su scala minore, le imprese austriache, greche, ungheresi e slovene. Molto più debole la presenza di Francia, Regno Unito e Stati Uniti. La presenza italiana è forte tanto nei settori interessati a forme di decentramento internazionale quanto nei settori fornitori dei mercati locali, in particolare nell insieme delle meccaniche, nei beni per la casa, nei materiali da costruzione. La presenza italiana è influenzata dal ricostituirsi di legami commerciali molto consolidati nel passato (per es. eccezionalmente forti in Albania, ma molto sensibili anche in tutte le repubbliche della ex- Iugoslavia e in Romania); dalla propensione di alcun di questi paesi (per es. Serbia e Montenegro; meno la Croazia) ad individuare nelle imprese italiane interlocutori privilegiati; dalla disponibilità di collegamenti di trasporto. Assai meno sensibile è invece la presenza italiana sotto forma di investimenti diretti. Complessivamente si può stimare che l Italia pesi per il 7% dello stock totale di investimenti esteri nei Balcani, quinto investitore dietro Austria, Germania, Olanda e Stati Uniti, e appena davanti alla Grecia. L investimento italiano si concentra però in Albania (primo investitore), Bulgaria e Romania, ed è limitato negli altri paesi (anche se l Ufficio ICE di Zagabria ritiene che i dati ufficiali croati sottostimino notevolmente l investimento italiano). Quanto alle tendenze, i dati sembrano indicare un trend di più veloce crescita fra 1998 e 2001 e un rallentamento successivo (specie in Romania, ma non in Croazia), anche se la qualità delle informazioni statistiche disponibili suggerisce cautela nelle interpretazioni, e integrazioni con altre fonti (per es. privatizzazioni). Evidente comunque l espansione delle altre imprese europee: in primo luogo austriache, ma anche greche (specie in Albania, Bulgaria e Serbia) e poi slovene. D altronde l Italia è tradizionalmente paese che investe relativamente poco all estero; il recentissimo Rapporto ICE-R&P mostra poi un evidente, complessivo, calo degli investimenti diretti all estero nell ultimo triennio. Sono chiaramente da distinguere gli investimenti legati ad operazioni di decentramento dagli altri. I primi sono sicuramente assai consistenti come numerosità delle operazioni; assai meno come capitale investito. Sono difficili da quantificare per più motivi: per la ridotta consistenza media; per 3

4 il desiderio delle imprese di evitare che ad essi sia data pubblicità; perché i flussi talora non sono registrati come italiani nelle bilance dei pagamenti provenendo da holding in paesi terzi; perché in parte sono connessi ad esportazione di imprenditori - che perdono legami con strutture produttive in Italia - più che ad investimenti diretti propriamente detti (che andranno analizzati); perché in parte sono realizzati attraverso operazioni di subfornitura e/o cessione di licenze internazionali, quindi ad operazioni senza trasferimento di capitale (non equity). La loro rilevanza può essere indirettamente colta dai flussi di commercio internazionale che da essi scaturiscono: essi mostrano come il commercio totale che ne deriva sia di grande dimensione (stimabile intorno ai 7 miliardi di euro), in misura nettamente prevalente con la Romania (4,5 miliardi), seguita da Bulgaria, Croazia e Albania. Essi tendono a concentrarsi in specifiche aree geografiche, soprattutto in relazione alla disponibilità di forza lavoro relativamente qualificata a basso costo e alle connessioni di trasporto (esepio evidente il Banato romeno). Gli effetti di lungo periodo del decentramento vanno attentamente valutati. Opinione generale degli studiosi del fenomeno è che esso possa determinare scenari virtuosi: aumentare la competitività delle imprese italiane e allo stesso tempo innescare possibili processi di industrializzazione endogena nelle aree di insediamento. Tali effetti non sono però - né gli uni né gli altri - scontati. Essi dipendono da quanto il sistema paese riesca ad avere una strategia che accompagni il decentramento: di essa, oltre a politiche industriali e del lavoro nelle aree d origine, fanno necessariamente parte forme di collaborazione a politiche di sviluppo locale e interventi sulle infrastrutture e sulla logistica verso le aree di destinazioni (attuali e potenziali). Meno rilevanti sono gli altri investimenti. L Italia sconta le sue debolezze in molti settori del terziario, in cui si concentra la maggior parte degli investimenti esteri nei Balcani: le telecomunicazioni (in cui ha lasciato campo libero ad operatori di altri paesi, a cominciare da austriaci, ungheresi e greci); gli insediamenti turistici (con qualche eccezione in Croazia); la distribuzione (con l eccezione COOP in Croazia); le attività immobiliari; le utilities (con l eccezione di alcuni investimenti Enel). Cruciale il settore bancario: l Italia è primo protagonista in Croazia, interessato alle privatizzazioni in Serbia, ma relativamente poco presente in altri paesi, a cominciare dall Albania (dove la principale banca è stata acquisita da un istituto austriaco). Andranno attentamente verificate le strategie delle principali banche italiane - con colloqui diretti - sia per verificarne le intenzioni di investimento sia le strategie commerciali e quindi il supporto che esse stanno dando e vorranno dare sia alle imprese italiane sia allo sviluppo locale. Vi sono alcuni investimenti manifatturieri market oriented (es. SOL, Italcementi), mentre andrà verificato e 4

5 chiarito il ruolo delle imprese italiane sul mercato edilizio balcanico, tanto per la residenza quanto per le opere pubbliche. Questo intero quadro è fortemente differenziato per le regioni italiane. Forte è la presenza del Nord-Est (a cominciare dal Veneto) negli scambi commerciali e nel decentramento; fra gli investitori predominano nettamente imprese del Nord-Ovest e del Nord-Est. La presenza delle imprese meridionali però non è trascurabile, tanto nel decentramento (oltre 600 milioni di euro di valore dell interscambio) tanto nell export per il mercato locale. E però quasi del tutto limitato alla Puglia (in misura minore Abruzzo e Campania). Ed è fortemente concentrato nelle aree costiere adriatiche: in primo luogo in Albania, dove pesa per il 50% dell interscambio con l Italia; poi in Montenegro (cosa che andrà quantificata con dati statistici locali) e in misura minore in Croazia. In queste aree la presenza delle imprese meridionali è però diversificata settorialmente (con interessanti presenze nelle meccaniche, nell alimentare, nei materiali da costruzione) e si accompagna ad investimenti diretti. Le attuali problematiche della presenza delle imprese italiane nei Balcani e in particolare di quelle meridionali trovano alcune conferme, da un lato, nell analisi dello sviluppo dell interscambio per modi di trasporto, dall altro, nell evidenziazione dei principali colli di bottiglia che rendono difficile l accesso dell Italia a questi mercati. Dal punto di vista del trasporto delle merci, lo sviluppo dell interscambio dell Italia con i Balcani (volume complessivo = 14,8 milioni di tonnellate, di cui 67,9% in importazione) si distribuisce attualmente, per modalità di trasporto (limitatamente ai modi: strada, ferrovia, mare), secondo le seguenti proporzioni: mare 61,8%; strada 32,0%; rotaia 6,2%. Il tasso di sviluppo delle tre modalità, nel periodo , registra tuttavia una notevole differenziazione: a fronte di un aumento complessivo dell interscambio del 31,7% (incremento medio annuo: 7,12%), il trasporto su strada è aumentato del 75,2% (incremento medio annuo del 15,0%). Le direttrici di trasporto lungo le quali tale interscambio si sviluppa sono costituite, da un lato, dai collegamenti via mare con la costa adriatica orientale, lo Ionio, l Egeo e il Mar Nero, dall altro, dai collegamenti via terra a) sulla direttrice a Nord delle Alpi, attraverso l Austria, per poi proseguire a Est-Sud-Est e b) sulla direttrice a Sud delle Alpi, attraverso la Slovenia. 5

6 In quest ultimo caso, l esame degli itinerari evidenzia come, rispetto ai competitori dell Europa Occidentale che utilizzano la direttrice attraverso l Austria (completa da un punto di vista autostradale e discreta quanto a efficienza del trasporto ferroviario), il percorso più diretto di accesso ai Balcani a disposizione delle nostre imprese (a Sud delle Alpi) sia caratterizzato da alcune gravi carenze, con un gap ormai decennale, rispetto agli itinerari dei concorrenti, che si protrarrà, in mancanza di interventi, per più di un quinquennio. Queste carenze riguardano: a) per le direttrici stradali: 1) il mancato completamento del percorso autostradale in territorio sloveno (Corridoio V e Lubiana-Zagabria) e in territorio ungherese (Corridoio V) per gli itinerari con la Romania; 2) l assenza di qualsiasi progetto di collegamento autostradale, sempre in territorio sloveno, sulla Trieste-Fiume, primo segmento dell autostrada adriatico-ionica in costruzione; b) per le direttrici ferroviarie: 1) i limiti dell attuale linea Venezia-Trieste-Lubiana; 2) le carenze del nuovo collegamento diretto Slovenia-Ungheria non ancora elettrificato per circa 90 km in territorio sloveno, mentre sono già in corso i lavori di elettrificazione sulla stessa linea in territorio ungherese. Rispetto alla situazione descritta, del tutto peculiare risulta la posizione del Mezzogiorno d Italia (Sud+Isole), per la sua collocazione geografica. Il suo interscambio con i Balcani (che rappresenta il 10% del valore complessivo dell interscambio italiano con la stessa area e in termini di quantità trasportate via mare, strada e ferrovia il 20%), è infatti svolto quasi esclusivamente via mare (93%) e, per la parte restante, praticamente solo su strada. Le quantità trasportate riguardano soprattutto due paesi adriatici: Croazia e Albania (61,5%) e due del Mar Nero: Romania e Bulgaria (25,0%), seguiti poi in ordine di importanza da Serbia e Montenegro, Bosnia ed Erzegovina e Macedonia. In sostanza, i flussi di traffico avvengono (al di là dei collegamenti con il Mar Nero), attraverso l Adriatico, ma prevalentemente con i paesi balcanici rivieraschi e solo limitatamente alle loro aree nazionali. I traffici con la Serbia e la Macedonia, essendo per ora poco agevole l utilizzo dei porti dell Adriatico Orientale per i collegamenti con l interno dell area balcanica, avvengono attraverso più direttrici mare/terra, con utilizzo prevalente dei porti greci. La quota di interscambio in valore del Mezzogiorno con la Serbia e Montenegro rispetto al totale scambiato con l intera area balcanica rappresenta solo la quinta in ordine di importanza (12,7%,), preceduta da Albania, Romania, Croazia e Bulgaria (insieme: 82,7%), il che fa presumere 6

7 che non si tratti di un minore interesse del Mezzogiorno per il mercato serbo ma di una difficoltà di relazioni/comunicazioni che esistono molto meno con altri partner. Se per l Italia Centro-Settentrionale il problema principale sotto il profilo dei trasporti con i Balcani (e della competizione con i partner europei) appare quello di poter usufruire di collegamenti efficienti via terra lungo il Corridoio V e X, per le relazioni tra il Mezzogiorno e i Balcani uno degli aspetti cruciali appare essere quello di non dover limitare le sue relazioni economiche ai paesi rivieraschi ma di poter attivare collegamenti mare-terra dai porti dell Adriatico Orientale alle aree interne dei Balcani per raggiungere direttamente la Serbia (eventualmente alcune aree della Romania e dell Ungheria), la Macedonia ed eventualmente la Bulgaria. Nel caso del Mezzogiorno (ma vi è un interesse anche per le regioni del Centro Italia) le successive analisi saranno concentrate sulle direttrici esistenti o in progetto tra l area adriatica e i Balcani: il Corridoio VC da Ploče (Bosnia ed Erzegovina, Ungheria); la direttrice Bar-Belgrado (Serbia, Ungheria, Romania); il Corridioio VIII da Durazzo (Macedonia-Bulgaria) e le connessioni orizzontali da Durazzo a Podgorica. Si tratterà di valutare, per questi itinerari (come come nel caso delle vie terrestri di accesso dall Italia Centro-Settentrionale ai Balcani), quali possano essere le priorità su cui l Italia dovrebbe concentrare la propria azione, tenendo conto: 1) delle potenzialità di sviluppo dei mercati menzionati, 2) della funzione complessiva di queste infrastrutture quali vie di relazioni bilaterali e multilaterali alimentando anche un traffico di transito, 3) dell interesse economico delle aree attraversate da queste direttrici, 4) dei costi finora valutati per la riabilitazione/costruzione delle infrastrutture, 5) delle risorse disponibili, e di quelle attivabili a livello europeo, 6) dei tempi di riabilitazione/realizzazione delle infrastrutture, 7) dei costi di trasporto ipotizzabili, per ora attraverso simulazioni, e di quelli di percorsi alternativi. In questo quadro, infine, una prima valutazione sarà effettuata circa le possibilità di un approccio di cooperazione bilaterale (o multilaterale) riguardante non solo il settore della riabilitazione e costruzione delle infrastrutture ma anche quello della gestione e ove possibile dell organizzazione logistica dei traffici. 7

8 Attualmente l accesso ai Balcani dei principali competitori (Germania, Austria, Francia, ecc.), attraverso le direttrici terrestri, sta avvenendo con la realizzazione di una crescente organizzazione logistica che tende già ad essere controllata da grandi società del Nord Europa. Accanto al problema di rafforzare la logistica nelle nostre aree settentrionali sarà quindi interessante valutare, una volta individuate le priorità nei collegamenti con i Balcani, quali basi esistano per una organizzazione logistica nelle aree meridionali, legata ai traffici di cabotaggio e al trasferimento delle merci dall Adriatico Orientale all interno dei Balcani. Per inquadrare le valutazioni oggetto della seconda parte della ricerca, sul problema dei collegamenti di trasporto, per le aree interessate (e per quelle a cui questi collegamenti offrono accesso, come Romania, Bulgaria) è in corso una valutazione: dell attuale presenza commerciale e produttiva italiana (incluso il decentramento), il più possibile mappata geograficamente sul territorio; delle caratteristiche economiche e settoriali dei paesi e delle regioni (per es. specializzazioni produttive, potenzialità di privatizzazioni, crisi industriali); delle prospettive di sviluppo economico dei paesi e, per quanto possibile, di regioni e aree subregionali; delle iniziative, in corso o potenziali di collaborazione a strategie di sviluppo locale (che non possono non rappresentare un indispensabile complemento per gli interventi infrastrutturali); delle potenzialità geosettoriali che si aprirebbero per le imprese italiane, anche rispetto alla concorrenza internazionale. Andrà naturalmente tenuto presente l impatto di queste connessioni sulle relazioni economiche e commerciali interne all area, che costituiscono un ingrediente assolutamente essenziale dei complessivi percorsi di sviluppo. Le stesse potenzialità delle relazioni con l Italia potranno realizzarsi solo in un quadro di effettivo superamento del relativo isolamento delle economie balcaniche. Quindi i collegamenti andranno valutati anche in quest ottica. Occorre altresì considerare che la difficile accessibilità dal Mezzogiorno alle aree più interne dei Balcani, da un lato vale anche per alcune delle regioni dell Italia Centrale, a cominciare dalle Marche e dalla Toscana, dall altro influenza anche le relazioni economiche, assai modeste, con 8

9 l Ucraina e la Russia e, per quanto riguarda il Mezzogiorno, anche con l Ungheria. Questo effetto sarà quantificato attraverso l utilizzo di un modello gravitazionale di commercio internazionale (quasi ultimato) che consentirà di stimare l effetto della riduzione dei costi di trasporto sull interscambio fra le singole regioni italiane e i paesi dell area, per fornire una misura, per quanto grossolana, delle potenzialità. 9

MISSIONE IN ROMANIA SETTORE LOGISTICA

MISSIONE IN ROMANIA SETTORE LOGISTICA MISSIONE IN ROMANIA SETTORE LOGISTICA OPPORTUNITÀ: Dato che il settore logistico in senso stretto (considerando cioè gli operatori di piattaforme o snodi di traffici merci dove vengono compiute operazioni

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

APPALTI e CONCESSIONI

APPALTI e CONCESSIONI DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Le sfide all'orizzonte 2020 e la domanda di competenze delle imprese LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Domenico Mauriello

Dettagli

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO 1 Rapporto 2007 sulla occupazione nelle imprese ricettive, di viaggi e di ristorazione della Provincia

Dettagli

Un analisi storica e comparativa dell apertura internazionale delle imprese venete

Un analisi storica e comparativa dell apertura internazionale delle imprese venete Il modello di internazionalizzazione del Veneto Gli argomenti trattati Il commercio estero le esportazioni e le importazioni Gli investimenti diretti esteri le partecipazioni delle imprese venete all estero

Dettagli

Il mercato tedesco del vino

Il mercato tedesco del vino Agenzia per la promozione all estero e l internazionalizzazione delle imprese italiane Ufficio di Berlino Nota Settoriale Il mercato tedesco del vino Berlino, marzo 2013 2 INDICE 1. Importanza del mercato

Dettagli

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Volume 16 DICEMBRE 2010 Microimprese ancora in affanno ma emergono i primi timidi segnali di miglioramento negli investimenti Calano

Dettagli

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A Ma g g i o 2 0 0 3 di G i u s e p p e A i e l l o 1. L andamento

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila). COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre

Dettagli

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

L internazionalizzazione del sistema economico milanese L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità

Dettagli

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE NOTA A CURA DELLA DIVISIONE SALUTE, ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO (OCSE), A SEGUITO DI RICHIESTA

Dettagli

Rapporto Finale Dicembre 2009. Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino Palermo

Rapporto Finale Dicembre 2009. Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino Palermo Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino - Palermo Rapporto Finale Dicembre 2009 Dicembre 2009 pagina 1 Uniontrasporti è una società promossa da Unioncamere

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Rapporto annuale 2012

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Rapporto annuale 2012 A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A A N N O 2 0 1 2 R A P P O R T O A N N U A L E 2 0 1 2 1. L andamento

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia detiene la rappresentanza, a

1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia detiene la rappresentanza, a Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia SOMMARIO 1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo 2. Evoluzione della struttura dell Industria molitoria italiana 3. L approvvigionamento

Dettagli

Gli stranieri alla ricerca del lavoro

Gli stranieri alla ricerca del lavoro STUDI E RICERCHE SULL ECONOMIA DELL IMMIGRAZIONE Gli stranieri alla ricerca del lavoro Dinamiche occupazionali straniere, caratteristiche e modalità di ricerca del lavoro desiderato dai disoccupati stranieri

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Generali Immobiliare Italia SGR

Generali Immobiliare Italia SGR Generali Immobiliare Italia SGR Investitori Istituzionali e Settore Residenziale 25 novembre 2009 Giovanni Maria Paviera Amministratore Delegato e Direttore Generale Agenda 2 Investitori istituzionali

Dettagli

Il mercato spagnolo del riciclaggio

Il mercato spagnolo del riciclaggio Nota settoriale Il mercato spagnolo del riciclaggio Agenzia ICE Ufficio di Madrid Data di realizzazione: aprile 2013 Agenzia ICE ufficio di Madrid Il settore del riciclaggio 1 CENNI SUL MERCATO SPAGNOLO

Dettagli

IV edizione del Workshop Le regioni italiane: ciclo economico e dati strutturali

IV edizione del Workshop Le regioni italiane: ciclo economico e dati strutturali IV edizione del Workshop Le regioni italiane: ciclo economico e dati strutturali Il capitale territoriale: una leva per lo sviluppo? Bologna, 17 aprile 2012 Il ruolo delle infrastrutture nei processi di

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI Div. VIII PMI e Artigianato Indagine su

Dettagli

ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA

ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA MARZO 2010 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma 2.

Dettagli

THE NEEDS OF THE OFDI AND THE CORRESPONDING GOVERNMENTAL ROLE. LUO Hongbo Chinese Academy of Social Sciences Rome, 18 June, 2013

THE NEEDS OF THE OFDI AND THE CORRESPONDING GOVERNMENTAL ROLE. LUO Hongbo Chinese Academy of Social Sciences Rome, 18 June, 2013 THE NEEDS OF THE OFDI AND THE CORRESPONDING GOVERNMENTAL ROLE LUO Hongbo Chinese Academy of Social Sciences Rome, 18 June, 2013 I.Una rinnovata teoria sugli investimenti diretti all estero(ofdi) II. L

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

LA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE IN ITALIA AL 1/1/2006 A CONFRONTO CON QUELLA RESIDENTE A FAENZA

LA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE IN ITALIA AL 1/1/2006 A CONFRONTO CON QUELLA RESIDENTE A FAENZA COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO Servizio Aziende e Partecipazioni comunali LA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE IN ITALIA AL 1/1/2006 A CONFRONTO CON QUELLA RESIDENTE A FAENZA Edizione 1/ST/st/26.10.2006

Dettagli

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Adam Asmundo POLITICHE PUBBLICHE Attraverso confronti interregionali si presenta una analisi sulle diverse tipologie di trattamenti pensionistici e sul possibile

Dettagli

Turismo di ritorno. strutture e attività per favorirne lo sviluppo. Progetto di Marketing Territoriale del Club Rotary Roccadaspide - Valle del Calore

Turismo di ritorno. strutture e attività per favorirne lo sviluppo. Progetto di Marketing Territoriale del Club Rotary Roccadaspide - Valle del Calore Progetto di Marketing Territoriale del Club Rotary Roccadaspide - Valle del Calore Turismo di ritorno strutture e attività per favorirne lo sviluppo 1 Secondo le statistiche dell AIRE (Anagrafe degli Italiani

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro 2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro Nel 2004 (dopo 3 anni di crescita stagnante dovuta principalmente agli effetti degli attacchi terroristici dell 11 settembre e all

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

L economia del Mediterraneo: rilevanza ed influenza per l Italia

L economia del Mediterraneo: rilevanza ed influenza per l Italia L economia del Mediterraneo: rilevanza ed influenza per l Italia Direttore Generale Massimo DEANDREIS Università Bocconi Milano, 25 Maggio 2015 L incremento del traffico nel Mediterraneo Sta crescendo

Dettagli

[VENETO: LA CIG DI GIUGNO 2012 E NEL

[VENETO: LA CIG DI GIUGNO 2012 E NEL 2012 [VENETO: LA CIG DI GIUGNO 2012 E NEL PRIMO SEMESTRE DI 2009-2010-2011-2012] [Nel mese di giugno la domanda di Cig in Veneto rimane nella media dei mesi di questo primo semestre del 2012. Cresce però,

Dettagli

Decentramento e federalismo

Decentramento e federalismo Decentramento e federalismo Teoria economico-finanziaria dell ottimo livello di governo. Principi: ECONOMIA PUBBLICA (6) Le giustificazioni del decentramento e del federalismo sussidiarietà; responsabilità;

Dettagli

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma Prosegue anche questo mese la flessione della domanda turistica rispetto allo stesso periodo

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

Roma, 21 settembre 2015

Roma, 21 settembre 2015 Roma, 21 settembre 2015 CREDITO, SVIMEZ: CONFIDI AL SUD TROPPO PICCOLI E POVERI, EROGANO IL 25% RISPETTO A QUELLI DEL CENTRO-NORD La SVIMEZ: Servono interventi organici nell ambito del credito e dei Confidi

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009 Ge nnai o 2009 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma L anno 2009 inizia con il segno negativo della domanda turistica rispetto all inizio dell anno precedente. Gli arrivi complessivi

Dettagli

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Osservatorio Regionale sui Trasporti, la logistica e le infrastrutture in Molise Progetto promosso e finanziato dalla Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Rapporto finale Gennaio 2008

Dettagli

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore FORUM PERMANENTE SUL CREDITO E LA FINANZA II^ CONFERENZA REGIONALE SUL CREDITO E LA FINANZA PER LO SVILUPPO Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di

Dettagli

IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA. (aggiornamento maggio 2015)

IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA. (aggiornamento maggio 2015) IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA (aggiornamento maggio 2015) Il Sistema Legno-Mobile Sedia costituisce uno degli assi portanti del manifatturiero in Provincia di Udine

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

UN FUTURO PER MILANO: CITTÀ DEL TERZIARIO? PIÙ DEL 75% DELL OFFERTA DI UFFICI E OGGI DI BASSA QUALITÀ

UN FUTURO PER MILANO: CITTÀ DEL TERZIARIO? PIÙ DEL 75% DELL OFFERTA DI UFFICI E OGGI DI BASSA QUALITÀ Nasce l Osservatorio sull offerta di immobili a uso uffici 1 Rapporto CRESME- II semestre 2014 Monitorati oltre 4.500 annunci per vendita e affitto UN FUTURO PER MILANO: CITTÀ DEL TERZIARIO? PIÙ DEL 75%

Dettagli

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? LA NUOVA ISO 9001 : 2008 SERVE ANCORA AVERE NEL 2009 UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? Paolo Citti Ordinario Università degli Studi di Firenze Presidente AICQ Tosco Ligure 1 Si legge oggi sui giornali

Dettagli

LA CONTRAFFAZIONE IN CIFRE. La lotta alla Contraffazione in Italia nel quadriennio 2008 2011

LA CONTRAFFAZIONE IN CIFRE. La lotta alla Contraffazione in Italia nel quadriennio 2008 2011 DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE UIBM PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PR LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE

Dettagli

COME STA LA SCUOLA ITALIANA? ECCO I DATI DEL RAPPORTO INVALSI 2014

COME STA LA SCUOLA ITALIANA? ECCO I DATI DEL RAPPORTO INVALSI 2014 Pagina 1 di 5 COME STA LA SCUOLA ITALIANA? ECCO I DATI DEL RAPPORTO INVALSI 2014 No Comments E stato presentato questa mattina al Ministero dell Istruzione il rapporto INVALSI 2014. Complessivamente sono

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

Il Credito in Cina. Marco Gasparroni Tesoriere CCIC

Il Credito in Cina. Marco Gasparroni Tesoriere CCIC Il Credito in Cina Marco Gasparroni Tesoriere CCIC 1 Indice Le Banche Italiane in Cina - La presenza - La Mission - I Volumi Le Banche Cinesi - Il sistema Bancario Cinese - Il Mercato 2 La Presenza L apertura

Dettagli

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 75 i dossier www.freefoundation.com COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA MISSIONE IN ITALIA DEL 3-16 MAGGIO 17 maggio 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE

Dettagli

Situazione produttiva e commercio estero dei Paesi del Bacino del Mediterraneo

Situazione produttiva e commercio estero dei Paesi del Bacino del Mediterraneo Situazione produttiva e commercio estero dei Paesi del Bacino del Mediterraneo Tomas Bosi Cesena, 22 settembre 2015 Melone, superfici e produzione Francia Superficie: meno di 15.000 ha Produzione: 280.000

Dettagli

Sintesi del Rapporto per la Stampa

Sintesi del Rapporto per la Stampa Sintesi del Rapporto per la Stampa Il Rapporto descrive e analizza le dinamiche connesse al movimento transfrontaliero dei rifiuti speciali tra l Italia e gli altri Paesi, europei e non. Per rifiuti speciali

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

IL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA

IL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA CRESME IL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA Sintesi dello studio generale 2006 a cura di Federico Della Puppa I RISULTATI PRINCIPALI I risultati principali Prosegue

Dettagli

Reddito Fisso. Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce. I mercati del

Reddito Fisso. Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce. I mercati del I mercati del Reddito Fisso Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce due comparti: il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato (Mot)

Dettagli

Capitolo 2. Commercio. uno sguardo. adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) [a.a.

Capitolo 2. Commercio. uno sguardo. adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) [a.a. Capitolo 2 Commercio internazionale: uno sguardo d insieme [a.a. 2012/13 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) Struttura della Presentazione Il commercio

Dettagli

Export agroalimentare: obiettivo 50 miliardi nel 2020

Export agroalimentare: obiettivo 50 miliardi nel 2020 Export agroalimentare: obiettivo 50 miliardi nel 2020 Sono passati due anni da quando il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il 9 aprile 2014, in occasione del Vinitaly, ha indicato, per il 2020, l

Dettagli

LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese

LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese FONDAZIONE LEONE MORESSA Via Torre Belfredo 81/d 30171 Mestre (Venezia) Tel: 041-23.86.700 - Fax: 041-98.45.01 Email: info@fondazioneleonemoressa.org Web: www.fondazioneleonemoressa.org LA CRISI ECONOMICA

Dettagli

I laureati di cittadinanza estera

I laureati di cittadinanza estera 14. I laureati di cittadinanza estera Tra il 2006 e il 2012 la quota dei laureati di cittadinanza estera è aumentata, passando dal 2,3 al 3,0 per cento. Quasi il 60 per cento dei laureati esteri provengono

Dettagli

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso

Dettagli

Export alimentare italiano: opportunità di crescita nei partner storici e nei nuovi mercati

Export alimentare italiano: opportunità di crescita nei partner storici e nei nuovi mercati Export alimentare italiano: opportunità di crescita nei partner storici e nei nuovi mercati Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi «La crescita dell industria alimentare passa necessariamente

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

1. La velocità dell ADSL in Italia: evoluzione dal 2010 ad oggi

1. La velocità dell ADSL in Italia: evoluzione dal 2010 ad oggi Velocità ADSL: analisi della velocità media delle connessioni internet in Italia. Aumenta molto lentamente la velocità media delle connessioni ADSL italiane: secondo le rilevazioni di SosTariffe.it, che

Dettagli

Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle famiglie straniere in Italia nel 2008. Agosto 2011

Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle famiglie straniere in Italia nel 2008. Agosto 2011 STUDI E RICERCHE SULL ECONOMIA DELL IMMIGRAZIONE Redditi, consumi e risparmi delle a confronto con le Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle in Italia nel 2008 Agosto 2011 1 CONSIDERAZIONI E

Dettagli

L internazionalizzazione del trasporto: la posizione dell impresa italiana

L internazionalizzazione del trasporto: la posizione dell impresa italiana FEDERTRASPORTO L internazionalizzazione del trasporto: la posizione dell impresa italiana I dati dell interscambio con l estero e le tendenze delle M&A e degli Accordi sul mercato globale e nazionale DATI

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

L Italia delle fonti rinnovabili

L Italia delle fonti rinnovabili L Italia delle fonti rinnovabili Le fonti rinnovabili in Italia Il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, pubblica periodicamente dati e statistiche sulle fonti rinnovabili utilizzate in Italia. L uscita

Dettagli

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi discussione di Scenari economici n. 20 La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi Alessandra Staderini Servizio Struttura economica, Banca d Italia Roma, 26 giugno 2014 Confindustria,

Dettagli

Merchant Banking NSW. 26 Giugno 2014. Strettamente riservato e confidenziale

Merchant Banking NSW. 26 Giugno 2014. Strettamente riservato e confidenziale Merchant Banking NSW Strettamente riservato e confidenziale 26 Giugno 2014 Tab 1 - Il mercato del capitale di rischio Elevata liquidità disponibile a livello globale e continua ricerca di alternative investment

Dettagli

Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi:

Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi: Energia Energia Premessa Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi: Richiesta di energia primaria Consumi energetici per

Dettagli

OSSERVATORIO STATISTICO

OSSERVATORIO STATISTICO OSSERVATORIO STATISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA IL TRASPORTO CAMIONISTICO DI MERCI IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE ANNUALE 2013 EXECUTIVE REPORT ES1. Il movimento merci dell Interporto di Bologna nel 2013

Dettagli

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione

Dettagli

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile

Dettagli

CASE STUDY: LICEO KENNEDY E LIMITROFI

CASE STUDY: LICEO KENNEDY E LIMITROFI CASE STUDY: LICEO KENNEDY E LIMITROFI PREMESSA Come illustrato dalla figura, le scuole secondarie superiori del I Municipio accolgono studenti residenti in altri municipi in numero multiplo dei residenti.

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

Le risorse pubbliche e il modello per tornare a crescere

Le risorse pubbliche e il modello per tornare a crescere Il bilancio delle risorse in Piemonte: recuperare il federalismo fiscale per tornare a crescere Non consiste tanto la prudenza della economia nel sapersi guardare dalle spese, perché sono molte volte necessarie,

Dettagli

Executive Summary Rapporto 2013/2014

Executive Summary Rapporto 2013/2014 Executive Summary Rapporto 2013/2014 In collaborazione con Anticipazione dei risultati Il settore del management consulting presenta Un mercato molto frammentato, dove sono presenti 18.450 imprese di cui

Dettagli

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7 % Dalla riqualificazione (anche energetica) degli edifici nuova linfa al settore immobiliare Nomisma e Saie fotografano il trend e le prospettive della ri-qualificazione energetica e del ri-uso urbano

Dettagli

Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta

Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta 1. I mercati dei beni in economia aperta Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese

Dettagli

L internazionalizzazione delle imprese piemontesi

L internazionalizzazione delle imprese piemontesi L internazionalizzazione delle imprese piemontesi Gianpaolo Bruno Torino, 14/12/2012 L internazionalizzazione delle imprese attraverso gli investimenti esteri: il ruolo dell Agenzia ICE Internazionalizzazione

Dettagli

Imprese multinazionali e outsourcing

Imprese multinazionali e outsourcing Economia Internazionale Alireza Naghavi Capitolo 9 (a) L outsourcing di beni e servizi 1 Imprese multinazionali e outsourcing Gli investimenti diretti all estero rappresentano quegli investimenti in cui

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Trento, 15 gennaio 2016 Protocollo d Intesa - Conferenza stampa pag. 1

PROTOCOLLO D INTESA. Trento, 15 gennaio 2016 Protocollo d Intesa - Conferenza stampa pag. 1 PROTOCOLLO D INTESA Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Amministrazioni pubbliche territoriali e locali Socie di Autostrada del Brennero S.p.A. Trento, 15 gennaio 2016 Intesa - Conferenza

Dettagli

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI Anche gli stranieri hanno capito che è conveniente acquistare un immobile in virtù del costo del denaro sui prestiti ipotecari che nonostante gli aumenti di questi ultimi

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Il credito in Toscana. III trimestre 2015 Il credito in Toscana III trimestre 215 Firenze, Febbraio 21 8.3 9.3 1.3 11.3 L andamento dei prestiti 1 I prestiti a imprese e famiglie Continuano anche nel periodo in esame i segnali di miglioramento

Dettagli