Educazione alimentare: le regole e le buone pratiche. Laura Gennaro Sibilla Berni Canani Umberto Scognamiglio
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1 Educazione alimentare: le regole e le buone pratiche Laura Gennaro Sibilla Berni Canani Umberto Scognamiglio
2 Il Contesto di Riferimento Il problema dell obesità e del sovrappeso nei bambini ha acquistato un importanza crescente in Italia, sia per le implicazioni dirette sulla salute del bambino (ipertensione, iperinsulismo, diabete tipo 2 e steatosi) sia perché l obesità infantile rappresenta un fattore predittivo di obesità nell età adulta, in quanto nell età evolutiva l eccesso di apporto calorico, rispetto al dispendio energetico, soprattutto se associato a sedentarietà, determina non solo un aumento del volume delle cellule adipose ma anche un aumento del numero di dette cellule.
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9 Solo il 28,9% delle mamme di bambini in condizioni di eccesso di peso ritiene che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio sia eccessiva Il 41,3% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga poca attività motoria.
10 Gli educatori hanno di fronte una grande sfida: Cercare di configurare messaggi che attirino l attenzione, abbiano senso,e incoraggino cambiamenti in quelli che spesso sono comportamenti profondamente radicati nei destinatari dell intervento.
11 Educazione alimentare L educazione alimentare comprende ogni attività che miri allo sviluppo di comportamenti alimentari corretti e consapevoli del consumatore, nonché di uno stile di vita sano, vissuto non come costrizione, ma come valore condiviso. La finalità ultima è quella di condurre ad una autonoma capacità di gestione corretta della propria alimentazione e dunque di difesa nei confronti di ogni forma di malnutrizione (Prima conferenza nazionale per l educazione alimentare. INN, 1975) Istituto Nazionale della Nutrizione
12 Educazione alimentare Elementi di riflessione emersi: - Il bisogno di distinguere tra momento informativo e momento educativo - Il riconoscimento della complessità dell atto alimentare come sintesi di valenze fisiologiche, psicologiche, sociali e culturali - La necessità di affrontare l Educazione Alimentare in modo sistemico, coinvolgendo la popolazione e i giovani in particolare Due i punti di debolezza principali riscontrati: - L identificazione dell educazione alimentare con l educazione nutrizionale - La dispersione delle esperienze Linee guida per l educazione alimentare nella scuola italiana, 2011 (
13 Immagine del cibo di qualità: Sicurezza; Caratteristiche sensoriali; Valore nutritivo; Rispetto dell ambiente e delle risorse; Rispetto di principi etici (equità sociale, benessere animale, ecc..); Gratificazione nell acquisto e nel consumo. Obiettivi dell ed. alimentare: Incentivare la consapevolezza dell importanza del rapporto cibosalute; Favorire l adozione di sani comportamenti alimentari; Promuovere la conoscenza del sistema agroalimentare; Promuovere la trasversalità dell Educazione alimentare; Promuovere un concetto di socialità complessiva (sostenibilità, etica, legalità, intercultura, territorialità) Aree tematiche dell ed. alimentare: Rapporto sensoriale con gli alimenti; La nutrizione e l ambito scientifico (fisiologia della nutrizione); La conoscenza del cibo (trasformazione, confezionamento, conservazione, preparazione) Igiene e sicurezza; Approccio culturale.
14 Complessità dell atto alimentare Gli Italiani amano il cibo Produrlo Trasformarlo Mangiarlo L Italia ha più di 700 prodotti con certificazioni di qualità. E leader in Europa
15 Dove cercare informazioni? Il caos mediatico Il moltiplicarsi di fonti informative, legate ai tradizionali strumenti di comunicazione (giornali, tv, internet accessibile ormai sempre e con ogni mezzo-) provoca confusione e assenza di certezze. Le informazioni sono spesso confuse, contraddittorie, e non scientificamente accreditate. In questo internet peggiora la situazione, perché in campo alimentare non vengono cercate, e riconosciute, le competenze. Spesso si va su internet solo a cercare conferma di quello che si pensa e la si trova!!!
16 Dove cercare informazioni? La normalità non fa notizia Le informazioni offerte sono orientate al sensazionale e ai luoghi comuni piuttosto che all approfondimento
17 Esempi La frutta va mangiata dopo i pasti? L olio è più leggero del burro? L ananas brucia i grassi? Le vitamine danno energia? Le merendine fanno male? L olio di palma fa male alla salute? Il vino fa buon sangue? Le intolleranze alimentari fanno ingrassare?
18 Dove cercare informazioni? La scienza non ha certezze. Meglio dubitare degli statement definitivi e dare credito a frasi come sembrerebbe che la tendenza è quella di diminuirebbe il rischio aumenterebbe la possibilità. Gli scienziati veri sono tali se, nelle loro affermazioni, si sottopongono al vaglio della comunità scientifica, pubblicando su riviste del settore (peer reviewed). Con i libri non succede. In tv non succede, su internet non succede. Scegliamo come fonti di informazione principalmente gli enti pubblici, gli istituti di ricerca e le loro campagne informative. Non vendono nulla, in genere non hanno pubblicità. Non hanno interesse a diffondere informazioni fasulle. Min Salute ISS Epicentro MiPAAF CREA CREA NUT Sapermangiare MIUR CNR
19 Educazione alimentare: chi abbiamo di fronte?
20 Frutta e verdura sono spesso rifiutate dai bambini. La neofobia è la paura di ciò che è nuovo La neofobia alimentare è diffidenza per il cibo che non si conosce Il termine è utilizzato per definire l'atteggiamento di avversione che un bambino assume verso nuovi alimenti che vengono introdotti nella sua dieta/ alimentazione È influenzata dal modello alimentare del genitore: il bambino impara ad accettare gli alimenti osservando il comportamento alimentare del genitore
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22 Le buone pratiche Gli interventi : multicomponenti risultano avere una maggiore efficacia, in particolare quelli che combinano attività fisica ed alimentazione. che prevedono il coinvolgimento della comunità ottengono risultati positivi, anche in contesti svantaggiati influenzati positivamente dal coinvolgimento dei genitori, ed anche dal loro livello socioculturale e dalle loro aspettative con adattamento culturale per i bambini di gruppi appartenenti a minoranze etniche hanno risultati positivi. la durata prolungata (almeno 6 mesi) favorisce l efficacia, come anche l introduzione nelle attività routinarie e nel curriculum scolastico devono porre attenzione alle differenze di genere Manila Bonciani e Giulia Cairella, «Prevenzione dell obesità nella scuola: indicazioni a partire dalle evidenze della letteratura», 21 gennaio 2015, Okkio alla salute
23 Le buone pratiche Hendy et al, Appetite : I pasti a scuola sono un ottimo modo per far conoscere ai bambini alimenti e nutrienti, specie quando i genitori sono poco a casa. I premi e l offerta ripetuta sono i meccanismi più efficaci. Il modello insegnante funziona meglio se l insegnante non si limita ad assaggiare, ma commenta positivamente quello che mangia adoro assaggiare che buono!!!. I bambini in età scolare sono più disponibili all assaggio se l insegnante è entusiasta di quel cibo. Laureati et al, Appetite 2014 (Milano): L esposizione ripetuta ha effetto, ma ancora di più se premiata, e aumenta i consumi di frutta e ortaggi. Maschi più neofobici delle femmine..
24 Il contesto dell educazione alimentare nelle scuole Non sono efficaci Progetto sperimentale Cibo, cultura e identità possibili percorsi per la scuola primaria, Università di Milano-Bicocca, sotto il coordinamento di Elisabetta Nigris, docente di Didattica Generale. metodo prescrittivo (La frutta fa bene), informativo-nutrizionistico, con la spiegazione della classica piramide alimentare, e approccio terroristico e colpevolizzante (Se mangi un certo alimento diventi obeso) Sono efficaci, i metodi pedagogici e comunicativi indiretti sono i più adatti per modificare le abitudini alimentari negli adulti e nei bambini, perché veicoli di esperienze positive e gradevoli. convivialità, momento del pasto ( sedersi a tavola a parlare), coinvolgimento di adulti e bambini nella preparazione del cibo, utilizzazione strumenti più indiretti quali immagini, storie o video, (lasciano al bambino la possibilità di aderire o non aderire alla proposta educativa seconda i tempi e modi a loro accessibili)
25 Interventi non solo inefficaci Produrre disagio relazionale in chi, sovrappeso, vede accentuata l attenzione verso la propria diversità Innescare negli altri soggetti non in sovrappeso preoccupazione rispetto al peso corporeo e al cibo Ingenerare atteggiamenti di rifiuto verso l'intervento posto senza adeguata sensibilità Jennifer A. O'Dea Prevention of child obesity: First, do no harm Health Education Research 2005
26 Grandi cambiamenti possono essere ottenuti con piccoli passi, e il trasferimento di informazioni semplici si è rivelato un mezzo importante di apprendimento, purché gli insegnamenti siano basati su metodi comunicativi efficaci
27 Una dieta equilibrata comprende molti alimenti diversi. Senza varietà, può capitare che mangiamo calorie sufficienti o eccessive per i nostri fabbisogni senza tuttavia ricevere tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno. Non esiste una dieta «ideale», che vada bene a tutti.
28 Le regole Fare sempre colazione 5 pasti, ovvero due merende. Piccole. Tanta frutta e verdura (non c è limite massimo). Legumi regolarmente Limitare il sale, e che sia iodato Limitare /evitare gli alcolici Tanta varietà Pochi dolci e solo occasionalmente Tanto movimento (20 min al giorno possono portare in un anno a una differenza di 5 kg.)
29 CONCLUSIONI Per favorire il consumo di frutta e ortaggi: A CASA I genitori influenzano le preferenze alimentari dei loro figli Fornendo al bambino un modello (il bambino imita l adulto) Facendo acquisire familiarità attraverso l esposizione ripetuta, ma non forzata Coinvolgendo il bambino nella preparazione dei pasti La disponibilità nell ambiente domestico di ampia varietà di verdure e diverse preparazioni aiuta a superare le barriere al consumo di certi alimenti A SCUOLA Programmi di educazione al gusto per acquisire conoscenza delle proprietà sensoriali degli alimenti Apprendimento esplicito (conoscenza della percezione sensoriale) implicito (esperienza sensoriale con gli alimenti) Esempi di esperienze sensoriali Raggruppare gli alimenti di analoga consistenza Il suono associato al morso di una mela Il sapore di una spremuta d arancia con o senza zucchero
30 Stoccolma, settembre 2016 I bambini mangiano ciò che piace a loro I bambini preferiscono gli alimenti a loro familiari Gli alimenti familiari sono quelli offerti più spesso
31 Giochiamo insieme!!! stanno per partire le iscrizioni per il prossimo anno scolastico alle Olimpiadi della Frutta, svolte nell ambito del Programma Europeo Frutta e verdura nelle scuole!
32 Grazie per l attenzione laura.gennaro@entecra.it fruttanellescuole@crea.gov.it
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