QUADRO STRUTTURALE MORFOLOGICO

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1 QUADRO STRUTTURALE MORFOLOGICO SISTEMA RELAZIONALE in fondo alla Piana corre la ferrovia che segue le sporgenze e le rientranze della costa in una specie di interminabile pellegrinaggio... Nelle sere calme il fragore del treno giunge Ai lontani paesi dell interno, ai vecchi villaggi posti sull altura... Sui picchi strapiombanti... F. Seminara RETI DI TRASPORTO Una attenta analisi del sistema della mobilità in Calabria viene fatta dalla Regione Calabria all interno del Rapporto per la Carta dei Luoghi : Lo Stato di fatto L attuale assetto del sistema viario calabrese si presenta piuttosto articolato, ma con molte carenze e limiti, strutturali funzionali e organizzativi, che generano situazioni di estrema criticità quali: insufficienza della rete primaria di collegamento interregionale (Autostrada A3 S.S. 106) in termini di standard geometrici, qualitativi e di sicurezza; carenza di nodi di scambio tra la rete primaria e i poli economici, commerciali, turistici, culturali; insufficienza delle reti in alcune aree a rilevante peso insediativo con il conseguente fenomeno di congestione e inquinamento degli ambiti urbani; marginalità dei territori e degli insediamenti collinari e montani. Inoltre, bisogna considerare che la ristrutturazione delle competenze dettata dalla recente normativa in merito, configura le Regioni al centro dell attività di programmazione ed in parte di manutenzione della maggior parte della struttura viaria. In Calabria circa chilometri di strade fin ora a gestione statale diverranno regionali, compreso l onere relativo per la manutenzione. La Calabria è percorsa da circa km di strade distinti in: 300 km dell autostrada A3 (l unica della regione e gestita direttamente dall ANAS) percorribile senza pedaggio; km di strade statali (compresi i di prossima gestione regionale); km di strade provinciali e km di strade minori. La rete secondaria calabrese, in gran parte di competenza provinciale, anche se abbastanza estesa sul territorio, è di basso livello qualitativo, in particolar modo nella provincia di Reggio Calabria. La dotazione di strade dell area regionale (autostrada, strade statali di interesse nazionale, strade statali di interesse locale), malgrado l estensione delle stesse, non garantisce una adeguata accessibilità a vaste aree del territorio regionale. La rete stradale, in atto, è costituita da un autostrada, la Salerno Reggio Calabria (A3), da strade statali e strade provinciali. Il precedente PRT configurava la rete stradale in due distinti livelli. Il primo livello individuava le vie di grande comunicazione che consentivano, attraverso l interconnessione con la rete nazionale, l inserimento della Calabria nel sistema 74

2 viario europeo. Il secondo livello configurava una rete costituita dalle arterie di rilevanza regionale che consentivano la funzione di adduzione e distribuzione del traffico proveniente dalla rete di primo livello ed, inoltre, la penetrazione nelle aree interne e nei nodi urbani. Il nuovo ordinamento delle strade, per come già detto, ha modificato tale impostazione. Il Decreto legislativo n.112/98, infatti, ha modificato la competenza amministrativa delle strade, già appartenenti al demanio nazionale, trasferendo al demanio delle regioni a Statuto Ordinario o al demanio degli enti locali le strade ed i tronchi stradali non facenti parte della grande viabilità statale, individuata dal succitato decreto. Per effetto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 febbraio 2000 (Individuazione e trasferimento, ai sensi del decreto legislativo n.112 del 1998, delle strade non comprese nella rete autostradale e stradale nazionale) la rete stradale calabrese della grande viabilità nazionale si è ridotta di circa due terzi. Infatti, prima del D.P.C.M. la rete delle strade statali della regione presentava una estensione di Km, di cui 279 Km di autostrada e Km di strade statali; adesso, la rete stradale statale calabrese presenta un estensione complessiva di km , ed è costituita fondamentalmente da due dorsali longitudinali, Nord- Sud, quali la SS 18, sul versante tirrenico, e la SS 106, sul versante ionico, e da sette direttrici trasversali lungo l asse Est-Ovest. In considerazione, per come detto, della configurazione, a scala nazionale, del sistema nazionale integrato dei trasporti, SNIT, si coglie un ulteriore elemento di differenziazione, rispetto alla originaria configurazione della rete stradale calabrese, dovuto, appunto, alla individuazione di una rete viaria di interesse nazionale, cioè di una rete SNIT. La Rete stradale dello SNIT di interesse nazionale La rete stradale che fa parte dello SNIT attuale è formata dalle autostrade e dalle strade che sono rimaste di competenza dello Stato. Il sistema nazionale integrato dei trasporti, SNIT, nell ambito della viabilità calabrese individua due arterie che fanno parte della struttura di primo livello del sistema: l autostrada A3 e la S.S. 106 jonica Reggio Calabria - Taranto. Autostrada A3: Salerno-Sicignano- Spezzano-Falerna-Reggio C. La Salerno-Reggio Calabria rappresenta la principale arteria di scorrimento che collega la Sicilia e le estreme regioni meridionali tirreniche alla grande rete autostradale europea allacciandosi al Corridoio 1 che collega Palermo a Berlino. Essa, percorrendo in senso longitudinale la regione, collega direttamente alcuni centri calabresi portanti e sostiene i collegamenti trasversali con le due sponde. La struttura, di basso livello funzionale, è condizionata sia da una scelta storica del tracciato, 75

3 sia dalle condizioni geomorfologiche oggettive del territorio calabrese. Questi due fattori determinano le condizioni di esclusione diretta dalla grande viabilità di aree di un certo interesse regionale: l alto tirreno cosentino; il crotonese; il basso jonio reggino. Ad ovviare in parte a questo problema, intervengono, con innesti a pettine sulla dorsale autostradale, una serie di collegamenti trasversali che, raggiungendo le sponde del Tirreno e delle Jonio, soddisfano in parte la domanda di collegamento. Pur con questi limiti, essa costituisce l asse portante della viabilità regionale ed interregionale (classificata Itinerario Internazionale con la sigla E45) e ad essa si innestano le principali vie di comunicazione. Gli svincoli sono numerosi (mediamente uno ogni km) e ubicati generalmente in siti distaccati dalle città. Unitamente a questi (una trentina) sono da considerare nodi di interfaccia con il territorio, cinque aree di servizio distribuite lungo il percorso. Possiamo, poi, distinguere quattro assi trasversali assimilabili a direttrici viarie primarie, sia per caratteristiche dimensionali che funzionali: la variante SS 682 (SGC) Marina di Gioiosa-Rosarno; la SS 280 Lamezia T.-Catanzaro Lido; la SS 107 che congiunge Paola a Crotone, attraverso Rende, Cosenza e l Altopiano silano; l asse che da Guardia Piemontese (S.S. 283) va verso S. Marco Argentano e Sibari (S.S. 534). Percorrendola da nord verso sud, l A3 attraversa buona parte della media valle del Crati, della piana di S.Eufemia Lametia e della piana di Rosarno, che rappresentano le aree a più alta valenza economica della regione Calabria. Il tracciato autostradale, tramite gli svincoli di Sibari (connessione con la SS 534) e di Spezzano Terme (connessione con la SS 283), determina i collegamenti con la pianura di Sibari e, da questa, attraverso la SS 106, con la pianura pugliese. Significativo è il raccordo dell A3 con l aeroporto intercontinentale di Lametia Terme e con il porto di Gioia Tauro, che ha assunto un ruolo preminente e fondamentale nel bacino del Mediterraneo. Allo stato attuale le caratteristiche tecniche dell autostrada sono le seguenti: 76

4 larghezza della piattaforma stradale m. 19,10 carreggiate unidirezionali con due corsie di m. 3,75 banchina di m. 1,50 larghezza dello spartitraffico di m.1,10 raggio di curvatura planimetrico maggiore di 300 m, che corrisponde ad una velocità di progetto di 90 Km/h. pendenza massima del 6% sezione CNR di tipo III Elementi di criticità, dovute a condizioni di traffico, si riscontrano in prossimità di Cosenza (l autostrada assume la funzione di strada urbana) e di Villa S. Giovanni (terminale per il collegamento con la Sicilia). Raccordo Autostradale di Reggio C.: formato da un tronco stradale di circa 6 Km. Il raccordo rappresenta la continuazione dell A3, della quale conserva le caratteristiche tecniche e planoaltimetriche, e consente il collegamento con la SS 106, in prossimità dello svincolo di Ravagnese (collegamento con l Aeroporto dello Stretto). SS 18 Tirrena inferiore: costituisce l elemento principale della dorsale tirrenica Napoli - Reggio Calabria, con estesa nel territorio regionale, da Battipaglia a Reggio Calabria, di Km 291,162. La SS 18 si snoda da Reggio Calabria, sviluppandosi in direzione Nord e mantenendosi quasi parallela alla linea di costa. Su di essa si innestano, a diverse altezze, tutte le trasversali che la raccordano con la SS 106 Ionica. Prima dell attivazione dell autostrada A3, la SS18 costituiva la principale arteria per i collegamenti verso Nord; essa rimane ancora oggi molto frequentata per gli spostamenti a breve e media distanza, nonostante non ci siano stati, attraverso gli anni, interventi significativi di ammodernamento. Allo stato attuale si riscontrano notevoli criticità, in particolare nel tratto compreso tra Falerna e Tortora, sul confine regionale: - discontinuità planimetriche ed altimetriche del tracciato dovute a modesti raggi di curvatura ed elevate pendenza; 77

5 rallentamenti dovuti agli attraversamenti dei centri abitati. La sezione stradale, attuale è di tipo CNR VI... La Rete stradale di interesse regionale Direttrici longitudinali SS 522 di Tropea: dallo Svincolo A3 di Pizzo Calabro, Tropea, Capo Vaticano, Nicotera, fino allo svincolo A3 di Rosarno - Porto di Gioia Tauro Bivio Marcellinara (sulla SS 280) a Piano Lago, lungo la Valle dell Amato a Serrastretta, Pedivigliano. Direttrici trasversali SS. 504 di Mormanno: dallo svincolo di Mormanno della A3 a Scalea (SS 18) SS 105: Castrovillari - Torre Cerchiara - Villapiana Lido SS 18: Sangineto - 5. Agata D Esaro - Roggiano A3 SS 278: Amantea (SS 18)- Lago Cosenza SS 112 d Aspromonte: Bovalino (SS 106) - Platì - S. Cristina d Aspromonte - Bagnara Calabra ancora in fase di progettazione nella parte più impegnativa del tracciato. La realizzazione della Bagnara Bovalino, comporterebbe un collegamento più rapido i versanti, jonico e tirrenico della media provincia reggina. Migliorerebbe notevolmente il collegamento tra i centri preaspromontani tirrenici e pianigiani, che attualmente non dispongono di una sufficiente rete viaria. L infrastruttura sarebbe inoltre connessa alla rete di viabilità prevista, e nella fase embrionale di realizzazione, nella piana di Gioia Tauro. Costituirebbe una valida alternativa al traffico locale, commerciale e turistico fra il bacino ionico (della zona di Bovalino) e l autostrada del sole. L intero tracciato è stato concepito per una non modesta parte in viadotto ed in galleria. E sicuramente un opera che merita in prospettiva la dovuta attenzione, una volta realizzate o ammodernate infrastrutture che nell ambito della provincia reggina hanno un ruolo prioritario. La Rete di accessibilità ai nodi urbani e alle aree di interesse turistico SS 19: dal confine regionale a Catanzaro Collegamento Tarsia - Diga di Tarsia - Valle del Crati - bivio Cantinella (SS 106) Collegamento Sibari - Acri Sila Collegamento Altilia (A3) Colosimi - Bivio Spineto - San Giovanni in Fiore SS 18 - Aiello Calabro - Grimaldi - Piano Lago 78

6 Collegamento Cirò marina - Cirò - Umbriatico - Sila Collegamento Crotone - Cutro - Roccabernarda - Mesoraca Petilia SS 107 da svincolo Cotronei - Cotronei - Sila (località Trepidò) Collegamento Nicastro-Altilia Catanzaro - Cafarda - Villaggio Racisi - Bivio Spineto - Lorica - Silvana Mansio Collegamento SS SS 206- Girifalco Collegamento SS 18 - porto di Vibo Collegamento Longobucco (SS 177) Propalati, lungo il Trionto (SS 531), fino a Mirto (SS 106) Il sistema ferroviario Stato di fatto Per una corretta lettura del sistema ferroviario calabrese occorre comprenderne la collocazione nel contesto nazionale facendo riferimento a quanto previsto nel Piano Generale dei Trasporti...La rete ferroviaria del Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti (SNIT) attuale comprende le tratte che assicurano i servizi di lunga percorrenza interni al Paese con le relative connessioni all interno dei grandi nodi metropolitani ed urbani, i collegamenti con i nodi di trasporto di rilevanza nazionale ed i collegamenti internazionali. La rete SNIT, in ambito ferrovia, è composta dai seguenti assi principali: direttrici longitudinali (dorsale, adriatica e tirrenica); trasversali che collegano le direttrici longitudinali; trasversale est-ovest, a servizio della pianura padana ed interconnessa alle aree metropolitane di Torino, Milano, area diffusa veneta; direttrici di accesso dai valichi alpini; direttrici di accesso Sud; In questo contesto, la rete ferroviaria calabrese privilegia la direttrice nord-sud tirrenica a scapito della tratta jonica che fornisce un basso livello di servizio sia per la presenza di un unico binario che dall assenza della linea elettrificata. Questo sistema di mobilità su ferro, si completa con un unico ramo che, trasversalmente da Paola, passando per Cosenza, raggiunge la direttrice nordsud jonica. Un sistema di collegamento su ferro più minuto, storicamente è stato offerto dalla ex ferrovia Calabro-Lucana, oggi Ferrovie della Calabria, che metteva in comunicazione aree interne con centri di costa. Oggi questo 79

7 servizio è stato sostituito, quasi ovunque, da servizi di linea su gomma. Con DPCM del 16 novembre 2000, è stata regolata la disciplina per il trasferimento alle Regioni di risorse finanziarie e beni per il trasporto ferroviario di interesse regionale, sia quello delle linee delle ferrovieconcesse e di quelle in ex gestione governativa, sia quello delle linee FS. In Calabria la ex Gestione Governativa delle Ferrovie della Calabria viene dunque trasferita alla Regione Calabria. Anche le risorse finanziarie per assicurare gli attuali programmi di esercizio sono trasferite alle Regioni, e i beni vengono trasferiti al demanio regionale e al patrimonio disponibile e indisponibile delle Regioni. Lo Stato continua a garantire i di cui alla legge 297/78 per le opere di straordinaria manutenzione, e alla legge 910/86 per gli interventi di ammodernamento, oltre a interventi aggiuntivi inseriti nel bilancio dello Stato. Alla competenza programmatica, amministrativa e finanziaria della Regione passano anche i servizi ferroviari attualmente gestiti dalle FS SpA che non sono di interesse nazionale cioè della rete SNIT. In pratica solo la tratta ferroviaria Sibari - Reggio Calabria non è stata inserita nel SNIT, mentre la tratta trasversale Paola Castiglione Sibari Metaponto - Taranto e la tratta trasversale Lamezia Terme - Catanzaro Lido appartengono al SNIT. La rete di interesse nazionale e comunitario La rete si riferisce alle linee RFI s.p.a. ed è costituita da due dorsali costiere, la tirrenica e la ionica, e da tre linee minori, se così si possono definire, di cui due, la Paola-Castiglione- Sibari e la Lamezia Terme-Catanzaro, vengono definite trasversali, e la Eccellente- Tropea- Rosarno, costiera. Linea Tirrenica: Battipaglia Paola Lametia - Eccellente Mileto Rosarno Reggio Calabria Centrale. La linea tirrenica, inclusa nella rete T.E.N. (rete transeuropea), si sviluppa nel territorio calabrese, fra il nodo ferroviario di Praia-Aieta-Tortora, al confine con la Basilicata, e quello di Reggio Calabria. Lungo i 240 Km che percorre, la linea è completamente elettrificata ed a doppio binario. Linea Jonica: Metaponto Sibari Crotone Catanzaro Roccella Reggio Calabria Centrale. La linea jonica si sviluppa lungo la costa orientale della Calabria ed attraversa il territorio calabrese per 394 Km. La linea nel tratto Reggio C. Melito P.S. è elettrificata ed a doppio binario, mentre la parte rimanente è a semplice binario, non è elettrificata. La velocità 80

8 di fiancata varia da 90 a 150 Km/h con una velocità commerciale, massima, di 80 Km/h. Linea trasversale Jonio-Tirreno: Lamezia Terme Catanzaro Lido. La linea, con estesa attuale di 48 km a semplice binario e non elettrificata, presenta un assetto funzionale modesto che, unito ad un tracciato plano-altimetrico piuttosto sfavorevole, rende la qualità della circolazione di basso livello con una velocità commerciale di appena 40 km/h dei treni in transito... La rete di interesse regionale Sono comprese, in questa categoria, le linee principali tra quelle a interesse regionale gestite sia dalla società RFI S.p.A. che dalla società Ferrovie della Calabria. Linee RFI S.p.A.- Linea Eccellente Tropea Rosarno Si sviluppa fra i nodi di Eccellente e Rosarno e segue il percorso costiero su sede ferroviaria ad unico binario elettrificato. Questa tratta ferroviaria che, fino a prima della realizzazione del passante Eccellente-Rosarno a doppio binario, era la naturale prosecuzione della linea tirrenica, oggi conserva un ruolo ancora importante in relazione ai collegamenti di carattere turistico e a quelli relativi al trasporto con caratteristiche locali. Questa linea si differenzia, nelle sue caratteristiche più evidenti, rispetto all alternativo tratto interno per la maggiore lunghezza del percorso, per la presenza di un solo binario di circolazione e per il maggior grado di tortuosità riscontrato che, in definitiva, si traduce in una minore potenzialità della linea. Ferrovie della Calabria Sono di competenza della Regione le seguenti tratte ferroviarie alcune delle quali rivestono caratteristiche di itineari turistici e di collegamento metropolitano. Linea Cosenza Catanzaro Lido Linea Cosenza San Giovanni in Fiore Linea Spezzano Albanese Lagonegro Linee Taurensi 1.3.4Sistema dei porti e aeroporti, interporti Sistema dei porti I nodi marittimi, infine, a parte il sistema dell attraversamento, che è reggino e ha una utenza multimodale e multitipologica, gli altri nodi regionali sono sostanzialmente di natura mercantile o turistica. La rivalutazione del ruolo e delle funzioni dei porti, nell area del Mediterraneo, può determinare una efficace alternativa al trasporto terrestre, in particolar 81

9 modo per tutte le aree che si affacciano sulle coste del Mediterraneo e per quei Paesi come l Italia che grazie alla sua centralità nell area del Bacino del Mediterraneo, consente ai porti meridionali di rappresentare il naturale e logico collegamento tra le aree del Centro- Nord Europa e quelle dell Africa settentrionale e dell estremo Oriente. Le vie d acqua, inoltre, possono determinare una valida alternativa al trasporto terrestre, attraverso una integrazione intermodale. In particolare, la Regione Calabria con i suoi 800 Km di costa può assumere un ruolo determinante nello sviluppo dei traffici marittimi futuri e quale collegamento di notevole interesse tra terra e mare. Le previsioni indicano infatti chiaramente che i maggiori incrementi nelle movimentazioni delle merci vi saranno con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo dell Europa orientale e dell Africa settentrionale piuttosto che tra i paesi dell Europa stessa. Portualità commerciale I porti calabresi sono inseriti nei sistemi portuali Basso Tirreno e Ionio Basso Adriatico. La rete SNIT comprende il solo porto di Gioia Tauro mentre il POR Calabria individua sette porti commerciali principali (Gioia Tauro, Villa San Giovanni, Vibo Valenzia, Reggio Calabria, Crotone, Corigliano, Saline Joniche), successivamente ripresi nell Accordo di Programma Quadro. Porto di Gioia Tauro (rete SNIT) Porto di Villa San Giovanni Porto di Vibo Valentia Porto di Reggio Calabria Porto di Crotone Porto di Corigliano Calabro Porto di Saline Joniche Portualità turistica Pur avendo uno sviluppo delle coste tra i maggiori d Italia, la Calabria possiede un numero 82

10 di porti turistici esiguo ed estremamente carente, e che solo in pochi casi offre ai diportisti la garanzia di un ormeggio sicuro per ogni tempo. Questi porti hanno anche attrezzature generalmente insufficienti. Porto di Bagnara Calabra Porto di Roccella Jonica Porto di Cetraro Porto di Tropea Porto di Amantea Porto di Cirò Marina Porto di Cariati Porto di Catanzaro Lido Sistema degli aeroporti Per quanto riguarda il trasporto aereo, pur costando di tre aeroporti - uno per il traffico internazionale a Lamezia, uno per l utenza dell area dello Stretto a Reggio Calabria, uno di supporto all industria turistica a Crotone, non riesce a proporsi in maniera sufficientemente valida allo scenario nazionale per la pochezza di servizi e delle attrezzature. Quello del trasporto aereo è un ruolo essenziale in Calabria, sia perché permette di alleviare e superare la sua perifericità geografica, sia perché supplisce, in alcuni casi, alla carenza delle infrastrutture terrestri. Nota dolente è l assenza di un sistema di intermodalità con la rete stradale e ferroviaria dedicata al collegamento diretto con gli aeroporti. Il sistema aeroportuale calabrese è costituito dagli aeroporti di Lamezia Terme (CZ), di Reggio Calabria (RC) e di Crotone (KR). Il bacino di riferimento dei tre aeroporti è rappresentato dall intero territorio regionale calabrese e da una limitata area della Sicilia. Gli aeroporti, differenziati per classe e per strutture, svolgono un diverso ruolo di collegamento, con le altre entità territoriali esterne alla regione. Con riferimento alla rete aeroportuale dello SNIT, solamente gli aeroporti di Lamezia Terme e di Reggio Calabria vi sono inclusi, potendo contare su un traffico passeggeri superiore a unità. L attuale PRT, inoltre, classifica come intercontinentale l aeroporto di Lamezia Terme e come internazionali gli aeroporti di Reggio Calabria e di Crotone... Sistema degli interporti Porto di Gioia Tauro Sistema degli snodi autostradali Snodo autostradale di Gioia Tauro Snodo autostradale di Lametia Terme Snodo autostradale di Villa San Giovanni Sistema degli scali ferroviari Scalo ferroviario di Gioia Tauro Scalo ferroviario di Lametia Terme Scalo ferroviario di Catanzaro Lido Scalo ferroviario di Villa San Giovanni Scalo ferroviario di Crotone Scalo ferroviario di Sibari (Regione Calabria, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria - Facoltà di Architettura - Dipartimento AACM, Carta dei Luoghi, Rapporto ). Il territorio comunale dei tre centri di Varapodio, Molochio e Terranova Sappo Minulio è 83

11 attraversato dalle strade provinciali SP 1, SP 29 e SP 30 e da una rete di strade comunali, rurali ed interpoderali. Le due strade provinciali garantiscono, anche, l allaccio con la A3 agli svincoli di Gioia Tauro o di Palmi. Elemento fondamentale del sistema relazionale sarà la costruenda Pedemontana il cui tracciato, che gravita verso i paesi di maggiore dimensione (Taurianova, Cittanova, ecc.), lambisce i territori comunali di Molochio e Terranova Sappo Minulio con la previsioni in progetto di un unico svincolo e, solo parzialmente, può costituire, pertanto, la soluzione del problema della mobilità di un territorio che durante lunghi periodi dell anno rimane isolato e che paga, comunque, un elevato tributo alla carenza infrastrutturale la cui soluzione non può essere affrontata in modo risolutivo dal solo PSA. Per il PSA che riguarda i Comuni di Varapodio, Molochio e Terranova Sappo Minulio, la mobilità sul ferrato è fenomeno totalmente esterno e l utilizzo delle Ferrovie dello Stato per i cittadini passa attraverso le stazioni di Gioia Tauro e di Rosarno; questa condizione ha causato una evidente carenza ed una chiara disarmonia nei sistemi della mobilità del territorio comunale del PSA, con notevoli ripercussioni anche di natura ambientale e di qualità della vita. La rete pubblica interurbana è sostanzialmente affidata al trasporto gommato gestito dalle autolinee Concessionarie delle varie tratte (Buda, Ferrovie della Calabria, Lirosi). 84

12 CONSUMI ENERGETICI E RIFIUTI Nel trattare il problema energetico e, nel descrivere le reti e le strategie regionali in materia, il redigendo Quadro Territoriale Regionale (QTR) scrive: ENERGIA ELETTRICA Individuazione La produzione di energia elettrica in Calabria deriva in larghissima parte da impianti di tipo tradizionale. In base ai dati del gestore nazionale della rete elettrica, relativi al 2007, gli impianti di generazione elettrica presenti nella regione sono 164, di cui 28 idroelettrici, 13 termoelettrici e 123 tra eolici e fotovoltaici17. Nel 2007 la produzione netta regionale è stata di 8.928,6 GWh, di cui il 91,93% generata da impianti termoelettrici (8.208,6 GWh), il 7,87% da impianti idroelettrici (702,4 GWh), lo 0,19% da fonte eolica (17 GWh) e lo 0,01 da impianti fotovoltaici (0,9 GWh). La principale fonte di energia destinata alla trasformazione in elettricità è il gas naturale, per una parte minore vengono utilizzate fonti energetiche rinnovabili e i prodotti petroliferi hanno un ruolo marginale. La regione registra negli ultimi anni un aumento del surplus di produzione netta rispetto all energia richiesta nella regione. Negli ultimi anni, l incidenza dell energia prodotta da fonti rinnovabili (idroelettrica, eolica, fotovoltaica e biomasse) ha registrato un progressivo aumento, raggiungendo circa il 30% della produzione regionale. In ambito programmatico, con la L.R , n. 42, la Regione Calabria, nelle more dell aggiornamento del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale), in vigore dal 2005, e della ripartizione nazionale delle produzioni di energia da fonti rinnovabili, ha aumentato il limite di autorizzazioni concedibili individuando i seguenti limiti da raggiungere entro il 2009, per ciascuna fonte rinnovabile: a) eolica: MW; b) fotovoltaica/termodinamica 400 MW; c) idraulica 400 MW; d) biomassa 300 MW. Per quanto riguarda le reti di trasmissione e distribuzione il sistema regionale è caratterizzato dalle dorsali principali longitudinali ionica e tirrenica (a 380 e 220 kv), che garantiscono il collegamento dei principali impianti di produzione con il sistema di distribuzione regionale e con le regioni limitrofe. Tuttavia, permangono ancora carenze infrastrutturali nel sistema della distribuzione che si traducono in una bassa qualità del servizio (numero e durata delle interruzioni nell erogazione di corrente). La densità della rete principale di distribuzione calabrese (a 380 e 220 kv) presenta un valore pari a 48,96 km/1.000kmq a fronte dei 66,73 delle Regioni Ob. CONV e dei 72,58 dell Italia. B. Interventi prioritari Il QTR/P conferma le principali previsioni di sviluppo del gestore della rete: potenziamento delle interconnessioni tra la rete elettrica siciliana e quella continentale (tra le stazioni elettriche di Rizziconi e Sorgente ME), al fine di favorire gli scambi di energia e di facilitare la connessione alla rete principale delle centrali eoliche in fase di realizzazione in Sicilia; realizzazione della Trasversale Calabra (elettrodotto a 380 kv) per il collegamento delle due dorsali ionica e tirrenica. Questo intervento, che consente di equilibrare i transiti sulle citate dorsali e migliorare i profili di tensione sulla rete primaria calabrese, contribuirà a ridurre le limitazioni sulle produzioni attuali e future in Calabria e agevolerà le attività di manutenzione sulla rete a 380 kv; riassetto rete nord Calabria, attraverso il completamento del rinforzo del sistema a 380 kv tra Altomonte e Laino, al fine di ridurre il rischio di congestioni nella sezione di rete tra Calabria e Basilicata; 85

13 potenziamento delle direttrici a 150 kv per la raccolta di produzione eolica in Calabria. Sono previsti interventi atti a favorire la sicurezza dell esercizio della rete a 150 kv nell area di Rossano e a ridurre i vincoli di rete che rischiano di condizionare l utilizzazione della produzione eolica prevista nell area di Crotone, in maniera da consentire l immissione in rete dell energia prodotta dai futuri impianti di produzione eolica previsti nell area. RETE DI DISTRIBUZIONE DEL GAS METANO Per quanto riguarda la rete di distribuzione del gas metano, la regione si colloca all ultimo posto in termini di popolazione regionale servita (75,9% della popolazione totale nel 2005), circa 20 punti percentuali in meno rispetto al resto dell Italia e 7 punti rispetto al Mezzogiorno. Ciò è dovuto al fatto che risultano ancora incomplete la reti regionali di adduzione principale e di distribuzione. A tal riguardo, la regione ha avviato di recente, nell ambito dell APQ Energia, i seguenti interventi: realizzazione del tratto tra Villa San Giovanni e Bianco per una lunghezza di circa 90 km; il completamento degli adduttori dell area industriale di Gioia Tauro; il completamento del tratto Caulonia Sant Andrea dello Ionio per una lunghezza di circa 50 km; interventi per l approvvigionamento dei comuni della regione ENERGIE RINNOVABILI La Regione Calabria intende contribuire al rispetto dei programmi di riduzione dei gas serra previsti dai protocolli di Kyoto, Montreal e Goteborg, attraverso la diversificazione delle fonti energetiche e l incremento dell energia prodotta da fonti rinnovabili. Le strategie regionali nel settore energetico, elaborate anche attraverso l aggiornamento del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), ed in coerenza con le innovazioni introdotte a livello strategico e normativo dalla Commissione Europea e dal Governo nazionale, sono orientate: a sostenere l incremento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili mediante l attivazione di filiere produttive connesse alla diversificazione delle fonti energetiche (la filiera delle biomasse, per esempio); a sostenere il risparmio energetico e l efficienza nell utilizzazione delle fonti energetiche in funzione della loro utilizzazione finale; a incrementare la disponibilità di risorse energetiche per usi civili e produttivi e 86

14 l affidabilità dei servizi di distribuzione; a sviluppare strategie di controllo ed architetture per sistemi distribuiti di produzione dell energia a larga scala in presenza di fonti rinnovabili. In tale contesto la necessità di interventi infrastrutturali si limita al miglioramento dell efficienza energetica e lo sviluppo di impianti ad energie rinnovabili: in pratica, gli interventi che riguardano le interazioni tra energia ed ambiente nel quadro degli impegni assunti in ambito internazionale per la riduzione dei gas serra. La politica energetica regionale, inoltre, nel considerare le potenzialità in termini di risorse locali (idriche, solari, eoliche, biomasse) e le opportunità di investimento ed occupazione che questi interventi possono offrire (da 25 a 100 unità di lavoro, tra dirette ed indirette per milione di euro investito, secondo recenti ricerche nel settore), ritiene di importanza strategica lo sviluppo di infrastrutture per la produzione di energia, elettrica e termica, basate su fonti rinnovabili, sia con interventi sugli impianti esistenti tecnologicamente obsoleti (in particolare, impianti idroelettrici), sia incoraggiando le nuove realizzazioni. Infatti, dal punto di vista dell incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili il territorio regionale offre ancora grandi potenzialità. Fonte idroelettrica. Per quanto riguarda la fonte idroelettrica è possibile una migliore utilizzazione a fini energetici dei bacini idrici più importanti della regione interessati dalle centrali idroelettriche del sistema della Sila Piccola e della Sila Grande, e dei sistemi del Lao-Battendiero e dell Alaco-Ancinale. Inoltre esistono ancora ampie potenzialità per lo sviluppo del cosiddetto idroelettrico minore, ovvero di piccoli impianti fino a 10 MW. Il PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) della Calabria ipotizza la possibilità realizzativa, al 2010, di diversi impianti equivalenti ad una produzione di oltre 200 GWh/anno. Con tale ipotesi gli effetti del raggiungimento di tale obiettivo sul risparmio di fonti fossili e di emissioni di anidride carbonica sono: combustibili fossili risparmiati (tep/a) , emissioni di CO2 evitate (t/a) Solare termico. Per lo sviluppo del solare termico il territorio regionale mostra situazioni molto favorevoli per la elevata disponibilità di radiazione solare. La Calabria, infatti, dispone di un irraggiamento solare compreso fra e kwh/m² per anno misurato su superficie orizzontale. La radiazione differisce solo del 10% tra le varie zone. Inoltre, la riduzione della radiazione solare dovuta a nuvole e cielo coperto nelle zone dei rilievi assomma a circa il 10% 87

15 e non ha effetti significativi sulla fattibilità dell uso degli impianti di riscaldamento solari. Riguardo alla domanda di riscaldamento degli ambienti, il 98% dei comuni mostra più di gradi giorno ed il 66% più di gradi giorno. Ciò indica che in Calabria si trova una significativa domanda di calore per riscaldamento sempre accompagnata da condizioni di radiazione favorevoli. Quindi, gli impianti solari impiegati sia per la preparazione dell acqua calda domestica che per il riscaldamento degli ambienti mostrano un alta fattibilità, accanto ad altre misure passive atte alla riduzione della domanda di riscaldamento. Considerando i tassi di installazione di mercati europei ben sviluppati e l obiettivo del governo italiano di installare 3 milioni di metri quadrati di collettori solari entro i prossimi 10 anni (vedi Libro Bianco sulle energie rinnovabili), il mercato potenziale in Italia può essere stimato corrispondente ad un area di nuovi collettori realisticamente installati annualmente compresa tra e mq. Questo numero corrisponde a tassi di incremento specifici che variano tra i 16 ed i 52 mq ogni 1000 abitanti per anno. Per la Calabria, si può prudenzialmente stimare la realizzazione di circa 1000 mq/anno. Nell ipotesi di realizzazione di tale obiettivo ( mq in 10 anni), al 2010 il risparmio energetico ammonterebbe a circa 7 MWh/a, con i seguenti effetti in termini di risparmio di energia primaria e di riduzione delle emissioni: combustibili fossili risparmiati (tep/a) 1500, emissioni di CO2 evitate (t/a) Gli investimenti complessivi stimati ammontano a circa 10 milioni di Euro. Fonte solare fotovoltaica. Anche per quanto riguarda la fonte solare fotovoltaica, la regione Calabria, offre condizioni meteo climatiche molto buone per l uso dell energia solare. Se riportiamo al livello della Calabria le ipotesi di diffusione espresse nel Libro Bianco possiamo ottenere uno sviluppo al 2010 delle installazioni fotovoltaiche corrispondenti ad una potenza di circa 1,5 MW. L energia prodotta da tali installazioni sarebbe di circa MWh/anno con i seguenti effetti in termini di risparmio di energia primaria e di riduzione delle emissioni: combustibili fossili risparmiati (tep/a) 520, emissioni di CO2 evitate (t/a) Il potenziale previsto può essere ripartito per l installazione di tetti fotovoltaici o per la realizzazione di centrali fotovoltaiche. Rifiuti. Nella Regione Calabria il recupero energetico potrà avvenire negli impianti all uopo dedicati 88

16 di Bisignano (CS ) e Gioia Tauro (RC) idonei a valorizzare la frazione combustibile derivante dalla gestione dei rifiuti. I due impianti di termovalorizzazione del combustibile derivato dai rifiuti risultano dimensionati per il trattamento di identiche quantità di combustibile derivato dai rifiuti ( t/a) e, nell ipotesi di utilizzo dell intera energia termica recuperata per la produzione di energia elettrica, potranno garantire la produzione di milioni di kwh ciascuno, con una potenza elettrica installata di 30-35MVA in ciascun impianto. In tal caso gli effetti sono: combustibili fossili risparmiati (tep/a) , emissioni di CO2 evitate (t/a) Biomasse. In Calabria i risultati dell analisi territoriale consentono di valutare in 152 Mwe il potenziale energetico complessivo da biomasse vegetali presenti nella Regione. In relazione alle iniziative di realizzazione di impianti nella regione già avviate (Strongoli, Mercure, Cutro, Scandale, Cosenza-Legnochimica, Catanzaro-Biozenith, ecc.), uno scenario cautelativo al 2010 prevede l insediamento di centrali elettriche alimentate da biomassa per una potenza complessiva di MW ed una producibilità di milioni di kwh. Gli effetti conseguenti alla realizzazione degli impianti di cui sopra, nello scenario minimo, sono: combustibili fossili risparmiati (tep/a) , emissioni di CO2 evitate (t/a) Fonte eolica. Per la fonte eolica una valutazione del potenziale eolico sfruttabile nella regione Calabria deriva dalle informazioni sulla disponibilità della risorsa vento a livello territoriale desunte dai risultati dell indagine conoscitiva svolta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) integrati con i risultati della campagna anemologica curata dell ENEL a partire dal La campagna ha comportato indagini ricognitive di tipo anemologico su oltre 130 stazioni di misura sull intero territorio nazionale; di queste 14 sono state installate in Calabria. Ritenendo in prima approssimazione interessante una velocità media annua del vento superiore a 4,5-5 m/s, in genere nei siti calabresi monitorati la velocità media del vento è prossima ai valori critici di accettabilità e, pertanto, piccole differenze di velocità o di forma della curva di durata della velocità del vento possono determinare le condizioni per la redditività dell investimento per la costruzione di una centrale eolica. Inoltre è importante rilevare che la peculiarità dell orografia calabrese fa sì che siti spazialmente contigui abbiano situazioni anemologiche 89

17 diverse; per tale motivo è rischioso estendere i risultati di misurazioni effettuate a zone diverse da quelle di misura. Appare evidente che le strategie orientate all incremento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, deve essere attuata nel rispetto dei valori naturali, paesaggistici, culturali ed ambientali dei contesti territoriali interessati. A tal riguardo il QTR/P, in coerenza con i contenuti del DGR n. 55 del 30 gennaio 2006 Indirizzi per l inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale e del L.R. n. 42 del 29 dicembre 2008 Misure in materia di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili, contribuisce: alla individuazione delle aree che, data l elevata sensibilità paesistica ed ambientale, non sono ritenute idonee all installazione di impianti e reti energetiche; alla individuazione delle aree che pur non essendo vincolate sono, per loro caratteristiche, zone sensibili e/o attenzione; alla definizione delle metodologie per la valutazione dell inserimento impianti e reti energetiche nel territorio. Il QTR/P inoltre, assume come propri i contenuti delle disposizioni normative sopra richiamate riguardanti le indicazioni da considerare nella scelta di localizzazione/autorizzazione degli impianti: evitare gli effetti cumulativi negativi nei confronti dell ambiente a seguito di una concentrazione di impianti e reti energetiche in una stessa area; valutare gli effetti cumulativi negativi nei confronti dell ambiente dovuti alla presenza nella stessa area di altre infrastrutture; valutare gli effetti cumulativi negativi nei confronti dell ambiente che si potrebbero generare in previsione dell attuazione di interventi proposte da altre iniziative (piani, programmi, progetti, ecc.); considerare prioritarie le vocazioni di sviluppo del territorio; favorire la nell localizzazione degli impianti in aree marginali, degradate o comunque inutilizzabili per attività agricole o turistiche. SISTEMA DELLE RETI IDRICHE SISTEMA IDRICO Il sistema regionale è caratterizzato da una buona disponibilità della risorsa idrica, con prelievi da fonti diverse, e con una distribuzione piuttosto omogenea sul territorio regionale. La quantità di acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale è in linea con la media nazionale. Tuttavia nel sistema permangono ancora numerose difficoltà, quali: 90

18 presenza di squilibrio quantitativo, legato all incremento stagionale della domanda nelle zone a vocazione turistica, specie costiera, ed all uso non idropotabile della risorsa (industriale e irriguo), spesso difficilmente quantificabile; elevate perdite nelle reti di adduzione e trasporto extra urbano e nelle reti di distribuzione (56%); carenza di serbatoi di accumulo per fare fronte ai picchi di domanda con conseguenti disservizi per gli utenti; scarsa qualità dell acqua ad uso idropotabile (elevata salinità) in alcune situazioni in cui la risorsa viene prelevata da pozzi con sovra emungimento delle falde. B. Interventi prioritari Gli interventi prioritari sono orientati a: riequilibrare la dotazione idrica per gli usi idropotabili, in particolare nelle zone a forte presenza turistica, attuando il completamento dei sistemi di approvvigionamento e adduzione primaria della risorsa idrica, iniziata nei precedenti periodi di programmazione; completare, adeguare e riefficientare i sistemi acquedottistici di offerta primaria ad uso potabile anche all interno dei centri urbani, incrementando la disponibilità di risorsa per altri usi (irriguo, industriale, idroelettrico); ridurre nelle aree costiere i prelievi dalle falde vulnerate o vulnerabili per insalinizzazione. SISTEMA FOGNARIO La rete fognaria presenta ancora una situazione complessiva di degrado, con alcuni tratti caratterizzati da gravi carenze, e con conseguenti pericoli per l igiene pubblica. In particolare si rilevano le seguenti criticità: copertura non ancora completata del sistema fognario (90,7% della popolazione residente); gravi insufficienze in numerosi tratti di rete fognaria; presenza elevata di reti fognarie di tipo misto (acque bianche e nere: 41,9% del totale). Gli interventi prioritari da realizzare sul territorio regionale sono: il completamento della rete fognaria nelle aree residue non servite; il recupero, l ammodernamento e il miglioramento delle reti esistenti, anche attraverso 91

19 interventi di manutenzione straordinaria, al fine di eliminare i rischi più gravi. SISTEMA DELLA DEPURAZIONE Il sistema di depurazione della regione è assolutamente inadeguato alle esigenze del territorio. Infatti, la percentuale della popolazione servita da impianti di depurazione completa delle acque reflue è pari solo al 41,9% della popolazione residente, rispetto al 55,4% osservato a livello medio nazionale e al 62,3 Mezzogiorno. Ciò è dovuto, soprattutto, all inadeguatezza degli impianti di depurazione sia strutturale (volumetria) che impiantistica (apparecchiature elettromeccaniche) in rapporto al carico inquinante. Gli interventi prioritari da realizzare su tutto il territorio regionale sono: riefficientamento degli impianti depurativi non funzionanti e l adeguamento di tutti quelli esistenti alla nuova legislazione sulle acque; realizzazione di nuovi impianti di depurazione per le aree non servite; la realizzazione di impianti per il riuso delle acque reflue (fino all impianto di 92 trattamento o post-trattamento) per fini: a) irrigui, per l irrigazione di colture e di aree destinate al verde e ad attività ricreative e sportive; b) civili, per tutte le idroesigenze dei pubblici servizi ad eccezione di quello potabile e per l alimentazione di reti duali di distribuzione; c) industriali, ad esclusione degli usi nel ciclo di preparazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.

20 SISTEMI IRRIGUI I sistemi irrigui delle aree agricole calabresi, gestiti da 15 Consorzi di Bonifica, sono costituiti in prevalenza da reti idrauliche collegate ad un unica fonte, dalla quale si diparte un adduzione principale, a servizio dei vari comprensori irrigui. Nel comparto si rilevano i seguenti problemi: bassa percentuale di superficie irrigata rispetto alla superficie irrigabile (33%); deterioramento delle opere di presa con conseguente minore disponibilità delle risorse idriche derivabili; basso livello di utilizzazione di acque non convenzionali (acque reflue depurate); vetustà delle reti di adduzione e distribuzione; problematiche correlate ai sistemi di gestione. Gli interventi previsti riguardano, in particolare, il riuso delle acque reflue trattate per fini irrigui (fino all impianto di trattamento o post-trattamento) e l ammodernamento delle opere di adduzione e distribuzione a servizio dei vari comprensori irrigui. SISTEMA DELLE RETI DI TELECOMUNICAZIONE In Calabria, le infrastrutture di connettività a banda larga (broadband), fattore abilitante per l accesso a servizi online di qualità e interattivi e per lo sviluppo dei servizi digitali, non risultano ancora adeguatamente diffuse. Gran parte delle aree territoriali (montane, rurali e periferiche) sono infatti ancora scoperte da servizi broadband, non sussistendo ancora le 93

21 condizioni di mercato per il diretto coinvolgimento degli operatori privati. Al fine di evitare situazioni di divario tecnologico fra le diverse aree territoriali (Digital Divide), il QTR/P sostiene la copertura dei servizi di connettività a banda larga su tutto il territorio regionale, prevedendo il completamento e/o la realizzazione: della Rete Regionale Pubblica a banda larga (o Sistema Pubblico di Connettività Regionale), per l erogazione dei servizi online a cittadini e imprese, per l interoperabilità e la cooperazione della Regione con le altre Amministrazioni pubbliche locali e per lo sviluppo della cittadinanza digitale; di Reti Locali nella aree territoriali svantaggiate in cui gli operatori privati non trovano le condizioni di mercato per intervenire direttamente. La realizzazione della Rete Regionale e delle Reti Locali dovrà tener conto dell eventuale riuso (ove tecnicamente fattibile ed economicamente conveniente) di quanto già realizzato, della possibilità di utilizzo di reti preesistenti e dovrà anche individuare il mix delle tecnologie disponibili (Wi-Fi, WiMax, Hyperlan, fibra, banda larga mobile, satellitare) che ottimizza il rapporto costo benefici. (Regione Calabria, QTR/P, Relazione ). Anche il PTCP della Provincia di Reggio Calabria tratta il comparto energetico e riporta i dati inerenti gli elettrodotti che attraversano il territorio provinciale con alcune riflessioni di carattere generale: Dai dati presenti sull ATLARETE61 e da quelli più aggiornati comunicati da Terna s.p.a. (che attualmente gestisce tutti gli elettrodotti ad alta tensione presenti sul territorio provinciale), risulta che in Provincia di Reggio Calabria sono presenti 38 linee elettriche ad alta tensione, di cui 3 a 380 kv e le restanti a 150 kv, collegate a 26 tra cabine primarie e stazioni elettriche (per le quali la fascia di rispetto rientra in genere nei confini dell area di pertinenza dell impianto stesso). La maggior parte delle linee elettriche corre in singola terna (ogni traliccio, cioè, sostiene una terna di conduttori che appartiene a una singola linea). Solo in 5 tratte fra quelle a 150 kv accade che alcune di queste linee corrano in doppia terna, condividendo cioè due linee diverse lo stesso sostegno... Le sorgenti di campo elettromagnetico ad alta frequenza Dai dati Arpacal risultano sul territorio provinciale attivi ben 696 sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenze. Di questi, 92 sono impianti radio, 87 ripetitori televisivi e 517 stazioni radiobase per telefonia mobile. La larga diffusione sul territorio degli impianti di telefonia mobile non deve comunque destare preoccupazione, perché si tratta per la quasi totalità dei casi di impianti di bassa potenza, soprattutto quando si tratta di impianti di nuova generazione (ad esempio gli impianti per la rete UMTS) dai quali l intensità dei 94

22 campi elettromagnetici emessa scende a livelli al di sotto di quelli previsti dalla normativa vigente già a qualche metro di distanza dalla sorgente. Tuttavia il controllo dei livelli di campo nell ambiente spetta all Arpacal, che propone ai gestori azioni di mitigazione e/o risanamento nei (rari) casi in cui si verificano superamenti delle soglie consentite dalla legge. I Comuni possono tuttavia regolamentare le installazioni degli impianti, imponendo il parere all autorizzazione da parte dell Arpacal e dell ASL e vincolando alcune zone del territorio particolarmente sensibili sia dal punto di vista dell esposizione della popolazione (scuole, ospedali, ecc.), sia per la salvaguardia dei beni architettonici e culturali. (PTCP della Provincia di Reggio Calabria, Preliminare, Relazione ). In riferimento ai ripetitori che insistono sul territorio del PSA, è sul territorio comunale di Molochio che, in base ai dati contenuti nella Carta dei Luoghi, sono ubicati due impianti di Radioripetitori, entrambi in località Monte Trepitò: una a quota 927 m.s.m. (lat ; long ; pot ) ed una a quota 800 m.s.m., in località C.da Catorella, (lat ; long ; pot ). Il territorio del PSA è attraversato da un elettrodotto che conduce l alta tensione e che ha come terminale il territorio di Oppido Mamertina ove è ubicata una centrale di trasformazione. Nella tabella seguente (estratto del PTCP) sono riportati gli elettrodotti che interessano, direttamente o indirettamente, l area del PSA. DENOMINAZIONE TENSIONE NOMINALE Fonte dati RIZZICONI-SAN PROCOPIO 150 kv Vettorializzazione IGM+Ortofoto 2006 e ATLARETE 2006 OPPIDO-TAURIANOVA 150 kv Terna s.p.a. LOCRI-OPPIDO 150 kv Terna s.p.a. 95

23 VARAPODIO Aspetti Idrici In premessa va rilevato come il consumo medio giornaliero indicato dai manuali (CNR) sia di 120 litri per persona nel caso di usi privati, di 150/300 litri per persona relativamente agli alberghi ed di 50 litri per allievo nel caso delle scuole, solo per indicare alcuni degli usi idrici più importanti. La fornitura idrica della città di Varapodio è garantita da pozzi e da sorgenti comunali e, negli ultimi anni, ha registrato l erogazione delle seguenti quantità: ANNO CONSUMI mc NUMERO UTENZE / / Si può rilevare come il consumo idrico mantenga una lieve oscillazione attorno a valori stabilizzati, con una media pro capite erogata che si aggira attorno ai 64,41 mc/ab annui, pari a 0,18 mc di consumo giornaliero pro capite, mentre stranamente, rimane pressochè inalterato negli ultimi anni il numero delle utenze e nel 2007 si registra un picco di consumi che porta la media annua per abitante a 74,69 mc, pari a 0,20 mc di consumo giornaliero pro capite. Rifiuti Solidi Urbani Sul territorio comunale di Varapodio non insistono aree destinate a discarica o a raccolta di rifiuti solidi urbani. La raccolta dei rifiuti avviene anche in maniera differenziata, pur se le quantità di tale selezione appaiono al momento non particolarmente significative rispetto ai totali. I rifiuti vengono conferiti a discarica ubicata all esterno del territorio comunale e le quantità sono le seguenti. PRODUZIONE RIFIUTI SOLIDI URBANI ANNO Kg. di RSU

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