Tematizzare è il metodo migliore anziché parlare di sviluppo in generale.

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1 Piemonte Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Via Roma Torino tel r.a. - telefax info@cnapiemonte.it Intervento Filippo Provenzano Segretario CNA Piemonte Convegno CGIL Piemonte 24/01/2014 "Lavoro, energie rinnovabili e futuro: una scommessa green per il Piemonte" Ringrazio per l'invito. Inizio subito col dire che è utile e apprezzabile che si realizzino momenti di confronto che mettano al centro il tema dello sviluppo e dell'occupazione e non si facciano solo incontri sulla contabilità della crisi. Apprezzabile parlare di futuro La nostra Assemblea elettiva del settembre scorso aveva proposto questo taglio. Il titolo del confronto pubblico lo abbiamo chiamato Futuro artigiano Tematizzare è il metodo migliore anziché parlare di sviluppo in generale. L'ambito della green economy è un approccio generale all'idea di sviluppo ancorato al principio della sostenibilità. Cerco di portare il punto di vista dell'artigianato e delle piccole imprese in genere, che rappresentano solo una parte, per quanto significativa, delle imprese attive nelle filiere della green economy. Siamo talmente convinti della necessità di un modello di sviluppo incentrato sulla sostenibilità che in tutti questi anni di forte crisi abbiamo sempre insistito sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e sulla messa in sicurezza del territorio e non sul costruire per costruire. Tuttavia questa crisi troppo lunga e pesante ci impone oggi di usare tutte le leve a nostra disposizione per rimettere in moto quanto prima economia e occupazione, specialmente in una regione come il Piemonte che vive una situazione di crisi più acuta e pesante rispetto ad altre aree del Paese. Tematizzare metodo ok Green: per CNA idea di sviluppo Punto di vista artigianato Siamo convinti: occorre puntare su sviluppo e sostenibilità Usare tutte le leve per ripartire... specie in Piemonte

2 Lo stesso fenomeno dei cosiddetti forconi ha visto nella nostra regione un espressione più forte e duratura, segno che nel nostro territorio c è un malessere sociale molto più profondo e trasversale. La green economy in particolare ci impone la necessità di elaborare politiche pubbliche che vedano un ruolo pesante per le politiche industriali: il grande assente di tutto il ragionamento sulla crisi e nella crisi. Gli unici due tentativi di offrire una politica industriale sono stati Industria 2015 del ministro Bersani e Jobs Act del segretario PD Renzi. Questo sforzo elaborativo ci induce anche a qualche innovazione circa il metodo di elaborazione. Lancio subito una proposta: forse dovremo condividere tra parti sociali proposte che poi assieme presentiamo e sosteniamo nei confronti della politica, anziché avere un atteggiamento attendista con il successivo rito della concertazione che, come vediamo, qui in Piemonte è fumosa e inefficace, con il risultato che oggi rischiamo di non poter vedere approvare la programmazione dei Fondi Europei per il per i noti problemi che investono la Regione Piemonte. Rischiamo di perdere risorse e comunque rischiamo di perdere tempo molto prezioso che le imprese non hanno. Green ci impone un insieme di politiche. Forte ruolo delle politiche industriali Serve innovazione di metodo nella elaborazione Riti concertativi lunghi e inefficaci Il Piemonte rischia di perdere risorse o vederle tardi Fatte queste considerazioni introduttive provo ad entrare di più nel merito. Occorre ragionare in termini concreti su come la green economy sia già un fatto operativo e avviato, e quanto invece è ancora una pista di lavoro da rendere concreta. Parlare di Green economy e di artigianato è un elemento molto utile e stimolante. Green economy: tra realtà e potenzialità Artigianato e green economy Segnalo subito che la Regione Piemonte ha di recente pubblicato una specifica ricerca, condotta dall'ires Piemonte, sul rapporto tra artigianato e Green economy. La Green economy vede al suo interno una molteplicità di attori. I dati che abbiamo a disposizione ci dimostrano che le imprese attive a vario titolo nel campo della green economy sono molto spesso di piccola o piccolissima dimensione. Nella green: molti attori, ma forte peso artigianato e piccola impresa

3 Tuttavia occorre essere chiari sul fatto che la green economy, al pari di altri ambiti economici, è una filiera costituita da una molteplicità di specializzazioni e attori diversi di varie dimensioni. In questo quadro si colloca l'artigianato e la piccola impresa: sia come presenza già attiva che come potenzialità di sviluppo ulteriore. Il settore delle costruzioni è uno dei pilastri fondamentali della Green economy e vede al suo interno molti attori: committenti, progettisti, produttori di materiali componenti, promotori immobiliari, imprese di edilizia generale, artigiani e imprese specialistiche. L'artigianato ha un ruolo forte nell'edilizia in generale ed in particolare nelle attività che riguardano: gli impianti fotovoltaici e del solare termico e quindi anche della climatizzazione estiva ed invernale, gli isolanti, i sistemi di involucro, i serramenti. Parliamo quindi di eco-costruzione: cioè le costruzioni, o parti di esse, che, in tutte le fasi del loro ciclo di vita, hanno un impatto sull'ambiente minore rispetto ai sistemi edilizi correnti. L'eco-costruzione vede probabilmente il numero maggiore di imprese attive rispetto a quelle attive nel complesso della green economy, con una prevalenza di imprese di piccola e piccolissima dimensione. Dobbiamo chiederci come possiamo attivare leve che incentivino questo ambito. C'è sicuramente una crescente cultura e sensibilità in tema ambientale e di sostenibilità, sia tra i cittadini che tra le imprese. Tuttavia, il vero impulso è arrivato attraverso politiche e normative di provenienza europea. Le prime normative europee sul risparmio energetico si sono sviluppate a partire dalla crisi petrolifera del Tuttavia è una filiera con imprese diverse per specializzazione e dimensione Pilastro green: settore costruzioni, molti attori diversi Varie specializzazioni artigiane presenti Molte imprese attive nella eco-costruzione: molte piccole e piccolissime Quali leve incentivano imprese e cittadini: occorre andare oltre la sensibilità Sinora leva normativa: ok adempimento, ma non basta Più di recente sono stata introdotte direttive come ad esempio l'obbligo di certificazione energetica, che ha portato con sé la trasformazione delle tecnologie costruttive delle nuove costruzioni e lo sviluppo di metodologie e prodotti per la riqualificazione e manutenzione del patrimonio edilizio esistente.

4 Il tema della riqualificazione e in generale della riqualificazione a fini di sostenibilità è diventato un impegno costante e duraturo in diversi momenti e iniziative delle associazioni di rappresentanza di impresa. Per quello che riguarda la CNA, il Salone Restructura ha assunto negli ultimi 25 anni una connotazione sempre più esplicita verso l'ambito della sostenibilità: rendendo evidente lo spazio e l'importanza che riguarda i prodotti e la realizzazione di manufatti e di sistemi impiantistici. Per capire la rilevanza provo a dare qualche numero circa il peso economico e sociale dei settori afferenti alla green economy (sono dati elaborati dal Centro studi di CNA Nazionale) - 5,6 milioni i posti di lavoro in Europa - il 23,6% delle imprese italiane con almeno un dipendente tra il 2009 e il 2012 ha investito in tecnologie e prodotti green - nei settori considerati più green si registrano nuove imprese e aumento degli occupati - in edilizia, il mercato del recupero e del rinnovo è spesso l'unico sbocco per le imprese del settore: 60 miliardi di euro sono gli investimenti realizzati durante questi anni di crisi. - le riqualificazioni assicurano oltre il 60% del fatturato dell edilizia: le imprese che operano nel comparto edilizio e rappresentano l'11% del prodotto nazionale lordo con una occupazione diretta di circa 2,5 milioni di persone - il 97% di queste imprese sono micro e piccole imprese, con una netta prevalenza di quelle che impiegano un numero di addetti inferiore alle 10 unità (circa il 75%) Oltre l adempimento la green deve essere una scelta, anche conveniente Il salone Restructura testimonia questo passaggio Qualche numero per capire il fenomeno Più le imprese sono strutturate, più investono in green. Green: più imprese più occupati. Recupero e rinnovo sono per l edilizia l unico sbocco in questo periodo di crisi: 60 miliardi investiti con questa finalità in questi anni di crisi - settore delle energie rinnovabili: imprese Possiamo stimare che l'8-10% di questi dati e volumi possano riguardare l'economia e l'occupazione in Piemonte.

5 Qualche considerazione: L'applicazione della logica green al sistema produttivo aziendale e alla realizzazione di prodotti realizza un ambito di reale innovazione in cui le imprese sono impegnate, quindi green = innovazione. Tale innovazione rende anche più vendibile e anche più esportabili i prodotti e i sistemi: quindi c'è anche un nesso tra green ed export. Logiche green = innovazione nelle imprese Più green più export Merita fare ora una riflessione sulle politiche di incentivazione a favore della green economy: occorre puntare sugli investimenti pubblici a favore della riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico ma occorre anche stimolare la domanda privata Investimenti pubblici per patrimonio pubblico... ma anche stimolare domanda privata Le nostre proposte al riguardo sono: - Riforma fiscale green una riformulazione del carico fiscale su imprese e consumi per premiare chi inquina di meno. Si tratta di un operazione a gettito invariato, perché i carichi fiscali verrebbero spostati, senza creare nuove aliquote. Chi inquina meno = meno carico fiscale Ci pare invece vada nella direzione opposta l applicazione dell IMU sugli impianti fotovoltaici superiori ai 3 kilowatt (vedi (circolare Agenzia Entrate dicembre 2013) - Abolizione del Sistri Il famigerato sistema di tracciabilità dei rifiuti un sistema truffaldino, falso e inefficace è costato alle imprese, tra costi diretti e indiretti, oltre 400 milioni di euro. Contestualmente definizione concertata di un nuovo sistema di tracciabilità. Abolire Sistri e definire un nuovo sistema di tracciabilità Le misure più urgenti - prolungare e stabilizzare le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di efficienza energetica - rilanciare nuovi incentivi sulla produzione di energia da fotovoltaico, finalizzati ai piccoli impianti di famiglie e imprese e proporzionati a costi e benefici degli interventi Prolungare e stabilizzare detrazioni 65% Nuovi incentivi su produzione energetica da fotovoltaico

6 - abolire il Sistri e definire rapidamente un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, che garantisca un reale controllo del flusso dei rifiuti, un vero strumento di contrasto e repressione delle ecomafie, che non pesi economicamente sulle imprese e sui servizi - più in generale puntare ad una riduzione significativa della bolletta energetica. Siamo consapevoli del nodo delle risorse pubbliche da reperire Il Piemonte attraverso le risorse messe a disposizione dal Decreto del Fare del Governo Letta ha a disposizione solo poco più di 5 milioni di euro a valere per interventi di efficienza energetica. La bozza di Programma Operativo Regionale che usa le risorse europee del FESR prevede per settennio di spendere a vario titolo il 20 % pari a circa 160 milioni di euro per le politiche green a cui si può immaginare di aggiungere qualche risorsa dedicata in particolare per le grandi città in chiave Smart City. In questo quadro è del tutto evidente che c'è una non trascurabile leva finanziaria, ma non in grado da sola di mettere in moto processi di investimento e sviluppo. Noi ribadiamo quindi la necessità di interventi statali al netto dei fondi europei. Consapevoli delle poche risorse esistenti In Piemonte Decr. del Fare 5 milioni per efficienza energetica POR-FESR circa 160 milioni su 7 anni Quindi necessario andare oltre con nuove misure statali al netto Fondi U.E. Ribadiamo: riteniamo infatti che a fronte di una perdurante crisi, che investe tutto il corpo sociale, l'enorme mole di depositi bancari costituisca un importante bacino di ricchezza da stimolare, se si crea un clima di fiducia, che rimette in moto consumi e piccoli investimenti privati. Il rapporto Green Italy 2013 realizzato da UnionCamere e Symbola promuove il Piemonte come una delle realtà che vede imprese, dopo Roma e Milano, che di più hanno investito in modelli di sviluppo sostenibili ed ecologici (La Stampa Nord-Ovest Economia di martedì 21 gennaio scorso): circa 11 mila imprese piemontesi. Il rapporto mette in luce anche previsioni di incrementi occupazionali per l'anno in corso di circa 200 mila unità a livello nazionale. Noi non siamo in grado di confermare queste previsioni ottimistiche per il Piemonte. Riteniamo però che tutti i settori più innovativi abbiano un potenziale più alto per svilupparsi e quindi per produrre incrementi occupazionali. Necessario quindi stimolare la domanda: i depositi bancari crescono. Indurre a usarli Torino/Piemone già promosse green: 11 mila imprese piemontesi hanno già investito Previsioni di incremento di imprese e occupazione: forse

7 Siamo però convinti che formazione ed education in generale siano un requisito indispensabile per alimentare tanto il sistema del sapere a partire dalla ricerca, quanto la condizione di competitività delle nostre imprese, che dovranno sempre più essere tali attraverso le risorse umane. In questo quadro è fondamentale il ruolo della ricerca e dell Università, che però devono essere più attente al rapporto anche con la micro impresa Convinti però che formazione ed education sono fondamentali per competitività imprese e green in particolare In conclusione la diciamo così: per quello che ci riguarda Green economy vuol dire operare per una riconversione complessiva dell economia, in termini di compatibilità ambientale, sociale ed economica. Un idea di cambiamento che riguarda tutte le attività: dal taxi all estetista, Green come leva di riconversione complessiva dell economia Riconversione e cambiamento che riguarda tutti dal metalmeccanico all orafo, sia i processi produttivi che i prodotti. Un azione costante e concreta.