Procedendo con ordine si distinguono:
|
|
- Marta Fede
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 L'OBIETTIVO L'obiettivo è, sicuramente, la parte più importante della macchina fotografica in quanto solo con una buona ottica si ottengono buoni risultati, per questo motivo l'argomento verra trattato in modo dettagliato. Un obiettivo, nell'ambito della disciplina ottica, è un sistema di lenti, singole o multiple, che permette la proiezione di un'immagine luminosa su una superficie. La sua funzione è quella di catturare la luce emessa da un qualunque oggetto e proiettarla tutta sullo stesso punto della superficie. La caratteristica principale di un obiettivo è la lunghezza focale, ossia la distanza compresa tra l immagine nitida prodotta e la lente quando è a fuoco un soggetto all infinito. Tale dimenzione viene espressa in millimetri e indica la distanza ottica fra il piano di proiezione e il centro ottico dell'obiettivo. Questo parametro, insieme alle dimensioni del piano di proiezione, definisce l'angolo di campo, ovvero l angolo tra la lente d entrata dell obiettivo e l area delimitata dal formato. La misura è comunemente indicata in gradi ed è in relazione alla diagonale del formato. La profondità di campo è lo spazio posto davanti e dietro il piano di messa a fuoco entro il quale il soggetto appare sufficientemente nitido, è possibile controllare la sua ampiezza grazie all uso del diaframma: più il diaframma è aperto minore sarà l ampiezza della profondità di campo; più il diaframma è chiuso più la profondità di campo sarà ampia. Per ogni impostazione dell'obiettivo, c'è un'unica distanza a cui gli oggetti appaiono perfettamente a fuoco; la nitidezza diminuisce gradualmente in avanti (verso il fotografo) e indietro (in direzione opposta al fotograso). La profondità di campo, d'attronde, è importante perché consente al fotografo di comunicare efficacemente le proprie idee visive e di sottolineare la separazione tra diversi elementi dell'immagine. La grande famiglia degli obbiettivi si può dividere in cinque categorie principali: l'obiettivo normale, il teleobiettivo, il grandangolare, l'obiettivo speciale e lo zoom. La grande famiglia degli obbiettivi si può dividere in cinque categorie principali: l'obiettivo normale, il teleobiettivo, il grandangolare, l'obiettivo speciale e lo zoom.
2 L'obiettivo normale ha un angolo di inquadratura di circa 46, di solito si tratta di un 50 mm ed il suo compito è realizzare inquadrature che restituiscano un'immagine della realtà senza particolari ingrandimenti o modifiche. Il teleobiettivo ha una lunghezza focale superiore ai 70 mm o maggiore, è formato da un gruppo di lenti anteriore convergente e da un gruppo posteriore divergente che hanno la funzione di ridurne l'ingombro. In questi l'angolo di inquadratura diminuisce in modo proporzionale con l'aumento della lunghezza focale. Il teleobiettivo ha la funzione fondamentale di ingrandire il soggetto dell'inquadratura, per questo viene usato nel caso in cui si desideri isolare maggiormente il soggetto a fuoco dallo sfondo sfocato. Questa caratteristica viene chiamata compressione prospettica dei piani della scena e viene sfruttata dai fotografi per aumentare l'espressività del soggetto. Il grandangolare ha una lunghezza focale inferiore ai 35mm, ciò consente un angolo di campo molto vasto ottenendo cosi un aumento delle distanza tra i vari piani della scena e aumentando la profondità di campo nitido disponibile. Inoltre, offre una prospettiva che porta ad aumentare la proporzione dei soggetti in primo piano facendoli apparire, molto più grandi di quelli in secondo piano. Il grandangolo al contrario dei teleobiettivi esercita un effetto di riduzione della scena tanto più forte quanto più è corta la focale dell'obiettivo usato. Gli obiettivi speciali hanno un uso specialistico, i più comuni sono: obiettivi macro e supermacro, decentrabili tilt & shift, fish-eye, catadiottrici, ottiche super luminose e obiettivi stabilizzati. Procedendo con ordine si distinguono: Macro e supermacro: progettati per fotografare a distanza ravvicinata, realizzati per fornire la massima nitidezza riprendendo soggetti a breve distanza, con la capacità di correggere al massimo la distorsione ottica al fine di ottenere elevati ingrandimenti o ingrandimenti estremi (nel caso dei supermacro), sono molto usati per la fotografia degli insetti. Decentrabili shift: lenti montate su un meccanismo che permette all'obiettivo di alzarsi o abbassarsi rispetto alla normale posizione di scatto evitando così le distorsioni prospettiche, viene molto usato nell'architettura per evitare il fenomeno delle linee cadenti. Decentrabile tilt: lenti montate su un meccanismo che gli permette di inclinare (basculante) l'obiettivo verso l'alto o verso il basso espandendo la profondità di campo nitido. Fish-eye: obiettivo usato per la fotografia astronomica capace di generare un'immagine con una prospettiva sferica, è un superangolare che riesce ad abbracciare una prospettiva di 180 o fino a 220 anche se con copiose
3 distorsioni. Catadiottrici: obiettivo che usa un sistema di specchi convessi che gli permette di ottenere grandi lunghezze focali (500, 1000 mm)con piccole dimensioni, anche questo nasce per l'astronomia ma il prezzo abbastanza contenuto ne ha permesso l'utilizzo anche in altri settori, tuttavia le immagini realizate risultano caratterizate da una scarsa nitidezza. Ottiche super luminose: si considerano luminosi quegli obiettivi che hanno una massima apertura fra 1,4 e 2. Essenziale in condizione di luce molto scarsa, vengono anche usate per fotografare soggetti che non consentono tempi di posa molto lunghi, per la grandezza delle lenti sono esposte al rischio di riflessi parassiti. Obiettivi stabilizzati: si usano per risolvere il problema del mosso che si presenta con ottiche di lunga focale. Consente l'uso di teleobiettivi anche senza ricorrere al treppiede. Lo zoom è un ottica a focale variabile, ha la possibilità di variare la posizione reciproca delle lenti mantenendo costante la messa a fuoco effettuata. L'obiettivo normale ha un angolo di inquadratura di circa 46, di solito si tratta di un 50 mm ed il suo compito è realizzare inquadrature che restituiscano un'immagine della realtà senza particolari ingrandimenti o modifiche. Il teleobiettivo ha una lunghezza focale superiore ai 70 mm, è formato da un gruppo di lenti anteriore convergente e da un gruppo posteriore divergente che hanno la funzione di ridurne l'ingombro. In questi l'angolo di inquadratura diminuisce in modo proporzionale con l'aumento della lunghezza focale. Il teleobiettivo ha la funzione fondamentale di ingrandire il soggetto dell'inquadratura, per questo viene usato nel caso in cui si desideri isolare maggiormente il soggetto a fuoco dallo sfondo sfocato. Questa caratteristica viene chiamata compressione prospettica dei piani della scena e viene sfruttata dai fotografi per aumentare l'espressività del soggetto. Il grandangolare ha una lunghezza focale inferiore ai 35mm, ciò consente un angolo di campo molto vasto ottenendo cosi un aumento delle distanza tra i vari piani della scena e aumentando la profondità di campo nitido disponibile. Inoltre, offre una prospettiva che porta ad aumentare la proporzione dei soggetti in primo piano facendoli apparire, molto più grandi di quelli in secondo piano. Il grandangolo al contrario dei teleobiettivi esercita un effetto di riduzione della scena tanto più forte quanto più è corta la focale dell'obiettivo usato.
4 Gli obiettivi speciali hanno un uso specialistico, i più comuni sono: obiettivi macro e supermacro, decentrabili tilt & shift, fish-eye, catadiottrici, ottiche super luminose e obiettivi stabilizzati. Procedendo con ordine si distinguono: Macro e supermacro: progettati per fotografare a distanza ravvicinata, realizzati per fornire la massima nitidezza riprendendo soggetti a breve distanza, con la capacità di correggere al massimo la distorsione ottica al fine di ottenere elevati ingrandimenti o ingrandimenti estremi (nel caso dei supermacro), sono molto usati per la fotografia degli insetti. Decentrabili shift: lenti montate su un meccanismo che permette all'obiettivo di alzarsi o abbassarsi rispetto alla normale posizione di scatto evitando così le distorsioni prospettiche, viene molto usato nell'architettura per evitare il fenomeno delle linee cadenti. Decentrabile tilt: lenti montate su un meccanismo che gli permette di inclinare (basculante) l'obiettivo verso l'alto o verso il basso espandendo la profondità di campo nitido. Fish-eye: obiettivo usato per la fotografia astronomica capace di generare un'immagine con una prospettiva sferica, è un superangolare che riesce ad abbracciare una prospettiva di 180 o fino a 220 anche se con copiose distorsioni. Catadiottrici: obiettivo che usa un sistema di specchi convessi che gli permette di ottenere grandi lunghezze focali (500, 1000 mm)con piccole dimensioni, anche questo nasce per l'astronomia ma il prezzo abbastanza contenuto ne ha permesso l'utilizzo anche in altri settori, tuttavia le immagini realizate risultano caratterizate da una scarsa nitidezza. Ottiche super luminose: si considerano luminosi quegli obiettivi che hanno una massima apertura fra 1,4 e 2. Essenziale in condizione di luce molto scarsa, vengono anche usate per fotografare soggetti che non consentono tempi di posa molto lunghi, per la grandezza delle lenti sono esposte al rischio di riflessi parassiti. Obiettivi stabilizzati: si usano per risolvere il problema del mosso che si presenta con ottiche di lunga focale. Consente l'uso di teleobiettivi anche senza ricorrere al treppiede. Lo zoom è un ottica a focale variabile, ha la possibilità di variare la posizione reciproca delle lenti mantenendo costante la messa a fuoco effettuata.
5 LA PROFONDITA' DI CAMPO In termini ottici, un obiettivo non può mettere a fuoco contemporaneamente oggetti a distanze diverse. Una volta messo a fuoco un oggetto ad una certa distanza, tutti gli altri oggetti al di qua ed al di là dell'oggetto a fuoco saranno più o meno "sfocati". Tuttavia entro certi limiti l'occhio ne accetta l'immagine come nitida. La zona entro la quale, per certe condizioni di ripresa, gli oggetti vengono riprodotti come accettabilmente nitidi, si chiama profondità di campo. Con un obiettivo da 75mm messo a fuoco su un oggetto a 4 m e chiuso a f/, gli oggetti riprodotti in maniera "nitida" si troveranno tra 3 e 6 metri. L'esempio suggerisce che la profondità di campo dipende da tre fattori: la lunghezza focale dell'obiettivo (in teoria la marca dell'obiettivo è irrilevante); la distanza sulla quale l'obiettivo viene regolato; il diaframma. In particolare la profondità di campo aumenta: con l'inverso della lunghezza focale; un 28mm avrà, a parità di diaframma, una profondità di campo maggiore di un 50mm, e quella di quest'ultimo sarà maggiore di quella di un 200mm; con la distanza di messa a fuoco; se regoliamo lo stesso 75 mm su 7 metri mantenendo f/, gli oggetti riprodotti in maniera nitida si troveranno tra 4 e 20 metri; con il valore numerico del diaframma; con l'obiettivo regolato su 7 metri ma con f/16 invece di f/, la profondità di campo si estende tra 3,5m e l'infinito. Quando la combinazione di tutti i fattori elencati fa sì che la profondità di campo si estenda fino all'infinito, la distanza sulla quale è regolato l'obiettivo viene detta "distanza iperfocale". Nel caso indicato, 7m è la distanza iperfocale di un 75 mm a f/16, mentre a f/22 la distanza iperfocale dello stesso obiettivo sarà 5m. Tutto questo ci dice solo fino a dove verranno rappresentati in maniera nitida i punti al di là della distanza iperfocale. Cosa succede dei punti al di qua? Verrano rappresentati in maniera nitida i punti tra la distanza iperfocale e la sua metà, cioè a f/ i punti tra 7 e 3.5 metri; a f/22 i punti tra 5 e 2.5 metri. In sintesi, per un obiettivo di lunghezza focale 75 mm: a f/16 la distanza iperfocale è di 7m. Se l'obiettivo è messo a fuoco su questa distanza la profondità di campo si estenderà dall'infinito a 7:2 = 3,5m a f/22 la distanza iperfocale è di 5m. Se l'obiettivo è messo a fuoco su questa distanza la profondità di campo si estenderà dall'infinito a 5:2 = 2,5m
6 Forzando un po il concetto di definizione di distanza (una distanza è pur sempre una lunghezza) può essere utile visualizzare la distanza iperfocale come un punto, a partire dal quale si estende nei due sensi una zona di nitidezza: da un lato fino all'infinito, dall'altro fino alla metà della distanza iperfocale stessa. A cosa serve la distanza iperfocale? Ad avere contemporaneamente "a fuoco", cioè nitidi, sia il primo piano che lo sfondo di un'immagine, o, in altre parole, per avere la massima estensione della profondità di campo per ogni valore di diaframma. Ma per questo, non basta chiudere il diaframma? No, è la combinazione dell'uno con l'altra che garantisce il risultato desiderato: se scegliamo 7m come distanza di messa a fuoco di un 75mm, questa sarà "iperfocale", cioè darà nitidezza fino all'infinito, a f/16, ma non sarà iperfocale a f/ o f/8. Viceversa, se per qualsiasi ragione scegliamo di lavorare a f/16 e vogliamo la massima estensione della profondità di campo dobbiamo mettere a fuoco su 7m, non su 6 o su 9. Possiamo sperimentare facilmente quanto detto sopra, avendo davanti un obiettivo, preferibilmente un 50 mm, in modo che gli esempi che seguono possano essere facilmente ripetuti. Senza dimenticare però, che la profondità di campo è una caratteristica basata su una tolleranza soggettiva della nitidezza e diversi fabbricanti possono adottare scale diverse. Così uno Zeiss Distagon 50 mm per medio formato, un vecchio Canon 50 mm f/1,8 ed uno zoom Canon mm regolato su 50mm rivelano visibili differenze. Occorre che l'obiettivo abbia incisa sul barilotto una serie di coppie di numeri indicanti le aperture del diaframma, che va per l'appunto sotto il nome di "scala delle profondità di campo", come per es *
7 Per ogni coppia, uno dei due valori corrisponde al limite inferiore della profondità di campo, il secondo al limite superiore. Il segno * è la tacca di riferimento per la messa a fuoco. Da sola, la scala delle profondità di campo è assolutamente inutile: essa va utilizzata insieme alla ghiera delle distanze. La scala delle profondità di campo è fissa, la ghiera delle distanze è ovviamente mobile in funzione della distanza su cui si mette a fuoco. Esempio N 1 Mettiamo a fuoco il nostro 50mm su 2m, e supponiamo di lavorare a f/. Le distanze sotto i due numeri sulla scala delle profondità di campo sono all'incirca 1,5m e 3,5m, distanze che delimitano appunto la zona di nitidezza. 1, 5m Esempio N I ,2m 3,5 m Mettiamo ora a fuoco all'infinito: sotto uno dei due troveremo ± 4.5, sotto l'altro non troveremo nulla, dato che cade al di fuori della scala delle distanze I , infinito 5m Il limite minimo della profondità di campo è 4,5m, quello massimo è l'infinito (più in là dell'infinito non si può andare) Esempio N 3 Spostiamo quindi il segno di infinito sotto questo "vuoto". L'obiettivo sarà ora a fuoco su 4.5 m, e sotto l'altro troveremo all'incirca 2.2 m I , infini 4,5m 2m to Il limite minimo della profondità di campo è 2,2m, quello massimo è ancora l'infinito, mentre 4,5m rappresenta la distanza iperfocale per un 50 mm a f/. Questo illustra la relazione tra distanza iperfocale e massima profondità di campo. Continuando in maniera analoga potremmo osservare come a f/8 la d.i. è ± 6 m, il limite massimo della profondità di campo è sempre l'infinito ma il limite minimo si è allontanato a 3 m; al contrario a f/16 la d.i. è di ± 3 m il limite minimo si è avvicinato ad 1,5m, il che non rappresenta nulla di nuovo: com'è noto a diaframmi più chiusi
8 corrisponde una maggiore profondità di campo. Detto questo, come si trova la distanza iperfocale? si sceglie il valore di diaframma da utilizzare; si pone il simbolo di infinito che si trova sulla scala delle distanze sotto uno dei valori del diaframma scelto sulla scala delle profondità di campo. Quale? Non c'è scelta, il simbolo di infinito può muoversi solo entro la tacca di messa a fuoco e metà della scala di profondità di campo; a questo punto l'obiettivo si trova automaticamente regolato sulla distanza iperfocale; il limite minimo della profondità di campo sarà automaticamente impostato sotto l'altro valore del diaframma scelto sulla scala delle profondità di campo, e sarà uguale alla metà della distanza iperfocale. Se per esempio vogliamo ottenere una zona nitida da 1,5 a 3,5 metri, che diaframma dobbiamo utilizzare? Risposta: muovere la ghiera di messa a fuoco finchè i due valori 1.5 e 3.5 (le distanze) non si trovano rispettivamente in corrispondenza di una coppia di valori di diaframma indicati sulla scala delle profondità di campo (esempio N 1 letto al contrario). Questo avverrà per i valori di f/ che è quindi il diaframma da adottare. L'obiettivo è automaticamente a fuoco su 2 metri. Lo stesso vale se vogliamo una zona nitida tra 3 m e l'infinito. Portiamo le distanze 3 metri ed il simbolo di infinito a coincidere con una coppia di valori del diaframma. Questo avverrà per f/8, che è il diaframma da adottare. L'obiettivo sarà automaticamente a fuoco su 6m. Se l'obiettivo non ha la scala delle profondità di campo sarà necessario affidarsi all'esperienza, oppure si può ricorrere a delle formule, ma questo è un altro discorso.
www.andreatorinesi.it
La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).
DettagliLunghezza ocale. Donato Di Bello
F Lunghezza ocale Donato Di Bello Cinepresa, telecamera, macchina fotografica: tre strumenti tecnologici che utilizziamo per registrare la realtà intorno a noi o per trasformare in immagini la nostra fantasia.
DettagliTraduzioni & Corsi di Lingue Udine. Via Cussignacco 27/4. P. IVA: 02159420302 tel/fax: 0432-229621 scuola@jmi.it
APPUNTI PRIMO INCONTRO Sono passati quasi duecento anni dall invenzione dei primi strumenti in grado di registrare immagini ma si può dire che la fotocamera è costituita dagli stessi elementi basilari
DettagliLa lente singola rimane ancora in uso nelle macchine più economiche e, entro certi limiti, dà dei risultati accettabili.
O.Welles usa in "Quarto potere" in modo magistrale la Profondità di Campo, in questo modo evita gli stacchi e un oggetto inquadrato riesce a mettere a ''fuoco'' anche ciò che c'è dietro - stesso uso magistrale
DettagliOrietta Bay - Sestri Levante 2011
Per -corso Orietta Bay - Sestri Levante 2011 Per -corso Fotografare è saper cogliere l essenza delle cose e degli avvenimenti e Scriverli con la luce La macchina fotografica Il cuore originario della
DettagliREFLEX IN MODALITA' MANUALE
REFLEX IN MODALITA' MANUALE Perchè una macchina fotografica si chiama Reflex? Una macchina fotografica reflex sfrutta un meccanismo a specchio riflettente che permette al fotografo di vedere direttamente
DettagliLa propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile
Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul
DettagliGuida di SpyderLENSCAL
Guida di SpyderLENSCAL L effetto Spyder Complimenti! Lo strumento acquistato fornisce prestazioni superiori per la misurazione e la regolazione della messa a fuoco della macchina fotografica e delle varie
DettagliCenni di Macrofotografia
Cenni di Macrofotografia Definiamo il termine MACROFOTOGRAFIA Per comprendere il termine «Macrofotografia», bisogna necessariamente introdurre il concetto di «rapporto di riproduzione» o semplicemente
DettagliIl riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.
LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico
DettagliIl concetto di stop in fotografia
Il concetto di stop in fotografia Stop. Non vi è conversazione tra fotografi in cui questa parola non sia pronunciata diverse volte. Coloro che non conoscono il gergo fotografico restano piuttosto perplessi
DettagliMisure di base su una carta. Calcoli di distanze
Misure di base su una carta Calcoli di distanze Per calcolare la distanza tra due punti su una carta disegnata si opera nel modo seguente: 1. Occorre identificare la scala della carta o ricorrendo alle
DettagliLo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini)
Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) 1) Che cos è? Lo spessivetro è uno strumento (brevettato dalla ditta Saint Gobain) dal funzionamento piuttosto semplice che permette di misurare lo spessore
DettagliCapitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore
Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:
DettagliGuida Tecnica. Obiettivi. Application Note n 008. Tel. +39 0421/241241 Fax +39 0421/241053
Guida Tecnica Obiettivi - 1 - Cos è un Obiettivo Un obiettivo è un insieme di una o più lenti che rifrangono la luce sull elemento sensibile, permettendo di focalizzare l immagine da riprendere sul sensore
DettagliOttica fotografica. Lezioni per il corso di Fisica per gli studenti del diploma di Ottica
Ottica fotografica Lezioni per il corso di Fisica per gli studenti del diploma di Ottica Alessandro Farini alessandro.farini@inoa.it Istituto Nazionale di Ottica Applicata-CNR 2 luglio 2009 Alessandro
DettagliCorso integrato di Disegno e Rilievo dell'architettura B (12 cfu)
Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Dipartimento DArTe A.A. 2015-2016 - Corso di Laurea Magistrale in Architettura Corso integrato di Disegno e Rilievo dell'architettura B (12 cfu) condotto
DettagliCorso base di fotografia
Corso base di fotografia Tecnica fotografica Elementi di base per l'utilizzo della macchina fotografica, Come si impugna una reflex Impugnatura verticale Impugnatura con teleobbiettivo Reflex e Bridge:
DettagliLA CORRENTE ELETTRICA
L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso
DettagliModulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza
Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Lezione 1: Cosa significa confrontare due lunghezze? Attività n 1 DOMANDA N 1 : Nel vostro gruppo qual è la matita più lunga? DOMANDA N
DettagliSezione Aurea: una guida per gli artisti La bellezza delle proporzioni per pittori, fotografi e grafici
Sezione Aurea: una guida per gli artisti La bellezza delle proporzioni per pittori, fotografi e grafici C'è un rapporto matematico che si trova comunemente in natura, il rapporto di 1-1,618 cui sono stati
DettagliCostruirsi un cannocchiale galileiano
Costruirsi un cannocchiale galileiano I. INFORMAZIONI PRELIMINARI - IL PRINCIPIO OTTICO Un cannocchiale galileiano impiega due sole lenti. La lente obbiettiva è convergente (piano-convessa), la lente oculare
DettagliScelta degli obiettivi. Serie M22. Serie M12D. Serie D12D
Scelta degli obiettivi La maggior parte dei modelli delle telecamere MOBOTIX può essere dotata di varie combinazioni di obiettivi, in base alle esigenze specifiche. Serie M22 Si possono scegliere tutti
DettagliSistema di ripresa con fotocamera digitale fissa Calibrazione
Sistema di ripresa con fotocamera digitale fissa Calibrazione TUTORIAL CALIBRAZIONE FOTOCAMERA Sommario 1. Interfacciamento PC... 3 2. Collocamento fotocamera... 4 3. Distanza di ripresa... 5 4. Interfacciamento
DettagliLa fotografia del Cielo. Strumentazione e tecniche per catturare emozioni
La fotografia del Cielo Strumentazione e tecniche per catturare emozioni Gli strumenti di ripresa digitali webcam CCD Alcuni concetti base Il cielo notturno e gli oggetti che lo popolano hanno solitamente
DettagliSCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA
SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA Qui sotto avete una griglia, che rappresenta una normale quadrettatura, come quella dei quaderni a quadretti; nelle attività che seguono dovrete immaginare
DettagliPROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)
PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo
DettagliLE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE
LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe
DettagliCONDUTTORI, CAPACITA' E DIELETTRICI
CONDUTTORI, CAPACITA' E DIELETTRICI Capacità di un conduttore isolato Se trasferiamo una carica elettrica su di un conduttore isolato questa si distribuisce sulla superficie in modo che il conduttore sia
DettagliCome è fatta una reflex
Come è fatta una reflex Per essere un fotografo consapevole iniziamo a conoscere e a familiarizzare con la propria attrezzatura: per migliorare le proprie capacità fotografiche bisogna sapere perché e
DettagliCorso integrato di Disegno e Rilievo dell'architettura B (12 cfu)
Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Dipartimento DArTe A.A. 2015-2016 - Corso di Laurea Magistrale in Architettura Corso integrato di Disegno e Rilievo dell'architettura B (12 cfu) condotto
DettagliEnergia potenziale elettrica
Energia potenziale elettrica Simone Alghisi Liceo Scientifico Luzzago Novembre 2013 Simone Alghisi (Liceo Scientifico Luzzago) Energia potenziale elettrica Novembre 2013 1 / 14 Ripasso Quando spingiamo
DettagliIl concetto di valore medio in generale
Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo
DettagliGestione della memoria centrale
Gestione della memoria centrale Un programma per essere eseguito deve risiedere in memoria principale e lo stesso vale per i dati su cui esso opera In un sistema multitasking molti processi vengono eseguiti
DettagliForze come grandezze vettoriali
Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due
DettagliIl controllo della visualizzazione
Capitolo 3 Il controllo della visualizzazione Per disegnare in modo preciso è necessario regolare continuamente l inquadratura in modo da vedere la parte di disegno che interessa. Saper utilizzare gli
DettagliCorso di Fotografia seconda lezione. Docente: Gianluca Bocci
Corso di Fotografia seconda lezione Docente: Gianluca Bocci Elementi costitutivi di una fotografia: Soggetto Inquadratura Momento Esposizione Messa a fuoco 2 Soggetto: determina il genere ed in un certo
DettagliEconomia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1
Economia Applicata ai sistemi produttivi 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Schema della lezione di oggi Argomento della lezione: il comportamento del consumatore. Gli economisti assumono che il
DettagliCorso di fotografia di base 2012. Lezione 1 Attrezzatura fotografica
Corso di fotografia di base 2012 Lezione 1 Attrezzatura fotografica Fotocamere Tutte le fotocamere funzionano sostanzialmente alla stessa maniera. Il funzionamento richiede una scatola (oscura) con un
DettagliLaboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio
DettagliUniversità degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico
Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Parte teorica Fenomenologia di base La luce che attraversa una finestra, un foro, una fenditura,
DettagliSTILL LIFE LIGHT PAINTING DIPINGERE CON LA LUCE
STILL LIFE LIGHT PAINTING DIPINGERE CON LA LUCE 1 LIGHT PAINTING dipingere con la luce Il LIGHT PAINTING è una tecnica fotografica che permette di realizzare scatti ricercati e suggestivi attraverso l
DettagliL ambiente grafico e le viste
1 In questo Tutorial impareremo a conoscere l ambiente grafico di Cinema 4D e a muoverci tra le varie viste dello stesso All apertura di Cinema 4D apparirà la seguente interfaccia Pag. 1 Clicchiamo nella
DettagliIngrandimento totale =Ingrandimento obiettivo x Ingrandimento oculare
Il mondo del molto piccolo si può osservare anche utilizzando un microscopio ottico. Esistono dei limiti?? Carl Zeiss (1816-1888) Ingrandimento totale =Ingrandimento obiettivo x Ingrandimento oculare Il
DettagliLaboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio
DettagliL ESPOSIZIONE & MAPPA DELLA REFLEX. domenica 22 marzo 15
L ESPOSIZIONE & MAPPA DELLA REFLEX Parleremo di : Caratteristiche dell 0biettivo Il Diaframma e le sue funzioni L otturatore e le sue caratteristiche L esposizione La coppia tempo diaframma l esposimetro
Dettaglif(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da
Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede
DettagliAppunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing
Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso
DettagliGli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime.
LA TECNOLOGIA Studio del comportamento dell impresa, soggetto a vincoli quando si compiono scelte. La tecnologia rientra tra vincoli naturali e si traduce nel fatto che solo alcuni modi di trasformare
DettagliLA MISURAZIONE DEL CARATTERE
TPO PROGETTAZIONE UD 03 GESTIONE DEL CARATTERE IL TIPOMETRO LA MISURAZIONE DEL CARATTERE A.F. 2011/2012 MASSIMO FRANCESCHINI - SILVIA CAVARZERE 1 IL TIPOMETRO: PARTI FONDAMENTALI Il tipometro è uno strumento
DettagliSPC e distribuzione normale con Access
SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,
DettagliBasi di ottica. n 1. a b. n 2. figura 1 - riflessione. figura 2 - rifrazione. tabella 1. rifrazione n. vuoto 1
Basi di ottica L'ottica geometrica: riflessione e rifrazione Il comportamento dei raggi di luce viene descritto dalla cosiddetta ottica geometrica. L'ottica geometrica è solo una approssimazione del comportamento
Dettagliwww.filoweb.it STAMPA UNIONE DI WORD
STAMPA UNIONE DI WORD Molte volte abbiamo bisogno di stampare più volte lo stesso documento cambiando solo alcuni dati. Potremmo farlo manualmente e perdere un sacco di tempo, oppure possiamo ricorrere
DettagliMinicorso Regole di Disegno Meccanico
Parte 3 Minicorso Regole di Disegno Meccanico di Andrea Saviano Tolleranze dimensionali di lavorazione Accoppiamenti mobili, stabili e incerti Giochi e interferenze Posizione della zona di tolleranza e
Dettaglilo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000
Capittol lo 2 Visualizzazione 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Nel primo capitolo sono state analizzate le diverse componenti della finestra di Word 2000: barra del titolo, barra dei menu,
DettagliSlide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche
Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle
DettagliCollegamento a terra degli impianti elettrici
Collegamento a terra degli impianti elettrici E noto che il passaggio di corrente nel corpo umano provoca dei danni che possono essere irreversibili se il contatto dura troppo a lungo. Studi medici approfonditi
DettagliTeoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S
Teoria delle code Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Fabio Giammarinaro 04/03/2008 Sommario INTRODUZIONE... 3 Formule generali di e... 3 Leggi di Little... 3 Cosa cerchiamo... 3 Legame tra N e le
DettagliAPPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE
APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse
Dettagli1. Come funziona l occhio normale? Cosa caratterizza i difetti della vista? Come correggerli? Prova ad osservare con le diverse lenti
L occhio MPZ 1. Come funziona l occhio normale? Cosa caratterizza i difetti della vista? Come correggerli? Prova ad osservare con le diverse lenti retina muscolo cornea iride pupilla cristallino nervo
DettagliOsservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale
Corso di Matematica, I modulo, Università di Udine, Osservazioni sulla continuità Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Come è noto una funzione è continua in un punto
DettagliEasyPrint v4.15. Gadget e calendari. Manuale Utente
EasyPrint v4.15 Gadget e calendari Manuale Utente Lo strumento di impaginazione gadget e calendari consiste in una nuova funzione del software da banco EasyPrint 4 che permette di ordinare in maniera semplice
DettagliEnergia potenziale elettrica e potenziale. In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico.
Energia potenziale elettrica e potenziale 0. Premessa In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico. 1. La forza elettrostatica è conservativa Una o più cariche ferme
DettagliInformatica pratica. L'immagine digitale
Informatica pratica L'immagine digitale Riassunto della prima parte Fino ad ora abbiamo visto: le cose necessarie per utilizzare in modo utile il computer a casa alcune delle tante possibilità dell'uso
Dettagli4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI
119 4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI Indice degli Argomenti: TEMA N. 1 : INSIEMI NUMERICI E CALCOLO
DettagliFISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A.
01 In questa lezione parliamo delle forze. Parliamo di forza quando: spostiamo una cosa; solleviamo un oggetto; fermiamo una palla mentre giochiamo a calcio; stringiamo una molla. Quando usiamo (applichiamo)
Dettagli9. Urti e conservazione della quantità di moto.
9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due
DettagliSCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA.
SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. La COPERTURATOSCANA, prodotta da COTTOREF, è composta da tre articoli fondamentali: tegole, coppi e colmi, oltre ad una serie di pezzi
DettagliSiamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.
DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti
Dettagliper ottenere la fotografia, bisogna esporre alla luce per un certo tempo una pellicola o un sensore elettronico sensibile alla luce
CORSO BASE DI FOTOGRAFIA Tempi / Diaframma la fotografia è luce per ottenere la fotografia, bisogna esporre alla luce per un certo tempo una pellicola o un sensore elettronico sensibile alla luce I valori
DettagliEsempi di funzione. Scheda Tre
Scheda Tre Funzioni Consideriamo una legge f che associa ad un elemento di un insieme X al più un elemento di un insieme Y; diciamo che f è una funzione, X è l insieme di partenza e X l insieme di arrivo.
DettagliCAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)
CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il
DettagliCorso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il
Lezione 5:10 Marzo 2003 SPAZIO E GEOMETRIA VERBALE (a cura di Elisabetta Contardo e Elisabetta Pronsati) Esercitazione su F5.1 P: sarebbe ottimale a livello di scuola dell obbligo, fornire dei concetti
DettagliDALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE
DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE PROFILO TOPOGRAFICO Il profilo topografico, detto anche profilo altimetrico, è l intersezione di un piano verticale con la superficie topografica. Si tratta quindi di
DettagliConsigli per l acquisto del primo strumento
Consigli per l acquisto del primo strumento 1. CONOSCIAMO IL CIELO E POI ACQUISTIAMO Sembra ovvio ma spesso non si ci pensa. Il telescopio, come anche il binocolo, è un potente mezzo di osservazione, che
Dettagli! ISO/ASA 25 50 100 200 400 800 1600 3200
Rolleiflex T (Type 1)" Capire l esposizione Una breve guida di Massimiliano Marradi mmarradi.it Prima di tutto occorre scegliere il modo in cui valutare l esposizione. Se valutativa, quindi a vista, useremo
DettagliIl microscopio ottico. La parola microscopio è stata coniata dai membri dell Accademia dei Lincei di cui faceva parte anche Galileo Galilei
Il microscopio ottico La parola microscopio è stata coniata dai membri dell Accademia dei Lincei di cui faceva parte anche Galileo Galilei Ingrandimento Un oggetto può essere visto a fuoco se posizionato
DettagliLE FUNZIONI A DUE VARIABILI
Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre
DettagliIndice degli argomenti
Indice degli argomenti Gli argomenti affrontati in questo seminario sono i seguenti: concetti di base la macchina fotografica l'esposizione l'obiettivo lo scatto la composizione il flash (o lampeggiatore)
DettagliDINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi
DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi 1 Forza Si definisce forza una qualunque causa esterna che produce una variazione dello stato
DettagliPON C1 L invisibile intorno a noi
Scuola Secondaria di I Grado MICHELANGELO - Bari PON C1 L invisibile intorno a noi Prof.ssa Anna Maria D Orazio Il MICROSCOPIO e uno strumento che consente di osservare oggetti di dimensioni tali da non
DettagliFunzioni funzione dominio codominio legge argomento variabile indipendente variabile dipendente
Funzioni In matematica, una funzione f da X in Y consiste in: 1. un insieme X detto dominio di f 2. un insieme Y detto codominio di f 3. una legge che ad ogni elemento x in X associa uno ed un solo elemento
DettagliCorso Base di Fotografia
01 OBIETTIVO e LUCE L elemento più importante di una macchina fotografica è rappresentato dall OBIETTIVO definito l occhio di ogni macchina fotografica : - è l obiettivo a permettere di vedere il soggetto
DettagliAlla scoperta della nuova interfaccia di Office 2010
Alla scoperta della nuova interfaccia di Office 2010 Una delle novità più eclatanti della versione 2007 era la nuova interfaccia con la barra multifunzione. Office 2010 mantiene questa filosofia di interfaccia
DettagliLA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA
LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA La geometria operativa, contrariamente a quella descrittiva basata sulle regole per la rappresentazione delle forme geometriche, prende in considerazione lo spazio racchiuso
DettagliLE CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI MULTIVARIANTE
LE CARATTERISTICHE DEI PRODOTTI MULTIVARIANTE Che cosa sono e a cosa servono le caratteristiche? Oltre a descrivere le qualità di un prodotto con un testo generico (descrizione) è possibile dettagliare
DettagliMatematica generale CTF
Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione
DettagliUso di base delle funzioni in Microsoft Excel
Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Le funzioni Una funzione è un operatore che applicato a uno o più argomenti (valori, siano essi numeri con virgola, numeri interi, stringhe di caratteri) restituisce
DettagliApplicare un Watermark con Photoshop
Applicare un Watermark con Photoshop Testo e foto a cura di: Stefano Cerchiaro www.stefanocerchiaro.it Introduzione Con questa breve e semplicissima guida vi illustro un modo molto veloce per poter applicare
DettagliBanca dati Professioniste in rete per le P.A. Guida all uso per le Professioniste
Banca dati Professioniste in rete per le P.A. Guida all uso per le Professioniste versione 2.1 24/09/2015 aggiornamenti: 23-set-2015; 24-set-2015 Autore: Francesco Brunetta (http://www.francescobrunetta.it/)
DettagliLogaritmi ed esponenziali
Logaritmi ed esponenziali definizioni, proprietà ITIS Feltrinelli anno scolastico 2007-2008 A cosa servono i logaritmi I logaritmi rendono possibile trasformare prodotti in somme, quozienti in differenze,
DettagliLa spirale iperbolica: Fu descritta per la prima volta da Pierre Varignon (1654-1722). L equazione, espressa in coordinate polari, è del tipo:
Esistono delle forme geometriche che sono in grado, per complessi fattori psicologici non del tutto chiariti, di comunicarci un senso d equilibrio, di gradimento e di benessere. Tra queste analizzeremo
DettagliCorso Fotografia digitale 2008 Seconda lezione: tecnica e caratteri della ripresa analogica e digitale
Seconda lezione: tecnica e caratteri della ripresa analogica e digitale Luigi Bernardi Pavia, 17 maggio 2008 1 Schema lezione 2 1. La luce e il soggetto 2. Automatico, scene, controllo manuale di diaframma
DettagliCapitolo 2. Operazione di limite
Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A
DettagliLogica Numerica Approfondimento 1. Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore. Il concetto di multiplo e di divisore. Il Minimo Comune Multiplo
Logica Numerica Approfondimento E. Barbuto Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore Il concetto di multiplo e di divisore Considerato un numero intero n, se esso viene moltiplicato per un numero
DettagliLA FOTOGRAFIA. Le nozioni fondamentali: Cenni storici, l esposizione, le macchine fotografiche, gli obiettivi. Guido Borghi
LA FOTOGRAFIA 1 Le nozioni fondamentali: Cenni storici, l esposizione, le macchine fotografiche, gli obiettivi. UN PO DI STORIA... La camera oscura viene inventata nell antichità, viene anche utilizzata
DettagliCenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale.
Cenni di geografia astronomica. Tutte le figure e le immagini (tranne le ultime due) sono state prese dal sito Web: http://www.analemma.com/ Giorno solare e giorno siderale. La durata del giorno solare
DettagliL elemento fondamentale è l obiettivo, ovvero la lente o lo specchio che forniscono l immagine dell oggetto.
Il telescopio, è lo strumento ottico impiegato in astronomia, per osservare e studiare gli oggetti celesti. È generalmente separato in due componenti principali: una parte ottica (costituita dal tubo delle
DettagliQUANTIZZAZIONE diverse fasi del processo di conversione da analogico a digitale quantizzazione
QUANTIZZAZIONE Di seguito lo schema che illustra le diverse fasi del processo di conversione da analogico a digitale. Dopo aver trattato la fase di campionamento, occupiamoci ora della quantizzazione.
DettagliIL MIO SISTEMA PER FOTOGRAFARE di Augusto Degiovanni
IL MIO SISTEMA PER FOTOGRAFARE di Augusto Degiovanni Iniziamo col dire: occorre un supporto per la Digitale, che sia REFLEX o COMPATTA perchè fotografare a mano libera sarebbe un'impresa...è ovvio!!. Allora,
Dettagli