L ambiente fisico e i problemi di difesa del suolo

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1 Forum ambiente e disinquinamento 28 luglio 2008 L ambiente fisico e i problemi di difesa del suolo Prof. Vincenzo Simeone

2 Agenda L ambiente fisico Analisi generale del contesto dell ambiente fisico: Strumento di base per cercare di ridurre i conflitti fra uso del territorio e conservazione dell ambiente e delle sue risorse in termini di contenimento degli elementi di degrado ambientale (inquinamento, rifiuti, ecc.) di contenimento dei consumi e controllo dello sviluppo urbano e della mobilità Geologia e geomorfologia Acque superficiali e sotterranee Clima e variazioni climatiche Vulnerabilità idraulica e sismica Stabilità del territorio: frane e coste Attività estrattive Idee e proposte preliminari per i contributi

3 Caratteri geologici L ambiente fisico

4 Geomorfologia L ambiente fisico da Racioppi (2004)

5 Morfologia della piana L ambiente fisico Cotecchia et Al Enel 1973

6 Idrografia superficiale Lame e gravine direttrici di deflusso L ambiente fisico Fiumicello Lagnone Vallone Rita Lato Gravine Gennarini Patemisco Galeso Lenne Tara Fossi: Visciolo, Cigliano, Orimini, Levrano d Aquino, Felicia, Rubafemmina Convergono nel Canale d Aiedda Canale Maestro Galaso canale dei Cupi

7 Le paludi storiche del tarantino Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, 1811 Da Perrone (1992 mod.)

8 Schema idrogeologico Calcari Falda profonda Falda Depositi superficiale alluvionali Calcareniti Argille

9 Falda profonda L ambiente fisico

10 Contaminazione salina L ambiente fisico da Fidelibus et Al., 2004 Regione Puglia

11 Piano di tutela delle acque

12 Le piogge L ambiente fisico

13 Il clima Diagrammi ombrotermici Precipitazioni (mm) Temperatura ( C) Precipitazioni Temperatura Taranto Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Crispiano Precipitazioni (mm) Temperatura ( C) Precipitazioni Temperatura 0 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 0

14 Variazioni climatiche: le temperature 20,0 18,0 Castellaneta Crispiano C Lizzano Taranto 16,0 14,

15 L irraggiamento L ambiente fisico

16 Il vento L ambiente fisico Stazione anemometrica di Taranto: quota anemometria z = 40 s. l. m (altezza strumento) = 50 m 0,5 5 m/s 3,5 7 m/s 7,5 36 m/s Stazione anemometrica di Ginosa Marina: quota anemometria z = 12 s. l. m (altezza dell asta) = 22 m

17 Le piogge Variazioni climatiche Stazione di Castellaneta (TA) [1878] Trend (-1,258 mm/anno) 800 pioggia (mm) anni 1200 Stazione di Grottaglie (TA) [1928] pioggia (mm) 600 Trend (-2,80 mm/anno) anni

18 Variazioni climatiche L ambiente fisico Variazione della distribuzione mensile della pioggia Stazione di Grottaglie Lineare (G-F-M) Lineare (A-M-G) Lineare (L-A-S) Lineare (O-N-D) mm ,0 90,0 80, anni 70,0 h pioggia (mm) 60,0 50,0 40, ,0 20,0 10,0 0,0 G F M A M G L A S O N D

19 Variazioni climatiche L ambiente fisico Piogge intense di durata 1h, 3h, 6h, 12h, 24h Stazione di Grottaglie Stazione di Castellaneta h = 49,831t 0,2926 h = 64,338t 0, h = 45,989t 0,2561 h = 58,531t 0, mm 60 mm ore ore

20 Vulnerabilità idraulica del territorio Palagiano 2003

21 L evento del 2004 L ambiente fisico

22 Pericolosità e rischio idraulico il PAI L ambiente fisico

23 L ambiente fisico Rischio idraulico nella Provincia di Taranto Area ad Alto rischio di cui si dispone di studi con medio livello di dettaglio

24 L ambiente fisico Rischio idraulico nella Provincia di Taranto Area non ritenuta a rischio sulla base del materiale storico esistente ma potenzialmente vulnerabile Zona Aeroportuale Area ad Alto rischio di cui non si dispone di studi di dettaglio

25 Area con alcune zone ad alto rischio di cui si non si dispone di studi di dettaglio L ambiente fisico Rischio idraulico nella Provincia di Taranto

26 Reti di distribuzione delle acque Perdite reti di distribuzione Impianti irrigui Sinistra Bradano (da di San Giuliano) sup. irrigabile di Ha 9052; Sinni Vidis e Mataponto Uno (da Monte Cotugno), sup. irrigatai Ha 13434; Pozzi Consortili: Funtignano in agro di Grottaglie; Madonna del Carmine in agro di Castellaneta; Estingeto in agro di Mottola, per complessivi Ha 95.

27 Fragilità intrinseca legata a motivi strutturali e litologici L ambiente fisico Stabilità del territorio: Le gravine

28 Stabilità del territorio: Crolli e ribaltamenti

29 Stabilità del territorio evoluzione della costa Spiagge basse e sabbiose In erosione litorale misto prevalentemente roccioso alternato alla presenza di spiagge di dimensioni modeste rispetto a quello dell arco occidentale in erosione dune a oriente

30 Stabilità del territorio evoluzione della costa Nord Est metri linea ferroviaria Ovest Sud Deviazione dell'asta fluviale del fiume Tara Foto n.10 (2002)* Confine Ovest Confine Est Foto n.4 (anni '80) e n.9 (2002)* Foto:[ n.2 (1968) n.11(2002)]* Piscina Torrino vano scala Strapiombo attuale sulla costa Hotel Tritone Pensione Lido Confine di proprietà privata** Azzurro*** Zona occupata dal Molo Polisettoriale Legenda: linea di riva 1973 linea di riva 1978 linea di riva 1981 linea di riva 1983 linea di riva 1985 linea di riva 1994 linea di riva 2000 Mar Ionio N.B.: (*) Posizione scatto della foto. (**) Aggiornato al Definito nella realtà con un muretto di recinzione. (***) La struttura è stata abbattuta nel (****) Allo stato attuale sono affioranti solo i 3 scogli evidenziati (2, quasi, di estremità e 1 in mezzeria della scogliera). Scogliera frangiflutti**** Nuova foce del fiume Tara diga di sottoflutto scogliera di protezione Da Mossa

31 Stabilità del territorio evoluzione della costa Bagni di Chiatona (Massafra) Stazione Particolare "A" Scala 1: Linea ferroviaria 35 Foce fiume Lato Foce fiume Lenne Bagni di Chiatona (Massafra) Foce fiume Patemisco 37 Particolare "B (Lido Azzurro)" Scala 1: Fiume Tara linea di riva Nord TARA Castellaneta Marina (TA) F.S. 42 Linea ferroviaria 43 Scogliera Frangiflutti Hotel Tritone e Pensione Lido Azzurro F.S. Molo Polisettoriale 1 Da Mossa

32 Batimetrie L ambiente fisico Corografia del 1931 Corografia del 2001 Da Mossa

33 Correnti Mar Piccolo Da Mossa

34 Stabilità del territorio Vulnerabilità sismica La nuova classificazione sismica 2003 La vecchia classificazione sismica

35 Accelerazioni sismiche 2008 Accellerazioni espresse in g (accellerazione di gravità)

36 Attivita estrattive Calcare (usato nell industria delle costruzioni per preparare malte, cemento, calcestruzzo e utilizzato anche per realizzare rilevati e massicciate stradali); Calcarenite (usata come pietra ornamentale, per realizzare murature e per preparare malte e intonaci); Ghiaia e sabbia (usata per realizzare rilevati e sottofondi stradali e per preparare malte e conglomerati cementizi); Argilla (usata per la produzione di laterizi e cemento e nell industria della maiolica e del cottoforte).

37 Attività estrattive Dati PRAE Calcare Calcarenite Argilla Depositi Calcarenite Calcarenite Argilla Depositi alluvionali Cave dismesse

38 Attività estrattive Previsioni PRAE Bacini attuali futuri Che richiedono Piano particolar eggiato Aree degradate con obbligo di recupero Aree vincolate Calcari stratificati per inerti Crispiano Lizzano Manduria Taranto Mottola Laterza Calcareniti per l edilizia Taranto Mottola Fragagnano Massafra- Taranto Castellaneta Argilla Montemesola Grottaglie Crispiano Conglomerati Ginosa

39 Attività estrattive Cave di inerti TA1 TA2 TA3 TA4 TA5 TA6 TA7 TA8 TA9 TA10 σ r (kg/cm 2 ) Los Angeles 20, , ,8 26,7 32,1 25,1 17,9 16

40 Idee e proposte preliminari per i contributi SISTEMA AMBIENTE FISICO Creazione sistema informativo territoriale ambiente fisico e rischi naturali in provincia di Taranto RISCHIO IDRAULICO Monitoraggio e modellazione per accrescere l accuratezza delle previsioni e valutazioni Messa in sicurezza del reticolo idrografico superficiale in corrispondenza di aree di sviluppo, infrastrutture e centri urbani Manutenzione dei corsi d acqua, dei canali e delle lame ACQUE SOTTERRANEE Carte di vulnerabilità intrinseca ed integrata Monitoraggio qualità delle acque

41 Idee e proposte preliminari per i contributi RISORSE IDRICHE Manutenzione/riabilitazione delle reti per ridurre i livelli di perdite idrica ed il rischio di rotture attraverso modellazione delle reti e strumenti di supporto alla decisione per definire priorità di intervento e strategie operative conseguenti agli interventi. Soluzioni per aree con elevata variabilità annua della domanda Opere di accumulo: laghetti collinari STABILITA DEL TERITORIO Interventi di stabilizzazione bordi delle gravine e siti rupestri ADEGUAMENTO SISMICO Individuare delle priorità nelle opere strategiche: ospedali, scuole, centri di comando e controllo per le operazioni di gestione delle emergenze, ponti CAVE Recupero e valorizzazione aree di cava dismesse

42 Idee e proposte preliminari per i contributi LE COSTE Creazione di un sistema di supporto alla decisione (DSS) per valutare le la sostenibilità delle scelte di intervento e pianificazione degli interventi costieri con valutazione del rischio gestionale connesso alla singola soluzione (approccio di tipo risk-based ), finalizzato a: - Valutare l effetto dello sviluppo delle aree portuali. - Ottimizzare gli interventi per i fenomeni erosivi/interrimento. - Pianificare la gestione delle attività antropiche esistenti o future senza penalizzare lo sviluppo economico. - Aumentare la trasparenza gestionale nei confronti degli utenti. - Operare una pianificazione finanziaria economicamente efficiente e tecnicamente efficace. Monitoraggio e modellazione della costa e del trasporto solido a supporto alla pianificazione di opere di mitigazione dei fenomeni erosivi nonché atte a favorire il rinascimento delle zone erose. Studi ed approfondimenti su: Clima meteomarino e moto ondoso Correnti di circolazione marina e problemi associati come la diffusione di inquinanti Interventi di protezione della costa

43 Linee di intervento di riferimento Programma 2 Risorse naturali e culturali Azione 2.3 Collegamento PO FESR Asse II Uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo Settore 2: Difesa del suolo sicurezza dell ambiente cave e miniere obiettivo operativo 1c :governo del territorio e prevenzione dei rischi naturali in arre a rischio in coerenza con il PAI obiettivo operativo 1d: proteggere il suolo e le fasce costiere dal degrado (erosione ecc.) Linea d intervento 2.3 Interventi di prevenzione mitigazione dei rischi naturali e di protezione dal rischio idraulico, idrogeologico, sismico e di erosione delle coste

44 Linee di intervento di riferimento Programma 3 Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali ed energetiche per lo sviluppo Azione 3.1 Uso sostenibile e durevole delle risorse idriche Collegamento PO FESR Asse II Uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo Obiettivo specifico settore 1 Tutela delle acque ed ambiente marino costiero obiettivo operativo 1a : uso sostenibile e durevole risorsa idrica, costruzione di sistemi di gestione efficienti linea di intervento 2.1 : Interventi per la tutela l uso sostenibile ed il risparmio delle risorse idriche obiettivo operativo 1b : creazione di sistemi di adduzione e distribuzione integrati con opere di accumulo e regolazione Linea di intervento 2.2 Interventi di potenziamento del sistema di approvvigionamento, adduzione e distribuzione idrica

45 Linee di intervento di riferimento Programma 3 Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali ed energetiche per lo sviluppo Azione 3.2 Protezione del suolo e fasce costiere, governo e presidio del territorio Collegamento PO FESR Asse II Uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo Settore 2: Difesa del suolo sicurezza dell ambiente cave e miniere obiettivo operativo 1c :governo del territorio e prevenzione dei rischi naturali in arre a rischio in coerenza con il PAI obiettivo operativo 1d: proteggere il suolo e le fasce costiere dal degrado (erosione ecc.) Linea d intervento 2.3 Interventi di prevenzione mitigazione dei rischi naturali e di protezione dal rischio idraulico, idrogeologico, sismico e di erosione delle coste

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