APPARATO TEGUMENTARIO CROCE VERDE AP - APP.TO TEGUMENTARIO
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- Valeria Bartolini
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1 APPARATO TEGUMENTARIO 1
2 - EPIDERMIDE - DERMA - TESSUTO SOTTOCUTANEO 2
3 EPIDERMIDE DEFINIZIONE E la zona più esterna della pelle. Alla sua base ci sono numerosi strati di cellule che si riproducono continuamente spostandosi verso gli strati più esterni per sostituire quelle che muoiono e si staccano (causando ad esempio, la forfora). L'epidermide non contiene vasi sanguigni e viene nutrita per diffusione attraverso il derma sottostante. 3
4 DERMA DEFINIZIONE Si trova sotto lo strato dell'epidermide ed è costituito da tessuto connettivo, che funge da ammortizzatore per i traumi meccanici della pelle. Il derma è strettamente legato all'epidermide da una membrana basale e ospita molte terminazioni nervose che forniscono la sensibilità tattile e termica. Contiene inoltre vasi sanguigni, vasi linfatici, ghiandole sebacee ghiandole sudoripare, ghiandole apocrine e follicoli piliferi. Il derma si suddivide in due strati: papillare e reticolare 4
5 TESSUTO SOTTOCUTANEO DEFINIZIONE Oipodermaèlapartepiùinternachestaacontattoconimuscoliegli organi sottostanti; è costituita da cellule rotondeggianti piene di lipidi (soprattuttotrigliceridi),detteadipociti,circondatedaunafittaretedi vasi arteriosi e venosi. Lo spessore del sottocutaneo è variabile; funge da isolante, riserva di lipidi, ammortizzatore e favorisce la mobilità della pelle rispetto alle strutture più profonde. 5
6 APPARATO TEGUMENTARIO FUNZIONI Come mediatore tra l'organismo l esterno, la pelle svolge diverse funzioni: - Protezione meccanica - Sensibilità tattile - Barriera contro l'ingresso dei patogeni - Equilibrio idrico salino - Regolazione termica - Sintesi di sostanze (vitamina D) 6
7 FERITE EMORRAGIE 7
8 FERITE Lesioni di continuo della cute, prodotte da agenti vulneranti, che presentano o possono presentare dolore e fuoriuscita di sangue. Si dividono principalmente in: - Ferite da taglio -Ferite da punta - Ferite contuse -Ferite lacero-contuse - Ferite da punta e taglio - Ferite da arma da fuoco - Abrasioni/escoriazioni Penetranti Trapassanti Transfosse DEFINIZIONE 8
9 - Estensione -Profondità - Sede FERITE La gravità delle ferite si giudica da 4 fattori: Superficiali Profonde Penetranti Interne - Presenza di corpi estranei - Lesioni agli organi interni -Emorragie -Shock - Infezioni CLASSIFICAZIONE Le complicanze possono essere: 9
10 FERITE INTERVENTO Trattamento di una ferita: Nel caso di ferite importanti con una grossa fuoriuscita di sangue, il soccorritore non si deve preoccupare della disinfezione, quanto di tamponare l emorragia. La medicazione verrà poi effettuata in ospedale 10
11 FERITE INTERVENTO A. Indossare i guanti B. Lavare e disinfettare C. Comprimere sul punto di sanguinamento in caso di emorragia D. Non comprimere se vi sono corpi estranei conficcati E. Non rimuovere il corpo estraneo (pericolo di emorragia) F. Chiamare tempestivamente il 118 nel caso di ferite estese e/o profonde o in sedi particolari 11
12 FERITE INTERVENTO Il cerotto non deve coprire o soffocare la ferita IMPORTANTE Evitare l'uso di alcol o della tintura di iodio, sono sostanze nocive se applicate direttamente sulle ferite. L'alcol è invece indicato per disinfettare una zona del corpo prima di un intervento, oppure per disinfettare gli strumenti da utilizzare nella medicazione, come pinzette, forbicine, aghi... 12
13 EMORRAGIE DEFINIZIONE L'emorragia è una fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni, la cui gravità dipende dalla quantità di sangue che viene perso e dalla sua rapidità di uscita. Le emorragie più pericolose sono quelle derivanti dalla lesione di una vena o di una arteria. Una grave emorragia, soprattutto se arteriosa, costituisce un urgenza assoluta e solo un intervento immediato del primo soccorritore può salvare la vita dell'infortunato. 13
14 EMORRAGIE CLASSIFICAZIONE In base alla sede della lesione e a quella di raccolta del sangue le emorragie possono essere suddivise in: 1. emorragia esterna, il sangue fuoriesce direttamente all esterno (arteriose, venose, capillari) 2. emorragia interna, con raccolta di sangue nelle cavità corporee (cranio, torace, addome) 3. emorragia interna esteriorizzata, con raccolta di sangue all interno di organi che sono in comunicazione con l esterno (orecchio, naso...) 14
15 EMORRAGIE CLASSIFICAZIONE Le emorragie possono essere classificate anche in base al tipo di vaso sanguigno che si lacera: - arterioso: sangue rosso vivo, che fuoriesce a spruzzo. - capillare: sangue di colore scuro che esce in maniera continua - venoso: sangue di colore più scuro 15
16 1. Tamponare l emorragia con una pressione diretta o sui punti di compressione EMORRAGIE INTERVENTO 2. Sdraiare l infortunato senza rialzare il capo 3. Chiamare tempestivamente i soccorsi, Applicare un laccio (striscia di tessuto, cintura..) solo in situazioni di rischio per la vita 5. Non rimuovere i corpi conficcati 6. Coprire per evitare perdite di calore 16
17 EMORRAGIE INTERVENTO Per bloccare o diminuire le perdite si può cercare di fermare la circolazione del sangue comprimendo i vasi arteriosiinalcunipuntidoveil loro passaggio è facilmente raggiungibile. I punti di compressione sono collocati tra il cuore e la ferita. 17
18 USTIONI 18
19 USTIONI DEFINIZIONE L'ustione è una lesione dei tessuti tegumentari causata dall'esposizione del tessuto stesso a: - fonti termiche (caldo/freddo) - sostanze chimiche (causticazione) -sorgentielettriche La profondità del tessuto e l'estensione della superficie corporea colpita determinano la gravità dell'ustione. 19
20 USTIONI DEFINIZIONE I fattori eziologici(cause) possono essere determinati da: -Ustione da calore: esposizione a combustibili, agenti chimici, elettricità, sostanze ad alta temperatura; -Ustione solare: esposizione a raggi ultravioletti, fulmini, -Ustioni da sostanze chimiche; -Ustione da congelamento: esposizione o contatto con temperature molto basse; -Ustione da radiazioni. 20
21 USTIONI CLASSIFICAZIONE - nel I grado si ha la presenza di eritema - nel II grado si hanno grandi bolle caratteristiche, dette flittene, dovute all'edema - nel III grado si ha la presenza di tessuto necrotico senza circolazione sanguigna - nel IV grado si ha una vera e propria carbonizzazione dei tessuti La sintomatologia generale può manifestarsi con febbre, oliguria, perdita di liquidi elettroliti e proteine, sostanze che se non reintegrate, determinano un quadro di shock ipovolemico relativo che può portare il soggetto al decesso 21
22 USTIONI CLASSIFICAZIONE In base alla profondità le ustioni possono essere suddivise in: - superficiali -profonde - a tutto spessore Le ustioni superficiali o di I grado interessano solo l'epidermide. Le ustioni profonde o di II grado interessano l'epidermide e lo strato dermico del tessuto cutaneo. Le ustioni a tutto spessore o di III e IV grado interessano l'epidermide, il derma, il tessuto sottocutaneo e a volte il tessuto muscolare, i tendini e le ossa. 22
23 USTIONI CLASSIFICAZIONE Regola del nove: L estensione e la gravità di un ustione vengono determinate con la cosiddetta regola del nove; convenzionalmente si divide il corpo umano in zone (arto sup. dx-sn, arto inf. dx-sn, tronco, testa, zona genitale) e si assegna una percentuale del 9% o suo multiplo per ogni ben definita zona ustionata del corpo 23
24 USTIONI CLASSIFICAZIONE Area del corpo interessata dall'ustione Percentuale di estensione Arto superiore destro 9% Arto superiore sinistro 9% Arto inferiore destro 18% Arto inferiore sinistro 18% Testa 9% Tronco 36% TOTALE 100 % circa 24
25 USTIONI COMPLICANZE - Infezione: è la più frequente ed è dovuta alla grave immunodepressione ed al difetto della protezione cutanea. - Complicanze gastrointestinali: nei pazienti con ustioni maggiori del 25% della superficie corporea totale si verifica sempre un ileo paralitico. La sepsi e/o l'ipovolemia possono produrre modificazioni ischemiche a carico della mucosa o dell'intera parete per tutto il tratto gastro-intestinale, che determinano ulcerazioni focolai e mucose (che possono tradursi in vere e proprie ulcere da stress (ulcere di Curling) cicatrizzazioni murali e perforazioni 25
26 USTIONI COMPLICANZE - Complicanze respiratorie: broncopolmoniti, pleuriti, ecc. Bronchi e polmoni possono essere coinvolti sia direttamente in seguito all'inalazione di vapori tossici o aria calda, sia indirettamente, con il quadro di "polmone da shock", causa di grave insufficienza respiratoria che si realizza entro le 24/72 ore dal trauma. - Complicanze renali: oliguria ed anuria sono giustificati dallo stato ipovolemico, dallo shock, da sostanze tossiche endogene, dall'infezione, dai farmaci somministrati. 26
27 USTIONI INTERVENTO - Allontanare la fonte ustionante (se possibile) - Raffreddare le zone interessate dall'ustione con acqua fredda corrente, tranne nei casi di ustione da agente chimico; non usare ghiaccio, - Non asportare gli indumenti, poiché potrebbero essersi attaccati alla pelle. In questo caso è quindi necessario non sfilare gli abiti, in quanto c'è il rischio di strappare la pelle ed aggravare la situazione, mentre è possibile tagliarli con delle forbici nelle parti non bruciate. - Avvolgere con un lenzuolo pulito la persona. - Chiamare il pronto intervento
28 IPOTERMIA 28
29 IPOTERMIA DEFINIZIONE L'ipotermia o assideramento è una condizione clinica in cui la temperatura corporea, scende significativamente al di sotto del suo valore normale al punto da ostacolare il metabolismo. Si inizia a parlare di ipotermia quando la temperatura scende al di sotto dei 35 C scendendo ancora, al di sotto dei 32 C le condizioni metaboliche diventanocritichee,senonsiintervieneperalzarelatemperatura, mortali. Una temperatura corporea sotto i 27 C è quasi sempre letale. 29
30 IPOTERMIA DEFINIZIONE Esistono due forme di ipotermia: acuta e cronica. La forma acuta, quando la temperatura corporea scende bruscamente (cadute in acque gelate, con temperature dell'aria sottozero) è la più pericolosa;. Laformacronicainvecevedelatemperaturascenderegradualmente durante un lungo periodo di tempo. 30
31 IPOTERMIA SINTOMI - Brividi (solo nello stadio iniziale) - Pelle secca, fredda - Battito cardiaco rallentato - Respirazione rallentata - Forte sonnolenza (può talvolta essere scambiata per ubriachezza) 31
32 IPOTERMIA INTERVENTO Cosa NON FARE: - Strofinare o massaggiare il paziente - Darle da bere alcolici - Usare borse di acqua calda o fare alla vittima un bagno caldo - Trattare geloni o parti in stato di congelamento Tutte queste azioni richiamano la circolazione del sangue verso la pelle, privandone gli organi interni: devono perciò essere evitate. 32
33 IPOTERMIA INTERVENTO Cosa FARE: - Chiamare il servizio di emergenza ospedaliera - Portare la vittima in un rifugio riparato - Se si può fare rapidamente, togliere eventuali vestiti bagnati e sostituirli con vestiti asciutti - Dividere il calore corporeo con la vittima ponendosi insieme in un letto, o un sacco a pelo - Fornirle cibo e bevande calde non alcoliche - Tenere la vittima sotto osservazione ed essere pronti a praticarle la rianimazione cardiopolmonare 33
34 IPERTERMIA 34
35 IPERTERMIA DEFINIZIONE L'ipertermia è un forte aumento della temperatura corporea, conosciuta anche come colpo di calore o colpo di sole. È una condizione del corpo che può verificarsi per causa di particolari condizioni climatiche tipiche dell'estate, ovvero alta temperatura dell aria, alta umiditá e prolungata esposizione al sole. È diversa dalla febbre, perché la febbre è una risposta dell'organismo a uno stato di infezione e insorge a prescindere dalla temperatura esterna; l'ipertermia invece insorge indotta solo dalla temperatura esterna. 35
36 IPERTERMIA DEFINIZIONE Il primo stadio dell'ipertermia è lo stress da calore o esaurimento da calore: è caratterizzato da confusione, crampi muscolari e spesso nausea o vomito. A questo stadio iniziale la vittima suda copiosamente, per dissipare il calore corporeo in eccesso; se l'esposizione al calore prosegue, la temperatura corporea raggiunge l'intervallo dei C e si ha il colpo di calore vero e proprio, cioè l'ipertermia conclamata. Una temperaturacorporeasoprai40 Cmettearischiolavitadellavittima. A 41 C il cervello inizia a subire danni, e inizia il processo di morte cerebrale. A 45 C la morte è quasi certa. 36
37 IPERTERMIA SINTOMI I sintomi dell ipertermia possono essere scambiati con uno stato di malessere generale, e se non trattati precocemente possono peggiorare sensibilmente e far precipitare la situazione -Malditesta - Svenimento - Pelle arrossata Pallore - Disidratazione Nausea /vomito 37
38 IPERTERMIA COLPO DI CALORE-DEFINIZIONE Il metodo più efficace a disposizione del corpo umano per dissipare il calore che lui stesso genera è la sudorazione: essa sottrae calore all'interno del corpo e lo porta sulla superficie cutanea, dove l'evaporazione, un processo molto endotermico, sottrae grandi quantità di calore alla pelle, raffreddandola. La perdita di acqua dovuta alla sudorazione, se non compensata, porta alla disidratazione dell'organismo,cheoltreuncertolimitenonpuòpiùsostenerela sudorazione. A questo punto la vittima smette di sudare, e la temperatura corporea sale rapidamente. 38
39 IPERTERMIA COLPO DI CALORE-INTERVENTO 1. Condurre immediatamente l'infortunato in un luogo fresco, ventilarlo 2. Raffreddarlo con impacchi di acqua fresca ma non troppo fredda 3. Controllare la respirazione e polso. 4. E' consigliabile fargli bere qualcosa di fresco, ma assolutamente non alcolico (NO bibite gassate, caffè, se possibile bevande isotoniche) 39
40 IPERTERMIA COLPO DI SOLE - DEFINIZIONE Il disturbo si manifesta per una protratta esposizione al sole.la causa determinante non è, come nel colpo di calore, l'alta temperatura, ma l'azione dei raggi solari, le radiazioni infrarosse e ultraviolette sul capo. E' determinato dall esposizione eccessiva ai raggi solari. Le persone con la pelle chiara sono più vulnerabili a questo problema. Caratteristica del colpo di sole è la scottatura di I e II grado e conseguente eritema. La gravità del problema dipende da quanto lungo è stato il tempo di esposizione al sole e dalla zona in cui è avvenuto 40
41 IPERTERMIA COLPO DI SOLE - INTERVENTO 1. trasportare l'infortunato in un luogo fresco e aerato 2. togliere gli abiti 3. se cosciente: farlo sdraiare sulla schiena, con le gambe sollevate/ far bere bevande fresche 4. se incosciente: metterlo in posizione laterale di sicurezza 5. praticare spugnature fredde sul capo e sul tronco 6. applicare borse di ghiaccio o impacchi freddi su capo, collo, inguine 41
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