SOMMARIO ANNO LVIII - N 6 - GIUGNO 2010

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1 Pubblicazione mensile dell A.N.A.C.T. (Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore) Iscrizione n. 218/204 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004 Direttore Responsabile: Alessandro Viani Capo Redattore: Antonio Terraneo Comitato di redazione: Alberto Caravita Ernesto Cazzaniga Antonio Diana Marco Zafferoni Redazione: Lucio Celletti SOMMARIO ANNO LVIII - N 6 - GIUGNO 2010 AREA CORSE LISA TROVA L AMERICA IN NORVEGIA 2 ICELAND RISORGE E DIVENTA IL RE DI SVEZIA 4 IRVING DA OSCAR 10 MILLION FLYING GIOCO, PARTITA, INCONTRO 14 MILLION NEL RICORDO DI GUIGLIA 15 LA STAGIONE DEL MIRTILLO 18 Redazione Amministrazione: Viale del Policlinico, Roma Tel Fax info@anact.it Fotografie di: Archivio Anact, Fabio Abete, Vieri Berti, Claudio Caldani, Mauro Castelluccio, Enzo De Nardin, Gerard Forni, Stefano Grasso, Vanessa Manto, Sara Zitelli, Giulio Ravenna Progetto Grafico e impaginazione: Franco Bottoni Studio bottoni@imgbase.com Spedizione in abbonamento postale 70% Filiale di Roma AREA ALLEVAMENTO SUA MAESTÀ LEMON DRA 20 ALLEVAMENTO DUBINI - NEL CLUB DEGLI ALLEVATORI AL TOP 22 ALLEVAMENTO DELL ALVIO - SOGNANDO IL SUCCESSO 25 L AZIENDA AGRICOLA ALLEVAMENTO CAVALLI DI IRENE GRIESSEN DALLA SVIZZERA CON AMORE 30 ALLEVAMENTO MARK DI DANIELE CUGLINI - L UMBRIA CUORE DEL TROTTO 33 ASSEMBLEA GENERALE DELL ANACT 37 GLI AMICI RITROVATI 42 UOMINI & CAVALLI LAVAL SEGNI PARTICOLARI... BELLISSIMO 46 MOSES ROB IL CAMPIONE CON LE TRECCINE 48 C ERA UNA VOLTA MEMORIE DE IL TROTTATORE - PIERO GOLISANO 51 CULTURA Stampa: Grafica Rinascimento Srl Via Giuseppe Vaccari, Roma Tel IL CAVALLO IN LIBRERIA E AL CINEMA FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI GIUGNO

2 AREA CORSE G.P. OSLO di Matteo Muccichini LISA trova l America in Norvegia Che genio questo Jerry Riordan, trainer dal sorriso facile e dalla battuta sempre in tasca ma con le idee chiare. Lui e la sua Lisa America, in un fine settimana con i riflettori puntati sul Giovanardi, sono andati lassù, ad Oslo, dove il giorno non finisce mai e la moneta non è certo sotto assedio come il nostro povero Euro. Una scelta sulla carta azzardata, perché onestamente il ricco Lotteria pareva un occasione ben più ghiotta, mentre l Oslo Grand Prix era farcita di fenomeni come Marhaja, Premiere Steed, Enough Talk ecc Non avevamo però fatto i conti con la classe di Lisa America, la figlia di Varenne e Zagabria Dei, che, sotto la pioggia della Norvegia, ha infatti stravinto una corsa spettacolare sul doppio chilometro e un successo ottenuto con il piglio del migliore. Jorma Kontio nel lancio si è visto scavalcare da Copper Beach, è stato buono buono in corda fino all ultima curva, quando trovata la destra libera ha lanciato a centro pista Lisa. Lei ha fatto il resto, con una progressione imponente, fino a travolgere alcuni tra i più forti cavalli al mondo. Snobbata al gioco, Lisa ha però sovvertito ogni pronostico, convincendo anche gli scettici che non credevano alla possibilità di 2

3 Lisa America, il driver Jorma Kontio e l allenatore Jerry Riordan dominano il G.P. di Oslo correre senza le mezze balze, vietate in Norvegia. Non solo una vittoria, ma un titolo, quello di fuoriclasse del trotto europeo. Sedotta e abbandonata da Stig Johansson ora nell olimpo del trotto La figlia di Varenne e Zagabria Dei è sempre stata una cavalla fuori dall ordinario. Portacolori dell intramontabile Lou Guida, americano con il cuore tricolore che non smette di produrre cavalli dal sangue blu per affidarli a Jerry Riordan, suo amico e uomo di cavalli dal comprovato stile a stelle a strisce con contaminazioni europee. Jerry infatti è riuscito a compiere il miracolo, migliorando la femmina dal punto di vista tecnico e mentale. Così da puledra potente ma macchinosa, con il passare del tempo, Lisa America è diventata atleta devastante e gestibile in tutti gli schemi. Tra i leader di una generazione di fenomeni, come quella della lettera L in cui figurano la Derbywinner Lana del Rio, Le Toquet e anche Libeccio Grif, Lisa America è quindi l unica ad invecchiare come il vino buono, ad ogni anno più gustoso e ricco di profumi. La sua eleganza e le sue impressionanti prestazioni a Milano, l anno scorso nell Europa e quest anno nell Encat, avevano anche convinto Stig Johansson a chiederne l acquisto questa primavera. L affare saltò per un giudizio negativo sul fisico dell indigena. Una scelta per nostra fortuna sbagliata, dato che l alloro di Oslo è di quelli pesanti, e oggi Lisa America è entrata di diritto nell olimpo del trotto europeo. Un movimento che sembrava averci un po emarginato negli ultimi due anni, ma quando la classe c è prima o poi i conti tornano. Lisa America ha quindi ribadito di essere la prima della classe, e che può giocarsela contro chiunque. Un messaggio chiaro e meraviglioso per il nostro allevamento, che non smette di sfornare campioni internazionali. 3

4 ELITLOPPET di Massimo De Marco ICELAND risorge e diventa il Re di Svezia Arrivo Elitlopp Iceland, Torvald Palema, Brioni Il filo che lega Scarlet Knight a Iceland, al di là dell essere papà e figlioletto, è il loro trait d union a due gambe, Stefan Tarzan Melander, per almeno una parte della decade, quella che va dal 2001 ad oggi, a causa della passione per la fotografia - una passione che all inizio della carriera lo aveva fatto guardare con occhi perlomeno strani - chiamato da tutti appunto Photo Tarzan. Di strano vero però, a quei tempi, c era già il primo Kolgjini, quindi lui all atto pratico si è rivelato un dilettante... Era l anno di Varenne in America, l anno di Scarlet in America. L anno dell Europa in America, il primo vero momento in cui il trotto made in Vecchio Continente e l allora quasi intoccabile mondo dell harness made in Usa sono sembrati davvero molto vicini. Al Meadowlands i trionfatori furono loro, uno nella Breeders e l altro nell Hambletonian, Giam- 4

5 dida 5

6 fisicamente, solo che è più svelto a partire, è più scattista. Non che l altro fosse un paracarro, anzi, però lui va via con la macchina. Guarda caso quello che gli è servito tatticamente per vincere grazie all avveduta distribuzione dei parziali di Johnny Takter, uno che sempre a cavallo del millennio aveva il soprannome di Johnny Be Bad negli Usa, giusto per differenziarlo dal fratello Jimmy, allenatore di una connection che dall altra parte dell Atlantico ha dominato per qualche stagione. Tanto scarso però Johnny non deve esserlo, visti i successi ottenuti da allora ad alto livello, sino a questo, l ultimo, ottenuto con un pugnetto a mo di calciatore dopo il gol sul palo dell Elitlopp. Una vittoria per il cavallo venuta nonostante un infortunio grave che ne aveva messo in dubbio la carriera, tanto da far dire nei giorni pre-elitlopp al 53enne trainer che Iceland aveva truffato la morte. Questo il passato di uno che sino alle del 30 maggio non era un Carneade, - negli ultimi 2 anni ha vinto 5 milioni di Euro - di certo un buon cavallo ma che nessuno, probabilmente neanche Melander, riteneva lo fosse abbastanza per poter vincere la classica di Solvalla, così come aveva scritto nei giorni prima della prova sul web-blog di Expressen, il giornale sportivo svedese di cui è editorialista per il trotto. paolo Minnucci e Stefan Melander; vincitori oltre che in pista anche davanti e dietro le telecamere. Quasi dieci anni dopo Melander è ancora lì, sul trono dell Elitlopp grazie al fil rouge con il cavallo che l ha fatto conoscere fuori dai confini nazionali. Se Scarlet è stato la scintilla, infatti, Iceland è l ultimo gioiellino, quello che forse non t aspetti, più grande del proprio essere nel giorno più importante della carriera. In mezzo la terza perla, l Amérique di Gigant Neo. Sì, perché ora Melander ha vinto da allenatore le tre più grandi corse al mondo. Con tre cavalli diversi. Mica un pirla, insomma. Al padre Iceland assomiglia anche Erik Adielsson con Mauro Biasuzzi 6

7 Arrivo Club Grand Prix - 4 I Wan't Dance - 2 Beat The Tag - 6 Main Wise As Arrivo Seconda Batteria Elitlopp Torvald Palema all'esterno batte Brioni 7 Elitlopp Penultima Curva I Won't Dance 4 - Beat The Tag Main 2 - Wise As 6 7

8 E ora l invito per la Breeders Cup, in programma a ottobre a Pocono Downs. Giusto per chiudere il cerchio e far sì che il tamburo batta - se possibile - un poco più veloce. PRIMA BATTERIA Ilaria Jet J.M. Bazire sgamba (prima Batteria) Al trotto l allevamento italiano c è sempre, l unica cosa sulla quale può contare l ippica in momenti come questi che dire difficili è come dare una nocciolina a Super Pippo. Una banalità. Non solo Irving Rivarco al sabato e la prima vittoria in bianco-rosso-verde della storia della Sweden Cup, ma anche Ilaria Jet che centra il primo heat dell Elitlopp e l ultimo successo chez Souloy vista la querelle sulla gestione nella maniera in cui piace a lei, stare a guardare e poi sprintare forte, il cliché da quando? E diventata grande che probabilmente più le si addice. In calo in retta il front runner Copper Beach, battuto Triton Sund, venuto dall ultima posizione a cercare un piazzamento avanti a Nu Pagadi, che paga il percorso esterno ma dimostra di essere quel che ci si aspettava, un bel lottatore coi contro-fiocchi da area di rigore. Capitolo a parte merita Lucky Jim, il campione made in Usa, il cavallo venuto dall altro mondo per cercare di ristabilire la verità. Settimo. Ultimo. A disagio già in sgambatura, neanche bello, l ombra di quello visto nel corso di 8

9 Foto sopra: Brindisi Melander Iceland Takter Foto al centro: Iceland primo piano Foto sotto: Ilaria Jet a Solvalla SECONDA BATTERIA una carriera sin qui fenomenale dall altra parte dell Atlantico o al limite su youtube. Anche Andy Miller magari non è esente da colpe tattiche, al di là del diverso approccio Stati Uniti- Europa, però non sta lì il senso del discorso: meno di un giro in terza ruota costante dopo partenza lenta, il calo sull ultima curva, l impressione di non avere mai nulla in mano di vero. Boh! Mazinga e Goldrake erano diversi quando eravamo piccoli... Carta vince, carta perde: le corse dei cavalli non sono difficili da spiegare a volte. Tutta strada di fuori scoperta, l esatto contrario di quel che era capitato a Oslo: la domenica di Solvalla di Lisa America è tutta qui. Una prestazione in linea assoluta simile nel valore, anche se non consente alla figlia di Zagabria Dei di poter terminare che penultima, reattiva sino all imbocco dell ultima curva o poco più. Non vince però lo strillo Beanie M.M., il favorito del tot svedese, puntato a tamburo battente a vincere l Elitlopp nel suo complesso per tutta la settimana, andato in mano da leader sino ai 250 finali e poi capace di tenere solo una cinquantina di metri ancora l allungo prima di floppare duro. Sta fuori addirittura dalla finale, passato prima da Brioni, dominatore a metà retta d arrivo, e poi anche dall ologramma di Torvald Palema, risparmioso e lontano parente del vero Torvald Palema, quello intelligente, quello che veniva usato in maniera ben diversa per scelte tattiche e fisico del ruolo quanto poteva. Ah, a cote c è anche Iceland e quanto sia importante un dettaglio come un terzo posto lo si capirà qualche ora più tardi! 9

10 IRVING di Ezio Cipolat IL FIGLIO DI GANYMEDE È IL PRIMO INDIGENO ITALIANO A CENTRARE LA SWEDEN CUP da Oscar Nei suoi trentatré anni di storia la Sweden Cup, l internazionale che tiene banco a Solvalla la vigilia dell Elitlopp, ha visto scendere in campo soltanto nove indigeni italiani, più un pugno di importati, il cui miglior risultato è il terzo posto di Fiddler Hanover, con Gabriele Marani, nel Prima del 30 maggio di quest anno il bottino per i rappresentanti del nostro allevamento segnava un successo in batteria per Bordeaux As (nel 2003, quinto nell atto finale) e il secondo posto di Exelon Lb, con Paolo Leoni, sia nell eliminatoria che nella finale dell edizione 2007, vinta dallo svedese Jaded. Non avevano sortito alcun effetto i tentativi di Buganda (con Casoli nel 1978, quando ancora la corsa si disputava in due heat, uno sulla breve, l altro sulla media distanza), Tisfattista (nel 2001 con Andreghetti), Amity Lb (con Kontio nel 2002) e Gambling Bi (2009, con Bazire). Con quest ultimo che scese in campo restando sul successo nel Lotteria di Agnano. Quest anno Irving Rivarco, autore di un eccellente uno-due ( in batteria, in finale), ha colmato la lacuna in questo tradizionale confronto, la cui importanza è ben superiore a quanto possa fare intendere dotazione e status di corsa solo di Gruppo II. La Sweden Cup negli anni è stata infatti fre- 10

11 IRVING RIVARCO 6, Maschio Baio, nato il 7 aprile 2004 Allevatore: Az. Agr. Rivarco - Propr.: Sc. Giusy e Gaetano GANYMEDE 5, nato in FRANCIA nel 1994 BUVETIER D AUNOU 4, UDAMÈS ROYAL PRESTIGE 3, NESMILE QUIOCO 1.15 GADAMES 1.15 SPEEDY CROWN 3, ROSEMARY 3, CAPRIOR 1.19 AMOURS DU NEMIL 1.20 VERMONT 1.25 BEATRIX II 1.26 KERJACQUES 1.19 JABEL 1.19 BISCUIT RIVARCO nato in ITALIA nel 1998 ARNDON 3, TT 1.54 PORTIA HANOVER ARNIE ALMAHURST 3, TT ROYDON GAL SUPER BOWL 3, PORTIA LOBELL 3, SPEEDY SCOT 3, AMBITIOUS BLAZE SUPER BOWL 3, BLYTHESOME STAR S PRIDE 5, PILLOW TALK 3, h NOBLE VICTORY 4, PRINCESS SHANNON quentata e vinta da fior di primaserie, come Pershing, Keystone Patriot, Callit, Kosar, Bravur Sund e Digger Crown. E assieme ad Irving, hanno fatto una bella figura gli altri due rappresentanti del nostro allevamento in campo: Irambo Jet, quarto nell atto conclusivo dopo l analogo piazzamento ottenuto 11

12 Irving Rivarco in primo piano, in corsa e con in sediolo Pippo Gubellini programmate anch esse ancora sulle piste nordiche, finlandesi nello specifico. Irving Rivarco ha ottenuto la definitiva consacrazione su una pista del Paese, la Svezia, che lo aveva visto muovere i primi passi agonistici. Il figlio di Ganymede, infatti, era stato acquistato da yearling alle aste, da Lutfi Kolgjini che lo portò a casa, a Vomb Nigarda, per pochi soldi (solamente 3500 euro). Ricorda il suo allevatore: Kolgjini a questi tempi aveva in scuderia Olimède che aveva appena vinto il Campionato Europeo dei 3 Anni. Ganymede non aveva ancora una grande notorietà e i suoi prodotti venivano via a poco. Irving, poi, era un puledro ben fatto, equilibrato. Non pensai a difenderlo, un po perché non è nelle mie abitudini, un po perché il cavallo andava da un trainer particolarmente abile con i puledri. Era comunque destino che Irving tornasse presto in Italia: dopo un esordio non particolarmente fortunato, il 26 settembre 2006 a Jägersro, il suo trainer lo trasferì a Tor San Lorenzo dal team Turja- Minnucci per tornare in azione con un successo a media di il 29 gennaio dell anno successivo. Da allora, con i colori della Scuderia Giusy e Gaetano, Irving ne ha fatta di strada, mettendo assieme 21 successi e 10 piazzamenti nelle 49 nell eliminatoria e Garland Kronos, terzo nel turno preliminare (quello vinto da Irving) e settimo in finale. A Solvalla l allievo dei Gubellini e di Harri Rantanen, già ottimo ad Agnano nel Lotteria, battuto soltanto da Italiano in prossimità del traguardo, ha mostrato slancio e maturità atletica su una pista molto selettiva e in un pomeriggio non perfetto dal punto di vista climatico, con pioggia a tratti. Un traguardo che lo lancia tra i più forti Free For All in attività sulle piste europee, un risultato, però, da confermare nelle prossime uscite, 12

13 corse disputate, un record di (ottenuto il 27 febbraio di quest anno a San Siro), 345mila euro di somme vinte e, oltre alla vittoria della Sweden Cup e al secondo nel Lotteria che lo hanno innalzato al vertice, anche il successo nel Città di Treviso, l estate scorsa. Un fior di atleta Irving Rivarco, ben cresciuto sui prati di Berlingo, nel bresciano, e frutto dell intuizione di Gaetano Turrini, che acquistò la nonna Portia Hanover da Giorgio Carini: Stavo muovendo i primi passi come allevatore ed ero alla ricerca di femmine che rispondessero a dei requisiti che mi ero fissato dopo i primi studi sugli incroci. Portia era una Super Bowl, ma soprattutto aveva una mamma da Noble Victory, una mamma tra l altro assai buona: Portia Lobell, infatti, era una Stakewinner vincitrice di oltre135mila dollari negli Anni Settanta. Quando l acquistai Portia Hanover aveva già prodotto il più che valido Tobur. Poi per me ha dato il buon Alè Mon Rivarco e Biscuit Rivarco, la mamma di Irving. Anche Biscuit era una cavalla che prometteva, ma la misi subito in razza, all insorgere dei primi problemi fisici, presentandola prima a SJ s Photo poi a Ganymede. L incrocio tra Ganymede e una Arndon come Biscuit mi piace molto. Due fratelli pieni di Irving fanno ben sperare: la femmina Nausika Rivarco è in attività in Olanda, mentre Olaf Rivarco è in training da Enrico Bellei. Mi piace far notare che a questo puledro ha dato un nome svedese. Evidentemente me lo sentivo. Il vincitore della Sweden Cup vuole ricordare nel nome il noto scrittore americano John Irving, famoso anche in Italia soprattutto per Le regole della casa del sidro, dal quale è stato tratto l omonimo film con Michael Caine, Tobey Maguire e Charlize Teron, per il quale Irving ha vinto l Oscar per la sceneggiatura. E un Oscar lo ha anche meritato l ultimo sabato di maggio Irving Rivarco, grande protagonista delle Sweden Cup. 13

14 di Alberto Cagnato GRAN PREMIO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MILLION FLYING gioco, partita, incontro differenza tra sorpresa e qualcosa di sorprendente. E per spiegare tale tesi la vittoria di C una Million Flying nel Premio Presidente della Repubblica di Trieste pare fatta apposta. Million al gioco era infatti considerato una sorpresa, testimoniata dalla quota di 10 contro 1 al totalizzatore ma il suo successo era comunque nell aria, perché frutto di una continua ascesa atletica e tecnica, e del lavoro di un bravissimo umile professionista come Paolo Romanelli. Una progressione finale devastante Un doppio chilometro movimentato, con i favoriti che uno dopo l altro hanno provato a vincere finendo però con il perdere. Ci ha provato in partenza Moses Rob, ingolosito dal numero buono dietro la macchina, dopo una serie di ottime prestazioni partendo dalla seconda fila. L allievo di Giuseppe Luongo ha però sbagliato sulla prima curva, lasciando il comando a Madras, a sua volta in difficoltà alla distanza. Anche Merckx Ok e Mania ci hanno provato avanzando al largo presto per andare a prendere il battistrada, pagando però lo sforzo. L atteso Mustang Grif ha avuto invece problemi di traffico, e anche la scarsa attitudine sul doppio chilometro. Bene hanno corso invece Mack Grace Sm e Maddy Laser, piazzati nell ordine dietro al dominatore Million Flying. Quest ultimo è stato alla finestra in partenza, ha aspettato in pariglia che gli altri se le dessero di santa ragione, e poi ai 500 metri finali si è messo in mezzo alla pista travolgendo tutto e tutti. Gioco, partita ed incontro per un ottimo ragguaglio al chilometro di , che sulla pista lenta del Montebello di Trieste vuol dire andare forte. Un cavallo che sa solo vincere Con solo 13 corse in carriera Million Flying è un bel progetto dell Allevamento Fly Fast. Un figlio di Running Sea e di Ambra di Azzurra, da Lemon Dra. Paolo Romanelli ha preferito aspettare, portando in pista Million a tre anni, e scegliendo il programma con perfetta strategia. Ne è venuto fuori uno score da campione, con dieci successi e un piazzamento. Million è andato così fuori dal marcatore in solo due occasioni. Il portacolori del Signor Giovanni D Alterio in questi tredici mesi di impegni ha fatto vedere di essere un cavallo completo, e di migliorare di corsa in corsa fino al Gran Premio Presidente della Repubblica. Un nome nuovo, un cavallo fresco che potrebbe essere un fattore di una generazione che, come insegna anche Mago D Amore, sta sfornando fior fior di cavalli anche dopo la cruciale stagione del Derby. Million Flying fa parte della lista e con lui Paolo Romanelli, un uomo avvezzo alle sorprese ma di certo non più sorprendente. 14

15 Una grande famiglia indigena dietro il vincitore del Premio Presidente della Repubblica di Ezio Cipolat MILLION nel ricordo di Guiglia Million Fliyng, vincitore a sorpresa ma non casuale del Premio Presidente della Repubblica sulla pista triestina al record della corsa di sui 2060 metri, può diventare un fattore importante nel nuovo organigramma che si sta delineando al vertice della leva indigena 2006, dopo il ridimensionamento di molti protagonisti dell iter classico dello scorso anno. L allievo di Paolo Romanelli, presentatosi al Montebello con una striscia di sei successi consecutivi, è uscito nel miglior modo possibile dal primo impatto con i coetanei più titolati, confermando, in un contesto difficile, brillantezza fisica, carattere e qualità. E la qualità di questo cavallo viene da lontano. Il portacolori di Giovanni D Alterio, infatti, è il rappresentante di una delle linee più vecchie e nobili del nostro allevamento. Una linea, che una trentina di anni fa sembrava destinata all esaurimento, ha invece trovato, grazie ad Ambadar, terza madre di Million Flying, un rinnovato slancio. Sono otto le generazioni indigene di questa famiglia che ha come ava-base l americana Ella Brewer, da Peter Brewer e Ella Burnett, acquistata dal conte Paolo Orsi Mangelli nel 1937, direttamente da Pietro Coccia che l aveva importata 15

16 MILLION FLYING 4, sui Maschio Baio, nato il 1 maggio 2006 Allevatore: Az. Agr. Fly Fast Srl - Propr.: Giovanni D Alterio RUNNING SEA 3, maschio baio nato in USA nel 1993 SUPERGILL 3, WISH FOR SPEED 3, SUPER BOWL 3, WINKY'S GILL 3, SPEEDY CROWN 3, WISHE'S KEEPER 3, 2.13 STAR'S PRIDE 5, PILLOW TALK BONEFISH 3, LASSIE BLUE CHIP SPEEDY SCOT 3, MISSILE TOE 3, DARTMOUTH 4, WISHING WELL 3, TT AMBRA DI AZZURRA 5, femmina baio nata in ITA nel 1997 LEMON DRA 5, FIMBADAR 4, SHARIF DI IESOLO 6, 1.15 DANEA 4, THE LAST HURRAH 5, AMBADAR QUICK SONG 3, ODILE DE SASSY ACERO 3, BABELE 6, 1.18 AYRES 3, PERSIAN MODEL 2, DART HANOVER 3, TT BAMBA dal Kentucky, dove era nata sei anni prima. È una giumenta di taglia, non particolarmente distinta, ma assai robusta e con una eccezionale punta di velocità, così scriveva di questa cavalla il conte Paolo nel primo volume del suo Libro genealogico della Razza. Ella Brewer fu immessa in razza in Italia in un periodo non facile, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, ma fece in tempo a produrre, tra gli altri, Ladino, nel 1939, vincitore classico (Criterium, Veneto, Nazionale, Premio Allevamento a Modena e Italia) ma stroncato prematuramente da una polmonite ad Agnano, mentre era in attesa del Premio dell Impero, vale a dire del Derby, e nel 1941 Nereide, che portò avanti come mamma il suo ceppo. Da Nereide nasce Ubertide (Nazionale 1951) e da questa, nel 1957, Guiglia (da Doctor Spencer), classe cristallina e grande velocità ( di record a 3 anni), plurivincitrice (Criterium, Elwood Medium, San Siro, Premio d Inverno, Continentale, Vittoria; seconda nel Derby e nel Gran Premio d Europa) che molti osservatori considerano (Casoli era tra questi) la migliore femmina prodotta dall allevamento italiano nel trentennio tra il 1950 e il 1980, dopo la straordinaria Agaunar. Guiglia, prematuramente scomparsa nel 1967, ha lasciato soltanto tre figli: le femmine Ribolla e Staffa e l ottimo maschio Torcello. Staffa, come mamma non ha lasciato il segno, mentre Ribolla ha il merito di aver prodotto Bamba, dalla quale, oltre al valido Brasimone (cavallo da centrali per la Lady M con Gubellini), ha appunto dato Ambadar, la fattrice con la quale tutta la linea ha trovato rinnovato slancio. Ambadar, dall ottimo padre di fattrici Dart Hanover, come mamma si è distinta con Fimbadar e Lurabo 16

17 La linea femminile che porta a MILLION FLYING ELLA BREWER 1931, PETER THE BREWER NEREIDE 1941, MACLIN HANOVER UBERTIDE 1948, DE SOTA GUIGLIA 1957, DOCTOR SPENCER RIBOLLA 1965, MIGHTY NED BAMBA 1972, MARENGO HANOVER AMBADAR 1978, DART HANOVER FIMBADAR 1983, THE LAST HURRAH AMBRA DI AZZURRA 1997, LEMON DRA Blue. La prima nel 1987 a San Siro, con in sulky Bjorn Lindblom, stabilì il record delle femmine indigene di 4 anni trottando i 1600 metri a media di , due decimi in meno del precedente vertice stabilito da Elen Pf, nell estate dell anno precedente a Taranto. La carriera della femmina di Lindblom è pressoché legata a questo exploit; ben più consistente quella di Lurabo Blue, che è stato uno dei cardini della nostra leva 1986, vincitore classico dai 2 ai 4 anni, sette in GP al suo attivo (Criterium Vinovo, Criterium Partenopeo, Allevatori, Giovanardi dopo un epico testa a testa con Lemon Dra, Stabile, Etruria e Premio Presidente della Repubblica, proprio come il suo giovane consaguineo Million Flying). Lurabo Blue si è poi validamente illustrato anche come stallone, sul solco del suo straordinario padre Sharif di Iesolo. Fimbadar, come mamma Ambadar, da fattrice si è mostrata prolifica ad alto livello: tredici i suoi prodotti (dieci in corsa, Immer di Azzurra e 117 mila euro, il più veloce, ricco e titolato come vincitore del Premio delle Aste), sette dei quali femmine, tutte immesse in razza e, tranne Comma di Azzurra e Dimma di Azzurra i cui prodotti non hanno ancora l età per correre, le altre già illustratesi con figli di ottimo livello: Pea di Azzurra con Balzam dei Bessi ; Top di Azzurra con Flok di Azzurra , Minnesotha Cub e Cielo di Azzurra ; Usa di Azzurra con Dambrogio ; Via di Azzurra con Ingegno Luis e Ambra di Azzurra proprio con il classico Million Flying. Million ha offerto la possibilità ai suoi allevatori, l Azienda Agricola Fly Fast di Scorzé in provincia di Venezia, di cogliere il primo risultato di vertice: niente male, se si considera che i primi prodotti usciti da questo allevamento sono quelli con la lettera I (dunque del 2004), tra i quali figura Iper Flying, che per un breve periodo fu il primatista della sua leva, con l ottenuto il 4 marzo 2007 a San Siro. 17

18 di Stefano Maggiera G.P. SAN PAOLO La stagione del Mirtillo Enrico Bellei e Mirtillo Rosso salutano il pubblico dopo la vittoria del G.P. San Paolo Se i numeri contano qualcosa si può dire che, a tutto maggio, Mirtillo Rosso è il nostro migliore 4 anni. Certo, sappiamo benissimo anche noi che la dittatura del cronometro e delle somme vinte è fallita da un pezzo e che oggi sono le impressioni a dare la gerarchia ai valori dei cavalli. E va riconosciuto a Mago D Amore il titolo di nostra migliore lettera M per le sue vittorie pesanti nel recente Europa e nel passato Orsi Mangelli. Ma Mirtillo Rosso, nel giorno del Gran Premio San Paolo, ha sancito di esser un campione, conquistando vittoria, record della generazione di e superando, per somme vinte in classifica, Macho Gams. Così a Montegiorgio si è rivisto il miglior Mirtillo Rosso, in un palcoscenico piacevole e festoso come è sempre l impianto marchigiano, con il pubblico che ha gradito le tante attività collaterali a disposizione nella giornata. Dal raduno di basket per i più piccoli alla originale merenda per i grandi ma prima di tutto con il cavallo al centro del mondo. La gente ha potuto così trascorrere un pomeriggio intenso, seguendo le corse ed emozionandosi per la velocità spinta dalla racchetta, per i cavalli e gli uomini in pista. Mirtillo Rosso una volata senza respiro Figlio di Legendary Lover K e della Indro Park Terra D Asolo, Mirtillo Rosso ha vissuto una prima parte di generazione da asso piglia tutto. Poi però ha avuto un declino, figlio di alcune difficoltà tecniche che ne provocavano l errore. Errori e 18

19 A sinistra: Foto di gruppo del team di Mirtillo Foto sotto: Mirtillo Rosso controlla gli avversari in arrivo Musa del Ronco, come Mirtillo ma più semplice squalifiche che anche quest anno gli sono costate care, nel Città di Padova, ma che, alla prova racchetta di Montegiorgio, non hanno inciso nel rendimento. Al San Paolo, il portacolori della Eurocolor se ne è infatti andato in testa respingendo l attacco di Merckx Ok, rivale dichiarato sulla carta, poi ha resistito all affondo esterno di Marenne Fans e soprattutto di Mitico Milar che dalla terza ruota l ha poi raggiunto ed impegnato nei 500 metri intermedi dell ultimo giro. E poi in retta d arrivo, quando poteva esser stanco, ha avuto ancora il coraggio di reagire all affondo interno di Mustang Grif. Il tutto al tempo al chilometro stratosferico di che, racchetta o non racchetta, è una misura che vale oro. Mirtillo è del resto un animale straordinario, allevato dai Bruscagnin e affidato sin da puledro ad Enrico Bellei che anche nel San Paolo ci ha messo molto del suo, guidando con sicurezza e grinta dal primo all ultimo metro di una prova tesissima. Hanno infatti corso molto bene un po tutti i più attesi. Mustang Grif che è stato ripagato con un secondo posto incoraggiante dopo un po di prove sfortunate. L allievo di Jerry Riordan è un peperino che si gioca sempre le sue carte con generosità e per ora non ha dato la zampata giusta solo per una serie di circostanze sfavorevoli. Terzo Merckx Ok che ha avuto l unico inconveniente di aver sorteggiato il numero all esterno del vincitore. Quarto un ottimo Mitico Milar, che ha affrontato un percorso durissimo ma è rimasto in quota. Passato da poco agli ordini di Holger Ehlert, Mitico è stato la rivelazione della corsa e potrebbe essere il dernier Cri della sua annata. La vittoria classica di Musa del Ronco era nell aria da un po di tempo. C è voluta la racchetta di Montegiorgio, la classe con le redini lunghe di Enrico Bellei, la forma perfetta, e il San Paolo Filly è arrivato a colmare questa ingiustizia. La figlia di Varenne e Brezza As, allevata sulle Alpi da Rino Marelli, si è imposta senza soffrire, bella come una regina già nelle sgambature e con parziali finali mozzafiato. Un successo chiaro, legittimato dal tempo di ottenuto perlopiù dopo lo svolgimento tattico, lasciando al secondo posto una progredita Martina Gual che l ha anche avvicinata nel finale e terza, dopo gran sforzo sempre al largo, una buonissima Melania Sf. Musa aveva già corso bene a Milano ed ero convinto di poter vincere, è una buonissima cavalla e ci farà togliere delle soddisfazioni. Mirtillo Rosso è ancor più straordinario perché ha saputo vincere una corsa mossa con grande grinta. Diciamo che a Montegiorgio ho passato proprio una bella giornata. Parole di Enrico Bellei, perfettamente adatte per tirare giù il sipario sul San Paolo al gusto di Mirtillo. 19

20 PIANETA ALLEVAMENTO OMAGGIO AD UN GRANDE CAMPIONE di Elisabetta Busso Sua Maestà LEMON DRA Una bellissima immagine di Lemon Dra dove non si può non notare la somiglianza con Mago D'Amore una volta Lemon Dra. Che triste dover dire c era una volta, eppure è proprio C era così. Ma ancor più triste per chi come me lo ha amato prima come cavallo da corsa, poi come campione ed infine come uno dei migliori stalloni indigeni, doversi arrendere al dato di fatto che si è concluso il suo ciclo. Infatti, con l annata del 2007, è terminato il suo seme, di conseguenza in futuro non leggeremo più il suo nome come papà di puledri alle aste o di puledri che si apprestano a fare la qualifica. Fortunatamente è stato un grande stallone, come lo era stato suo papà Sharif di Jesolo, ed i suoi figli lo porteranno in alto ancora per un po, ancora per qualche anno vedremo il suo nome scritto nella genealogia di un grande campione, uno fra tutti il suo sosia, quel cavallo che solo nel guardarlo fa sobbalzare il cuore a chi ricorda bene Lemon: Mago D Amore, che è la copia identica del padre. Un cavallo che ha trasmesso a tutti i suoi eredi un certo caratterino, non semplice da gestire, ma adorabile da averci a che fare, grintosi in 20

21 Lemon Dra e William Casoli una coppia che ci manca tanto... pista, giocherelloni in box. Cavalli coraggiosi com era lui, che non aveva paura a girare di fuori, per poi andarsene per conto suo al momento giusto. Nato nell allevamento Due Rami della famiglia Rampini, da subito si era dimostrato un guerriero. Ha vinto tanto dando del filo da torcere ai suoi avversari. A due anni si aggiudicava il Cupolone e il Gran Criterium. A tre anni il Veneto, l Elwood Medium, il Società Terme e la ciliegina sulla torta, il Gran Premio Avvocato Carlo Marangoni, corsa che l anno dopo diventava anche un Memorial al Dottor Fabio Jegher. Sempre a tre anni nel Premio Orsi Mangelli è secondo nella batteria, si aggiudica la finale, per poi cedere nel race-off conclusivo, un Mangelli che i più affezionati ricorderanno senz altro. A quattro anni si aggiudica il Premio Città di Padova, e da anziano l Encat e una batteria del Serial Locatelli. Un vero Campione. Al termine della carriera approda all Azienda Agricola Mariano. All inizio non si capisce bene perché, ma non è molto apprezzato come stallone. Nonostante l ottima genealogia, gli allevatori non gli davano molta fiducia, sino a quando i primi prodotti non hanno cominciato a correre; in quel momento si sono accorti che forse a questo figlio di Sharif valeva la pena di dare una certa elité di mamme. Uronometro, il primo a portarlo in alto, per poi arrivare Tome De Sousa, Bartali Ok, Chirone Dei e via via tanti altri. Ma se l annata del 2005 era stata quella di Varenne, senza ombra di dubbio quella di quel maledetto 2006, è stata l annata di Lemon, quasi in beffa alla disgrazia, è stato l anno che lo ha consacrato come un Re, un Re al quale qualcuno ha voluto togliere la corona. Basta dare uno sguardo alle corse che contano dei quattro anni e vediamo ovunque il suo trionfo. Da Macho Gams, a Merisi Font, Mustang Grif, Michael America, Magia Ek, Mania, Marlon By Pass, Materazzi Ok, Mauro e Matteo di Jesolo, Melissa Fi, Mind Wise As, Mineiro As, Mister Lemon Sm, Mistral Del Ronco, Mondiale Ok, Mullingan Bi e Mago D Amore. Questi sono solo alcuni dei miglior prodotti del 2006, se dovessi scriverli tutti vi annoiereste nel leggerli, quanti sono. Bisogna dire che due anni dopo la sua entrata in razza Lemon diventa di comproprietà dell azienda agricola Mariano, che con affetto ne ha gestito l intera carriera stalloniera. Un cavallo scelto dal Dottor Fabio Jegher, un personaggio quasi unico, una persona di vero spessore; forse pochi ricordano o sanno che lui è stato il papà della Sisal insieme a Della Pergola e Moro, un uomo di molta creatività, un atleta, uno scrittore, una persona di poche chiacchiere e di tanta sostanza che ha saputo trasmettere alla figlia, la signora Maia Jegher, che, con molta discrezione ed emozione, assiste alle imprese dei figli di Lemon come quando l anno scorso con gli occhi umidi premiava Mind Wise As trionfate del Marangoni, dopo che anche il Filly era stato vinto da una Lemon Dra, Melissa Fi. Questo pezzo vuole essere un omaggio a Lemon Dra e alle tante persone che lo hanno amato, a tutti quelli che lo hanno sempre seguito, a quelli che hanno sempre creduto in lui, e a quelli che lo hanno rapito, perché si rendano conto di che male hanno fatto. Non sappiamo che fine abbia fatto Lemon Dra, chi dice sia all estero, chi dice in meridione, chi dice sia morto. Noi vogliamo pensare e sperare che lui sia in qualche pascolo, libero di passeggiare tra l erba alta circondato da un harem di cavalle e di puledri, se poi questo posto è sulla terra meglio, ma se anche fosse più in alto non importa, ovunque sia lui sarà nei nostri ricordi per sempre.la storia non si può cancellare. Ciao Lemon. 21

22 di Alberto Cagnato DUBINI NEL CLUB DEGLI ALLEVATORI AL TOP Studioso di genealogie e correnti di sangue, produce campioncini alla Razza di Ceserio di Oleggio, vicino ad Arona Massimo Dubini è entrato in punta di piedi nel Club (con la C maiuscola, come vedremo) degli allevatori di trotto più ricercati del Belpaese. I suoi cavalli, targati appunto con il suffisso Club, si stanno facendo onore sulle piste di tutta la penisola e la produzione si attesta sull 80 per cento dei nati che corrono regolarmente. Un dato molto significativo: i suoi cavalli in questo primo scorcio dell annata hanno vinto 19 delle 51 corse disputate. Altrettanto lungo l elenco dei prodotti di notevole levatura: Felix del Nord (primaserie internazionale allevato in società con Luigi Biffi), Axoum, Efra, Duke Ellington, Magic Club, Mopsy Club, Lummy Club. Quest ultimo era considerato un potenziale primaserie dall allenatore Harri Rantanen prima che un banale infortunio ne limitasse la carriera. Quarantotto anni, sposato con due figlie, comasco, Massimo Dubini ha una passione genuina che viene da lontano per il cavallo da corsa. Da ragazzino, - ricorda - con Trotto-Sportsman in tasca, appena potevo prendevo il treno da Como per la stazione di Cadorna e di lì col tram raggiungevo gli ippodromi di San Siro, sia del trotto sia del galoppo, specialità che allora mi piacevano in egual misura. Poi scoppiò la scintilla per il trotto. Alla fine degli anni Sessanta mio padre mi aveva portato al trotter il giorno in cui Bourbon trottò da , allora record europeo dei 2 anni. La fantastica volata di questo bellissimo sauro con la criniera bionda al vento mi è rimasta sempre nel cuore e ho cominciato ad approfondire lo studio delle correnti di sangue dei trottatori. Mi ricordo che allora conoscevo a memoria l intero stud book e tutte le geneologie. Fu in quel periodo che promisi a me stesso di cimentarmi nella difficile arte di allevare, appena ne avessi avuto le possibilità. Dubini è una sorta di maniaco delle genealogie e passa intere nottate insonni davanti al computer per scovare le correnti di sangue più opportune per incrociare le sue sette fattrici. Qualità che non sono sfuggite al noto stalloniere Marco Folli che, da qualche anno, lo ha voluto come collaboratore. Mi sono ispirato al grande Federico Tesio - ci dice Dubini - ma il mio vero maestro è stato Vittorio Guzzinati, straordinario uomo di cavalli a 360 gradi con il quale ho avuto l onore di avere un rapporto di amicizia durato 20 anni. Non a caso tutte le mie fattrici sono passate in allenamento da Vittorio che qualche anno fa, vedendomi un po Belle immagini dell Allevamento 22

23 Fattrici Iana Club (Uronometro) foal femmina da Coktail Jet gravida da Love You Gleamy Club (Arnaqueur) foal maschio da Turbo Sund gravida da Ganymede Efra (Biesolo) foal maschio da Self Possessed gravida da Broadway Hall Entracte Blue (Lurabo Blue) gravida di Rolling D Heripre Armbro Takeapeek (Pine Chip) foal maschio da Ganymede gravida da Felix del Nord Borgogna Or (Waikiki Beach) foal maschio da Turbo Sund gravida da Full Account Duse Tab (Sugarcane Hanover) gravida di Goetmals Wood Nati 2009 Pinky Club da Turbo Sund e Believe Phaedra Club da Love You e Iana Club Penny Club da Prodigious e Rama di Jesolo Panthea Club da Revenue e Alidora Petite Club da Sj s Photo e Armbro Takeapeek Phea Club da Revenue e Entracte Blue Phoebe Club da Coktail Jet e Borgogna Or Produzione Lettera A; 1 prod. Axoum Lettera B: 2 prod. Bixia Believe Q. Lettera C: 2 prod. Cotton Club Cayuga Lettera D 2 prod. Duke Ellington Dagadà Lettera E 3 prod. Efra mt Emmylou Errol Lettera F 4 prod. 3 vivi Felix del Nord Fireblade Lettera G 6 prod. 5 vivi Guayana Club Grimoire Club Ghibli Club Gleamy Club mt Givenchy Club Lettera I Ivry sur Seine Ixia Club 1 - Ianus Club Q. Lettera L 4 prod. Lummy Club Luxo Club Lola Club Q. Lettera M 4 prod. Magic s Club Mopsy Club Malagant Clun Morcheeba Club Lettera N 5 prod. Nippy Club Noemi Sidoli Norry s Club Nelly s Club Q. 23

24 Abbiamo visitato l allevamento della Razza di Ceserio in una piovosissima mattinata di fine maggio. Colpisce subito la vegetazione lussureggiante e la presenza di bovini che vengono alternati ai cavalli. Molto vasti i paddock, leggermente ondulati e mai inferiori ai cinque ettari. Il caporazza, Luca Borrella, di Arona, è presente in allevamento da 23 anni e stupisce per acume e competenza, maturati anche attraverso stage professionali all estero. I puledri stanno all aperto da aprile sino alla vendita, ma i foals in estate vengono ritirati in box di giorno e lasciati all aperto la sera fino al demotivato per questioni di politica-ippica, mi incoraggiò a continuare sulla mia strada. Su cosa dovrebbero basarsi le convinzioni di un allevatore al passo con i tempi? Io sono fermamente convinto che l incrocio franco-americano costituisca il passato, il presente e il futuro dell allevamento. Jean Pierre Dubois, genio inimitabile, lo ha capito da tempo e i suoi straordinari risultati sono sotto gli occhi del mondo intero. E poi sono convinto che spesso non ci sia bisogno di utilizzare stalloni da 10mila euro: non di rado ne bastano mille, magari con un esordiente, per azzeccare la corrente di sangue più appropriata. Che tipo di fattrici mette in razza? Innanzitutto devono provenire da grandi famiglie con determinate correnti di sangue. E poi devono essere senza difetti morfologici, con attenzione particolare agli appiombi. Bisogna insomma usare intelligenza visiva applicata, come era solito dire Federico Tesio. Lei appartiene alla categoria dei cosiddetti allevatori senza terra, come è arrivato a questa conclusione? Premetto che la mia famiglia possiede dei terreni agricoli, ma non li ritenevo idonei all allevamento e quindi ho voluto cercarne altri che avessero tutte le prerogative in grado di ospitare le mie fattrici. Così, insieme al mio socio Erio Bonetti, ho adocchiato vicino ad Arona, ad Oleggio, l allevamento della Razza di Ceserio, un complesso storico di galoppo che esiste da 60 anni nella zona cara a Federico Tesio. Qui la titolare Erminia Werner, alla quale sono grato per l ospitalità, possiede 112 ettari, 80 dei quali riservati ai paddock, mentre il resto dei terreni è a foraggio, coltivato con stallatico di bovino. mattino seguente. Ogni mese l alimentarista dottoressa Alessandra Caligaric li pesa e li misura, mentre un maniscalco cura i piedi e li mette in appiombo. Dubini, qual è il suo sogno nel cassetto? Produrre il campione di livello internazionale, visto che Felix del Nord non lo sento del tutto mio perché è stato creato in società con l amico Luigi Biffi. Con Lummy Club ci ero andato vicino, ma la fortuna non mi ha aiutato. Con la Dea bendata adesso sono un po in credito: chissà... 24

25 ALLEVAMENTO DELL ALVIO di Martina Nerli Sognando il successo Spesso si parla solo dei più grandi: driver, allevatori, proprietari, personaggi dai grandi numeri, ma non dimentichiamo che l ippica è fatta anche da piccoli uomini, forse più umili ma sicuramente non meno importanti. Piccoli allevatori, che gestiscono fattrici e puledri, solo per passione, per un puro e sano amore per il cavallo, un amore incondizionato e non fa differenza se in pista fanno 14.0 o 18.0, perché loro si emozionano sempre... Diego Quatrinelli è uno di questi: classe 1981 e tanta voglia di portare avanti la sua passione per l allevamento. Un ragazzo giovane attratto dall ippica. Vi sembra strano? Siamo andati a conoscerlo in questo inizio estate che tarda ad arrivare. Il suo allevamento si trova a Beroide, in provincia di Perugia, un borgo medievale suggestivo ed affascinante. Diego fa gli onori di casa, ci accompagna tra box e paddock, tra racconti di vita vissuta e speranze per il futuro, tra soddisfazioni e preoccupazioni, ma quando arriviamo al paddock dei puledrini nati da pochi giorni un sorriso illumina il suo volto, occhi che sognano, che sperano, davanti alla vita. 28 anni e allevatore. Uno spiraglio di luce per l ippica italiana... L ippica ha bisogno di giovani. Per me è stato molto naturale amare i cavalli, fin da quando ero piccolo. Mio padre Giovacchino negli Montenero in pista con Davide Cangiano anni 60, coinvolto dalla frequentazione di mio zio Omero e da Vincenzo Andreani (padre dell affermato driver Massimo Andreani), inizia a frequentare le corse dei cavalli, prima su strada e poi in ippodromi di provincia. Una passione destinata a non finire, visto che ancora oggi mi aiuta quotidianamente in allevamento, insieme a mio cugino Pier Paolo. Un team familiare. Questo è meraviglioso, un hobby che coinvolge e tiene unita tutta la famiglia. Negli anni 80 gli fu regalata una cavalla, Farona. Aveva gravi problemi articolari, per tutti era irrecuperabile, ma mio padre non voleva che finisse così la sua storia. Si impegnò mesi e mesi per curarla e riuscì, sorprendendo tutti, a riportarla non solo in pista ma addirittura alla vittoria, affidandola al suo amico e driver di fiducia Gioacchino Ossani, detto Cencio, sulla pista di Tor Di Valle. Storie di un ippica che ci piace molto, di amicizie vissute tra un bicchiere di vino e racconti di storie goliardiche. Poi arrivarono Luimar (1986, da Belfagor e Celtina), Promessa (1990, da Ciconero e Gelosa) e altre storie da raccontare... Per mio padre l ippica è sempre stata solo quello, grandi amicizie con cui condividere l emozione della pista, interi pomeriggi all ippodromo, per poi commentare fino a notte fonda, perché ognuno la corsa la vede a modo suo. 25

26 Parco Fattrici BAUHAUS (1990) da Park Avenue Joe e Peonia Vm DAHLIA (2000) da Armbro Goal e Nitria DORETTA DI GAVI (2000) da Supergill e Prussion Prestige FABULA HENLEY (2002) da Indro Park e Reina Henley FEFA MO (2002) da Esbero Mo e Farah Ve Puledri 2009 PRIMULA D'ALVIO f. nata il 17/01/2009 da Gigant Neo e Dahlia PASCIA' D'ALVIO m. nato il 10/03/2009 da Ken Warkentin e Fabula Henley PEPE D'ALVIO m. nato il 25/03/2009 da Solerid e Fefa Mo PEPITA D'ALVIO f. nata il 16/04/2009 da Frullino Jet e Bauhaus M da Digger Crown e Fefa Mo F da Ganimede e Doretta Di Gavi Puledri 2010 Una splendida rappresentazione dei targati Alvio Anche lei è legato da profonda amicizia con Giuseppe e Davide Cangiano... Oltre ad essere due grandi professionisti, sono due amici speciali. Giuseppe si occupa della doma dei puledri, con una calma ammirevole, mentre il figlio Davide, nonostante la sua giovane età, è un driver spesso protagonista sulla pista di Montegiorgio e dintorni. Affidiamo a loro i nostri puledri, sicuri che sono in buone, anzi, ottime mani. Rispettano i cavalli e questo per noi conta più delle prestazioni. Arrivati al diciottesimo mese del puledro, finisce il percorso dell allevatore, ma noi li amiamo al punto che raramente decidiamo di venderli, sono come figli e la nostra famiglia si sta allargando a vista d occhio. Attualmente tra i pupilli di casa c è Montenero (da Brad s Photo e Bauhaus): 26 corse in carriera, 8 vittorie e 13 piazzamenti. Un cavallo straordinario, parte piano ma gira di fuori, una creazione della famiglia Cangiano che ci sta regalando enormi soddisfazioni. Questo cavallo l abbiamo in comproprietà con Alfonso Tardioli, anche lui entusiasta di come cresce corsa dopo corsa. Il nostro allevamento nasce nel 2006 e Montenero è il nostro primo pro- 26

27 Nonostante la neve, tutti in paddock! cade su cavalle di alta genealogia e con un fisico imponente. Per queste sono accuratamente scelti gli incroci con stalloni competitivi nel campo nazionale ed internazionale prediligendo il classico sangue franco-americano. I nostri puledri sono seguiti da un valido staff veterinario che, oltre a seguire l inseminazione, la gravidanza ed il parto delle fattrici, si occupa anche delle sverminazioni, delle cure antiparassitarie e dei vaccini, al fine di ridurre al minimo eventuali problemi che possono sorgere fin dai primi mesi di vita. Per alimentarli al meglio, produciamo personalmente avena e fieno, somministrati con l ausilio di altri cereali ed integratori vitaminici per il corretto dotto, forse è questo il motivo per cui siamo particolarmente legati a lui. L altro pupillo è Only You D Alvio, fratello di Montenero, un cavallo che Giuseppe Cangiano sta cercando di plasmare per affrontare la qualifica tra qualche mese. Sembra promettere bene, ma non vogliamo mettergli fretta. Spero possa anche lui dimostrare in pista di essere un gran cavallo. Ci racconta la sua filosofia dell allevare? Un allevamento che cresce con le innovazioni e i consigli di chi, prima di noi, ha fatto nascere cavalli importanti. La scelta delle fattrici Il puledro Pepe D'Alvio in paddock sviluppo degli organi vitali e dell apparato muscolo-scheletrico. Mettiamo impegno e voglia di migliorare, per noi è una passione e non un lavoro. Una morfologia perfetta per le fattrici D'Alvio Cosa desidera per il futuro? Ho in progetto di sostituire qualche fattrice, per alzare la qualità e creare incroci splendidi. Per andare più in alto, sogno il Derby. La corsa delle corse, dove eleganza e performance si uniscono in uno stile ineguagliabile. Io e mio padre, a Tor Di Valle, dove lui ha iniziato, per emozionarsi ancora con un nostro prodotto in pista. Un sogno meravigliosamente folle. 27

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30 di Pietro Muzzi L AZIENDA AGRICOLA ALLEVAMENTO CAVALLI DI IRENE GRIESSEN DALLA SVIZZERA CON AMORE Nel mondo dei cavalli ci si può anche entrare per caso, ma ci si resta solo per passione. Abbiamo trovato l ennesima conferma in un remoto e incantevole borgo friulano dove il cuore dell ippica pulsa ancora vitale, a dispetto di un sistema nazionale che sembra avviato allo sfascio. Ci troviamo a Colloredo di Monte Albano, un paesino di poco più di duemila abitanti in provincia di Udine, dove i coniugi Irene Griessen e Giorgio Pozzo hanno realizzato il loro centro. La loro è una storia singolare e rappresenta una concreta testimonianza dell evidente dicotomia tra la situazione generale che non funziona e le piccole realtà disseminate sul territorio che, al contrario, mostrano ancora una notevole vitalità, fatta essenzialmente di passione ed entusiasmo, d impegno quotidiano, di costanza, d investimento e, naturalmente, d amore per i cavalli. Quando arriviamo, la prima immagine che si materializza è quella di un puledrino che in paddock scalpita attorno alla madre. Tutto attorno le colline moreniche, da cui il nome dei cavalli che portano tutti il suffisso como che altro non è se non l acronimo di colline moreniche. Scendiamo dall auto e all odore inconfondibile dei cavalli si so- 30