2.3 IL NAVIGLIO MARTESANA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "2.3 IL NAVIGLIO MARTESANA"

Transcript

1 2.3 IL NAVIGLIO MARTESANA Il Naviglio Martesana è stato realizzato nel XV secolo con lo scopo principale di fornire acqua alle utenze agricole poste nella pianura a est di Milano. Nonostante la principale finalità fosse appunto quella irrigua, il naviglio veniva utilizzato anche come via d acqua e alla fine del XV secolo fu collegato alla cerchia dei navigli di Milano e quindi alla darsena di Porta Ticinese. Attualmente, all altezza di Via M. Gioia, il naviglio viene tombinato, per poi riemergere a sud di Milano col nome di Re de Fossi. Il Naviglio Martesana ha una lunghezza complessiva di 39 chilometri. La derivazione dal Fiume Adda è posta a Trezzo sull Adda, poco a valle del ponte dell autostrada A4; per i primi 9 chilometri il canale defluisce in direzione sud, praticamente parallelo al Fiume Adda. A Cassano d Adda, il canale cambia direzione e scorre in direzione ovest fino a Milano. A differenza degli altri navigli, il Martesana, per quasi tutto il suo percorso, è rivestito in calcestruzzo sia sul fondo che sulle sponde; solo a valle di Cassina de Pecchi, la sponda destra presenta alcuni tratti cementati e alcuni naturali. La pendenza media del canale è pari allo 0,03%, anche se è opportuno sottolineare che buona parte dei 13 metri di carico idraulico persi tra Rezzo e Milano, sono concentrati in corrispondenza delle tre conche esistenti. Le conche, procedendo da monte verso valle, sono site a: Groppello (Comune di Cassano d Adda), Inzago e Bellinzago. Esse sono concentrate in un tratto di 6,5 chilometri. La portata in concessione al Naviglio Martesana è pari a 32 m 3 /s, ma nel periodo invernale nel canale viene fatta defluire una portata pari a circa il 30% di quella estiva. Per quanto riguarda la sezione del canale, essa è caratterizzata da una forma variabile, a tratti pseudorettangolare e a tratti trapezoidale; la larghezza del canale è omogenea e pari a circa 13 metri per i primi 20 km; verso Milano il naviglio si stringe fino ad avere una larghezza di circa 8-10 metri. Per quanto riguarda i manufatti, oltre alle tre conche già citate, vale la pena di descrivere il funzionamento idraulico in corrispondenza degli attraversamenti dei principali corsi d acqua naturali. Procedendo da monte verso valle, il primo torrente significativo è il Torrente Trobbia. L alveo naturale di questo torrente sifona il Martesana, e vi è la possibilità di scaricare le acque del Martesana nel vecchi alveo del T. Trobbia. A monte del sifone è però stato realizzato un sistema idraulico per mezzo del quale l acque del T. Trobbia viene riversata interamente nel Martesana; in caso di piene, l acqua in parte viene scaricata nel Martesana e in parte defluisce invece lungo il vecchio alveo naturale. Il T. Trobbia è purtroppo caratterizzato da un elevato carico inquinante e, specialmente nei periodi di asciutta in cui non vi è diluizione dello scarico, il Trobbia può rappresentare un problema ambientale per il Naviglio Martesana. Procedendo verso valle, in Comune di Gorgonzola, il naviglio viene sifonato dal Torrente Molgora; in questo punto vi è la possibilità di scaricare le acque del Martesana nell alveo del T. Molgora. L ultimo corso d acqua di rilievo è il Fiume Lambro, che incrocia il Martesana alla periferia di Milano (Via Idro). Qui, attualmente, è possibile scaricare tutte le acque del Martesana nel F. Lambro; da quanto si è potuto osservare durante il sopraluogo, sembra che in passato fosse possibile anche immettere nel Martesana le acque del Lambro attraverso una schiera di paratoie che attualmente è stata murata

2 PROVINCIA DI MILANO Figura 2-7: Alcune immagini del Naviglio Martesana La conca di Groppello Il Naviglio Martesana a Trezzo sull Adda La conca di Inzago La conca di Bellinzago sulla sinistra è visibile l ingresso del T. Trobbia Il Naviglio Martesana a Cernusco sul Naviglio Il Naviglio Martesana a Milano, all inizio del tratto tombinato

3 3. LA GESTIONE DEI NAVIGLI 3.1 LA GESTIONE IDRICA La rete di canali su cui è incentrato il presente studio è stata realizzata nel corso di un periodo molto lungo (dal XII al XIX secolo), prevalentemente con lo scopo di portare acqua alle aree agricole della pianura lombarda. Nel corso degli anni i navigli sono stati utilizzati anche come vie navigabili, contribuendo significativamente allo sviluppo della Città di Milano. Storicamente per due volte all anno i navigli vengono messi in asciutta; le due asciutte, primaverile ed autunnale, vengono fatte per consentire di eseguire agevolmente e nel minor tempo possibile gli interventi di manutenzione dei canali (prevalentemente consolidamento delle sponde e pulizia del fondo) e delle infrastrutture ed assi correlate (ponti, manufatti idraulici, etc..). La stagione irrigua, quella in cui i canali devono trovarsi al massimo della loro efficienza, ha solitamente inizio all inizio di aprile e si conclude verso la metà di settembre. In questo periodo, compatibilmente con la disponibilità di acqua nei due grandi bacini di invaso (Lago Maggiore e Lago di Como), nei canali viene fatta defluire la massima portata in concessione. Nel periodo invernale, al contrario, le richiesta d acqua da parte delle utenze irrigue è di molto inferiore, ed rappresentata da poche marcite, prevalentemente servite dal Naviglio Martesana. L alimentazione invernale dei navigli, oltre che per servire le utenze invernali, viene mantenuta per evitare un eccessivo abbassamento dei livelli della falda (che avrebbe poi effetti negativi all inizio della stagione irrigua) e per limitare i danni dovuti al gelo nella stagione invernale. Attualmente non è invece necessario mantenere un battente idrico che consenta la navigazione, anche se nei programmi futuri vi è quello di ripristinare la funzione di idrovie dei navigli. Le due asciutte annuali vengono quindi effettuate in questi periodi: - l asciutta primaverile dura circa 40 giorni e viene effettuata solitamente tra la fine di febbraio e la metà di aprile, in funzione del tipo di colture che devono essere irrigate. - l asciutta autunnale dura anch essa circa 40 giorni e viene effettuata tra la metà di settembre e la fine di ottobre. Negli stessi periodi viene chiaramente messa in asciutta anche la rete secondaria di distribuzione e ripartizione. Fino ad oggi le asciutte dei canali sono sempre state asciutte totali, il che significa che, nei limiti del possibile, la portata derivata nei navigli viene annullata. Tecnicamente è possibile anche regolare le opere di presa in modo da avere un asciutta parziale, ossia di lasciare nei navigli una portata d acqua minima che consenta l esecuzione dei lavori di manutenzione senza però indurre gli impatti negativi delle asciutte totali, fra i quali vi è indubbiamente quello sulla fauna ittica. Quanto appena esposto riguarda le regole generali di gestione che vengono storicamente seguite per la gestione dei navigli. Negli ultimi anni, per via dei numerosi interventi di recupero previsti dal Master Plan

4 (si veda il paragrafo 3.2), si è reso spesso necessario prolungare la durata dell asciutta autunnale per consentire l esecuzione degli interventi. Un altra eccezione al tradizionale criterio di gestione è costituita dalla rete del C.A.P. Villoresi; il Villoresi, infatti, non è mai stato usato come via navigabile e quindi non c è mai stata l esigenza di mantenere acqua nel canale anche durante il periodo invernale per consentire la navigazione. Inoltre, negli anni passati, per limitare l innalzamento della falda freatica nell area urbana milanese, veniva richiesto di mantenere il canale in asciutta per tutto il periodo invernale. Anche in questi anni, per via degli interventi di manutenzione straordinaria del fondo e delle sponde del canale, spesso il canale viene mantenuto in asciutta per tutto l inverno. In questo paragrafo sono stati semplicemente riportati i criteri con cui vengono gestite le asciutte dei navigli, senza soffermarsi sulla descrizione dello stato degli stessi durante le asciutte e sugli effetti nei confronti dell ecosistema acquatico. Di questi argomenti si tratterà nel capitolo 4. Per quanto concerne invece la gestione delle rete secondaria, la complessità della medesima non consente di effettuare un analisi di dettaglio. Sicuramente, nella maggior parte dei casi, la rete secondaria è alimentata dai soli navigli e quindi durante le asciutte anche i canali di derivazione rimangono privi d acqua. Rare eccezioni sono costituite dai canali secondari che sono alimentati anche da fontanili o che derivano acqua dai navigli in punti in cui resta sempre una portata residua che può quindi essere in parte captata dai canali secondari. 3.2 GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE E DI RIQUALIFICAZIONE DEI NAVIGLI Fino a qualche anno fa gli interventi che venivano eseguiti sui navigli erano prevalentemente curati dall ente gestore (oggi è il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi per tutti i canali in esame) e si trattava prevalentemente di interventi di sistemazione spondale, che venivano eseguiti laddove le sponde davano segni di cedimento e di pulizia del fondo. Gli interventi di rifacimento delle sponde venivano eseguiti solitamente su brevi tratti di lunghezza ridotta dislocati su tutta le rete ed il loro scopo era esclusivamente quello di ricostruire sponde crollate o di prevenire il crollo di manufatti spondali in pessime condizioni. Gli altri interventi che vengono periodicamente eseguiti da parte del Consorzio Villoresi sono: la pulizia del fondo (per lo più rimozione di rifiuti gettati nei canali), la risagomatura del fondo (riempimento di buche) e la sostituzione o il rifacimento di opere idrauliche. Questo tipo di interventi di manutenzione sono finanziati o dallo stesso Consorzio, o dalla Regione Lombardia. Negli ultimi anni, a seguito di un sempre maggior interesse per il sistema dei navigli, la Regione Lombardia ha messo a punto un sistema per coordinare gli interventi e le competenze sul sistema dei navigli. In una situazione in cui anche i ruoli dei diversi enti non erano del tutto chiari, sono state introdotte due importanti novità, tra loro strettamente in relazione: - la redazione del Master Plan Navigli, uno strumento di pianificazione, redatto dalla Regione Lombardia con la collaborazione del Politecnico di Milano, che si propone di individuare in termini

5 operativi gli interventi prioritari e realisticamente fattibili, che consentano di riqualificare il sistema idraulico e l ecosistema dei Navigli Lombardi. - L istituzione della Navigli Lombardi s.c.a.r.l., una società consortile costituita da tutti gli enti coinvolti nel Master Plan (Regione Lombardia, Consorzio Villoresi, Provincia di Milano, Provincia di Pavia, Camera di Commercio di Milano, Camera di Commercio di Pavia, Comune di Milano, Comune di Pavia e da tutti i comuni attraversati dai Navigli), che, una volta a regime, sarà l Ente Unico rappresentativo dei soggetti coinvolti nel sistema dei Navigli e coordinerà tutti gli interventi di manutenzione e di riqualificazione. In pratica, con il Master Plan e con l istituzione della Navigli Lombardi s.c.a.r.l., gli interventi sui Navigli non saranno più gestiti individualmente dal Consorzio Villoresi o dai Comuni, ma saranno tutti coordinati dalla Navigli Lombardi s.c.a.r.l., in accordo con quanto previsto dal Master Plan. I principali obiettivi del Master Plan sono: 1. conservazione e riqualificazione; 2. consolidamento, restauro e manutenzione; 3. recupero e riuso per funzioni attuali e compatibili; 4. coordinamento continuo degli interventi e della gestione della intera rete e dei manufatti che definiscono e compongono lo storico "sistema" dei Navigli milanesi e pavesi. Attualmente ci si trova in una fase di transizione tra il vecchio sistema e la nuova concezione di intervento, anche se già da qualche anno vengono realizzati gli interventi previsti e finanziati dal Master Plan. Di seguito si riporta un elenco delle principali tipologie di intervento previste per le prossime asciutte: - sistemazione, restauro conservativo e consolidamento delle sponde - sistemazione delle alzaie e realizzazione di percorsi ciclopedonali - interventi di riqualificazione urbana - restauro di ponti - opere a verde - recupero funzionale delle conche di navigazione e realizzazione di attrezzature necessarie allo sviluppo della navigabilità - rimozione di rifiuti A causa della sua complessità, non è invece possibile stilare un elenco degli interventi di manutenzione sulla rete secondaria

6 3.3 ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE DEI NAVIGLI DURANTE LE ASCIUTTE In questo paragrafo si vuole descrivere quello che succede effettivamente alla rete dei navigli durante le asciutte indotte chiudendo le opere di derivazione dal Fiume Ticino e dal Fiume Adda. Le considerazioni di seguito esposte sono il frutto di alcuni sopralluoghi svolti durante le asciutte e di colloqui tenuti con il personale del Consorzio Est Ticino Villoresi, di alcuni comuni attraversati dai navigli e di alcuni agenti della Polizia Provinciale che da anni esercitano la loro professione nel territorio dei navigli. In questa parte dello studio, da una parte si vogliono individuare i tratti che, per motivi naturali o antropici, anche durante le asciutte sono caratterizzati da presenza d acqua, dall altro si vogliono fornire le basi conoscitive per proporre strategie gestionali che consentano di mantenere l acqua durante le asciutte anche in altri tratti. È bene evidenziare che la durata effettiva delle asciutte influisce in modo determinante sulle condizioni idrauliche. Più è lunga l asciutta, infatti, più si abbassa il livello della falda e più si riduce la quantità e l estensione dei tratti in cui rimane acqua. Vi sono diversi tratti dei navigli che, se l asciutta dura 40 giorni mantengono una minima quantità d acqua, ma se la durata dell asciutta viene aumentata, si asciugano progressivamente. Negli ultimi anni quindi il frequente prolungamento delle asciutte dovuto alla necessità di eseguire gli interventi previsti dal Master Plan ha peggiorato la situazione. Nelle prossime pagine viene descritto quello che succede nei canali oggetto di studio durante le asciutte; le stesse informazioni sono rappresentate in forma grafica nell Allegato Naviglio Grande Come è già stato esposto nel paragrafo 2.2.1, attualmente il Naviglio Grande ha di fatto origine a valle della centrale idroelettrica presente a Turbigo e viene interamente alimentato dalle acque del Canale Industriale. Quando il Naviglio Grande viene messo in asciutta lo scarico della centrale viene in parte scaricato direttamente nel Ticino ed in parte utilizzato per il raffreddamento della centrale termoelettrica e quindi scaricato nel Ticino. A valle della centrale di Turbigo, a causa delle perdite idrauliche dalle opere di regolazione, di alcuni apporti idrici esterni (scarico di un allevamento ittico e apporto dalle cave di inerti) e della ricarica da parte della falda freatica, nel naviglio rimane sempre dell acqua. L acqua permane nel Naviglio per circa 21 chilometri, fino al nodo idraulico dello scolmatore di nord ovest in Comune di Abbiategrasso, dove l acqua residua, viene completamente scaricata nello scolmatore attraverso uno scaricatore laterale posto sulla sponda destra del naviglio. In passato, se non erano previsti particolari interventi tra lo scolmatore e l inizio del Naviglio di Bereguardo, l acqua non veniva scaricata nello scolmatore, ma veniva lasciata defluire verso valle fino a che non filtrava progressivamente in falda. In questo tratto, il battente idrico durante le asciutte, in base alla distanza dagli apporti esterni, alla morfologia del fondo e alla pendenza del canale varia tra 20 e 70 centimetri

7 Qui, negli ultimi anni, non si è mai reso necessario effettuare recuperi della fauna ittica durante le asciutte. Nel tratto compreso tra il nodo idraulico e l inizio del Canale di Bereguardo (circa 2,6 chilometri), durante le asciutte, si formano alcune pozze isolate, che non sono in grado di preservare la fauna ittica per tutto il periodo di una asciutta. La stessa situazione si riscontra nei primi 2 chilometri a valle del ripartitore, fino all immissione della Roggia della Pila. Da qui, fino al cavalcavia della tangenziale ovest di Milano, per una lunghezza di circa 10 chilometri, la presenza d acqua diviene ancora più sporadica: l acqua permane in alcune pozze isolate che solitamente si prosciugano progressivamente durante l asciutta. A valle della tangenziale, fino al termine del Naviglio Grande alla darsena di Porta Ticinese (8,5 km), durante le asciutte, il naviglio si prosciuga completamente. Lungo l ultimo tratto del Naviglio Grande ci sono le opere di presa di diverse rogge che defluiscono verso sud e vanno poi ad incrociare il Naviglio Pavese. Come verrà esposto più dettagliatamente nel Capitolo 6, è importante considerare la presenza di questi corpi idrici minori, in quanto possono essere sfruttati come by-pass per restituire l acqua al Naviglio Pavese, mettendo in asciutta i navigli solo nell area urbana di Milano. Un altro nodo idraulico da considerare è il sifone con lo scaricatore dell Olona (circa 2 km a monte della darsena): in questo caso, il corso d acqua in questione può essere utilizzato per scaricare le acque a monte di eventuali tratti che richiedono l asciutta totale in Comune di Milano Naviglio Pavese Il Naviglio Pavese, durante le asciutte, è caratterizzato dalla quasi completa assenza d acqua fino alla conca di Moirago. Vista la collocazione geografica del Naviglio Pavese, esso non può infatti essere alimentato né da monte (la darsena durante le asciutte non è in grado di alimentarlo), né tanto meno dalla falda che si trova ormai troppo in profondità per poter alimentare il naviglio. Nel tratto in esame, lungo circa 10 chilometri, durante delle asciutte, si conserva un po di acqua monte della conche di navigazione di Rozzano e a monte del cavalcavia della tangenziale ovest di Milano. In questi due punti, infatti, sfruttando le opere trasversali presenti, viene invasata un po d acqua che, in alcuni casi, si mantiene per tutta l asciutta. I tratti bagnati non sono comunque in grado di ospitare una comunità ittica, ma vengono piuttosto utilizzati per i recuperi del pesce all inizio delle asciutte. Procedendo verso valle, nel tratto compreso tra la Conca di Moirago e la conca di Casarile (circa 6,5 km), durante le asciutte, si mantiene sempre una quantità d acqua tale da consentire la sopravvivenza della fauna ittica durante tutto il periodo dell asciutta. Questa condizione è possibile grazie ad un sistema messo a punto dal personale della polizia provinciale ed in seguito adottato dal personale del Consorzio Villoresi che, sfruttando l acqua fornita da un sistema di rogge e fontanili, consente di alimentare il naviglio. In particolare l acqua viene immessa attraverso il Cavo Cariasco e viene invasata nel naviglio

8 sfruttando la conca di Casarile (Figura 3-1). In questo modo è possibile mantenere l acqua nel naviglio in tutto il tratto in esame. A valle della conca di Casarile, fino al confine provinciale (circa 1,2 km), il naviglio rimane ancora in parte bagnato grazie all acqua immessa a monte. Qui, non essendoci un dispositivo che consenta di invasare acqua, il battente idrico è minore, ma consente comunque la sopravvivenza della fauna ittica. Figura 3-1: La paratoia utilizzata per alimentare il Naviglio Pavese tra Moirago e Casarile (in funzione durante l asciutta nella foto grande e durante il periodo irriguo nella foto piccola in basso a destra) Naviglio di Bereguardo Il Naviglio di Bereguardo, così come il Naviglio Pavese, durante le asciutte non ha alcun tipo di alimentazione in quanto il battente idrico del Naviglio Grande ad Abbiategrasso non è sufficiente ad alimentarlo e la falda, anche nel tratto di monte, è troppo in profondità per alimentarlo. Come è già stato esposto nel paragrafo 2.2.2, questo naviglio è caratterizzato dalla presenza di numerose conche di navigazione, il che significa che le perdite di quota e di carico idraulico sono concentrate in corrispondenza di tali strutture. Tale conformazione implica che, durante le asciutte, si formano alcune pozze isolate a monte delle conche; tali pozze sono isolate e spesso si prosciugano prima del termine dell asciutta. Partendo dall opera di regolazione ad Abbiategrasso, il naviglio si presenta completamente asciutto fino a circa 5 chilometri più a valle, all altezza di Morimondo; qui, grazie all invaso indotto da una conca di navigazione, per un tratto di circa 500 metri, anche durante le asciutte si rileva la presenza di acqua, in questo caso in grado di preservare normalmente la fauna ittica per tutta la durata dell asciutta

9 Proseguendo verso valle, il naviglio rimane in condizioni di asciutta per i successivi 2,5 chilometri. Qui, sempre grazie alla presenza di una conca di navigazione, si incontra un secondo tratto della lunghezza di circa 500 metri, analogo a quello descritto in precedenza, caratterizzato dalla presenza di acqua durante le asciutte. Da questa conca, per altri 2 chilometri si trovano ancora condizioni di asciutta totale e successivamente, ancora per la presenza di una conca, un terzo tratto in cui durante le asciutte si conserva dell acqua. In quest ultimo caso il battente d acqua durante le asciutte è estremamente ridotto. A valle di questo tratto, fino al confine con la Provincia di Pavia, riprendono le condizioni di asciutta totale Naviglio Martesana Il primo tratto del Naviglio Martesana, durante le asciutte, presenta condizioni diverse a seconda degli anni. Tutto il tratto parallelo al Fiume Adda, da Trezzo fino al cambio di direzione a Cassano d Adda, a seconda delle stagioni può presentare condizioni diverse: a volte fino a Cassano vi è un quantitativo d acqua tale da consentire la vita della fauna ittica, mentre altre volte l acqua è poca e si esaurisce prima di raggiungere Cassano. Probabilmente tale variabilità è dovuta allo stato delle opere di regolazione a Trezzo e all eventuale presenza di corpi (tronchi, rifiuti, etc..) che possono impedire la completa chiusura delle paratoie. Il tratto in esame è lungo circa 9 chilometri. A valle di Cassano d Adda, per i successivi 20 chilometri, fino a Vimodrone, si presenta una condizione di asciutta totale. In questo tratto sono però presenti alcuni nodo idraulici che è opportuno considerare: oltre alle conche di navigazione di Inzago e di Bellinzago, a valle delle quali all inizio delle asciutte si formano delle buche in cui si accumula la fauna ittica, in questo tratto il Naviglio Martesana incrocia il Torrente Trobbia e il Torrente Molgora. Il primo, che incrocia il naviglio all altezza della conca di Bellinzago, è dotato di un sistema di regolazione idraulica tale per cui in condizioni normali tutte le acque convogliate dal Torrente Trobbia vengono riversate nel naviglio mentre, in caso di piene, parte della portata viene deviata nel naviglio e parte prosegue lungo il vecchio alveo del T. Trobbia. Questa condizione, che potrebbe teoricamente essere vantaggiosa per la fauna ittica, in realtà non è altro che una fonte di problemi in quanto il Torrente Trobbia è caratterizzato da un carico inquinante estremamente elevato. Pertanto, quando il naviglio è in condizioni normali, tale carico inquinante viene diluito dalla portata del naviglio, ma durante le asciutte l apporto del T. Trobbia induce un forte incremento della concentrazioni di inquinanti nella poca acqua del naviglio e nel sedimento di fondo. Al termine delle asciutte, quando viene immessa l acqua nel naviglio, tale carico inquinante viene rilasciato improvvisamente nelle acque causando seri problemi a valle. Si ritiene quindi urgente provvedere per rimediare a tale situazione. Circa 5 chilometri più a valle, in Comune di Gorgonzola, si trova il sifone del Torrente Molgora. In questo caso le opere idrauliche presenti consentono esclusivamente di scaricare le acque del naviglio nel T. Molgora e non viceversa. Analogamente a quanto visto a proposito del Naviglio Grande, in questo punto è possibile scaricare le acque del naviglio durante le asciutte, qualora fosse realmente necessario effettuare

10 un asciutta totale a valle, ma possa essere mantenuto un battente idrico di alcune decine di centimetri a monte di questo punto. A Vimodrone è presente un breve tratto (circa 350 metri) in cui, grazie all intervento dei pescatori locali, viene mantenuta nel naviglio una quantità d acqua sufficiente alla conservazione della fauna ittica presente. Qui, sfruttando un modesto sbarramento trasversale esistente ed alimentando il naviglio con acqua potabile, si è visto che è possibile mantenere un battente idrico sufficiente alla vita dei pesci per tutto il tratto. A valle di Vimodrone, fino a Milano, vi è ancora un tratto di oltre 6 chilometri che si prosciuga completamente; circa a metà vi è l attraversamento del Torrente Lambro. Qui, un tempo lo scambio idrico era possibile in entrambe le direzioni, ma attualmente alcune paratoie sono state murate ed è solo possibile scaricare nel Lambro le acque del naviglio. A Milano, gli ultimi 500 metri a monte dell inizio del tratto tombinato, sono caratterizzati dalla presenza d acqua anche durante le asciutte. Tale condizione è in parte dovuta all apporto di una modesta roggia ed in parte all invaso generato dalle opere idrauliche presenti in corrispondenza dell inizio del tratto tombinato

11 3.3.5 C.A.P. Villoresi Il C.A.P. Villoresi, rispetto alla rete dei navigli, è caratterizzato dalla presenza di fauna ittica meno pregiata; la popolazione ittica è caratterizzata prevalentemente da pesci di piccola taglia e si concentra prevalentemente nei primi 35 km (di cui 15 in Provincia di Varese e 20 in Provincia di Milano), tra Somma Lombardo e Parabiago. Come è stato esposto nel paragrafo 2.1, le sponde ed il fondo del C.A.P. Villoresi sono cementate per la maggior parte della lunghezza del canale. Il rivestimento del fondo e delle sponde era stato eseguito già in origine, quando il canale è stato scavato, con lo scopo di incrementarne l impermeabilità e ridurne la scabrezza. Nel corso degli anni si sono resi necessari interventi di restauro e rifacimento delle opere di rivestimento, che comunque sono state mantenute e rifatte con tecnologie più moderne. Anche in questi anni è in corso un grosso intervento di restauro delle opere di copertura del canale. Il C.A.P. Villoresi è caratterizzato da una geometria relativamente omogenea, e elementi quali buche o rifugi laterali per i pesci sono assai ridotti. Per il forte carattere di artificialità il C.A.P. Villoresi non appare dunque in grado di ospitare stabilmente una comunità ittica. Attualmente, indipendentemente dalla durata prevista dell asciutta, le manovre di chiusura e messa in asciutta vengono svolte riducendo progressivamente la portata rilasciata a Somma Lombardo. Mentre il livello dell acqua si abbassa, parte della fauna ittica risale il canale fino all opera di presa a Somma Lombardo e parte segue la corrente verso valle. A Parabiago, a monte della diga poiret, c è un tratto di circa 200 metri in contropendenza dove, grazie anche all invaso indotto dalla struttura fissa della diga poiret, si accumula il pesce. Negli ultimi anni i recuperi della fauna ittica vengono eseguiti in questi due punti, mentre il poco pesce presente tra Somma e Parabiago (prevalentemente nella zona di Castano Primo) e a valle di Parabiago viene predato dagli uccelli. Ad eccezione del tratto a monte della diga poiret di Parabiago, dove a volte l acqua rimane per tutta la durata dell asciutta, lungo il canale non esistono altri tratti in cui, durante le asciutte, vi sia una permanenza di acqua significativa

12 3.3.6 La rete di distribuzione secondaria L alimentazione della rete secondaria dipende chiaramente da quella dei navigli; il battente idrico nel punto di derivazione e la quota della bocca di presa determinano la portata che viene assorbita dalla rete secondaria. Dai rilievi effettuati lungo i navigli si è potuto constatare che, nella maggior parte dei casi, la base delle bocche di presa si trova almeno 30/40 cm più alta del fondo del canale; quando le bocche sono a monte di opere trasversali (conche) tale differenza è molto più alta. Fanno eccezione gli scaricatori di fondo, che si trovano o alla quota del fondo del canale o ad una quota ancora più bassa. In queste condizioni, visto quanto esposto nei paragrafi precedenti in merito alle condizioni della rete principale durante le asciutte, appare evidente che ad eccezione di alcuni casi eccezionali, attualmente non è possibile fornire acqua alla rete secondaria. Nella parte settentrionale dell area di studio è possibile che alcuni canali secondari vengano alimentati dalla falda, mentre nella parte centro-meridionale può esserci qualche roggia che va ad alimentare la rete irrigua. Tali considerazioni sono però di carattere generale in quanto la rete secondaria è talmente estesa e complessa che non è possibile addentrarsi nell analisi dei singoli casi

13 4. LA FAUNA ITTICA DEI NAVIGLI Alimentate da due dei maggiori tributari di sinistra del Fiume Po - il Fiume Ticino ed il Fiume Adda - le reti di canali gestiti dal Consorzio ne ricevono non solo le acque ma anche la ricca fauna acquatica che, richiamata dall asta principale del fiume, si distribuisce nei canali popolandoli con specie anche di assoluto pregio faunistico come lo storione cobice (Acipenser naccarii, riscontrato in più casi nel Naviglio Martesana), il temolo (Thymallus thymallus, per il quale sono documentati casi di recupero dal Naviglio Martesana, avvalorando peraltro la tesi che nel tratto sublacuale dell Adda esista una popolazione autoctona residua di questa specie ormai in forte decremento in tutti i bacini del Nord Italia) o diversi Ciprinidi inseriti nella Direttiva Habitat tra le specie di interesse comunitario come il pigo (Rutilus pigus), la savetta (Chondrostoma soetta) o i barbi (il barbo comune, Barbus plebejus, e il barbo canino, Barbus meridionalis). A fianco di queste specie popolano la rete idrica numerose altre specie tipiche del Ticino e dell Adda ed anche i molti pesci esotici ormai acclimatati nelle acque dei due grandi fiumi, che trovano nei canali artificiali ambienti comunque favorevoli alla colonizzazione, grazie alla disponibilità del macrobenthos che colonizza il fondo, a sua volta favorito dalla presenza di tappeti algali, nella gran parte naturale, indipendentemente dalle loro caratteristiche autoecologiche. Ciò è evidente dai quadri compositivi della fauna ittica presente nei canali. Dagli stessi quadri emerge un aspetto rilevante che riguarda il ruolo rivestito dai canali di derivazione nella capacità di dispersione delle specie ittiche, potenziandola nel bene e nel male, favorendo la diffusione non solo delle specie autoctone ma anche di quelle esotiche. I dati sulla presenza della fauna ittica nella rete dei navigli gestiti dal Consorzio di Bonifica Est Ticino - Villoresi sono desunti esclusivamente dai verbali redatti dal personale di vigilanza della Provincia di Milano, in occasione dei recuperi dei pesci operati durante le asciutte dei canali. Seppure la natura stessa dei dati utilizzati per le elaborazioni costituisca un fattore limitante la possibilità di definire il reale quadro compositivo della fauna ittica presente nei canali, questo fatto può ritenersi in parte mitigato dalle dimensioni del campione di riferimento, costituito da 248 verbali raccolti in 10 stagioni di asciutta. In particolare, sono stati consultati i verbali relativi alle seguenti asciutte: primavera verbali; autunno verbali; primavera e autunno verbali; primavera e autunno verbali; primavera e autunno verbali; primavera e autunno verbali. L archivio relativo alla primavera 2004 e alle due stagioni di asciutta del 2003 non era invece disponibile

14 Al fine di valutare la composizione specifica della fauna ittica presente nei canali, sono stati considerati separatamente il sistema di canali derivati dal Fiume Ticino ed il Naviglio della Martesana, derivato invece dal Fiume Adda, in modo da poter fare delle comparazioni con le comunità ittiche rispettivamente presenti nei due fiumi. 4.1 LA FAUNA ITTICA DELLA RETE DI NAVIGLI DERIVATA DAL FIUME TICINO Dai 155 verbali consultati, completati in occasione di asciutte sulla rete dei navigli derivata dal Fiume Ticino, risulta la presenza complessiva di 28 specie ittiche. In particolare, analizzando la frequenza di comparsa di ciascuna specie nei verbali (illustrata in Figura 4-1), si osserva la dominanza numerica dei Ciprinidi, con cavedano, barbo, tinca, pigo, carpa, alborella, triotto e scardola tra le specie più frequenti. Tale dominanza ciprinicola trova una buona corrispondenza con la struttura della comunità ittica riscontrabile in Ticino. I dati sulla fauna ittica del fiume, risalenti alla stagione tardo-primaverile del 2005 (dati GRAIA srl, non pubblicati), presentano infatti per il tratto medio-alto del Ticino sublacuale una comunità piuttosto diversificata, con cavedano, barbo comune, tinca, scardola, triotto tra le specie più comuni. Tale quadro compositivo della fauna ittica rinvenibile nei canali durante le asciutte non cambia confrontando i dati relativi ai recuperi effettuati durante le asciutte autunnali con quelli raccolti durante le asciutte primaverili (Figura 4-3)

15 Figura 4-1. Frequenza di comparsa (espressa come numero percentuale di verbali in cui la specie è stata rilevata) delle specie ittiche nella rete di canali derivati dal Fiume Ticino (dati , Provincia di Milano).. frequenza di comparsa (% recuperi) 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Cavedano 63% Pesce persico 54% Barbo comune Tinca Luccio Pigo Carpa Alborella Triotto Scardola 42% 42% 38% 34% 31% 30% 30% 28% Specie Rodeo amaro Lucioperca Cagnetta Ghiozzo padano Savetta Pseudorasbora Anguilla Carassio Gobione Cobite comune Gardon Pesce gatto Trota fario Trota iridea Amur Bottatrice 9% 8% 7% 6% 6% 6% 5% 5% 4% 3% 3% 2% 1% 1% 1% 1% Pesce gatto punteggiato Vairone 1% 1%

16 Figura 4-2. La comunità ittica del Fiume Ticino sublacuale nel suo tratto medio-alto (dati 2005, GRAIA srl per Parco del Ticino Lombardo). Classi di abbondanza stimata: 1= raro; 2= scarso; 3= comune; 4= abbondante. Classi di abbondanza cavedano cobite comune ghiozzo padano rodeo amaro anguilla barbo comune gardon luccio persico reale persico sole pigo x gardon scardola tinca triotto alborella cagnetta lampreda padana pigo sanguinerola triotto x gardon vairone barbo canino bottatrice carassio carpa cobite mascherato gobione lasca lavarello lucioperca o sandra pesce gatto pseudorasbora savetta storione cobice temolo trota marmorata

17 Figura 4-3. Quadro compositivo della fauna ittica dei canali di derivazione del Ticino nelle due stagioni di asciutta (dati , Provincia di Milano). Frequenza di comparsa (% di recuperi) 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% Pesce persico Cavedano Tinca Barbo comune Luccio Pigo Alborella Triotto Carpa Scardola Lucioperca Rodeo amaro Cagnetta Savetta Ghiozzo padano Pseudorasbora Carassio Gardon Anguilla Cobite comune Gobione Pesce gatto Pesce gatto punteggiato Vairone Amur Bottatrice Trota fario Trota iridea 11% 0% 11% 5% 10% 0% 8% 2% 7% 5% 7% 2% 4% 5% 4% 0% 4% 7% 3% 5% 3% 7% 3% 0% 1% 0% 1% 0% 0% 2% 0% 2% 0% 5% 0% 5% 61% 34% 55% 43% 37% 39% 49% 39% 37% 34% 34% 32% 24% 30% 29% 29% 34% 29% 24% AUTUNNO PRIMAVERA 83% 4.2 LA FAUNA ITTICA DELLA RETE DI NAVIGLI DERIVATA DAL FIUME ADDA I dati estrapolati da 94 verbali di altrettanti recuperi della fauna ittica compiuti nel Naviglio Martesana mostrano un quadro della fauna ittica anche in questo caso molto simile alla composizione specifica della comunità ittica del fiume da cui deriva le sue acque. Le specie più frequenti nei recuperi risultano infatti tra le più comuni nella comunità ittica del Fiume Adda, confermando anche in questo caso la dominanza

18 dei Ciprinidi, in particolare di specie come il cavedano, il barbo comune, la scardola, la tinca e la carpa (Figura 4-4 e Figura 4-5). Il quadro compositivo della fauna ittica dei canali non cambia nel confronto tra le due stagioni di asciutta, quella primaverile e quella autunnale, come si evince dal grafico rappresentato in Figura 4-6. Figura 4-4. Frequenza di comparsa (espressa come numero percentuale di verbali in cui la specie è stata rilevata) delle specie ittiche nel Naviglio Martesana (dati , Provincia di Milano).. Specie Cavedano Scardola Pesce persico Tinca Luccio Barbo comune Carpa Vairone Anguilla Alborella Pigo Triotto Trota fario Trota iridea Lucioperca Storione cobice Gobione Lavarello Spinarello Temolo Carassio Pesce gatto Pesce gatto africano Savetta Cagnetta Gardon Pesce gatto punteggiato frequenza di comparsa (% recuperi) 0% 20% 40% 60% 80% 100%

19 Figura 4-5. La comunità ittica del Fiume Adda sublacuale nel suo tratto medio-alto (dati , GRAIA srl per Parco Adda Nord). Classi di abbondanza stimata: 1= raro; 2= scarso; 3= comune; 4= abbondante. Agone Alborella Anguilla Barbo canino Barbo comune Barbo esotico Bottatrice Cagnetta Carassio Carpa Cavedano Cobite comune Gardon Ghiozzo padano Gobione Luccio Persico sole Pesce gatto Pesce persico Pigo Pseudorasbora Sanguinerola Savetta Scardola Scazzone Siluro Storione cobice Temolo Tinca Triotto Trota fario Trota iridea Trota marmorata Vairone

20 Figura 4-6. Quadro compositivo della fauna ittica rilevabile nel Naviglio Martesana nelle due stagioni di asciutta (dati , Provincia di Milano). 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% Cavedano Scardola Pesce persico Tinca Barbo comune Carpa Luccio Alborella Anguilla Pigo Vairone Triotto Lucioperca Trota fario Trota iridea Storione cobice Carassio Pesce gatto africano Savetta Spinarello Gambero di fiume Gardon Gobione Pesce gatto Pesce gatto punteggiato Temolo Cagnetta Lavarello 23% 22% 16% 22% 18% 20% 16% 18% 16% 18% 14% 7% 12% 23% 12% 20% 6% 16% 4% 2% 4% 0% 4% 0% 4% 5% 2% 0% 2% 0% 2% 14% 2% 2% 2% 0% 2% 7% 0% 2% 0% 9% 30% 32% 43% 52% 53% 50% 51% 49% 50% 86% 77% 84% 66% 82% AUTUNNO PRIMAVERA

21 4.3 EFFETTI DELLE ASCIUTTE PERIODICHE DEI NAVIGLI SULLA FAUNA ITTICA In occasione delle due asciutte totali annualmente programmate dal Consorzio, la fauna ittica ormai stabilitasi nei canali durante i lunghi periodi di portata stabile è qui sorpresa da repentini abbassamenti dei livelli dell acqua che la obbligano ad abbandonare la rete di canali messi in asciutta o a concentrarsi nelle poche buche e nei pochi tratti ancora inondati. Qui non possono far altro che sopravvivere il più a lungo possibile, a seconda della propria adattabilità, in attesa che li raggiunga la morte per asfissia o per la predazione da parte degli uccelli ittiofagi o, per i più fortunati ma certo non per tutti, sopraggiunga l intervento degli addetti ai recuperi, che li trasferiscono in ambienti naturali limitrofi adatti a riceverli. Tali recuperi della fauna ittica, compiuti nella gran parte nelle prime settimane di asciutta da parte di ditte appaltatrici ingaggiate dallo stesso Consorzio e solo in minima parte operati dal personale di vigilanza della polizia provinciale in seguito alle segnalazioni dei cittadini, sono realizzati tramite elettropesca condotta procedendo a piedi verso monte all interno del canale, sondando tutta la sezione bagnata. Al termine dell azione di recupero, il pesce raccolto e stabulato in vasche ossigenate viene trasferito negli ambienti naturali più vicini, facendo registrare una mortalità immediata nella gran parte dei casi molto bassa, stando ai dati registrati sui verbali, ma verosimilmente superiore se si considerano gli effetti di lungo termine che i possibili traumi e lo stress accumulato in seguito all asciutta e all azione di recupero possono provocare. I dati riportati nei verbali relativi ai recuperi compiuti nelle ultime stagioni di asciutta fanno infatti rilevare una percentuale media di mortalità per stagione compresa tra lo 0,2 ed il 19%; tali percentuali si alzano notevolmente, toccando il tetto del 100% di mortalità, nel caso di recuperi compiuti in seguito a segnalazioni di cittadini, che solitamente riguardano concentrazioni di pesci in luoghi tralasciati dalle azioni di recupero routinario condotto nelle prime settimane di asciutta. Come rappresentato in Figura 4-7, gli stessi dati dei recuperi ittici compiuti in 10 stagioni di asciutta avvenute tra il 1999 ed il 2005 di cui 5 primaverili ed altrettante autunnali, dimostrano che nelle asciutte primaverili sono stati compiuti complessivamente la metà dei recuperi effettuati durante le asciutte autunnali determinando la raccolta di una biomassa pressoché pari alla metà di quella raccolta con i recuperi compiuti nelle asciutte autunnali: 86 recuperi effettuati nelle asciutte primaverili per una biomassa raccolta di circa Kg di pesce contro i 162 recuperi effettuati nelle asciutte autunnali per una biomassa di circa Kg di pesce raccolto. Lo stesso fatto è evidente anche analizzando le biomasse raccolte per singola stagione (si ricorda che per il 2005 ed il 2004 si dispone dei dati relativi ad una sola stagione). Questo fatto può essere spiegato considerando che nella stagione autunnale la fauna ittica sorpresa dall asciutta è molto più numerosa in conseguenza della sua più grande mobilità ed attività estiva che non invernale, di conseguenza molti più pesci entrano nella rete idrica dei navigli nella stagione favorevole, determinando una maggiore necessità di interventi di recupero. Tali considerazioni portano dunque anche a concludere che tra le due asciutte, autunnale e primaverile, la più rovinosa per la fauna ittica risulta essere certamente quella autunnale, in quanto mediamente riguarda una biomassa ittica di quasi due volte superiore a quella coinvolta nelle asciutte invernali

22 Figura 4-7. Numero di recuperi effettuati e biomassa di pesce raccolto nei recuperi di fauna ittica compiuti nelle stagioni primaverili ed autunnali di asciutta verificatesi negli anni 1999, 2000, 2001, 2002, 2004, Biomassa di pesce raccolto nei recuperi (Kg) N recuperi effettuati Biomassa di pesce raccolto (Kg) N recuperi effettuati Asciutte primaverili Asciutte autunnali 0 Figura 4-8. Biomassa di pesce recuperato nelle stagioni di asciutta comprese tra il 1999 ed il 2005 (Fonte dati: Provincia di Milano) Asciutta autunnale Biomassa di pesce raccolto nei recuperi (Kg) Asciutta primaverile Anno

23 PROVINCIA DI MILANO Analizzando poi la dislocazione di tali interventi di recupero (Figura 4-9), si può osservare che essi si concentrano in maniera particolare nel Naviglio Grande e nel Naviglio Martesana, seguiti da Naviglio di Bereguardo e Naviglio Pavese. Nel Canale Villoresi i recuperi sono sporadici e riguardano quantitativi di pesce piuttosto esigui. Nel Naviglio Grande inoltre le attività di recupero si concentrano nel tratto compreso tra la derivazione del Naviglio di Bereguardo e la Darsena di Milano, mentre nel tratto alto gli interventi sono sporadici; ciò in ragione del fatto che questo tratto è alimentato secondariamente dalla falda superficiale che ne assicura il mantenimento di portate di magra di norma sufficienti a mantenere in vita la fauna ittica. Da tali evidenze emerge la possibilità di intervenire a favore della salvaguardia della fauna ittica a più livelli: sia garantendo portate di magra sufficienti alla vita dei pesci nel fiume, sia prevedendo interventi di ingegneria naturalistica nei tratti di maggiore concentrazione dei pesci in caso di asciutta totale, con la realizzazione di zone adatte allo stazionamento ed al mantenimento della fauna ittica. Di seguito sono descritti il metodo ed i risultati della determinazione della profondità minima dell acqua che deve essere mantenuta necessariamente nei navigli per la sopravvivenza della fauna ittica. Figura 4-9. Localizzazione dei punti e dei tratti di recupero dei pesci durante le asciutte dei canali (Fonte dati: Provincia di Milano)

24 Figura Biomasse di pesce raccolto e numero di recuperi effettuati nei navigli della rete idrica gestita dal Consorzio negli anni compresi tra il 1999 ed il 2005 (Fonte dati: Provincia di Milano) Biomassa di pesce raccolto (Kg) N recuperi effettuati 10 0 Naviglio Grande Naviglio Pavese Naviglio di Bereguardo Canale Villoresi Naviglio Martesana 0 Bacino del Fiume Ticino Bacino del Fiume Adda 4.4 CONDIZIONI MINIME DI SOPRAVVIVENZA DELLA FAUNA ITTICA NEI NAVIGLI: LA CURVA DI PREFERENZA DEL BARBO Come anticipato nel paragrafo precedente, la prima condizione necessaria per il mantenimento della fauna ittica nei navigli è la disponibilità d acqua. Per la determinazione della quantità minima d acqua, o meglio, della profondità minima dell acqua che occorre assicurare in maniera continuativa nei navigli per garantire la sopravvivenza ai pesci, è stata utilizzata la curva di preferenza del barbo. L utilizzo di questa specie ittica come riferimento deriva in primo luogo dalla lettura dei dati raccolti sulla composizione specifica della fauna ittica presente nei navigli, che risulta essere dominata dai Ciprinidi tra cui le specie reofile costituiscono la componente meno tollerante dal punto di vista delle condizioni ambientali e delle quali il barbo comune (Barbus plebejus) può essere considerato, anche in virtù della sua abbondanza, la specie più rappresentativa, ed anche dalla consultazione della letteratura scientifica pubblicata a riguardo che ne fornisce la curva di preferenza per la profondità dell acqua (Pouilly & Souchon, 1994) 2. Una curva di preferenza è una relazione matematica che esprime il livello di gradimento da parte di una specie ad un determinato stadio vitale per uno dei parametri ambientali quali: la profondità dell'acqua, la velocità di corrente e la granulometria del substrato. Tali curve vengono determinate mediante appositi campionamenti volti all osservazione e definizione dei microhabitat utilizzati dai pesci all interno di tratti 2 Pouilly M. & Souchon Y., Simulation de l habitat physique du barbeau fluviatile (Barbus barbus, L. 1758): choix des modèles biologiques et sensibilité de la réponse. Bulletin Fr. Pêche Pisc., 334:

25 fluviali. Considerando che una campagna sperimentale di acquisizione di tali dati richiede un notevole impegno in termini economici e di tempo, è possibile impiegare curve esistenti in letteratura, come è il caso presente. Di seguito è rappresentata la curva di preferenza del barbo per la profondità dell acqua. Il valore soglia di preferenza utilizzato per la definizione della profondità minima necessaria a garantire condizioni accettabili di vita per la specie è pari a 0,6, selezionato in quanto in grado da solo di esprimere un buon livello di preferenza e per il fatto che oltre tale valore, a fronte di variazioni anche importanti di profondità non corrispondono altrettanto sostanziali cambiamenti nella preferenza espressa dal barbo. Stabilito il valore soglia di preferenza, una profondità di 30 cm risulta essere il valore minimo di profondità dell acqua che deve essere sempre assicurato nei navigli al fine di garantire la vita in condizioni accettabili della fauna ittica presente. Figura Curva di preferenza del barbo comune per la profondità (mod. da Pouilly & Souchon, 1994). 1 0,8 Preferenza 0,6 0,4 0, tirante minimo Profondità (cm) 4.5 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SULLA FAUNA ITTICA DELLA RETE IDRICA DEI NAVIGLI Come emerso nei paragrafi precedenti, i navigli gestiti dal Consorzio Villoresi possiedono notevoli potenzialità come ambienti in grado di ospitare fauna ittica, principalmente in ragione delle ampie interconnessioni esistenti con i corsi d'acqua naturali, come i grandi fiumi Ticino ed Adda da cui si originano. Tali potenzialità sono però attualmente represse da una serie di fattori limitanti, peraltro comuni a tutti i canali della rete principale, che sono:

26 la generale monotonia dell habitat fluviale dovuta alla regolarità della morfologia dell alveo, alla relativa costanza della larghezza, della profondità, della velocità di corrente e della natura dei sedimenti, in gran parte costituiti da ghiaia; la sistematicità con cui i canali vengono sottoposti ad asciutte totali. Questi fattori non consentono di fatto la costituzione di ecosistemi acquatici stabili, con comunità ittiche strutturate e popolazioni ittiche in grado di automantenersi. Alla luce delle evidenze emerse, tale obiettivo risulta raggiungibile qualora siano adottate le seguenti strategie di salvaguardia della fauna ittica nei navigli: 1. Abbandono della pratica delle asciutte totali a favore di asciutte parziali che garantiscano il mantenimento di un tirante minimo di 30 cm; 2. realizzazione di interventi di ingegneria naturalistica volti a creare, all interno dei navigli, zone adatte allo stazionamento, all approvvigionamento e alla riproduzione delle diverse specie ittiche in modo da consentirne l impianto di popolazioni in grado di autosostenersi

27 5. ALTRE ESPERIENZE DI GESTIONE DI CANALI IRRIGUI Nel presente capitolo si riportano le informazioni che sono state acquisite, relative a diversi sistemi di gestione di sistemi irrigui che possono essere confrontati con la rete dei navigli. Uno di questi esempi è costituito dallo stesso Naviglio Pavese, nel tratto interno alla Provincia di Pavia. Naviglio Pavese Il tratto pavese del naviglio, per il suo profilo longitudinale bacinizzato (sono presenti 7 conche su una lunghezza complessiva di circa 15,5 km), permette di adottare una tecnica di salvaguardia molto efficace, che consiste nella chiusura delle conche esistenti, nell alimentare il canale con una minima portata idrica e, quindi, nel mantenere una serie di bacini nei quali sopravvive la fauna ittica e non è necessario effettuare alcun recupero. E una sistema che la Provincia di Pavia ha promosso e che ha migliorato strutturalmente, finanziando la realizzazione presso ogni conca di una struttura metallica (Figura 5-1 a, b) che consente di invasare acqua a monte in modo più efficiente rispetto alla semplice chiusura della conca, che molto spesso presenta perdite rilevanti. La struttura consiste in due travi ad U in acciaio fissate sulla sponda dove si possono inserire assi (in legno o metallo) che regolano il livello idrico. La Provincia di Pavia ha inoltre finanziato un interessante sistema di diversificazione ambientale del canale, realizzato dal Consorzio Villoresi, che consiste in due serie di deflettori di corrente (Figura 5-1 c) che, attraverso le strutture fisse nel canale producono un alternarsi di zone con diverse velocità di corrente. E peraltro evidente che tali deflettori non hanno prodotto alcuno scompenso idraulico né strutturale al canale, ma che invece hanno portato moltissimi pesci a colonizzare il tratto. I deflettori hanno fatto sì che nei momenti di maggiore portata il flusso idrico abbia prodotto una buca, molto gradita ai pesci, e al contempo le maggiori velocità di corrente hanno impedito la crescita rigogliosa delle piante acquatiche, peraltro molto evidente in tutto il rimanente canale (Figura 5-1 c). Nel tratto di Nivolto, in cui sono stati osservati i deflettori di corrente, si è anche rilevata la presenza di una siepe di salice, di recente impianto, che aveva prodotto un piacevole effetto estetico, ma anche un parziale ombreggiamento del canale e favorito l ecosistema nel suo complesso. Tale siepe, rigogliosa fino al mese di agosto, ha purtroppo subito una drastica potatura, certamente eccessiva e maldestra, che mette a rischio la stessa sopravvivenza delle piante (Figura 5-1 d, e, f). Le siepi, quanto più sono vicine all acqua e in grado di interagire con l acqua dando ombreggiamento e cibo, tanto più hanno pregio ecosistemico

2. IL SISTEMA DEI CANALI GESTITI DAL CONSORZIO DI BONIFICA EST TICINO VILLORESI

2. IL SISTEMA DEI CANALI GESTITI DAL CONSORZIO DI BONIFICA EST TICINO VILLORESI 2. IL SISTEMA DEI CANALI GESTITI DAL CONSORZIO DI BONIFICA EST TICINO VILLORESI Il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, un tempo chiamato Consorzio di Bonifica Eugenio Villoresi, è nato nel 1918

Dettagli

Torrente Marano_ stazione Marano 03 (75 m.s.l.m.)

Torrente Marano_ stazione Marano 03 (75 m.s.l.m.) Torrente Marano_ stazione Marano 3 (75 m.s.l.m.) Il Torrente Marano presenta, in questo tratto, caratteristiche ancora iporitrali. La velocità di corrente è moderata ed il fondale è costituito in prevalenza

Dettagli

23. Panzarolo. Knipowitschia punctatissima. 90 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite

23. Panzarolo. Knipowitschia punctatissima. 90 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite 23. Panzarolo Knipowitschia punctatissima 90 Allegato B - Schede delle Specie Ittiche Censite Il panzarolo (o ghiozzetto punteggiato), specie endemica del distretto padano, è attualmente considerato in

Dettagli

COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA

COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA COMUNE DI PESCIA RELAZIONE IDRAULICA DI SUPPORTO ALLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE AI SENSI DELL'ART.30 L.R. 65/2014 COMMITTENTE: COMUNE DI PESCIA IL TECNICO: DOTT. ING. CRISTIANO CAPPELLI MAGGIO 2015

Dettagli

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Bio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e.

Bio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e. Biodiversità in rete. Studio di fattibilità della Rete Ecologica locale tra Adda e Lambro passando per il Monte Barro. Con il contributo di Il progetto nel suo contesto. Il presente progetto è stato presentato

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN)

INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) Premessa: Nel periodo compreso fra la seconda metà di dicembre 2013 e la prima di febbraio 2014, sul

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

La riqualificazione idrogeologica dei fontanili nell area milanese

La riqualificazione idrogeologica dei fontanili nell area milanese La riqualificazione idrogeologica dei fontanili nell area milanese Candidato: Cirone Gianpaolo (777261) Relatore: Prof. Bischetti Gian Battista Correlatore: Prof. Lassini Paolo Tutor: Dott. Besozzi Marco

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Associazione Pescatori Sportivi e Subacquei Lodigiani P.le degli Sports,1 26900 Lodi 0371 432700 0371 30499 @ apssl@fipsaslodi.it

Associazione Pescatori Sportivi e Subacquei Lodigiani P.le degli Sports,1 26900 Lodi 0371 432700 0371 30499 @ apssl@fipsaslodi.it Cause di alterazione delle comunità ittiche VARIAZIONE ARTIFICIALE DEI LIVELLI IDRICI Le variazioni artificiali dei livelli idrici rappresentano uno dei principali problemi a carico delle comunità ittiche

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

Soluzioni per il risparmio idrico per i WC

Soluzioni per il risparmio idrico per i WC Soluzioni per il risparmio idrico per i WC Per un utenza standard di tipo residenziale che utilizza cassette di risciacquo di tipo convenzionale (da 9 a 12 litri per risciacquo), il 30% dei consumi di

Dettagli

Manutenzione straordinaria del Torrente Salsero

Manutenzione straordinaria del Torrente Salsero PREMESSA Il presente progetto prende le mosse da un finanziamento per complessivi 367.021,00 necessario la manutenzione straordinaria del Rio Salsero e cofinanziato dalla Regione Toscana, Provincia di

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli

Dettagli

Riprende a crescere il pescato professionale nel Lario dopo il calo del 2008. I numeri del pesce catturato tra il 96 e il 2010

Riprende a crescere il pescato professionale nel Lario dopo il calo del 2008. I numeri del pesce catturato tra il 96 e il 2010 Il primo giornale online della provincia di Lecco Merateonline > Cronaca > Lecchese Scritto Giovedì 05 maggio 2011 alle 16:09 Riprende a crescere il pescato professionale nel Lario dopo il calo del 2008.

Dettagli

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione

Dettagli

L Italia delle fonti rinnovabili

L Italia delle fonti rinnovabili L Italia delle fonti rinnovabili Le fonti rinnovabili in Italia Il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, pubblica periodicamente dati e statistiche sulle fonti rinnovabili utilizzate in Italia. L uscita

Dettagli

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. 5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica

Dettagli

Giorgio Bressi. CONVEGNO Terre, rocce e materiali di scavo: riutilizzo, abbandono e il problema del recupero del territorio

Giorgio Bressi. CONVEGNO Terre, rocce e materiali di scavo: riutilizzo, abbandono e il problema del recupero del territorio Giorgio Bressi CONVEGNO Terre, rocce e materiali di scavo: riutilizzo, abbandono e il problema del recupero del territorio Il recupero dei rifiuti da C&D: criticità e prospettive Milano 16 dicembre 2013

Dettagli

Analisi della domanda

Analisi della domanda CASESTUDY E UNA PICCOLA IMPRESA (8 ADDETTI) NELL HINTERLAND MILANESE OPERA NEL SETTORE DELLA COSMESI PRODUCE DUE PRODOTTI: CREMA PER IL VISO E CREMA PER IL CORPO SI E CREATA UNA NICCHIA DI MERCATO DOVE

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

I LAGHI E LA CAPACITA MODERATRICE DELLE PIENE

I LAGHI E LA CAPACITA MODERATRICE DELLE PIENE I LAGHI E LA CAPACITA MODERATRICE DELLE PIENE Luigi Natale -Università di Pavia LAGHI DELLA BILANCIA I LAGHI LOMBARDI E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO GIORNATA MONDIALE DELL ACQUA 22 MARZO 2014 L EQUAZIONE DEI

Dettagli

Piano Regionale di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia

Piano Regionale di Tutela delle Acque del Friuli Venezia Giulia Associazione Imprenditori Idroelettrici del Friuli Venezia Giulia Monitoraggio dei corsi d'acqua per la realizzazione e la gestione delle derivazioni Palazzo Torriani, Udine, 20 settembre 2013 Piano Regionale

Dettagli

Dighe di competenza regionale Interventi di riabilitazione e messa in sicurezza

Dighe di competenza regionale Interventi di riabilitazione e messa in sicurezza ENEL Produzione Sicurezza Dighe e Opere Idrauliche Nord Ovest Dighe di competenza regionale Interventi di riabilitazione e messa in sicurezza Relatore: Giovanna de Renzis Enel Produzione - ICI-SDOI Nord-Ovest

Dettagli

Studio di trasporto solido sul fiume Serchio Il gruppo di ricerca è così composto: - Prof. Geol. Massimo Rinaldi, docente di Geologia Applicata presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale

Dettagli

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per

Dettagli

Riuso, restauro e riclassificazione del Naviglio da Milano al Ticino

Riuso, restauro e riclassificazione del Naviglio da Milano al Ticino Riuso, restauro e riclassificazione del Naviglio da Milano al Ticino Stefano Sibilla Ruben Palermo, Elisabetta Persi, Luca Modenese Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura DICAr Università di

Dettagli

Il settore moto e il credito al consumo

Il settore moto e il credito al consumo Il settore moto e il credito al consumo Rapporto di ricerca ISPO per Marzo 2010 RIF. 1201V110 Indice 2 Capitolo 1: Lo scenario pag. 3 Capitolo 2: Il Credito al Consumo: atteggiamenti 13 Capitolo 3: Il

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE NIBBIOLA

CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE NIBBIOLA CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE E NIBBIOLA Ai sensi dell art. 30 del D.Lgs. 267/2000 Allegato alla deliberazione

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO CONSIDERAZIONI SUL BILANCIO IDRICO DEL LAGO DI GARDA

DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO CONSIDERAZIONI SUL BILANCIO IDRICO DEL LAGO DI GARDA DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Progetto e realizzazione Italo Saccardo Gianmario Egiatti (autore) Dipartimento

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. Intercomunale XXXXXXXXXXXX Comune capofila XXXXXXXXXXXXXXXXXXX FIA. Elenco acquedotti intercomunali

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. Intercomunale XXXXXXXXXXXX Comune capofila XXXXXXXXXXXXXXXXXXX FIA. Elenco acquedotti intercomunali PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Intercomunale XXXXXXXXXXXX Comune capofila XXXXXXXXXXXXXXXXXXX FIA FASCICOLO INTEGRATO DI ACQUEDOTTO PIANO DI ADEGUAMENTO DELL UTILIZZAZIONE (PAU) 1 Elenco acquedotti intercomunali

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco)

PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco) PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco) Classificazione sulla base degli elementi di qualità fisico chimica: LTLeco 100 80 Percentuale 60 40 20 0 2008 2009 2010

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

APPALTI e CONCESSIONI

APPALTI e CONCESSIONI DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.

Dettagli

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA.

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. La COPERTURATOSCANA, prodotta da COTTOREF, è composta da tre articoli fondamentali: tegole, coppi e colmi, oltre ad una serie di pezzi

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Coordinamento Contratti di Fiume e accordo di programma, tutela idraulica e riqualificazione fluviale area milanese

Coordinamento Contratti di Fiume e accordo di programma, tutela idraulica e riqualificazione fluviale area milanese Coordinamento Contratti di Fiume e accordo di programma, tutela idraulica e riqualificazione fluviale area milanese a cura di Dario Fossati U.O. Tutela e Valorizzazione Territorio Accordo di Programma

Dettagli

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04.

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04. Società controllata dal Cons.Svil.Ind.le VALLE del BIFERNO Zona Ind.le, snc 86039 TERMOLI (CB) Tel. +39 0875 755040 Fax +39 0875 755974 http://www.netenergyservice.it - info@netenergyservice.it COMUNICAZIONE

Dettagli

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE 1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale

Dettagli

Regolamento Disciplina dell analisi di impatto della regolamentazione (AIR) e della verifica dell impatto della regolamentazione (VIR)

Regolamento Disciplina dell analisi di impatto della regolamentazione (AIR) e della verifica dell impatto della regolamentazione (VIR) Regolamento Disciplina dell analisi di impatto della regolamentazione (AIR) e della verifica dell impatto della regolamentazione (VIR) [vedi allegato Relazione AIR Adozione del Regolamento Disciplina dell

Dettagli

8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST

8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST Tavola 8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST - Flussi di traffico sulla rete viaria locale. Fascia oraria 7:30 8:30. Veicoli equivalenti Pagina 135/145 Tavola 8.11: CONFRONTO SCENARIO

Dettagli

A.R.P.A.V. Via Dominutti 37135 Verona. MAIL: dapvr@pec.arpav.it

A.R.P.A.V. Via Dominutti 37135 Verona. MAIL: dapvr@pec.arpav.it D i s c a r i c a i n L o c a l i t à C à d i C a p r i PROVINCIA DI VERONA U.O. DISCARICHE E BONIFICHE Via delle Franceschine, 11-37121 Verona MAIL: provincia.verona@cert.ip-veneto.net A.R.P.A.V. Via

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

Il montante flessibile garantisce un immagine curata della città abbassa spese e costi di manutenzione riduce il rischio di incidenti

Il montante flessibile garantisce un immagine curata della città abbassa spese e costi di manutenzione riduce il rischio di incidenti TECHNICAL SO LUTIONS L innovazione nell ingegneria stradale Il montante flessibile garantisce un immagine curata della città abbassa spese e costi di manutenzione riduce il rischio di incidenti NON CERTO

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI Div. VIII PMI e Artigianato Indagine su

Dettagli

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro.

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro. ABSTRACT La presenti tesi affronterà i problemi legati ai diritti umani, focalizzandosi specificatamente sul trattamento e lo sviluppo di questi diritti in Cina e nelle sue due Regioni Amministrative Speciali,

Dettagli

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità

Dettagli

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento IT PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento 1. TASSI DI RIFERIMTO E TASSI DI ATTUALIZZAZIONE Nell ambito del

Dettagli

63 7. Quale geometria per la computer grafica? 75 8. L omografia e l affinità nella digitalizzazione e georeferenziazione

63 7. Quale geometria per la computer grafica? 75 8. L omografia e l affinità nella digitalizzazione e georeferenziazione Indice 7 Presentazione 9 Premessa 11 Introduzione 13 1. Rilevamento ed oggetto 19 2. La stazione totale 23 3. La procedura generale 33 4. Dai punti al modello tridimensionale 45 5. Il modello tridimensionale

Dettagli

Base di lavoro. Idea principale

Base di lavoro. Idea principale Base di lavoro Idea principale «Gli esseri viventi vivono in relazione tra loro e con l ambiente che li ospita, all interno di particolari ecosistemi dotati di un equilibrio ben preciso. Tutti gli organismi

Dettagli

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA

CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO PRESSO GLI STABILIMENTI AGUSTAWESTLAND ITALIA 1. Nelle presenti Condizioni Generali, le parole elencate qui di seguito saranno da intendersi con i significati qui descritti:

Dettagli

Responsabile di progetto Cognome e Nome

Responsabile di progetto Cognome e Nome N. PROGETTO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE interni estern i ore Proposta Piani Finalizzati annualità 2011: Produzione locale di lepri da destinare al ripopolamento SCHEDA DI PROGETTO NUMERO dei soggetti (e

Dettagli

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

N. 2 / 14 MESSAGGIO MUNICIPALE CONCERNENTE UN CREDITO DI FR. 146'000. PER LE INFRASTRUTTURE DELL ILLUMINAZIONE PUBBLICA

N. 2 / 14 MESSAGGIO MUNICIPALE CONCERNENTE UN CREDITO DI FR. 146'000. PER LE INFRASTRUTTURE DELL ILLUMINAZIONE PUBBLICA N. 2 / 14 MESSAGGIO MUNICIPALE CONCERNENTE UN CREDITO DI FR. 146'000. PER LE INFRASTRUTTURE DELL ILLUMINAZIONE PUBBLICA Tenero, 10 febbraio 2014 Preavviso: gestione Lodevole Consiglio comunale, Signore

Dettagli

Fig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana.

Fig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana. ACTION 2: Banca dati e implementazione del GIS, Definizione delle caratteristiche dei siti potenziali per l applicazione del metodo di RA degli acquiferi con particolare attenzione alla metodologia di

Dettagli

REGOLAMENTO TIROCINI ---

REGOLAMENTO TIROCINI --- REGOLAMENTO TIROCINI --- Musei Vaticani giugno 2015 Sommario REGOLAMENTO TIROCINI... 3 COMPETENZE... 6 Direzione dei Musei... 6 Commissione tirocini... 6 Tirocinanti... 6 Tutori... 6 Ufficio Affari del

Dettagli

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA

PIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini. COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie fini COMUNI INTERESSATI Ferrara INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata a nord degli abitati di Porotto e Cassana, nel Comune di Ferrara, confina a nord

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona

COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona COMUNE DI BUTTAPIETRA Provincia di Verona Area Tecnica Settore Edilizia Pubblica/ Ecologia LINEE GUIDA RELATIVE AGLI SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE IN CORPO RICETTORE DIVERSO DALLA FOGNATURA (SUOLO,

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Due anni di Baby Mose. La gestione delle paratoie sul canal Vena per la difesa di Chioggia dalle acque alte. Il Baby Mose

Due anni di Baby Mose. La gestione delle paratoie sul canal Vena per la difesa di Chioggia dalle acque alte. Il Baby Mose 57 Due anni di Baby Mose. La gestione delle paratoie sul canal Vena per la difesa di Chioggia dalle acque alte Il Baby Mose Nell estate del 2012, il Magistrato alle Acque di Venezia (ora Provveditorato

Dettagli

- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali

- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali OGGETTO: PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL MONUMENTO NATURALE ''LAGHETTO IN LOC. SEMBLERA MONTEROTONDO SCALO'' AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA LEGGE REGIONALE 6 OTTOBRE 1997 N. 29 E SS.MM.II. - APPROVAZIONE DELLA

Dettagli

Le fasi dell emergenza e la gestione del rischio Regione Puglia Le fioriture algali nell invaso di Occhito

Le fasi dell emergenza e la gestione del rischio Regione Puglia Le fioriture algali nell invaso di Occhito Le fasi dell emergenza e la gestione del rischio Regione Puglia Le fioriture algali nell invaso di Occhito Fulvio Longo Servizio Programmazione Assistenza Territoriale e prevenzione Regione Puglia Bari,

Dettagli

CASE STUDY: LICEO KENNEDY E LIMITROFI

CASE STUDY: LICEO KENNEDY E LIMITROFI CASE STUDY: LICEO KENNEDY E LIMITROFI PREMESSA Come illustrato dalla figura, le scuole secondarie superiori del I Municipio accolgono studenti residenti in altri municipi in numero multiplo dei residenti.

Dettagli

MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE VOLUME 1 CAPITOLO 2 ... ... ... ... ... ...

MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE VOLUME 1 CAPITOLO 2 ... ... ... ... ... ... VOLUME 1 CAPITOLO 2 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE ACQUE INTERNE 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: valle... ghiacciaio... vulcano... cratere...

Dettagli

IL CANALE VILLORESI I comuni e le province interessate

IL CANALE VILLORESI I comuni e le province interessate V arco Villoresi occasione di tutela e valorizzazione ecologico-fruitiva del territorio a Nord di Milano 1 Cos è un CONSORZIO DI BONIFICA (quadro normativo di riferimento: L.R. 31/2008) Il Consorzio di

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto L indagine internazionale ALL raccoglie elementi importanti che riguardano la

Dettagli

IMPIANTO IDROELETTRICO AD ACQUA FLUENTE SUL FIUME ADIGE ANALISI IDRAULICA BIDIMENSIONALE ED EVOLUZIONE MORFOLOGICA DEL FONDO ALVEO

IMPIANTO IDROELETTRICO AD ACQUA FLUENTE SUL FIUME ADIGE ANALISI IDRAULICA BIDIMENSIONALE ED EVOLUZIONE MORFOLOGICA DEL FONDO ALVEO IMPIANTO IDROELETTRICO AD ACQUA FLUENTE SUL FIUME ADIGE ANALISI IDRAULICA BIDIMENSIONALE ED EVOLUZIONE MORFOLOGICA DEL FONDO ALVEO Torino, 9-10 Ottobre 2013 Ing. S. Rossato L'impianto idroelettrico Corso

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni.

Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni. Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni. Premessa Purtroppo, durante gli eventi calamitosi che si verificano durante le emergenze idrogeologiche, succede spesso che le barriere

Dettagli

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Diffusione e modalità di utilizzo dello Sportello Unico per le Attività Produttive online (SUAP) Settembre 2015 Il presente documento è stato

Dettagli

Dimensionamento di un ADDUTTORE

Dimensionamento di un ADDUTTORE Dimensionamento di un ADDUTTORE L adduttore è una parte fondamentale dello schema acquedottistico, che nella legislazione definito come impianto di trasporto: si intende il complesso delle opere occorrenti

Dettagli

Oggetto: Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Oggetto: Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio. Oggetto: Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio. RELAZIONA IL SINDACO: L art. 193 del testo unico, approvato con il D.Lgs. 18 Agosto 2000, n. 267, dispone

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

PROVE SU PISTA. Sensore pressione freno. Sensore pressione freno:

PROVE SU PISTA. Sensore pressione freno. Sensore pressione freno: Sensore pressione freno A N A L I S I T E C N I C A D E L T U O K A R T PROVE SU PISTA Sensore pressione freno: come integrare le valutazioni personali sulla frenata con un analisi basata su elementi oggettivi

Dettagli

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Firenze, 12 aprile 2011 Auditorium Monte dei Paschi di Siena Intervento di Luciano Baggiani, Presidente dell ANEA Pagina

Dettagli

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli