indae to Autonomo Polizia Penitenziaria

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1 indae to Autonomo Polizia Penitenziaria Segreteria Locale Via San Pietro N 15 franeo.denisi@alice.it Te1.340/ Uff.0965/ Prot N del /09 Sua Eccellenza Sig. Prefetto Dr. Giuseppe MUSOLINO Presso il Palazzo del Governo E.p.c Al Provveditore Regionale dell'amministrazione Penitenziaria per la Calabria Dr. Paolo Quattrone Catanzaro Al Direttore Casa Circondariale D.ssa Maria Carmela LONGO AL Segretario Generale SAPPE Dr. Donato CAPECE ROMA Fax 06/ AL Segretario Regionale SAPPE CALABRIA Dr.Damiano BELLUCCI COSENZA Agli organi di stampa Reggio TV reggiolv(àyeggiotv.it fax 0965/ GS Channel Fax 0965/598290

2 Oggetto: Gazzetta del Sud fax 0965/ Calabria Ora reg gio(iteal abriaora,_ fax 0965/ Il Domani della Calabria nduidellaealabria.it fax 0961/ Il Quotidiano della Calabria -: ' fax 0965/ ;iusvabranea(ú)strill.it Loro sed i -Casa Circondariale di - Problematiche riguardanti il personale di Polizia Penitenziaria. Eccellentissimo Sig. Prefetto, L' O.S. in intestazione, la più rappresentativa del Corpo di Polizia. Penitenziaria sia a livello nazionale che locale, in rappresentanza del personale di Polizia Penitenziaria della casa circondariale di, sente il dovere di porre alla Sua cortese attenzione la criticità e l'emergenza in cui versa il personale di Polizia Penitenziaria operante presso il penitenziario cittadino. Questa O.S. ha ripetutamente segnalato all' Amministrazione Penitenziaria tramite due interrogazioni parlamentari- la grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria, sia maschile che femminile, riguardante la casa circondariale di Reggio Calabria, evidenziando le inevitabili ripercussioni sul mantenimento dell'ordine e della sicurezza dell'istituto penitenziario. L'attuale sovraffollamento dell'istituto, unitamente alla mancanza di poliziotti penitenziari, costringe questi ultimi, a sostenere gravosi carichi di lavoro, oltre ogni limite di sopportabilità, con grave pregiudizio per la sicurezza dell'istituto e soprattutto per l'incolumità degli operatori stessi, sfruttati, da un sistema ormai colpevolmente abbandonato a se stesso, reso di fatto impossibilitato a garantire appieno il mandato istituzionale affidato. La scrivente O.S. è stata la prima a prevedere e a denunciare il degrado in cui si sarebbe ritrovata, in assenza di misure idonee per fronteggiare il sovraffollamento. L ali segnalazioni sono rimaste a tutt'oggi inascoltate lasciando il personale abbandonato a se stesso con una drammatica situazione d'invivibilità e un trend in continuo aumento di detenuti. Di fatto, la situazione è la seguente: 2

3 Capienza regolamentare 160 detenuti, capienza massima tollerabile 260, detenuti attualmente presenti 290 Personale di Polizia Pen. Previsto dal D.M. del 2001( quando ancora non esisteva una sezione femminile aperta nell'anno 2004 senza incrementare nessuna unità femminile) pari a 199 unità di Polizia Penitenziaria, sono presenti 157 unità. Alla luce dei dati sopra descritti si evince uno squilibrio che pregiudica la sicurezza e le condizioni di vita all'interno della struttura, pertanto non si può certo garantire la gestione del servizio e assolvere le funzioni di controllo e di recupero sociale con trattamenti intramurali efficienti e funzionali, mancando 42 unità nell'organico della Polizia Penitenziaria in quanto distaccate in altre sedi. Questo significa che in una sezione detentiva (dove è norma che vi siano anche 130 detenuti Alta Sicurezza, allocati in celle di pochi metri quadri, a basso livello di vivibilità e con pregiudizio rispetto alla sicurezza istituzionale), nel turno notturno una sola unità di Polizia Penitenziaria presta servizio, la quale deve controllare da solo tutti i soggetti ristretti nella sezione, rischiando quotidianamente la propria incolumità tisica. La sorveglianza esterna e perimetrale è affidata a due sole sentinelle poiché le altre due garitte non sono presidiate per mancanza di personale, non esiste un sistema d'allarme perché non funzionante da parecchi anni; l'agente addetto alla "sala regia" non può controllare i reparti con il sistema di video sorveglianza, perché lo stesso in parte risulta essere obsoleto e in parte non funzionante, pertanto se dovesse succedere qualcosa all'agente all'interno dei reparti, essendo lo stesso da solo, nessuno se ne accorgerebbe. Inoltre nel periodo estivo presso la sezione femminile di questo istituto, che ospita circa venti detenute tra alta sicurezza e media sicurezza, disposta su tre piani, per poter garantire una presenza di una unità di polizia all'interno della stessa si è dovuti ricorrere all'impiego di unità maschili, violando tutte le norme legislative in materia penitenziaria. La citata sezione femminile è stata aperta presso la casa circondariale di Reggio Calabria dopo la determinazione delle piante organiche del 2001 e precisamente nell'anno 2004, quando, per problemi di ristrutturazione è stato chiuso l'istituto di Locri, senza alcun intervento per integrare le unità di Polizia femminile che, come detto, aveva e ha un organico sufficiente a gestire i servizi di un istituto maschile e non anche una sezione femminile pertanto il personale femminile è sufficiente solo ed esclusivamente per garantire un minimo di funzionalità del servizio e non a garantire la fruizione dei diritti del personale femminile. A fronte di ciò, nello stesso Istituto, devono essere coperti giornalmente oltre 49 posti di servizio, più unità vengono impiegate per il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, mentre, considerando, le assenze per lungo termine, a seguito di

4 patologie che richiedono tempi lunghi per un eventuale rientro in servizio, le unità totali operanti non superano le 100 unità, appartenenti a tutti gli ordini e ruoli. Tale situazione comporta al personale gravissimi disagi nell'espletamento del servizio, sia a livello di sicurezza, che a livello psico-fisico in quanto: 1. Non sono rispettati i più elementari diritti soggettivi, che necessariamente devono essere garantiti a tutela del lavoratore; tali servizi il più delle volte, sono pianificati giornalmente quando invece vi è normativa specifica che impone un congruo periodo di preavviso (la programmazione dovrebbe compiersi mensilmente ex art. 8 co/6 A.Q.N.). Inoltre capita sovente che lo stesso personale non possa fruire dei "riposi settimanali" e del "Congedo Ordinario". A tal proposito si evidenzia che la maggioranza del personale ancora non ha fruito del "Congedo Ordinario" relativo all'anno 2008 ed ha svariati giorni di riposi settimanali da recuperare. Per il corrente anno, sono stati programmati per tutto il personale solo diciotto giorni di ferie estive. (Salvo imprevisti). 2. a seguito dell'esigua assegnazione del monte ore di lavoro straordinario per l'anno 2009 attribuito alla casa circondariale di Reggio, non vi sarà la possibilità di poter pagare il lavoro straordinario, sia per il c.a. sia per gli anni precedenti, in effetti, il personale di Polizia, manifesta rilevanti doglianze per la mancata retribuzione di attività straordinaria effettuata negli anni e precisamente : 1330 ore per l'anno 200b per l'anno 2007 e 1450 per l'anno 2008; si tratta di un numero considerevole di ore comunque, imposto ai Poliziotti Penitenziari contro la loro volontà, per poter garantire un minimo di sicurezza all'interno del'istituto, inoltre ci preme evidenziare che, le ore di lavoro straordinario effettuate non possono certo non essere liquidate, per ragioni connesse ad un riconoscimento di prestazioni di servizio regolarmente disposte ed effettuate, oltre che in palese violazione dell'articolo 36, comma 1 della Costituzione, che della Legge 300/1970, nonché della normativa contrattuale e pattizia. 3. Ritardi ormai semestrali nei rimborsi dei servizi di missioni del Personale di Polizia Penitenziaria, effettuati per il trasposto dei detenuti, presso altri Istituti o nelle aule di giustizia, che riguardano le spese di vitto e alloggio. 4. Il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti oltre che ad avere una pianta organica insufficiente, ha in dotazione dei mezzi completamenti usurati dalle migliaia di kilometri effettuati, in effetti, le ultime assegnazioni al parco automezzi di mezzi blindati adibiti alle traduzioni risalgono al lontano anno 2000, alcuni di essi addirittura sono fermi nelle officine pecche non ci sono i soldi per pagare le riparazioni. 4

5 L'Amministrazione Centrale, a fronte di tali gravissime problematiche, non fornisce nessuna risposta concreta, esponendo a uno stato di totale insicurezza e rischio i poliziotti operanti (vedasi le continue aggressioni subite), ma anche l'intera popolazione cittadina. Pertanto si ha l'impressione che l'amministrazione Centrale sia ben lontana dal comprendere la gravità più volte denunciata da questa O.S. e inoltre siamo certi, che anche le problematiche evidenziate sia dal Provveditore Regionale Dr. Quattrone che dal Dirigente dell'istituto D.ssa Longo, non vengono ascoltati, ai quali comunque bisogna dare merito, che con grande senso di attaccamento professionale ed abnegazione al lavoro dimostrano alte capacità dirigenziali ed una spiccata sensibilità nei rapporti umani, che unitamente al Comandante del Reparto Dr. La Cava e al personale tutto di Polizia Penitenziaria che ogni giorno presta servizio con grande abnegazione e senso del dovere, fa si che la difficile gestione strutturale organizzativa del carcere non diventa motivo di esasperazione, contestazione e pericolosità sociale. In questa situazione di estremo disagio quotidianamente affrontato dalla Polizia Penitenziaria, con la presente, la scrivente O.S. chiede, un incontro con Sua Eccellenza, affinché le problematiche evidenziate possano meglio essere esposte, documentate ed affrontate, e un Suo autorevole intervento per quanto di Sua competenza presso gli organi istituzionali, per una risoluzione di quanto esposto. Rimanendo in attesa di una sua cortese risposta la presente è gradita per porgere Referenti ossequi. il Segretario Locale SAPPE Franco DEN1SI Il Delegato Regionale4APPE Antonio PA.RII LA 5