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- Oreste Randazzo
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1 TRASDUZIONE DEL SEGNALE
2 LE PRINCIPALI MOLECOLE CHE PROVVEDONO ALLO SCAMBIO DI INFORMAZIONI TRA LE CELLULE SONO FATTORI SOLUBILI QUALI NEUROTRASMETTITORI, ORMONI, FATTORI DI CRESCITA, CITOCHINE. UN CASO PARTICOLARE DI MOLECOLA SEGNALE E RAPPRESENTATO DAL GAS OSSIDO DI AZOTO (DERIVANTE DAL CATABOLISMO DELL ARGININA) CHE CONTROLLA LA CONTRAZIONE DELLA MUSCOLATURA LISCIA DEI VASI SANGUIGNI E, QUINDI, LA PRESSIONE DEL SANGUE.
3 Dipendente da contatto Segnali di posizione (migrazione dei leucociti) Paracrina Autocrina Agisce sulla stessa cellula che Raggio breve ha prodotto il segnale (neurotrasmettitori. (fattori di crescita) fattori di crescita, citochine) Endocrina Fattori rilasciati in circolazione (maggior parte degli ormoni) (eg, LH e FSH secreti dall ipofisi, agiscono sulle gonadi)
4 I RECETTORI HANNO UNA ELEVATA AFFINITÀ DI LEGAME CON IL LIGANDO (CONSENTENDO UNA RISPOSTA CELLULARE ANCHE A BASSE CONCENTRAZIONI DI LIGANDO) SONO SELETTIVAMENTE SPECIFICI PER IL LORO LIGANDO SONO LEGATI REVERSIBILMENTE CON IL LORO LIGANDO TRAMITE LEGAMI AD IDROGENO, FORZE DI VAN DER WAALS, LEGAMI IDROFOBICI
5 RECETTORI DI MEMBRANA (PER LIGANDI IDROFILICI Es.: Ormoni peptidici) (1 Dominio extracell; 1 dominio transmembrana; 1 dominio citosolico) RECETTORI INTRACELLULARI (PER LIGANDI LIPOSOLUBILI Es.: Ormoni steroidei)
6 RECETTORI INTRACELLULARI 3 DOMINI: 1) LEGAME DEL LIGANDO; 2) LEGAME DNA; 3) ATTIVAZIONE DELLA TRASCRIZIONE.
7 TRASDUZIONE DEL SEGNALE MEDIANTE FOSFORILAZIONE FOSFORILAZIONE Es.: di modificazione della struttura proteica s seguito di trasduzione del segnale LA FOSFORILAZIONE AVVIENE SU AMINOACIDI CHE HANNO UN GRUPPO OSSIDRILE DISPONIBILE PER IL LEGAME CON UN GRUPPO FOSFATO (SERINA, TREONINA, TIROSINA).
8 TRASDUZIONE DEL SEGNALE MEDIANTE CAMBIAMENTI DELLA [Ca 2+ ] IONE Ca 2+ COME SECONDO MESSAGGERO BASSA CONCENTRAZIONE NEL CITOPLASMA ACCUMULATO IN DEPOSITI INTRACELLULARI (RE) LEGA UNA CLASSE DI PROTEINE DETTE CALMODULINE (PROTEINE REGOLATORIE O SUBUNITÀ REGOLATORIE)
9 Tutti i recettori di superficie sono proteine allosteriche Un dominio extracellulare che contiene il sito di legame per il mediatore Un dominio intracellulare che contiene un sito funzionale coinvolto, direttamente o indirettamente, nella produzione della risposta
10 DIRETTAMENTE L EFFETTORE È UN DOMINIO FUNZIONALE APPARTENENTE ALLA STESSA PROTEINA CHE SVOLGE IL RUOLO DI RECETTORE INDIRETTAMENTE RECETTORE ED EFFETTORE SONO MOLECOLE INDIPENDENTI MA CAPACI DI INTERAGIRE FUNZIONALMENTE TRA LORO TRAMITE UNO SPECIFICO RACCORDO MOLECOLARE CHE CON LA SUA ATTIVITÀ TRASFERISCE IL SEGNALE DAL RECETTORE ALL EFFETTORE
11 DIRETTAMENTE CANALE IONICO CHE SI APRE PER EFFETTO DELLA TRANSIZIONE ALLOSTERICA PROVOCATA DAL MEDIATORE CHIMICO E LIBERA UNA CASCATA DI IONI DENOMINATI SECONDI MESSAGGERI CHE DETERMINA LA RISPOSTA FINALE (CELLULE MUSCOLARI E CELLULE NERVOSE) IL DOMINIO INTRACELLULARE DEL RECETTORE POSSIEDE ATTIVITÀ ENZIMATICA CHE SI ESPRIME SOLTANTO QUANDO SI LEGA IL MEDIATORE CHIMICO. MOLTO SPESSO L ATTIVITÀ ENZIMATICA È DEL TIPO PROTEIN CHINASI; IL SITO CATALITICO ATTIVATO FOSFORILA UNA SPECIFICA PROTEINA CITOPLASMATICA CHE SUA VOLTA SI ATTIVA E DETERMINA LA RISPOSTA CELLULARE.
12 CLASSIFICAZIONE DEI RECETTORI DI MEMBRANA 1) I RECETTORI CHE ATTIVANO I CANALI IONICI SONO PRINCIPALMENTE COINVOLTI NELLA COMUNICAZIONE TRA CELLULE NERVOSE. 2) I RECETTORI ENZIMATICI FUNZIONANO SOPRATTUTTO COME TIROSIN CHINASI 3) I RECETTORI ACCOPPIATI A PROTEINE G FUNZIONANO SOPRATTUTTO COME SERIN/ TREONIN CHINASI
13 RECETTORI CHE ATTIVANO LE PROTEINE G I RECETTORI CHE ATTIVANO LE PROTEINE G SONO PROTEINE TRANSMEMBRANA MULTIPASSO CHE NON POSSIEDONO ATTIVITA ENZIMATICA E CHE A SEGUITO DEL LEGAME DEL LIGANDO SI ASSOCIANO TEMPORANEAMENTE A PROTEINE G LE PROTEINE G LEGANO IL GTP, SONO ETEROTRIMERI E SONO RIVOLTE SEMPRE VERSO IL CITOSOL LE PROTEINE G NELLA FORMA LEGATA AL GTP SONO ATTIVE LE PROTEINE G HANNO ATTIVITÀ GTPasica (IDROLIZZANO IL GTP IN GDP) MA NON ENZIMATICA SONO LE MOLECOLE INTERMEDIE TRA IL LIGANDO E GLI ENZIMI INTRACELLULARI (SOPRATTUTTO PROTEIN KINASI A E C) LE PROTEINE G COSTITUISCONO UNA SORTA DI INTERRUTTORI MOLECOLARI A TEMPO (IDROLIZZANDO RITORNANO ALLO STATO INATTIVO, QUINDI SI AUTOINATTIVANO O AUTOREGOLANO) IL GTP
14 IL LEGAME CON IL GTP INDUCE LA DISSOCIAZIONE DELLA SUBUNITA a DA B/G E LE PERMETTE DI INTERAGIRE CON DUE PRINCIPALI ENZIMI A VALLE: L ADENILATO CICLASI E LA FOSFOLIPASI.
15 ATTIVAZIONE DELLA PKA MEDIANTE camp (VIE DEL GLUCAGONE; DELL LH; DELL ACTH; DEL TSH) IL LEGAME DI UN LIGANDO (Es.: GLUCAGONE) AD UN RECETTORE DETERMINA IL CAMBIO CONFORMAZIONALE DI QUEST ULTIMO. NEL CASO DI UN RECETTORE ASSOCIATO A PROTEINA G, UNA VOLTA LEGATO IL LIGANDO VIENE ATTIVATA UNA PROTEINA G (Es.: Gs). QUEST ULTIMA LEGA IL GTP ED ATTIVA L ADENILATO CICLASI XHE PRODUCE camp. IL camp A SUA VOLTA ATTIVA PKA.
16 UN ESEMPIO: LA VIA DEL GLUCAGONE PKA FOSFORILA: GLICOGENO FOSFORILASI CHINASI (ATTIVANDOLA) GLICOGENO SINTETASI (INIBENDOLA) PROTEINA FOSFATASI I (INIBENDOLA) LA GLICOGENO FOSFORILASI CHINASI FOSFORILA LA GLICOGENO FOSFORILASI ATTIVANDOLA: IL GLICOGENO VIENE METABOLIZZATO IN GLUCOSIO. LA GLICOGENO SINTETASI È RESPONSABILE DELLA SINTESI DEL GLICOGENO A PARTIRE DAL GLUCOSIO LA PROTEINA FOSFATASI I DEFOSFORILA LA GLICOGENO SINTETASI ATTIVANDOLA RISULTATO FINALE DELL AZIONE DEL GLUCAGONE (SECRETO DAL PANCREAS IN RISPOSTA AD UNA RIDUZIONE DEL GLUCOSIO EMATICO) SARÀ L INIBIZIONE DEGLI ENZIMI DELLA GLICOGENOLISI E LIBERAZIONE DI GLUCOSIO NEL SANGUE
17 IN MOLTI TIPI CELLULARI PKA ATTIVA CREB ORMONI COME LH, L ORMONE ADRENOCORTICOTROPO (ACTH) E L ORMONE STIMOLANTE LA TIROIDE (TSH) SONO IN GRADO DI ATTIVARE PKA CHE TRASLOCA NEL NUCLEO E FOSFORILA IL FATTORE DI TRASCRIZIONE CREB. CREB ATTIVATO È IN GRADO DI LEGARSI AL PROMOTORE DI ALCUNI GENI ATTIVANDO LA TRASCRIZIONE LE FUNZIONI PRINCIPALI DI QUESTI ORMONI CONSISTONO NEL DETERMINARE L AUMENTO DELLA SINTESI DI PROGESTERONE (LH), LA SECREZIONE DI CORTISOLO (ACTH) E LA SINTESI DELL ORMONE TIROIDEO (TSH).
18 ATTIVAZIONE DELLA PKC MEDIANTE REGOLAZIONE DEI LIVELLI DELLO IONE Ca 2+ 1) LIGANDO (Es.: ACETILCOLINA) SI LEGA AL RECETTORE; 2) IL RECETTORE ATTIVA UNA PROTEINA G (Gq); 3) LA PROTEINA G ATTIVA LA FOSFOLIPASI Cβ; 4) LA FOSFOLIPASI Cβ TAGLIA IL FOSFATIDILINOSITOLO 4,5 BISFOSFATO (PIP2) IN DIACIL= GLICEROLO (DAG) ED INOSI= TOLO-3-FOSFATO (IP 3 ); 5) DAG RIMANE LEGATO ALLA MEMBRANA MENTRE IP3 MIGRA ATTRAVERSO IL CITOSOL ALLA MEMBRANA DEL RE; 6) A LIVELLO DEL RE IP3 INTERAGISCE CON I CANALI DEL Ca E LI APRE, LIBERANDO IL Ca2+ NEL CITOSOL; 7) IL Ca SI LEGA ALLA CALMO= DULINA DISTACCANDOLA DA PKC CHE ATTRATTA DA DAG VI SI LEGA ATTIVANDOSI. PKC HA UN ATTIVITA Ser/Thr CHINASICA
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20 PIP2 VIENE IDROLIZZATO IN DAG ED IP3 DALLA FOSFOLIPASI Cβ
21 PKC PUO ESSERE ATTIVATA DA TALUNE MOLECOLE CHE PROMUOVONO L INSORGENZA DI TUMORI, COME AD ESEMPIO GLI ESTERI DEL FORBOLO. QUESTI SONO PRESENTI NEI SEMI DELLE PIANTE EUFORBIACEE (Es.: RICINO, STELLA DI NATALE, ETC ). QUESTE SOSTANZE (Es.: 2-O-tetradecanoilforbolo-13-acetato (TPA)) NON SONO METABOLIZZATE DALL ORGANISMO E MANTENGONO PERENNEMENTE ATTIVA PKC, COSI CONTRIBUENDO ALLA TRASFORMAZIONE NEOPLASTICA.
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24 RECETTORI CON ATTIVITA ENZIMATICA PROTEINE TRANSMEMBRANA MONOPASSO (IN GENERE OMODIMERI - PER ESSERE ATTIVI QUESTI RECETTORI DEVONO DIMERIZZARE) HANNO ATTIVITÀ TIROSIN-CHINASICA COSTITUISCONO MOLTI RECETTORI PER FATTORI DI CRESCITA, DIFFERENZIAMENTO E PER L INSULINA L ATTIVAZIONE DEL RECETTORE DA PARTE DEL LIGANDO PORTA ALL AUTOFOSFORILAZIONE DEL RECETTORE STESSO. SI FORMANO DEI DIMERI RECETTORIALI: LE REGIONI CHINASICHE DEI DUE MONOMERI SONO VICINE E SI POSSONO FOSFORILARE A VICENDA. IL LIGANDO FAVORISCE LA DIMERIZZAZIONE
25 LA PRINCIPALE FUNZIONE DELLA FOSFORILAZIONE DELLA Tyr E FORMARE SITI DI AGGANCIO PER PROTEINE CON DOMINI SH2 (Src Homology 2). TRA QUESTE, LE PIÙ NOTE SONO QUELLE DELLA VIA RAS/MAPK.
26 IL RECETTORE FOSFORILATO VIENE LEGATO DALLA PROTEINE ADATTATRICE GRB2 CHE A SUA VOLTA LEGA SOS. L ASSEMBLAGGIO DI QUESTE DUE PROTEINE PORTA ALL ATTIVAZIONE DI RAS. RAS È PROTEINA G MONOMERICA, AL CONTRARIO DELLE ALTRE PROTEINE G IN GENERALE TRIMERICHE. SOS INDUCE IL RILASCIO DI GDP ED IL LEGAME CON GTP CON RAS NECESSARIO PER L ATTIVAZIONE
27 RAS ATTIVA UNA CHINASI MAPKKK (RAF) CHE A SUA VOLTA ATTIVA A CASCATA DUE CHINASI: MAPKK (MEK) E MAPK (ERK). ERK ATTIVATA TRASLOCA NEL NUCLEO DOVE FOSFORILA I SUOI BERSAGLI (FATTORI DI TRASCRIZIONE). IN QUESTO MODO L ATTIVITÀ DEL RECETTORE MODIFICA L ESPRESSIONE GENICA QUESTO TIPO DI RISPOSTA È AMPLIFICATIVA
28 LA VIA DELLE MAP CHINASI PUÒ PROMUOVERE LA PROLIFERAZIONE CELLULARE, ATTIVANDO LA TRASCRIZIONE DI ALCUNI GENI CHE CODIFICANO PER LE CICLINE G1
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30 PRINCIPALI DIFFERENZE TRA LE VIE ATTIVATE DA RECETTORI ASSOCIATI A PROTEINE G E RECETTORI DI MEMBRANA CON ATTIVITA ENZIMATICA RECETTORI ASSOCIATI A PROTEINE G PROTEINE G DI TIPO Gs (PKA) E Gq (PKC) [PROTEINE G TRIMERICHE] INTERAZIONE DIRETTA TRA RECETTORE E PROTEINA G ENZIMI ATTIVATI (PKA / PKC) AD ATTIVITA Ser/Thr CHINASICA RECETTORI DI MEMBRANA CON ATTIVITA ENZIMATICA PROTEINE G DI TIPO Ras [PROTEINA G MONOMERICA] INTERAZIONE TRA RECETTORE E PROTEINA G (Ras) MEDIATA DA: (i) AUTOFOSFORILAZIONE DEL RECETTORE; (ii) PROTEINE (Grb-2 ED SOS) ENZIMI ATTIVATI (MAPK) AD ATTIVITA Tyr CHINASICA CHINASI ATTIVATE DA SECONDI MESSAGGERI INTRACELLULARI (camp, DAG/Ca 2+ ) NECESSITA DI AVERE UN AMPLIFICAZIONE DEL SEGNALE (MEDIATA DAI SECONDI MESSAGGERI) CHINASI ATTIVATE DIRETTAMENTE DA CASCATA Ras/Raf/Mek/Erk NESSUNA NECESSITA DI AMPLIFICARE IL SEGNALE IN MANIERA IMPORTANTE (POICHE SONO VIE PRINCIPALMENTE IMPLICATE IN REGOLAZIONE ESPRESSIONE GENICA)
31 RECETTORI CHE ATTIVANO CANALI IONICI Es.: RECETTORE NICOTINICO DELL ACETILCOLINA 5 SUBUNITA TRANSMEMBRANA DI CUI 2 LEGANO L ACETILCOLINA RILASCIATA A LIVELLO DELLE SINAPSI DAI NEURONI MOTORI. LEGAME DELL ACETILCOLINA PROVOCA CAMBIAMENTO CONFORMAZIONALE E APERTURA DEI CANALI DELL Na +. CONSEGUENTE DEPOLARIZZAZIONE DI MEMBRANA E APERTURA DI UN ALTRO TIPO DI CANALE DEL Na+ CON CONSEGUENTE PROPAGAZIONE DELL IMPULSO ELETTRICO SULLA MEMBRANA DELLA CELLULA MUSCOLARE FINO A RAGGIUNGERE I TUBULI T CHE CONTATTANO IL RETICOLO SARCOPLASMATICO E DETERMINANO APERTURA DEI CANALI DEL Ca 2+. CONSEGUENZA: CONTRAZIONE MUSCOLARE
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