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1 Foto: Mina Lacarbonara

2 Introduzione Lo sfruttamento e la sempre maggiore sottrazione di suolo dai contesti tipicamente naturali e rurali sta determinando cambiamenti radicali nei paesaggi, nell ambiente, negli ecosistemi. La domanda crescente di suoli disponibili è imputabile allo sviluppo delle aree urbane ed alle relative infrastrutture. Il rapporto sulla sovraccrescita urbana, Urban sprawl in Europe - The ignored challenge pubblicato nel 2006 dall EEA (European Environmental Agency), rileva che l Europa è uno dei continenti più urbanizzati del pianeta. Infatti, circa il 75% della sua popolazione vive in aree urbane e più di un quarto del territorio dell Unione Europea è ormai direttamente destinato ad usi urbani. Si stima che entro il 2020 l 80% degli europei vivrà in aree urbane e in 7 paesi, tale proporzione salirà al 90% o addirittura oltre. Il fenomeno più preoccupante è dovuto al fatto che oggi la crescita delle città europee non è correlata ad un aumento della popolazione; infatti, a fronte di un incremento dell estensione delle aree urbane pari al 20%, la popolazione è aumentata solo del 6%. Ciò è dovuto principalmente alle trasformazioni del sistema produttivo (nuovi distretti del consumo e del divertimento) e al cambio degli stili di vita (aumento della superficie abitabile, rifiuto dell alta densità, dispersione insediativa e sviluppo edilizio urbano diffuso). Particolarmente rilevante è il fenomeno dell urbanizzazione delle aree costiere. Infatti, soprattutto lungo la costa, sono concentrati i fenomeni di più massiccia urbanizzazione e le infrastrutture, senza tenere conto dei flussi stagionali e turistici e con ciò causando modificazioni irreversibili in conflitto con le esigenze di tutela e protezione delle coste. La crescita delle aree urbanizzate, oltre a rappresentare il consumo di una risorsa non rinnovabile, determina una pressione rilevante anche su altre componenti ambientali attraverso l aumento del fabbisogno energetico, la crescita del bacino di riferimento per l erogazione dei servizi, la necessità di adeguare e ampliare le reti infrastrutturali, il traffico, l esigenza di trattamento di maggiori quantitativi di rifiuti urbani e di acque reflue. Serie problematiche ambientali sono determinate, anche quando regolamentate, dalle attività estrattive di prima e seconda categoria (miniere e cave) che rappresentano un importante settore dell economia nazionale. Oltre agli impatti temporanei (rumore, polveri, inquinamento, ecc.) tali attività producono profonde e definitive modifiche del paesaggio, una perdita irreparabile di suolo, possibili fenomeni di inquinamento delle acque sotterranee e una serie di problemi relativi alla destinazione d uso delle aree dismesse. Tali pressioni determinano non solo un consumo di suolo, ma ne causano il degrado, in quanto lo sottraggono alle sue funzioni naturali, come chiaramente espresso nella Comunicazione della Commissione Europea sulla Strategia tematica per la protezione del suolo (COM(2006)231). Quadro sinottico indicatori Subtematica Nome indicatore DPSIR Fonte dei Dati Uso del suolo (1) S Corine Land Cover Uso del suolo Consumo di suolo P ISPRA / ARPA Puglia Siti di estrazione di minerali di seconda categoria (cave) P Ufficio Reg. Attività Estrattive (1) L indicatore non è stato aggiornato rispetto alle precedenti edizioni della Relazione sullo Stato dell Ambiente della Regione Puglia, perché i dati sono forniti con periodicità superiore all anno. -73-

3 Uso del suolo Consumo di suolo Nome indicatore DPSIR Fonte dei Dati Consumo di suolo P ISPRA / ARPA Puglia Obiettivo Valutare la distribuzione delle aree urbanizzate nel territorio regionale Disponibilità dei Dati Temporale Copertura Spaziale Stato Trend *** 2009 R La conoscenza complessiva dei fenomeni che agiscono sul suolo e delle dinamiche di utilizzo del territorio sono di fondamentale importanza per effettuare valutazioni sulle trasformazioni in atto e per intervenire nei processi di pianificazione. Purtroppo, non sono disponibili dati omogenei e attendibili su tutto il territorio nazionale. Con i dati oggi a disposizione può essere effettuata una valutazione del consumo di suolo attraverso il ricorso a tecniche e strumenti di lettura di processi spaziali e di analisi geografica, come la fotointerpretazione e la classificazione di immagini satellitari incrociata ai dati provenienti da indagini censuarie o da statistiche socio-economiche. Ad esempio, per la valutazione della impermeabilizzazione e consumo di suolo nel VI Rapporto ISPRA sulla Qualità dell Ambiente Urbano è stata utilizzata una metodologia su scala urbana, omogenea a livello nazionale, attraverso la stima della perdita della risorsa suolo permeabile. È stato scelto come più idoneo l approccio di tipo statistico campionario puntuale per le peculiarità specifiche del territorio italiano, con elevata complessità e frammentazione del paesaggio, e per non incorrere nell errore cartografico. Dall analisi condotta in 26 aree urbane nel periodo compreso tra il 1999 e il 2006 è emerso che le superfici impermeabilizzate presentano un trend in costante incremento a causa dell espansione edilizia urbana e della realizzazione di nuove infrastrutture. Il fenomeno dell impermeabilizzazione costituisce un forte elemento di criticità soprattutto per quei comuni dove l espansione urbana riguarda la quasi totalità del territorio comunale. In particolare, le città pugliesi considerate nel Rapporto (Bari, Foggia e Taranto) confermano la stessa tendenza e, anzi, le città di Foggia e Taranto risultano tra quelle con il più alto incremento annuo della superficie impermeabile procapite (rispettivamente 4 e 3,9 m 2 /ab rispetto ad una media di 1,9 m 2 /ab). In questo Rapporto si è cercato di valutare il consumo di suolo considerando le attività antropiche che maggiormente influiscono nel determinare una maggiore richiesta di territorio: coltivi e aree costruite, includendo in questa categoria tutti i sistemi legati all azione modificatrice e alla gestione antropica. Rimandando al paragrafo 3.2 Agricoltura la trattazione relativa alla distribuzione dei coltivi, frutteti, vigneti e piantagioni arboree, in questo indicatore sono stati presi in considerazione le aree urbanizzate e i centri urbani, i siti industriali e le aree estrattive. I dati utilizzati per la descrizione dell indicatore derivano dalla Carta della Natura, realizzata da ARPA Puglia in collaborazione con ISPRA per tutto il territorio regionale. Tale Carta è uno strumento conoscitivo dell intero territorio nazionale previsto dalla Legge quadro sulle aree naturali protette (L. 394/91, art. 3, comma 3) ed ha come finalità quella di individuare lo stato dell ambiente naturale in Italia evidenziando i valori naturali e i profili di vulnerabilità 1. 1 Si rimanda al Paragrafo 2.4 Natura e Biodiversità per i dettagli relativi al Progetto Carta della Natura. -74-

4 Fig. 1 - Distribuzione delle aree urbanizzate nel territorio regionale Province BA BAT BR FG LE TA Tipologie Grandi parchi Città, centri abitati Siti industriali Attività estrattive ha 173, ,6 2997,9 1154,3 ha/ha tot 0,05% 6,00% 0,78% 0,30% ha ,5 927,9 1507,4 ha/ha tot 0,01% 3,76% 0,61% 0,99% ha 258, ,8 1705,3 786,1 ha/ha tot 0,14% 6,31% 0,93% 0,43% ha 37, ,8 2582,8 1731,4 ha/ha tot 0,01% 1,81% 0,37% 0,25% ha 135, ,1 2187,2 1604,6 ha/ha tot 0,05% 10,06% 0,79% 0,58% ha 207, ,5 3828,2 1358,8 ha/ha tot 0,09% 7,00% 1,58% 0,56% Fonte dati: ARPA Puglia, Carta della Natura, Come si evince dalla tabella, il consumo di suolo legato alla presenza e distribuzione dei centri abitati è molto significativo nelle province di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto quando viene rapportato alla superficie provinciale complessiva. La distribuzione dei siti industriali e delle attività estrattive è paragonabile in tutte le province pugliesi con picchi rilevati nella provincia di Taranto per i siti industriali e nella provincia BAT per le attività estrattive (dovuta al distretto delle aree di Trani e Minervino). A seguire si riporta in dettaglio la distribuzione delle aree urbanizzate per le diverse province. -75-

5 Fig. 2 - Aree urbanizzate nel territorio regionale Provincia di Foggia Fonte dati: ARPA Puglia, Carta della Natura, Fig. 3 - Aree urbanizzate nel territorio regionale Province di Bari e BAT Fonte dati: ARPA Puglia, Carta della Natura,

6 Fig. 4 - Aree urbanizzate nel territorio regionale Province di Brindisi e Taranto Fonte dati: ARPA Puglia, Carta della Natura, Fig. 5 - Aree urbanizzate nel territorio regionale Provincia di Lecce Fonte dati: ARPA Puglia, Carta della Natura,

7 Siti di estrazione di minerali di seconda categoria (cave) Nome indicatore DPSIR Fonte dei Dati Siti di estrazione di minerali di seconda categoria (cave) P Ufficio Regionale Attività Estrattive Obiettivo Valutare la pressione esercitata dalla presenza e dalla concentrazione di cave attive sul territorio regionale Disponibilità dei Dati Temporale Copertura Spaziale Stato Trend *** 2009 R Il Piano Regionale delle Attività Estrattive è stato approvato con D.G.R. n. 580 del Recentemente, con DGR n del , sono state adottate le variazioni al PRAE, come previsto dall art. 33 della L.R. 37/85, ai fini di una sua più efficace attuazione. Il lavoro di rivisitazione del PRAE è consistito nell eliminare lo strumento dei Piani di Bacino e nel redigere la Carta Giacimentologica nella quale sono individuate le aree suscettibili di attività estrattive non sottostanti a vincoli e/o condizionamenti ostativi all attività stessa. La Carta Giamentologica presenta informazioni e dati di carattere morfologico, litologico, giacimentologico, idraulico, urbanistico ed amministrativo, nonché riporta la distribuzione delle cave attive e dismesse gestite attraverso un sistema informativo. La Delibera stabilisce che gli interventi sulle aree compromesse da pregressa attività estrattiva siano regolati ed attuati attraverso un ulteriore strumento, i Piani Particolareggiati, la cui redazione è affidata per delega ai Comuni interessati. Infatti, nella pianificazione così aggiornata grande importanza e rilievo vengono dati alla salvaguardia e tutela dell ambiente attraverso la qualificazione di metodologie di coltivazione e recupero così che, cessata l attività estrattiva, il sito possa essere opportunamente reinserito nel sistema territoriale e nel contesto ambientale e paesistico esistente. Essendo stata preventivamente effettuata la valutazione relativa agli aspetti di natura ambientale e paesaggistica, la Carta Giacimentologica costituisce uno strumento attuativo per l autorizzazione e l esercizio dell attività estrattiva volto ad assicurare la compatibilità con i valori del paesaggio e dell ambiente naturale. Inoltre, la redazione della Carta è stata accompagnata da modifiche ed integrazioni alle N.T.A. ed al Regolamento riguardanti l adeguamento dell apparato normativo alla legislazione in materia di tutela ambientale e paesaggistica, oltre che mirati alla semplificazione delle procedure amministrative. Fig. 6 - Variazione del numero di cave attive nel tempo per provincia Fonte dati: Elaborazioni su dati Settore Attività Estrattive Regione Puglia, Dal grafico soprastante, in cui si riporta il trend della distribuzione delle cave attive negli anni ( ) distinto per provincia, emerge una generale diminuzione dei siti estrattivi in Puglia. Il grafico seguente indica il numero di cave attive, aggiornato al , e dà evidenza di una distribuzione più o meno omogenea delle 431 cave nelle diverse province, fatta eccezione per Brindisi dove si trovano localizzate meno dell 8% delle cave pugliesi. -78-

8 Fig. 7 - Distribuzione quantitativa delle cave attive per provincia Fonte dati: Elaborazioni su dati Settore Attività Estrattive Regione Puglia, La mappa di seguito riportata fornisce una rappresentazione grafica della distribuzione territoriale delle cave, sia in termini di numero sia in termini di superficie. Va segnalato, a tal proposito, che se nella province di Lecce, Foggia, Bari e BAT vi è la maggiore concentrazione numerica di cave, tuttavia quelle aventi maggiore estensione territoriale sono localizzate nella provincia di Taranto, dove l estensione media è pari a m 2 a fronte della media regionale pari a m 2. Fig. 8 - Distribuzione geografica delle cave attive nel territorio regionale Fonte dati: Elaborazioni su dati Settore Attività Estrattive Regione Puglia, Di seguito sono indicate le tipologie litologiche del materiale estratto e la relativa distribuzione per provincia. Considerando la classificazione delle cave, in Puglia il materiale estrattivo per eccellenza rimane il calcare, largamente estratto in tutto il territorio e utilizzato sia come pietra da taglio sia per ricavarne inerti nel settore edilizio. -79-

9 Da un punto di vista commerciale, l estrazione dei materiali è prevalentemente destinata alla produzione di sabbia non silicea, di ghiaia e di pietrisco (64,9%). Fig. 9 - Tipologia di materiale estratto in cava per provincia Tipologia Province BA BAT BR FG LE TA TOTALE Calcare Calcarenite Argilla Conglomerato Inerti alluvionali Gesso Altro Totale Fonte dati: Elaborazioni su dati Settore Attività Estrattive Regione Puglia, In conclusione, per quanto le politiche ambientali, dal livello comunitario al livello regionale, mirino con sempre maggiore attenzione e consapevolezza alla gestione integrata del territorio, tuttavia nel campo dell attività estrattiva rimane una sfida sempre aperta il recupero dei siti estrattivi degradati derivanti dallo stato di abbandono a cui sono destinate le cave al termine della loro fase produttiva. Sulla base dei dati messi a disposizione dell Ufficio regionale Attività Estrattive, alla data del , solo 16 cave risultano essere state recuperate, il resto delle cave non attive (circa 114) non sono state interessate da interventi di ripristino/recupero ambientale o di valorizzazione attraverso la fruizione per altri scopi. -80-

10 Bibliografia Agenzia Ambientale Europea, Urban sprawl in Europe. The ignored challenge. ARPA Puglia, 2004 Relazione sullo Stato dell Ambiente 2003 Regione Puglia, Martano Ed., Lecce. ARPA Puglia, 2006 Relazione sullo Stato dell Ambiente 2004 Regione Puglia, Martano Ed., Lecce. ARPA Puglia, 2007 Relazione sullo Stato dell Ambiente 2005 Regione Puglia, CD Rom. ARPA Puglia, 2007 Relazione sullo Stato dell Ambiente 2006 Regione Puglia, CD Rom. ARPA Puglia, 2008 Relazione sullo Stato dell Ambiente 2007 Regione Puglia, CD Rom. ARPA Puglia, 2009 Relazione sullo Stato dell Ambiente 2008 Regione Puglia, Comunicazione della Commissione Europea COM(2006)231 - Strategia tematica per la protezione del suolo. ISPRA, Annuario dei dati ambientali Edizione ISPRA, Annuario dei dati ambientali Edizione ISPRA, 2010 Qualità dell Ambiente Urbano - VI Rapporto ISPRA Edizione MATTM, 2009 Le sfide ambientali. Documento di sintesi sullo stato dell ambiente in Italia, Roma. Regione Puglia Servizio Attività Estrattive, 2009 Rapporto sullo stato delle attività estrattive in Puglia 2008 Bari. Sitografia ISPRA - ARPA Puglia - Ministero dell ambiente e della tutela del territorio Regione Puglia Portale ambientale - Unione Europea Ringraziamenti Assessorato Regionale all Ecologia - Settore Attività Estrattive -81-

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