Risultato N 3. NEEDS ANALYSIS versione italiana
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- Martino Grassi
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1 Risultato N 3 NEEDS ANALYSIS versione italiana This project has been funded with support from the European Commission. This publication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein. 1
2 Analysis and research Il documento descrive i dati raccolti sulla situazione dei rifugiati e richiedenti asilo nei Paesi partner. I dati sono stati raccolti con l ausilio di molti strumenti. L'analisi è principalmente qualitativa. I questionari, focus group e le interviste personali sono state utili per raccogliere comunicazioni e informazioni importanti in merito alla situazione attuale. I questionari riportano dati, tra le altre informazioni, che si riferiscono a due aspetti relativi alla formazione dei rifugiati: formatori e corsi effettivamente coinvolti nel sistema di rifugiati e richiedenti asilo. I risultati fanno riferimento a dieci progetti e ad otto istituzione analizzate. 1. Questionari Il Questionario è il primo strumento per analizzare la situazione degli utenti e formatori nel sistema dei rifugiati. I risultati che provengono da questo metodo sono divisi in tre categorie: 1.1 Users Il primo risultato è relativo agli utenti del sistema di rifugiati. Sotto potete trovare (fig.1) una descrizione statistica del livello di istruzione degli utenti finali che partecipano al corso. Si può notare che le persone che arrivano nel paese partner hanno un basso livello di istruzione. Generalmente hanno una educazione informale, o in molti casi la scuola primaria. Sono sia (fig.4) migranti (fig.3) che rifugiati e spesso non parlano la lingua del paese ospitante o hanno un livello basso. Il campione è stato raccolto da 10 corsi e comparato al numero di formatori per utente (fig.2). Education Level of Final Users N. Non formal Primary Secondary High school efective users Figure 1 Figure 2 PEOPLE INVOLVED IN 10 COURSES ANALAYSED N. trainers Ratio 25,00% 25,00% 13,33% 37,50% 41,18% 6,06% 7,14% 3,33% 48,00% 0,43% 2
3 Typology of users Domain of host society language M. and R 40% Migrants 20% Heterogenous 25% Low 25% Refugees 40% High 17% Medium 33% Figure 3 Figure Trainers Il secondo tema trattato è rappresentato da formatori. Il quadro generale mostra il profilo rispetto alla professionalità in relazione alla formazione dei rifugiati in termini di insegnamento, mediazione culturale, formazione e altri profili. Nelle successive figure (5, 6, 7) si possono trovare i dati che si riferiscono al ruolo di formatori ed insegnanti. other 21% LanguageTe acher 14% Cultural Mediators 22% Trainers' profile Trainers 44% Roles of trainers Both 13% Professionals 74% Volunteers 13% Figure 5 Figure 6 3
4 Workshop Project Work TEACHING METHODOLOGIES Role Cases Distance Learning Playing and Study Simulations Focus group Figure 7 4
5 1.3 Strumenti e metodologie Un dato interessante è rappresentato dalle diverse metodologie utilizzate da rifugiati e richiedenti asilo. Nelle prossime pagine è possibile recuperare altri dati estrapolati dai questionari che spiegano che tipo di metodologie, di formatori (fig.11, 12), strumenti (fig.10), supporti didattici (fig.8, 9) sono utilizzati in realtà dei rifugiati formazione. Naturalmente i dati sono relativi solo alla analisi Deeper (10 corsi) e non sono quindi presenti grandi quantità di dati, ma rappresentano una tendenza del paese di destinazione (Italia, Spagna, Belgio). Digital Paper Audio and video support Other Figure 8 Figure 9 Audio and video support 29% Didactic supports Other 8% Paper 38% Digital 25% MAIN LEARNING METHODOLOGY Frontal Virtual Video Radio Streaming other Platforms Figure 10 5
6 Trainer Typologies Mediator 31% Other 6% Conductor 19% Tutor 44% Figure 2 Figure 12 TRAINER TYPOLOGY Tutor Conductor Mediator Other 1.4 Contenuti Rispetto ai contenuti dei dieci corsi analizzati è interessante notare che essi spaziano da argomenti relativi alle relazioni umane, alle TIC (Tecnologie dell informazione e comunicazione), fino alla letteratura (fig.13). Tutti e dieci i corsi sono corsi di lingua, ma affrontano diversi temi. Essi coprono il campo delle competenze trasversali (fig.14). Il dato che emerge dall'analisi dei questionari mostra che la lingua non è la sola competenza valida per l'integrazione dei rifugiati o in generale dei migranti. Essi hanno bisogno di affrontare vari temi e preferiscono conoscere molti aspetti della cultura del paese ospitante. Specific Contents in Language Courses * Human relations 20% Other 40% Literature 20% Figure 13 Labour Security 7% ICT 7% Internet 6% *98% of hours of language training 6
7 Contents on Transversal and intercultural competences Gender 21% Other 7% Cultural mediation 29% Skills for cultural mediation 0% Law 22% Development 0% Negotiation skills and strategies 14% Work in net 7% Figure Organizzazione dei corsi I questionari sono stati somministrati ai partecipanti di molte tipologie di corso e con diverse modalità organizzative ed evolutive. Seguendo questa nota, si possono trovare I modi in cui sono stati comunicate le idee per i corsi e i diversi modi per la loro valutazione (fig.15, 16): Come si è arrivati all'idea del corso? Analisi interna del fabbisogno: 8/10 Trasferimento internazionale di conoscenza: 1/10 Trasferimento nazionale di conoscenza: 1/10 Where/how have users been involved in the courses? Other Users Local Public Figure 15 Networks Services Da dove sono giunti i finanziamenti? Finanziamenti locali, regionali e nazionali: 5/10 Finanziamenti europei: 4/10 Finanziamenti privati, locali, regionali...: 1/10 7
8 1.6 Valutazione dei questionari Valutazione degli obiettivi degli utenti? Auto-valutazione: 7/10 Peer to peer: 1/10 Tutor, esperto: 1/10 Auto-valutazione + tutor: 1/10 Qualifiche Certificato: 5/7 Diploma: 1/7 Certif. + Diploma: 1/7 Impatto sul mercato del lavoro % di ricollocamento: meno del 10% Sono attualmente occupati?: 2/10 Sono stati riqualificati? NO: 4/10 Sistemi di valutazione Figure Focus Groups Il secondo strumento per l'analisi della situazione nei Paesi partner del progetto è stato il Focus Group. Il focus group è una forma di ricerca qualitativa, in cui si chiede ad un gruppo di persone le loro percezioni, le opinioni, le credenze e gli atteggiamenti verso un prodotto, servizio, concetto, pubblicità, idea. Le domande vengono poste in un contesto di gruppo interattivo in cui i partecipanti sono liberi di parlare con gli altri membri del gruppo. Il Consorzio ha organizzato 3 focus group invitando esperti e parti interessate. I gruppi erano composti da almeno 6 partecipanti. Una linea guida era stata creata precedente per guidare la conversazione. 8
9 2.1 General Dimensions Dal fous group e questionari è emersa la situazione della formazione nel mondo rifugiati e richiedenti asilo. La realtà esistente, la figura di professionisti coinvolti nella formazione, le istituzioni che lavorano per l'accettazione dei rifugiati e la formazione. Di seguito vi è un quadro generale della situazione: Rete di professionisti per lo scambio di conoscenze: Reti allargate in cui gli utenti ricevono gli strumenti secondo un approccio olistico: competenze di trainers individuali inserite in un'ampia rete multistakeholder; Coordinamento delle risorse locali complementari suddiviso in step diagnostici: bisogni degli utenti risorse del territorio; Debolezza: il coordinamento in un contesto locale per non raddoppiare le risorse non è sempre possibile, poiché vi è una diversità di interessi tra gli attori sociali coinvolti Esigenza di una piattaforma come tool per la gestione di reti locali. Molte opportunità sono emerse; Trasferimento di pratiche e coordinamento tra attori locali e nazionali: omogeneità degli interventi sociali e dei percorsi educativi; Problemi di sostenibilità finanziaria del progetto e pianificazione a breve termine L'uso di provider ICT esterni può essere un buon modo per usare le risorse in rete: esperienze di cooperazione nei processi di apprendimento usando strumenti di altre istituzioni 2.2 Profilo Utenti e loro bisogni Dalla analisi generale utilizzando gli strumenti precedente descritti sono emersi molti elementi in comune tra i Paesi partner. Questi elementi sono riassunti di seguito: - Problema comune: profilo utenti impredicibile (età, grado di istruzione, origini...) per una corretta pianificazione dei corsi; - Esigenze formative correlate a differenti step nelle società di accoglienza: vi è una evoluzione in queste esigenze - Il dominio linguistico è il primo strumento per la libertà e l'autonomia Passi successivi: - Formazione professionale - Guida alla carriera 9
10 2.2.1 Chi è il rifugiato: La Convenzione di Ginevra (1951) stabilisce le condizioni che devono essere soddisfatte. Un rifugiato è colui che realmente teme di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, convinzione politica o appartenenza ad un determinato gruppo sociale. Dal 2006, oltre a lo status di rifugiato, è stato creato il cosiddetto 'status di protezione sussidiaria'. Questo stato può essere attribuito al richiedente asilo che non soddisfa i criteri per essere riconosciuto come rifugiato, ma che si trova in una situazione pericolosa e che può dimostrare che ritornando al Paese di origine correrebbe un rischio effettivo di danno grave. Nel considerare i rifugiati, bisogna tenere in considerazione che: - Essi sono spesso trattati come un gruppo unico, mentre in realtà il background dei rifugiati sono molto diversi. - Vanno tenuti in conto gli aspetti biografici delle persone, il loro passato individuale e la memoria come elemento di identità personale (non solo 'rifugiato'): il processo di riappropiazione della identità come obiettivo di un approccio olistico. - Il contesto dei Rifugiati nel Paese di accoglienza: - la rete sociale creata dal gruppo - i rapporti con la loro società nazionale - la situazione d asilo - Approccio reciproco di conoscenza. 3. Migranti e Rifugiati, alcune differenze Migranti economici vs rifugiati: la formazione linguistica è il primo passo per un'autonoma capacità decisionale e per riappropriarsi di un percorso interrotto (rifugiati) vs inserimento nel mercato del lavoro (migranti) - I lavoratori migranti sono meno coinvolti nei sistemi di formazione: i rifugiati sono più desiderosi di essere coinvolti in processi di apprendimento mentre i migranti sono focalizzati sul lavoro - I rifugiati possono lavorare dal 6 mese e ricevono una specifica formazione, I migranti irregolari sono esclusi da questi servizi 3.1 Literacy levels and heterogeneous groups - Con un basso livello di istruzione, una certa omogeneità linguistica può essere di aiuto: altrimenti il ruolo del mediatore può essere utile alle loro stesse comunità - Con un alto livello di istruzione, l'eterogeneità linguistica consente di utilizzare la lingua appresa come lingua comune - L'attuale sistema (in Spagna) non è efficace nel prevedere i livelli di istruzione 10
11 4. Il Fabbisogno dei Formatori Alla fine parliamo della situazione dei formatori. I principali bisogni relativi ai formatori sono - Formazione professionale - Uso di una rete comune per la condivisione di risorse - Background biografico degli utenti al fine di rendere più profondo il bilancio delle competenze - La formazione linguistica e la conoscenza informatica - Sensibilizzare il contesto in cui gli utenti multi-attori sono coinvolti fornendo le dovute informazioni agli utenti. - Acquisire competenze per favorire il primo passo di integrazione degli utenti: l'uso di strumenti di socializzazione e di comunicazione come strumenti. - Necessità di competenze in metodologie innovative per un approccio olistico: multimediale, biografie e narrazioni, sistemi di formazione non strutturati. - Profonda conoscenza degli utenti e della comunità cui appartengono: Ci sono stati alcuni buoni esempi di partecipazione di volontari provenienti da quelle comunità che sono diventati formatori, dopo un processo di formazione adeguato. - I volontari hanno spesso meno competenze in materia di formazione: professionalità - Necessità di un coordinamento tra volontari e professionisti della formazione 11
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